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Messaggi - baylham

#661
Attualità / Re:Solidarietà per i cinghiali
11 Novembre 2019, 17:03:13 PM
Il risarcimento per le perdite di animali va limitato ai costi sostenuti dall'allevatore o agricoltore, altrimenti diventerebbe vantaggiosa l'attività con perdita di animali.

Per l'agricoltore o allevatore danneggiato la soluzione per difendere i suoi interessi sarebbe lo sterminio degli animali predatori. 
Aprire la caccia indiscriminata al lupo o all'orso per qualche occasionale aggressione o danneggiamento economico è una sciocchezza.
I lupi e gli orsi, i carnivori in generale, vanno regolati nel numero attraverso la caccia e l'uccisione regolata, con l'obiettivo di dare un equilibrio stabile tra le specie del territorio. Questo compito non spetta agli agricoltori, i quali comunque lo appalterebbero ai cacciatori: è un compito collettivo che deve tenere conto di interessi diversi e confliggenti. Non sono un esperto di lupi o di orsi per capire le loro modalità di apprendimento: suppongo che per i lupi, animali sociali, sia più facile.
#662
Attualità / Re:Solidarietà per i cinghiali
11 Novembre 2019, 11:51:28 AM
Citazione di: InVerno il 11 Novembre 2019, 10:30:39 AM
Per migliaia di anni lavorare con la terra voleva dire poter difendere il proprio territorio, oggi lo si può fare solo con pratiche "non letali" a meno di non partecipare in uno "sport". Eliminare la caccia cosi come è svolta oggi, e rendere possibile la "legittima difesa" letale dei propri terreni è la soluzione.

Non c'è soluzione come premessa.

L'agricoltore o pastore o allevatore non sono specializzati nella caccia, mentre i cacciatori si. Inoltre la caccia è regolata, mentre la difesa "spontanea" dei proprietari no.

Certamente non spetta al singolo proprietario, agricoltore o pastore o allevatore che sia, stabilire quali siano le difese da adottare contro i predatori o parassiti. 
Se una collettività ha stabilito ad esempio che è importante salvaguardare gli orsi o i lupi o qualunque altra specie, a queste regole si deve attenere il proprietario dei terreni. I danneggiati dalla predazione mi risulta siano adeguatamente risarciti. Faccio presente che molte attività agricole sono ampiamente sovvenzionate dalla collettività, senza le quali non starebbero in piedi.
#663
Storia / Re:Austerity e storia
06 Novembre 2019, 15:16:13 PM
Citazione di: InVerno il 31 Ottobre 2019, 12:00:00 PM
Personalmente riguardo al ripetersi della storia aderisco alla visione di Kierkegaard, esaurite le cause è impossibile che esse si ripetano uguali, e perciò che la storia si ripeta ugualmente. Quindi niente ritorno dei nazi in senso stretto.. è la categoria del pensiero che mi interessa, ma anche qui sarebbe difficile accontentare tutti dovendo scegliere tra varie etichette..

Sia lo Zar (forse Kerensky meno), sia il re, sia Hinderburg in restrospettiva appaiono come "deboli" e incapaci di tenere la barra, ma questo è un giudizio facile da fare a posteriori.

Penso che ci sia molto da spiegare riguardo al cosidetto populismo moderno, perchè la teoria principale che va di moda è "persone che votano contro i loro interessi", razionalmente il sistema spiega il populismo come un immediato e repentino aumento della stupidità (che è la teoria più irrazionale che possa esistere) invece di capire che le ragioni profonde.

Nel frattempo che cercavo informazioni ho trovato un articolo di Krugman che praticamente mette in luce gli stessi fatti, non lo condivido perchè è su una pagina a pagamento.

Tuttavia, suggerisco un interessante lettura alternativa : https://keynesblog.com/2012/05/01/perche-eliminare-la-disoccupazione-non-conviene-a-tutti/

Condivido che la storia non si ripeta, ma molte storie si assomigliano, altrimenti non c'è apprendimento. 

Il populismo non è un repentino aumento della stupidità, ma può ben essere il modo con cui la stessa continua, costante stupidità reagisce a dei fatti repentini. L'infatuazione populista e sovranista diffusa internazionalmente può essere un buon esempio.

Comunque la teoria dei giochi mi appare molto più interessante per capire la relazione tra interessi, crisi economica e populismo, invece della stupidità.
#664
Citazione di: anthonyi il 06 Novembre 2019, 07:44:20 AM
Ciao Niko, c'è una cosa che accomuna gli Italiani, la faziosità. Il fatto che una volta che hai preso una posizione di parte accetti solo i ragionamenti che sono da quella parte. Io non sono fazioso, sono razionale e non riesco a concepire razionalmente come un tizio possa essere alla fame e spendere 5000 dollari per un viaggio verso l'Europa. Con 5000 dollari in Africa non si può solo mangiare, si può anche organizzare un'attività d'impresa in loco. Il punto è che venire in Italia conviene, perché si usufruisce dell'assistenza pubblica e poi magari si arrotonda con l'accattonaggio o con lo spaccio di droga (Naturalmente non mi sono dimenticato di chi viene in Italia per lavorare, nel rispetto della nostra legge sull'immigrazione, ma riguardo a questi, che sono i soli che assomigliano ai nostri emigrati di un tempo, io non ho nulla in contrario).
Un saluto

Devi pensare che alle spalle dei migranti c'è spesso un gruppo famigliare allargato, che i migranti assumono spesso un debito "usuraio",  che stanno facendo un investimento.

Gli immigrati attualmente integrati che sono entrati in Italia con tutti crismi della legalità sono una infima minoranza.

Il commercio di droga è una attività economica, alla domanda corrisponde l'offerta. 
L'attuale legislazione e quindi gestione dell'immigrazione favorisce, promuove la delinquenza degli stranieri. Solo gli ipocriti si scandalizzano delle statistiche dei carcerati: attualmente agli immigrati anche nella delinquenza sono riservati i ruoli di manovalanza. Ma miglioreranno, imparando dalle associazioni criminali italiane emigrate all'estero.

Mi piace questa sostanziale uguaglianza degli uomini, ulteriore sconfessione del razzismo, che esalta differenze fisiche insignificanti.
#665
Citazione di: Sariputra il 30 Ottobre 2019, 16:27:05 PM
La vita è semplicemente un'opportunità per sensazioni ed esperienze, in cui il carattere effimero primeggia.

La vita è effettivamente effimera, ha un inizio e una fine.
E' il segno caratteristico degli enti, di ciò che ha esistenza.
Inizio e fine che non sono la porta di accesso del nulla.
#666
Citazione di: donquixote il 30 Ottobre 2019, 16:01:23 PM
Non esistendo fini sociali da perseguire

Esatto, trovo che il perseguimento di fini sociali sia fuori dalla portata di ogni individuo, al quale compete il perseguimento di fini individuali, alcuni dei quali sono invece alla sua portata.

Il perseguimento di fini sociali è tipico dell'idealismo, che data l'impossibilità del compito, rifluisce nel nichilismo.
#667
Tematiche Filosofiche / Re:Nietzsche
30 Ottobre 2019, 12:16:36 PM
La distinzione tra morale dei signori, autonoma, attiva, e dei servi, eteronoma, reattiva, mi sembra concretamente, realmente, inconsistente: Hegel, Marx, Darwin hanno scritto direttamente o indirettamente cose molto più interessanti e rilevanti di Nietzsche grazie al loro approccio sistemico.
#668
Mi riconosco nella cultura occidentale, di cui apprezzo moltissime cose, in primo luogo la democrazia come regime politico, il mercato come regime economico, la scienza e la filosofia come regime culturale. Che l'Occidente sia destinato a finire come tutte le cose è naturale, qualcos'altro prenderà il suo posto.

Se il virus nichilista mi ha infettato, allora il mio sistema immunitario è stato efficace.
Non mi riconosco affatto nel nichilismo, non condivido la filosofia nichilista, attiva o passiva che sia, un riflusso idealistico.
Trovo respingenti, distorcenti le visioni della storia o delle civiltà o culture alla luce del nichilismo.

#669
L'adattamento dell'individuo e della specie all'ambiente è un fatto squisitamente tecnico, dalla tecnica, iper o ipo che sia, non si esce.
Le proposte che tu stesso indichi per salvare l'umanità sono tecniche.
Che la tecnica, qualunque tecnica, abbia effetti anche negativi è ovvio: già lo avevano compreso gli inventori e propalatori del mito della Genesi. La base di questi effetti negativi è l'entropia.
#670
Non condivido la svalutazione della tecnica, che è un fatto naturale: qualunque sistema ecologico è anche un sistema tecnico.
#671
Citazione di: Jacopus il 22 Ottobre 2019, 23:03:09 PM
La natura non è più capace di incassare i colpi che la élite del mondo continua a sferrarle per mantenere il suo standard di vita e provare a far credere che esiste ancora una "scala sociale" anche per chi non si chiama Orlando Bloom.
E allora scendono in campo i tre metapartiti di questa battaglia: il partito dell'eterno ritorno religioso-dispotico (va bene lo Zar ma va bene anche Saladino), il partito della ipertecnica, che spera di curare i mali della tecnica con ancora più tecnica (magari sostituendo alla fine gli umani con androidi senzienti), oppure il partito dell'ecologia, che è l'unico che può restituirci il mondo e dei rapporti sociali accettabili, ma seguendo una strada terribile: la fine della rincorsa alle vogliuzze quotidiane (anch'io ho letto qualcosa di Nietzsche) e la decapitazione della elite mondiale e dei suoi accoliti (e costoro si difenderanno con le unghie, anche a costo di andare tutti a vivere in un'isola superaccessoriata e lasciare i comuni mortali a vivere in un mondo coperto di spazzatura).
Questa è la sfida del nostro tempo e soprattutto dei giovani di oggi.

Non è un problema di elite, è un problema di massa.
#672
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
15 Ottobre 2019, 15:47:43 PM
Citazione di: Phil il 14 Ottobre 2019, 23:08:42 PM
Di nuovo: l'ateismo non ha valori preconfezionati, significa solo non credere in dio; pensare che gli atei interpretino le situazioni allo stesso modo o che abbiano tutti i medesimi valori o, peggio, debbano essere per forza tutti anticlericali e combattere coesi e omologati le anti-crociate, non rende minima giustizia alla pluralità di prospettive sviluppabile da una base atea (se ti fidi, da oggi, puoi dire di aver conosciuto almeno un ateo che non è anticlericale, che non voterebbe per l'abolizione del crocifisso in aula e che se un giorno rifletterà sul divorzio non baderà minimamente all'opinione in merito né della chiesa né degli altri atei... già, non ci sono più gli atei di una volta...).

L'ateismo non ha valori preconfezionati, significa solo non credere in Dio. Perfetto, accetto questa tesi.
Allora l'ateismo non ha nulla da dire, non entra in discussione con l'apposizione di un qualunque simbolo religioso sulle pareti di una scuola, classe.
Allora possiamo discutere dell'obbligo di apposizione di un simbolo religioso all'interno di una classe, scuola indipendentemente dal teismo-ateismo?
Stiamo discutendo di uno spazio pubblico, dove una legge obbliga lo Stato ad apporre un simbolo di una religione.
Non mi interessa il teismo-ateismo, non mi interessa il significato del simbolo, non mi interessa la rilevanza o irrilevanza, non c'è un motivo giusto, valido per cui uno Stato debba imporre l'obbligo di un simbolo religioso in un edificio pubblico. E' una condizione orwelliana: "tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri".
Se gli studenti della scuola, classe decidono autonomamente, senza alcun obbligo, di apporre i loro simboli religiosi sulle pareti della scuola, aula ,per me sono liberi di farlo.
Ribadisco, la questione del crocifisso non ha quindi nulla a che fare con la religiosità o l'antireligiosità, è una questione di giustizia, di uguaglianza.
#673
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
14 Ottobre 2019, 01:13:01 AM
Citazione di: Phil il 13 Ottobre 2019, 16:43:39 PM
Citazione di: baylham il 13 Ottobre 2019, 00:54:51 AM
Io sono ateo, non sono cristiano. Difendo la mia scelta perché altrimenti sarei cristiano, islamico o altro.
Questo tema della «difesa» (non intendo la tua personale, è infatti tipica di molti altri atei, come dimostra anche questo forum) è ciò che non mi quadra, almeno finché parliamo solo di ateismo (e non di anti-religione): se ho fatto i miei ragionamenti e sono giunto ad una conclusione atea, non c'è nulla da cui debba difenderla: se dico di volerla difendere da critiche, domande, dubbi, etc. ricado in un dogmatismo molto affine a quello religioso, seppur con il segno meno davanti (significa smettere di fare filosofia attiva, che per fortuna non è un obbligo di legge); se dico di volerla difendere da simboli e rituali pubblici, forse dimentico che tale ateismo è frutto di riflessione perlopiù privata, e anche se tutti intorno a me hanno un simbolo al collo e, estremizziamo, mi costringessero con la forza ad indossarlo, anche in quel caso, secondo me, non avrei da difendere il mio ateismo in sé, perché resterei comunque intimamente ateo nonostante la farsa esteriore (dovrei difendere semmai la mia libertà di espressione, di abbigliamento, etc. e altri valori, ma non il mio ateismo in sé). 

Ho utilizzato il termine difendere, ma essere, affermare, sostenere sono dei sostituti equivalenti.
Tu stesso sostenendo la tua posizione, argomentando a favore della tua tesi, la stai difendendo.
Sarei dogmatico se non accettassi critiche, dubbi, domande, non fossi predisposto a cessare la difesa, arrendermi e accettare la sconfitta, cambiando le mie posizioni.
Se fossi intimamente ateo, per onestà, difenderei il mio collo per liberarlo da ogni simbolo.
Essere contrario all'obbligo del crocifisso è per me fondamentalmente una questione di giustizia, di uguaglianza, parità tra le religioni.

Citazione di: Phil il 13 Ottobre 2019, 16:43:39 PM

Citazione di: baylham il 13 Ottobre 2019, 00:54:51 AM
se anche il Dio cristiano o islamico o altro esistesse sarei ancora più convintamente ateo.
Qui onestamente non ho capito: se dio esistesse, negheresti ancor di più la sua esistenza? Intendi forse che gli saresti ancora di più oppositivo ("anti")?

Se Dio esistesse non avrei alcuna ragione per negarne l'esistenza e per esserne a priori oppositore.
Semplicemente Dio sarebbe una parte di un sistema più ampio che lo comprende, di cui non avrebbe il controllo: uno in più che non sa perché è al mondo e che cosa ci sta a fare. Il sistema che non esiste, perché l'esistenza è una proprietà delle parti, è Dio, l'Uno, l'Assoluto, l'Essere. Perciò sono ateo. Ma sono fuori tema e non insisto oltre.
#674
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
13 Ottobre 2019, 01:00:54 AM
Citazione di: paul11 il 12 Ottobre 2019, 15:15:14 PM
Il crocefisso è ininfluente per l'ateo che non sa nemmeno perché al mondo e cosa ci sta a fare

Mi piace questa definizione dell'ateo: uno che non sa perché è al mondo e che cosa ci sta a fare, una sensazione meravigliosa di libertà.
#675
Attualità / Re:Crocefisso il classe?
13 Ottobre 2019, 00:54:51 AM
Citazione di: Phil il 12 Ottobre 2019, 13:57:30 PM
Eccoci forse al vero nodo essenziale della questione: «difendere l'ateismo». Parlando da ateo ad ateo, perdona la franchezza, è un'espressione che non ha senso, anzi, riduce l'ateismo ad una forma di "culto" con i suoi "divieti", la sua auto-difesa dai "nemici", etc. praticamente la stessa "struttura" di una religione; questo non è a-teismo (filosoficamente parlando), va ben oltre, è piuttosto anti-teismo, anzi, non agendo nemmeno su un piano teoretico (o "ateologico"), è schietta avversione alle chiese (anti-ecclesismo? anti-clericalismo?), di certo non è filosofica negazione della divinità (prendo comunque atto che siamo nella sezione «attualità» e non «filosofia»). 

Perché ti definisci ateo e non cristiano, islamico o qualunque altra definizione?
Suppongo, logicamente, che definirsi ateo e contemporaneamente cristiano e islamico e altro sia contradditorio.
Definirsi ateo significa fare una scelta, assumere una posizione per cui non posso definirmi contemporaneamente anche cristiano, islamico o altro.
Io sono ateo, non sono cristiano. Difendo la mia scelta perché altrimenti sarei cristiano, islamico o altro. Ovviamente la mia posizione muta nel tempo, infatti sono approdato nella mia maturità ad un ateismo certo: se anche il Dio cristiano o islamico o altro esistesse sarei ancora più convintamente ateo.
Per cui non mi interessano le guerre di religione. Non voglio l'obbligo del crocifisso proprio perché difendo la libertà di ciascuno di portare il proprio simbolo religioso. Da parte mia non ho simboli da portare.