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Messaggi - Ipazia

#6361
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
02 Dicembre 2019, 11:35:15 AM
Citazione di: viator il 01 Dicembre 2019, 21:43:36 PM
Salve Ipazia. Detto amichevolmente, mi dà un poco sui nervi inciampare così spesso in certe laconicità pseudocriptiche e magari poliglottesche cui tu indulgi a man bassa (vedi "incipit"................"link wp").

Non mi pare così grave: ognuno ha il suo stile espositivo e la rete, selezionando e premendo il tasto dx del mouse, mette a disposizione traduttori e dizionari per tutte le necessità. Io stessa faccio abbondantemente uso di questi strumenti per bypassare le mie deficienze.

CitazioneMolto immodestamente non ho alcun bisogno di rivolgermi a wp per conoscere l'originaria collocazione storica della "materia".
Anche un semimbecille come me sa che - all'epoca - ogni genere di speculazione su  quelli che in seguito divennero termini scientifici.....non poteva che venir attribuito alla filosofia...............per la semplice ragione che la sistematica scientifica avrebbe tardato ancora parecchio prima di sorgere all'orizzonte.
Quindi l'attribuzione di "materia" alle scienze fisiche era da intendersi come riferita alla attuale fruizione del termine. Ti saluto, deliziosa persona.

La questione non è che gran parte dei lemmi scientifici vengono dalla filosofia, ma che la "materia" è a tutt'oggi materia squisitamente filosofica, ben più dell'energia che si presta piuttosto ad essere travisata che usata in comproprietà. Perchè altrimenti wp ripeterebbe due volte il richiamo alla filosofia fino a dedicare una voce specifica "materia(filosofia)" ? Questa è storia di oggi, non di ieri. Da cui la buona scienza si tutela usando l'esperssione "massa" nelle sue formule e calcoli e lasciando "materia" solo alla parte discorsiva, descrittiva (materia oscura, materia biologica) o ben definita (bilancio di materia, nelle reazioni chimiche). Concludendo: nella scienza per materia si intende tutto ciò che ha una massa, che è corpuscolato. La quantizzazione tende a "materizzare" anche aspetti non corpuscolati del reale e noto che a bobmax la cosa non va giù. Ma questo aumenta la calcolabilità e sperimentabilità dell'universo fisico e finchè non ci faremo anche la spesa resterà ipotesi teorica non dimostrata. Buona al massimo per farci patafisica.

In filosofia, la materia occupa un posto importante, ma mutevole a seconda dell'angolatura di pensiero professata. Per la filosofia che la elegge a suo soggetto epistemologico, il materialismo, tutto viene sussunto alla materia, anche il pensiero del credente, nel rapporto causale di una catena: pensiero, mente, cervello, corpo, natura. Quindi sussume anche la fenomenologia immateriale, con una netta distinzione tra il materialismo rigorosamente monistico di tipo "scientista" e uno dualista (mente-cervello) che però non ignora il rapporto gerarchico instaurato dal processo evolutivo, per cui rimarrà sempre un dualismo debole, derivato, di secondo livello, rispetto ad un monismo paradigmatico che riconduce sempre alla causalità naturale intesa in tutta la sua materialità. Non si salva nemmeno il tuo divenire nella concezione materialistica della storia e nell'evoluzionismo darwiniano. Peraltro tra Eraclito e Parmenide pare sia il divenire più "materico" o quantomeno "naturalistico" rispetto all'essere. Anche F.Nietzsche la pensava così.

Fatti i distinguo in casa materialista, ancora maggiori sono le differenze con la "materia" intesa dall'idealismo che postula il dualismo forte: materia-spirito. Anche questa concezione della materia, pur avendo origini antiche, è assolutamente attuale e tra queste molteplici angolature e interpretazioni della "materia" si deve districare il discorso filosofico. Da ciò si capisce benissimo perchè la scienza dall'ontologia filosofica della materia si vuole cavar fuori. Patafisici permettendo.
#6362
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
02 Dicembre 2019, 09:56:04 AM
Citazione di: Jacopus il 02 Dicembre 2019, 08:50:54 AM
Accanto alla patafisica, problema serio e reale, di un approccio hobbistico alle hard sciences, vi è anche uno speculare fenomeno che possiamo chiamare iper-scienza, definendo con essa la pretesa di comprendere e modificare il mondo umano delle sotf sciences, antropologia, sociologia, psicologia, pedagogia, politica, criminologia, esclusivamente attraverso metodi scientifici tanto univoci quanto incapaci di fare i conti con una complessità se non superiore, almeno pari, a quella dei fenomeni fisici. Basti pensare al monismo di molti correnti neuroscientifiche, che sembrano ridurre l'interazione umana a interruttori sinaptici neurali.

Benvenuto Jacopus. Concordo totalmente con questa apertura che sapevo sarebbe prima o poi apparsa. Esiste certamente una patafisica scientista che in altra sede ho duramente contestato. Un materialismo filosofico volgare che non fa certamente buon servizio al materialismo "sano". E' curioso - e qui veramente gli estremi si toccano - che questa patafisica scientista si nutra di argomenti molto simili alla patafisica idealistica più dura. Questione di Santo Graal direi, posizionato da un lato sulla materialità e dall'altro sull'immaterialità, elette rispettivamente a feticcio metafisico.
#6363
Tematiche Filosofiche / Re:Così è se vi pare!
02 Dicembre 2019, 09:42:27 AM
Tornando al tema

Citazione di: Protagora - Teeteto, 166d-167a

"Io sostengo che la verità è come ho scritto: ciascuno di noi è misura delle cose che sono e di quelle che non sono, ma siamo immensamente differenti l'uno dall'altro proprio per questo, che per uno appaiono e sono certe cose, e per un altro invece altre. E sono ben lontano dal negare che esistano sapienza e uomo sapiente, anzi chiamo sapiente colui che, operando un mutamento, a uno di noi per il quale certe cose appaiono e sono cattive le fa apparire ed essere buone. [...] Ricordati quanto si diceva prima, che per il malato appaiono e sono amare le cose che mangia, mentre per il sano sono e appaiono il contrario. Non bisogna peraltro stimare più sapiente l'uno o l'altro di costoro – in effetti non sarebbe nemmeno possibile – né bisogna dichiarare ignorante il malato per il fatto che ha tale opinione e sapiente invece il sano perché ha un'opinione diversa. Occorre invece operare un mutamento nell'altra direzione, perché una delle due disposizioni è migliore. Così anche nell'educazione bisogna operare un mutamento da una disposizione a quella migliore. Solo che il medico opera mutamenti con farmaci, mentre il sofista lo fa con discorsi".

La prima parte del discorso lascerebbe intendere una posizione soggettivista della misura, rafforzata ulteriormente dalla definizione del sapiente come specialista della retorica e non del sapere "oggettivo". Però l'oggettività rientra dalla finestra quando si postula un'antinomia sano-malato alla base dell'insegnamento (paideia) e da questo nodo non si scappa nemmeno nel misurare le cose, ricercando la "migliore disposizione".
#6364
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
01 Dicembre 2019, 19:56:09 PM
Citazione di: viator il 01 Dicembre 2019, 18:37:09 PM
Salve Bobmax ed Ipazia. Premetto di essere d'accordo con Ipazia, alla quale faccio i miei complimenti per la scelta del tema, quindi mi dedico a qualche debole commento : [IPAZIA]: ""la "materia" filosofica coincide con l'immanenza e comprende anche l'energia, la "materia" scientifica coincide con la massa ed esclude l'energia, il tempo, lo spazio,...". Infatti dal mio punto di vista (patafisico anche perchè lecitamente filosofico) l'insieme di materia (immanenza dell'essere) ed energia (potenziale trascendenza del divenire) costituisce l'unità della SOSTANZA e dell'OGGETTIVABILE.
Opposta o (a piacere) integrata dal SOGGETTIVABILE, cioè dal binomio spazio-tempo, i quali due sono enti FORMALI.

In assenza di pretesa di scientificità, non ho nulla da obiettare.

Citazione[IPAZIA] : "Ma non ovunque. Certamente no nella meccanica classica inclusiva dei fenomeni gravitazionali entro i cui limiti possiamo considerare la massa proprietà intrinseca della materia (epistemologica e ontologica), formulandola e calcolandola".
Effettivamente la materia in condizione inerziale assoluta (condizione impossibile a verificarsi) verrebbe a consistere nella presenza di pura "materia in sè". Che sia quest'ultima la versione patafilosofica della "cosa in sè" ?.

Forse per il sofista Zenone la meccanica classica poteva essere sufficiente per snidare la "cosa in sè". Ma oggi  dovrebbe passare sui corpaccioni della chimica e della meccanica quantistica per poterlo dimostrare. La vedo dura. Anche perchè più la scienza cerca la particella di Dio, più l'inferno sputa una consorteria di oggetti microcosmici che ce ne allontanano.

Citazione[BOBMAX] : "Che la materia non esista di per sé, così come il vuoto di per sé, è una considerazione squisitamente filosofica".
Qui non sono d'accordo, ma si tratta certamente di pure confusioni terminologiche : "materia" e "vuoto" sono termini fisici: i corrispondenti filosofici sarebbero "sostanza" (cioè materia più energia) e "nulla". In fisica, quindi, la materia in sè NON  E' INDIVIDUABILE (esistere è termine filosofico !!) ed altrettanto deve dirsi del vuoto privo sia di materia/massa che di energia.

Se avessi letto almeno l'incipit del mio link wp sulla materia sapresti che materia nasce come concetto filosofico. E tale vale anche oggi. Altrimenti Ipazia sarebbe una "sostanzialista". Nel linguaggio scientifico materia è espressione ambigua, la cui disambiguazione avviene nel concetto di "massa". Il "vuoto" esiste in natura, ma per trovarne uno quasi-assoluto bisogna andare nello spazio profondo intergalattico.
#6365
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
01 Dicembre 2019, 18:15:59 PM
Mi pare assai ingeneroso. Carlo Rovelli non fa divulgazione su cosa c'era prima del Bigbang ma propone ipotesi su quali condizioni possono aver generato il bigbang arrivando alla conclusione, più narrata che detta, che dal nulla fisico possa nascere qualcosa. La teoria del Bigbounce (rimbalzo) non è poi così improponibile. E perfino l'idea multiuniversale potrebbe essere papabile. Perchè fermarsi al Bigbang ? Concetti difficili da divulgare più della verginità della Madonna, basati su modelli fisico-matematici poco pop che si giocano tra loro la partita cosmogonica. Vinca il più dimostrabile. In ogni caso non è il focus della discussione ed ero pure abbastanza ironica.

Ai confini surreali della realtà la gaudente chimica Ipazia lascia i fisici, mentre brinda a caviale e champagne e accende un cero alla sacra immagine materica della tabella di Mendeleev. Se qualche fisico mi vuole spiegare meglio di Carlo Rovelli i misteri della sua scienza, sono presente con tutti i miei sensi incluso quello che crea più problemi.
#6366
Scienza e Tecnologia / Re:Patafisica e pseudoscienza
01 Dicembre 2019, 17:13:05 PM
Citazione di: bobmax il 01 Dicembre 2019, 15:34:28 PM
Ogni direzione che si segue nella ricerca della Verità ha senz'altro la sua nobiltà.
Ciò che importa è la nostra fede, fede nella stessa Verità, che si manifesta con la nostra volontà di essere il più possibile onesti intellettualmente.

Questa onestà non significa affatto una conoscenza della Verità, anzi! Significa invece proprio l'opposto: consapevolezza di non possederla.

La fisica può essere un'ottima occasione per la nostra ricerca.
Ma sempre e solo per la possibilità che ci offre di avvertirne il limite.

Tu sei ingegnere (che area ? elettrotecnica (Maxwell - Lorentz) ?) e penso sia in grado di capire il limite tra logos scientifico e logos filosofico.

CitazioneOccorre però avvicinarci alla fisica con umiltà, perché le riflessioni che ne possiamo trarre sono sempre ipotetiche, mai Verità. Come potrebbero?

Infatti il logos scientifico ha abbandonato da tempo la possibilità di accedere ad una Verità ultima.

CitazioneUn aspetto per esempio che dovrebbe essere tenuto presente, è il concetto di materia.

La materia infatti non coincide con la massa.
Sono due concetti diversi.

la "materia" filosofica coincide con l'immanenza e comprende anche l'energia, la "materia" scientifica coincide con la massa ed esclude l'energia, il tempo, lo spazio,...

CitazioneLa massa ha che fare con la forza: F = m*a.

Mentre la materia ha a che fare con lo spazio. Lo spazio può essere pieno o vuoto.
Laddove è pieno là è la materia.

La massa-materia studiata dalla scienza ha vari stati di aggregazione che nella chimica e biologia (i limiti  ;) ) sono perfettamente definibili e "pieni". In fisica è vero:

CitazioneSi riteneva che la massa fosse una proprietà intrinseca della materia. Ma sia la relatività ristretta e sia, soprattutto, la fisica delle particelle, hanno messo in crisi questo legame materia-massa.

Ma non ovunque. Certamente no nella meccanica classica inclusiva dei fenomeni gravitazionali entro i cui limiti possiamo considerare la massa proprietà intrinseca della materia (epistemologica e ontologica), formulandola e calcolandola.

CitazioneL'inesistenza della massa nulla ha che vedere con l'inesistenza della materia.

Perché la materia è la negazione del vuoto, e il vuoto a sua volta è negazione della materia.
Materia e vuoto donano significato uno all'altra in un gioco senza fine.

Ma non vi sono di per sé stessi! Cerco la materia? Trovo vuoto. E viceversa cerco il vuoto e mi ritrovo qualcosa che sembra materia...

Che la materia non esista di per sé, così come il vuoto di per sé, è una considerazione squisitamente filosofica.

Appunto. Travalicante i limiti della scienza.

CitazioneInfatti, uno spazio pur piccolo a piacere, occupato da "vera" materia, ossia materia che non si rivelerà mai composta da vuoto ad un'indagine più approfondita, renderebbe impossibile il divenire!
Sarebbe il classico granello di sabbia che incepperebbe il divenire del mondo.
E lo stesso avverrebbe nel caso di uno spazio assolutamente vuoto!

L'assoluto non può sussistere con il relativo.
Ne basterebbe infatti un'infinitesima porzione, per legare a sé e assolutizzare l'intero universo.

Si continua sul filosofico, ma attenzione, tra le molteplici teorizzazioni della quantistica vi è anche la riduzione infinitesimale dello spazio a quanti di dimensioni planckistiche, capaci di riempire tutti i vuoti rimasti nella teoria fisica e nell'universo (Carlo Rovelli), per cui anche il "vuoto" acquisterebbe una natura materialistica, se non proprio corpuscolare (massa), ripristinando l'antico horror vacui anche nelle dottrine scientifiche più all'avanguardia. Dopo il vuoto, c'è il Nulla da quantizzare. Fossi in te mi preoccuperei un po' :P Saluti.

P.S. ma anche no, perchè il Nulla è un concetto esclusivo della filosofia e quindi gode di un buon salvacondotto nell'area del cogitabile. Resistendo così  - il che è Bene, Etico - alle sirene patafisiche che vorrebbero farci oltrepassare il limite tra filosofia e scienza. Fino a prova contraria, come stabilisce il Metodo.
#6367
Tematiche Filosofiche / Re:Così è se vi pare!
01 Dicembre 2019, 15:24:27 PM
L'infinitamente divisibile di Zenone pare non esserci e le teorie scientifiche attuali lo escludono. Purtroppo neppure i quanti originari, pur confermati, sarebbero noumenici perché, qualitativamente, la somma é diversa dalle sue parti costituenti. Cosa di cui le classiche suddivisioni dei comparti epistemici tengono conto escludendo verità tuttologiche onnicomprensive.
#6368
Scienza e Tecnologia / Patafisica e pseudoscienza
01 Dicembre 2019, 13:20:17 PM
L'argomento sarebbe di ambito filosofico-epistemologico, ma lo posto qui auspicando che la medusa sullo scudo di Minerva pietrifichi digressioni off-topic troppo epimetafisiche da cui trae il nome (dal greco τὰ ἐπὶ τὰ μεταφυσικά ( tà epì tà metàphysiká ),"ciò che è al di sopra/oltre la metafisica")  la patafisica. Una metafisica al quadrato con velleità di scientificità superando la metafisica.

Alla stessa area concettuale appartiene la pseudoscienza. Immagino che un fine linguista troverà delle differenze, ma io userò le due espressioni come sinonimi di uno stesso humus culturale.

L'opportunità di questa discussione deriva da vicende recenti del forum in cui la regina della fisica, l'energia, è stata stiracchiata di qua e di là fino a condurla ad altezze parnassiane. L'ineffabilità di questo concetto dalle manifestazioni ubiquitarie e dall'essenza misteriosa si presta assai. Se riuscirò a restituirla alla fisica potrò dirmi soddisfatta. Che l'avvento natalizio me la mandi buona anche con la mia divinità olimpica.

Preliminare al compito dovrebbe essere il riconoscimento di un linguaggio comune da trarsi, ad esempio, da una fonte divulgativa popolare come wp, però intersoggettivamente assai controllata. Le voci di riferimento sono: Energia, Materia (occhio alle fasi o stati di aggregazione della materia), Campo, Onda, Particella, Fermioni e Bosoni, Reversibilità ... fino alla "famigerata" Entropia. Solitamente le voci in inglese sono più complete e la traduzione in italiano con google è abbastanza buona.

La mia materia è la chimica e anche il mio ambito ha avuto la sua inflazione patachimica (alchimia) fortunatamente estintasi nel secolo dei lumi. Analogamente alla patastronomia (astrologia) che invece resiste, almeno a livello pop, di più. Più critica la situazione nella scienza medica, farmacologica, nutrizionistica dove la pseudoscienza imperversa, avvalendosi pure di antiche concezioni e pratiche popolari che hanno trasmesso quanto di valido alla scienza "ufficiale" lasciando un brulicante e prolificante residuo di patascienza praticamente inarginabile. Omeopatia in primis.

E veniamo alla patafisica per definizione di cui è vittima la "immateriale" energia della quale il fisico premio Nobel Richard Phillips Feynman disse: "non sappiamo che cos'è, però conosciamo i suoi effetti" e su questi effetti e sulla loro convertibilità si è strutturata la fisica.

L'energia compare in una formula E=mc2 che insieme al principio di indeterminazione di Heisemberg e alle diavolerie quantistiche contribuisce non poco ad alimentare la patafisica contemporanea.

Galeotto fu "=" e chi lo scrisse a dannazione eterna di chi lo interpreta patafisicamente come un principio di identità assoluta.

In aritmetica pare funzionare: 1+3=4; 2+2=4; 1,5+2,5=4 => 1+3=2+2=1,5+2,5

Ma in fisica funziona ugualmente ? La convertibilità tra le forme di energia mi autorizza ad applicare il principio di identità alle fenomenologie - formulabili e calcolabili - in cui l'energia si manifesta ?

Se prendiamo una massa di 1 Kg di grafite (Carbonio puro) abbiamo in resa energetica (E):

per la formula di Einstein: 9*1016 Joule

In una reazione chimica esotermica di combustione: C + O2 =  CO2 + 3,28*107  Joule (in questo caso E=H entalpia a pressione costante)

In meccanica classica la situazione è ancora più complicata perchè l'energia in gioco non è costante come nei due casi precedenti ma dipende dalla forza di gravità e dall'entità dello spostamento del nostro Kg di grafite;

E (L=lavoro) = F(m*accelerazione) * spostamento.  In condizioni gravitazionali terrestri (a=g=9,81 m/sec2) e per la caduta libera di 1 m si liberano la bellezza di 9,81 Joule meccanici.

E' chiaro che se volessimo a questo punto stabilire un principio di identità di tipo "aritmetico" tra queste varie manifestazioni dell'energia del tipo:

mc2 = H = L i numeri ci condurrebbero immediatamente nel regno della patafisica.

I calcoli sono approssimativi - andrebbero parametrizzati nei primi due casi secondo la natura delle masse considerate e le condizioni di stato fisico (temperatura e pressione) dei fenomeni, ma gli ordini di grandezza dell'energia in gioco sono reali.

Si aggiunga, a complicare la vita al principio di identità patafisico, la reversibilità o meno delle reazioni. Sfido chiunque, dopo che la bomba è esplosa, a rendere reversibile la formula di Einstein: m=E/c2. Anche questa irreversibilità dimostra quanta acqua "pesante" passi tra il dire e il fare "=" massa ed energia. Ovviamente in patafisica il problema non sussiste.
#6369
Tematiche Filosofiche / Re:Così è se vi pare!
01 Dicembre 2019, 12:17:38 PM
Peccato che la tua oggettività nell'esempio riportato sia molto soggettiva e cherry picking. Ma una critica di tali bias ci porterebbe assai OT. Magari un esempio meno hot avrebbe chiarito meglio il concetto.
#6370
Citazione di: InVerno il 30 Novembre 2019, 09:39:57 AM
Non sto giudicando, sto descrivendo, un pò perchè penso che questo fenomeno sia parte di un onda più alta - che questo topic non ha ancora provato a decifrare - un pò perchè non c'è realmente niente di nuovo sotto il sole. La commistione tra fideismo ed economia non è cosa nuova. Ma non c'è bisogno di andare a risvegliare i capi indiani, sarà che vivo nella mia  bolla informativa, ma raramente mi è capitato di trovare un  intellettuale favorevole al consumismo, insieme a ToroSeduto c'è la creme della nostra intelligenza occidentale, il consumismo è un frutto basso che possono raccogliere persino i nani, è una "filosofia" talmente facile da attaccare che raramente si trova qualcuno disposto a difenderla anche nel mondo occidentale..Permane per inerzia, ma non per colpa degli intellettuali onestamente.

La citazione del nativo americano non è riducibile al consumismo, ma riguarda una cultura in cui si producono dieci paia di scarpe, cellulari, vestiti, auto,...dove ne basterebbe uno. Il motore di tale processo non è il nano consumatore ma il gigante Capitale che solo così può valorizzarsi in profitto. Un profitto che ignora del tutto le leggi naturali e conosce solo il loro prezzo di mercato. E' questo il fondamento della cultura moderna in cui si gioca anche il Kulturkampf tra intellettuali e antiintellettuali o, meglio, intellettuali-anti. Ben più a fondo della partita tra competenti e incompetenti.
.
#6371
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
30 Novembre 2019, 09:30:04 AM
Pesano assai sti precetti !  :P 

Io come te. Ma se mi capita, avendo meno precettistica da rispettare, mi adeguo facilmente e soffro meno.
#6372
Tematiche Filosofiche / Re:Così è se vi pare!
30 Novembre 2019, 09:20:00 AM
@Eutidemo

1) Purtroppo abbiamo i dialoghi di Platone e non quelli di Protagora, che all'epoca del Teeteto (dopo 386 ac) era già morto da mo' (411 ac) e non poteva replicare e chiarire. Socrate muore nel 399 e neppure lui potè dire se si riconosceva o no nei dialoghi Platonici.

2) Il contesto semantico dell'aforisma mi fa propendere per la modalità 3, ovvero rivolta al genere umano. In ogni caso è così che acquista significato epistemologico, e su tale concezione si è sviluppato il dibattito filosofico.  Non certo sul "gusto" su cui c'è poco da filosofeggiare. Metron è contenuto in cervelli individuali, ma interallacciati nelle unità di misura e di pensiero.

3) Nel set di pentole epistemologiche il coperchio Ockham sta benissimo sulla pentola Protagora. E anche su Parmenide ("il non essere non è")
#6373
Tematiche Filosofiche / Re:Così è se vi pare!
29 Novembre 2019, 16:12:02 PM
Citazione di: Eutidemo il 29 Novembre 2019, 14:45:47 PM
Ciao Ipazia :)
A dire il vero, Socrate non "interpretava" affatto  il pensiero di Protagora (così come facciamo noi a distanza di secoli), ma conoscendolo e discutendoci "di persona", si limitava semplicemente a "riferire" il suo pensiero così come Protagora direttamente lo esponeva nei pubblici dibattiti; se, quindi, si fosse permesso di riferire cose inesatte, tutti i presenti ed i contemporanei, che, come lui, avevano sentito parlare Protagora in prima persona, lo avrebbero preso a pesci in faccia.
Quindi, io credo nel suo "relata refero".
http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/TestiDiFilosofia/TestiPDF/Platone/Protagora.pdf

Guarda che si tratta del Socrate di Platone, non del Socrate di Socrate. Quindi si tratta di un riporto di Protagora riportato da Socrate riportato da Platone. Poco certo in sede filologica. Un sentito dire, verosimilmente più fedele sul testo che sull'intenzione.

Citazione***
Tuttavia, a distanza di secoli, nulla ci vieta di interpretare il pensiero di Protagora anche in modi diversi: i quali sono sostanzialmente "tre", e che, secondo una acutissima disamina di F.Pastore a pag.18 del suo "ANTROPOS IN THE WORLD", non necessariamente si escludono a vicenda neanche in Protagora.
E cioè che Protagora, da buon sofista:
- parlando dei gusti gastronomici, si riferiva al singolo individuo;
- parlando della civiltà greca contrapposta a quella orientale, si riferiva all'uomo come singola civiltà;
- parlando in relazione alla natura (e agli dei), si riferiva all'uomo come specie.
https://books.google.it/books?id=dHXpCgAAQBAJ&pg=PA18&lpg=PA18&dq=antropos+in+greco+%C3%A8+il+singolo+individuo?&source=bl&ots=CNtaJYvD1n&sig=ACfU3U3eZ7bLqvhk4loPxWERvSUDiYpNPg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwjVkdvmv4_mAhXBMewKHRiADB0Q6AEwAXoECAwQAQ#v=onepage&q=antropos%20in%20greco%20%C3%A8%20il%20singolo%20individuo%3F&f=false

Secondo te l'aforisma a quale di questi modi si attaglia di più ?

Citazione***
Su Ockham, "in generale", hai indubbiamente ragione; però a mio avviso, lui è "integrativo", "migliorativo", e "va oltre" un po' a "TUTTI" i filosofi metafisici del passato, introducendo per la prima volta un modo di ragionare di tipo scientifico.
Un nesso specifico col solo Protagora, continuo a non vederlo!

Un coperchio non è una pentola, ma una qualche correlazione con la pentola ce l'ha. Se l'insieme è l'epistemologia, col coperchio Ockham si cucina meglio il sapere nella pentola Protagora. Che pure un riferimento importante all'epistemologia la dà (alternativa all'oggettivismo metafisico di Platone, per intenderci. Che ovviamente lo confuta.)
#6374
@InVerno

Non si tratta di negare la specializzazione e competenza tecnica, ma di evitare la mistificazione che inventa 10000 parole per nascondere il fatto che ne conosce realmente solo 10, ovvero quelle della propria disciplina. E' tale falsificazione che rende impresentabile l'intellettuale e permette a chi ha una laurea in filologia classica di pontificare nel campo virologico. O, a chi serve un padrone, di dar da intere che i tarocchi finanziari sono stati inventati per il bene dell'umanità e non si possono modificare.  Nel qual caso: ben venga l'incompetenza, il far west e la Rivoluzione. Ma basta anche  la riflessione non specialistica di un nativo americano di incerta individuazione e in molte versioni:

Quando l'ultimo albero viene abbattuto, l'ultimo pesce mangiato e l'ultimo torrente avvelenato, ti renderai conto che non puoi mangiare il denaro.
#6375
Tematiche Filosofiche / Re:Così è se vi pare!
29 Novembre 2019, 12:38:51 PM
Schiappa si rifà all'interpretazione platonica. Il mio link, partendo da metron, supera il livello percettivo e investe anche quello concettuale, che peraltro è implicito nella connotazione semantica di Aνθρωπος.

Su Ockham ho già detto che è integrativo, migliorativo, del principio protagorico, limitandone gli eventuali voli pindarici e introducendo il grano salis necessario nella misura(zione) di tutte le cose.