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Messaggi - Socrate78

#646
Come mai le religioni cristiane, quando parlano del destino dell'anima in un eventuale mondo ultraterreno, negano ostinatamente che la nostra parte spirituale possa reincarnarsi in altri corpi, in rapporto ad un disegno complessivo stabilito da Dio? Io trovo invece molto interessante e affascinante la teoria della metempsicosi (reincarnazione), anche perché alla fine mi sembra più funzionale per la nostra logica a spiegare la presenza del male nel mondo rispetto alla teodicea tradizionale: la presenza decisamente maggiore di dolore e di difficoltà in alcune vite rispetto ad altre sarebbe in questa prospettiva il frutto di peccati gravi commessi in vite precedenti, sarebbe l'espiazione di un karma negativo. Se invece nella vita dell'individuo non ci fosse nessun rapporto con fatti accaduti in passato, allora il male in una prospettiva religiosa sarebbe molto più difficile da giustificare e nulla tornerebbe anche solo in maniera ipotetica.
Inoltre, cosa non da poco, a me sembra che nel Vangelo ci siano allusioni alla reincarnazione, infatti nell'episodio della trasfigurazione del monte Tabor Gesù, parlando di Giovanni il Battista, dice che "Elia è tornato ma non l'hanno riconosciuto", quindi Gesù di fatto ammette che lo spirito di un uomo vissuto nel passato possa incarnarsi in un altro! Molti teologi cristiani, tra cui Origene e Scoto Eurigena, ammettevano la reincarnazione, sia pur beninteso non considerandolo l'unica forma di sopravvivenza dell'anima. Quindi in definitiva per quale motivo escluderla così recisamente dal corpo dottrinale che si è creato in seguito? Forse per evitare contaminazioni con le filosofie orientali?
#647
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
06 Ottobre 2018, 10:32:32 AM
@Sgiombo: Il freddo è assenza di calore, non ha vita indipendente, questo è un principio fisico. Infatti non esiste una realtà indipendente che si può chiamare freddo, 0 gradi è semplicemente solo molto meno calore di 40, ma non è un qualcosa di QUALITATIVAMENTE diverso o no?......
#648
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
04 Ottobre 2018, 20:38:57 PM
@Sgiombo: La nostra logica secondo me serve per comprendere, e nemmeno sempre bene, il mondo sensibile che ci circonda, ma non vale più se vogliamo indagare realtà metafisiche. Le stesse leggi della fisica classica iniziano a non valere più se si pone lo sguardo nel mondo della fisica dei quanti, quindi come vedi la nostra ragione è molto limitata. Di conseguenza anche i nostri comuni criteri di giusto e ingiusto, espressione della ragione, potrebbero non valere più se si cerca di indagare una realtà che va oltre le cose materiali. Se Dio è onnipotente, egli saprà ricavare in modo misterioso il bene anche dal male, ad esempio la morte (obiettivamente il massimo male) potrà diventare il passaggio verso una vita in cui l'uomo appunto sarà in contatto con Dio e quindi il male della morte viene superato in un bene più grande.
Lo stesso potrà dirsi per un bambino che nasce gravemente malato, ad esempio la malattia potrà diventare il mezzo con cui le persone che gli sono accanto dedicandosi a lui miglioreranno la loro capacità di amore, quindi si avvicineranno al bene molto di più se non ci fosse stato nessun problema: potrà sembrarti assurdo, ma secondo me ha un suo senso, nonostante non sia affatto il "senso" comune.
#649
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
04 Ottobre 2018, 17:01:29 PM
@Bobmax: No invece, secondo me ti sbagli di brutto, la corruzione e il male non derivano da Dio, ma da qualcos'altro di corrotto, qualcosa di simile al concetto di "demonio" o di essere malefico. Io credo che le antiche filosofie dualistiche che vedevano due principi alla base della realtà, il bene opposto al male, siano molto più vere, autentiche, rispetto alla visione agostiniana che di fatto riduce tutto al bene con gradazioni diverse, per cui il male sarebbe assenza di bene. Qualcosa della visione dualistica esiste in fondo anche nel cattolicesimo e nell'islamismo, poiché queste due religioni monoteistiche ammettono l'esistenza del demonio, come essere che si è ribellato a Dio e ha provocato il male. Dire che davvero tutto è bene mi sembra insomma edulcorare la realtà autentica delle cose.

@Sgiombo: Non è vero che il male è incompatibile con l'esistenza di una divinità onnipotente e sommamente buona: infatti Dio, proprio perché è veramente buono, rispetta il nostro libero arbitrio anche quando si orienta il male, potrebbe impedirci di commettere qualsiasi azione malvagia, ma allora paradossalmente sarebbe ancora immensamente buono? La mia risposta, contrariamente ai comuni criteri etici, è NO, poiché in quel caso farebbe violenza alla nostra stessa libertà e finiremmo per essere solo delle pedine nelle sue mani. Quindi credo che la bontà di Dio sia molto diversa dal comune modo umano di giudicare la bontà stessa.
#650
Comunque se si nota bene la realtà, al di là di quello che comunemente si dice, si vede che è rarissimo trovare uno sportivo professionista che sia arrivato a 80 anni o li abbia addirittura superati. Quasi tutti arrivano al massimo ai 70, dopo sono soggetti ad un'inesorabile decadenza. Invece si notano molte persone longeve tra gli intellettuali, cioè tra persone che hanno prediletto lo sforzo mentale rispetto a quello fisico: del resto se il cervello è il motore che comanda tutto il corpo, è abbastanza ovvio anche in questo caso che se lo mantieni giovane ed allenato mantieni giovane anche il resto dell'organismo, altroché i muscoli di un culturista stracarico di anabolizzanti! I medici hanno inoltre individuato come precisa causa di morte la sindrome da super-affaticamento sportivo, in pratica anche in un atleta sanissimo, se gli sforzi sono estremi, il cuore finisce per bloccarsi e quindi si muore, come testimoniano casi nemmeno tanto rari di morte improvvisa sul campo in apparente piena potenza fisica. Non è stato ben dimostrata la relazione, ma ci sono studiosi che addirittura ipotizzano come lo sforzo sportivo intenso possa persino predisporre allo sviluppo del cancro, poiché i radicali liberi ossigenati derivati dall'attività agonistica sono implicati anche in eventuali mutazioni del DNA: non è così raro infatti sentire di atleti che devono curarsi per tumori insorti senza ragione apparente. Inoltre se ci pensate il camminare è un'attività molto più naturale  rispetto al correre, poiché non vi è in fondo nessun animale che corra con la spina dorsale eretta: ne consegue che molti corridori dopo anni di attività sviluppano lesioni più o meno serie ai dischi vertebrali, poiché le sollecitazioni provocate dal loro continuo correre alla fine logorano la colonna. Come vedete molte cose non tornano esaminando la tesi secondo cui sport= salute.
#651
In realtà molti studi che non sono tanto pubblicizzati ridimensionano la bontà dello sport dicendo che l'attività fisica intensa genera logorio nell'organismo, soprattutto per quanto riguarda il muscolo cardiaco: sono stati esaminati dei campioni di atleti all'età di sessant'anni dopo aver praticato sport agonistico in gioventù e si è notato come da vecchi soffrissero di aritmie, collegate ad un logoramento del muscolo cardiaco. Non solo, il tessuto soprattutto cartilagineo tende a logorarsi con l'attività agonistica e gli sforzi fatti in gioventù poi si pagano in vecchiaia con lo sviluppo di infiammazioni dovute all'artrosi. Del resto è abbastanza intuitivo ed è un principio fisico, l'attività fisica genera un aumento del metabolismo con conseguente aumento anche dei radicali liberi e dell'ENTROPIA (disordine) del sistema, e quindi ciò accelera quel processo che in un'ultima analisi conduce alla morte, o sbaglio?
#652
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
03 Ottobre 2018, 20:43:06 PM
Potrebbe benissimo essere che la realtà in cui viviamo provenga come origine dal Bene, ma abbia perso o allentato il legame con la sua fonte e origine, al punto da abbruttirsi. In fondo anche all'inferno, ammettendo che esso esistesse, Dio sarebbe comunque presente (è ovunque), ma la realtà sarebbe talmente corrotta da annullare gli effetti della presenza stessa del bene.
#653
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
02 Ottobre 2018, 19:24:03 PM
@Bobmax: Io non credo affatto che sia l'etica che sorregga la logica. Ciò che è logico può anche essere errato per la morale, e viceversa. Immagina, per fare un esempio estremo, di essere il comandante di una nave in viaggio da lungo tempo che per una bonaccia si è quasi bloccata e sta perdendo le scorte di cibo, con il rischio che l'equipaggiamento muoia di fame: allora il comandante decide ripetutamente di uccidere buttando in mare alcuni uomini ed ecco che grazie a questa soluzione estrema la nave alla fine raggiunge il porto senza che ci sia altra gente che muoia. Ora, la soluzione del comandante è logica? La risposta è SI, è una soluzione razionale che sacrifica alcune persone per evitare una strage nell'equipaggio, la ragione dice che meno persone ci sono tanto più le scorte di cibo basteranno. Ma questa decisione è anche etica? Non direi, visto che non rispetta il valore di ogni singola vita umana, anzi, la calpesta.
#654
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
02 Ottobre 2018, 15:30:02 PM
Sariputra ha scritto:
Un dolore viceversa vissuto nella rabbia e nell'odio per la mia condizione esistenziale limitata e per la mia dipendenza dall'altro è dannoso per me stesso e per le relazioni che creo con gli altri..........

Però forse proprio questo dolore rabbioso è più VERO, infatti dipendere da un altro anche per i bisogni fisiologici, non potersi muovere, essere in una condizione di handicap è indubbiamente un MALE e di schiavitù e se non si ha una qualche fede che ti permette di dare ad esso un senso la malattia diventa appunto una condanna. Non è vero che l'autosufficienza è qualcosa di illusorio, è un'illusione l'autosufficienza ASSOLUTA, ma non quella relativa, ad esempio se io ho gli occhi sani non ho bisogno di occhiali, e quella è un'autosufficienza relativa.
#655
Spesso mi è capitato di leggere le biografie di molti santi canonizzati dalla Chiesa cattolica e, pur essendo sicuramente da ammirare per la loro abnegazione nel vivere i dettami evangelici, ho riscontrato anche degli aspetti problematici nel loro agire. Gesù infatti avrebbe detto "Ama il prossimo tuo COME te stesso", mentre invece il comportamento di molti santi si è caratterizzato come un estremo donarsi al prossimo negando però i propri bisogni, con forme di autopunizione come digiuni, punizioni corporali, disprezzo degli stessi naturali bisogni corporali sino a minare la salute stessa della persona. Di conseguenza non è anche questo un atteggiamento condannabile, visto che celerebbe uno scarso amore per se stessi, per la propria materialità e quindi per lo stesso Dio da cui il corpo comunque deriverebbe?
#656
Tematiche Filosofiche / Re:Tutto bene e niente male
01 Ottobre 2018, 18:07:32 PM
Non credo che sia esatto, credo che il male sia una realtà diversa ed autonoma rispetto al bene. Infatti esso non solo rappresenta una privazione di una capacità, di qualcosa che dovrebbe esserci, ma produce anche effetti proprio opposti e differenti rispetto al bene: per intenderci un pugno che ti colpisce al volto e ti fa male lesionandoti oppure un insulto che ti fa provare dolore morale e ti umilia non sono affatto una semplice mancanza di bene, ma sono qualcosa di negativo opposto al bene di una carezza o di un sorriso, di una lode disinteressata. In fondo un cancro è qualcosa di presente nell'organismo, non una mancanza di qualcosa, eppure produce un male assoluto proprio per la sua natura patologica, cattiva. Sono proprie realtà diverse, appartenenti a mondi di realtà differenti. Per effettuare un paragone con la realtà, se si considera che tutto in fondo è energia si può considerare il bene come una precisa vibrazione su determinate frequenze, mentre il male sarebbe una vibrazione a frequenze differenti, ma NON una mancanza di energia, semplicemente una vibrazione diversa a cui sono associati sentimenti e pensieri negativi.
#657
Per un cattolico le "verità" di fede da credere dipendono dall'insegnamento ecclesiastico, ma ciò non significa di fatto sostenere che la verità può cambiare in rapporto alle esigenze umane, culturali e sociali e quindi non essere eterna come la fede stessa vorrebbe? Se ad esempio un giorno un pontefice sostenuto dal collegio cardinalizio (almeno dalla maggioranza) dichiarasse ad esempio che Gesù non era della stessa natura di Dio ma solo un uomo illuminato in contatto speciale con l'assoluto, per quale motivo un cattolico dovrebbe uniformarsi a tale insegnamento? Mi sembra evidente che si tratta di idolatria implicita, dire che ciò che la Chiesa fatta di uomini è verità assoluta significa sostanzialmente divinizzarne i membri, in quanto detentori di una verità superiore.
#658
Attualità / Re:Coraggio o temerarietà?
29 Settembre 2018, 20:35:48 PM
Nessun reddito di cittadinanza dovrebbe essere dato, perché tale misura, anche se non viene detto, viene finanziata anche attraverso dei tagli ai programmi europei che permettono di contrastare la disoccupazione giovanile, quindi è di fatto un imbroglio, apparentemente si favorisce la popolazione bisognosa, ma a scapito proprio dei giovani che hanno bisogno di trovare lavoro. Del resto, come può un governo che deve tener fede all'impegno di non aumentare le tasse finanziare un provvedimento del genere? Questo governo è un capolavoro di demagogia truffaldina.
#659
Sinceramente io trovo noiosi in genere i testi di narrativa, preferisco leggere semmai testi di saggistica, analisi storica/politica, filosofia, ciò che insomma ha la caratteristica di ampliare il mio sapere e le mie capacità di riflessioni. Trovo insomma pesante quello che la maggior parte delle persone ritiene al contrario rilassante: la mia scarsa sintonia con la narrativa è presente sin da quando ero adolescente, ho sempre avuto difficoltà ad immaginarmi in maniera nitida le vicende narrate nella mente e di conseguenza la lettura diventa anch'essa pesante, poco scorrevole: se invece mi trova davanti ad un testo che mi fa riflettere in maniera più astratta,senza la necessità di visualizzare mentalmente immagini complesse, tutto mi è più semplice. Penso insomma fortemente per parole e molto poco per immagini. Secondo voi si tratta di un pregio o di un limite da superare (mancanza di fantasia, ecc.)?
#660
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine della diseguaglianza
25 Settembre 2018, 15:03:02 PM
Non è così vero che il cervello arcaico sia egoista, semmai l'egoismo deriva piuttosto dal cervello evoluto razionale: la scelta egoista infatti nasce quando io decido di calcolare l'utile per me stesso e considerarlo più importante di quello degli altri, di conseguenza tendo a voler sempre qualcosa in cambio e ad escludere la gratuità e la vera solidarietà dal mio agire. Si tratta quindi di razionalità fredda, calcolatrice, non di un atteggiamento emotivo: sospetto anzi fortemente che l'egoismo e il cinismo derivino proprio da un eccessivo sviluppo della parte razionale a scapito di quella emotiva tipica ad esempio del sistema cerebrale limbico, più arcaico. Lo stesso sentimento di separazione dagli altri, tipico dell'EGO, deriva proprio dallo sviluppo cerebrale, negli animali si hanno forme di cooperazione molto più spontanee proprio perché ancora non si è creata questa specie di barriera mentale tra il Sé e l'altro. La divisione quindi tra un cervello arcaico problematico e da superare e un altro evoluto per forza nobile e buono è troppo semplicistica e andrebbe di molto rivista: anzi, addirittura qualche anno fa avevo letto l'opinione di alcuni scienziati e antropologi secondo cui la ragione si sarebbe sviluppata proprio dalla tendenza dell'uomo ad ingannare i suoi simili, a mentire, quindi non avrebbe origini nobili, ma sarebbe il frutto dello sforzo mentale per sopraffare, imporsi con la violenza e ingannare. Del resto che cos'è l'intelligenza? Essa è la capacità di adattamento all'ambiente e da una prospettiva puramente egoistica questo prevede anche la manipolazione e l'inganno se esse servono per ottenere dei benefici.