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Messaggi - sapa

#631
A causa di questa pandemia, questo termine è entrato nel linguaggio comune e nelle abitudini di molti. Tralasciando lo smart working, altro neologismo di origine "pandemica",  quando prima ci si muoveva come mandrie verso la sede di un convegno, di un  corso di formazione o anche di una fiera, adesso si sta comodamente a casa propria, magari in tuta o addirittura in pigiama e pantofole, direi con praticamente gli stessi effetti, se non migliori, di prima. E, per me veramente una pacchia, si può anche fumare! D'altra parte, come non intuire le naturali controindicazioni di questa prassi ormai consolidata sull'economia dei consumi? Essendo iscritto a un Ordine professionale, io devo ottemperare ogni anno all'obbligo di conseguimento dei crediti formativi ( e ci sarebbe molto da dire, ma non in questa sede...) e questo obbligo mi costringeva a percorrere centinaia di chilometri, perdendo ore e ore di viaggio, a prenotare alberghi e ristoranti, insomma a dedicare molto tempo alla sola pianificazione della mia partecipazione all'evento. Tutto ciò si traduceva in notevoli spese per consumi, che oggi con il webinar sono del tutto abbattuti. Tutto ciò non può far bene alla società dei consumi, ma fa sicuramente benissimo alle mie finanze e alla qualità del mio tempo e della mia vita. Insomma, per me è una cosa positiva, forse l'unica che questo virus pestifero ci ha portato.
#632
Attualità / La querelle Gozzini / Meloni
22 Febbraio 2021, 10:59:05 AM
Citazione di: Claudia K il 21 Febbraio 2021, 19:43:43 PM
Buonasera.
Cosa ne pensate?
Personalmente sono molto perplessa per la "levata di scudi buonisti" pro-Meloni.


Intanto, malgrado ogni impegno, non riesco a leggere nulla di "sessista" nelle parole del Prof. Gozzini.
Il quale inizialmente stava esprimendo la propria opinione su una personalità politica (Meloni) e parlando di politica.
Il concetto su cui è stato interrotto dai buonisti in linea con lui, infatti, era quello di "come può una <pesciaiola> aver l'arroganza di interloquire con Draghi?
I buonisti in linea lo interrompono, e paradossalmente lo interrompono in difesa dei <pesciaioli> !
Tanto che uno dei due docenti di buonismo suggerisce il termine <peracottara>, che ha lo stesso identico senso del <pesciaiola> nell'evidente accezione gozziniana,  e solo non chiama in causa (offendendoli) i pesciaioli. 
I termini successivi sono stati improvvisati dal Prof. Gozzini nel tentativo indotto dai buonisti di non ledere altre categorie di lavoratorie e umani.
Resta che il Prof. stesse svolgendo una valutazione squisitamente politica, nei confronti di leader politico, e che quel leader politico - in politica - non si sia mai fatta alcuno scrupolo di andare per slogans sommari quanto offensivi verso gli avversari, laddove quello "incompetenti" da ella usato come refrain ...è solo sinonimo ancora più feroce perchè più diretto, del <pesciaiola> gozzziano,  SE debitamente contestualizzato.


Al momento sono sconcertata dalla pandemia di ipocrisia... Ma potrei non aver afferrato qualcosa, e posto per questo...
Ciao Claudia, riguardo a questa vicenda penso che sia questione di terminologia: se il professore di cui parliamo si esprime nei confronti di Giorgia Meloni con termini da bar, benchè un "peracottara/pesciaiola" corrisponderebbe, come da te affermato, al refrain meloniano "incompetente", abbassa a mio avviso il livello del confronto ben oltre a quanto non faccia la Meloni stessa. Non si tratta di buonismo, quanto di basso livello di comunicazione. Francamente, che un politico d'opposizione tacci di incompetenza chi è al potere, lo trovo veniale . Chi, invece, da un pulpito previliegiato quale un dibattito pubblico tra presunti "cervelli", non la "piazza" di un' osteria, si abbandona a considerazioni popolane, (al di là del merito), incarna ai miei occhi il profilo del populista tout court, capace di far sghignazzare chi la pensa come lui e di scatenare le ire di chi è in contrapposizione. Non ha fatto una bella figura, quest' uomo. L'accusa di buonismo farisaico a chi insorge a dire che questo linguaggio è offensivo e inapproriato, può essere ben girata anche a chi insorge contro chi è insorto, in una sterile spirale autoreferenziale. Perchè davanti a queste cose si dovrebbe, secondo me, rispolverare il classico "Non ti curar di lor, ma guarda e passa", che alla fine sarebbe molto più appropriato ed istruttivo.
#633
Concordo con tutti gli interventi, questo problema non è di facile soluzione e richiede uno sforzo di coscienza. I flussi migratori che ci interessano, però, non sono paragonabili a quelli che hanno contraddistinto i nostri, verso il nord Europa o il continente americano, a inizio del secolo scorso. Le migrazioni ci sono sempre state e, tranne non si trattasse di profughi, hanno sempre visto spostarsi masse di poveri, verso nuove opportunità. Ciò che oggi ci mette in crisi, è il fatto che ai poveri tunisini che approdano sulle nostre spiagge privi di documenti di identità, noi non potremo offrire alcuna opportunità, anzi, per come è stato gestito finora il fenomeno, abbiamo la quasi assoluta certezza che costoro finiranno ai margini, costretti a delinquere o a vivere d'espedienti, come facevano nella loro terra d'origine. Infatti, poi, tutti o quasi si affannano a richiedere lo status di profugo, perchè sanno che con quello di migrante economico non andranno da nessuna parte. Ecco che non sono pochi i tunisini che, al loro arrivo sulle nostre spiagge,  si dichiarano gay, quindi perseguitati dalle leggi del loro paese che se da una parte si è liberato dalla dittatura, ancora molto ha da fare nel campo dei diritti civili. Io penso che, destra o sinistra, non si possa lasciare morire in mare nessuno, possiamo dare opportunità di studio ai giovani o a chi lo chiede, ma poi i migranti devono tornare donde sono venuti, o migrare altrove ci siano possibilità per loro. Le redistribuzioni di ricchezza sarebbero l'ideale, per attenuare le differenze inique, ma dubito che, a parte quanto già contemplato nelle varie misure di welfare nazionali e internazionali, sia imminente un cambio di passo.
#634
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
19 Febbraio 2021, 10:18:12 AM
Citazione di: iano il 18 Febbraio 2021, 06:10:52 AM
Citazione di: sapa il 17 Febbraio 2021, 21:29:54 PM
Comunque, a proposito del binomio natura-bellezza, varrebbe la pena di fare questa prova: lasciare incolto e incustodito per qualche anno il giardino di casa e osservarne i cambiamenti "naturali". Dapprima, potremo  notare una crescita vigorosa di erbe infestanti soffocare a poco  a poco le nostre ortensie e i nostri tulipani, perchè è vero il detto " l'erba cattiva non muore mai". In seguito, nel ghiaino o nelle crepe dell'asfalto, vedremo crescere le prime graminacee, poi sul lavoro da esse svolto,  si affiancheranno o si sovrapporranno le dicotiledoni. In seguito i primi arbusti e  le prime essenze legnose, che cresceranno stentate, ma colonizzeranno a poco a poco tutto il colonizzabile. Insomma, in una lotta ingaggiata per accaparrarsi la luce, la vegetazione tenderà, nel tempo,  a ricoprire ogni cosa, avvicinandosi pericolosamente all'uscio di casa, con effetti estetici  alquanto discutibili e tali da costringere il proprietario a metter mano a falciatrice e rastrello. La natura e il bello non sempre viaggiano appaiati.
Come notava Jacopus è da decidere se noi ci consideriamo parte della natura oppure no.
Quando parliamo di giardini e terreni "artificiali", cioè curati dall'uomo , sottintendiamo che convenzionalmente non lo siamo.
Ma appunto , è solo una convenzione dialettica, che però, presa troppo sul serio ha fatto non pochi danni.
Credo in generale sia dannoso prendere troppo sul serio i racconti che facciamo.
Penso che la natura sia un buon giardiniere al quale chiedere consiglio se intendiamo curare un nostro orto.
Se dividiamo la natura in appezzamenti si troverà sempre qualcosa di brutto.
Ma, in quanto appartenenti a pieno titolo alla natura, anche dentro di noi è sepolta una saggezza che sembra affiorare attraverso il nostro giudizio estetico.
L'importante è non cadere nell'inganno che tutto ciò che sia razionale ,artificiale e cosciente sia bello  e buono, mentre il resto non lo sia.
La bellezza della natura, quando la cogliamo, ci invita a cercare le sue ragioni .
L'importante è non ripetere sempre gli stessi errori.
Una cosa è tagliare la "brutta" erba del giardino, altra cosa è farci una "bella" colata di cemento.
Ciao iano, con me sfondi una porta aperta, io sento la natura come la mia casa, anche quando, per lavoro, sono costretto a non assecondarla, fin dove posso, o a cercare di tenerla a freno, per trarne il sostentamento. Parlavo, però, del concetto di bellezza naturale, che non da tutti è accettato nella stessa maniera. A mio avviso, si tende  a interpretare il senso di "soggezione" che si prova davanti allo spettacolo di una montagna imponente, o di un vulcano in attività, o ancora di una cascata immensa, come bellezza, quando invece è stupore, timore reverenziale e soggezione, appunto, di fronte alla forza devastante che si avverte. La natura non è bella in sè, l'età dell'oro, nella quale tutto era in equilibrio stabile, appartiene al mito. Nonostante ciò, io continuo a ricercare un mio personale equilibrio con la natura, che trovo, più che bella, affascinante.
#635
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
18 Febbraio 2021, 13:46:33 PM
Citazione di: viator il 17 Febbraio 2021, 22:30:48 PM
Salve sapa. La natura ed il bello non vanno a braccetto. Ma che scoperta originale. L'uomo troverà bello solo ciò di cui ha bisogno, può giovarsi, può ricavarne appagamento, soddisfazione.




Aprendo un addome umano od animale quanti di noi sarebbero in grado di riconoscere la bellezza dei visceri sanguinolenti e pulsanti che ne escono ? Eppure, a livello sia macro- che micro-scopico non esistono strutture, costruzioni più complesse, funzionali, concettualmente ammirabili (pure preziosissime in caso di necessità di trapianti).


E per qual mai ragione ne risultiamo disgustati ? Per ragioni culturali, ovviamente, per il fatto che ci hanno insegnato che la "nuda verità" corporale serve solo a far funzionare altre nostre "funzioni" invisibili e mai sanguinolenti, e che quando compare alla nostra vista potrà farlo solo attraverso la nostra sofferenza e morte. Saluti.
Concordo con te, viator, dico solo che questo assunto era, secondo me, parte di  quanto affermato originariamente da Alexander. E concordo anche con Inverno, prima che il mio giardino, lasciato a sè stesso, si trasformi in una giungla amazzonica deve passare parecchio tempo, diciamo nell'ordine di qualche decina d'anni ( ma un giardino lasciato incolto anche solo per 5 anni non è un bello spettacolo) .  L'aspetto che volevo far risaltare è che la maggior parte dei paesaggi che ci sono noti, è formata da paesaggi antropici, nei quali la natura è di fatto "irregimentata", a prezzo di fatiche umane continue. Tolte le montagne, i deserti e il mare, ben poca è la natura incontaminata e selvaggia. La campagna è un paesaggio artificiale, bello a volte, altre meno, ma nel quale la natura è continuamente e volutamente lasciata ai margini. I filari di vigneti che impreziosiscono le zone del Prosecco o del Monferrato sono quanto di meno naturale possa esistere.
#636
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
17 Febbraio 2021, 21:29:54 PM
Comunque, a proposito del binomio natura-bellezza, varrebbe la pena di fare questa prova: lasciare incolto e incustodito per qualche anno il giardino di casa e osservarne i cambiamenti "naturali". Dapprima, potremo  notare una crescita vigorosa di erbe infestanti soffocare a poco  a poco le nostre ortensie e i nostri tulipani, perchè è vero il detto " l'erba cattiva non muore mai". In seguito, nel ghiaino o nelle crepe dell'asfalto, vedremo crescere le prime graminacee, poi sul lavoro da esse svolto,  si affiancheranno o si sovrapporranno le dicotiledoni. In seguito i primi arbusti e  le prime essenze legnose, che cresceranno stentate, ma colonizzeranno a poco a poco tutto il colonizzabile. Insomma, in una lotta ingaggiata per accaparrarsi la luce, la vegetazione tenderà, nel tempo,  a ricoprire ogni cosa, avvicinandosi pericolosamente all'uscio di casa, con effetti estetici  alquanto discutibili e tali da costringere il proprietario a metter mano a falciatrice e rastrello. La natura e il bello non sempre viaggiano appaiati.
#637
Il problema, Eutidemo, credo sia il fatto che la gente era già negli alberghi, pronta e con gli sci già ai piedi. Alberghi, perciò, che già da giorni si erano attrezzati, per ospitare le "orde scivolanti", che adesso sono costrette a tornare a casa, con la coda tra le gambe e ben invelenite contro le Autorità. Si dirà, temo, che il vuoto esecutivo lasciato dal precedente governo non ha aiutato, la colpa ricadrà sulle spalle di Renzi, ma rimane, a mio avviso,  che l'intempestività delle ordinanze del Ministro Speranza ( e del vecchio governo giallo-rosso) sono ormai proverbiali. I tecnici dicono da settimane che vorrebbero un altro lockdown duro, come mai tutta questa gente, esercenti compresi, è corsa a riaprire? 
#638
Citazione di: Alexander il 12 Febbraio 2021, 17:44:37 PM
Buongiorno Sapa


Il personaggio principale di "morte a Venezia" è chiaramente un pederasta. Lo stesso Mann, se non ricordo male, aveva queste "tendenze".


I corposi Diari di Mann, che coprono un arco di oltre un quarantennio di vita, rivelano le battaglie interiori che l'artista dovette affrontare contro la sua spiccata predisposizione alla pederastia; tema il quale si trovò riflesso più volte nei suoi lavori, in particolare attraverso l'ossessione dell'anziano Aschenbach per il quattordicenne polacco Tadzio nella novella La morte a Venezia (WP)
Ciao Alexander, Ascenbach un pederasta tout court? Ho letto la novella di Mann ( e visto il film di Visconti) tanti anni fa, l'impressione è quella, anche se in realtà mi sembra ci sia alla base una morbosità di tipo estetico. Aschenbach si innamora di Tadzio, come io potrei innamorarmi della Venere di Milo o del David di Michelangelo, non già per possederli, quanto per fondermi in loro e nella loro bellezza. Non è improbabile che T. Mann abbia scritto l'opera con l'intento forse neanche tanto subliminale  di confessare la propria pederastia, fatto è che ci ha costruito sopra un'opera che dice anche altre cose e che non fu, a quanto mi risulta, messa all'indice. Su Wikipedia trovo le seguenti testimonianze:

       
  • - La moglie di Thomas Mann, Katia, ricorda che l'idea della storia nacque durante una vacanza che fece nella primavera del 1911 con il marito a Venezia:
«Tutti i dettagli della storia, a partire dall'improvvisa apparizione del pittoresco straniero nel cimitero, sono frutto dell'esperienza... Il primissimo giorno nella sala da pranzo, vedemmo la famiglia polacca, che appariva esattamente nel modo in cui la descrisse mio marito: le ragazze erano vestite in modo abbastanza convenzionale ed austero, e il bellissimo e affascinante ragazzino di tredici anni indossava un vestito alla marinara con colletto aperto e merletti molto graziosi. Attirò immediatamente l'attenzione di mio marito. Quel ragazzo era straordinariamente attraente, e mio marito lo osservava in continuazione con i suoi compagni sulla spiaggia. Non lo inseguì per tutta Venezia - questo non lo fece - ma il ragazzo lo affascinò, e pensava spesso a lui... Ricordo ancora che mio zio, il consigliere privato Friedberg, un famoso professore di diritto canonico a Lipsia, era indignato: "Che scandalo! E perdippiù un uomo sposato e con famiglia!"[2]

Ma poi, le parole dell'autore che testimoniano, probabilmente, il suo reale obiettivo:

       
  • - Lo stesso Mann menzionò questa storia in una lettera scritta all'amico Phillipp Witkop il 18 luglio 1911, mentre ancora stava lavorando alla stesura del racconto:
«Sono nel mezzo di un'opera: una cosa veramente molto strana che ho portato con me da Venezia, una novella seria e pura nei toni, che riguarda un caso di pederastia in un artista attempato. Dirai, "Hum hum!" ma è abbastanza decorosa[3]


#639
Per rispondere a Eutidemo, concordo che stimolare e propugnare la convenienza di atti di pedofilia/pederastia non debba essere lecito, a meno non si tratti di studi medico-scientifici. Però, io tuttora faccio un po' di fatica a distinguere: la pedofilia, come dice giustamente Eutidemo, è l'attrazione sessuale di un adulto per bambini impuberi, e fin qui tutto bene, mentre la pederastia identifica l'amore omosessuale di un adulto maschio  per ragazzi adolescenti del suo stesso sesso , giusto? Allora, pederasta, seppur platonicamente e in senso estetico, sarebbe il protagonista di " La morte a Venezia" di T. Mann. Mi sfugge, a questo punto,  il termine con il quale viene denominata la pederastia femminile, cioè l'amore omosessuale di un adulto femmina per ragazze adolescenti. La stessa pedofilia è una pratica che vede impegnati solo soggetti adulti maschi, oppure esistono  anche pedofile femmina? In ogni caso, mi sono fatto l'idea che, per il costume ordinario, le pratiche sessuali tra soggetti di notevole differenza di età, sia omo che etero, vengano  giudicate diversamente se l'adulto che le commette è maschio, piuttosto che femmina. C'era un'amica di mia moglie, per esempio, nubile, che  dichiarava  apertamente di fare sesso solo con ragazzi al massimo ventenni. Oltre quell'età, perdeva l'interesse. La classica nave-scuola, insomma, ma  a parte qualche sorrisetto, come dire "furba lei",  nessuno l'ha mai redarguita. Se, invece, io mi mettessi ad andare con ragazze 18 o 20enni, sarei un vecchio bavoso disgustoso e immorale, da condannare.
#640
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
12 Febbraio 2021, 16:31:30 PM
Citazione di: anthonyi il 12 Febbraio 2021, 15:41:20 PM
Citazione di: Alexander il 12 Febbraio 2021, 12:13:08 PM
Buongiorno Anthonyi


Bisogna però considerare, in questo caso, l'eventuale sofferenza dei bovini, a vivere incatenati e sigillati. Proprio perché siamo umani, quindi in parte natura e in parte spirito, possiamo decidere di non essere indifferenti alla loro sofferenza, come invece lo è la natura nei nostri confronti.
Ciao Alex, non credo i bovini soffrano troppo per il fatto di stare chiusi, i naturisti hanno anche la caratteristica di pensare che gli animali siano naturisti ma non è così, anche a loro fa piacere l'artificialita, pensa alle stesse vacche da latte alle quali fanno tanto piacere gli impianti di pulizia e strofinaggio (sono gli stessi che si usano per il lavaggio auto) che dopo averli usati fanno più latte.
Bè, anthony, fermo restando che nessun animale da allevamento ha mai elevato formali proteste per le condizioni di artificialità a lui imposte dall'uomo, quanto dici smentirebbe clamorosamente tutto l'impianto normativo riguardante gli allevamenti biologici.
#641
Tematiche Filosofiche / Perché amare la Natura?
12 Febbraio 2021, 15:23:47 PM
Concordo con anthony, la natura non va nè amata, nè odiata, ma semplicemente rispettata, per quanto è possibile. Il rispetto per essa passa dallo studio delle sue forme e delle sue leggi, che se da una parte ci dà modo di prevenire alcuni eventi naturali, dall'altra ci consente di capire in quale modo interagire con i meccanismi naturali a noi noti, senza farsi e fare troppo male. Ricordo un passo de " L'insostenibile leggerezza dell'essere", nel quale M. Kundera faceva dire a un suo personaggio  più o meno le seguenti parole: " La natura? Quando sono in mezzo a un prato, mi vien fatto di pensare che in quel momento, mentre  sto godendo la bellezza del paesaggio, magari poggiando saldamente i piedi su un formicaio, attorno a me si sta svolgendo una lotta senza quartiere per la sopravvivenza e la conquista da parte di entità a me invisibili e mi vien voglia di seppellire tutto sotto una colata di cemento". Questo paradosso mi fece riflettere: è meglio lasciare che la vita faccia il suo corso, cosiddetto naturale, anche se si tratta di un meccanismo di nascita/morte, lotta, prevaricazione e sofferenza, o cercare di "intombare tutto" dentro un bel sarcofago di cemento, bloccando questa spirale di violenza naturale? Essendo un paradosso dichiarato, la risposta è abbastanza scontata, ma la domanda fotografa abbastanza bene, secondo me, gli estremi dell' approccio umano verso la natura. Una giusta via di mezzo, penso sia l'atteggiamento più consono.
#642
Citazione di: Freedom il 05 Febbraio 2021, 21:22:59 PM
La mia paura, temo fondata, è che il governo Draghi si risolverà in un ennesimo salasso per gli italiani.

Sia chiaro, se i sacrifici fossero fatti per aprire un futuro nuovo, virtuoso, li farei volentieri. Ma è dal 1.992 che vedo arrivare stangate sull'Italia: ho ancora nelle orecchie le parole di Amato: l'Italia ha una febbre da cavallo e ci vuole una cura da cavallo! Vado a memoria ma credo che furono 90 miliardi. Di lire ovviamente. Vabbè che Amato era socialista ma quella Presidenza del Consiglio la svolse da tecnico. Prestato dalla politica ma pur sempre un tecnico. Da lì in poi fu un susseguirsi di mazzate. Tecniche naturalmente. Ciampi, Dini, Monti e oggi Draghi. Considerando tuttavia che anche Prodi, Berlusconi, Renzi, Letta e Gentiloni, pur essendo politici, non hanno mancato di eseguire i compitini assegnatigli da Bruxelles. Insomma fleboclisi continue di diritti, welfare, fiscali, etc.

Ma la cosa terribile è che dopo qualche anno si ricomincia. Non è che uno fa un sacrificio, magari anche grosso, e poi si comincia a migliorare. No, assolutamente no. Arriviamo sull'orlo del precipizio, ci salassano, ci salviamo, andiamo avanti un pò alla meglio e poi di nuovo il precipizio, il salasso, etc. In un ciclo infernale di ripetizioni senza fine.

Il problema sarebbe di semplice (semplice non facile!) soluzione: abbassare il debito pubblico. Sono gl'interessi che paghiamo a distruggerci. L'avanzo primario è positivo praticamente da 20 anni ma non copre, ovviamente, gl'interessi sul debito.

E allora sapete cosa penso? Basta salassi che non fanno altro che prolungare l'agonia. O si trova il modo di aggredire il debito pubblico, anche a prezzo di grandi sacrifici, o si continua a fare debito pubblico. E a chi contraddice questa strategia paventando il pericolo di non riuscire più a collocarlo presso gli investitori rispondo che il rischio c'è. Non lo nego. Ma il Giappone lo fa da tanti anni e non è ancora accaduto nulla di male. Perchè è tutto in mano nazionale? Bene facciamolo anche noi, le risorse ci sono. Bisogna solo che gli italiani capiscano che questo è vero patriottismo. Non abbaiare contro l'Europa cattiva per poi piegarsi al primo braccio di ferro in nome della responsabilità. Una chance ce l'abbiamo.

Sicuramente più incoraggiante che continuare il ciclo dei salassi all'infinito. Anzi non sino all'infinito, ma fino a quando qualcuno non si comprerà del tutto il nostro Paese. Che è già in buona parte in mani straniere.
Ciao Freedom, condivido in particolare il grassettato. Credo, però, da ignorante qual sono  ìn materia di politica economica, che la differenza stia nella capacità di investire produttivamente il debito fatto. Fare debito improduttivo, porta al dissesto. Forse, in Giappone sono più bravi? Non so, chiedo....
#643
Citazione di: paul11 il 05 Febbraio 2021, 19:47:11 PM
Sapa
Dal momento in cui siamo firmatari fin dalla prima ora di  trattati europei, vedere tutti perrsonaggi che li hanno firmati e rivedere pure i voti di consensi e "astenuti", ci sono almeno quarant'anni di governi e ministri di tutti  i colori .
Tornare a votare non serve a nulla, L'Europa tremava già con il primo governo Conte "gailloverde" di estrazione populista, poi il M5S è diventato ligio all'europeismo, cambiando rotta .
Se dovesse salire un governo di centro destra sovranista, avremmo ogni 5 minuti un contabile spedito dall'Europa, più potente del nostro Presidente della Repubblica, che all'orecchio suggerirebbe, ma volete davvero collassare finanziariamente, ma li volete o no più di 300 miliardi di euro? Hanno leve potentissime per "farci fuori" quando vogliono e ricondurci alla loro "giusta ragione". Ormai siamo compromessi con l'Europa e fingerlo di non esserlo è la peggiore illusione che partorisce aborti.
Ricordiamoci che il recovery fund non è un "regalo" o una vincita al lotto è sicuramente un cambio di rotta intelligente da parte del gotha europeo , a mio parere necessario dalla crisi pandemica che si riversa nel socio economico . Entro febbraio se non erro necessità un recovery plan che entro aprile sarà passato al vaglio dalla commissione europea. Significa aver chiaro investimenti e spese, con altrettanti protocolli di controllo ,di come gestire questo pacco di miliardi fino al 2027.
Significa che oltre agli indicatori macroeconomici del pil, del debito pubblico,  ci controlleranno dall'Europa costantemente, monitorandoci .



Ciao Paul, concordo con te su gran parte del discorso che fai, ma a me sembra chiaro che, oltre al piano di spesa del Recovery Fund, l'Europa si aspetti da noi che facciamo riforme, in grado di correggere i problemi che  ci affliggono e che rendono difficoltosa ogni eventuale ripresa economica nel nostro paese. E' su questo piano che misureremo eventuali altri "lacrime - sangue", perchè se dovremo probabilmente tornare a metter mano alle pensioni, dovremo anche snellire l'apparato normativo e burocratico, rendere efficiente la macchina dello stato, disciplinare in modo diverso la politica fiscale e la giustizia. Su questo pacchetto si giocherà la nostra credibilità verso il mondo e quella di Draghi per il paese. Si intende, quindi, che oltre al "pieno di benzina" che vedremo, si spera, arrivare con il Recovery Fund, dovremo rifare il motore , per metterlo in grado di competere. Sì, si tratterebbe di questo, competizione. Ora sta tutto qui, secondo me: Draghi sarà in grado di progettare e mettere in pista un meccanismo virtuoso, capace di portare lavoro, occupazione e conseguente benessere? O farà, come Monti, solo gli interessi della grande finanza e della grande industria? Senza la finanza e la grande industria finora non si è mai combinato granchè, ma si è anche visto che, senza i cosiddetti consumatori (noi), il capitale è condannato a dimagrire. C' è un punto di equilibrio che va colto e centrato, prima di arrivare a quello, purtroppo molto vicino, di non ritorno. Io credo che il Conte bis, come il Conte 1 del resto, non sarebbe riuscito a farcela e, a questo punto, preferisco rischiare con Draghi.
#644
Draghi è una extrema ratio, visto che la maggioranza parlamentare non si riesce a trovare. I governi del Presidente non mi piacciono, ma almeno Draghi sa cosa vuole l'Europa da noi, le riforme prima di tutto, che consentiranno di rendere credibile il nostro debito. Non credo che il nostro problema sia di carattere finanziario, è la credibilità che ci manca ed è in peggioramento, anche a causa della pandemia. Il governo Conte 2, sul quale non esprimo impressioni, non era in grado di fare riforme, proprio per il suo intrinseco essere un' accozzaglia raccogliticcia di forze accomunate dalla sola volontà di non andare ad elezioni. In questo, devo dire, Matteo Renzi ha fatto il suo dovere, come del resto lo fece Salvini a suo  tempo, denunciando il fatto che le.maggioranze innaturali tali sono e restano. Ora vediamo Draghi, fermo restando che tornare a votare non sarebbe un' infamia,  come invece vorrebbero farci credere, Mattarella in testa.
#645
Citazione di: Alex Pirino il 30 Gennaio 2021, 00:42:59 AM
L'INFERNO ESISTE. ESISTE PERCHE SATANA PRIMA DI DIVENTARE IL DIAVOLO, CHE E' COLUI CHE DIVIDE,DAL SIGNIFICATO ETIMOLOGICO E CIOE DALLA RADICE DELLA PAROLA IN GRECO ANTICO, HA RIFIUTATO LA LIBERTA DI SEGUIRE DIO PENSANDOLA ALTRO. ERA UN ANGELO SUPERIORE AD ALTRI, BELLO E LUMINOSO, ERA UN ANGELO SERAFINO CHE HA RIFIUTATO DI PORTARE LA LUCE DI DIO, E HA RIFIUTATO DIO PERCHE SI E CREDUTO SUPERIORE A LUI. HA RIFIUTATO LA PROVA CHE ANCHE GLI ANGELI HANNO DOVUTO VIVERE E CIOE' QUELLA DELLA LIBERTA DI SCEGLIERE O RIFIUTARE DALLA CELEBRE FRASE A LUI ATTRIBUITA : NON SERVIAM, NON OBBEDIRO. SATANA E' UNA ENTITA MOLTO FORTE E DI UNA INTELLIGENZA SUPERIORE E CATTIVA PERCHE CAPACE DI INGANNARE E ABBAGLIARE NOI ESSERI UMANI. ESISTERE PER FORZA E PER SEMPRE E NON AVERLO CHIESTO MA ESSERCI TROVATO,QUESTO E' LìINFERNO CHE RIFIUTA UN DIO CHE PUR DI ESSERE PREGATO E' DISPOSTO A PREGARE SE STESSO NONOSTANTE I MOTIVI NON MAI COSì CHIARI. ECCO QUESTA E' UN PO UNA VISIONE DELL'INFERNO CHE E' RITENUTO UN LUOGO DI ODIO,DI RIFIUTO,DI INGANNO,DOVE DIO NON ESISTE CERTAMENTE, A CUI E' IMPEDITO DI ESISTERE ALLA PROPRIA REALTA NONOSTANTE IL SIGNORE GESU O DIO E' ESISTITO,ESISTE,ESISTERA SEMPRE PER TUTTI. DIO SA CHI HA BISOGNO DI LUI E DI ESSERE VOLUTO, MENTRE IL MALE INGANNA LE NOSTRE SCELTE PERCHE VUOLE CHE STIAMO MALE ATTRAVERSO OGGETTI COSE E SIGNIFICATI EFFIMERI CHE NON SONO IN DIO E CHE INSEGUIAMO AFFAMATI COME DEI PRIMITIVI "TROGLODITI" MA CHE IN REALTA' NON ESISTONO TRA LE COSE E GLI OGGETTI DI DIO E METAFORICAMENTE FORSE NEANCHE SULLA SUA MENSOLA O COMODINO,IN DIO NON CI SONO E NE VENIAMO SOLO AVVELENATI,DALLE CONFUSIONI E DAI FRAINTENDIMENTI E DIVISIONI CHE IL MALE E'. INVECE DIO E' LA BELLEZZA DELLA VITA E IL PREGARLO A PRESCINDERE,ANCHE SE AIUTATI DAI MOTIVI PIU MOTIVANTI E BELLI PER FARLO. ESSERE RIFIUTATI SUCCEDE A TUTTI E STATISTICO TUTTI I GIORNI, L' INFERNO E' IL NO A TUTTE LE AZIONI BUONE.
Buongiorno Alex, non sono d'accordo con te: non credo in Dio, non credo in Satana, non credo nel bene e nel male di origine soprannaturale. Posso concordare solo sull'ultima frase "L' inferno è il no a tutte le azioni buone", inteso come inferno interiore, psichico.  Ma a parte questo, vorrei chiederti una cortesia: potresti scrivere in corsivo non stampatello? Sarò difficile io, ma faccio una fatica improba a  leggere scritti lunghi in stampatello....A presto.