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Messaggi - Ipazia

#6556
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
24 Ottobre 2019, 14:57:36 PM
Citazione di: Franco il 24 Ottobre 2019, 13:59:56 PM
Quale sarebbe l'origine del tipo umano - quello della tradizione giudaico - cristiana - rispetto al quale Nietzsche pensa il super - uomo? La domanda ha un carattere sostanzialmente ironico. È forse una creatura infernale quella dell'uomo che non vive secondo i valori della terra e cerca "mondi dietro il mondo"?

L'ideale ascetico, e la sua peculiare e geniale affermazione di una volontà di potenza attraverso l'impotenza, sono descritti in "Genealogia della morale". L'inferno - per nulla ironico - che ne deriva è tutta paranoia del nostro sacco e i demoni non c'entrano.
#6557
Citazione di: altamarea il 24 Ottobre 2019, 10:45:21 AM
E' da considerare crisi od evoluzione sociale ciò che caratterizza l'attuale famiglia polisemica ?

E' senz'altro crisi del modello di famiglia patriarcale, mono o poligamica, coi suoi sultani palesi ed occulti. In tal senso, per i soggetti sociali deboli/negletti di quel modello familiare, è una pr(e/o)messa di evoluzione. Il mantenimento di cui dipende dal livello di conflittualità e disgregazione sociale che accompagna tale evoluzione. Certo, per chi ha gustato le nuove libertà, tornare indietro è improponibile e può avvenire solo con la violenza e la sopraffazione. Come nelle ricostituite teocrazie islamiche.
#6558
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
24 Ottobre 2019, 11:12:42 AM
Brusco risveglio. Se è guerra, à la guerre comme à la guerre. Un cd di Palestrina per non esagerare e cominciamo: zanne vs. veleno.

Citazione di: paul11 il 24 Ottobre 2019, 01:23:49 AM
Sul post di Anthonyi
«I deboli e i malriusciti devono perire, questo è il principio del nostro amore per gli uomini.»
Perchè questa è la legge di natura

Innegabile che il magistero di Darwin abbia influenzato molto la seconda metà dell'800, ma i deboli e malriusciti del filosofo Nietzsche non sono quelli del naturalista Darwin.

Citazioneistinto di libertà, e sarebbe interessante capire come questo si abbina con la volontà di potenza e il super-uomo (anche se qui ci sono differenti interpretazioni) del quale lui parla.

Togliendo ragione e morale

Scrutando la ragione della morale religiosa, in particolare cristiana, e cercando ragione e morale meno peregrine a partire dalla natura piuttosto che dai fantasmi.

CitazioneSul post di Ipazia
Nietzsche non è affatto illuminista, visto che crede in Dioniso.

All'incirca come ci credeva Rousseau, anche se da un'angolatura diversa, meno illusionale. La sua proposta "illuministica" è nella gaia scienza.

CitazioneDella religione, come giustamente scrive Franco altrove, intesa come costruzione razionale non dice assolutamente nulla.

Perchè non c'è nulla di razionale in senso filosofico classico nella religione, ma una ratio archetipicamente e assolutamente nichilista simboleggiata dalla tarantola, cresciuta a dismisura avvelenando la vita umana fino ai giorni nostri impestati dai tecnologici tagliagole di Dio e dalla loro infelice scienza.

CitazioneNietzsche semmai ne critica gli effetti pratici, anche giustamente, come condizionamenti non emancipativi.

Annacquando la faccenda in acqua benedetta si può anche interpretare cosi, ma il j'accuse di FN è assai più circostanziato e darà fondamento alla psicoanalisi e ad una critica serrata al feticismo antivitale -  irredimibilmente nichilista - della paranoia fantasmatica religiosa. Critica appena sfiorata dall'oppio dei popoli di Marx che si limita all'aspetto soporifero e consolatorio di quel veleno.

CitazioneE ne indaga la fenomenologia con rara efficacia ermeneutica (l'esaltazione nichilistica della morte sacrificale e la svalutazione di tutto ciò che è vitale)
E scrive scempiaggini, contraddicendosi visto che ama la tragedia greca. Non c'è nulla di più vitale del sacrificio essendo tragedia.

La scempiaggine è aver letto FN senza capire la differenza abissale tra il tragos dionisiaco e la sua evirata lettura cristiana, laddove la menade diventa monaca (Maddalena) e la divinità un eunuco. Nel veleno della tarantola la sessuofobia è un ingrediente obbligato insieme alla demonizzazione di tutto ciò che rende la vita degna di essere vissuta e goduta.

CitazioneSe crede nel guerriero e pensa che questi non sacrifichi qualcosa di sé per qualcosa che ritiene ancor più importante, dimostra la pochezza filosofica anche dal solo punto di vista della vitalità.
La sua era una ossessione.

Ha contribuito a creare il nichilismo moderno e contemporaneo , ma non lui volutamente e qui dimostra la sua ignoranza e pochezza sul futuro

Ma quale ossessione ! Leggere FN con la trave cristiana davanti agli occhi porta a sproloqui pantagruelici. Il guerriero è il leone che contrappone le sue zanne ed artigli al veleno della tarantola. Uno stadio comunque inadeguato di risposta, per quanto eroico. Ci vorrà il suo alter ego, l'aquila, per ottenere alfine la vittoria sullo spirito di gravità e completare la trasvalutazione nel fanciullo immune dal veleno della tarantola (Tre metamorfosi io vi nomino dello spirito: come lo spirito diventa cammello, e il cammello leone, e infine il leone fanciullo.)

Citazionepost d' Inverno
La geniale intuizione di Nietzsche è quella di aver scritto "per tutti e per nessuno", ovvero, tutti pensano di averci capito qualcosa ma nessuno ci ha capito niente

PERFETTO e ci aggiungo: ognuno vi vede quello che vuol vedere.

Messo in salsa cristiana, poi ...

CitazionePer un semplice motivo, è sinceramente ambiguo come lo è l'uomo ,soprattutto di natura.

Nella quale natura umana la tarantola va più per le spicce, anche se la sua ambiguità riesce a travisarla meglio di altri animali apparendo più amorevole.

CitazioneCi sono molti Nietzsche e anche contraddittori fra loro, perché non è affatto un filosofo, non ha costruito un pensiero filosofico e il suo testo migliore"Così parlò Zarathustra" lo è perché finalmente manca quella vena nichilistica, di cui i poteri incarnati moderni e contemporanei ringraziano, in quanto lo hanno strumentalizzato.
Nietzsche è geniale poiché è estremamente sincero e mostra l'uomo per quello che è: genio e bestia.

Che il cristiano non veda la filosofia di FN sta nella logica delle cose umane e delle loro aporie. Anche la tarantola deve sopravvivere. Nel suo bestiale e nel suo geniale: la legge del più debole, che premia la volontà di (im)potenza dei filosoficamente deboli e malriusciti, ma non per questo meno feroci e inumani, come la storia, purtroppo anche oggi, conferma.

Certamente le liberazioni vitalistiche, economiche e sessuali hanno le loro  contraddizioni e le mostrano tutte, ma il veleno della tarantola nel suo irredimibile nichilistico mondo dietro il mondo è peggio. La trasvalutazione, per quanto incerta, non ha alternative. E va perseguita oltre Nietzsche e contro Nietzsche laddove abbia bruciato incenso agli idola del suo tempo. Ma non certo nella critica della religione che rimane fondamentale per la rifondazione dei valori antropologici e la comprensione delle loro contraddizioni sempre in itinere.

E a questo punto non resta che lasciare a lui la parola:

Citazione di: Nietzsche - Così parlò ZarathustraIo vi insegno il superuomo. L' uomo é qualcosa che deve essere superato. Che avete fatto per superarlo? Tutti gli esseri hanno creato qualcosa al di sopra di sè: e voi volete essere il riflusso in questa grande marea e retrocedere alla bestia piuttosto che superare l' uomo? Che cosa é per l'uomo la scimmia? Un ghigno o una vergogna dolorosa. E questo appunto ha da essere l' uomo per il superuomo:un ghigno o una dolorosa vergogna. Avete percorso il cammino dal verme all' uomo, e molto in voi ha ancora del verme. In passato foste scimmie, e ancor oggi l'uomo é più scimmia di qualsiasi scimmia. E il più saggio tra voi non é altro che un'ibrida disarmonia di pianta e spettro. Voglio forse che diventiate uno spettro o una pianta? Vedete, io vi insegno il superuomo! Il superuomo è il senso della terra.
La vostra volontà vi dica: sia il superuomo il senso della terra! Vi scongiuro, fratelli rimanete fedeli alla terra e non credete a quelli che vi parlano di speranze ultraterrene! Essi sono degli avvelenatori, che lo sappiano o no. Sono spregiatori della vita, moribondi ed essi stessi avvelenati, dei quali la terra è stanca: se ne vadano pure! Una volta il sacrilegio contro Dio era il sacrilegio più grande, ma Dio è morto, e sono morti con Dio anche quei sacrileghi. Commettere sacrilegio contro la terra è ora la cosa più spaventosa, e fare delle viscere dell'imperscrutabile maggior conto che del senso della terra!

L'uomo Friedrich Nietzsche, Lou Salomè lo conobbe bene. La frusta che impugna in quella foto è una genialata pazzesca: Erdgeist über alles. Altro che Deutschland e croci variamente uncinate.
#6559
Citazione di: green demetr il 23 Ottobre 2019, 21:54:24 PM
Concordo con tutto! e sbaglio o è una apertura al mondo teologico? (lasciando da parte le ferite che ci ha inferto come mi è parso di capire da vecchi post)

Il mondo teologico è emanazione umana come il mondo ateo. Molti dei suoi contenuti reali sono condivisibili e non possono essere gestiti diversamente. Anche sul piano teorico, tralasciando i numi, c'è molto da condividere. Ciò che vale rimane, anche se proviene dal mondo religioso. Altrimenti dovremmo fare un falò di millenni di pensiero umano. Nemmeno il Maestro lo fece, appoggiandosi a Dioniso ed evocando Zarathustra. Le ferite sono una questione personale. La filosofia e l'etica vanno oltre. Mi basta non mi impongano i loro idoli.
#6560
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
23 Ottobre 2019, 20:39:47 PM
La morte di Dio non è un'intuizione, ma una constatazione. Sviluppo del pensiero illuminista di un secolo prima. Geniali intuizioni sono altre. Ad esempio individua l'alienazione originaria nella creazione ad arte di un mondo dietro il mondo da parte degli inventori della religione. E ne indaga la fenomenologia con rara efficacia ermeneutica (l'esaltazione nichilistica della morte sacrificale e la svalutazione di tutto ciò che è vitale). Anticipa la fenomenologia dell'ultimo uomo, orfano di Dio, in balia dei feticci secolari della irrompente egemonia capitalistica con l'avvento conseguente di un nichilismo consumistico, di un vuoto edonismo amorale. Quindi la necessità ("scudo della necessità ...") della trasvalutazione per superare l'abisso nichilista. Le sue intuizioni sulla modernità sono a livello dell'analisi sull'alienazione del lavoro sub specie capitalis di Marx. O dell'indagine sulla funzione della repressione sessuale nella psicoanalisi.
#6561
Citazione di: Phil il 22 Ottobre 2019, 22:48:27 PM
Certo, il nichilismo non fa promesse allettanti, non rincuora, è come l'arte povera; proprio dall'estetica, soprattutto quella orientale, ci possono venire spunti per trovare la bellezza e il valore del "piccolo e debole", del decaduto, del consumato, del quasi vuoto, etc. e se facciamo fatica o "vediamo nero" è anche perché il nostro palato occidentale è più avvezzo alla maestosità degli archi di trionfo, dei templi e dell'oro, che altrove veniva usato, con sensibilità che oggi definiremmo forse nichilistica (svalutante, quasi sacrilega), per "mettere assieme i cocci" (kintsugi).

Ma anche l'opposto del nichilismo (yin-yang ?) nel recupero di ciò che il nichilismo consumistico destina alla morte. Recupero impreziosito ed evidenziato in una risanata e rinnovata (rivalutante e consacrante) esperienza di vita. Quasi un anelito realizzato di immortalità suggellato in oro.
#6562
Citazione di: Jacopus il 22 Ottobre 2019, 21:45:48 PM... E infine che, sotto sotto, nonostante  mi sforzi nel dire che non esiste alcuna superiorità dell'Occidente, una pulce, proprio vicino all'orecchio continua la sua cantilena, molto simile alla nona sinfonia di Beethoven.

Una pulce ipocrita, che canta il contrario di ciò che ha sempre fatto. Una pulce più veritiera per quanto riguarda la diffusione della formazione sociale elaborata in casa, il capitalismo, con la sua razionalizzazione tecnoscientifica della produzione e l'esigenza di un libero mercato. Unica libertà a cui l'occidente borghese capitalistico tenesse, finchè il terzo mondo non è diventato un concorrente più bravo degli occidentali nello sfruttarne i vantaggi.

L'occidente è un trofeo di cervo appeso nel salotto buono della mitologia storica. Il futuro è globale e gli antenati non fanno la differenza quando giri la chiavetta di accensione dell'auto o accendi il cellulare. O quando si tratta di cantare Verdi e Puccini. Conta solo la voce, anche asiatica o africana, purchè di buona qualità.
#6563
@davintro

Non mi pare che sia meno contraddittoria la postulazione di un Dio incausato, tradotto a dimensione umana da guru di ogni specie, l'un contro l'altro armati. Perfino il più fine teo-logo della storia, il doppiamente scomunicato Benedetto Spinoza, dovette gettare la spugna col suo fatidico Deus sive Natura. E non poteva che essere quello l'approdo "a priori" della metafisica, in ciò che viene viene prima di lei, la fisica.

La quale non esenta da assist etici qualora si consideri la costellazione di bisogni che rende la vita possibile, e di desideri che la rendono gradevole. O quantomeno saggiamente sopportabile, realizzando "a posteriori" quell'attitudine alla vita che si delinea nel trascendentalismo kantiano. Il cui errore metafisico non sta nella sua inesistenza e insussistenza ma nella necessaria correzione "a posteriori" rispetto alla causa prima incausata Natura.

Gli "a priori" kantiani sono le condizioni materiali che rendono possibile lo sviluppo degli aspetti trascendentali della natura umana la cui metafisica non può che risolversi "a posteriori" nella presa d'atto dei requisiti fondativi della vita e nella necessità di dare loro soddisfazione. Tradotto in termini teisti si tratta di alcuni precetti delle tavole mosaiche e di quelle che vengono definite dalla dottrina cattolica "opere di misericordia".

A partire da tali cause è possibile fondare una metafisica "a posteriori" perfettamente coerente in cui i collegamenti tra teismo e ateismo si trovano sul terreno comune della precettistica umanistica fondata sulle evidenze naturali, prendendo atto che i fondamenti metafisici assoluti d'antan possono essere oggetto solo di fede, ma non di conoscenza oggettiva il cui unico fondamento autodimostrantesi rimane la Natura.
#6564
Nel veemente j'accuse di Sariputra ci sono molte cose condivisibili e viaggia parallelo al post di Paul11 e alla critica nicciana dell'ultimo uomo. Quello che mi convince meno, e che mi pare un diffuso errore di associazione - analogo a quello presente nei segni astrologici - è far coincidere la civiltà occidentale col capitalismo e la sua mercificante a(liena)zione. Se è pur vero che esso si è perfezionato nel cuore dell'occidente cristiano protestante è altrettanto vero che una volta esportato ha attecchito con estrema facilità anche nelle terre orientali che ormai lo stanno perfezionando più di noi, arrancanti, occidentali. Non è la civiltà occidentale ad aver conquistato il mondo, ma una sua parte "bassa" sul piano metafisico, ovvero l'accumulazione capitalistica. Lo stesso per la tecno-scienza, che è l'"apriti sesamo" dell'ambaradan.

La cosa che dovrebbe più preoccupare Sariputra è che questa contaminazione non ha risparmiato nemmeno le sorgenti del pensiero orientale, la cui resa è stata incondizionata, e che davvero, anche metafisicamente, ormai siamo tutti nella stessa barca. E lo siamo molto più che fisicamente, dove invece la "metafisica" di classe stratifica e diversifica gli umani senza distinzione di storia alcuna.

Insomma mi pare che la profezia nicciana dell'ultimo uomo (globalizzato) sia molto più azzeccata e che da lì si debba partire per disarticolare il motore nichilistico che trae dai magheggi accumulativi e concentrazionari del Capitale la sua linfa vitale ubiquitaria.
#6565
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
22 Ottobre 2019, 17:56:58 PM
Mi pare che lo scambio tra Elia e niko siano assai eloquenti per dimostrare che non si può trattare questo brand a prescindere dalla ditta e la sua storia. Cosa che non accade con la tavola di Mendeleev, la doppia elica del DNA, le carte geografiche e calendari aggiornati al contesto con le loro funzionalità pratiche. Un relativista, caro Phil, dovrebbe avere più elasticità di fronte al relativo anche degli universali che valgono per tutti in un determinato contesto spaziotemporale. Cosa che non si può dire del crocefisso, al di fuori di una non auspicabile teocrazia cristiana. Ci abbiamo messo più di mille anni per liberarcene e tu la vuoi graziare con tanta nonchalance. E' proprio vero che non c'è più religione.

Cara Elia in questo paese ci sono milioni di atei (se il clero cattolico fosse pagato senza lo scivolo untuoso di leggi truffa sospetto che sarebbero molti di più). Dovevi nascere due secoli fa. Oggi sei costretta a convivere con atei, musulmani, ebrei, induisti, buddisti, riti vudu e cristiani di tutte le sette. Fattene una ragione e vivi serena. Due secoli fa, ma anche uno solo, non si sarebbe nemmeno discusso questa questione. Sapendo ciò, e applicando un sano principio di precauzione, meglio tenere i simboli religiosi al di fuori dei palazzi di Cesare e metterli in quelli di Dio, dove nessuno li contesta. Semmai sbrigatevela tra voi teisti, visto il sovraffollamento di numi non proprio colombe di pace nei reciproci rapporti. Ma noi laici - ma lo facevano pure i famigerati imperatori romani col loro Pantheon - possiamo insegnarvi che, con le buone maniere, c'è posto per tutti. Ciascuno nel suo tempio tra i suoi affezionati fedeli. Il templi della laicità - religiosamente neutrali e super partes - sono una faticosa conquista da preservare. Nell'interesse di tutti.
.
#6566
Citazione di: Phil il 21 Ottobre 2019, 21:56:18 PM
Ecco allora alcune conseguenze; la prima è una sovversione (perversione, direbbe qualcuno) storica: il «banalmente» dell'epoca metafisica ha fondato via negationis e motivato la metafisica; svegli vs dormienti, episteme vs doxa, etc. mentre il «banalmente» attuale post-metafisico è lo sfondamento della metafisica e ribalta, "trasvalutandoli", i ruoli delle dicotomie di cui sopra (ora, per il senso comune ma non solo, gli svegli sono i non-metafisici, l'episteme non è quella della metafisica degli archè ma quella della scienza e delle sue leggi, etc.).

Trasvalutazione alla Tomasi di Lampedusa mettendo Bilderberg al posto del Concistoro, con la sua episteme che sorveglia come l'occhio di Sauron la doxa dei social e la dirige verso le praterie della metafisica Economics.

CitazioneLa seconda conseguenza è che le filosofie un tempo reiette (quella popolare "da strada", quella immanente-orientale, quella dissacrante-decostruzionista, etc.) acquisiscono pian piano sempre maggior "dignità", non solo fra il popolo, ma anche agli occhi dei professionisti che, volenti o nolenti, vengono chiamati a prendere atto delle nuove dinamiche umane e sociali.

Direi che la dicotomia è sempre stata tenuta in gran conto dai bocconiani dell'epoca: panem et circenses. Ma anche: bastone e carota. Cooptando sagacemente il Masaniello di turno da dare in pasto al popolo inferocito al momento giusto ad imperitura riconferma del ruolo di Cesare e dei suoi  "competenti".

Citazione
La terza conseguenza è che per fronteggiare il «banalmente» contemporaneo, si può tutt'ora fare appello alla metafisica (banalizzando il «banalmente» alla luce di una trascendenza forte), oppure banalizzare il «banalmente» installandosi nella sua banalità, nel radicamento allo "spirito della contemporaneità", potendo riflettere criticamente dal suo interno senza andare oltre (meta) la contingenza e l'immanenza della banalità dell'esistenza e dell'accadere (ovvero indirizzandosi verso una filosofia tutta terrena, fra aspirazioni pur sempre umane e modelli di spiegazione sempre più ramificati).

Platone, Aristotele, Epicuro, Diogene cinico. C'è molta varietà anche nel pensiero classico. Zuckerberg e i bidelberghini possono ancora andare a scuola da Ignazio di Loyola. Incanalare le pulsioni e governarle politicamente non l'ha certo scoperto Sigmund Freud. L'unica novità è la tecnica-tecnica. La materia del feticcio. Con al vertice la materia monetaria, esotericamente smaterializzata. Ma le tecniche psicosociologiche di manipolazione sociale sono antiche come la religione. Che ne fu la somma archè. Ancora arzilla più che mai.

P.S. Notevole la critica del Nulla. Chapeau.
#6567
Tematiche Filosofiche / Re:Fisica e Tempo
21 Ottobre 2019, 14:57:34 PM
Citazione di: paul11 il 21 Ottobre 2019, 14:41:53 PM
Trovo che l'ontologia dello spazio e tempo e delle particelle in termini fisici nella relatività e quantistica siano più vicini alla meta-fisica originaria di quanto lo sia stata la fisica classica.
Non è un caso che grandi scienziati abbiano speculato anche di filosofia, poiché il sapere muta la qualità delle domande che ci si pone(perchè il mondo è così, che senso ha tutto questo e io stesso in questo mondo?.....)

Forse perchè l'Essere che aveva trovato un ultimo riparo ontologico nella scienza è stato sfrattato anche da lì. Ed ha dovuto tornare dalla finestra in quella metafisica da cui era uscito dal portone con gran squilli di trombe. Meritati, perchè ha tolto di mezzo qualche fantasma ormai di troppo, ma illusorie come sono tutte le marce trionfali. Oggi, che scienza e filosofia si trovano a surfare sugli stessi perigliosi mari, la fisica relativista ante litteram Ipazia di Alessandria, si troverebbe proprio a suo agio.
#6568
Non è importante chi ha messo per primo il ci sull'Essere ma il fatto che il tempo di quella metamorfosi era ormai maturo. Essere in Tempo. Che poi è il nostro.
#6569
La questione è semplice. Mentra Spinoza poteva ancora cercare di costruire una metafisica razionale a partire dal concetto di Dio, già Kant si trovò costretto a separare il trascendente dal trascendentale, assegnando il primo alla teologia e il secondo alle scienze umane. Da allora la discussione metafisica si è spostata sempre più da Dio all'Essere, ultimo frammento ontologico in carico al pensiero metafisico. Peraltro corretto da Heidegger con quel ci che ne relativizza ulteriormente l'ontologia.

Oggi Dio appartiene integralmente al pensiero teologico e l'unica "metafisica" che si può fare su di esso è di natura teologica, ovvero su basi di fede, non di ratio, come dovrebbe essere un ragionamento (meta-fisica) filosofico.
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#6570
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
21 Ottobre 2019, 11:07:11 AM
Citazione di: Phil il 21 Ottobre 2019, 01:15:49 AM
La mia perseveranza non cerca di sfinire l'avversario (non ne vedo), ma piuttosto di esporre la mia prospettiva "per vedere l'effetto che fa" (siam qui anche per quello, no?): se Ipazia ha letto fra le mie righe (non certo nelle mie righe) che vedo nel crocifisso «modello amoroso di valore universale», significa che mi sono spiegato davvero male e/o che ho una posizione piuttosto indecifrabile per il paradigma altrui; così come se il mio rifiutare di seguire la "degenerazione" del topic verso la solita invettiva generale contro il cristianesimo in società (preferendo addentrarmi nella questione specifica del topic), viene letto come arrampicarsi sui vetri o disonestà/dissociazione intellettuale, allora le mie argomentazioni (soprattutto quelle non raccolte dalle repliche altrui...) non sono proprio riuscito a renderle chiare (oppure sono così inappellabili che per muovere obiezioni dalla propria zona di comfort bisogna necessariamente saltare dal «brand» alla «corporation»? Sarebbe più una delusione che una soddisfazione). Se ho citato spesso il "malcapitato" anthonyi (con cui mi scuso per avergli fatto fischiare le orecchie troppo spesso) era per invitare a non ragionare per copioni già scritti o diatribe "da manuale" (a giudicare dalle reazioni altrui, ho fallito e ne prendo atto).
Il motivo di tale incomprensione (che ho potuto riscontrare anche altrove, sempre fra ragionevoli atei) è secondo me che fuori dalle posizioni canoniche, c'è il disagio di non poter ricorrere alla precomprensione abituale («se lui è x allora deve sostenere y»); se poi anche l'istintivo meccanismo psicologico gruppale del "o con me, o contro di me" viene rifiutato esplicitamente da una posizione "terza", allora la perturbante prospettiva altrui suscita un certo disagio che spesso si preferisce non affrontare, per timore di uscire dai consueti (ragionamenti) binari (almeno così interpreto le reazioni che solitamente riscontro)....
Il contesto sociale in cui viene usato un simbolo è quindi rilevante: appenderlo oggi o appenderlo quattro secoli fa o mille anni fa, ed appenderlo in una classe o in un monastero o in un parlamento, non conferiscono lo stesso "potere taumaturgico" a quel simbolo. Qui si dovrebbe parlare di quello appeso oggi nelle aule, se non ho capito male... detto in altri termini, ho solo un po' di nostalgia di un discorso tematico che qui non si è (quasi) mai sviluppato perché prontamente spinto verso gli affollati e ben noti lidi dell'anticlericalismo "in generale e per principio".
P.s.
Propongo questa curiosità a proposito di crocifisso e tecnologia: una nuova forma non di propaganda, ma di "fidelizzazione" (in tutti i sensi) ed engagement dei "clienti":
https://www.ninjamarketing.it/2019/10/15/erosary-app-vaticano-social-bluet/

Non ho letto fra le tue righe, ho solo riportato l'argomento che va per la maggiore a  giustificazione di una cosa che per la Coca Cola, o qualsiasi altro simbolo di parte, non sarebbe giustificata. Tanti ci cascano sul "messaggio universale" del crocefisso ed è proprio per questo che bisogna "sviluppare il discorso" oltre il giardinetto da "mulinobianco" in cui i cattolici (e mi pare anche Phil) lo vorrebbero ridurre.

Il marchio di una ditta particolare dovrebbe avere un valore maieutico universale (come la tavola di Mendeleev) per poter essere appeso sopra la testa dell'insegnante. La qual cosa, indipendentemente dal grado o meno di anticristianesimo, non si dà. Quindi, mummificato o attivo che sia, non vi è alcun motivo per appenderlo. Che poi i cattolici più militanti ci tengano tanto, puzza già di suo di zolfo. Che è un inequivocabile segnale di attività.