Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Socrate78

#661
Tematiche Filosofiche / Re:L'origine della diseguaglianza
25 Settembre 2018, 10:46:02 AM
Tuttavia rimane il fatto che Marx sembra che non abbia visto giusto su troppe cose per essere considerato un interprete attendibile della storia umana. Oltre al fatto che non sempre l'economia è l'unica causa di diseguaglianze e di conflitti, vi è anche il fatto per nulla trascurabile che lui aveva predetto che il capitalismo sarebbe crollato minato dalle sue stesse contraddizioni, soprattutto nei paesi occidentali dove tale modello era ormai in stato piuttosto avanzato all'epoca in cui Marx scriveva. La previsione era che le imprese capitalistiche avrebbero aumentato il livello di sfruttamento del proletariato per far fronte ai sempre maggiori costi di produzione, sino al punto in cui il sistema sarebbe diventato insostenibile. E' accaduto? NO, si sono trovate forme di adattamento, la rivoluzione è scoppiata proprio dove non si era sviluppata ancora l'industrializzazione, appunto in Russia, non certo in Inghilterra o in Francia. Si cercò di risolvere la contraddizione arrampicandosi sugli specchi, ma l'onestà intellettuale dei sostenitori avrebbe voluto che si rivedesse l'intera teoria.
Per quanto riguarda il tema del topic, l'origine della disuguaglianza è un fatto sostanzialmente naturale, poiché anche in una comunità primitiva non tutti i membri hanno le stesse qualità che la piccola società richiede: di conseguenza è fatale che alcuni soggetti siano apprezzati di più, perché presentano in massimo grado determinate doti, ad esempio il coraggio nel combattere, la forza fisica nelle comunità più primitive, la capacità di farsi seguire dal gruppo, ecc. La disuguaglianza quindi esprime l'attitudine umana a darsi un'etica, per abbattere la diseguaglianza bisognerebbe non avere più valori di riferimento. Anche negli animali, di fatto, la diseguaglianza esiste eccome, esistono i capobranco, in uno sciame l'ape regina è sicuramente considerata molto di più delle operaie, tutti le obbediscono e le sono sottomessi, quindi come vedete il denaro c'entra pochissimo, è la natura stessa ad aver predisposto le gerarchie. Se, per pura ipotesi, l'umanità dovesse abolire il denaro, troverebbe sempre altri fattori per stabilire una gerarchia tra le persone, ad esempio il fattore discriminante potrebbe di nuovo diventare la forza fisica o il coraggio.
#662
Tematiche Filosofiche / Re:L'egualitarismo
24 Settembre 2018, 17:31:34 PM
@Viator: E per quale motivo un'impresa dovrebbe chiudere solo perché è efficiente e giustamente guadagna di più? Non lo trovo affatto giusto, sarebbe come se un insegnante bocciasse un alunno studioso e molto più bravo degli altri solo perché con la sua efficienza oscura chi è più indietro! Il principio in piccolo è esattamente lo stesso, se quell'impresa è diventata così potente è perché prima si è data da fare, è riuscita a pensare a strategie per vendere al meglio i propri prodotti, ha investito in tecnologia, è abile più nelle altre nelle strategie pubblicitarie, quindi farla chiudere significa di fatto punire il merito, come farebbe quell'ipotetico insegnante descritto sopra. O sbaglio? E' assolutamente normale che, in un sistema competitivo, alla fine ci siano differenze anche di opportunità tra vincitori e vinti.
#663
Percorsi ed Esperienze / Re:La tragicità greca
24 Settembre 2018, 11:23:44 AM
Forse invece  è davvero meglio morire giovani, perché in quel caso non si sperimenta la dipendenza dagli altri dovuta alla malattia, la fragilità, spesso anche la solitudine, da giovani tutte queste cose non ci sono. Sì, si godrà di piaceri maggiori, ma alla fine sul piatto della bilancia prevale il dolore dovuto al decadimento, alla schiavitù di dipendere da farmaci e persone.
#664
Tematiche Filosofiche / Re:L'egualitarismo
23 Settembre 2018, 18:25:07 PM
Quindi ti chiedo: ciò che ho detto è valido oppure no? A me sembra soltanto di aver individuato le contraddizioni di un'ideologia che forse sembra giusta e persino ottima, ma che in realtà non lo è affatto nei suoi sviluppi e nei suoi effetti. Al contrario la competitività del sistema liberista ha il pregio di far emergere le qualità individuali, il talento, l'intelligenza, la capacità di mettersi in gioco, di rischiare per migliorare la propria condizione, cosa che nel socialismo reale è escluso a priori. Anche questo mi sembra indiscutibile, perché nel socialismo reale è la stessa collettività a decidere sino a che punto il singolo può migliorare e quando invece deve fermarsi, ma in questo modo le potenzialità del singolo non possono esprimersi sino in fondo.
#665
Tematiche Filosofiche / Re:L'egualitarismo
23 Settembre 2018, 16:44:49 PM
 Per comprendere se è meglio il liberismo o l'egualitarismo bisogna guardare la storia, non i nostri sogni ideologici. E la storia che cosa insegna? Insegna, per quanto amara possa essere questa realtà, che l'egualitarismo socialista NON ha funzionato in nessuna delle sue forme. Non ha funzionato la dottrina sovietica che voleva collettivizzare i mezzi di produzione, perché ha messo in moto di fatto un capitalismo di Stato in cui l'apparato burocratico del partito si arricchiva, mentre il popolo rimaneva in una condizione economica generalmente bassa o appiattita verso il basso: il socialismo sovietico realizzò quindi paradossalmente in massimo grado quella distribuzione iniqua delle risorse che tanto veniva condannata dai fautori di tale sistema. Ma non ha funzionato nemmeno il socialismo jugoslavo che appunto criticava la proprietà statale dei mezzi di produzione in nome di un'economia AUTOGESTITA dagli stessi lavoratori: infatti si disse che per decenni la "Jugoslavia fu in riunione" nel senso che i consigli operai non riuscivano a stabilire una linea precisa da intraprendere e di conseguenza all'interno di quest'economia autogestita emersero, di fatto, forme oligarchiche di conduzione che a conti fatti erano molto vicine al capitalismo. Ma per forza, era un'utopia pensare che persone senza conoscenze e competenze precise in termini di gestione di un'impresa e con idee diverse si mettessero d'accordo magicamente trovando la soluzione giusta! Ed era altresì ovvio che, in quel gruppo, le persone più capaci emergessero e guidassero le altre. In conclusione io credo e penso che l'unico sistema che funzioni sia quello liberistico/capitalistico, per quanto questo sistema possa sembrare brutto, iniquo ed indigesto a chi sostiene il socialismo. Inoltre i sostenitori del socialismo si sono sempre basati su una premessa falsa, quella secondo cui il capitalismo genera per forza ingiustizia sociale: non è così scontato, poiché la massima ingiustizia si è storicamente realizzata nel sistema sovietico descritto sopra, mentre i paesi capitalistici prosperano e fanno sì che la popolazione possa godere di un benessere che va oltre la semplice e mera soddisfazione dei bisogni primari.
#666
Tematiche Filosofiche / Re:L'egualitarismo
22 Settembre 2018, 18:23:01 PM
Comunque, ritornando al tema del topic, in effetti io credo che l'egualitarismo si fondi su una premessa molto discutibile: infatti, come dice la stessa parola, si fonda sul concetto che tutti gli uomini siano uguali. L'assunto sembra chiaro, ma se lo analizziamo a fondo si scopre che non lo è. In base a che cosa infatti quest'uguaglianza si può notare? E' giusto e doveroso che esistano dei diritti uguali per tutti (diritto alla vita e alla salute, all'istruzione, al lavoro per citarne alcuni), ma sta di fatto che per MERITO le persone non sono uguali: vi è chi mette a frutto la propria intelligenza per la società e si rivela persino geniale o comunque ricco di iniziativa, di coraggio e di inventiva, e chi invece non si impegna, ha comportamenti censurabili o fa il minimo necessario, o comunque è mediocre rispetto a chi possiede le doti sopra menzionate. Quindi il principio tipico dell'egualitarismo "Ognuno dà secondo le proprie capacità e riceve in base alle proprie necessità" ha il grave limite di non tener conto anche del merito e delle doti individuali, infatti si parla di ricevere in base ai bisogni, non in base al merito.
#667
Tematiche Filosofiche / Re:L'egualitarismo
22 Settembre 2018, 09:11:50 AM
@Donalduk: Scusami, ma ciò che affermi non dimostra nulla, nemmeno che cos'è davvero bene e ciò che è male. Se io desidero qualcosa di importante davvero e un'altra persona fa di tutto per impedirmi di averla, quella persona può essere ancora un valore per me? La risposta secondo me è un sonoro NO, quella persona è MALE perché vuole privarmi di un bene importante, ed il MALE è proprio questo, privazione di bene. Quindi non è possibile dire in modo astratto che gli altri abbiano davvero un valore positivo, tutto dipende da come si comportano nei miei riguardi: se sono circondato da persone che fanno di tutto per intralciarmi e danneggiarmi, la risposta non può essere per quanto mi riguarda una bontà arrendevole, ma semmai una lotta accanita nei confronti di chi desidera deprivarmi.
#668
Tematiche Filosofiche / Re:Dove va l'umanità? Boh!
21 Settembre 2018, 17:35:24 PM
Io sono convinto che prima o poi tornerà la guerra e la fame ed in maniera più distruttiva che mai, poiché non sembra proprio che si tenga conto del fatto che sulla Terra ormai siamo in troppi, anzi, si cerca di fare il possibile per allungare la vita media nel mondo occidentale e in Africa non ci sono politiche demografiche di contenimento. Quindi c'è da aspettarsi un incremento della conflittualità nel continente nero con guerre per le risorse (mascherate da conflitti per motivi etnici) e poi lentamente una destabilizzazione degli equilibri economici e politici a livello globale sino ad una crisi da cui purtroppo secondo me scaturirebbe alla fine il terzo conflitto mondiale. Questo anche perché il controllo delle nascite è percepito come una misura illiberale, e quindi per attuarsi su larga scala sarebbe prima necessaria una messa in discussione del concetto stesso di "democrazia" su cui il mondo occidentale si fonda.
#669
Può sembrare poco realistico considerare l'invecchiamento un'apparenza, certo, ma sei sicuro che il mondo sia davvero come lo vedi? Niels Bohr, un fisico danese che ha studiato la meccanica quantistica per comprendere meglio la struttura della materia e dell'atomo, ha detto: "Il nostro mondo reale è fatto di cose che non possiamo considerare veramente reali...". Che cosa intendeva? Intendeva dire che la "fisicità" della realtà è in effetti un'apparenza, poiché ad un livello fondamentale gli atomi non sono altro che vortici di energia che vibrano e ruotano su se stessi: l'impressione di solidità è data dal fatto che le vibrazioni sono assolutamente ravvicinate e danno ai nostri sensi l'idea di un continuum solido e fisico. Il fisico conclude quindi che il mondo che vediamo è appunto in larga parte un inganno dei sensi, e in questa prospettiva anche l'invecchiamento sarebbe solo un pessimo scherzo della nostra mente, che di fatto, quasi sadicamente, ci farebbe soffrire per un qualcosa che appunto è solo apparenza, non essendoci vera fisicità nella realtà!
#670
Il divenire è pura apparenza, riguarda la superficie delle cose ma non l'essenza autentica, infatti nonostante tutti i presunti cambiamenti io continuo a percepire me stesso come un Io distinto dagli altri, L'io è percepito sempre uguale a se stesso, nonostante l'involucro corporeo muti sempre, ma questi cambiamenti non mi fanno mai dire: "Ecco, io sono un'altra persona, ho un'altra identità", quindi esiste un substrato che rimane uguale nonostante il divenire.
#671
Tematiche Filosofiche / Re:Homo faber
15 Settembre 2018, 21:16:29 PM
@Sgiombo: Il DNA altroché non è fatto per nessuno scopo, è un CODICE in cui ogni gene significa qualcosa di preciso e codifica un carattere, ora dimmi, hai un esempio di un codice che si è fatto per caso senza una logica, senza un'intelligenza? Il DNA è come il linguaggio, creato dall'intelligenza dell'uomo, in cui ogni parola ha un senso preciso, solo che qui non si tratta di parole, ma di geni che hanno un significato preciso. Orbene, io credo che esista un'Intelligenza Superiore da cui tutto deriva, puoi chiamarla Coscienza, Dio, Forza creatrice, ma ritengo che ci sia qualcosa che va al di là del caso e dei suoi capricci.
E niente e nessuno potrà farmi cambiare idea, a me sembra evidente che sia così, anche se forse questa forza superiore non è come vorremmo che sia, ma questo è un altro discorso.
#672
Tematiche Filosofiche / Re:Homo faber
15 Settembre 2018, 16:53:04 PM
@Sgiombo: Mutazioni genetiche casuali hanno creato l'essere umano? L'evoluzione non può essere sperimentata in nessun modo e il DNA è fatto per rimanere costante, non per mutare: se ci sono mutazioni non sono mai favorevoli e non generano nessunissima evoluzione, ma solo patologie all'interno sempre della stessa specie.  Lo sai che i fossili trovati negli strati della terra non hanno trovato nessuna traccia evolutiva graduale da una specie all'altra come secondo la teoria di Darwin si sarebbe dovuto logicamente vedere? Io resto dell'idea che l'evoluzionismo darwinista  sia falso e comunque per nulla scientifico. Darwin è uno dei grandi distruttori della spiritualità, riduce l'uomo ad animale e nega qualsiasi fondamento spirituale alla vita, riducendola ad un capriccio del caso.
E falso è anche il marxismo, che vuole rendere l'individuo felice togliendoli la possibilità di arricchirsi, di migliorare la propria condizione con la sua intelligenza, riduce ogni religione ad oppio dei popoli, negando qualsiasi libertà all'individuo. Ora dimmi: perché il capitalismo dovrebbe addirittura portare all'estinzione dell'uomo? Anche in un sistema capitalistico si può produrre ricchezza usando in maniera intelligente le risorse, anzi, se ci sono più capitali da investire si possono migliorare le tecniche produttive e ciò va a beneficio del sistema economico. Le risorse sono migliorabili attraverso il miglioramento della tecnologia che serve per produrre, quindi non è vero che sono sempre così limitate come appaiono. Nel comunismo invece non c'è ricchezza per nessuno, si è solo più schiavi e poveri, ad eccezione della nomenclatura di partito che invece economicamente sta benissimo.
#673
@Uroboro: E' conveniente per noi pensare che non tutto finisca, ma è vero fino a un certo punto, visto che, non sapendo che cosa ci aspetta, potrebbe anche essere molto peggio che nella vita terrena. Io, come ti ho detto, voglio coltivare l'idea che ci sia una continuazione della vita, ma ad essere sincero sino in fondo non mi andrebbe affatto di essere giudicato alla fine della vita da una qualche divinità che stabilisce il mio destino (come le religioni insegnano), perché se le nostre azioni derivano dalla nostra individualità Dio stesso se esistesse cadrebbe in contraddizione nel giudicarci, poiché è Lui ad averci creati e a sapere già in anticipo ogni nostro comportamento. Non trovi?
#674
@Sgiombo: Guarda che ti sbagli di grosso, un altro dei motivi per cui i nazisti odiavano gli ebrei era perché erano sostenitori di un capitalismo basato sull'assoluta libertà di commercio, il liberismo economico non poteva che essere aborrito da un'ideologia che sosteneva l'onnipresenza dello Stato anche nell'economia. Hitler odiava tanto il capitalismo vero quanto il comunismo, era fautore di una specie di "terza via" tra i due sistemi che era molto più vicina al socialismo di quanto tu possa credere. Essi accusavano gli ebrei proprio perché capitalisti estremi di aver provocato la crisi del 1929 e il capitalismo puro era uno dei loro idoli polemici, assieme al comunismo di Marx. Gli ebrei vennero definiti non solo "comunisti" in senso spregiativo, ma anche "usurai succhiasangue", facendo riferimento proprio alla loro caratteristica di sostenere un'economia spietata e competitiva, fondata sull'individualismo capitalistico. Altrimenti perché si chiama nazional-SOCIALISMO? Si chiamò così proprio perché voleva essere una forma particolare di socialismo, infatti Goebbels e tutti i gerarchi si dichiararono sempre socialisti e dissero di voler realizzare quello che Marx e Lenin non avevano realizzato.
E poi, spiegami, perché il capitalismo per te sarebbe il male assoluto? E' l'unico sistema in grado di produrre davvero ricchezza a lungo termine, tutte le politiche ispirate al socialismo/comunismo deprivavano l'economia tassando le imprese, disincentivandone gli investimenti, in nome di un'utopia che produce solo appiattimento e rende tutti uniformemente più poveri. Lo Stato nel socialismo reale si sostituiva all'individuo in tutto, decidendo che cosa ogni persona doveva desiderare, fino a che punto poteva arricchirsi e migliorare. Io non lo ritengo giusto, secondo me è un colossale inganno, un qualcosa che sembra giusto in linea teorica ma non lo è per niente se lo si analizza a fondo....... Reagan diceva a questo proposito che il capitalismo "genera ricchezza in modo diverso, il comunismo crea solo povertà in maniera uguale".
#675
Ebbene, io credo che sostanzialmente il cervello sia il VEICOLO della coscienza, ma essa sia NON-locale, nel senso che non risiede in un luogo MATERIALE preciso e determinato come possono essere i lobi frontali della corteccia cerebrale: il cervello con la neo-corteccia è come una stazione di onde-radio che riceve segnali dalla coscienza (o anche "anima, energia") e se la stazione ricevente è lesa è naturale che la trasmissione sia cattiva ed errata, ma ciò secondo me non implica affatto che la persona SIA anche danneggiata nella sua intima essenza, nella sua coscienza individuale. E' questo il motivo a mio avviso per cui gli scienziati non hanno individuato la sede della coscienza, perché essa non è localizzabile all'interno di una parte di materia. Se i danni alla stazione ricevente cerebrale sono gravissimi, la coscienza non riesce ad esprimersi, ma ciò non significa che essa non esista. Per semplificare il discorso, io posso essere anche il miglior pianista del mondo (Coscienza), ma se il pianoforte è rovinato (leggi "cervello") la musica che produca non può essere delle migliori. Il mio modo di pensare può forse sembrarti strano e contrario a ciò che comunemente e socialmente viene ritenuto vero, ma se ci pensi è un modo di vedere in grado di dare davvero pienezza e valore ad ogni persona, anche a chi presenta patologie che lo riducono ad uno stato chiamato "vegetativo" (orrendo termine...) o anche con gravissime turbe psichiche, proprio perché la vera essenza dell'individuo non si identifica con la malattia o l'handicap, ma va molto oltre questi condizionamenti del corpo. Poi ovviamente sei liberissimo di ritenere tutte queste illusioni, ma se fai una ricerca sul concetto di Coscienza non locale troverai molte corrispondenze anche nel mondo scientifico. Ci sono stati casi e si verificano situazioni di persone malate di Alzeheimer che prima di morire hanno momenti di lucidità assolutamente imprevisti, inaspettati, riconoscono i familiari, ora non è strano che ciò accada prima della dipartita? Secondo me, potrà anche sembrarti una gran cavolata, ciò accade perché la loro energia/anima si sta staccando dal corpo e quindi inizia a non risentire più dei condizionamenti dovuti alle lesioni della patologia.