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Messaggi - Aspirante Filosofo58

#661
Citazione di: bobmax il 31 Marzo 2023, 07:02:50 AMSi complica quando si aggiunge, si semplifica quando si toglie.
Semplificare è sempre più difficile che complicare.
Ma simplex sigillum veri...

La reincarnazione è una spiegazione che introduce ulteriori realtà. Che devono esistere.
Queste realtà consistono in un mondo trascendente, in cui transitano le anime, e dove un meccanismo di valutazione le pesa per stabilire la prossima vita. Occorre inoltre un processo, che effettui la trasmigrazione, che sia fasato con le nascite che avvengono nel mondo fisico.
Sempre che vi sia un solo mondo fisico... E così via, una serie di complicazioni.

Tutte queste complicazioni necessitano poi di fissare come veri concetti che non sono affatto assoluti, come per esempio il divenire.

È normale complicare le cose, perché semplificare è difficile.
Basta vedere la fisica moderna con tutte le sue particelle...
Ma in ogni campo della conoscenza i veri passi avanti sono stati fatti semplificando.
Il principio d'inerzia, per esempio, è stato una importante semplificazione.

Che l'amore muova ogni cosa è il cuore della semplicità. E per questo è tanto difficile...
Semplificare non significa ignorare. Io posso semplificare un processo, per farlo comprendere a chi diversamente avrebbe difficoltà al riguardo. Chi è privo della vista dalla nascita non vede i colori, che pure esistono. Lo stesso dicasi per chi è privo dell'udito dalla nascita, che non ode i suoni che pure esistono.  Può sembrarti paradossale, ma la reincarnazione, per quel che mi riguarda, semplifica molte cose. Innanzitutto spiega il perché di questa mia vita, difficile e pesante, il che non è poco. Ignorare la reincarnazione, mi lascerebbe parecchie domande senza risposte, o con risposte insufficienti o inadeguate. Poi, tutti i particolari possono essere secondari, esattamente come è secondario conoscere tutti i meccanismi che fanno muovere un'auto, dal momento in cui  schiacci sull'acceleratore, o la fanno fermare nel  momento in cui schiacci sul freno. L'importante, per un automobilista, è che l'auto si muova accelerando e si fermi frenando. Il resto è roba da meccanici o da costruttori. Idem per la reincarnazione: a me non interessa sapere se sia stata una mia scelta come anima desiderosa di evolvere più rapidamente, o se sia la volontà di Dio, o dell'Esistenza: tutte robe da meccanici dell'anima! 
#662
Citazione di: Socrate78 il 30 Marzo 2023, 22:58:50 PM@Aspirante: Guarda che se tu compi azioni positive per ottenere un destino positivo in vite successive, ciò non ti varrà a nulla perché lo fai per interesse e l'interesse egoistico non crea karma positivo, che è invece dato dall'amore incondizionato.
Inoltre anche se dovesse esserci soltanto una vita, questa, una spiegazione religiosa che ti posso anche dare per il fatto che alcune vite sono gravate più di altre dal dolore potrebbe essere quella secondo cui Dio abbia voluto gravare alcune anime di pesi maggiori per fare in modo che esse riparino con il loro dolore i peccati commessi dagli altri, come ha fatto Cristo sulla Croce. Queste anime, apparentemente sventurate, sarebbero invece privilegiate da Dio che le avrebbe scelto come riparatrici dei peccati altrui. Infatti, se per la fede cristiana ogni uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio/Cristo, per analogia anche la sofferenza umana può avere un valore redentivo non solo per l'individuo singolo ma anche per tutti gli altri, in maniera tale che alla fine, a causa della sofferenza di molti, tanti peccati sono redenti e di conseguenza la stragrande maggioranza delle anime sarà accolta dall'amore di Dio al termine della vita.

Qui facciamo il processo alle intenzioni? Non di rado ricordo che ogni essere umano è come un pezzo di un immenso puzzle, chiamato umanità, e che ognuno di noi deve trovare il suo posto, unico, nel puzzle affinché esso si possa compore. Io, che ragiono in termini di umanità, come potrei essere egoista? Come potrei pensare al mio interesse personale, disgiunto da quello dell'umanità? Chi si comporta in modo egoistico, chi pensa solamente a se stesso, lo fa in contrasto con l'umanità stessa: in pratica, chi ragiona in modo egoistico pensa unicamente ad arricchire se stesso, anche a costo di far morire di fame gli altri, e non è il mio caso!  Poter tornare in questa valle di lacrime, in posizione migliore dell'attuale mi permetterebbe di a aiutare tante altre persone che si trovassero in condizioni simili alla mia attuale. Perciò non capisco il tuo intervento. 
#663
Citazione di: bobmax il 30 Marzo 2023, 22:24:06 PMSecondo me, è fondamentale la questione che solleva Aspirante, perché riguarda la Giustizia. È il tema di Giobbe.

Mentre, non me ne voglia Aspirante, è alquanto opinabile la sua spiegazione.
Ciò che è in gioco infatti non è un ipotetico aldilà, ma il Bene.

Poiché si pretende legittimamente una risposta, come fa Giobbe, qui si deduce che l'unica possibilità consista, se il Bene è, nella metempsicosi.

Ma la reincarnazione oltre a complicare le cose si fonda su "verità" che limitano la visione.
Una di queste "verità" è l'esistenza dell'anima immortale.

Mentre sarebbe più semplice considerare l'anima un puro nulla.
Tuttavia un nulla che è lo stesso Dio...
Perché l'immortalità dell'anima e la reincarnazione (o metempsicosi) complicherebbero tutto? 
#664
Citazione di: doxa il 30 Marzo 2023, 15:58:10 PMAspirante ha scrittoCiao Aspirante, ma è proprio necessario credere o illudersi che dopo questa vita ce ne siano altre ? Nel tuo caso come risarcimento !

Sperare  di continuare a vivere post mortem con altre modalità serve soltanto a non accettare la finitudine e ad alimentare la necessità  dell'oltrevita, della consolazione religiosa di qualsiasi tipo.

So che dovrò morire ma non ne faccio un dramma. Così vuole la natura e così sia. Non ho bisogno di sperare o credere nell'aldilà o in vite successive.  ::)
Non è  necessario credere o illudersi, e io non ci credo né mi illudo. Se tanto dobbiamo morire tutti inesorabilmente; se ognuno è chimica in trasformazione, tanto vale fare il tifo per Putin e i suoi famigerati missili ipersonici, almeno la facciamo finita con questa farsa! Che senso ha che qualcuno nasca imperatore e qualcun altro mendicante, se non in conseguenza a vite precedenti? La mia non è fede. Semplicemente ho scartato ciò che per me non ha senso alcuno, e ho potuto farlo, paradossalmente grazie alla mia condizione fisica, non proprio da atleta. Da sempre sono abituato a pensare per cercare di capire. Scartando ciò che non ha senso alcuno, alla fine resta il nocciolo della questione, la sostanza. Forse ciò può parere inutile quando si vive una vita "normale" simile a tante altre; viceversa, quando si è costretti a fare sforzi fisici per compiere movimenti facili o semplici per i più,  allora si mettono a dura prova i neuroni. Finché i miei reggono, va tutto bene. Quando non sapranno, potranno o vorranno più funzionare correttamente, sarò arrivato al traguardo.
#665
Citazione di: Ipazia il 29 Marzo 2023, 17:46:32 PMStephen Hawking ha curato la sua anima in condizioni sicuramente peggiori delle tue. Non credo si sia mai adagiato sulla domanda sul senso della sua vita, ma abbia cercato, fino alla morte, di dargliene uno suo originale. Il che vale per chiunque, anche per i più fisiologicamente fortunati.
Non mi sono mai piaciuti i confronti, perché ogni essere umano è unico e irripetibile. Già quando ero in quel girone infernale che è stato l'Istituto di riabilitazione motoria, in cui ho trascorso gli anni delle elementari, potevo considerarmi tra quelli messi fisicamente "meno peggio". Tuttavia, ciò era una magra consolazione, rispetto al fatto di essere, bimbetto, lontano dalla mia famiglia.
In realtà anch'io ho cercato di dare un senso alla mia vita, ma non sono sicuro di esservi riuscito. Mi sono diplomato, ho lavorato e sono in pensione, ho avuto e ho tuttora diversi hobby, sono sposato da 24 anni, ma non ho figli. Ho tre diplomi, ma nessuna laurea. Basta ciò a dare un senso alla propria vita?
#666
Quando, come me, si ha un corpo da sempre simile ad una vecchia carriola arrugginita, con la ruota perennemente sgonfia; quando, nonostante le innumerevoli cure, per cercare di migliorare le proprie condizioni, ci si accorge che la lotta diventa sempre più impari, che le forze avverse aumentano col passare degli anni, in misura diversamente proporzionale alle proprie forze, si rivolge la propria attenzione ad altro dal corpo. Quindi, io sono arrivato alla conclusione di non essere solamente il corpo, del quale purtroppo mi sento prigioniero. 
Mi spaventa questa continua e crescente attenzione alla fisica, alla chimica e alla biologia dell'essere umano: si fa di tutto per allungare la vita, ma la qualità?  Che senso ha vivere 90 e più anni in un corpo che non risponde ai nostri comandi? Ho letto da qualche parte che il corpo è come un vestito per l'anima: a me è toccato un vestito logoro da una vita. Continuo a rappezzarlo, ad aggiungere toppe su toppe, ma il discorso non cambia! 

Io non sono così sicuro che questa sia l'unica vita che abbiamo. Che senso avrebbe? Secondo me questa vita è una delle tante, effetto di quelle precedenti e causa di quelle future. Non sono così convinto che esistano beatitudine e dannazione eterna, quanto semmai che ogni vita sia un modo per purificare l'anima fino alla perfezione. 
#667
Citazione di: Pio il 28 Marzo 2023, 12:34:50 PMIl perdono è un antidoto all'odio, che annienta l'agape. Per questo è cosi importante nel cristianesimo. Se mi sforzo nel tentativo di perdonare non mi sforzo nell'odiare il prossimo che ritengo mi abbia fatto torto. È piuttosto semplice.
Perché lo sforzo? Non dovrebbe essere il perdono una prerogativa naturale dell'essere umano?
#668
Citazione di: Duc in altum! il 28 Marzo 2023, 10:26:21 AMScusa @Aspirante Filosofo58, ma se non ho colpe, se non la pazzia di qualcuno che si è inventato un mio inesistente errore, ma di che parliamo?!

Forse dovresti provare a riformulare la questione, così non 
Citazione di: Duc in altum! il 28 Marzo 2023, 10:26:21 AMScusa @Aspirante Filosofo58, ma se non ho colpe, se non la pazzia di qualcuno che si è inventato un mio inesistente errore, ma di che parliamo?!

Forse dovresti provare a riformulare la questione, così non regge.
Può essere che qualcuno ritenga di non avere colpe ma che  inconsapevolmente abbia fatto qualcosa che ad altri pare una colpa. Nessuno è perfetto e il chiarimento è sempre perlomeno utile.
#669
Citazione di: Duc in altum! il 27 Marzo 2023, 23:00:29 PMNulla (anche perché, come tu dici, non ho fatto nulla e sto bene con la mia coscienza), perché codesto è un fuori di testa!
Anche se questo fosse un tuo consanguineo?
#670
Citazione di: Duc in altum! il 27 Marzo 2023, 19:10:26 PMCome, come?!?
Non si riesce a perdonare (alias: non si vuole!) e la colpa è di Dio!?
Altro che strano ...una bella scusa!
Supponiamo: tu conosci una persona che di punto in bianco ti accusa di qualcosa, lasciandoti esterrefatto, perché tu ritieni di non averle fatto nulla di male; cerchi il dialogo per capire dove o cosa hai sbagliato; ti rendi disponibile a chiedere scusa per i tuoi errori e ti dici disposto a perdonare l'altro per i suoi errori; l'altra persona non vuol sentire ragione, convinta com'è, di aver subito un'offesa, e ti chiude ogni possibilità di dialogo: cosa fai? Avresti il coraggio di dire a questa persona ciò che hai scritto a me come risposta? 
#671
Citazione di: Socrate78 il 27 Marzo 2023, 17:00:37 PMGiuda era invece già prima che commettesse il gravissimo peccato considerato dannato da Dio, poiché Gesù afferma testualmente: "Il Figlio dell'Uomo dovrà patire molto, essere riprovato dai suoi, essere consegnato alle autorità e morire. Ma guai a chi tradisce il Figlio dell'Uomo: sarebbe stato meglio per lui NON essere mai NATO!". Ora, se Gesù dice di Giuda che per lui era meglio non essere mai nato, significa che già sapeva che si sarebbe dannato e che era escluso dai piani di redenzione o no? Tutto è voluto e già predisposto da Dio, quando Dio ha creato Lucifero sapeva benissimo che sarebbe stato irremediabilmente cacciato dal Paradiso, ma siccome il male serve al bene, è necessario che nel piano di Dio ci siano i malvagi che non possano far altro che compiere il male.
Giuda era già condannato? Meglio per lui sarebbe stato non nascere? Mi sembra assurdo. Come può un essere creato a immagine di Dio,  essere creato, sapendo che avrebbe tradito Gesù?
#672
Io sono un semplice diplomato, con la voglia di imparare, di fare esperienza, e spesso, quando lavoravo, ho avuto a che fare con laureati che potevano essere benissimo miei figli. Loro erano laureati e io no, anche se non di rado mi davano l'impressione di sentirsi arrivati. Quindi, a mio avviso conta poco o niente la differenza di ciò che sta scritto sul pezzo di carta: diploma o laurea. Sono tali e tante le variabili...
#673
Citazione di: ricercatore il 27 Marzo 2023, 11:12:23 AMSpesso gli insegnamenti di Gesù non sono davvero comandamenti ma constatazioni.

Perdonare - quando si riesce a farlo - ti libera dai lacci della rabbia e del risentimento.
E' un gesto che in realtà fa stare bene chi perdona, non chi viene perdonato.

Penso che perdonare sia molto difficile, indipendentemente dal fatto di essere o meno cristiani.
Anzi, forse per i cristiani potrebbe essere ancor più complicato perché sanno di dover ubbidire ad un precetto religioso (per non sentirsi trasgressori di un principio cristiano), il che li può portare a fingere con sé stessi di aver perdonato quando invece ancora non lo si è fatto.

La verità è che siamo esseri umani, non Dio.
E perdonare sembra più un gesto divino che umano, soprattutto quando il torto subito è grave.
Secondo me, proprio perché nessun essere umano, occorre il dialogo tra chi pensa o crede di aver subito un torto e chi dovrebbe esserne la causa. Invece non è raro che chi crede o pensa di aver subito un torto, se lo leghi al dito, negando ogni forma di dialogo. Ciò mi pare un atteggiamento sbagliato e brutto.
#674
In rete ho trovato questo, che forse può stimolare il dibattito: 

Perdono e Compassione.

Il perdono non richiede che accettiamo comportamenti che ci hanno ferito.
Significa che riconosciamo l'umanità degli altri e ci liberiamo dalla rabbia e dal desiderio di vendetta.

La pratica del perdono richiede molta gentilezza e compassione verso noi stessi e gli altri.
Non si tratta di perdonare solo una volta, ma di fare una scelta quotidiana di lasciare andare il dolore e di avvicinarci agli altri con un cuore aperto.

Il perdono può essere un processo lungo e difficile, ma può portare a una maggiore pace interiore e a relazioni più sane e significative.

Il perdono non è una debolezza, ma un atto di coraggio e di forza interiore.
Ci permette di liberarci dal passato e di costruire un futuro migliore per noi stessi e gli altri.

Il perdono non significa giustificare il comportamento degli altri, ma piuttosto liberarsi dalla rabbia e dal risentimento che ci impediscono di vivere appieno la nostra vita.

La compassione non è una debolezza, ma una forza.
Ci permette di connetterci con gli altri a un livello profondo e di trovare soluzioni creative ai problemi che ci affliggono.

Il perdono è un atto di coraggio che ci permette di superare il nostro egoismo e di concentrarci sulla ricerca del bene comune.


di Marshall Rosenberg
(psicologo statunitense)
da: "La forza del perdono"
#675
Citazione di: Ipazia il 27 Marzo 2023, 00:30:56 AMDonare senza contropartita ?
Sì, perché donare per avere qualcosa in cambio, non è donare; è altro (interesse?).  

Io credo che il perdono la regola per chi considera l'altro più importante di ciò che ha fatto o detto. Viceversa, chi si fossilizza su fatti o azioni dell'altro che, a suo dire, sono fuori luogo, hanno offeso, ecc... ecc... trascurando l'importanza dell'altra persona, probabilmente non è in pace nemmeno con se stesso; ha delle lotte interiori irrisolte, per cui chiude la porta ad ogni forma di dialogo. Per lui è più importante l'offesa ricevuta, l'onore scalfito. Di fronte a tale "onta" il fratello o l'amico scompare. Purtroppo.