Citazione di: viator il 01 Dicembre 2019, 21:43:36 PM
Salve Ipazia. Detto amichevolmente, mi dà un poco sui nervi inciampare così spesso in certe laconicità pseudocriptiche e magari poliglottesche cui tu indulgi a man bassa (vedi "incipit"................"link wp").
Non mi pare così grave: ognuno ha il suo stile espositivo e la rete, selezionando e premendo il tasto dx del mouse, mette a disposizione traduttori e dizionari per tutte le necessità. Io stessa faccio abbondantemente uso di questi strumenti per bypassare le mie deficienze.
CitazioneMolto immodestamente non ho alcun bisogno di rivolgermi a wp per conoscere l'originaria collocazione storica della "materia".
Anche un semimbecille come me sa che - all'epoca - ogni genere di speculazione su quelli che in seguito divennero termini scientifici.....non poteva che venir attribuito alla filosofia...............per la semplice ragione che la sistematica scientifica avrebbe tardato ancora parecchio prima di sorgere all'orizzonte.
Quindi l'attribuzione di "materia" alle scienze fisiche era da intendersi come riferita alla attuale fruizione del termine. Ti saluto, deliziosa persona.
La questione non è che gran parte dei lemmi scientifici vengono dalla filosofia, ma che la "materia" è a tutt'oggi materia squisitamente filosofica, ben più dell'energia che si presta piuttosto ad essere travisata che usata in comproprietà. Perchè altrimenti wp ripeterebbe due volte il richiamo alla filosofia fino a dedicare una voce specifica "materia(filosofia)" ? Questa è storia di oggi, non di ieri. Da cui la buona scienza si tutela usando l'esperssione "massa" nelle sue formule e calcoli e lasciando "materia" solo alla parte discorsiva, descrittiva (materia oscura, materia biologica) o ben definita (bilancio di materia, nelle reazioni chimiche). Concludendo: nella scienza per materia si intende tutto ciò che ha una massa, che è corpuscolato. La quantizzazione tende a "materizzare" anche aspetti non corpuscolati del reale e noto che a bobmax la cosa non va giù. Ma questo aumenta la calcolabilità e sperimentabilità dell'universo fisico e finchè non ci faremo anche la spesa resterà ipotesi teorica non dimostrata. Buona al massimo per farci patafisica.
In filosofia, la materia occupa un posto importante, ma mutevole a seconda dell'angolatura di pensiero professata. Per la filosofia che la elegge a suo soggetto epistemologico, il materialismo, tutto viene sussunto alla materia, anche il pensiero del credente, nel rapporto causale di una catena: pensiero, mente, cervello, corpo, natura. Quindi sussume anche la fenomenologia immateriale, con una netta distinzione tra il materialismo rigorosamente monistico di tipo "scientista" e uno dualista (mente-cervello) che però non ignora il rapporto gerarchico instaurato dal processo evolutivo, per cui rimarrà sempre un dualismo debole, derivato, di secondo livello, rispetto ad un monismo paradigmatico che riconduce sempre alla causalità naturale intesa in tutta la sua materialità. Non si salva nemmeno il tuo divenire nella concezione materialistica della storia e nell'evoluzionismo darwiniano. Peraltro tra Eraclito e Parmenide pare sia il divenire più "materico" o quantomeno "naturalistico" rispetto all'essere. Anche F.Nietzsche la pensava così.
Fatti i distinguo in casa materialista, ancora maggiori sono le differenze con la "materia" intesa dall'idealismo che postula il dualismo forte: materia-spirito. Anche questa concezione della materia, pur avendo origini antiche, è assolutamente attuale e tra queste molteplici angolature e interpretazioni della "materia" si deve districare il discorso filosofico. Da ciò si capisce benissimo perchè la scienza dall'ontologia filosofica della materia si vuole cavar fuori. Patafisici permettendo.

) sono perfettamente definibili e "pieni". In fisica è vero:
Saluti.