"Ad Hanna Arendt piace quel manifesto". Rimanendo in Arendt mood, direi che non esiste un impero del bene contro un impero del male. Una spiegazione valida per manipolare l'opinione pubblica di basso rango. Se vogliamo fare un discorso un po' più alto bisogna riconoscere che c'è un impero (quello americano) che è ancora egemonico e che usa tutte le armi disponibili per restare tale ( come è politicamente naturale). Dall'altro lato c'è un ex impero che ha perso il suo ruolo di alter-ego e concorrente ma può sempre essere una spina nel fianco agli interessi egemonici degli Usa. La differenza fra i due imperi, oltre alla diversa evoluzione egemonica (uno ancora in sella, l'altro retrocesso fra le potenze medie), è la diversa politica egemonica. Quella americana è molto più flessibile ed in grado di agire sulla cultura e sulla adesione di stati federati ( il grande insegnamento della Roma imperiale). Quella russa è una politica di egemonia territoriale, sic et simpliciter e di fatto destinata a perdere. Noi europei siamo solo pedine di questo gioco, finché non cercheremo di unirci di più, politicamente e militarmente. La più grande sconfitta subita dagli Usa nel
Dopoguerra non è stato il Vietnam ma l'Euro.
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