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Messaggi - Ipazia

#6496
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia politica
08 Novembre 2019, 15:11:29 PM
Citazione di: paul11 il 08 Novembre 2019, 14:36:31 PM
Ciao Ipazia,
penso che ci fosse invece una giustizia a priori, come ci indica Pindaro con il nomos.
Il passaggio dalla cultura greca a quella romana sposta il nomos, come giustizia che declina in l'autorità sovrana ad immagine e somiglianza dei domini degli universali e della natura dentro i comportamenti della società umana, quindi la società rispecchiava gli equilibri del cielo e della terra in metafora, alla cultura romano latina ,il cui focus fu la domus. Quì inizia il primato del diritto privato dove gli istituti principali sono: famiglia, proprietà, testamento, contratto.

Se così è facciamo un plauso alla concretezza romana che si rese conto di che spessore reale avessero i voli pindarici e di quanto facile fu adattarli a posteriori nel loro concetto di giustizia che poi ha nutrito tutte le civiltà giuridiche schiavistiche inclusa la nostra. Aristotele ci mise la metafisica della schiavo, ma fu Menenio Agrippa a riempirla di contenuto politico. Donde proverrebbe il nomos "a priori" ?

CitazioneI tre criteri non sono necessariamente marxisti, sono all'interno in tutte le dottrine politiche. E la priorità dell'una sull'altra (ad es. chi sceglie il merito, subordina il bisogno, ecc.) che determina  e identifica le diverse dottrine. Le due fonti principali della teoria dello Stato sono: la storia delle istituzioni pubbliche e la storia delle dottrine politiche.

Non sono necessariamente marxisti però la loro sintesi critica è centrale in quel pensiero. Se le dottrine politico-economiche e la filosofia del diritto sono giunte proprio lì significa che la gravitazione universale economica non concedeva altre possibilità.

Possibilità che recitano la loro parte, come correttamente replichi ad Anthonyi, nel Mercato, che è la vera agorà della polis capitalistica, il cui dominio (nomos) determina anche il destino di fonditori e assaggiatori di cioccolata e non solo del metallo e della cioccolata valutati secondo i principi democratici dell'utilità sociale fondati sul valore d'uso.
#6497
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia politica
08 Novembre 2019, 13:18:59 PM
Citazione di: anthonyi il 08 Novembre 2019, 12:06:10 PM
Il lavoro poi, Marx si illuse di misurarlo con il tempo, certo se gli uomini avessero tutti le stesse capacità e la stessa volontà, ma così non è, oltretutto parlare di lavoro al singolare ha senso ? Ci sono i lavori, fare l'assaggiatore di cioccolata (Il lavoro che preferirei se qualcuno me lo offrisse) non è esattamente lo stesso di lavorare in fonderia.

Grossolana mistificazione del contributo di Marx. Il tempo con cui si misura il lavoro è quello equivalente ai beni da produrre per il sostentamento dell'operaio, ponderato economicamente al contesto storico dato. Sotto non si va altrimenti "no worker no good", ma si cerca nel regime capitalistico, con espedienti vari, di assestarsi al livello più basso possibile, perchè tutto il surplus diventa bottino di guerra.
#6498
Tematiche Filosofiche / Re:Filosofia politica
08 Novembre 2019, 09:14:20 AM
Il richiamo alla storia è doveroso, perchè la giustizia è un concetto storicamente determinato. Non  esiste una giustizia "a priori". Concordo anche sull'impostazione della discussione che fin da subito correla la giustizia all' (in)ugualitarismo evidenziando la natura squisitamente sociale del concetto.

I 3 parametri proposti da Paul sono di segno inequivocabilmente marxiano, perchè è in Marx che essi giocano compiutamente il loro ruolo storico-sociale ed emergono sopra la congerie di miti e speculazioni che nel corso dei millenni hanno avvolto il concetto di giustizia e seminato il campo della filosofia politica. Marx li riduce alla questione della natura - classista o meno - della società e da questa sintesi è davvero difficile uscire. Sia praticamente che teoricamente. Almeno finchè non si realizzerà un reale egualitarismo sociale - dei blocchi di partenza - che solo può declinare in maniera diversa la questione della giustizia e dei parametri che la definiscono.
#6499
Tematiche Filosofiche / Re:Fisica e Tempo
08 Novembre 2019, 08:18:00 AM
Beati i popoli che non conoscono il predicato nominale. E l'ontologia la cercano nell'unica verità incontrovertibile: la natura.
#6500
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
08 Novembre 2019, 08:08:33 AM
La Medusa va bene. Dopo tanta trascendenza sbandierata finalmente poterla guardare in faccia. Quella sì sarebbe Verità vera. Di fronte alla quale chi ama la verità e diffida dalle chiacchere si inchina.
#6501
Attualità / Re:Società compulsiva
07 Novembre 2019, 21:44:53 PM
Ci andrei cauta col "tutto permesso": ci vuole niente a trovarsi una pallottola in corpo o un pitbull appeso alla carotide. Un rating CCC o uno squadrone della morte sotto casa, magari targato NATO o mafia (che poi è la stessa cosa). Non è tutto permesso. Anche oggi è permesso quello che permettono i padroni del vapore. Tale e quale che ai tempi dei faraoni. Spacciare la ricerca della felicità con lo sballo dei coatti tossici che si sfracellano contro gli alberi poco prima dell'alba, o repertori umani simili,  è una bestemmia contro la felicità medesima. Basta leggersi le cronache della rivoluzione industriale per capire che lo sballo lo hanno inventato secoli fa. Ma di felicità ce n'è veramente poca. Non abbiamo bisogno di sermoni apocalittici perchè ognuno - sballato o sano - se ne renda conto.
#6502
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
07 Novembre 2019, 17:27:39 PM
Il mio io continua a trovarla niente male la realtà. Anche senza aver conosciuto i signori Dio e Nulla. Quando la troverà orrenda il mio io ne trarrà le debite conseguenze: mica siamo eterni. Prima o poi ...
#6503
Tematiche Filosofiche / Re:Fisica e Tempo
07 Novembre 2019, 10:56:18 AM
Citazione di: paul11 il 07 Novembre 2019, 00:04:17 AM
Ciao Ipazia...mah, a me non sembra che si utilizzi molto la ragione..... semmai in malo modo.
....
La vita è sempre uguale nei suoi cicli naturali, ma ognuno di noi li interpreta a suo modo, con diversità accese o sfumate dipingendo il proprio destino.

Dipende dal contesto. Ognuno è in grado di addurre le proprie ragioni, per cui bisogna scavare sotto le ragioni per trovare la ragione.

CitazioneGli eventi sono sempre interpretati dalla mente.
E quale è mai il mistero della vita?

La vita stessa. In cui la sua autocoscienza umana interpreta il mistero con la mente di cui dispone.

In sè, come ci insegnano da vicino i nostri animali domestici, la vita non ha alcun mistero. Ne ha molti per noi, complicati animali autocoscienti, che ne vogliamo estrarre un senso per dare un senso al nostro fare. Il che, sia chiaro, è legittimo e sacrosanto; perfino doveroso visti i pasticci che combiniamo. Ma ha più a che fare col mistero del nostro agire che con quello della vita biologica che nel suo ciclo naturale manifesta tutto il suo senso. Che potrebbe diventare il nostro. Abbellendolo e facilitandolo, per quel che sappiamo fare, un pochino.

CitazioneOgni evento naturale è interpretato-
Vengono congiunti, i sentimenti e non sempre. Le ragioni sono disperse negli individui di questo tempo.
Se non c'è il falso non c'è neppure la verità in queste dispersioni di eventi.

La verità è ciò che sappiamo: dalla nascita alla morte, incluso quello che ci sta in mezzo. Il falso è quello che non sappiamo e fingiamo di sapere postulando ipotesi non dimostrate e pertanto false. (Anche se fossero realmente vere, perchè solo la dimostrazione ne legittimerebbe la postulazione).

L'inesistenza di un sapere assoluto fa naufragare ogni oggettività assoluta, ogni principio incontrovertibile di non contraddizione, ogni deducibilità incontrovertibile da un principio primo asseverato. Ma in ciò che sappiamo, possiamo delimitare ambiti esistenziali razionali di oggettività e coerenza logica.

Se il sapere è la chiave per accedere al mistero della vita, la ricerca ne è il senso. Ed è per questo che anche in una dispersione di eventi popolati da chimere nullificanti continuiamo a trovare senso nel fare filosofia e scienza.
#6504
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
07 Novembre 2019, 09:44:48 AM
Non è colpa mia se Kant ha aperto una strada a-teistica alla specificità antropologica. Che tale rimane anche aggiornando il concetto kantiano alle figure più attuali delle psicologie, delle scienze dell'anima  ;D Nulla e Dio non li conosco. Presentameli  ;)
#6505
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
06 Novembre 2019, 20:03:48 PM
Ma un medium indipendente come la Bibbia i cani non hanno ancora imparato a trasferirlo alle generazioni canine future. Non è detto che sia un male, ma è certamente una variazione qualitativa. Linguaggio e scrittura che lo memorizza e trasmette, avevo scritto. Ma anche solo la complessità del linguaggio umano, con le sue caratteristiche trascendentali,  è quantità che diventa qualità. E con la scrittura si chiude infine il cerchio ermeneutico della qualità.
#6506
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
06 Novembre 2019, 14:35:05 PM
Citazione di: donquixote il 05 Novembre 2019, 21:28:47 PM
Citazione di: bobmax il 04 Novembre 2019, 23:41:04 PMNon vi è perciò alcuna differenza ontologica tra l'azione dell'uomo e quella dell'animale (d'altronde su cosa mai si fonderebbe questa differenza?)
La differenza si fonda sul cambio dei presupposti. In ogni animale (come nell'uomo antico) gli strumenti sono una estensione del proprio "saper fare", che non dipende dall'utilizzo di tali strumenti ma ne aumenta l'efficienza. Nell'era moderna invece è lo strumento che guida, e l'uomo diventa una sua estensione se non semplicemente una sua ancella, facendosi in qualche modo schiavo del medesimo.

Perchè limitare la differenza in senso negativo e non contrapporre il ben più esteso senso positivo di potenziamento delle facoltà umane attraverso uno sviluppo tecnico cui non basta la superiorità empirica ma necessita pure una superiorità razionale ? E' la ragione lo spartiacque, non la versatilità empirica.

CitazioneFacciamo il caso della filosofia e della scienza come strumenti umani per pervenire alla comprensione della verità (senza perdersi qui nella sua definizione): la filosofia è uno strumento che l'uomo può utilizzare per ripensare ex novo il mondo, mettendo in dubbio tutto ciò che si è pensato fino a quel momento (come facevano i filosofi antichi e come tentò di fare ad esempio Cartesio) e giungere ad un "risultato" che, soddisfacente o meno, ha una sua conclusione. La scienza invece non permette di essere pensata daccapo mettendo in dubbio tutto ciò che ha espresso nel corso del tempo per eventualmente rivederlo, ma è necessario che il suo "sapere" sia dato per scontato per poter "fare progressi" nella conoscenza. Se ogni filosofo potrà essere origine e conclusione di un pensiero che possa descrivere (più o meno bene) il mondo e se ogni uomo può, se ha il talento necessario, padroneggiare per intero lo strumento "filosofia",  lo scienziato sarà solo un ingranaggio dello strumento "scienza" molto più grande di lui che lo sovrasta e lo asservisce a sé, poichè non può esistere un uomo che sappia padroneggiare in toto lo strumento "scienza". Lo stesso ragionamento è valido, mutatis mutandis, per strumenti più limitati che non sono il mezzo per esprimere il sapere di un uomo ma il risultato di una "sapienza collettiva" di cui l'uomo è solo un frammento più o meno significativo ma in sè non certo decisivo.

Anche questa impostazione trovo sia affetta da un negativismo riduzionista. Uno scientista potrebbe vedere in ciò la superiorità del carattere oggettivo della scienza sul soggettivismo inconcludente della filosofia. Ma anche da una prospettiva più neutra sul piano metafisico questa rappresentazione non convince. Nè sul versante filosofico nè su quello scientifico. Una filosofia faidatè non sopravviverebbe alla vita del suo creatore. Essa è un prodotto sociale che deve rispondere, come la scienza, a domande socialmente condivise. Solo questa abilità la rende filosofia consegnando quel pensiero al futuro.

Sul versante opposto, le rivoluzioni scientifico-tecnologiche hanno un impatto sulla realtà  - vissuta e pensata - ben più sconvolgente di speculazioni filosofiche che girano intorno agli stessi insoluti ontologici da migliaia di anni. Nulla osta che un grande scienziato padroneggi tutti gli angoli più esoterici del pensiero scientifico. La pietra di paragone non può essere l'utilizzatore finale di tutta questa grazia di Dio tecnoscientifica. Così come nella filosofia non può essere l'autodidatta che si crogiola nelle sua quattro idee ignorando allegramente la storia della filosofia e il dibattito cui essa è approdata nella ricerca di una verità capace di legittimarla anche socialmente e non solo come pharmakon individuale.

Rispondendo infine a bobmax: il sapere collettivo, trasmissibile lungo un medium indipendente da DNA e "trasmissione orale" del branco, questa è la grande specificità ontologica che ci differenzia dagli altri animali inclusi i più evoluti, versatili e "tecnologici" del pianeta. La scrittura e un linguaggio altamente specializzati, che includono anche i contenuti logico-matematici.

CitazioneIl telefonino, per fare un esempio, è una evoluzione del telegrafo e poi di quello senza fili e poi della radio eccetera, e non potrebbe esistere se non fossero esistiti tutti gli altri "strumenti".

Discorso opinabile. La riproduzione del suono è passata dai dischi microsolco alle testine magnetiche, supporti ottici digitali, supporti elettronici e punta già ai qbit quantistici che forse riusciranno a restituirci la bellezza audio dell'analogico primitivo. Ciascuna di queste tecnologie avrebbe potuto svilupparsi indipendentemente, e in totale assenza, dalle altre.
#6507
Tematiche Filosofiche / Re:Fisica e Tempo
06 Novembre 2019, 13:31:35 PM
Citazione di: paul11 il 05 Novembre 2019, 18:07:15 PM
La nostra cultura poggia sul senso della vista, come dei S.Tommaso, per dimostrare che vi sia almeno una parziale verità. Ma questo empirismo porterebbe anche ad un estremo scetticismo.
Perchè se occhi non vedono e non c'è allora verità, su tutto ciò che esula dalla vista fosse finzione, ne deriverebbe che la storia raccontata e non vissuta non è vera, che dove non sono stato fisicamente, non è vero, che tutto ciò che interpretazione e informazione datami fin dall'infanzia poggia sulla non verità, poiché esula dalla mia esperienza.

La nostra cultura poggia su un senso della vista che comprende anche il terzo occhio dell'intelletto. Questo terzo occhio ci mette in guardia da tempo immemore dai limiti dell'organo fisiologico della vista e dalla sua fallacia. Fin da allora abbiamo imparato a cercare la verità con un organo più sensibile della vista.

CitazioneMa la mia esperienza è solo mia e ognuno ha la sua. Che cosa mai accadrebbe e in fondo accade? Che ognuno si sente portatore di una propria verità incomunicabile e solo la necessità di una socialità di individui poggia sulle convenuto, sulle convenzioni, che poggiano sulle falsità poiché non corrispondono a nessuna esperienza vissuta.

Neppure questo è vero. Nascita, morte, cibo, malattie, clima, eventi atmosferici e tellurici, ... sono  esperiti e comunicati congiuntamente. Di falso non c'è nulla in questa comune percezione antropologica del reale.

CitazioneTi sei mai chiesto perché l'universo debba essere per forza in divenire, per cui tutto appare e scompare? La trasformazione è proprio l'apparire e lo scomparire, eppure l'universo è sempre lì.
L'universo non appare e scompare, i fenomeni interni all'universo appaiono e scompaiono.
Noi rimaniamo noi stessi, nonostante i fenomeni interni metabolici, chimico fisici, ci trasformano nel tempo delle età della nostra esistenza.
Lo vedi il nesso? Noi non siamo altro dal bambino che eravamo,nonostante l'esperienza della vita, nonostante ci trasformiamo fisicamente.

Sincronia e diacronia appartengono al grande spettacolo del reale di cui godiamo lo spezzone che coincide con la nostra vita mortale. Sempre diversa e sempre uguale, come canta Guccini.
#6508
Tematiche Filosofiche / Re:Transumanesimo e Sini
05 Novembre 2019, 22:40:07 PM
Le stratificazioni, l'arché-ologia, che anche quando parla di Dio, si riferisce sempre all'umano. Il grano buono continua a germogliare nei secoli dei secoli e nel germoglio vi è verità. Questo dice pure la parte veridica e persistente di FN.
#6509
Tematiche Filosofiche / Re:Fisica e Tempo
05 Novembre 2019, 16:55:48 PM
L'infinito è una costruzione mentale probabilmente di origine matematica (si deduce istintivamente l'infinità teorica della numerazione). Questo spiegherebbe anche il posto privilegiato che il misticismo esoterico pitagorico assegnava ai numeri e alla disciplina matematica. Mathesis mistica di cui era impregnato Platone. Da consegnarsi al futuro, cristianesimo paolino compreso, che, nei suoi contenuti metafisici, è un "applicativo" neoplatonico.
#6510
Attualità / Re:Questione ILVA
05 Novembre 2019, 15:35:53 PM
Stavolta concordo pienamente con Eutidemo. Lo scudo penale salva ILVA è una ... pazzesca.

Se l'ILVA vale punti di PIL diventa una questione nazionale. Alla quale l'intero paese deve rispondere e non è che vi siano molte soluzioni, in ogni caso molto costose:

1) Si spostano i quartieri più esposti di Taranto.

2) Si bonifica l'ILVA a velocità cinesi investendo i miliardi occorrenti. Esperienze nordeuropee vi sono, basta spenderci sopra.

Oppure ancor meglio un mix delle due soluzioni, ma con tempi e investimenti da cinesi o giapponesi, non italiani.

Noto in tutto ciò, visto che si tratta di PIL nazionale, il silenzio assordante dei padroni italiani, buoni a farsi regalare da politicanti venduti i tesori di stato (autostrade, telecomunicazioni, ...), bravi a intascare profitti e delocalizzare produzioni e fisco. Ma molto meno bravi, salvo rarissime eccezioni, a fare impresa eticamente sostenibile quando il gioco si fa duro. La vicenda Ilva conferma tale andazzo. L'Europa nemmeno pensarci: è un morto che cammina. A Terni e Torino ha fatto stragi arraffando e scappando col malloppo. Per cui siamo arrivati all'ignominia di indiani che vogliono esportare in Italia la loro impunità Bhopal. Più in basso di così ...