Citazione di: donquixote il 24 Aprile 2017, 23:43:19 PM(Scusami che non mi ero riletta e c'è un "non" di troppo, doveva essere: "la composizione priva di regole è assurda.")Citazione di: Lou il 24 Aprile 2017, 22:31:22 PM@doxi Il vincolo della compatibilità tra i pezzi resta, la composizione non priva di regole è assurda, non ci si può comporre nell'impossibile: anche un puzzle per farsi ha dei limiti costitutivi per essere tale.
Ogni pezzo può essere compatibile con un numero indefinito di altri pezzi, e la compatibilità non è affatto sinonimo di verità.
Venendo al tuo commento, sottoscrivo che la compatibilità non sia affatto sinonimo di verità, ma il punto che volevo chiarire è che pur non essendoci la scatola con tanto di figura prestampata sopra a riferimento non implica che il gioco del puzzle, stando alla metafora, non abbia regole e vincoli e condizioni per esser giocato. Questo perchè avevo a mio modo capito che la tua replica volesse dire che il problema del'impossibilità di mettere insieme i pezzi si risolvesse nel fatto di non avere una figura di riferimento predata, tutto qui. In ogni caso il discorso successivo mi ha chiarito e su molti punti è per me condivisibile, soprattutto nella parte finale, ma n'attimo che ci arrivo spezzettando i punti.
CitazioneTu puoi costruire una parte del puzzle perfettamente compatibile e apparentemente sensata ma nello stesso momento anche perfettamente falsa, come dimostrano ad esempio la maggior parte dei sistemi filosofici che sono stati elaborati negli ultimi secoli, che sono "composizioni" parziali che pur dimostrando una perfetta coerenza interna mostrano contestualmente una errata rappresentazione della realtà.Che la teoria della verità "coerentista" abbia i suoi limiti ok, tuttavia anche teoria della rappresentazione andrebbe soppesata, che la verità si risolva in una rappresentazione fedele e aderente alla realtà è una visione tradizionale, ma non escludo la possibilità che una dinamica arappresentativa possa competere all'accadere della verità. Penso, ovviamente alla verità intesa aletheia che nel suo accadere gratuito è immune dai metodi che mettiamo in atto per rappresentarla, figurarla e dirla, sebbene non si parli d'altro, come si dica credo proprio non lo sappiamo.
CitazioneLeibniz diceva che ogni sistema filosofico è vero in ciò che afferma e falso in ciò che nega, perché per loro natura i sistemi trascurano la gran parte della realtà e ne racchiudono solo una piccola parte. Se metti insieme diecimila pezzi compatibili fra loro del miliardo iniziale e trascuri tutti gli altri perchè non sai dove metterli non puoi dire di aver affermato una verità più grande di quella costituita da ogni singolo pezzo, perché è molto probabile che tanti altri pezzi si potrebbero inserire nella figura che hai formato in modo da cambiarne completamente i contorni, oppure che molti dei diecimila già posizionati, pur compatibili fra loro, siano nel posto sbagliato.Ok, che ci compete una visione parziale ma, ammesso che ogni ogni pezzo abbia molteplici possibilità di compatibilità con più e più pezzi e che può pure essere posizionato in molteplici posizioni, ecco io questo processo di prove, errori, riposizionamenti e via dicendo, che mi fai giustamente notare, lo vedo come un cammino di inveramento se penso che la veritá sia non una cosa da cui ci si allontana o a cui ci si avvicina ma lo svolgersi del costituirsi via via di figure differenti, parziali, erronee quel che vuoi, ma la ricerca non è proprio questo? Se so in anticipo il posto e il pezzo giusto che ricerca sarebbe?
CitazioneLo stesso ragionamento vale, a maggior ragione, per la scienza che mette insieme delle "verità" che oltre ad essere per costituzione potenzialmente false (come insegna Popper) vanno a formare delle teorie che quanto più saranno costituite da un ampio numero di frammenti tanto più avranno una maggiore probabilità di essere false. Inoltre essendo la scienza applicata per definizione alla materia ovvero al divenire è del tutto possibile che una volta giunti ad una visione cosiddetta "ampia" ci si renda conto che nel frattempo le condizioni iniziali sono variate e bisogna ricominciare tutto daccapo.Appunto, che senso avrebbe avere una scatola con già stampicciata sopra la figura di "cos'è l'uomo" se quel cos'è è in divenire? per diventare, ogni volta, ciò che sei l'unica strada è aderire alla permanenza del cambiamento.
CitazionePer fare un esempio attinente all'argomento possiamo giungere fra un secolo a definire perfettamente cos'è l'uomo ma se nel frattempo questo è cambiato (come è del tutto probabile che accada) allora il lavoro di un secolo sarà stato inutile e bisognerà ricominciare daccapo con grande frustrazione.Quoto, tranne sulla frustrazione, l'avventura del rinnovamento e della trasformazione è una grande occasione.
Va beh sono considerazioni ancora parecchio sparse, le mie.