@SamuelSilver
Se per "scienza" si intende quella forma di conoscenza caratterizzata dall'applicazione del metodo matematico-sperimentale, nessuna disciplina il cui nome inizi per "psic-" può essere considerata scientifica, poiché i concetti necessari a descrivere la psiche (coscienza, sogno, pensiero, ideale, io, sé, istinto, inconscio, sentimento, psicosi, nevrosi, ecc.) non sono quantitativamente misurabili. E un'entità non misurabile non può essere oggetto di scienza, ma solo di filosofia.
Pertanto, la cosiddetta "psicologia scientifica" (la psico-fisiologia di Wundt, il funzionalismo di James, la "gestalt" di Wertheimer, il comportamentismo di Watson, la riflessologia di Pavlov, ecc.) e la psichiatria, non sono affatto scientifiche, a partire dal loro postulato fondante (<<ogni disturbo psichico ha un'origine genetica o è l'effetto di di patologie organiche o di squilibri biochimici del sistema nervoso>>) che è solo un precetto della fede materialista e non una verità scientifica. Nessuno ha infatti mai dimostrato l'identità tra attività cerebrale e attività psichica.
Scrivono il neurobiologo Oliviero e lo psicologo Jung:
"Lo studio dei rapporti tra cervello e scelte morali sottolinea ancora una volta che (...) SIAMO ANCORA BEN LONTANI (...) dal comprendere come (...) dalla materialità dei circuiti cerebrali possa scaturire quel mondo dei significati e dei valori che ci guida in ogni azione, anche la più banale, della vita quotidiana". [ALBERTO OLIVIERO: Etica e neuroscienze]
"Non siamo legittimati a considerare la psiche come un processo cerebrale, a prescindere dal fatto che il tentativo di rappresentarsi un qualcosa del genere è già stravagante di per sé e non ha mai prodotto altro che stravaganze, per quanto sia stato compiuto seriamente. [...] Questo punto di vista si adatta però al pregiudizio materialistico, e perciò ogni assurdità viene consacrata come scientifica purché prometta di trasformare in fisico tutto ciò che è psichico. Auguriamoci che non siano lontani i tempi in cui questo residuo arrugginito e ormai mentalmente inerte verrà sradicato dalla testa dei nostri rappresentanti scientifici". [JUNG: La dinamica dell'Inconscio - pg.299]
Se per "scienza" si intende quella forma di conoscenza caratterizzata dall'applicazione del metodo matematico-sperimentale, nessuna disciplina il cui nome inizi per "psic-" può essere considerata scientifica, poiché i concetti necessari a descrivere la psiche (coscienza, sogno, pensiero, ideale, io, sé, istinto, inconscio, sentimento, psicosi, nevrosi, ecc.) non sono quantitativamente misurabili. E un'entità non misurabile non può essere oggetto di scienza, ma solo di filosofia.
Pertanto, la cosiddetta "psicologia scientifica" (la psico-fisiologia di Wundt, il funzionalismo di James, la "gestalt" di Wertheimer, il comportamentismo di Watson, la riflessologia di Pavlov, ecc.) e la psichiatria, non sono affatto scientifiche, a partire dal loro postulato fondante (<<ogni disturbo psichico ha un'origine genetica o è l'effetto di di patologie organiche o di squilibri biochimici del sistema nervoso>>) che è solo un precetto della fede materialista e non una verità scientifica. Nessuno ha infatti mai dimostrato l'identità tra attività cerebrale e attività psichica.
Scrivono il neurobiologo Oliviero e lo psicologo Jung:
"Lo studio dei rapporti tra cervello e scelte morali sottolinea ancora una volta che (...) SIAMO ANCORA BEN LONTANI (...) dal comprendere come (...) dalla materialità dei circuiti cerebrali possa scaturire quel mondo dei significati e dei valori che ci guida in ogni azione, anche la più banale, della vita quotidiana". [ALBERTO OLIVIERO: Etica e neuroscienze]
"Non siamo legittimati a considerare la psiche come un processo cerebrale, a prescindere dal fatto che il tentativo di rappresentarsi un qualcosa del genere è già stravagante di per sé e non ha mai prodotto altro che stravaganze, per quanto sia stato compiuto seriamente. [...] Questo punto di vista si adatta però al pregiudizio materialistico, e perciò ogni assurdità viene consacrata come scientifica purché prometta di trasformare in fisico tutto ciò che è psichico. Auguriamoci che non siano lontani i tempi in cui questo residuo arrugginito e ormai mentalmente inerte verrà sradicato dalla testa dei nostri rappresentanti scientifici". [JUNG: La dinamica dell'Inconscio - pg.299]