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Messaggi - Aspirante Filosofo58

#616
Tornando all'argomento iniziale: Terremoti, tragedie, guerre e altre situazioni negative, forse servono a ristabilire il numero massimo di esseri umani che possono contemporaneamente abitare la Terra, per non distruggerla e distruggersi? Forse in Cielo c'è bisogno di un certo numero di anime e quindi Qualcuno fa morire le persone, proprio per avere in Cielo queste anime? Forse l'intera umanità sta andando nella direzione sbagliata, fatta di egoismo, anziché di collaborazione? Forse certi mali sono necessari per far capire cosa significhi il bene? Forse.... già forse... però se il motivo fosse uno di questi? Oppure se lo fossero tutti? Pensiamoci!
#617
Ogni essere umano è a sé: le informazioni che gli arrivano sono interpretate in modo assolutamente unico e irripetibile. 
Qualche decennio fa mi capitò di partecipare ad un esperimento: io ero tra gli auditori. Una persona lesse un comunicato ad un'altra.; poi questa riferì ad un'altra, che non aveva assistito alla spiegazione,ciò che aveva capito. Dopo quattro passaggi, chi spiegava diceva il contrario di ciò che era stato letto all'inizio! 
Ovviamente poi ci sono anche le manipolazioni, ma questo è un altro discorso.
#618
Citazione di: Claudia K il 09 Aprile 2023, 23:43:08 PMP.s. : lo "stato sociale" lo stra-vogliono tutti, anche in Italia.  E' che la maggior parte degli italiani non ha chiaro che non si paga da solo, e che non ne resterà niente (neanche pagando tutti eque tasse) se chi è "democraticamente eletto" è un incapace che promette miracoli irrealizzabili, e avendo pure da remunerare chi l'ha votato.
E resta fermissima la domanda : "che c'entra il capitalismo?"
Se i miracoli promessi da un qualsivoglia politico, si realizzassero, quel politico rimarrebbe disoccupato, avendo egli costruito la sua carriera politica proprio su quelle (e non altre, che dovrebbe reinventarsi) promesse. 
#619
Citazione di: Duc in altum! il 12 Aprile 2023, 11:16:43 AMDisobbedire ad amare sì!
Ed è questa disobbedienza che ci riporta al tuo: "visto ciò che accade nel mondo".
Ma Dio non punisce, accetta la condizione esistenziale che uno preferisce.
Tu stesso hai detto che i figli devono essere liberi di scegliere e di sbagliare, e se questi figli preferiscono dannarsi per sempre, perché mai la colpa sarebbe dei genitori?
Se sapessimo tutto non servirebbe la fede, fatto sta - a confermare l'ipotesi del peccato contratto ma non commesso - che da sempre non è mai esistito un uomo o una donna che abbia potuto dire: "sono privo di peccato!"

Ritengo ancor più assurdo che un giorno risusciteremo.

Come, Dio non punisce? Come Dio accetta? Se così fosse Dio non avrebbe mai cacciato Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, ma avrebbe semmai accettato la loro disobbedienza come necessità di crescita. 

#620
Citazione di: Duc in altum! il 12 Aprile 2023, 10:18:51 AMHai saltato che il genitore in questione è Dio: la perfezione.
Perfetto, tu stesso l'hai ammesso.
Il peccato delle origini è scaturito proprio perché - come figli - abbiamo la totale libertà di scegliere, di sbagliare e di imparare dai propri errori ...o di perseverare diabolicamente!

E più esempio di Gesù!
Ecco il disegno dell'Ente superiore.
Disobbedire a un ordine non significa automaticamente essere in errore. Perché mai un Creatore dovrebbe punire le proprie creature "in omnia secula seculorum"? Perché la disobbedienza di Adamo ed Eva si dovrebbe ripercuote su tutta l'umanità?  Non è assurdo ciò? 
#621
Citazione di: Duc in altum! il 11 Aprile 2023, 22:59:30 PMPerché è l'unica maniera di essere davvero uno stesso al 100%, di compiere pienamente il progetto per cui uno è stato creato, perché si centra totalmente il senso vero dell'esistenza, perché si diventa una persona che sa amare perfettamente (che non è il peace & love o il volemose bene).

Se un genitore consiglia a un figlio un percorso di studio, di esperienze sane per raggiungere un lavoro e un posto nella società decente e dignitoso, invece che alcolizzarsi, drogarsi e poi fottere il prossimo ogni qualvolta può, non penso che sia così orribile.

Il punto è che si focalizza maggiormente la paura dell'inferno, invece dell'amore del Padre, che altro non desidera che anche noi diveniamo come Lui: esseri d'amore.
E lì la differenza: pago le tasse perché altrimenti mi arrestano o perché davvero ho fede che sia cosa buona e giusta?!
Perché essere sé stesso al 100% equivale a compiere pienamente il progetto per cui si è stati creati? Se il progetto è fatto da altri, chi lo dice che poi serva a essere sé stessi? Se il genitore consiglia ai figli qualcosa in base alle sue esperienze personali, sostituendosi a essi, non credo sia di grande aiuto per loro. I figli dovrebbero avere la totale libertà di scegliere, di sbagliare e di imparare dai propri errori. I genitori dovrebbero limitarsi ad essere degli esempi per i figli. E' facile dire ai figli di andare a messa la domenica. Un po' meno lo è andare con loro o anche senza di loro, e comportarsi da bravi cristiani, e  dare quindi il buon esempio!
#622
Tematiche Filosofiche / Re: Il peso dell'anima
12 Aprile 2023, 08:03:17 AM
Ho trovato questo:  "Secondo la teoria del fisico Jean-Émile Charon (1920-1998), le caratteristiche degli esseri viventi, comprese quelle spirituali dell'essere umano, sono dovute agli elettroni che li costituiscono, la cui massa per un uomo di 70 kg si può calcolare in 21 grammi. Tale valore corrisponde alla perdita di massa rilevata dal dr. Duncan MacDougall (1866-1920), un medico americano che nel 1901 aveva cercato di misurare il "peso dell'anima" presumendo che la stessa abbandonasse il corpo umano al momento della morte. Tale singolare coincidenza ha operato da input sull'autore per un'ipotesi di ricerca sulla vita dopo la morte con cui esperienze come deja vu, reincarnazione, eventi sincronici, ecc. trovano giustificazione....."

Secondo me, però, l'anima non ha alcun peso. Semmai questo può essere dato dalle attività fisiche collegate all'anima, ma non dall'anima stessa.  
#623
Citazione di: Ipazia il 12 Aprile 2023, 07:23:58 AM"Ciò che non uccide, rafforza" disse un filosofo.

"Solo colui che anche tra ombre levò la lira,
può con cuore presago cantare la lode infinita.
Solo chi insieme coi morti mangiò il papavero, il loro, non perderà in avvenire
il più segreto dei toni."

gli rispose un poeta.

Io penso che le esperienze dell'infanzia che impongono di contare solo su se stessi siano infinitamente più formative della bambagia che fabbrica tossico e farmacodipendenti oppressi - e opprimenti ipocondriaci viziati - dal "male di vivere".

Citazioni belle e vere, ma fino ad un certo punto. A 20 anni: hai poco tempo per pensare ai tuoi problemi, perché devi lavorare per sentirti realizzato, e hai le forze per farlo; a 40 inizi a sentire che il fisico, che pure non ti ha mai seguito, inizia a perdere i colpi e devi dedicarti un po' anche ad esso; a 60 anni o poco più, vai in pensione, il lavoro non fa più parte della tua vita, tiri  i remi in barca e inizi a rivedere ogni fotogramma della tua vita, e scopri che, nonostante la forza mostrata esteriormente, dentro hai una fragilità che non si è mai sanata e probabilmente non si sanerà mai. Dovrai portartela nella tomba, magari mascherata di qualcos'altro, ma non potrai liberartene in questa vita. 
#624
Citazione di: Pensarbene il 12 Aprile 2023, 07:12:14 AMMal comune,doppia fregatura :-\
In un certo senso è così. ;)
#625
Citazione di: Claudia K il 12 Aprile 2023, 00:05:45 AMNel massimo rispetto di altrui esperienze che posso provare a riflettere ma che non ho personalmente vissuto, penso solo sinceramente che ancor più a 6 anni operino molto più percezioni che concettualizzazioni.
Il bambino di 6 anni percepisce di essesre spiacevolissimante "diverso" (anche parlando solo di consuetudini sociali) tanto se abituato al collegio svizzero viene trapiantato nella scuola del quartiere degradato, quanto se dalla scuola del quartiere degradato viene trapiantato nell'esclusivo collegio svizzero.
Non concettualizza più di tanto, nè potrebbe, in nessuno dei due casi.
E in entrambi i casi non si sentirebbe "diverso" restando tra altri coetanei che hanno le stesse attitudini e consuetudini, mentre si sentirebbe dolorosamente tale (e dolorosamente solo) nel caso contrario. 
E solo questo intendevo.
Non so  come sia un collegio svizzero; so com'è un istituto di riabilitazione motoria, italiano, gestito da laiche consacrate; so cosa significa a 6 anni aver voglia di un abbraccio, un bacio, una carezza, senza ricevere nulla di tutto ciò: so come ci si sente! 
#626
Citazione di: Claudia K il 11 Aprile 2023, 17:59:01 PMNon ti aiutava a superare il dolore della distanza dalla famiglia, però penso ti abbia aiutato a non sentirti "il pulcino nero". No?
Temo sia un concetto un po' difficile da far digerire ad un bambino di 6 anni.
#627
Tematiche Filosofiche / Il peso dell'anima
11 Aprile 2023, 20:37:02 PM
Buona sera filosofi. Il secondo concerto per pianoforte e orchestra, di Chopin, che sto ascoltando, mi ha ispirato un quesito: l'anima ha un peso? Se non sbaglio, gli antichi egizi ritenevano che chi si era comportato bene in vita, dovesse avere l'anima non più pesante di una piuma. Secondo voi?
#628
In effetti, condividere la stessa situazione poco piacevole dovrebbe portare ad una maggior empatia, mentre spesso porta a chiusure incredibili.  A volte si arriva addirittura alla conclusione che "siccome non mi ha aiutato nessuno quando avevo bisogno, ora io non aiuto gli altri anche se hanno bisogno".

Poi c'è il mio caso, forse un caso limite: nel periodo delle elementari sono stato in un istituto di riabilitazione motoria, dal quale tornavo a casa unicamente per le vacanze scolastiche. Vedevo bambini miei coetanei in situazioni fisiche oggettivamente peggiori della mia e questo non mi aiutava a superare il fatto di essere distante da casa, dalla mia famiglia!
#629
Secondo voi, l'equazione "mal comune = mezzo gaudio" è vera? Io ho qualche dubbio che conoscere situazioni peggiori della mia possa farmi gioire in qualche modo. Voi cosa ne pensate? 
#630
Citazione di: bobmax il 11 Aprile 2023, 13:24:26 PMLa risposta alla teodicea la dà la mistica.
Questa risposta nasce dalla autentica fede in Dio, che è fede nel Bene.

Non potendo essere illogica, cioè non potendo essere contraria al ragionamento logico-razionale, la risposta deve necessariamente esaurire la logica stessa per mostrare cosa rimane.
La risposta è infatti alogica.

Vi si perviene partendo dal Bene, che la propria fede pone come Assoluto.

Dio è!
Il Bene è!

E allo stesso tempo rispettando la logica sino alle sue estreme conseguenze.

L'esito allora non può che essere il nulla effettivo di ogni creatura.
Ogni creatura è puro nulla!

Tu, che esisti, sei un puro nulla.

E tuttavia sei figlio di Dio.
Che è Bene assoluto.



Continuo a non capire... come può Colui che è, creare il puro nulla? O è nulla anche Colui che tu affermi essere o sono anche coloro che tu consideri nulla. Sarebbe come pretendere di raccogliere mele da un pero!