Mi sembra evidente che non sono fra i "minimizzatori" ma anzi che sono fra i "valorizzatori" delle ricerche scientifiche neurofisiologiche.
Non minimizzo ma dichiaro del tutto nulle invece (in quanto pretese filosofiche assurde) le pretese possibilità, le infondate speranze di trovare la coscienza nel cervello, di ridurre la coscienza al cervello, di rilevarne il sopravvenire al o l' emergere dal cervello: lo esclude l' ontologia della coscienza e della materia (in generale e cerebrale in particolare).
Dalla neurologia già ora comprendiamo moltissimo di come la coscienza (che a mio parere non é dotata di libero arbitrio) corrisponda nel suo divenire al divenire (infatti deterministico) di determinate funzioni cerebrali (ma potremo ovviamente incrementare ulteriormente le nostre conoscenze).
Non minimizzo ma dichiaro del tutto nulle invece (in quanto pretese filosofiche assurde) le pretese possibilità, le infondate speranze di trovare la coscienza nel cervello, di ridurre la coscienza al cervello, di rilevarne il sopravvenire al o l' emergere dal cervello: lo esclude l' ontologia della coscienza e della materia (in generale e cerebrale in particolare).
Dalla neurologia già ora comprendiamo moltissimo di come la coscienza (che a mio parere non é dotata di libero arbitrio) corrisponda nel suo divenire al divenire (infatti deterministico) di determinate funzioni cerebrali (ma potremo ovviamente incrementare ulteriormente le nostre conoscenze).