Cadmo (in greco antico Kàdmos) è un personaggio della mitologia greca, che lo vuole figlio del fenicio Agenore, re di Tiro, e fratello di Europa, che venne rapita da Zeus.
Cadmo è un tipico eroe fondatore (della città greca di Tebe, in Beozia) e civilizzatore, a cui la tradizione attribuì l'introduzione in Grecia dell'alfabeto fenicio.
Le prime tracce scritte in greco sono della seconda metà dell'VIII sec. a. C., invece le prime attestazioni in alfabeto fenicio appaiono nella metà dell'XI sec. a. C..
Fino all'epoca di Alessandro Magno (IV sec. a. C.) in Grecia si usavano varianti dell'alfabeto greco: ogni pòlis ne aveva uno. Le località con gli indizi epigrafici dove sono stati rinvenuti caratteri alfabetici più vicini al modello fenicio sono le isole di Creta e Thera (Santorini).
I Fenici scrivevano da destra a sinistra, invece i Greci in epoca arcaica usavano tre modalità: da destra a sinistra, da sinistra a destra (che in seguito divenne per loro la norma), oppure procedendo a righe alternate, una da destra a sinistra e l'altra da sinistra a destra.
Nel nostro tempo miliardi di persone in tutto il mondo usano le lettere dell'alfabeto. Ma che origine hanno ? Di quali tempi, culture, popoli ci raccontano ? Perché la A è la prima lettera dell'alfabeto ? Perché la D, fra i numeri romani, significa 500 ?
Risponde a queste e ad altre numerose domande Alessandro Magrini, che ha pubblicato il saggio "Il dono di Cadmo. L'incredibile storia dell'alfabeto", edito da "Ponte alle Grazie".
L'autore ci accompagna in un viaggio affascinante dall'antico Egitto alla Fenicia, dalla Grecia a Roma.
Il mito narra che Cadmo apprese dagli scribi egiziani l'arte della scrittura, modificandola in una serie di caratteri, semplificati (rispetto ai geroglifici): l'alfabeto.
Le lettere per scrivere furono esportate anche in Italia, dove, secondo Tacito, storiografo della letteratura latina, gli Etruschi le impararono da Demarato di Corinto, e gli abitanti del Lazio da Evandro d'Arcadia.
Ma cosa c'è di credibile o di possibile in quel racconto ?
Alessandro Magrini ripercorre il lungo cammino compiuto da ciascuna delle lettere dell'alfabeto, dal loro concepimento fino a ricevere la forma e l'uso odierni.
Cadmo è un tipico eroe fondatore (della città greca di Tebe, in Beozia) e civilizzatore, a cui la tradizione attribuì l'introduzione in Grecia dell'alfabeto fenicio.
Le prime tracce scritte in greco sono della seconda metà dell'VIII sec. a. C., invece le prime attestazioni in alfabeto fenicio appaiono nella metà dell'XI sec. a. C..
Fino all'epoca di Alessandro Magno (IV sec. a. C.) in Grecia si usavano varianti dell'alfabeto greco: ogni pòlis ne aveva uno. Le località con gli indizi epigrafici dove sono stati rinvenuti caratteri alfabetici più vicini al modello fenicio sono le isole di Creta e Thera (Santorini).
I Fenici scrivevano da destra a sinistra, invece i Greci in epoca arcaica usavano tre modalità: da destra a sinistra, da sinistra a destra (che in seguito divenne per loro la norma), oppure procedendo a righe alternate, una da destra a sinistra e l'altra da sinistra a destra.
Nel nostro tempo miliardi di persone in tutto il mondo usano le lettere dell'alfabeto. Ma che origine hanno ? Di quali tempi, culture, popoli ci raccontano ? Perché la A è la prima lettera dell'alfabeto ? Perché la D, fra i numeri romani, significa 500 ?
Risponde a queste e ad altre numerose domande Alessandro Magrini, che ha pubblicato il saggio "Il dono di Cadmo. L'incredibile storia dell'alfabeto", edito da "Ponte alle Grazie".
L'autore ci accompagna in un viaggio affascinante dall'antico Egitto alla Fenicia, dalla Grecia a Roma.
Il mito narra che Cadmo apprese dagli scribi egiziani l'arte della scrittura, modificandola in una serie di caratteri, semplificati (rispetto ai geroglifici): l'alfabeto.
Le lettere per scrivere furono esportate anche in Italia, dove, secondo Tacito, storiografo della letteratura latina, gli Etruschi le impararono da Demarato di Corinto, e gli abitanti del Lazio da Evandro d'Arcadia.
Ma cosa c'è di credibile o di possibile in quel racconto ?
Alessandro Magrini ripercorre il lungo cammino compiuto da ciascuna delle lettere dell'alfabeto, dal loro concepimento fino a ricevere la forma e l'uso odierni.
















