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Messaggi - Claudia K

#631
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
15 Gennaio 2023, 11:53:26 AM
Citazione di: iano il 14 Gennaio 2023, 23:20:20 PMUn professore di fisica mi chiese una volta:
-Come fai a dire che la forza non esiste se tu la senti?-
Al momento, barando un pò, risposi che le cose non esistono per il motivo che io le sento.
Una risposta buttata giù al momento lì per lì per darmi un contegno.
Oggi però ne sono più  convinto di allora, anche se la questione è più complicata di così.

Voi cosa ne pensate?
Ma infatti non mi verrebbe mai da pensare che una forza esista perchè io "la sento" o non esista perchè "non la sento". 
(Avremmo la perfetta parodia della scienza, se ci si basasse sul "sentire", a cominciare dal "sentire" connesso a gravi patologie psichiatriche). 
#632
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
15 Gennaio 2023, 11:29:21 AM
Citazione di: bobmax il 15 Gennaio 2023, 09:40:59 AMCiò che è geniale non è la mente in se stessa, ma lo sguardo.

Il genio vede ciò che altri non vedono.
La mente poi non fa che seguire ciò che l'anima vede.


Perciò il risultato può essere il genio oppure la follia.
Dipende dalla "verità" di ciò che si vede.


Ritengo che in questo "vedere" abbia un ruolo fondamentale il mistico che è in noi.
Dante, era prima di tutto un mistico.
Come ogni volta che ti leggo...trovo che quel che scrivi sia bello, significante, e anche molto suggestivo.

Personalmente, però,  resto "galileiana". E questo non mi impedisce di cogliere il tanto vero del tuo " Il genio vede ciò che altri non vedono. La mente poi non fa che seguire ciò che l'anima vede."
Ma mi resta presentissimo e vero anche l'altro tuo concetto " il risultato può essere il genio oppure la follia.
Dipende dalla "verità" di ciò che si vede".

E' proprio questa dicotomia che non mi consente più di cedere alla tentazione (fortissima) delle suggestioni in prosa, e che a convincermi che si tratti di "genio" e non di "follia" può soccorrere (non solo me) soltanto la dimostrabilità dell'assunto.
#633
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
15 Gennaio 2023, 11:10:01 AM
Citazione di: Ipazia il 15 Gennaio 2023, 07:48:53 AMGalileo Galilei è il classico esempio di quello che affermavo. Figlio del musicista musicologo Vincenzo Galilei. Germogliato dalle accademie neoplatoniche del tardo rinascimento fiorentino: un pedigree coi fiocchi.
A me non risulta questo...
Piuttosto mi risulta un Galileo figlio di possidenti in disgrazia finanziaria, che certamente trasmisero il valore dello studio, ma che faticarono parecchio per collocarlo nelle sedi "giuste" e peraltro lo fecero, stante la necessità provvedere a mantenersi, indirizzandolo agli studi di Medicina. 
Da parte sua il giovane Galileo sembra essersi condotto come gli attuali studenti che peregrinano da una Facoltà all'altra, sino a trovare la propria "vocazione". Quindi: anche piuttosto dispersivo come iter formativo. Ciò  non gli ha affatto impedito di trovare davvero la propria "vocazione" che, pur eclettica e iper-fertile, è rimasta ben distante dagli studi di Medicina...
#634
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
15 Gennaio 2023, 10:57:58 AM
Citazione di: iano il 14 Gennaio 2023, 23:07:30 PMMa parleremmo ancora di loro se quella lingua e quella scala non avessero avuto seguito?
Galileo ci dimostra (anche) che ciò che è vero comunque emerge. 

Citazione di: niko il 15 Gennaio 2023, 00:30:55 AMTutta questa sopravvalutazione della Divina Commedia ........................

In realtà non era affatto in discussione, qui, la poetica dell'Alighieri.
Si desiderava, invece, ragionare di quelle rarissime  Menti che:   A) hanno avuto la capacità di acquisire conoscenza in settori assai distanti dello scibile; B) ritenerli con totale naturalezza (che è però del tutto innaturale per i più); C) elaborarle "in sistema" con risultati a dir poco sconvolgenti. 
Dante e la sua Commedia sono soltanto l'esempio più pratico e universamente noto della compresenza, in queste Menti, dei tre presupposti di cui sopra, atteso che la sua Opera fonda su, ed esprime ed elabora in modo mirabile, un patrimonio di conoscenza immenso.
Per questa ragione, tra l'altro, non avrei mai annoverato tra le Menti immense, e restando in ambito letterario, un Leopardi o un Manzoni (pur con il dovuto ossequio alle loro belle menti). 
#635
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
14 Gennaio 2023, 22:20:58 PM
Citazione di: iano il 14 Gennaio 2023, 22:01:43 PMil ''so di non sapere'' di Socrate si potrebbe effettivamente tradurre con la tua frase:

''1) La rinuncia al possesso della Verità
2) Fede nella Verità ''
Proprio esattamente così...
#636
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
14 Gennaio 2023, 22:12:53 PM
Citazione di: iano il 14 Gennaio 2023, 21:25:08 PMNessun mistero.
Quando è il momento giusto un genio si trova sempre.
Tanto è vero che molte scoperte avvengono in contemporanea, anche se di solito , magari dopo accese dispute, si riconosce un solo scopritore.
A Newton bisognerebbe affiancare Leibnitz, ad esempio, etc...
La scienza è un impresa umana, ma è più facile descriverla come l'impresa di un genio , che, se avesse fatto davvero tutto lui, allora sarebbe davvero un alieno.
Se parliamo di Scienza sono quasi d'accordo: il classico cammino che si compie (e si può compiere solo) salendo in spalla ai giganti che ci hanno preceduto.
In Arte e Letteratura ...non annoio più e torno a Dante come parametro. Di Comedia effettivamente Divina c'è solo quella dal 1300... e nessuna opera può pallidissimamente essere ad Essa accostata, nei secoli dei secoli...
#637
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
14 Gennaio 2023, 22:07:21 PM
Citazione di: daniele22 il 14 Gennaio 2023, 21:51:57 PMLe grandi menti per me sono solo fanfalucche. Un mito che non ha una solida ragione d'essere. Per come la vedo esisterebbero solo persone che si dedicano con grande passione verso tematiche da cui sono attratte. Se uno lavora con dedizione e serietà raggiungerà alti obiettivi. Certo può intervenire un talento naturale, e forse questa coincidenza tra talento, dedizione e serietà può far nascere ciò che noi chiamiamo un capolavoro. Si tratterebbe quindi anche di fortuna
Tu sapresti scrivere la Comedia del terzo millennio?  :-[ .........Io proprio no, nè mi sovviene alcuno che sarebbe in grado. 
#638
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
14 Gennaio 2023, 22:04:21 PM
Citazione di: Jacopus il 14 Gennaio 2023, 19:47:14 PMLa differenza Claudia, credo stia nella settorializzazione del sapere dell'epoca moderna. Fino al Rinascimento o poco oltre si poteva essere enciclopedici e riuscire a maneggiare il sapere di allora. Pensa che la biblioteca di Montaigne nel 1500 era composta da circa 1500 libri ed era considerata una delle più vaste biblioteche private del regno di Francia.
Ringraziando tutti gli intervenuti, e sperando se ne aggiungano, la spiegazione che mi tenta maggiormente è questa quotata di Jacopus...Eppure eppure...abbracciarla continua a sembrarmi  un autoinganno (in chiave autoconsolatoria)... 8)
Avevo preso Alighieri proprio per questo: con Lui non c'è da liquidare la questione con una qualche (sempre sovrumana) Capacità Intuitiva o "Manuale". In Alighieri cè La Conoscenza dello scibile del tempo*, e...il fatto che un Umano lo padroneggi così magnificamente, cominciando pure a metterlo in terzine a circa trent'anni...è qualcosa di sovrumano nel senso pieno del termine...
(* a proposito di <scibile del tempo> : non ho mai avuto modo di approfondire una questioncina che potrebbe anche essere infondata (confido nell'intervento di Eutidemo sul punto   :)  ) ma...non ricordo a riguardo di quale terzina si pose il problema della descrittiva in Comedia di una costellazione che era del tutto ignota al tempo...)
Tornando all'obiezione di Jacopus : non è neanche del tutto vero che lo scibile attuale sia molto più ponderoso di quello del passato remoto, nel senso che qualunque progresso e in qualunque settore finisce per azzerare e relegare alla "archelogia della materia" una mole immane di presunte acquisizioni del passato, così tornando a riconfinare la mole dello attualmente valido. 
Ma non solo : le stratosferiche difficoltà di approcciare allo scibile e metabolizzarlo non erano neanche paragonabili all'attuale possibilità di leggere e valutare le fonti in tempi rapidissimi! 

Citazione di: anthonyi il 14 Gennaio 2023, 19:51:01 PMI confronti tra passato e presente sono da ponderare, Claudia. Del presente vediamo tutto, del passato conosciamo solo il meglio. E questo vale anche per i singoli geni
D'accordissimo su questo. Però ci sono Opere che non danno adito ad alcun ragionevole dubbio sulla immane e sovrumana grandezza di chi le compì...
 
Citazione di: Ipazia il 14 Gennaio 2023, 20:40:26 PMI geni del passato non sono nati sotto i funghi, ma hanno curricola di tutto rispetto essendosi formati nelle accademie antiche, nelle migliori botteghe artigiane e scuole musicali.
Ma non mi risulta che questo sia vero, e non comunque come "regola" . Galilei per tutti...
#639
Storia / Il mistero delle grandi menti del passato
14 Gennaio 2023, 19:24:11 PM
Alludo alle menti immense (da Dante a Leonardo, da Michelangelo a Galilei, senza poter trascurare gli ignoti astronomi o progettisti risalenti nei millenni, dai Maya agli Egizi). 

E mi monopolizza ormai da anni una perplessità su cui mi piacerebbe leggere vostre opinioni; perplessità  in qualche modo collegata al concetto di "razza", evocato dal Jacopus in sua discussione odierna. 

Parto dall'osservazione che molte menti immense e note non appartennero a famiglie particolarmente agiate ed in grado di assicurare eccelsi livelli di istruzione.
Procedo ricordando quale potesse essere il tasso di analfabetismo totale nelle comunità in cui vissero, atteso che che ancora negli Anni '60 si rendeva quanto mai opportuno il "Non è mai troppo tardi" TV del Maestro Manzi, data la percentuale di analfabeti italiani di epoca "moderna".
Continuo rammentando che le Menti, oltre a non beneficiare di cosucce tipo la stampa, affrontavano una vera e propria impresa anche nel procurarsi pergamena, pennino, inchiostro e calamaio, per non dire di marmi da scolpire o di colori da fabbricare, partendo dai pigmenti naturali. Il tutto in ovvia totale assenza...non solo di e-commerce, ma anche di bottega sotto casa. 
Concludo in massima sintesi ricordando che, inoltre, quasi tutte le Menti ebbero vita molto movimentata in viaggi e trasferte. E anche ciò in ovvia totale assenza di "tutto programmabile in ogni dettaglio con pochi click". 
Aggiungo soltanto che, se tutte le Menti mi provocano la sindrome di Stendhal, quella dell'Alighieri mi sconvolge/annichilisce  per il patrimonio immenso di conoscenza dello scibile umano di cui è impressionante testimonianza nella Comedia. Intendo dire che con Lui non si tratta di intuizioni luminose, bensì di un patrimonio di Conoscenza che...in termini odierni equivarrebbe ad avere nel proprio cervello un database meravigliosamente ricco e interdisciplinare.

Paragono il tutto a noi contemporanei e... trasecolo. (Ma non di meno trasecolo se penso alla massa dei loro contemporanei. ) 
Limitandoci ai nostri contemporanei:
- l'istruzione è di massa, con altrettanto (positivissima) massificata possibilità di stimolare già dai suoi livelli più basici eventuali "vocazioni"...
- l'accesso ad ogni tipo di approfondimento è immensamente agevolata da tutto (stampa, web, mobilità planetaria)...
- e insomma...ferma restando la sicura presenza di belle menti  nei vari settori dello scibile...mi sembra manchino ormai da secoli Menti immense, mentre provo autentico rigetto al considerare "genio" (in arte per esempio) il Christo Javasev della situazione, ma...anche Picasso... 

Ricucendo vi chiedo: ma non non ci sono tanti e troppi elementi per ritenere (letteralmente) sovrumane le Menti di cui sopra? 
Menti che hanno regolarmente surclassato i rispettivi Maestri e che poi non hanno avuto discendenze o comunque perentele al loro livello... ::)

Da persona mai lontanamente sfiorata da alcuna tentazione complottista, ricordo solo definizioni tipo "i grigi" o "i rettiliani" lette molto di sfuggita in qualche "passatemo in web", e quel che ne ricordo è soltanto che con queste definizioni si alludesse comunque a esseri dall'apparenza umana ma in realtà alieni. 
Questi concetti nè mi convincono nè mi suggestionano, se non nella misura in cui (a modo loro) tenderebbero a darsi una ragione di quei rarissimi umani che...indiscutibilmente...denotano Capacità certamente definibili come "sovrumane" rispetto alla media degli umani (anche molto dotati). 
Poi, magari e giusto per, si trattò "solo" di Menti che per natura utilizzavano tutto il cervello, e non solo le porzioni che sono in uso ai comuni mortali... oppure chissà...

Avete ipotesi al riguardo?  :)


 


#640
Scienza e Tecnologia / Re: Esistono le razze umane?
14 Gennaio 2023, 02:03:37 AM
Citazione di: Jacopus il 13 Gennaio 2023, 23:26:19 PMEsistono le razze umane?
8) Sembrerebbe "politicamente corretto" chiamarle diversamente (a totale parità di senso e sostanza, e quindi rotolandosi nel ridicolo senza avvedersene o persino ritenendosi "di sensibilità superiore" per questa ipocrisia linguistica...). 
Non dimenticherò mai la reprimenda di una "moderatrice" di altro forum che si avventò su un utente per aver egli pronuncito la parola "razza"! Fu sfoderato anche un qualche riferimento letterario-illuminante (almeno secondo la mod) per cui al massimo sarebbe stato lecito parlare di "etnie" e non di "razze" , sul presupposto che esista una sola razza umana...

Atteso che per gli altri animali le differenze fanno "razza" ... personalmente non ho mai capito questa forma ipocrita e valevole per i soli umani in  tempi di ossessione del politically correct...

Conservo da quel tempo il dubbio atroce che la qultura da social, nota per esprimersi in affermazioni  spot brevissime, conduca sul tema a una di quelle balordaggini per cui  :'( leggere o sentire "razza" , già suona, nella qultura dell'indice del Bignami contraffatto, come sinonimo velocissimo (e assurdo) di "razzismo". 

#641
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
13 Gennaio 2023, 23:17:23 PM
Citazione di: bobmax il 13 Gennaio 2023, 18:46:30 PMla difficolta sono sempre gli idoli!
E gli idoli hanno tante vesti, non sono una prerogativa delle credenze religiose.
Perché l'idolatria è presente anche nel pensiero scientifico.
Si idolatrano infatti le stesse invenzioni scientifiche.
La vedo molto diversamente, ma il tuo linguaggio mi aiuta molto nel comprenderne le probabili ragioni. 
Io non pensavo, parlando, alle "invenzioni" scientifiche (quali applicativi di leggi di natura più o meno parziali). 
Parlavo, invece, delle "scoperte" delle leggi di natura. Prendiamo la più "elementare" : la forza di gravità...L'umano non la inventa. La decodifica. Ma la forza di gravità opererebbe anche ove non fosse stata decodificata. 

Mio approccio ( e non solo mio ) : la decodifica di una leggiucola operante nell'universo...davvero annichilisce e rafforza il senso di nullità, nella consapevolezza dell'Ignoranza del Tutto! (Non il contrario!)

Altro esempiucolo: giovane supplente di Scienze al Liceo. La supplenza era molto breve e ci intrattenne con una interessante conversazione sul tema "vita nell'universo". Sua frase che mi aprì un mondo : "non capisco perchè la scienza attuale abbini l'ipotesi vita alla presenza di ossigeno...Non vedo ragioni per le quali potrebbero escludiersi forme di vita che non necessitano di ossigeno ..." . 
A parte che questo è (per me) il metro dello Scienziato vero, in cui la Relatività della conoscenza (figlia legittima della sua miserrima limitatezza)...non solo non induce idolatrie, ma davvero impone qualche migliaio di passi indietro a fronte dell'immensità che resta ignota, piuttosto che autorizzare l'idolatria di qualunque infinitesimale passo avanti. 
Tant'è, tornando al mio esempiucolo, che in effetti non occorre esplorare lo spazio per trovare vita che non vive di ossigeno, e circa dieci anni fa vengono individuati organismi pluricellulari (simil-medusa) in qualche abisso oceanico, che vivono, appunto, in totale indipendenza dall'ossigeno. 
E su questo torno al tuo incipit che quoto di seguito: 
Citazione di: bobmax il 13 Gennaio 2023, 18:46:30 PMpenso che l'approccio scientifico sia il modo migliore per poi, eventualmente, interessarsi di filosofia. Meglio ancora se si devono affrontare aspetti tecnici.
Che la consecutio tra le due fasi risulti determinante, qui giunti, mi sembra molto più che verosimile.
Soltanto che la leggo in senso opposto al tuo, e cioè : che si possa "idolatrare" la conquista scientifica (a parer mio) è molto più facile possa accadere a chi si è concentrato sullo scientifico (o forse meglio sul tecnico), piuttosto che a chi è partito dallo speculativo fine a se stesso.
Nel senso che il primo può veder crollare certezze euforizzanti quanto settoriali laddove nella vita cominci a "non tornare" qualcosa di importante.
Mentre il secondo, quand'anche si fosse fermato al socratico e basico "so di non sapere" , parte proprio senza nessuna idolatria e avendo interiorizzato quel "sapere di non sapere" che è l'iniziale approccio fisiologico , piuttosto che trovarsi disvelata l'immane e umanissima limitatezza per una dolorosa caduta "in corsa", come effettivamente può accadere al primo. . 



 
#642
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
13 Gennaio 2023, 13:06:40 PM
Citazione di: Eutidemo il 13 Gennaio 2023, 10:15:53 AMTi ringrazio, ma questa volta non è che ci volesse una particolare perspicacia a distinguere una piramide a tre strati da una a quattro strati; si trattava solo di guardare con un po' più di attenzione
Sì, certo!
Ma "guardare con un po' più di attenzione" è proprio quello che la media di noi NON fa (anche quando avrebbe tutti gli strumenti per farlo) ...quando ritiene di riferirsi a fonte affidabile!   ;)

Citazione di: bobmax il 13 Gennaio 2023, 11:19:30 AMIn realtà, non vi è nessuna legge.
Le inventiamo noi le leggi, per dare un senso a ciò che avviene.

Neppure la legge di causa-effetto esiste davvero.

Fino ai 40 anni ho volutamente trascurato la filosofia.
Mi interessava sostanzialmente la mia professione come ingegnere.

Ma poi la vita bussa alla porta, e non in modo discreto...
Allora si incomincia a guardare davvero.


:-[ Verissimo che la vita bussi alla porta in modo non discreto, ma...chiedo, con sincerissima stima...come si può (ancor più da Ingegnere) affermare che siamo noi a inventare le leggi (di natura)?
E continuo chiedendo: come si può bypassarle (benchè, nel loro poco e niente rispetto all'universo, siano certe) per sostituirle con viaggi di fantasia, per quanto dialetticamente suggestivi?
Siamo (o almeno sono,io) completamente OT e me ne scuso. Ma ho trovato interessantissimo il tuo post, e mi dà tantissimo da riflettere.
In due parole io ho svolto il processo inverso rispetto al tuo.

#643
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
13 Gennaio 2023, 10:15:14 AM
Citazione di: bobmax il 12 Gennaio 2023, 21:18:59 PMLa matematica è coerente con l'universo perché è espressione dello stesso universo.
::) L'universo è, e va, e comunque andrebbe secondo le proprie leggi.
La Matematica è soltanto il linguaggio (certamente planetario ma potrebbe dirsi universale) che consente in modo inequivoco la decodifica di quelle leggi che comunque sono e sarebbero. 



Citazione di: bobmax il 13 Gennaio 2023, 05:46:28 AML'amore non è un processo, ma un riconoscimento.
Non avviene una fusione, ma lo svelamento.

Infatti l'amore è ricerca della Verità.

A non è mai A.
Non vi è mai nessuna vera distinzione.

Solo tramite l'amore può comparire la Verità.
In sua assenza... vi è solo onnipresente, sebbene perlopiù fortunatamente latente, l'orrore del nulla.

Infatti Essere= Nulla
Nel più assoluto rispetto del tuo dire (che peraltro trovo personalmente suggestivo)...è da assunti come questo che in me (amante della Parola e della Filosofia) nacque un rapporto di amore/odio verso ogni tentativo di <spiegazione in prosa> (già molto diversa dalla Poesia, che trasmette l'Intuizione senza pretendere di "spiegarla"). 
#644
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
13 Gennaio 2023, 09:09:11 AM
Citazione di: Eutidemo il 13 Gennaio 2023, 05:23:57 AM
E' vero che sono  "errori tipici dell'età che avanza"! :(
Ma se, avanzando ancora di più con l'età, io dovessi cominciare a commettere cappellate ancora più gravi di quella commessa qui, sarebbe meglio non avanzare più. ;)

Oltre che essere "errori tipici dell'età che avanza", più spesso sono errori tipici della distrazione e/o di un eccesso di affidamento verso fonti esterne e considerate affidabili. 
Dai tuoi interventi in questa discussione si percepisce forte e chiaro che tu non abbia svolto recentemente questo giochino e che lo abbia proposto nella più totale fiducia, appunto, delle varie fonti, in cui lo stesso giochino era stato proposto con immagini aventi fra loro un diverso numero di sezioni orizzontali, e conseguenti diversi risultati. Come dire che se avessi rifatto il giochino in prima persona ti saresti ben presto reso conto che il risultato non potesse essere 24. 
Più preoccupante, allora, chi - io, per esempio  :D - la prima risposta (sbagliata) l'ha buttata "a occhio"; La seconda (esatta) l'ha postata dopo averci ragionato; e...poi è assurdamente rimasto molto seriamente a chiedersi - pur dinanzi alla negatoria dell'evidenza - come potesse venir fuori il 24!  :D

E poi Eutidemo...non è buonismo consolatorio e lo dico solo  perchè lo penso : i tuoi post, soprattutto sulle questioni a sfondo giuridico, sono così magnificamente e stringatamente articolati da essere più che sufficienti ad escludere qualunquissima degenerazione cognitiva!  ;)  

#645
Varie / Re: Il problemino dei triangoli
12 Gennaio 2023, 21:56:23 PM
Citazione di: bobmax il 12 Gennaio 2023, 21:18:59 PMA = A

Che è una negazione.
A non è B, C, D, non è qualsiasi cosa non sia A.

L'essenza della logica è perciò negazione.
E la negazione è il fondamento del male.

Mentre l'amore cerca l'unità. Cioè il superamento di ogni possibile negazione.
8)  Resta che A=A, e non è = B, C, ecc.
Me ne deriva sommessamente che negare il principio di identità ed esportarlo come principio di negazione sia perfettamente illogico e tutt'altro che funzionale alla vita e all'amore. 
L'amore, sempre sommessamente e dal mio punto di vista, non è finzione di omologazione identitaria, quanto piuttosto il suo esatto contrario, e cioè incontro (e persino fusione) nella lucidissima (e logica) consapevolezza della NON identità di partenza.