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Messaggi - baylham

#646
Attualità / Re:Un momento di transizione...
12 Dicembre 2019, 11:05:39 AM
Citazione di: InVerno il 12 Dicembre 2019, 10:19:19 AM
Le banche che vengono considerate nodi centrali  dell'economia (sempre che non si voglia spacchettarle) dovrebbero essere tassate in modo tale da pagarsi da sole i propri salvataggi, assicurandosi.

Chi assicura le assicurazioni? Chi assume i costi delle assicurazioni?
Ancora non si comprende che qualunque sistema economico è instabile, che non ci sono assicurazioni, regole che tengano.

I sovranisti dei paesi europei in questo sistema economico internazionale sono patetici.
Il Presidente statunitense Trump ha nell'ordine imposto unilateralmente all'Italia di non commerciare con l'Iran, di boicottare la tecnologia informatica cinese (Huawei in particolare), dazi sulle merci "italiane", il divieto di applicare imposte alle imprese tecnologiche multinazionali "statunitensi". I sovranisti italiani rispondono a questi fatti con i loro sproloqui quotidiani sulla CE e sulla BCE.
#647
Tematiche Filosofiche / Re:Così è se vi pare!
29 Novembre 2019, 23:57:20 PM
Citazione di: myfriend il 29 Novembre 2019, 20:50:27 PM
La scienza, nello studiare come è fatta la materia, ha dimostrato che se tu prendi una molecola e la apri, dentro trovi l'atomo. Se tu apri l'atomo dentro trovi le particelle sub-atomiche. Se tu apri una particelle sub-atomica dentro trovi NIENTE. Cioè alla base della materia c'è il NIENTE.
Il percorso scientifico del novecento nel mondo sub-atomico ha mostrato che il concetto di massa come propietà intrinseca della materia non esiste più.

In pratica, la massa non esiste: essa SCATURISCE (cioè appare) come effetto dell'energia delle interazioni che coinvolgono particelle elementari che per loro natura ne sono prive (vedi bosone di Higgs e campo di Higgs). I fisici hanno continuato a dividere, a spaccare, ad aprire i mattoncini primordiali della materia e, alla fine, hanno trovato un "campo immateriale". La materia è intrinsecamente costituita da un'entità immateriale e scaturisce (emerge o appare) da questa entità immateriale.


Questa "entità immateriale" che è alla base della materia e dai cui la materia scaturisce (o emerge, o appare) è il Campo Unificato teorizzato da Einstein.
Cioè alla base della materia esiste un Campo IMMATERIALE dal quale scaturisce la materia, cioè la massa.
Questo è l'UNO e non è affatto una semplice ipotesi.
Certo...non lo possiamo MISURARE o RILEVARE...perchè essendo IMMATERIALE non esiste strumento che lo possa RILEVARE o MISURARE.
Ma questo Campo Unificato IMMATERIALE che è in tutto l'Universo...è il TUTTO - o l'UNO - dal quale scaturisce o emerge o appare la materia.
Questo dice la Scienza. Ed esistono numerose conferme sperimentali di questo fatto.

Il fatto che tu dica "non è vero" è una tua opinione che nasce dal NON conoscere le conclusioni OGGETTIVE alle quali è giunta la scienza.

La mia ipotesi è diversa: mi sembra ovvio che sotto determinate soglie gli strumenti di indagine non siano in grado di rilevare alcuna differenza della materia, perciò non trovano nulla.

Che poi dall'Uno ( o Tutto) possa scaturire o emergere la materia, e quindi si abbia l'Uno (o Tutto) e la materia, la cui somma a rigore fa due, mi appare logicamente inconsistente.
#648
Citazione di: bobmax il 27 Novembre 2019, 21:49:16 PMDifferenze da annullare, proprio attraverso l'annullamento dell'io. La psicologia, riducendo lo spirituale alla psiche, ci vuole convincere che se non amiamo noi stessi non possiamo amare gli altri. Sembrerebbe tanto ovvio... E invece è gravemente fuorviante, perché esalta l'io, lo rafforza, illudendoci così di avere maggior possibilità di amare. Mentre l'amore non nasce da un io, ma dal suo annullamento: Mi perdo in te.

L'aspirazione, pretesa che l'io possa annullarsi mi appare una esaltazione dell'io all'ennesima potenza.
L'unico modo per annullare definitivamente l'io è la morte, sinceramente preferisco vivere.

Degli altri amo proprio le differenze, tra cui quelle intellettuali, per restare in tema.
#649
Citazione di: Ipazia il 25 Novembre 2019, 09:58:12 AM
Citazione di: baylham il 24 Novembre 2019, 19:37:19 PMSono d'accordo che i contenuti, i metodi della filosofia siano distinti da quelli della scienza, ma entrambe partecipano alla conoscenza: se uno scienziato approfondisce il suo campo di studio finisce coll'imbattersi in problemi schiettamente filosofici e viceversa.

Sono d'accordo. La figura e l'opera di Carlo Rovelli sono esemplificativi di questa evoluzione che diviene sempre più obbligata man mano che la materia (in tutti i sensi) scientifica si fa più rarefatta. L'epistemologia è l'anello - non più mancante - di questo processo di unificazione del sapere.

Unificazione che non è marcia trionfale ma crinale pericoloso, lungo il quale solo il verbo di Ockham (epistemologo ante litteram) ci può salvare da scivoloni fatali.

Penso che gli scivoloni, gli errori irreparabili siano essenziali, facciano parte del processo normale della scienza, della filosofia: il mondo risponde no alle tue interrogazioni.

La mia propensione per l'intellettualismo, che concretamente è rivolta alla scienza e alla filosofia, non significa che auspichi la separazione dell'intelletto dai sentimenti: per esempio il piacere che mi dà il lavoro intellettuale è un sentimento.
#650
Tematiche Filosofiche / Re:Amor fati
24 Novembre 2019, 20:48:11 PM
Non credo affatto al destino, alla necessità. 
Penso di essere una parte, sono partecipe di tutto ciò che accade, per cui la mia volontà, il mio potere, la mia libertà sono relativi, limitati, come quelli di chiunque altro.
Perciò ciò che accade oltrepassa ogni mia volontà, mio potere, mia libertà.
Perciò non capisco perché mai dovrei, potrei amare tutto ciò che accade.
#651
Nei corsi di economia che ho frequentato l'epistemologia, in particolare Popper e Kuhn, era propedeutica e le veniva dato uno speciale rilievo. Molti insegnanti, specie i più giovani, tenevano degli spazi aperti alle altre discipline. La metafora della scienza come una palafitta costruita su sabbie mobili era ben avvertita, le certezze erano apparenti.

Sono d'accordo che i contenuti, i metodi della filosofia siano distinti da quelli della scienza, ma entrambe partecipano alla conoscenza: se uno scienziato approfondisce il suo campo di studio finisce coll'imbattersi in problemi schiettamente filosofici e viceversa.
#652
Citazione di: Phil il 23 Novembre 2019, 00:42:47 AM
Citazione di: baylham il 20 Novembre 2019, 14:15:56 PM
Per esempio, questo argomento di discussione oppure in generale il forum Logos sono concludenti o inconcludenti?
Domanda con gradevole "doppio fondo" filosofico, velato dall'assonanza fra «concludente» e «conclusivo», entrambi derivati da «chiudere» («claudere»). La filosofia, o più umilmente, il ragionare in questo forum, dove (si) conclude e/o che cosa dischiude?
I discorsi concludenti e conclusivi su un argomento spettano, di diritto e di fatto, alle scienze ("scienze della natura" diceva Dilthey) con le loro verifiche empiriche, dimostrazioni oggettive, esperimenti, validità extra-soggettive, etc. alla filosofia "appartiene" (con compito talvolta socialmente ingrato) molto di ciò che è fuori da tali conclusioni inconfutate. All'epoca dei fisici presocratici, la filosofia "doveva" deontologicamente interrogarsi sull'archè, sulle sostanze, etc. perché erano domande senza riposta concludente (tantomeno conclusiva); poi la scienza ha fornito risposte solide che hanno sollevato la filosofia da tale inadatto incarico. Oggi la filosofia può discutere di etica, politica, etc. perché nessuna «scienza dello spirito» (ancora Dilthey) ha proposto risultati così concludenti e conclusivi da risolvere tutte le divergenze alla luce di un'"oggettività", al punto da rendere inopportuna o impraticabile ulteriore proficua riflessione. E forse è proprio questo il punto: in assenza di un'evidenza conclusiva, la pluralità dei discorsi filosofici (o, più poveramente, forumistici), presenta molteplici approcci concludenti, uno per ogni prospettiva che sia ben argomentata e minimamente compatibile con la lettura del reale circostante (quindi non ogni prospettiva solo in quanto tale). L'apertura del discorso filosofico si basa sull'inconclusa ricerca di una soluzione definitiva, quindi sull'apertura dei possibili orizzonti di senso, concludenti nei rispettivi risultati (più o meno teoretici), ma non conclusivi per l'interrogazione di partenza. La condizione di possibilità della riflessione filosofica è quindi l'assenza di un discorso concluso in quanto "risolto" (e l'inconcludenza logico-semantica di alcune interrogazioni, filosofiche e non, rivela come alcune questioni siano falsi problemi, effetti collaterali di un domandare maldestro o malposto).

Non condivido la netta distinzione tra scienza e filosofia. Secondo me la scienza, come la filosofia, non è concludente, non è conclusiva. 
La filosofia discute anche di scienza, in particolare di epistemologia e di gnoseologia, e viceversa.
Sono entrambe metaforicamente esplorazioni.
#653
Tematiche Filosofiche / Re:Schiavi della felicità
22 Novembre 2019, 10:42:56 AM
Citazione di: daniele75 il 13 Novembre 2019, 06:54:11 AM
Perché istintivamente c'è un meccanismo che pulsa all'infinito che ci obbliga a ricercare dopamina (il chimico della felicità). La felicità è di diverso grado ma comunque dura relativamente poco. La maggior parte del tempo lo viviamo in uno stato di tensione, dove la pulsione inconscia fa da padrona, stimolandoci a nuove ricerche, nuovi obbiettivi( questo stato è negativo). Questo meccanismo ha garantito la nostra sopravvivenza. Quando un antenato andava a caccia riceveva una scarica di dopamina una volta che prendeva la preda, quando faceva sesso e quando condivideva il pasto con il gruppo, stessa cosa una bella scarica di dopamina, che motivava l'antenato a ripetere le azioni. Infondo dipendiamo dai chimici che emana il nostro cervello e ci comportiamo di conseguenza. Questo è il segreto dell'evoluzione, la dipendenza da dopamina. 

Non sono convinto che questo meccanismo abbia garantito la sopravvivenza della specie. Questo meccanismo della dopamina poteva funzionare in qualunque situazione, indipendentemente dalla sopravvivenza dell'individuo o della specie, l'ambiente ha fatto la selezione delle situazioni, tra cui la sessualità e l'alimentazione, in cui questo meccanismo agisce.
#654
Citazione di: Ipazia il 20 Novembre 2019, 17:24:33 PM
CitazioneIl compito della filosofia o della scienza è la trasformazione del mondo? Il compito mi appare ingenuo, anzi erroneo: in una relazione reciproca, uomo-mondo, il risultato del processo non è determinabile da una delle parti.

Il compito di ogni sapere è la trasformazione del mondo altrimenti non è sapere. 

Il sapere trasforma il mondo, ma il mondo trasforma il sapere: per questo motivo il processo trascende le parti della relazione.
#655
Citazione di: myfriend il 20 Novembre 2019, 09:52:48 AM
Quello che conta, invece, è lavorare su se stessi (rendere conscio l'inconscio) per passare dal livello di consapevolezza 1 al livello di consapevolezza 3. Una volta che sono al livello di consapevolezza 3 avrò una visione del mondo tale che le azioni C saranno la naturale espressione del mio essere...perchè le avrò capite e interiorizzate.

Le azioni C saranno interiorizzate, ciò passeranno dal conscio all'inconscio, come avviene normalmente nell'apprendimento.
#656
Per esempio, questo argomento di discussione oppure in generale il forum Logos sono concludenti o inconcludenti?

Il compito della filosofia o della scienza è la trasformazione del mondo? Il compito mi appare ingenuo, anzi erroneo: in una relazione reciproca, uomo-mondo, il risultato del processo non è determinabile da una delle parti.

Apprezzo molto l'intellettualismo.
#657
Tematiche Filosofiche / Re:Credenze liquide
19 Novembre 2019, 01:05:00 AM
Non mi convince l'analogia della liquidità, sia riferita alla società (Bauman) che alla mente e alle sue credenze.
Un liquido è normalmente omogeneo, scarsamente differenziato, poco innovativo.
#658
L'inconcludenza mi sembra l'esito normale di una riflessione intellettuale. Se fosse il contrario la filosofia o la scienza non avrebbe ragione di esistere.
#659
Citazione di: myfriend il 18 Novembre 2019, 19:02:12 PM
Citazione di: bobmax il 18 Novembre 2019, 18:57:27 PM
@myfriend

La cosapevolezza è importante.
Ma è consapevolezza del limite, là dove naufraga chi cerca la Verità.

Ma questo non lo puoi capire, perché sei succube della volontà di potenza, senza neppure rendertene conto.

Non hai idea di cosa il nichilismo sia. Uppure trapela da ogni tua parola...
Parli dell'Uno, ma intendi Io.

Ma anche questo doveva pur avvenire...
Bravo.
Metti la testa sotto la sabbia.
Fai finta di non vedere che il tuo atteggiamento produce solo IPOCRISIA....e non la crescita delle persone.
Sono 2mila anni che l'atteggiamento come il tuo...."credete alla mia etica anche se non la capite e se non ne siete consapevoli perchè così andrete in paradiso altrimenti andrete all'inferno" ha prodotto un solo risultato: l'IPOCRISIA. 

L'ipocrisia non fa parte del "disegno intelligente"?
#660
Citazione di: viator il 18 Novembre 2019, 19:07:33 PM
Ti faccio un esempio : la distribuzione equa (egualitaristica, indiscriminatamente uguale) delle risorse secondo te realizza la giustizia quando riguardi una massa di persone alcune delle quali le hanno generate mentre alcune altre si limitano a rivendicarle senza aver contribuito NON IMPORTA PER QUAL MOTIVO a produrle 

Al contrario capire il motivo mi sembra una questione di giustizia: davvero esiste una così differente capacità di produrre reddito e ricchezza tra gli uomini? Ho il sospetto che la differenza non dipenda dalle capacità individuali degli uomini, bensì dalla struttura del sistema economico.

Da alcuni interventi sembra che la cultura produttiva di onestà, laboriosità, ingegno, sia un dato caratteristico di alcuni popoli a differenza di altri. Mi sembra una tesi essenzialmente razzista.