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Messaggi - Socrate78

#631
Sicuramente Kant per quanto riguarda la cosiddetta rivoluzione copernicana e la nascita del criticismo, per la prima volta in maniera sistematica la ragione viene posta su un tribunale metaforico e se ne esaminano limiti e pretese: viene inoltre messo al centro del processo conoscitivo il SOGGETTO che conosce e si afferma che la realtà non è altro se non la costruzione delle nostre categorie, cosa che in precedenza non era stata affermata mai in modo chiaro e sistematico, al limite soltanto accennata e intuita da Cartesio.
Tuttavia, per quanto riguarda l'impatto della filosofia sulle dinamiche politiche e sociali, credo forse che il più importante filosofo sia stato Marx, poiché la sua filosofia mette in evidenza in maniera sistematica quali sono i veri principi su cui si fonda il sistema capitalistico, smascherandolo come un sistema di sfruttamento dell'uomo sull'uomo, in cui la persona viene oggettivata in quanto diventerebbe un mero mezzo di produzione subordinato alla logica del profitto. Ora, indipendentemente dal fatto che si può essere d'accordo o meno, è innegabile che un'analisi del genere porti poi a enormi mutamenti sociali, come in effetti storicamente è successo.
#632
L'Uno però così concepito, come Colui che toglie i peccati del mondo prendendoli su di sé, rimanda al Dio cristiano, che tuttavia normalmente è visto come trascendente, non come immanente. Il concetto del prendere i peccati su di sé esiste solo nella cultura giudaico-cristiana, non mi risulta sia presente anche in altre visioni del mondo, che pure introducono il concetto di Uno. Mi sembra quindi che il tuo discorso abbia un grosso limite dovuto al fatto che viene pensato in termini cristiani qualcosa che invece rimanda ad altri universi ideologici e religiosi.
#633
Però l'Uno se è concepito come immanente alla realtà si prenderebbe tutte le miserie del mondo, non è forse così? Se è immanente non sarebbe affatto nobile, dell'uno farebbero parte le malattie genetiche, i peggiori virus, l'inquinamento e per finire la cattiveria stessa sarebbe parte dell'uno, da scrivere con la minuscola a questo punto. Ed ecco allora che se tutto è sacro allora nulla lo è sul serio. Se l'Uno esiste davvero ed è qualcosa di bello, di nobile, esso dev'essere trascendente al mondo, forse il mondo potrebbe esserne un pallido riflesso, ma l'Essere assoluto dev'essere come un Sole che splende al di fuori della realtà stessa.
#634
Secondo la filosofia socratica (ripresa anche dallo stoicismo) tutti gli uomini tendono naturalmente al bene e il male morale sarebbe il frutto dell'ignoranza del bene stesso: il malvagio scambierebbe per un bene autentico quello che è solo un vantaggio effimero e spesso illusorio, preferendo ad esso ciò che invece è veramente degno di essere perseguito. Infatti se ad esempio una persona compie azioni cattive in nome del denaro o del potere, lo fa perché considera queste cose molto più importanti dell'amicizia, del sostegno reciproco, della vita umana stessa: di conseguenza è "ignorante" in rapporto a quello che conta sul serio.
Esiste però anche un male che non deriva da ignoranza, ma da indole negativa, ed è quello di chi gode della sofferenza altrui per il puro e semplice gusto di farlo: in quel caso la teoria socratica sembra vacillare di molto, perché non riesce a ricondurre al concetto di ignoranza questo tipo di malvagità.
Quindi è possibile dire che il male morale derivi dall'ignoranza del vero bene oppure la malvagità non è riconducibile solo a questo concetto?
#635
Il reddito di cittadinanza sembra una misura "civile" (come detto nel post di apertura....) ma a mio avviso uno stato veramente e pienamente democratico e civile dovrebbe assicurare a tutti il posto di lavoro o creare le condizioni affinché ci si avvicini a questo, non dare semplicemente un reddito che sembra essere un "obolo" elargito paternalisticamente dal governo. Siccome è più facile dare il reddito invece del lavoro, ecco che si agisce in questo modo, intanto la persona che veramente è senza lavoro (al di là dei furbi) non matura le competenze e l'esperienza necessarie per lavorare, anche se dovesse emigrare all'estero è svantaggiata rispetto a chi ha già lavorato. Il reddito è quindi un provvedimento palliativo ma soprattutto demagogico, serve per nascondere le gravi storture sociali prime tra tutte la disoccupazione giovanile, che in Italia è a livelli più alti della media europea. Ma mi stupisco che non sappiate vedere al di là della cortina fumogena della demagogia.
#636
Sicuramente Nietzsche è affascinante per la forza con cui esprime le sue convinzioni, tuttavia se ci pensi Ipazia è anche una filosofia molto triste e per l'appunto nichilistica. Inoltre è molto irrazionale a mio avviso, essa non procede con il rigore della logica e della razionalità, ma dà per scontato ciò che deve dimostrare e che invece è assunto costantemente come vero: ad esempio quando FN afferma che la morale è nata dal risentimento dei deboli, degli emarginati verso chi invece era forte ed affermato socialmente dice qualcosa di molto generico, vago e per nulla dimostrato, avrebbe dovuto invece procedere con più logica per dimostrare davvero la verità di ciò che veniva detto. Inoltre, se così fosse davvero, non si può negare che si arriverebbe ad una ben triste conclusione, anche gli ideali più nobili sarebbero frutto di un inganno, quindi per quale motivo continuare a vivere in un mondo che inganna l'individuo sin dalla culla?
#637
Nietzsche in realtà sostiene in molti suoi scritti, soprattutto nell'ultimo periodo della sua vita, una visione sociale basata su un evidente e spietato darwinismo, in cui (sono parole di Nietzsche) la compassione verso i deboli non deve avere spazio: non c'è da meravigliarsi se gli scritti del filosofo, soprattutto "Volontà di potenza", siano stati usati dal nazismo per propagandare la propria ideologia, che altro non è appunto se non un darwinismo applicato su larga scala al mondo delle etnie e delle nazioni, con la pseudo-razza ariana vista come forte, sana e potente, e quindi in diritto di sopraffare gli altri popoli. Oltretutto in Nietzshce ogni valore di giustizia, di altruismo, viene distrutto e annientato, e questo per sua stessa ammissione, la sua filosofia infatti doveva essere come un "martello" che distruggeva tutto in maniera direi acritica ("Crepuscolo degli idoli").
Ovviamente si tende di difendere il filosofo dall'accusa di essere stato uno degli ispiratori di tale follia, ma per quanto ci si sforzi a mio avviso è molto difficile negare la presenza di tali concetti nella sua opera, concetti che si accentuano progressivamente: nell'opera di Nietzsche tutte le ideologie e le fedi basate sulla compassione verso i deboli (in ogni senso) sono condannate e quindi il modello di individuo che viene esaltato è quello di chi decide di negare l'empatia in nome dell'affermazione egoistica e spietata dell'ego, simboleggiato dalla volontà di potenza. Il fatto che poi Nietzsche sia piuttosto in voga nella società attuale e venga spesso citato e commentato secondo me la dice lunga sull'assenza fondamentale di valori etici odierni, il nichilismo imperante orienta le scelte su quali filosofi seguire e preferire.
#638
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
15 Ottobre 2018, 19:22:57 PM
Il bene in effetti può essere paragonato al calore del sole, esso c'è sempre, illumina e riscalda, ma a volte capita che faccia freddo oppure gelo, quindi esso pur presente non riesce a scaldare bene, ma questo non significa necessariamente che il male sia più forte del bene o addirittura che il bene (simboleggiato dal sole) sia illusorio. Non so se la metafora sia appropriata, ma mi sembra l'unica idonea a descrivere qual è secondo me il rapporto male/bene.
#639
Lo spread NON ci sarebbe se fossimo restati con la lira: abbiamo accettato un sistema in fondo dittatoriale che vede le singole monete subordinate all'antico marco diventato poi euro in posizione di forza rispetto alle altre valute, poiché il valore delle singole valute fu deciso a tavolino nel 1999 in rapporto con la forza del marco, che allora era molto forte. E' quindi un sistema assolutamente iniquo, fondato sullo strapotere tedesco. Ma visto che l'abbiamo voluto, siamo noi stessi causa del nostro male.....
#640
Però non si può fondare la morale sulla compassione, perché essa è un valore ancora egoistico per moltissimi aspetti: se io aiuto una persona in difficoltà perché provo pena per lei, in realtà la mia azione sembra altruistica, ma agisco in realtà solo per stare meglio io, per evitare il disagio, e ciò almeno dal mio punto di vista rende l'azione molto meno nobile di quanto sembra. Invece sarebbe giusto anche da questo punto di vista elevarsi, agire per il bene in quanto la ragione lo riconosce indubbiamente come un valore positivo, indipendentemente dai sentimenti che si possono provare in quella situazione e verso quella specifica persona (o anche essere vivente).
#641
Parli Jacopus con lui di queste cose visto che in un messaggio si è detto un ammiratore del vecchio caro baffone alias Stalin? E' evidente che per il nostro Sgiombo i vecchi metodi son quelli giusti....... Tuttavia non capisco come mai il buonismo sessantottino sia espressione dell'incancrenirsi del sistema capitalistico, mi sto spremendo le meningi per vederci un nesso e non riesco a coglierlo, anche perché il Sessantotto fu espressione dell'estrema sinistra nelle sue forme di contestazione al capitalismo e al principio di autorità, su cui buona parte dello stesso capitalismo finisce per fondarsi. O no?
#642
La resurrezione dei corpi di per sé non va nemmeno contro la reincarnazione, poiché tale resurrezione ci porterebbe in dono un corpo trasfigurato, etereo, che quindi non coinciderebbe con nessuno dei cicli terreni, che invece darebbero un corpo fisico soggetto ai normali bisogni ed esigenze della materia. Il problema se fosse solo quello quindi è solo apparente, non sembra anche a voi?
#643
 Ebbene Sì, potrà sembrare contro ogni norma sociale, ma io mi astengo dal giudicare anche di fronte ad un criminale di guerra o perfino ad un pedofilo assassino, poiché secondo me non esistono individui malvagi PER NATURA, nella loro essenza: il criminale nazista processato a Norimberga è tale perché è stato condizionato ad agire in modo malvagio dall'ambiente in cui è vissuto, dal fatto che gli è stata inculcato l'idea malsana che esistono "razze" pericolose indegne di vivere, ma se i messaggi che avesse avuto fossero stati diversi molto probabilmente anche le azioni lo sarebbero state, esse secondo me non derivano da una natura diabolica della persona, ma dal contesto sociale. Lo stesso discorso si può fare anche per un pedofilo assassino, ad esempio Luigi Chiatti, serial killer pedofilo detto il mostro di Foligno, ha avuto un'infanzia pessima e negli orfanotrofi in cui è vissuto è stato a sua volta vittima di abusi sessuali e fisici, e gli psichiatri nelle loro perizie hanno mostrato come le terribili deviazioni della sessualità sono nate in quel contesto, ma se il contesto fosse stato diverso probabilmente la sua sessualità sarebbe stata normale. Il "mostro" spesso è stato creato dall'uomo, dal contesto sociale, nessuno nasce demonio, mi rifiuto di crederlo, se si studia la biografia di molti pluriomicidi si notano terribili storie di abbandoni, di abusi, di deprivazioni affettive, che hanno appunto generato dei mostri.
#644
Invece io mi astengo dal giudicare gli altri, e mi sembra giusto fare così. Tutte le leggi, e sottolineo TUTTE, non sono mai pure e completamente giuste, ma riflettono sempre i pregiudizi e soprattutto i privilegi sociali, economici e politici di chi le ha fatte, quindi imporle come metro di giudizio è fallace. Forse può apparire pericoloso il mio modo di pensare, ma io credo che sia l'unico modo davvero giusto di vedere le cose. Sottoscrivo l'idea che se qualcuno non ha vissuto la mia vita, non ha sentito quello che ho provato in certe circostanze, non ha visto le cose come le ho viste io, non può affatto giudicarmi, ma anch'io faccio lo stesso con gli altri o almeno ci provo. I sentimenti e i desideri possono essere infatti così forti da non essere capiti da chi non li prova ed ogni giudizio è secondo me SEMPRE espressione di mancanza di empatia, chi giudica è perché non prova sino in fondo quello che l'altro sente: se lo provasse davvero non giudicherebbe. Se smettessimo di giudicare smetteremmo anche in larga parte di disprezzare e di odiare, non vi sembra questo un ottimo risultato, ben superiore alle ideologie rigide basate su valori "assoluti" che invece sono giudicanti e creano solo divisione tra le persone?
#645
@Clauzia2: Guarda però che molte persone che sono state sottoposte ad esorcismo in condizioni "normali" non erano cattive e non manifestavano mai pensieri perversi, diventano qualcosa di cattivo solo quando erano sottoposte al rito esorcistico e si recitavano preghiere presunte di liberazione, per il resto quando nessuno faceva riferimento alla religione si comportavano in modo normale. Se fosse vero che il male proveniva da loro, queste persone avrebbero dovuto sempre essere malvage o comunque piene di sfiducia verso gli altri e la vita, come ti spieghi il fatto che si trasformavano solo durante l'esorcismo? Padre Amorth descrivendo il suo primo esorcismo disse che si trattava di un contadino normalmente mitissimo, solo durante l'esorcismo manifestava violenza estrema, proferiva bestemmie in inglese (lingua che non conosceva affatto), a volte levitava e un giorno il presunto demonio disse pure che lo avrebbe lasciato il 21 giugno, cosa che in effetti sembra sia accaduta, almeno da quel giorno non ci furono più manifestazioni esteriori. Come spieghi tutto questo con la tua teoria che era la persona a creare il proprio male?