Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - daniele22

#646
Visto che Phil non si dà proprio conto di rispondermi nonostante che per due volte gli abbia rivolto i miei post dirò che il patriarcato implica tanto le code ai caselli, o il viadotto di Genova, quanto il passante di Mestre, o la Ca' d'Oro a Venezia. Va meglio così? Come dire ... un terremoto implica il crollo di molte case, ma non tutte crollano. Come mai? Comunque ha ben ragione niko a dire che le cose sono così perché sono così. L'esigenza del perchè è tutta umana quindi e presupporrebbe un minimo di metafisica; dunque, cosa osterebbe mai a opinare che la violenza sulla donna esista in virtù di un patriarcato che può generarla?, dato pure che più di un indizio porta a pensarlo?
Osterebbe, dal mio punto di vista, la presa d'atto che nell'evoluzione del linguaggio e del pensiero il motore sia il comportamento; intendendo che il comportamento nell'homo abilis, più che ora, determinasse linguaggio in virtù di accidenti occasionali e non attraverso la premeditazione innescata dalla cultura alla sapienza. Dato quindi il dimorfismo sessuale tra maschio e femmina nell'essere umano e dato che il più forte non tende ad occuparsi più di tanto del più debole sarei incline ad inquadrare l'aggressività del maschio in questi termini piuttosto che all'interno di una presunta aggressivitá di natura genetica. Sarebbe pertanto naturale che quando transitammo dall'incoscienza scimmiesca alla coscienza umana si siano trasferiti nel linguaggio (in questo caso specifico i testi sacri) gli stessi rapporti di forza preesistenti a quelli umani
#647
.
@Phil
Citandoti:
"Se invece usiamo la domanda al contempo più radicale e banale della storia dell'uomo, allora, forse, ci tocca riflettere, interpretare ed argomentare, con tutta la fatica che ne può conseguire. «Perché ogni donna uccisa dall'ex è sintomo del patriarcato?» «Perché i femminicidi avvengono in società con cultura patriarcale», rispose il saggio; per poi proseguire «così come ogni cosa, in cielo e in terra, accade in una cultura patriarcale è inevitabilmente correlata, se non proprio causata, dal patriarcato; rapine in banca? Patriarcato. File ai caselli autostradali? Patriarcato. Droga? Non farmelo dire, è così ricca di simboli fallici che non c'è nemmeno bisogno di chiederlo ai drogati stessi... e se dicono qualcosa di diverso, mentono; d'altronde sono tossici, no?»."
.
Parole Sante!! Chi è quel grande saggio a cui ti riferisci!? Beh, a parte la droga ... bisognerebbe dirgli infatti che anche qualche altra specie si droga, ma se si riferiva alla tossicodipendenza cronica forse avrebbe anche ragione. Magari è stato proprio uno che si era drogato a vedere Dio per la prima volta e a parlarne con qualcun'altro ... curioso sarebbe che i non drogati gli abbiano poi creduto. 
Magari ti è sfuggito il mio post precedente, il numero 135, ma te lo sintetizzo volentieri e pure aggiornato dato che sbirciando mi era sfuggito il dato che ha evidenziato niko, fatalità quello più importante ... mannaggia alla mia accidia ... e che lascia ben pochi spazi interpretativi sul problema femminicidio come giustamente marcato. Poi niko ha proseguito che non è proprio così, ed è vero in quanto non si tiene conto di tutte le menzogne e furberie di vario genere di cui è intrisa la nostra società patriarcale tanto da giustificare che i nativi americani al tempo del loro sterminio non riuscissero a capire perché i bianchi mentivano. Ma se tutto ciò non fosse vero avrebbe allora ragione anthonyi sostenendo una maggiore aggressività da addebitarsi in gran parte alla genetica, ma non mi sembra che tu la pensi così. E nemmeno io la penso così e non argomento fintanto che non si renda necessario (principio di economia). Anche se non ti sbilanci molto mi sembra quindi che tu voglia disconnettere la follia dalla cultura, ma così dicendo metti sicuramente in crisi buona parte della psichiatria immagino. Detto questo, non costa molto riflettere, interpretare e argomentare, visto che la stessa fatica la fai davanti ad un qualsiasi intruppamento qualitativo e quantitativo, alias indagine statistica ... come appunto si può notare nel proseguire del dialogo in corso. Di mio, appoggiando quel sant'uomo da te citato dirò che in Italia, dopo qualche migliaia di anni, il diritto di voto alla donna è stato concesso nel 1946, dirò che il delitto d'onore o la sua attenuante fu tolto nel 1981 e poi c'è quella detta da Jacopus, verso la fine del millennio, dell'introduzione del reato di violenza carnale inquadrato come reato contro la persona anziché contro il costume ... In tutta sincerità a me questa fatica sembra meno faticosa, poi posso sbagliarmi, soprattutto perché si vive in un mondo di frottole
#648
Giusto così per proseguire il discorso di Phil in merito all'intervento di Pio sono andato a sbirciare sia i diagrammi postati da lui che quelli postati da Ipazia. Se volessi stabilire delle tendenze sulla violenza non prenderei certo gli archi temporali presi in considerazione in quelle indagini. Perchè non si parte dagli anni sessanta ad esempio? Magari si scopre che gli omicidi sono calati. Bisognerebbe anche sapere come si compensi il fatto che denunciare una violenza subita non è facile dato un possibile senso di colpa nei confronti di sé stessi ... vai a sapere cosa possa rimuginare una donna violentata sui suoi "deprecabili" comportamenti sociali. Infatti c'è sempre lo scemo che dice che se l'è cercata, e ci sono pure io tra questi, ma almeno lo penso e non lo dico proprio per solidarietà incondizionata nei confronti della vittima. Bisognerebbe riferirsi anche alla comparsa del termine "femminicidio" e vedere come questa nuova entità possa avere agito in termini di forme di prevenzione attuabili. Bisognerebbe valutare quanto adeguato possa essere l'omicidio nello studio sulla violenza di genere e sulla violenza in generale, si intenda cioè che l'omicidio possa rappresentarsi come un'eccezionalitá rispetto alla violenza in generale. Insomma, l'uso della statistica sembra un mondo assai complesso e molto manipolabile, almeno agli occhi di un profano come il sottoscritto. Che l'indagine la faccia poi un'istituzione pubblica o privata cambia poco. Ho notato ad esempio che nel primo grafico del documento postato da Ipazia, il tasso percentuale è salito significativamente nel 2021 piuttosto che nel 2019 e 2020, e nel 2020 è esploso il covid. Qual era, mi chiedo, la differenza percentuale tra il 2015 e il 2019?
.
@taurus
Non sono proprio quello che si dice un credente e penso che l'idea di Dio abbia generato anche troppi guai. Nonostante questo riconosco una certa sapienzialitá nei testi sacri anche se immagino possano essere stati adulterati come tu dici. Molto patafisicamente sono un adepto della dea Reitia di cui si ritrovarono i resti di un santuario proprio nel paese in cui sono nato e vissuto per la maggior parte della mia vita. Domani alle diciotto si compirà un grande sacrificio vegetale in suo onore e mi hanno chiesto che sia io stesso a tagliare la grande patata americana di un kilo e a distribuire i bocconi ai sacerdoti ufficiali. Se vuoi partecipare al rito non hai che da dirlo
#649
@Phil Parto dal mio presupposto personale soggettivo che è quello che tiene in piedi il mio pormi, e quindi il mio oppormi anche all'interno del forum: l'essere umano parte da un punto di vista inadeguato considerando come punto di riferimento per le sue osservazioni il mondo là fuori mentre per trovarsi in una posizione più adeguata, posto che il suo interesse sia rivolto a comprendere la natura della realtà, dovrebbe partire dalla sua realtà mentale e farsi aiutare dall'altro a comprendere la realtà là fuori; farsi aiutare non tanto dal suo amico intendo, ma dal suo nemico, non fargli quindi la guerra. Questa di non fargli la guerra, pur opponendosi, è una cosa che ho appreso solo quest'estate. Il mio pregiudizio è sicuramente grave, pesante, qualora si dimostrasse condivisibile, e soprattutto sarebbe grave perché a fronte di questa inadeguatezza originaria ci saremmo poi presentati in scena, gli spettatori siamo noi oggi, con la guerra e la religione tra le mani. Vada per la guerra vien da dire, probabilmente c'era anche prima, ma perché Dio? Quello non c'era prima, penso ... insomma, saremmo partiti proprio col piede sbagliato, e oggi si vede come non mai. Forse ci volevano proprio settant'anni senza guerra perché emergesse chiaramente il fallimento.
Detto questo non nego certo il valore delle scienze statistiche e capisco bene quel che dici, il discorso sulla distinzione dei moventi intendo, e infatti il problema è sorto pure coi moventi di morte per covid.
Da ultimo un fatto di cronaca:

https://www.open.online/2023/12/01/torino-moglie-marco-nebiolo-15-enne-carcere/
#650
Non sono un padre, ma se c'è una cosa che mi da molto fastidio è l'assistere spesso a come venga adorato il bambino/a all'interno della famiglia di appartenenza. Le forme con cui si esplica tale adorazione, scambiate per affetto, sono varie, ma quanto sono educative? Beh, mi viene da dire che sono senz'altro educative. Se fossi un padre lavoratore e mia moglie una madre lavoratrice mi piacerebbe che vi fosse una struttura pubblica che assorbisse in toto la mancanza genitoriale 
#651
@Phil : circa la reciproca incomprensione ti propongo intanto questo stralcio di quel dialogo tra me e me che postai a suo tempo:
"Le cose pertanto, e poi basta con queste cose, il significato delle cose (interpreta: la mente non realizza l'immagine, bensì una storia di quell'immagine, la quale è in primo luogo individuale) rappresenterebbe il muro dove si riflette l'eco della tua imperscrutabile domanda (alla realtà, alle cose, agli eventi). Ma quel muro, maledettamente simile a quello degli altri eppur separato a volte da incolmabili abissi, sta ancora dentro la tua testa!!! La realtà è sinonimo perfetto di conoscenza e di consapevolezza, e non sta lì fuori, lì dove fino al giorno del giudizio la Scienza pensava che si trovasse. Questo è l'inganno"....
In secondo luogo nel dialogo scritto manca il tono, manca il ritmo, per i vedenti manca la gestualità del volto e del corpo. Il significato da solo a volte non è sufficiente. Più di una volta mi succede di non capire quello che dite, a volte come l'ultima perché ho letto I commenti con poca attenzione, a volte perché non scorgo proprio il senso di quello che si comunica.
Detto questo non capisco quando sostieni che nessuno argomenta. A me non sembra proprio di fare alcun minestrone. Ho additato una società troppo competitiva, ma questa sarebbe comunque inscritta all'interno del tempo che si aprì con le religioni. Ci sono dei gesti nella storia che determinano conseguenze che stanno tutte sotto l'ombrello di quel gesto d'apertura fintanto che questo stesso non avrà esaurito completamente la sua forza. E intanto il papa se ne sta ancora lì a Roma con la sua verità sotto al culo. Si può dire senz'altro che viviamo in un periodo ibrido, ma fintanto che non vi sia un nuovo ecumenismo laico si navigherebbe sine ullo dubio in un mare di contraddizioni. Allora si potrebbe inserire forse la violenza di genere come risultato di tale confusione mentale, ma dati i precedenti pre-rinascimentali non mi sembra il caso. Comunque, come ha detto Ipazia e non solo lei, bisognerebbe recarsi nei centri anti-violenza per rendersi conto del fenomeno. O forse l'omicida Turetta era un matto? Va bene, ci sta, ma quando tali matti divengono seriali, nel senso che sono in molti, sarà d'obbligo chiedersi come mai. Mi sembra infine che tu ti preoccupi più che altro di non far confusione nel categorizzare
#652
Citazione di: Phil il 29 Novembre 2023, 22:50:59 PMSe può servirti la mia opinione in merito, per me, non è fantomatico il femminicidio come categoria; anzi, di per sé funziona egregiamente, come accennavo:Semmai è dunque fantomatico il suo rapporto con il "patriarcato", che a sua volta diventa fantomatico, se ognuno lo connota a modo suo (e il modo in cui si usa e/o strumentalizza il linguaggio, non è mai innocuo o innocente).
Il pensare che la violenza di genere, semplicemente in quanto tale, sia inevitabilmente imputabile al "patriarcato" (comunque esso venga inteso) è ipotesi infatti falsificata dalla biologia, dalla psicologia e anche dalle statistiche sulla violenza più ad ampio spettro. Notoriamente (o quasi) il maschio umano tende ad essere più violento per natura biologica, non per storia culturale (che si basa, inevitabilmente, anzitutto sulla natura umana). Se così non fosse, non ci sarebbero alcuni accertati denominatori comuni fra le varie culture di tutte le epoche, tipo che le faccende violente (caccia, guerra, altri lavori con il sangue, etc.) erano sono svolte solitamente dai maschi (e citare la popolazione sperduta che aveva amazzoni armate mentre gli uomini intrecciavano vimini è solo la classica eccezione che conferma la regola, se guardiamo i famosi dati). Sostenere il contrario, ossia che sia il patriarcato a rendere il maschio violento, significa rovesciare la causa con l'effetto (un po' come sostenere che le donne hanno il ciclo perché sono stati inventati gli assorbenti, e non viceversa, quasi non ci fosse una natura pulsante come fondamento inevitabile, per quanto manipolabile). Chiaramente l'uomo nei secoli ha imbrigliato tale natura "sanguinaria", sebbene, come dimostra proprio il permanere di comportamenti violenti, omicidi, etc. c'è ancora quella parte naturale che a volte emerge prepotentemente in alcuni soggetti (il che inibisce qualunque velleità giusnaturalista, sempre fermo restando che la descrizione antropologica non va confusa con un giudizio etico). Dal punto di vista psicologico (o psichiatrico), è altrettanto chiaro che un violento, anche se in precedenza non conclamato, che ha problemi ad elaborare civilmente un rifiuto, reagirà in modo spiacevolmente violento, non perché "così si usa nel patriarcato" o perché il patriarcato lo ha "allevato" come violento (ci sono forse corsi serali per stupratori e assassini? E cosa dicono le leggi del patriarcato riguardo stupri e omicidi?), ma perché quella è la sua "natura" individuale; non uccide in quanto "figlio sano del patriarcato", ma in quanto persona che reagisce violentemente a rifiuti emotivi e che resterebbe tale anche se la portassimo in un contesto matriarcale, a Paperopoli o sulla Luna (spero non ci sia bisogno di ricordare che nel dire questo non lo sto né assolvendo né tantomeno giustificando, ma solo cercando di descrivere la non-pertinenza dall'"alibi patriarcale"). I soggetti femminicidi sanno benissimo che, cultura patriarcale o meno, verranno inevitabilmente braccati, processati e puniti; peccato per loro, e soprattutto per le vittime, che in quei momenti di violenza non ci pensino troppo (il che dimostra ulteriormente quanto conti il patriarcato in certe situazioni di pura "animalità").
Fare un sottoinsieme di tutti gli omicidi e chiamarlo «femminicidio» è più che legittimo; la differenza di "senso" la fanno le categorie (e i dati contestualizzati) con i quali si prova poi ad interpretare tale fenomeno. Così come in altri contesti può anche aver senso analizzare il fenomeno del patriarcato... una volta concordato chiaramente su cosa si intende con tale termine.
Quando smisi di credere in Dio avevo dieci o undici anni. Di sicuro non furono motivi ideologici a farmi desisistere da tale fede, però mi ricordo ben che tra i comandamenti figurava il "non desiderare la roba degli altri" e il "non desiderare la donna di altri". Non so se in questi ultimi cinquantacinque anni i religiosi si siano adeguati ai tempi, ma questo è di fatto quel che sempre fecero transitando per Copernico prima e la teoria dell'evoluzione in successione. Resta comunque che i promotori delle religioni occidentali fossero uomini, non certo donne. Resta, e confido sul dato fornito da Jacopus, che solo nel 1996 il reato di violenza sessuale sia divenuto reato contro la persona quando già da molto tempo prima lo scippo era considerato reato contro la persona. Non vedo quindi in queste concessioni un progresso della donna, ma solo un concedere del maschio perché era ormai divenuto insostenibile esimersi dal farlo. Quello che finora ha ottenuto la donna l'ha ottenuto grazie a se stessa riuscendo ad intrufolarsi nel mondo del lavoro, e ancora il maschio tenta di ostacolarla ... tenta appunto, perché non riesce più ad arginare la sua onda. Se non è pertanto il patriarcato a favorire certe gesta sarà forse la sua crisi. È vero comunque che è dalla pura animalitá che scaturiscono certi gesti violenti, ma l'emersione della pura animalitá fonda pur sempre su di un terreno culturale. Infatti nel primo post in questo topic, esulando dal patriarcato, sostenevo che si vive in una società molto competitiva. Comunque io tremo all'idea di un mondo diretto dalle donne con tutte le fisse che hanno per la sicurezza ... Fortuna che ho sessantacinque anni e per me i giochi sono ormai fatti
#653
Citazione di: Ipazia il 29 Novembre 2023, 18:32:26 PMAccettabile che uno non abbia letto un documento in lingua inglese (le tabelle e i grafici erano comunque comprensibilissimi). Meno che uno abbia capito dalla discussione il contrario di quello che il documento contiene.

Perdona Ipazia, a volte dovrei tacere ... comunque il pensiero che ho postato ha una sua validità a prescindere dal fatto che i femminicidi siano o categoria fasulla o verace. Mi pareva infatti che qualcuno non la pensasse così. La violenza contro la donna esiste per quel che ne so io, anche senza il bisogno di ammazzarla
#654
Non ho letto i dati statistici menzionati da Phil, ma ho sentito i commenti. Mi sembra che il femminicidio sia dunque una categoria fantomatica. E va ben. Dato però che l'omicidio, guerre a parte, non sarebbe un fenomeno così preponderante nella nostra società, resta da vedere se la violenza di genere possa rappresentarsi come meno fantomatica. E in questo caso i dati statistici varrebbero quel che possono valere ... nel senso che potrebbe esservi un sommerso che non emerge.
Detto questo anch'io vedo una crisi della famiglia come del resto ho già marcato in passato, e mi guardo bene dal fornire prescrizioni al riguardo. Una cosa mi sembra però di poter intuire: che i bambini siano coloro che più soffrono di questa crisi e che a fronte di tale sofferenza possano manifestare col crescere degli atteggiamenti socialmente poco sostenibili ... ovverosia altamente individualisti, implicitamente noncuranti del prossimo, ivi compreso un uso indiscriminato della legge del più forte
#655
Percorsi ed Esperienze / Fedi varie
28 Novembre 2023, 14:56:16 PM
Un paio di volte almeno mi capitò che frequentatori dell'astrologia mi avessero detto che ero quasi sicuramente del segno della vergine. La cosa un po' mi sorprese perché era vero ah ah ah ah ah aaaaah. Poi indagai ulteriormente e, tra le altre tanto per dire, diedi pure incarico a un vecchio pazzo, il quale più volte mi chiedeva sempre di mostrare la sua perizia, di fornirmi la mia carta astrologica. Voleva cinquanta mila lire!! Evidentemente il pazzo ero io che concordai comunque per la metà del prezzo ... semi-infermo si potrebbe quasi dire. Gli diedi infine trenta mila lire per il buon proseguimento dei nostri rapporti vari ed eventuali, ma soprattutto perché il grande foglio che mi presentò era senz'altro di pregevole fattura e con bei colori. Beh, non ho mai creduto nell'astrologia, però il fatto resta curioso, quello di indovinare il segno intendo. Tanto che mi venne da pensare che possa essere invece il luogo e il momento (ora mese stagione) in cui si viene al mondo a promuovere certi aspetti del nostro manifestarsi nel mondo ... magari c'è pure un oroscopo in tal senso
#656
Tematiche Filosofiche / Re: Il perfetto vivente.
27 Novembre 2023, 11:28:00 AM
Ha buona ragione iano a dire che la mente può esserci d'impaccio ... Infatti tutto dovrebbe dipendere da quanto un istinto sia antico, cioè da quanto un istinto non sia invece null'altro che un automatismo innescato dal ripetere un'azione il cui fondamento corrisponda ad un nostro pensiero. E l'istinto di sopraffazione forse deriva in maggior misura da nostri pensieri, forse non errati, ma per certo fuorviati dal gioco sociale in vigore
#657
Se dico che la responsabilità è tutta tua questo vale non solo nei confronti dell'altro, ma anche per te stesso. Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te mi sembra un buon punto guida. Detto questo, la ragione non ti manca e se ti fa piacere essere manipolato sono sempre fatti tuoi. E questo atteggiamento forse non dovrebbe nemmeno darti problema nella tua relazione con l'altro visto che tendi a soddisfarlo in tutto ... vedi "La ballata dell'amore cieco" di Fabrizio deAndré. Probabilmente Giulia è morta per i motivi già citati da Ipazia nel post numero 7. Per quel che riguarda gli insegnanti, questi dovrebbero più che altro correggere, piuttosto che punire
#658
@Socrate78
Il criterio oggettivo è il dolore. Evitare di compiere gesti che offendano dunque, ma siccome il dolore non è misurabile devi essere tu come essere umano a valutare cosa sia doloroso per l'altro, è una responsabilità tutta tua, è uno sforzo anche questo tutto tuo
#659
Non so come si possa più di tanto disquisire tra aggressività e violenza, ma per spezzare una lancia a favore del maschio dirò che ho conosciuto più di una donna aggressiva e le ho tenute a dovuta distanza ... molto gentilmente. Se poi per violenza si vuol intendere alzare la mano contro qualcuno, questo mi sembra molto riduttivo nei confronti del termine violenza. I maschi dunque vanno in armeria, le donne si affidano invece all'ulisse che è in loro ... capiraaaaai, dopo millenni di sottomissione!, se non puoi giocare a questo brutto gioco con la forza giochi con l'astuzia. Ora sono ad un passo a farci fare la fine dei proci. Se è questo quello che si desidera proseguiamo così
#660
Si vive in una società molto competitiva e in seno a questa la violenza sarebbe un'emersione anche spontanea. O almeno vi sono parecchie persone che non serbano saldi i propri nervi tanto che tutti si parla di costoro ... se ne parla male naturalmente. Le regole ci sono, servono quel che servono, sembra quasi che le si faccia per lavarsi un po' le mani tra tanto incomprensibile sudiciume ... Comunque ci resta il coraggio di stigmatizzare la violenza e pure di proporre l'educazione all'affettivitá. Senti senti da che pulpito vien la predica. Eraclito li chiamava idioti? Sembra quasi un eufemismo