Citazione di: Ipazia il 31 Ottobre 2018, 17:24:32 PMCitazione di: 0xdeadbeef il 31 Ottobre 2018, 16:53:18 PMQuindi non c'entrano nulla gli ananas coltivati in Svezia. Ripeto la domanda: perchè se nella tua zona è più redditizio piantare tabacco che cavoli c'è qualche coltivatore che si ostina a piantare cavoli, guadagnando meno ?
Ti sfugge che il valore aggiunto si dà in una situazione di "relazione".
Nel nostro esempio, (nella mia zona) il tabacco è più redditizio dei cavoli, cioè ha un valore aggiunto superiore ai cavoli.
saluti
Allora Ipazia, avrai senz'altro notato che ad alcune aree geografiche (prendiamo per comodità quelle del nostro paese)
corrispondono alcune specifiche colture (anche alcune specifiche produzioni industriali, ma non complichiamo inutilmente).
Giusto per fare qualche esempio: nel Trentino si coltivano le mele, in Puglia l'uva da tavola, in Campania i pomodori
e così via.
Ora, vi sono in quelle stesse zone anche colture diverse, ma si tratta di appezzamenti limitati.
Quindi vengo alla tua domanda: "perchè se, in Trentino, è più redditizio coltivare mele qualcuno coltiva qualcos'altro?
Evidentemente perchè si tratta di appezzamenti di terreno non adatti alla (evidentemente più redditizia) coltivazione
delle mele (per svariati motivi).
Nella zona dove io abito, si è coltivato tabacco per una trentina di anni, con grandi guadagni per i coltivatori diretti
e per i lavoratori stagionali che vi erano impiegati. Ora la redditività è molto calata (c'è, fra l'altro, la concorrenza
del tabacco romeno), e molti stanno cercando colture alternative (il nocciolo sembrerebbe dare buone prospettive).
E' una fase incerta. Molti continuano a produrre tabacco, ma molti altri hanno abbandonato credendo quella coltura senza
più prospettive.
Vedremo solo fra qualche anno quale sarà la nuova coltura a più alto valore aggiunto (cui la stragrande maggioranza dei
coltivatori si convertirà).
saluti
PS
Non insisto così tanto sul valore aggiunto per un mio capriccio, ma perchè esso dà l'esatta misura di quella che è ormai
la insostenibilità del concetto di valore-lavoro (a parte le considerazioni che faccio nel mio ultimo intervento...)