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Messaggi - Ipazia

#661
Attualità / Re: Il nuovo kippur
01 Aprile 2024, 13:25:44 PM
Citazione di: green demetr il 01 Aprile 2024, 00:17:10 AMISRAELE i territori li ha comprati dai land lord palestinesi, che non sapevano che farsene di quelle terre desertiche e incolte.

Anch'io posso comprare "territori" dai land lord padani, ma da qui a costruirci uno stato indipendente, tra l'altro razzista su basi suprematiste ebraiche, il non sequitur è evidente a chiunque abbia un minimo di cultura giuridica e onestà intellettuale.

Per costruire uno stato c'è voluto il terrorismo sionista.
#662
Ma quando mai il singolo era tutto nella Grecia antica ! Socrate antepone le leggi sbagliate dello stato alla sua vita e Platone scrive "Repubblica" dove osanna quei "comunisti" di spartani.

Green ci fai o ci sei ?

Aristotele parla di politikon zoon e la polis si chiama polis, anche ad Atene. 

Il plurale etico (ed etologico) è obbligato dove ci sia un minimo di logos sensato. Non bisogna aspettare i sanculotti per ragionarci sopra.
#663
L'approccio scientifico dell'antropologia si regge sul rigore ermeneutico della ricerca che insegna a superare i bias personali, lasciando piuttosto caselle in bianco che narrazioni favolistiche.

Il concerto è un ente tanto quanto il martello e così si dissolve la distinzione ontologica tra oggetto materiale ed evento.

Antigone non fondava la sua disobbedienza alla legge dello stato su fattori individuali pertinenti al fratello o al suo amore fraterno, ma su leggi collettivamente vincolanti, più antiche delle leggi dello stato.

L'etica, per sua natura, è sempre collettiva. La declinazione al singolare è un applicativo del contesto plurale.
#664
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 31 Marzo 2024, 08:10:46 AMPerché mai chi è in una situazione di pace interiore non può essere anche un po' folle? Perché mai la pace interiore dovrebbe essere omologazione e adattamento?
Mettendo i fattori nell'ordine corretto: l'omologazione e l'adattamento sono l'instrumentum regni per (far) fare cose ignobili conservando la pace interiore.

A tal proposito sempre utile richiamare quanto detto da Steven Weinberg:

"La religione rappresenta un insulto alla dignità umana. Con o senza di essa, ci sarebbero sempre buoni che farebbero il bene e cattivi che farebbero il male. Ma perché i buoni facciano del male, occorre la religione."

La religione, ovvero la forma più antica di omologazione. Ma vale anche per le ideologie non religiose, quando acquistano consistenza politica omologante.

L'arcivescovo Arnaud Amaury era sicuramente in pace con se stesso quando decretò il massacro di tutti gli abitanti di Bèziers, col sublime e corretto argomento teologico che tanto Dio sapeva quali erano i suoi e quali, gli eretici, di Satana:

" Cedite eos. Novit enim Deus qui ejus sunt".

Anche Adolf Eichmann era in pace con se stesso quando faceva viaggiare in orario i treni verso Auschwitz. E rimase tale fino alla fine, reclamando la sua innocenza. Si sarebbe sentito meno in pace con se stesso se i treni non arrivavano in orario.

La fallacia della tesi risulta pure dal fatto di essere stata rilevata da due partecipanti al forum che sulla visione del mondo e dell'oltremondo hanno opinioni opposte.
#665
Citazione di: anthonyi il 30 Marzo 2024, 20:55:53 PMTutte le innovazioni, per poter affermarsi socialmente, devono essere omologabili, anche il socialismo a te caro prima passa per una fase di innovazione/rivoluzione, poi diventa omologazione del nuovo sistema economico, se così non fosse, se non si raggiungesse un nuovo equilibrio, non potremmo parlare di mutamento ma solo di instabilità perenne.
Con una piccola, non marginale differenza: il comunismo non è omologabile nel capitalismo, Apple invece lo è perfettamente. Un sistema non può omologare ciò che lo distrugge, ma solo ciò che lo fortifica. Che ne aumenta il valore e condivide i valori.
#666
Cosa ne pensa(va) l'irraggiungibile Philippe Daverio:

https://fb.watch/r89pIhzLk4/
#667
No. Serve a capire che esistono tante realtà, o piani del reale (per i monisti), ciascuna con una propria autonomia e rilevanza. Esiste un piano/realtà fisico, chimico, geologico, biologico, antropologico, per lo più locali, che determinano il nostro destino e su cui possiamo incidere molto più significativamente che sulla non-località quantistica. Quando controlleremo pure quella se ne riparla. Magari con una bella macchina del tempo targata Davos. O pillola rossa.
#668
L'astrofisico chiude con una sentenza sulla "realtà". Mi pare un modo millantante di scomodare una categoria così fatale, col rischio non calcolato di passare dai calcoli a (pessima) metafisica, decisamente in perdita. Più sensato parlare di fenomeni.

Realtà ce ne sono molte e, purtroppo per noi, quelle che ci riguardano più da vicino sono dannatamente locali.
#669
Non vedo perchè dovremo incaponirci per superare i limiti di risoluzione del microscopio ottico, quando abbiamo risolto il problema con quello elettronico. L'indeterminazione di Heisenberg non mette in discussione la nostra capacità di servirci di onde e particelle con artefici ad hoc. E tanto basta.

Speculare sull'indeterminabile subatomico per mettere in discussione tutto il determinabile, a partire da quell'indeterminazione, è metafisica fallace che pretende assai di più di quello che può. Un retaggio continuista, della "natura non facit saltus", che stenta ad orientarsi nei salti della fisica quantistica e nelle nuove (epistemo)logiche, a cui la natura ci obbliga. Entanglement incluso. La cui realtà non locale non falsifica la realtà crudamente locale delle nostre armi di distruzione di massa.

Visto che se ne parla molto, un video divulgativo, per quanto ne consenta la materia:

#670
Citazione di: anthonyi il 30 Marzo 2024, 10:13:45 AMDirei che é proprio il contrario, le persone con conflitti interiori sono proprio quelle che cambiano il mondo. Jobs disse: "siate affamati, siate folli", e lui di mutamento ne sapeva qualcosa. Chi é in pace interiore, invece, si omologa e si adatta al mondo rappresentando sempre una forza conservativa. Poi certo il mutamento può essere nel bene o nel male.....

Stavolta concordo con Anthonyi e mi era venuto da aggiungerlo, ribaltando la tesi di Aspirante. Vedo che l'ha fatto lui e approvo. Personalmente mi preoccupano di più gli omologati delle anime in pena.

Il motivo per cui non cambiano il mondo è perchè incidono poco, in quanto i motori dell'omologazione hanno facile gioco nell'isolarli e distruggerli. Jobs ha avuto successo perchè la sua innovazione era coerente con l'omologazione dominante, era omologabile.


#671
Leggendo "la banalità del male" si comprende quanto "essere in pace con se stessi" sia facilmente implementabile dal contesto sociale, anche nel caso dei fenomeni più brutali della storia umana.

Quando il vescovo della crociata contro gli eretici disse "uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi", dopo aver espugnato la città che ospitava un gruppo di eretici, era assolutamente in pace con se stesso e la sua fede.

Poi ci sono i cambi di prospettiva, illuminazioni e pentimenti, ma tutta la macchina sociale è strutturata per omologare umani "in pace con se stessi" nell'eseguire gli ordini impartiti. La covidemia è stata un esempio eclatante che ci ha toccato da vicino, e pentimenti se ne vedono pochi.

Anche la maggior parte dei nazisti (tipo Kappler) sono morti a 90 anni "in pace con se stessi", senza alcun pentimento o dubbio.

Le "guerre interiori" riguardano una sparuta minoranza di umani non omologati, che non cambiano il mondo. A cambiare il mondo provvedono più le catastrofi, subito rimosse da negazionismo, amnesia, cambio di casacca, che ripristinano in breve tempo la pace interiore.

Anche la lezione di Primo Levi e la storia d'Israele sono istruttive su tali meccanismi.

#672
L'osservazione di Platone evidenzia la contraddizione fondamentale  del relativismo etico: l'assassino non vuole essere assassinato, il ladro, derubato,... Anche una banda criminale non potrebbe sussistere se adottasse al suo interno lo stesso comportamento che impone alle sue vittime.

Pertanto è possibile stabilire una linea di demarcazione non solo tra etiche diverse, ma pure tra etica e non-etica.

L'etica è il connettivo senza il quale una società non può sopravvivere e si disgrega. Il diritto fissa istituzionalmente i principi etici di una società, che essendo in perenne evoluzione, produce anche un'evoluzione di tali principi.

Tutto questo è indagabile con rigore scientifico da discipline quali l'etologia e l'antropologia, individuando i fondamenti su cui si regge l'impalcatura etica, tra cui valore (correlato a equità) e libertà, certamente.
#673
Il consumismo sta salendo di grado, come il totalitarismo sanitario, dall'opzionale al coatto. Il green è il galoppante cavallo di Troia del consumismo coatto, che si va a sommare a quello psicologicamente indotto per riempire di merce una vita di merda. Anche la guerra è una forma di consumismo coatto. 

Vi è un rapporto inverso tra consumismo patologico e coatto. Quanto più il primo cala, per guarigione o overdose dei soggetti malati, tanto più il coatto deve garantire il mantenimento del saggio di profitto dei padroni del mondo, con un meccanismo impositivo analogo a quello del totalitarismo sanitario.

Carota e bastone, as usual.
#674
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Marzo 2024, 10:08:17 AMCosa intendi per buona politica diplomatica? Se per qualche decennio ci siamo beati del fatto che in Europa non vi fossero più guerre e poi, di punto in bianco abbiamo avuto, negli anni '90 del secolo scorso la guerra nella ex Jugoslavia, ed ora un'altra nell'ex URSS, forse le diplomazie non hanno lavorato così bene. Non hanno potuto, saputo o voluto farlo?

Guerre ce ne sono sempre state finita la seconda g.m.: di liberazione nazionale, decolonizzazione, neocolonialistiche e imperialistiche su vasta scala. La diplomazia può mitigare i conflitti ma non fa miracoli in assenza di equità interna di classe e nelle relazioni internazionali.

CitazioneAltro punto: se io non sono in pace con me stesso, come posso pretendere che sia in pace il mondo intero? Quante guerre interiori combatte ognuno di noi, di cui gli altri sono all'oscuro?

Non sequitur. Sono due piani totalmente slegati. I nazisti erano così in pace con se stessi da non vedere nemmeno i lager, oppure considerarli sacrosanti. Hannah Arendt lo spiega bene nel suo testo famoso.
#675
In generale concordo con quanto postato da bobmax. L'idea noumenica di sostanza/essenza non ha consistenza gnoseologica da quando la scienza, oltre alla filosofia, ha preso atto che panta rei. Per comodità possiamo fissare il divenire in singoli fotogrammi, ma non possiamo dire che questo appartiene all'ontologia, mentre l'evento no. Un terremoto cos'è ? Un concerto ? Ha caratteristiche gnoseologiche (ente) un concerto ?

Al di là delle opinioni, la suddivisione del mondo in "fatti" (Tatsachen) e non "cose" (Dingen) fatta da LW, non è arbitraria, ma tiene conto dell'evoluzione della realtà dal punto di vista di una fisica, e una filosofia, aggiornate. Non si può pensare una ontologia filosofica (e gnoseologia correlata) in contraddizione con quella delle scienze naturali, ma semmai come estensione in domini non di competenza di queste ultime.