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Messaggi - Jacopus

#661
Accidenti bob, che spirito conciliante portato al perdono. Invidiabile. Ti chiedo di leggere il mio precedente post dove c'è la
Risposta alla tua domanda.
#662
CitazioneNon è il male a non esistere, è il colpevole.

Non mi sembra poi così difficile distinguere le due cose...

Ed è il male assoluto, la sua possibile realtà, a sfidarci.

E anche questo non mi sembra sia così difficile...
Senza colpevole non esiste neppure il male, a meno che non si voglia interpretare il male in modo metafisico, il che non è possibile, quando si viene assassinati.
#663
Il perdono ha come precondizione il male. Bisogna distinguere due tipi di male, che spesso si confondono consapevolmente, strumentalizzando, oppure inconsapevolmente. Il male naturale è il primo, un male rispetto al quale non è possibile fare altro che sottomettersi e che si chiama morte con le sue innumerevoli maschere. Il secondo è il male dell'uomo sull'uomo, da Caino in poi. Bisogna quindi perdonare Caino e le sue innumerevoli maschere (come lo stupratore di bambine). Il perdono più che un atto, dovrebbe essere pensato come processo. È vero ci può essere il perdono del "grande buono" come il principe Myskin, ma ciò non esclude che il perdono dovrebbe essere una pratica sociale prima di essere una virtù o un "talento" dei saggi. È la società che dovrebbe insegnare il perdono come processo. E come accenna Aspirante ciò può accadere solo quando non si ragiona più sul colpevole ma sulla situazione e sulla necessità di conciliare la responsabilità individuale (ineliminabile) e la responsabilità collettiva. Solo quando l'una non elide l'altra allora il perdono diviene un frutto che migliora la società in profondità e in modo duraturo, evitando il principio pericoloso e ambivalente del perdono come sacrificio. Il perdono non è una rinuncia ma la costruzione di un nuovo noi, e per far questo bisogna unire la vittima e il carnefice, il primo affinché non si nutra di vendetta e il secondo affinché chieda di essere perdonato e chieda il motivo del suo "essere carnefice".
#664
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
16 Gennaio 2024, 17:12:33 PM
Ulteriore precisazione sulle portaerei. Ebbene sì, ho usato un'iperbole. Usata proprio per sottolineare la disparità di forze attualmente in campo. Non sono particolarmente pro-USA, ma a scanso di equivoci occorre constatare che la potenza militare USA è estremamente più alta di ogni altro paese. Se a ciò aggiungiamo quella degli altri paesi NATO, la disparità è grandissima. Ciò non vuol dire vincere una guerra a suon di bombe atomiche, ma significa vincere (ancora per qualche anno, decennio, secolo?) le guerre a bassa intensità che si ripetono dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi, con qualche scacco (Vietnam), ma con in mano ancora gran parte del potere del mondo. Questa disparità di forze convenzionale è ben rappresentata proprio dalle portaerei americane, dalla loro stazza e dal loro numero. Tanto per fare un paragone. La prima portaerei italiana (Garibaldi) ha una stazza di 15.000 tonnellate o giù di lì, le ultime americane superano le 100.000. Gli USA hanno 11 di questi bestioni in giro per il mondo ed altre quattro in costruzione. La seconda di questa classifica è la Cina con 3 (ma di dimensioni minori). Giusto per capire la differenza di potenza militare, che diventa anche potenza economica e politica, ovviamente, specialmente se serve a controllare i mari, che sono intimamente connessi con il commercio.
#665
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
15 Gennaio 2024, 21:07:38 PM
Una precisazione strettamente tecnica. Le portaerei americane sono "fuori misura" e possono fare qualsiasi cosa, controllare rotte, conquistare stati, deportare popolazioni, iniziare la terza guerra mondiale e vincerla. In sovrappiù sono affondabili solo usando una bomba atomica (forse). Che vi sia una inequivocabile decadenza dell'impero americano è evidente, ma siamo ancora, mutatis mutandis, all'epoca di Marco Aurelio, non all'epoca di Romolo Augustolo.
Gli unni cinesi peró si stanno preparando bene, visto che le loro ultime portaerei iniziano a pesare 80.000 tonnellate, vicino allo standard americano di 100.000.
#666
Attualità / Re: Donazione rifiutata
13 Gennaio 2024, 14:57:53 PM
Un gesto coerente ed anche coraggioso, ma è un papa circondato da nemici dentro e fuori la Chiesa. Su Woytila grande statista, effettivamente lo era, uno statista temporale, nella grande tradizione dello stato della Chiesa. Niente a che vedere con Dio in ogni caso ( ricordo in particolare le affettuose foto fatte insieme ad un macellaio cileno).
#667
Tematiche Filosofiche / Re: Logica e Verità
12 Gennaio 2024, 21:08:51 PM
Sono d'accordo sui limiti della logica relativamente alla verità, soprattutto se si è dualisti, ovvero se si ritiene che le leggi fisiche non siano applicabili all'uomo in quanto soggetto etico.
#668
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
08 Gennaio 2024, 19:25:01 PM
Si può affrontare il problema dell'autorità fondata sulla verità come un processo che avanza per stadi. La verità non potendo essere contraddicibile è un assoluto e nel corso della storia dell'uomo quell'assoluto è stato interpretato da ideali che si sono susseguiti, come una specie di dinastia: Natura (pensiero greco), Dio (pensiero giudaico-Cristiano), Uomo/sovrano (pensiero moderno da Cartesio-Hobbes fino ai totalitarismi), Tecnica (pensiero post-moderno). Passaggi che non sono netti e che si sovrappongono, visto che la Tecnica è un dono prometeico e quindi che esisteva già nella cultura greca. Ma la traiettoria è questa e implica l'assunzione di ruolo dominante da parte dell'ideale sovrano di quel momento storico.
Il problema consiste nel fatto, che a differenza degli altri stadi, il passaggio del dominio della tecnica non è stato pensato a sufficienza e pertanto non può essere contrastato. A questo pensiero dominato dall'assoluto attraverso diversi cromatismi, come opporsi? Oppure, dobbiamo davvero opporci? Forse questo desiderio di assoluto che si ripete nei secoli, è semplicemente il desiderio di sconfiggere la morte. Ma qualcosa mi dice che non è così, che è necessario saper distinguere i vari tipi di assolutismo.
#669
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
08 Gennaio 2024, 12:49:07 PM
CitazioneL'essere umano non é naturalmente proteso verso il bene, ed é compito dell'educazione indirizzare verso di esso. 
questa dichiarazione è infondata. Si basa solo su una ideologia pseudoreligiosa, per cui l'uomo ha bisogno di essere limitato e indirizzato verso il bene, dato che è stato macchiato per sempre dal peccato originale. In realtà l'uomo avendo un SNC estremamente complesso, non ha una propensione istintuale verso il male, il che tra l'altro sarebbe anche un modo veloce per estinguersi, ma riesce ad adattarsi a sistemi altamente altruistici come a sistemi altamente egoistici, a sistemi sociali cooperativi o a sistemi sociali violenti. La prova è data dalle società storiche che si sono succedute nel tempo, estremamente diverse fra di loro. Sicuramente le società complesse devono implementare le pratiche di restrizione della violenza al fine di poter far convivere milioni o migliaia di persone, ma questo non ha niente a che fare con una supposta malvagità originaria dell'uomo. 
#670
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
08 Gennaio 2024, 08:31:28 AM
Per precisare quello che vorrei dire, ovvero il cambiamento enorme nella struttura del mondo sociale negli ultimi cento anni, può servire il rovesciamento della massima machiavellica "il fine giustifica i mezzi". Oggi assistiamo invece alla realizzazione inversa "i mezzi giustificano i fini", a partire da Marx, per il quale il denaro da mezzo per soddisfare fini umani è diventato fine a sè stesso, riducendo l'uomo e specialmente  l'uomo senza denaro, a oggetto sottoposto al dominio astratto del denaro. Si tratta di un cambiamento che ancora fa fatica ad essere interiorizzato nella cultura generale ma che ci sta conducendo verso una potenziale catastrofe globale.
#671
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 21:09:09 PM
Il mio dubbio è relativo al fatto se questa evoluzione della tecnica sia un processo indipendente e autonomo rispetto al capitalismo oppure se sia connesso ad esso. Nel primo caso siamo di fronte ad un cambiamento di paradigma epocale, cioè la chiusura del moderno e l'avvento di un post-moderno cibernetico e automatico. Nel secondo caso rientrerei nella tradizione marxista, magari aggiornata e rivisitata (come mi manca Sgiombo  :D)
#672
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 20:59:16 PM
Hai ragione Alberto, anche se in realtà, nei precedenti interventi qualcosa avevo già scritto. Il buco sul tetto è la nostra incapacità di uscire fuori da alcune leggi culturali che ci hanno forgiato, come ad esempio quella secondo cui la tecnica o la scienza sono neutrali, basta saperle maneggiare. Ma questo implica che vi sia una regia politica. Platone aveva distinto la tecnè che fa funzionare le cose dalla tecnè che decide "eticamente", cioè la tecnica politica. Ora, quella tecnè non c'è più. Gli ultimi tentativi di vivificarla risalgono ormai agli anni 60-70. Da allora è il sistema a funzionare. Un sistema sempre più complesso che non è più possibile gestire, a maggior ragione in un contesto, come l'attuale, di derisione e svalutazione di ogni attività non-istruttiva (cioè formativa, indipendentemente dalle necessità della Macchina) e professionalizzante. Ci sono delle vie poco frequentate che possono aiutarci a ricostruire ma sono fragili. Una di queste è il principio della fratellanza, la fraternitè, che è sempre stata la Cenerentola fra la libertè e l'egalitè, quelle sí a proprio agio fra le braccia del Leviatano. Non so se sono stato chiaro. Sono concetti non facili, ma che hanno già una loro tradizione filosofica, Nietzsche, Heidegger, Anders, Arendt, e in Italia Severino.
#673
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 20:35:08 PM
Sono d'accordo con te, Alberto, sulla necessità di ricostruire ma il problema risiede nel fatto che dalle macerie della decostruzione è sorto un golem difficile da gestire. Hobbes lo chiamò con un po' di orgoglio Leviatano, marchingegno necessario contro la violenza umana non più sottoposta alla guida ultraterrena. Da quel Leviatano è apparsa la nuova tecnè, quella che Jonas definisce "Prometeo s-catenato". Rispetto a questa tecnè non abbiamo ancora fatto i conti, come società nel suo complesso, come giustamente ha notato Phil. Il punto è questo. Prima di iniziare una Pars costruens, dobbiamo vedere il buco sul tetto. È quello il difficile, perché ci portiamo millenni di cultura alle spalle ed anche il martello non è di aiuto (anche se è già un avvicinamento al problema).
#674
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 15:49:55 PM
Su keynes siamo assolutamente d'accordo, visto che si è arricchito a dismisura speculando in borsa, ma almeno coltivava il senso del limite per l'azione pubblica, pur non essendo coerente con esso, rispetto alla sua azione privata.
#675
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 11:53:01 AM
CitazioneResta comunque che l'autorità di fatto stia nelle leggi dello Stato a prescindere dalle corporation sovranazionali. Sembra però, per come vanno le cose,  che quest'ultime detengano invece l'autorevolezza. Il nostro sistema comunque è ancora democratico, e in teoria le corporazioni sovranazionali non avrebbero effetto su di esso. Concludendo, l'intelligenza artificiale, per quell'idea che me ne sono fatto, potrebbe mettere in seria crisi il sistema Stato/Società.
Ciao Daniele. L'autorità dello stato è sempre più compressa da fenomeni centrifughi dalla base (autonomie, rispetto delle singolarità e delle minoranze) e dall'esterno (entità sovranazionali politiche come Eu, Nato, OCSE e soprattutto FMI o economiche come le multinazionali). Immagina una legge dello stato che nazionalizzasse una impresa in attivo (per quelle in passivo è un dovere, smentendo così la buffa regola della mano invisibile, che è effettivamente invisibile) o immagina una legge che stabilisca lo smantellamento delle basi americane in Italia. Costruire una architettura decente dello stato è una impresa al giorno d'oggi. In primo luogo perché non sono riconosciuti i valori collettivi della giustizia, dell'equità, della condivisione e della redistribuzione. Lo stato viene percepito nella migliore delle ipotesi come un gendarme che vigila sui confini contro gli straccioni del mare e nella peggiore come nemico. I valori collettivi erano appannaggio di idee che hanno costruito la nostra costituzione ma la costituzione reale non si riconosce più in quei valori collettivi, che derivavano con declinazioni diverse da socialismo, cristianesimo e liberalismo einaudiano. Oggi vige l'individualismo ad ogni livello.
In Italia oltre a questo cambiamento dell'ideologia di fondo, vi è una debolezza strutturale dello istituzioni statali, derivante dalle dominazioni straniere fino a pochi secoli fa ( la storia, quella profonda, non si misura in anni) e dalla presenza ingombrante della Chiesa cattolica. Come faceva notare Rousseau, un buon Cristiano non può essere un buon cittadino. Sarà nel migliore dei casi "ambivalente".

Che le corporation abbiano il potere è provato da una semplice circostanza, che è anche la prova dell'uomo come Rosthoff, ovvero il fatto che le merci possono circolare liberamente a differenza degli uomini. Una situazione orribile, che è la prova sotto gli occhi di tutti, che uno smartphone ha più valore di una vita umana.

L'AI è un ulteriore tassello di un quadro già dipinto. Chat Gtp ad esempio, non dará mai risposte esterne a ciò che è. Non è in grado di pensare ad un cambiamento o, se lo pensa, lo pensa sempre e soltanto in termini di funzionamento sociale e tecnologico. Non metterà mai in discussione sè stessa o se lo farà lo farà in termini innocui. Nel mondo della tecnica non è previsto alcun cambiamento ma solo masse di tecnici in grado di funzionare, insieme ai meccanismi inorganici, ai devices. Quindi si, l'AI può mettere in difficoltà il rapporto stato società, allargando il solco che li separa.

Sul cosa bisogna fare...sulla Pars costruens, sono meno preparato.