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Messaggi - Claudia K

#616
Citazione di: Eutidemo il 21 Gennaio 2023, 17:27:18 PMNon ha alcuna rilevanza l'eventuale eccezione che tale percentuale non afferisce "direttamente" al reddito; ed infatti la caratteristica della imposizione "indiretta" (quale quella sui consumi), è proprio quella di incidere "indirettamente" sul reddito, colpendolo nel momento in cui esso, in tutto o in parte, viene consumato.
Ciao Eutidemo, 
era già chiarissimo quel che intendi, e mi avevi anche già risposto di non voler svolgere altro che l'osservazione puntuale (ossia senza ambire a proporre correttivi). 
Personalmente mi limitavo soltanto ad osservare che, inevitabilmente, la indubbia "regressività" opera molto più incisivamente sul costo dei beni di quanto operi sulla loro tassazione (purtroppo).  :(
#617
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 21 Gennaio 2023, 12:19:51 PMBuongiorno, Michelangelo Buonarroti affermava di non creare nulla, ma di togliere il superfluo ad opere già esistenti; Mozart affermava: "Tutto è già stato composto ma non ancora trascritto."  Quindi gli artisti non sono autori, bensì scopritori di arte? Voi cosa pensate al riguardo? Grazie.
D'istinto penso che Buonarroti e Mozart avessero la (peculiarissima) modestia vera del Genio : quella per cui "è (davvero) normale essere eccezionali", e quindi NON ci si considera <eccezionali> e l'accesso all'Oltre è così spontaneo e naturale che diventa imperativo considerarlo ovvio (per il Genio vero, però) . E di questo resto persuasa anche riflettendoci.

La conferma mi arriva senza cercarla da quel quantitativaamente "tanto" che oggi viene spacciato per arte e che è nulla nel migliore dei casi (più frequentemnte è spazzatura che ingolfa l'indifferenziata). 
#618
Senza pregiudizi di alcun genere (o eventualmente con "pregiudizi" solo positivi nei confronti dell'Opener), perchè non provare, ad esempio, a leggere le stelle sul conflitto Russia/Ucraina ?  :)
#619
Citazione di: Eutidemo il 21 Gennaio 2023, 11:05:06 AMIl prezzo praticato dal bar è sempre lo stesso a parità di panino; ma è sempre diversa la percentuale di tale prezzo, rapportata al reddito di chi se lo mangia (IVA incorporata compresa)! ;)
Anche no : la percentuale impositiva è identica. 
Quello che varia è il suo impatto sulla varietà dei redditi.
Cosa che varrebbe identicamente per i costi "netti" , rispetto ai quali imposte e tasse sono semplicemente proporzionali. 

#620
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
20 Gennaio 2023, 13:16:41 PM
Citazione di: InVerno il 20 Gennaio 2023, 09:34:17 AMqualunque sia il merito "oggettivo" della "grande mente", è la società dove ricade a "decidere" se eleggerla a qualche status "speciale" oppure no. Mi domando se questa propensione abbia qualcosa a che fare con un altra propensione, non tanto di natura letteraria o musicale ma politica, ovvero se le società che sono così propense ad elevare ad uno status speciale alcuni artisti, siano le stesse che sono propense ad eleggere ad uno status sacrale un leader politico, che tendono ovvero all'autoritarismo e alla dittatura.
Questa perplessità è anche mia. 
E avere la certezza (come ritengo di avere) che ciò avvenga - oggi più che mai - nei "falsi positivi" è di per sè conferma che debbano necessariamente esistere anche i "falsi negativi". 
Eppure...Galileo ebbe un avversario non da poco...
Ma anche di tutti gli altri Genii veri...dando per ovvio che abbiano avuto i vantaggi di esprimersi nei luoghi "giusti"...la loro oggettiva Immensità la percepiamo perfettamente a distanza di secoli... C'E' !...
#621
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
19 Gennaio 2023, 00:00:43 AM
Citazione di: daniele22 il 18 Gennaio 2023, 14:46:33 PM"Le grandi menti per me sono solo fanfalucche. Un mito che non ha una solida ragione d'essere. Per come la vedo esisterebbero solo persone che si dedicano con grande passione verso tematiche da cui sono attratte. Se uno lavora con dedizione e serietà raggiungerà alti obiettivi. Certo può intervenire un talento naturale, e forse questa coincidenza tra talento, dedizione e serietà può far nascere ciò che noi chiamiamo un capolavoro. Si tratterebbe quindi anche di fortuna."
Però Daniele...di persone che si dedicano e con una formazione di alto livello...forse non siamo mai stati così full come oggi; e peraltro ne godiamo massivamente i benefici. Abbiamo uomini e donne che cambiano il nostro mondo con le loro cinquiste! Ma... ti sembra di vedere quell'eclettismo delle Menti Immense, che abbraccia tutto? 
Abbiamo uno tsunami di belle menti "dedicate e ottimamente formate" (credo proprio non ve ne siano mai state tante quante oggi) ma...hai sentore che per questo vi sia  qualche pletora di Dante o Leonardo o Michelangelo o anche Einsten, tra i contemporanei? 
Un esempio per farmi intendere : la "bella mente dedicata e ottimamente formata" potrebbe essere (ad esempio) quella di Levi Montalcini; e , per miei parametri, è Mente Immensa quella di Einstein. 
Bene : nessuno dei due è noto come autore di "belle lettere". 
Sta di fatto che di Levi Montalcini lessi da ragazza lo "Elogio dell'imperfezioni" ed ebbi la percezione (molto sgradevole, quasi soffocante) di una personalità in sostanziale rotta di collisione con la Vita Interiore. 
Di Einstein mi capitò di leggere sue lettere (pubblicate) e ogni suo concetto in prosa trasmetteva sublime Meraviglia e Vita pulsante. 
Come dire, e anche riportandomi a Jacopus che segnalava l'ipotesi della eccessiva settorializzazione : entrambi sono stati iper-settorializzati con passione, ma...penso sia legittimo concludere che assai differente fosse in sostanza l'ampiezza ed elasticità delle rispettive menti. 
E il tutto senza dimenticare che l'infinitamente piccolo di cui si occupava l'una non sia meno affascinante dell'infinitamente grande di cui si occupava l'altro! 


Citazione di: daniele22 il 18 Gennaio 2023, 14:46:33 PMComunque sottoscrivo tutto quello che dici, ma faccio una precisazione sul tuo ultimo pensiero. Riguardo all'ordine dell'universo immagino possa esser vero che tutto sia causale, ma un alieno che vive in pianeti difformi dal nostro difficilmente vedrà l'ordine che vediamo noi, ne vedrà invece uno suo proprio. Un saluto
8) L'ordine è il medesimo.
Quello che può essere diverso è l'approccio, in base alle condizioni iniziali su cui si è basato l'alieno.  :)
#622
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Gennaio 2023, 10:36:21 AMho iniziato a pensare a quale fosse la risposta, anche (o forse soprattutto) per dare un senso alla mia vita.
Ciao.
Scusami se ti rispondo con una domanda, ma...perchè pensi questa risposta darebbe un senso alla tua vita ? 
#623
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
17 Gennaio 2023, 23:39:58 PM
Citazione di: daniele22 il 17 Gennaio 2023, 19:16:03 PMSecondo me l'opera del genio, a prescindere dai meriti che gli vengano conferiti, viene riconosciuta perché affascina.
Attenzione, però : questa è l'accezione di "genio" che tutti noi subiamo oggi, anche per la spinta dominante a capitalizzare tutto e a farlo anche in velocità frenetica, e meriterebbe davvero qualche seria riflessione. 
Interessantissimo il tuo accostamento genio/fascino. Che è verissimo, oggi, per quanto è ingannevole (secondo me). 
Bypassando il fatto che l'appellativo di "geniale" sia oggi abbinato a qualunque produzione che abbia i giusti sponsor, è qualcosa che mi deprime da anni nel settore delle arti visive in cui, dalla pittura informale alle installazioni, si perpetua addirittura la fascinazione "indotta" , ossia a quattro o più mani, nel senso che l'<opera> di per sè non affascinerebbe nessuno, ma la fascinazione è indotta dalla critica. Non solo : il gioco a più mani ha tanto più successo quanto più induce in soggezione il neofita, che segue la corrente non avendo l'ardimento di pronunciare quel semplice e onesto "non mi dice niente" ...per il terrore (indotto, appunto) di essere l'unico a "non capire".  :D (Sottinteso che una forma di genialità sia tangibile e comprovabile in chi abbia capacità di capitalizzare il nulla in alto loco, incassando "autorevolezza" oltre che quattrini, ma costui non è l'<artista>). 
In subordine: se la fascinazione fosse un criterio dirimente e atto a distinguere il genio, avremmo che ogni livello intellettivo e culturale individuerebbe forme di "genio" di universalità nulla, con dilagante primato di truffatori o magari o veggenti  di ogni rango. 

Ecco : le Menti Immense di cui parlavo sono proprio il contrario di tutto ciò, pur non potendovi essere ragionevole dubbio sul fatto che meritino l'appelativo di "Genio" nel senso più autentico del termine. Lo sono, come detto e ripetuto, sotto il profilo della prodigiosa mole di Sapienza da Essi ritenuta e soprattutto ELABORATA INNOVANDO e posando nuove pietre miliari del cammino umano!
Che si parli del Cenacolo di Leonardo o della Divina Commedia...sono Opere che non termineranno mai di essere appassionatamente studiate, entrambe anche in chiave esoterica, perchè oltre alla bella pittura o al bel comporre c'è un Immenso di Conoscenza racchiuso in Esse!  E' di questo che parlavo. 

Ho parlato di <grandi menti del passato> perchè mi ha sempre colpita il loro "pullulare" nel Rinascimento. Ma non penserei mai di non annoverare tra le Menti Immense quella di Einstein, che...coltiva una spiritualità lontanissima dalla "religiosità" ma intensissima e tratta proprio dalla sua Scienza : nella consapevolezza che tutto è Ordine nell'universo, che questo non può essere casuale, e che il "miracolo" è aver avuto accesso a quell'Ordine, pur essendo sempre a distanze incolmabili dal comprenderne il tutto.  
#624
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
17 Gennaio 2023, 00:54:34 AM
Citazione di: bobmax il 15 Gennaio 2023, 20:27:33 PMNon è la mente, è lo sguardo ad essere geniale.

È sempre così.

È il vedere laddove nessuno ha ancora visto nulla. Quella è la genialità.

Non c'entra nulla la elaborazione intellettuale, pur necessaria per concretizzare, comunicare, razionalizzare ciò che si è visto.
Il pensiero razionale viene dopo, e non ha nulla di geniale.

Il genio è colui che vede.
Ma sai..."mente" e "sguardo" sono concetti di una vaghezza che non riesco a valorizzare/processare in alcun modo. 
Diversa è l'Intuizione, sempre  autorevole in chi ha saputo dimostrarne la fondatezza (il leggendario "e pur si muove" per tutti)...
Non riesco a confondere <visioni> e <intuizioni>, e più che spiegarmi non posso. 
Intendo per <visione> il flash isolato, l'attimo "oltre". Senza alcuna ironia : spesso favorita da sostanze psicoattive o da assetti chimico-fisici endogeni e patologici (come nella schizofrenia ma non solo), ha senza dubbio effetti suggestivi e dei quali sono convinta estimatrice io stessa. Parlando soprattutto dell'uso di sostanze psicoattive non può negarsi che abbia favorito produzioni artistiche anche di altissimo livello (narrativa, poesia, arti visive, musica). 
Per contro: intendo per <intuizione> quella visione più ampia che ambisca a <spiegare> qualcosa , e che perciò stesso si autonecessita ad essere (almeno in nuce) dimostrabile, senza di che resta (come dicevo nell'altro thread di Iano) solo "favola bella". 

E <il genio>  mi resta anche colui che in Arte mi evoca un "oltre" (sempre trovando più genio un Caravaggio che un Van Gogh). 
Ma non trovo nulla di geniale (oggi) in chi propalasse <intuizioni> che, sull'onda metafisica, pretendessero di spiegare verità ultime e senza poter dimostrare nulla (e magari neanche l'esatto significante da egli inteso nei termini con cui comunica). 
#625
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
17 Gennaio 2023, 00:14:05 AM

Citazione di: bobmax il 15 Gennaio 2023, 20:37:57 PMTuttavia Iano, il credere che da qualche parte vi sia la matematica e la nostra non sia che una sua scoperta... è un diffuso e fuorviante convincimento.
Direi davvero pernicioso!

Perché segue l'idea dell'iperuranio platonico. Che altro non è che un rimedio alla angoscia nichilista.

Angoscia che deriva, in ultima analisi, dal credere l'esserci Verità assoluta.

Siamo arrivati al punto di credere che i numeri esistano da qualche parte! 
Non colgo dove tu abbia potuto attingere questa visuale, e (pure) attribuirla ad altri...
Consentimi però di osservare che qualche forma (pseudo) "iperuranica" (con corredo di profondo nichilismo alla disperata riscossa)  personalmente mi riuscirebbe più palmare da osservare in chi inseguisse verità da raggiungere "sentendo" e "col cuore" (o "con la mente", nel migliore dei casi). 

Non si tratta di "credere che i numeri esistano da qualche parte". 
Si tratta solo di prendere atto che l'universo è relazione tra enti e loro eventi, i quali esistono e  si producono anche quando non se ne abbia alcun "sentire" (qualunque virus, ad esempio, e anche se non vogliamo spingerci fino al butterfly effect). 
E altrettanto prendere atto che le relazioni tra enti (e loro eventi) rispondono a precise regole che soltanto il linguaggio matematico è in grado di decodificare, e sempre con tutte le relatività del caso, tutto essendo così sistemico che al variare di qualunque condizione...cambia il sistema (ferma restando la valenza del linguaggio di decodifica in sè). 

La Matematica è dentro, è fuori, è in qualche interfaccia tra il dentro e il fuori? 
La Matematica è il linguaggio  delle relazioni tra gli enti e loro eventi. 

E neanche comprendo l'insistenza sulla metafisica in "braccio di ferro" con la fisica. Tanto quanto (per le stesse ragioni) non comprendo un'accezione di Filosofia come "ricerca della felicità", laddove (anche etimologicamente) mi è sempre risultato che Essa fosse "amore per la sapienza". 
E la Sapienza non va di fantasia. E cerca ciò che è vero, non ciò che fa piacere. (L'Intuizione è Altro, ma non si spaccia mai per verità, e cerca conferme...senza le quali sa o deve sapere di restare "favola bella"). 

Nel leggere parecchie dissertazioni (anche su questo Forum) mi torna alla mente lo stesso rapporto che su scala ridotta è  attualmente esistente tra psicologia e neuroscienze. 
La psicologia (anch'essa costola della filosofia) ha meritoriamente ipotizzato e tentato di intuire le ragioni dei disagi psichi e di curarli. 
Nulla di migliore si sarebbe potuto fare in tempi in cui le possibilità di studiare l'organo cervello e le sue interazioni con l'organismo umano erano pressochè nulle. 
Grandi teorie e grandi diatribe di stampo metafisico tra addetti ai lavori...e poi ecco che in un solo secolo o poco più...le quotidiane acquisizioni delle neuroscienze erodono interi continenti al territorio della psicologia...ancora una volta dimostrando nessi biochimico-fisici che ben poco hanno a che fare con i "traumi infantili e dintorni" o più in genere col "comparto esperienziale". 




#626
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
15 Gennaio 2023, 20:16:42 PM
Citazione di: bobmax il 15 Gennaio 2023, 18:04:39 PMLo avrei detto che per te era un folle...
Ma non lo sarà più quando aprirai il tuo cuore
Purtroppo è la sua storia personale a deporre nel senso inequivocabile di persona mentalmente disagiata. (non io)
La sua predilezione verso l'esprimersi graficamente/pittoricamente è molto istintuale e ancor più comune (sin dall'alba dei tempi).
La sua pittura senza accademie attraversa molteplici fasi e comunque non resta priva di "modelli" , avendo lui sempre lavorato (come riusciva) a contatto con arte e antiquariato. 
Negli ultimi anni di vita concentra la sua produzione, stisticamente senza precedenti. 
Non oso immaginare cosa abbia prodotto il "mercato dell'arte" su questa consistente produzione tutta da "valorizzare", soprattutto considerando che il fratello e suo riferimento morì solo qualche mese dopo. 
Resta una produzione che, oltre a parlare molto chiaro agli interessati ad investimenti, parla in modo direttissimo ai semplici (che aspirano anche semplice al poster di un suo dipinto). E questo ha un qualche significato. 
Continua a sfuggirmi la "genialità", mentre mi sentirei di confermare che produzioni grafico-pittoriche assolutamente degne di interesse sono quotidianamente prodotte da pazienti psichiatrici  che trovano nella creatività manuale una fonte insostituibile di espressione. 
Senza alcuna ombra di polemica mi permetto di rammentare che quando parlavo di Menti Immense parlavo di quelle (rarissime) che hanno sistematizzato lo scibile, innovandolo. 
E non vedo cosa potrebbe entrarci Van Gogh...
#627
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
15 Gennaio 2023, 19:42:31 PM
Citazione di: iano il 15 Gennaio 2023, 18:41:31 PMDovremmo sviluppare una sensibilità a qualcosa che fra tutte meno sentiamo come nostra, e il motivo per cui ci manca questa sensibilità credo sia perchè la matematica sta alla base di ogni possibile sensibilità quando lavora nell'ombra, ma rende superflua ogni possibile sensibilità quando emerge, come sta facendo prepotentemente negli ultimi millenni.
Ma il focus è probabilmente tutto qui, con mia visuale opposta alla tua. 
La matematica è un linguaggio, nonchè l'unico  universale tra  tutti i linguaggi. 
Non "lavora" motu proprio da nessuna parte e resta un mezzo, ma resta anche l'unico mezzo che consenta di decodificare la realtà (parzialmente quanto vogliamo). Non è che la "costruisca"! 
Mutuando i termini di Bobmax : la matematica è il linguaggio che fa la differenza tra l'Intuizione dimostrabile e, invece, quella che è fantasia (o follìa) indimostrabile. E che può restare suggestivo e anche sublime, ma che resta Intuizione indimostrabile, nonchè fonte di infinite diatribe in prosa. 

#628
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
15 Gennaio 2023, 18:14:16 PM
Citazione di: bobmax il 15 Gennaio 2023, 17:10:57 PMMa senza "sentire" , cioè percepire, non vi potrebbe essere alcuna scienza.
Perché l'esserci sarebbe impossibile.

Il mondo c'è perché lo sentiamo.
E sulla base di questo sentire nascono ipotesi
Francamente non riesco a seguirti. 
Torno alla povera forza di gravità del mio esempiucolo : in milioni di anni di umanoidi e poi umani...costoro non "sentivano" nessuno forza che li tenesse in piedi sulla Terra, piuttosto che svolazzare come sulla Luna... Vivevano la questione per quel che era, dato che era (come è). 
Poi nel tempo dovrebbero aver imparato che, sempre sulla Terra, se avessero lasciato la presa di un masso di pietra in perpendicolare ai propri piedi...di sarebbero rotti i piedi...perchè il masso sarebbe finito su quelli, con risultati assai diversi dalla caduta sui propri piedi di una massa di piume...
Dopo milioni di anni di vita sulla Terra qualcuno si pose il problema (molto filosofico, volendo) del "perchè?", e non fu Newton il primo. 
Fu soltanto il primo a tradurre in linguaggio matematico una relazione esistente e dimostrabile. 
Assoluta e universalmente valida? 
No. 
Solo la  classica "soluzione" che è comunque conquista, e rispetto alla quale MAI prescindere dal considerarla un inizio di spiegazione, che - come sempre - risolve un primo quesito mentre ne genera infiniti altri. 
#629
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
15 Gennaio 2023, 17:44:23 PM
Citazione di: bobmax il 15 Gennaio 2023, 17:25:29 PMFai bene a pretendere la dimostrabilità, ma non se poi, una volta avuta la dimostrazione, consideri di aver raggiunto la verità una volta per tutte.
Ho appena scritto nel post precedente che ogni piccola "verità" conquistata apre infinite incognite nuove... 


Citazione di: bobmax il 15 Gennaio 2023, 17:25:29 PMRiguardo al genio e alla follia...
Van Gogh era un genio o un folle?
Mia personale e sincera opinione di appassionata della materia: un folle. 
#630
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
15 Gennaio 2023, 17:35:26 PM
Citazione di: niko il 15 Gennaio 2023, 13:56:37 PMIl tipo umano del genio naturalmente in questi tempi relativamente "recenti" non e' scomparso, si e' solo trasformato, a causa dell'estrema specializzazione dei saperi, ma anche della nascita di un'industria culturale e di una moderna figura di intellettuali di professione.

......................................
Non troverai mai piu', gia' a partire dall'era di Leopardi, un grande e famoso matematico che sia maestro un assoluto anche di letteratura per esempio, perche' siamo in un sistema in cui ogni branca del sapere, iper specializzato, richiede ormai una vita per essere padroneggiata fino alle vette, e si ha a disposizione una vita sola.
Convergendo senza riserve sulla perniciosità della "moderna figura di intellettuali di professione", la vedo piuttosto diversamente su tutto il resto. E probabilmente non è un caso, e ci torno fra un attimo. 

Nell'immediato mi urge rammentare che la storia della Filosofia è puntellata/scandita da Matematici (Talete e Pitagora, per stare sul sicuro e noto a.C. ...e poi a seguire, fino ad arrivare ad Einstein e solo per restare tra gli storicizzati). 
Ed Einstein è la prova provata che le Menti Immense non si siano esaurite tre secoli fa o ancora prima. 

Le Menti Immense non emergono perchè sono "seviziate" dalla mole dello scibile attuale e dalla conseguente necessaria settorializzazione? 
Non solo non lo credo affatto (e un Einstein che AMPLIA lo scibile non pare aver affatto subito questo effetto), ma se questo effetto fosse effettivamente attivo...intanto non potrei che avallare la grafica involutiva postata da Ipazia al post #22, ma ancor prima canterei il de profundis alla Filosofia. Quando affermi : 
Citazione di: niko il 15 Gennaio 2023, 13:56:37 PMFare il sistemino del mondo, fare l'enciclopedia, puo' avere senso solo come passaggio intermedio, come modo di esprimersi del filosofo, ma, alla fine della fiera e chiuso il libro, si riconosce sempre la buona filosofia in base a quanto essa faccia nascere nel lettore o nell'ascoltatore il desiderio del sapere, non in base a quanto essa lo estingua o lo esaurisca.
"sistemino del mondo" ?  ???
E come mai potrebbe mai la Filosofia assolvere alla propria mission se non tentasse di sistematizzare, laddove il sistematizzare (per forza di realtà, valida anche per i non credenti) ...quanto più è valido e dimostrabile e tanto più istituisce/suggerisce   nuove incognite? 

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A latere , solo per non lasciare nulla di intentato in questa serie di riflessioni : la "settorializzazione impeditiva" - dal mio sommesso punto di vista - si realizza solo ed unicamente laddove sia un'indole anti-filosofica e tendenzialmente "tecnica", la quale NASCE limitata ed aspirante alla settorializzazione anche come forma di "sicurezza" identitaria (Levi Montalcini per tutti: senz'altro bella mente in neurologia. Poi...punto...) 
E se è assolutamente vero che lo scibile odierno sia molto più denso rispetto a cinque o sette secoli fa, non mi pare intellettualmente onesto bypassare il fatto che gli attuali tempi e metodi di valutazione-selezione delle informazioni sia molto più che proporzionale al loro flusso, oggi rispetto al passato. Per cui non riesco a viverlo come fattore impeditivo.