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Messaggi - acquario69

#646
Attualità / Re:Femminicidi
19 Agosto 2016, 18:27:43 PM
non so se e quanto possa rientrare in argomento femminicidio,(a mio avviso si e lo considero un aspetto significativo e al tempo stesso non considerato) avrei fatto caso che l'immagine della donna che viene fuori dai media,dagli spot televisivi,dalle banali serie televisive,e' quasi esclusivamente aggressiva,competitiva,algida ed egocentrica,mentre al contrario quella dell'uomo e' una figura a lei sempre subordinata fino al ridicolo,da perfetto imbecille e nei ruoli di "comando" ce sempre lei...e in questo deve ovviamente anche passare l'idea di una guerra dei ruoli

insomma un modello di società dove oltre al maschio,non dev'esserci nemmeno un padre..ed e' su questo punto che converge la mia riflessione su questo particolare aspetto 

mi ha colpito tempo fa uno spot dove si vede una giovane coppia che in piena notte sente il neonato che comincia a piangere e si vede lei che a un certo punto da un calcione al compagno per farlo alzare dal letto e andare a vedere cosa succede,e naturalmente si vede lui che lo fa come un cagnolino che prende ordini dal suo padrone..e sono più o meno tutte così.

be questi sono i messaggi che passano ormai da tempo e si sa che nell'immaginario collettivo questi finiscono per introiettarsi molto in profondità fino a diventare una "seconda natura" 

tutto questo secondo me contribuisce non poco a creare una distorsione molto subdola e potente che non può non avere ripercussioni anche di questo tipo.
#647
Citazione di: davintro il 18 Agosto 2016, 15:45:13 PM
Ci sono alcuni equivoci che provo a chiarire, colpa mia, non sono stato abbastanza chiaro...

L'idea che lo spirito ci "porti" da qualche parte va inteso in senso metaforico, non letterale. Come dici giustamente lo spirito trascende lo spazio e il tempo, perchè non è una realtà fisica che come un treno o un autobus ci trasporta verso qualche luogo fisico.. Il portare va visto come una "spinta" motivazionale attraverso cui la persona orienta il suo pensiero e la sua azione concreta verso degli oggetti. Poi è anche vero che lo spirito umano si riferisce ad una realtà che ha anche un corpo e dunque è interno a una spaziotemporalità. Quindi lo spirito nel determinare le mie azioni favorisce necessariamente anche un movimento nello spazio. Non mi riferivo all'universo nel senso comune del termine, parlavo di universalità, non di universo... Questa universalità la vedo come una forma, una modalità d'essere. In quanto soggetto spirituale elaboriamo dei riferimenti valoriali in base a cui attribuiamo un senso alla vita e compiamo delle scelte coerenti. L'universalità è forma perchè non mi dice di per sè nulla in cosa consistono questi riferimenti. Ogni singolo individuo stabilisce il loro quid, i valori personali che per esso sono più importanti, la famiglia, il lavoro, l'amicizia ecc. ma una volta stabiliti questi valori divengono universali perchè sono criteri che ciascuno assume come validi per tutte le situazioni, criteri regolativi delle nostre valutazioni morali. Se per uno il valore in assoluto più importante sarà la famiglia questo valore diverrà il criterio universale, cioè assoluto in base a cui agire e riconoscere un senso alla propria esistenza ma è lui in quanto singolo ad aver stabilito così. Forma e contenuto non vanno intesi in senso letteralmente spaziale, non è che gli individui "riempiono" una totalità fisica come l'universo (o meglio non è a questo che mi riferivo) ma come una distinzione concettuale. L'universalità è la forma, il modo con cui intendo i valori per me più importanti  della vita, ma in cosa concretamente consisitono (il contenuto) questi valori lo stabilisce l'individuo, l'individuo riconosce come valido universalmente qualcosa che lui a partire dalla sua particolarità personale stabilisce come punti di riferimento esistenziale. Lo spirito non è solo forma e non è solo contenuto, è la dinamica che porta la persona a rapportarsi in questo modo all'esistenza

grazie per averlo chiarito,e' evidente che l'equivoco e' stato anche il mio.

sui valori ritengo che si debba partire sempre da un principio fondante (essenziale Ed unico)  che poi regolerebbe e si rifletterebbe su quelli individuali,se pure nelle sue diverse forme,allora credo che anche la morte stessa ritroverebbe il suo "posto" e il senso senza suscitare particolare paura.

e secondo me da qui il discorso potrebbe proseguire ma e' chiaro che tutto cio e' pressoché agli antipodi per come viene considerato attualmente
#648
Citazione di: davintro il 17 Agosto 2016, 23:00:07 PM
Quindi non riesco a vedere la spiritualità come qualcosa di impersonale, una totalità informale...

Lo spirito ci porta verso l'universalità, ma questa è universalità è formale, una forma che si riempie di un contenuto dato dalla differenti personalità dei singoli individui.

credo innanzitutto che non sia corretto dire che lo spirito "ci porta" (come ad intendere un movimento direzionale) perché lo spirito trascende (il concetto stesso) di spazio-tempo

inoltre, lo spirito al pari dell'universo,come puo avere una forma?

l'universo (uni-verso) essendo uno,non puo avere parti,essendo queste cio che costituisce la forma,e del resto va da se che non si può nemmeno de-finire,essendo infinito (cioè senza forme)

usando i tuoi stessi termini..se..come dici tu,il contenuto (che mi pare indichi come spirito) riempie la forma (cioè l'individuo) allora e' l'individuo ad essere formale ma non lo spirito,percio tutte le differenti forme avranno la stessa,unica ed identica essenza (cioè lo spirito) che come detto all'inizio e' UNO/Tutto (e in un certo senso -analogico- si puo percio dire che non e' lo spirito ad essere contenuto in un corpo,ma il contrario)
...anche se,ed indipendentemente dal fatto che,molti o se lo negano,o non se ne accorgono nemmeno
#649
CitazioneSariputra:
L'oblio dei ricordi determina lo svanire del signor Io , che è sostanziato di ricordi, ma non il nulla, infatti la vita prosegue indifferente nel suo processo continuo di trasformazione. Però attento acquario che ,  quando affermi "finalmente (io dico) che l'Io sparisca per sempre nell'oblio", è lo stesso Io ad auspicarselo, per sostituirlo con un altro Io, più raffinato e difficile da localizzare... ;D  Vedi cosa siamo costretti a dire? IO spero che IO finisca finalmente!... Viviamo la contraddizione dell'osservatore che si sforza di osservarsi. Eppure è proprio questo, mi sembra, il punto nodale, l'inghippo. L'osservazione è il cuore della ricerca spirituale e si impara tanto dall'osservarsi...se tentiamo di farlo senza pre-concetti e pre-giudizi.

Quello che noi chiamiamo convenzionalmente persona, e che pensiamo sia qualcosa di ben definito e sostanziale, non è altro che il mutevole e illusorio signor Io, in sella ai suoi ricordi, fatto da questi, che si identifica con questi. Quando questo cavallo...pardon ricordo, si sfianca nella corsa  e cede, nell'avvenuta trasformazione chiamata vecchiaia o malattia, e se ne va, svanisce, allora anche il signor Io, senza nemmeno accorgersene, lo segue nell'oblio.

E questo è un fatto comune, osservabile, sperimentabile da chiunque. La mia mamma che tanto teneramente mi amava ( volutamente al passato) adesso trema e sussulta al mio apparire, come fossi il peggior e più ostile estraneo. Il reset provocato dalla demenza ha nuovamente trasformato il suo  signor Io in qualcos'altro, certo non è più l'Io di quella che chiamavo ( e ancora chiamo convenzionalmente) mamma. Quando parliamo di auto-coscienza la pensiamo "indipendentemente" dai ricordi? La pensiamo indipendente dal pensiero? E quando i ricordi e il pensiero se ne vanno...dove va l'autocoscienza?

e se anche non avessi rimarcato quell' (io dico) non sarebbe stato pur sempre e inevitabilmente sottointeso?  
non penso che l'identità si possa negare e credo che sia una condizione imprescindibile 
io credo che abbiamo un autocoscienza individuale ma al tempo stesso una coscienza universale o in termini più semplici l'io non e' qualcosa di isolato e separato,perché se fosse così non ci sarebbe nemmeno un io
la prima e' passeggera,una modalità dell'essere che si manifesta,la seconda va oltre qualsiasi identificazione (prima,dopo,dentro,fuori,nascita e morte...) ma che comunque e' eternamente presente già in noi.

CitazionePhil:
se è un paradosso che il nulla "generi" qualcosa, non è anche altrettanto paradossale che qualcosa esista senza essere generato? 

secondo me invece e' logicamente coerente considerare che dal nulla non possa generarsi qualcosa di conseguenza e' altrettanto logico che Tutto esiste già di per se stesso,in termini diciamo simultanei...probabilmente e' la nostra mente che considera le cose in successione temporale (inizio,fine,nascita e morte) ed e' per questo che finiamo per avvertirlo in maniera paradossale

CitazioneDuc:
Non solo la vita è una grazia, ma il senso della vita è donarla (a nostra volta!).

Grazie per la tua risposta
#650
Citazionepaul scrive:
sono quì, nato in uno spazio tempo.

ed e' proprio perché siamo gettati in tale dimensione temporale che si prefigura la morte...nascita e morte,ma non ce nell'una e nell'altra,sono credo solo tras-formazioni e noi nel limite implicito di questa dimensione possiamo esperire (con i sensi) quelle.


Citazionepaul scrive:
Perchè i sensi negano,ma la ragione no.

Citazionepaul scrive:
Noi siamo l'incarnazione di una contraddizione in termini

sono d'accordo!..il punto e' (secondo me) che i sensi sono illusione,ma la ragione no,perché questa e' "collegata" all'essenza eterna ed immutabile ed e' per questo che la morte non dovrebbe far paura.

CitazioneSariputra scrive:
Se invece si  pensa a cose come anima, atman, Super-Io, anima del mondo, energie cosmiche eterne e chi più ne ha più ne metta...beh mi sembra che stiamo parlando di un'altra cosa che poco  ha a che fare con il signor Io, che esiste finchè esistono i suoi ricordi e poi...sprofonda per sempre nell'oblio!

e ti pare poco?!...finalmente (io dico) che l'IO sparisca per sempre nell'oblio!...MA e ad ogni modo,come già detto da prima,il nulla non può esistere...


----------------

io avrei anche un altra curiosità...mi sembra che per i cristiani la vita sia un dono...ma cosa ne pensano davvero i cristiani?..(se ancora ci sono)
#651
Tematiche Spirituali / Perche si ha paura di morire?
16 Agosto 2016, 06:45:00 AM
il titolo di questo argomento non e' forse dei migliori,mi sembra tuttavia,che parecchie persone abbiano l'angoscia di dover morire un giorno.
sicuramente saro' strano io ma francamente non riesco a capirlo.

ma che cose' che spaventa così tanto,forse l'idea che dopo non vi sarà altro che il nulla?!
ma se vi fosse il nulla assoluto come potrebbe esserci qualcosa?...non può certo venire dal nulla,o tornarci!
quindi e' evidente che il nulla non può esistere (il che già dire che esiste il nulla,la dice lunga sull'enorme contraddizione) 


possibile che non si riesce ad andare,non dico tanto,ma almeno un briciolo,oltre i nostri sensi fisici e mentali? 
#652
sono perfettamente d'accordo con paul sull'evidente contraddizione.


siccome mi sembra che da questi ultimi post si andrebbe un po fuori dall'argomento sulla preghiera,ne avrei aperto uno apposta,ovviamente se avrete voglia di approfondire meglio e continuare a discuterne
#653
anch'io trovo interessante l'argomento e condivido complessivamente le cose che dice antonyi.

completamente d'accordo sul fatto che la fede venga per lo più ritenuta qualcosa di irrazionale e che ne pregiudica così l'indagine già in partenza e quindi la stessa possibilità di comprensione.

innanzitutto credo sia fondamentale non confondere la fede con la semplice credenza.
la fede e' a mio avviso e innanzitutto una questione di "orizzonte intellettuale" e la credenza sarebbe solo da ostacolo,poiché subentrerebbe il sentimento umano.
altresi insieme alla credenza ci sarebbe anche l'erudizione,anch'esso un ostacolo e che anzi contribuisce di solito a rovesciare gli stessi termini in questione,ritenendo che avere più informazioni corrisponda ad una maggiore conoscenza.

cio che supera entrambe queste posizioni e ne permetta la "visualizzazione" e' la ragione,che e' una facoltà umana MA che farebbe solo da MEDIATRICE all'intelligenza (che e' universale e non umana)

la fede e' l'aver sgombrato prima il campo da tutte le interferenze umane
#654
Citazione di: verdeidea il 13 Agosto 2016, 03:24:19 AM
Citazione di: donquixote il 12 Agosto 2016, 15:45:14 PMI e i bisogni che hanno gli uomini di oggi non sono minimamente paragonabili (in termini sia quantitativi che qualitativi) a quelli che avevano gli uomini antichi

No, non sono affatto d'accordo, sono certamente in parte cambiati diversi, sono diversi, ma anche i bisogni degli uomini antichi erano tanti, ed era anche molto minore la possibilità di poterli soddisfare.

I miei non credo siano pre-giudizi, perché ho conosciuto direttamente il modus operandi non di una ma almeno di tre o quattro di queste sette. Riscontrando in tutte pure un certo guadagno economico.  Un esempio?Avete mai sentito parlare di un certo personaggio russo che ostiene di guarire diverse malattie fisiche e psichiche attraverso la ripetizione mentale di sequenze numeriche che lui solo sa come si ricavano o gli sono ispirati direttamente da Dio (non ricordo bene)? Lui o chi per lui (ha i suoi intermediari) sostiene di essere la reincarnazione di Cristo che è tornato sulla terra così come aveva promesso. Pare che ultimamente abbia anche inventato una macchina che sostituisce o rafforza il lavoro mentale delle sequenze numeriche (così, detta in maniera semplice). La macchina per chi volesse acquistarla costava, per quanto mi ricordo, sei o novemila euro. Non mi sono più interessata, mi sembrava pazzesco oltre che molto costoso seguire gli insegnamenti a puntate, ma forse è tutto vero? Chissà...


perché fai l'esempio delle sette,che centrerebbero con i bisogni degli uomini di oggi con quelli antichi? (tra l'altro parli di sette attuali,e non saprei con certezza ma tali sette esistevano già da prima o se non sono invece venute fuori solo di recente?!...a me sembra che ne e' un esempio proprio la new age,che come fenomeno di massa mi pare abbia avuto inizio negli anni 60-70 dell'appena secolo scorso)

sui bisogni io credo che sia così evidente che oggi ne abbiamo non solo di numericamente superiori ma la stragrande maggioranza di questi pure inutili oltreché dannosi e che prima nemmeno potevano venire in mente,visto pure che non esisteva il bombardamento dei messaggi/bisogni indotti come succede da qualche decennio a questa parte

ed io ritengo che per confermarlo basta appunto andare indietro fino a tre-quattro generazioni fa' e si dovrebbe notare già l'enorme differenza.
e mi domando pure se per quelli nati di recente siano davvero ancora in grado di individuarla..
#655
Citazione di: tony54 il 11 Agosto 2016, 15:25:07 PM
Non  andare,c'era una voce dentro di me che diceva:lascia stare,non andarci
Ma non ascoltai quella voce,mi incamminai su questo sentiero,era scosceso,irto,non mi era affatto familiare
D'altronde quando vai in un posto nuovo non dovrebbe essere "familiare" altrimenti perderebbe fascino
Mi affaccio a una specie di "balcone" e subito vengo investito da un getto d'acqua,allora penso :iniziamo bene era meglio rimanere a casa
Comunque dopo un po  esco,inizio a prendere confidenza con il posto, conosco nuove persone,nuovi amici,
mi adatto a quel tram tram ma ogni tanto sento dentro di me quella  voce che continua dirmi torna a casa
Con il passare del tempo conosco una ragazza,gioe e dolori,mi avevano avvertito che :moglie e buoi dei paesi tuoi
ma restiamo insieme a dispetto delle avversità
Gli anni passano,arrivano figli e poi nipoti,ma quella voce è sempre presente a ricordarmi di ritornare a casa
Un brutto giorno sto male mi portano in ospedale,non sono più cosciente ma sento ancora quella voce,
questa volta le do retta,scendo dal letto e mi incammino su un "sentiero"ha dei colori strani,cangianti,poi si fissa al bianco,
alla fine del sentiero trovo una donna che mi dice: finalmente c'è l'hai fatta,quanto  tempo per
ritornare,mi prende la mano e mi accompagna,arriviamo in un posto bellissimo,alberi e fiori
fanno da cornice, e un canto melodico  dona pace,Sto bene,per la prima volta in vita mia mi sento vivo
Dico alla donna ma questa è casa mia,adesso la riconosco,lei non risponde,si trasforma  in luce,
sentii nella mia mente:anche tu puoi farlo,essere stato uomo non cancella il vero ricordo,
Allora "pensai" di essere luce.e sentii svanire me stesso è diventare luce
Finalmente ero a casa
Ma la beatitudine durò poco,mi sentii trascinare verso il basso,"braccia" possenti mi afferrarono le gambe,ripercorsi a ritroso quel sentiero,
Sentii un calore enorme quando riapri gli occhi,non ero più a casa e sentivo male dappertutto,
Allora realizzai che il viaggio non era finito,dovevo ancora "osservare"
Ma ero contento perchè adesso conoscevo la strada per ritornare a casa


che magnifica esperienza che hai fatto...

chissa perché quella voce per arrivare a capirla,pare come se dobbiamo prima arrivare a fare un percorso diverso da quello che in qualche modo ci veniva indicato (?)..almeno così mi sembra,quello che pero non capisco e' il motivo,il perché di questo stesso viaggio! 

poi nella tua vicenda ce' anche il ricordo e penso fa parte della stessa voce..io avrei aperto un argomento sui ricordi

http://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/cosa-sono-i-ricordi/

perché credo proprio che nella sua intima essenza corrisponde a quanto hai sentito nella mente in quel momento.

allora il viaggio,nelle sue infinite forme ed inteso come scoprire qualcosa di nuovo,(ma che nuovo non era,bensì solo celato) e' come riuscire a "vedere" se pure in lontananza,la nostra casa e getta luce sull'itinerario da seguire per poterci tornare
#656
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
07 Agosto 2016, 02:56:28 AM
ecco un altro passo "avanti" verso il mondo nuovo (come quello di Huxley) per una nuova (sub)umanità.

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=54952

Un uomo chiese al Messaggero di Allah;Dimmi cos'è l'Ora?.
Egli rispose: "L'interrogato non ne sa più di chi lo interroga". L'uomo disse: Parlami allora dei segni premonitori. gli rispose: "Quando la schiava genererà la sua padrona e quando vedrai i pastori, miseri, scalzi e nudi, competere nelle costruzioni più elevate".

..e chissa se non fa proprio riferimento alla fecondazione artificiale/ed uteri in affitto (?)..la schiava,qualche disgraziata in un paese del quarto mondo e la padrona,un po come quelle descritte dall'articolo..(o peggio ancora come ha fatto nichi vendola!)





qui sotto altre perle del bravo erik gardini;

https://www.youtube.com/watch?v=AQHhuixX2Mw

https://www.youtube.com/watch?v=9FIvam980UU
#657
comunque non siamo solo istinto e biologia come dice shopenauer,sono d'accordo con giona che il desiderio e' qualcosa di diverso dall'amore..e poi l'amore non si puo circoscrivere a qualcosa di specifico e de-limitato come nel più frequente dei casi che si fa quasi sempre riferimento ad una donna,anche quella si rivela poi una ricerca "esterna" con tutti i suoi affanni e le sue inquietudini,appunto perché indirizzata all' "esterno"



a me (ma non so se per tutti e' così,ed e' una mia considerazione personale,e possibile contributo all'argomento) e' solo nel ricordo del primo amore,legato alla mia infanzia che mi e' rimasto qualcosa di puro e a seguire e' sempre subentrato qualcosa che avrebbe interferito,inquinandolo.....(l'infanzia secondo me non e' soltanto un periodo che va via per sempre,ma e' un "origine" a cui bisognerebbe tornare e che non andrebbe intesa a mio avviso solo come semplice nostalgia e che io credo finisce solo per essere fraintesa,dal disincanto dovuto a tutti gli episodi "inquinanti" successivi.
#658
Citazione di: Sariputra il 04 Agosto 2016, 09:42:27 AM
Ma. mi chiedo, è un poema d'amore o uno sull'irrequietudine umana?

perché non potrebbero essere entrambi? l'amore non e' anch'esso un inquietudine?

Ulisse e Penelope non sono nemmeno loro perfetti,e continueranno a non esserlo anche dopo l'ultimo capitolo,perché mortali,pero il viaggio nel suo compimento rappresenta l'amore di SE',che e' immortale.
#659
riprendendo il viaggio di ulisse,Sariputra dice;

Citazione di: Sariputra il 03 Agosto 2016, 09:35:48 AMCosa c'è per Odisseo, lasciata Ogigia e l'amore di Calipso, facendo vela per Itaca?...Solo morte.

nella mia interpretazione il ritorno in patria di ulisse e' il compimento di una vita che non conduce alla morte ma ad una rinascita,quindi significa che fino a che non fa ritorno ad itaca e dalla sua amata penelope e' ancora "morto" e in tale condizione non potrà conoscere l'amore,ma solo (o quasi :) ) il suo tormento..(quel quasi e' si una battuta ma intende pure dire che alla fine il tormento non scompare anzi si rinnova anche più potente di prima!) la prova sta nel fatto che durante il viaggio le tre figure femminili non hanno potuto trattenerlo,perché in lui rimaneva tale tormento e intuiva,che avrebbe continuato ad averlo,nonostante le allettanti offerte ;) e addirittura l'immortalità ..e paradossalmente tale immortalità,sarebbe stato proprio il suo abdicare definitivamente alla morte stessa,senza più alcuna possibilità di "rinascita" (redenzione e liberazione)

il viaggio di ulisse,e' in sintesi un viaggio dentro di noi,che se finalizzato (come descritto da omero) conduce a vita eterna e all'amore,che non e' l'amore per l'altro ma innanzitutto l'amore di se stessi (e solo dopo viene l'amore dell'altro) -il SE' universale- mentre finche rimaniamo imbrigliati nel nostro IO/Ego, "terrestre"... 

Citazione... ci perdiamo nei sogni di "re-innamorarsi" continuamente,come dice Sariputra
#660
Citazione di: Aniel il 03 Agosto 2016, 08:53:50 AM
Nel libro VI dell' Odissea, la figura di NAUSICAA, rappresenta l'ospitalita' e l'amore disinteressato.
Nausicaa sembra in un primo momento innamorarsi di Odisseo ma poi lo aiuta a ritornare a Itaca da Penelope,a ritornare all'amore 'perfetto' e ' puro ' il solo che puo' dargli  pace....Il resto e' stato solo viaggio, esperienza, 'illusione':

'Quindi arrivo' sull'isola dei Faeci e nascose le sue nudita' fra gli arbusti la' dove Nausicaa, figlia di Alcinoo, stava portando gli indumenti al fiume per lavarli: Egli allora striscio' fuori dalle fronde ed imploro' aiuto: mossa a pieta', gli diede un manto e lo condusse da suo padre, Alcineoo lo accolse dandogli una decorosa ospitalita': Lo onoro' con dei doni e lo invio' verso la sua patria, Itaca.'  ( Igino - Fabula -)

come da argomento,tra il serio ed il faceto..

la figura di nausicaa per conto mio la trovo affascinante per la sua "innocenza" ma che e' priva al tempo stesso di ingenuità,e' una figura che ispira lealtà e come dici sopra amore disinteressato... penelope stessa che ovviamente innocente non era più,(e lo diventerà anche Nausicaa,ovviamente :) ) era diventata anche lei astuta,comunque per necessita e non per convenienza...
diciamo che in nausicaa ci vedrei un altra potenziale penelope :)  ;D