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Messaggi - Ipazia

#646
Attualità / Re: Il nuovo kippur
03 Aprile 2024, 18:49:54 PM
Israele è multietnica per necessità, non per virtù. Ed in tre quarti di secolo di dominazione coloniale ha dimostrato di non avere alcuna intenzione di fare di necessità, virtù. Anzi, sempre più si sente attratta delle sirene della pulizia etnica sionista.

Svizzera, Belgio, Canada e Sud Tirolo dimostrano che è possibile un multilinguismo istituzionale. Ucraina, Baltici e Israele, no.
#647
Citazione di: Phil il 03 Aprile 2024, 17:44:28 PMPer come la vedo, parlare di «ente "evento"»(cit.) confonde, nonostante le virgolette, i due concetti che anderebbero a mio avviso tenuti separati: l'ente può essere parte dell'evento per la coscienza che vi si relaziona (il mio osservare l'ente-sasso è un evento per la mia coscienza), ma l'evento non può essere un ente (il modo in cui si studiano gli enti non è quello con cui si studiano gli eventi). La definizione filosofica di ente è "affine" a quella di evento? Secondo me, no (anche se magari in fisica quantistica non esistono enti, ma solo eventi, per quanto quello sia un altro linguaggio, rispetto a quello filosofico).
Per fare un esempio un po' "brusco": l'altro uomo è per me un ente, non un evento; l'evento è la mia relazione (etica o anche solo percettiva) con lui. La vita dell'altro uomo, nel suo scorrere, può essere considerata un evento (nascita, durata e morte sono eventi, non enti), sebbene la sua presenza, qui ed ora, davanti a me, sia quella di un ente.
La tua domanda mi suona quindi piuttosto ambigua; potrei rispondere che i limiti percettivi-cognitivi sono propri dell'uomo in quanto tale, quindi riguardano sia gli enti che gli eventi, seppur in modo diverso, a seconda di quale dei due sia il campo d'applicazione. Sarebbe come dire, cambiando tema, che le limitazioni sensoriali dell'uomo ne condizionano sia la vista che l'udito, per quanto vista e udito restino da tenere distinte, se si parla di sensorialità.

Se nel linguaggio comune ha ancora senso distinguere cosa da evento, nel linguaggio filosofico, attento all'ontologia, non si può prescindere dall'evoluzione gnoseologica in ambito scientifico, e ciò fa LW quando afferma che il mondo è la somma dei fatti non delle cose.

Mi rendo conto che per la filosofia, malgrado le conversioni e abiure, sia difficile liberarsi dallo schematismo kantiano centrato sulla cosa in sè, archetipo di ogni "ente", ma se l'ontologia si muove verso altre interpretazioni della realtà, la filosofia non può stare al palo e deve diventare un pochino poliglotta di fronte all'evoluzione degli enti nella temporalità (loro propria e gnoseologica).

Prendo atto che per comodità di dizionario, comunicativa e percettiva, è opportuno entificare l'istantanea del mondo, ma anche il dizionario ha imparato ad entificare eventi e astrazioni, e quindi non la vedo una difficoltà insormontabile nella forma e corretta nella sostanza in filosofia.

Terrò comunque conto che per talune posizioni filosofiche, "ente" va riferito esclusivamente alla cosa, così come la tradizione filosofica (occidentale ;D ) la intende.
#648
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 03 Aprile 2024, 17:25:40 PMCosa vuol dire "causale" e "finale"?

Per "causale" intendo la causa efficiente, secondo la logica aristotelica che rimane a tutt'oggi uno strumento logico essenziale per rispondere ai molteplici, sommamente ingannatori nella loro ambiguità, "perchè". Essa insegna a non confondere "causalità" (per antonomasia nella modernità: efficiente) con finalità. Confusione che le retoriche di bassa gnoseologia praticano indecentemente a dosi industriali.
#649
Citazione di: Alberto Knox il 03 Aprile 2024, 13:01:41 PMappellarci all India come modello filosofico per costruire un etica condivisa è un offesa verso i diritti umani , specie delle donne . Che ancora oggi nella cultura tradizionale indiana la donna è considerata un essere sottomesso e infieriore all'uomo, che non ha diritto a godere di una propria indipendenza, pertanto vive prima sotto il controllo del padre, poi viene data in sposa quindi passa sotto quello del marito. Pochi anni fa ha fatto notizia quello di un padre che tagliò la testa della figlia diciassettenne perchè scoperta ad avere una relazione con un ragazzo di un altra casta sociale, la portò alla polizia e venne poi sospeso  anche un polizziotto perchè si era fatto fotografare tenendo in mano la testa in maniera gravemente irrispettosa. Nonostante esistano dati ufficiali imprecisi, è comprovato da varie organizzazioni per i diritti umani che i cosiddetti "delitti d'onore" come questo accadono migliaia di volte all'anno in tutta India. In questo caso il colpevole è stato sorpreso con una parte del corpo della vittima e, in stato di shock, non ha occultato l'orrore. La maggior parte delle volte quando le ragazze vengono bruciate o sedate con sonniferi e poi strangolate nel letto si fa passare la versione dell'incidente o del suicidio.

Capisco perchè phil si preoccupa tanto dell'etica, che non è argomento logico, visto che si continuano a confondere i due piani del logos. Il patriarcato è nato assai prima del ragionamento logico, che servirebbe semmai a decostruirlo. Personalmente mi limito ad apprezzare ciò che del pensiero orientale merita apprezzamento, senza prendere tutto il pacco ideologico in blocco. Zero, cifre "arabiche", e logica non dicotomica restano cose apprezzabili e non mi avventurerei in acrobazie patafisiche per collegarli alla schiavitù della donna orientale.
#650
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
03 Aprile 2024, 17:04:46 PM
Citazione di: Jacopus il 03 Aprile 2024, 15:31:18 PMPenso che alla Russia stessa non convenga acquisire tutta l'Ucraina, sia per gli effetti negativi a livello internazionale, sia perchè avrebbe a che fare con un secondo Afghanistan ancora più devastante, date le linee di rifornimento che passano direttamente attraverso la Polonia, acerrima nemica della Russia. Pertanto, al momento opportuno, prima che il filo si spezzi, i confini si ricomporranno dove la spada avrà deciso, visto che gli Ucraini sono stati poco previdenti e non hanno adottato la stessa politica che invece ha adottato l'Italia per l'Alto Adige (che in realtà è SudTirol, abitato da popolazioni tedesche fin dai tempi delle invasioni barbariche.)

Concordo, ma penso che a differenza degli italiani di allora gli ucraini siano stati mal consigliati da alleati peggiori dei peggiori nemici, che ne hanno fatto carne da cannone Nato.

Anche la classe politica ucraina attuale è incommensurabile con quella italiana del tempo, sinceramente antinazifascista e, malgrado Nato, non ancora così stoltamente guerrafondaia.

Alla Russia basta controllare il Mar Nero e il massimo obiettivo etnicamente realistico e presentabile è Odessa, laddove è iniziato la guerra con la carneficina neonazista. Se l'Ucraina non si decide a trattare, l'armata rossa arriverà fino alla Transnistria. Il resto dell'Ucraina sarà la nuova cortina di ferro: occidentale Nato.
#651
L'ente "cosa" non risente dello stesso limite percettivo-cognitivo dell'ente "evento" ?

(Poi è chiaro che, assai prima dell'etica, tutto va contestualizzato: l'acqua del marinaio non è la stessa acqua del chimico, pur essendo la stessa acqua, come insegnano gli indiani non dicotomici).
#652
Dal nulla non si genera nulla, ma dall'ignoranza si genera quasi tutto. La causa prima (causale, non finale, che è la stupidaggine causata dall'ignoranza) è avvolta nell'ignoranza. E con ciò la contraddizione è superata.
#653
Il rapporto individuo-società è dialetticamente indeterminabile, alla Heisenberg, e più che la logica manichea occidentale sono applicabili le logiche indiane proposte da Phil negli stati simultanei di esistenza e inesistenza, più difficili da controllare di un computer quantistico, i cui qbit fuoriescono dalle griglie che gli apprendisti stregoni vorrebbero loro imporre.

Il chiacchericcio nasce dal fatto che tanto l'esistenza che l'inesistenza di individuo e società sono simultaneamente "syat", probabili, ma non certi, e quindi bisogna isolare rigorosamente il contesto e aver chiare le finalità per cavare un ragno probabilistico dal buco e servire al meglio il logos.

In ciò sta la scommessa umanistica (e filosofica), non nella resa di fronte all'indeterminabile.

@Phil

Proprio la logica indiana si regge sull'ontologia dell'evento e rifugge la gnoselogia dell'oggetto isolato da ciò che gli accade. Lo fa per ragioni ontologiche, non etiche. Che vengono, semmai, dopo.
#654
Ce n'è ancora di pensiero critico dalle parti della filosofia: basta non limitarsi alle bestialità disinformative mainstr(e)am.

Per capire l'orrore degli apprendisti, poi divenuti affaristi, stregoni, basta vedere gli effetti del loro agire in ambito economico-finanziario, tecnologico e politico-metafisico, per la qual comprensione non necessita alcuna conoscenza specialistica di grado superiore, ma basta un elementare senso critico non omologato, perseguitato as usual.

Già Petrarca, agli albori della modernità, l'aveva capito: "povera e nuda vai Filosofia..."

E da Petrarca a Davos ne è passato di orrore sotto i ponti.
#655
Attualità / Re: Il nuovo kippur
03 Aprile 2024, 00:00:32 AM
Israele lo sa e punta tutto su pulizia etnica e genocidio. Genocidio propedeutico a pulizia etnica con emigrazioni forzate. Al momento gli sta andando meglio di Hitler: 6 volte più longevi e infinitamente più impuniti. Ma, ovviamente, i razzisti antisemiti sono gli altri.
#656
La sedicente comunità scientifica ha già fatto sfracelli con le chimere virali e lo strombazzato rimedio mRna. Ha cosparso il pianeta di cancerogeni e veleni naturali sventrati dalle viscere della terra e ne ha inventati di nuovi di sintesi. Ha avvelenato le falde, il fiumi, i mari, la terra e l'aria con ogni sorta di veleni.

Tutto sommato sta messa assai peggio della filosofia.
#657
Attualità / Re: Il nuovo kippur
02 Aprile 2024, 21:00:16 PM
Prosegue la sionizzazione totalitaria di Israele anche sul versante dell'informazione, sempre più limitata al pensiero unico sionista:

https://www.lindipendente.online/2024/04/02/israele-approva-una-legge-per-chiudere-i-media-stranieri-nel-mirino-al-jazeera/
#658
Il senso trascende le cose e gli eventi. La ricerca di senso ha prodotto la filosofia che è la sapienza di dare un senso al mondo. Sileno intendeva il senso come dato, invece il senso si pone sul mondo così come è dato:

"Meditate la vostra semenza
nati non foste a viver come bruti
Ma per seguir virtute e canoscenza"
#659
CREONTE:
 (Ad Antigone)
  E in breve tu
  di', senza ambagi: il bando che vietava
  di far ciò che facesti, era a te noto?
ANTIGONE:
  Certo. E come ignorarlo? Esso era pubblico.
CREONTE:
  E pur la legge vïolare osasti?
ANTIGONE:
  Non Giove a me lanciò simile bando,
  né la Giustizia, che dimora insieme
  coi Dèmoni d'Averno, onde altre leggi
  furono imposte agli uomini; e i tuoi bandi
  io non credei che tanta forza avessero
  da far sí che le leggi dei Celesti,
  non scritte, ed incrollabili, potesse
  soverchiare un mortal: ché non adesso
  furon sancite, o ieri: eterne vivono
  esse; e niuno conosce il dí che nacquero.
  E vïolarle e renderne ragione
  ai Numi, non potevo io, per timore
  d'alcun superbo. Ch'io morir dovessi,
  ben lo sapevo, e come no?, pur senza
  l'annuncio tuo. Ma se prima del tempo
  morrò, guadagno questo io lo considero:
  per chi vive, com'io vivo, fra tante
  pene, un guadagno non sarà la morte?
  Per me, dunque, affrontar tale destino,
  doglia è da nulla. Ma se l'uomo nato
  dalla mia madre abbandonato avessi,
  salma insepolta, allor sí, mi sarei
  accorata: del resto non m'accoro.
  Tu dirai che da folle io mi comporto;
  ma forse di follia m'accusa un folle.

Nessuno spazio per l'individualismo, riletto al contrario. La tragedia rivela il suo carattere collettivo, che il coro amplifica, e l'epilogo della tragedia condanna la hybris individualistica del "superbo" al suo folle destino. Appunto Eschilo  :)
#660
Citazione di: iano il 14 Febbraio 2024, 00:06:21 AMBella frase, funziona anche da sola, senza l'edificio illustrativo.
Ma cinicamente  mi chiedo, dopo che hai costruito un tale edificio per l'amata, come fai poi a dirgli che non gli vuoi più bene? :))
E quanto spazio sarebbe rimasto per coltivare ortaggi se ognuno così avesse coltivato il suo amore?
Eutidemo non ha tutti i torti in fondo.
Innanzitutto va detto che l'amata non c'era più. Ma soprattutto: se c'è un motivo valido per costruire un monumento, nessuno è più valido e innocente dell'amore, al quale la bellezza del Taj Mahal rende giustizia più di cento campi di ortaggi.

Se non ci fosse l'arte, sarebbe assai difficile sopportare la bruttezza della vita. E della morte. A cui il bel film "Departure" rende una moderno, colmo di amorosa antica arte, omaggio.