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Messaggi - Eutidemo

#661
Ciao Niko.
Sono perfettamente d'accordo con te!
Ed infatti, come ho già scritto anche a Sapa: "...se in una scuola c'è un consistente minoranza (o addirittura una maggioranza) di professori o studenti islamici, a discrezione del Preside e sentito il parere del C.D.I., non ritengo che sarebbe irragionevole sospendere, per il tempo necessario, le lezioni scolastiche.".
***
Quindi, se una scuola ha il 43% degli alunni di religione islamica, mi sembra perfettamente logico chiuderla per il tempo del Ramadan.
***
Ed infatti, come molto ragionevolmente scrivi tu: "...si tratta di una scelta fatta per ottimizzare il tempo, le risorse e l'impegno di tutti, insegnanti e alunni, non di una scelta fatta in omaggio all'islam; cioè, la scuola ha semplicemente deciso di non fare  lezione in un giorno in cui sarebbe stato assente giustificato il 43% degli studenti, quindi in un giorno in cui quella lezione non sarebbe stata comunque in nessun caso seguita, e sarebbe stata sostanzialmente inutile."
Il tuo ragionamento, almeno secondo me, non fa una piega! ;)
***
Quanto ad "imporre una percentuale bassa di stranieri tra gli iscritti di ogni singola classe o scuola, per creare una sorta di omogeneita' italiana forzata", essendo io contrario ad ogni forma di "imposizione", tale idea non mi risulta molto congeniale :-\ .
***
Però ritengo anche che la "scuola pubblica" debba cercare di "amalgamare" a doppio senso (non di "omologare" a senso unico) il più possibile le "minoranze" e le "maggioranze", di qualunque  genere esse siano ("psicofisico", "etnico", "religioso" ecc.ecc.); altrimenti si rischia una forma strisciante di "apartheid".
Ed infatti, non mi piacerebbero affatto delle scuole pubbliche "ghettizzate".
***
Quindi, in effetti, la questione mi lascia molto perplesso, anche perchè, onestamente, non mi ero mai posto il problema; quindi, prima di esprimere una mia opinione, mi riservo di riflettere meglio sul tema. :-\
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Un cordiale saluto!
***
#662
Ciao Sapa. :)
Sono perfettamente d'accordo con te!
Ed infatti sarebbe davvero assurdo chiudere "tutte" le scuole  per il rispetto del Ramadan; ivi comprese quelle quelle laddove non esistono professori o studenti di religione islamica, oppure essi costituiscono una piccola minoranza.
In quest'ultimo caso, infatti, come accade per i professori e gli studenti di religione ebraica, è sufficiente considerarli "assenti giustificati".
Se, invece, in una scuola c'è un consistente minoranza (o addirittura una maggioranza) di professori o studenti islamici, a discrezione del Preside e sentito il parere del C.D.I., non ritengo che sarebbe irragionevole sospendere, per i giorni necessari, le lezioni scolastiche. 
***
Un cordiale saluto! :)
***
#663
Al riguardo, almeno secondo me, occorre premettere alcuni rilievi di carattere giuridico.
.
1)
FESTIVITA' CATTOLICHE
Per quanto concerne le feste religiose cattoliche (Natale, Pasqua ecc.) il DPR 28 dicembre 1985 n. 792 prevede il riconoscimento come "giorni festivi civili" delle "festività religiose cattoliche" determinate d'intesa tra la Repubblica italiana e la Santa Sede ai sensi dell'art. 6 dell'accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984 e ratificato con legge 25 marzo 1985, n.121.
Per cui il problema dell'astensione dal lavoro, in tali casi, non si pone proprio, in quanto durante i "giorni festivi civili" non è obbligatorio lavorare; e, questo, anche nel caso in cui non si sia cattolici.
.
2)
FESTIVITA' EBRAICHE
La L. 8 marzo 1989, n. 101 stabilisce apposite norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l'Unione delle Comunità ebraiche italiane.
Al riguardo, in primo luogo, occorre sottolineare che, a differenza "festività religiose cattoliche", le "festività religiose ebraiche" non vengono in nessun caso riconosciute come "giorni festivi civili"; per cui, in tal caso, occorre disciplinare in qualche modo le regole per l'astensione dal lavoro.
In tal senso:
a)
L' art 4 della L. 8 marzo 1989, n. 101 stabilisce che: "La Repubblica italiana riconosce agli ebrei il diritto di osservare il riposo sabbatico che va da mezz'ora prima del tramonto del sole del venerdì ad un'ora dopo il tramonto del sabato. Gli ebrei dipendenti dallo Stato, da enti pubblici o da privati o che esercitano attività autonoma o commerciale, i militari e coloro che siano assegnati al servizio civile, sostitutivo, hanno diritto di fruire, su loro richiesta, del riposo sabbatico come riposo settimanale (da recuperare). OMISSIS
b)
L'art 5 della L. 8 marzo 1989, n. 101 stabilisce che: "Alle seguenti festività religiose ebraiche si applicano le disposizioni relative al riposo sabbatico di cui all'articolo 4:
a) Capodanno (Rosh Hashanà), primo e secondo giorno;
b) Vigilia e digiuno di espiazione (Kippur);
c) Festa delle Capanne (Succoth), primo, secondo, settimo e ottavo giorno;
d) Festa della Legge (Simhat Torà);
e) Pasqua (Pesach), vigilia, primo e secondo giorno, settimo e ottavo giorno;
f) Pentecoste (Shavuoth), primo e secondo giorno;
g) Digiuno del 9 di Av.
OMISSIS.
.
3)
FESTIVITA' DI ALTRE RELIGIONI
A parte altri accordi che, sul momento, non mi sovvengono, in mancanza di particolari convenzioni tra lo Stato ed altre confessioni religiose, l'art.9 comma 2 della "Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo" stabilisce, in generale che : "La libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo non può essere oggetto di restrizioni diverse da quelle che sono stabilite dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla pubblica sicurezza, alla protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, o alla protezione dei diritti e della libertà altrui."
Al riguardo resta da vedere:
a)
Se l'astenersi dal lavoro in determinate giornate costituisca o meno una libera "manifestazione della propria religione o del proprio credo"; ed io direi decisamente di , come accade per i cristiani e, soprattutto, per gli ebrei.
b)
Se il costringere tali soggetti a lavorare nelle giornate che, per la loro religione, richiedono il "riposo", costituisca o meno una "restrizione" della loro fede religiosa; ed io direi decisamente di , come accade per i cristiani e, soprattutto, per gli ebrei.
c)
Se, comunque, tali "restrizioni" possano, però, essere stabilite dalla legge,  in quanto costituiscono misure necessarie, in una società democratica, alla pubblica sicurezza, alla protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, o alla protezione dei diritti e della libertà altrui; ed io direi decisamente di , perchè nessun credente, per rispettare le regole della propria religione, può astenersi da una attività che attiene alla pubblica sicurezza, alla protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, o alla protezione dei diritti e della libertà altrui.
***
Ed infatti Gesù disse che "Chi di voi, se possiede una pecora e questa, in giorno di sabato, cade in un fosso, non l'afferra e la tira fuori? Ora, un uomo vale ben più di una pecora! Perciò è lecito in giorno di sabato fare del bene".
***
                                             CONCLUSIONI
Per concludere, mi limito soltanto a tre  brevi  considerazioni:
.
A)
In Italia, con riferimento al 2020, si stima che ci siano circa 2.200.000  musulmani, 332.000 buddisti, 210.000 induisti, 41.000 ebrei, 20.000 sikh, 4.000 bahá'í e 97.000 seguaci di altre religioni.
.
B)
L'art.3 della nostra Costituzione stabilisce che non debbono esistere, in Italia, discriminazioni di trattamento in base alle opinioni religiose; per cui, così come è avvenuto per la religione cattolica e per quella ebraica (e mi sembra anche qualche altra, che ora non rammento) dovrebbero essere stipulate apposite convenzioni con "tutte" le altre religioni presenti sul territorio.
***
O, quantomeno:
- con quelle che hanno una consistenza numerica di una certa rilevanza (altrimenti chiunque potrebbe inventarsi una religione a proprio uso e consumo);
- con quelle che hanno una loro affidabile organizzazione istituzionale, la quale risulti rappresentativa almeno della maggioranza dei membri di una determinata religione.
.
C)
In linea con quanto previsto dall'art.9 comma 2 della "Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo", tutte gli accordi in questione, fatta salva la pubblica sicurezza, la protezione dell'ordine, della salute o della morale pubblica, e la protezione dei diritti e della libertà altrui, dovrebbero consentire condizioni paritarie, anche per quanto riguarda l'"astensione dal lavoro" nelle cosiddette "feste comandate" da ciascuna religione.
***
#664
Attualità / Re: Il caso di Ilaria Salis
10 Aprile 2024, 11:53:37 AM
COROLLARIO BIS
Peraltro, l'art. 42 bis dell'ordinamento penitenziario vieta, per le traduzioni individuali dei detenuti, l'uso delle manette, salvo i casi di pericolo di fuga o in cui siano presenti condizioni particolarmente difficili, certificate da un provvedimento della direzione del carcere o dell'autorità giudiziaria.
È un aspetto diverso rispetto alle modalità con cui si assiste all'udienza, ma comunque rilevante nel caso di specie.
#665
Attualità / Re: Il caso di Ilaria Salis
10 Aprile 2024, 07:03:28 AM
COROLLARIO
Per quanto riguarda le "manette", in tutti i Paesi del mondo, salvo casi davvero eccezionali, durante il dibattimento in aula, anche se l'imputato viene trasportato sin lì in manette, queste gli vengono tolte durante l'udienza; basta vedere qualsiasi film girato in qualsiasi parte del mondo (ad eccezione dei Paesi incivili), per verificare tale circostanza.
In Italia ciò è previsto dall'art. 474 Codice di Procedura Penale, il quale sancisce quanto segue: "L'imputato assiste all'udienza libero nella persona, anche se detenuto, salvo che in questo caso siano necessarie cautele per prevenire il pericolo di fuga o di violenza."
***
Ilaria Salis, invece, non solo è stata trasportate incatenata mani e piedi in tribunale (circostanza anche questa molto discutibile), ma l'hanno lasciata ammanettata anche durante l'udienza.
***
Per cui, visto che Ilaria Salis, colpevole o meno che sia, non è certo pericolosa e folle come Hannibal Lecter, i casi sono due:
a)
O la normativa ungherese non ha una norma analoga a quella di cui al citato art.dall'art. 474 CPP, ed alle simili norme di tutte le nazioni civili, ed allora è un paese barbaro (degno discendente degli Unni);
b)
Oppure la normativa ungherese  ha una norma analoga a quella di cui al citato art.dall'art. 474 CPP, ed alle simili norme di tutte le nazioni civili, ed allora è un paese civile; ma, allora, Ilaria Salis è stata provocatoriamente "vessata" ed "umiliata" in modo illegittimo dalle autorità competenti.
#666
Ciao Baylham.
Secondo me, se sei davvero favorevole alla libertà di pensiero, dovresti volere la sanzione penale di chi e sfavorevole alla libertà di pensiero, e propugna e propaganda pubblicamente le sue idee; altrimenti c'è il rischio che, prima o poi (come accadde con Hitler), verrà democraticamente eletto qualcuno che sopprimerà o ridurrà il diritto di libera manifestazione del pensiero.
E' già successo! :'(
***
Al riguardo Karl Popper, nel suo famoso libro intitolato "La società aperta e i suoi nemici", scrive: ""Se estendiamo l'illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti e se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l'attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi. Noi dovremmo quindi proclamare, in nome della tolleranza, il diritto di non tollerare gli intolleranti."
***
Però, poi, per attenuare tale "paradosso", il filosofo tedesco subito dopo precisa:
"In questa formulazione, io non implico, per esempio, che si debbano sempre sopprimere le manifestazioni delle filosofie intolleranti; finché possiamo contrastarle con argomentazioni razionali e farle tenere sotto controllo dall'opinione pubblica, la soppressione sarebbe certamente la meno saggia delle decisioni!"
***
Vedi, al riguardo, il mio TOPIC intitolato: "Karl Popper e il paradosso della "tolleranza".
***
Un cordiale saluto! :)
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#667
Attualità / Re: Il caso di Ilaria Salis
09 Aprile 2024, 13:22:34 PM
LE ACCUSE
Non intendo qui entrare nel merito del processo in corso, sia perchè non mi compete, sia perchè non posseggo tutti gli elementi necessari per poterlo fare.
Però credo che qualche piccola osservazione si possa fare, quantomeno per quanto riguarda la procedura finora seguita (catene a parte):
a)
Ilaria Salis non è stata fermata in "flagranza di reato"; bensì, soltanto sulla base del "sospetto" che avesse partecipato a due aggressioni (il 9 e il 10 febbraio), mentre viaggiava tranquillamente in taxi il 14 febbraio.
b)
il giorno prima del processo non gli è stato consentito di colloquiare con il suo "avvocato" ("d'ufficio") nel carcere dove si trovava; ed infatti gli è stato concesso di parlare con lui solo per pochi minuti, ed in presenza di una guardia, nel corridoio del tribunale poco prima dell'udienza.
Trattamento, questo, non smentito dalle autorità ungheresi; sebbene  assolutamente illegittimo anche per il loro ordinamento giuridico.
c)
In udienza Ilaria Salis si è dichiarata innocente di entrambe le aggressioni.
Però:
- per la prima del 9 febbraio ha potuto dimostrare che non era ancora giunta a Budapest, e che, quindi, non poteva aver commesso il reato imputatole sulla base delle (dubbie) riprese di una videocamera pubblica;
- per la seconda del 10 febbraio, invece,  il PM ha invece mantenuto l'accusa sulla base delle (dubbie) riprese di una videocamera pubblica.
d)
Successivamente, è stata accusata di un'ulteriore aggressione, tra il 10 e l'11 febbraio, ma senza rivelarle in base a quali indizi; poi le hanno detto che si trattava di altre (dubbie) riprese.
e)
Da tali riprese, che non mi risulta siano ancora state rese pubbliche, il perito del Tribunale ungherese sostiene che "non si può escludere che il soggetto ripreso sia Ilaria Salis"; però, dalla perizia, risultano sia delle "somiglianze" che delle  "differenze" con l'imputata, e, quindi, nessuna certezza.
f)
In ogni caso, che fosse lei o meno la persona che le videocamere hanno ripreso malmenare le tre vittime, e che il PM ha ritenuto rischiassero la vita a seguito delle percosse subite, dai certificati specialistici agli atti, le lesioni risultavano guaribili in 8 giorni;  per cui, essendo esse guaribili in meno di 20 giorni, dovevano considerarsi giuridicamente neanche  "lesioni lievi". bensì soltanto "lesioni lievissime".
g)
In particolare, quanto  alle lesioni subite da László Dudog, su INTERNET circola una foto fasulla delle medesime.
Il fotogramma, infatti, non mostra affatto Dudog, bensì un'altra vittima delle aggressioni;  il che risulta da una dichiarazione rilasciata dallo stesso Dudog al sito di informazione ungherese Pesti Srácok.
***
Per brevità sorvolo su altri aspetti del caso; sul quale mi riservo di tornare in seguito.
***
#668
Attualità / Il caso di Ilaria Salis
09 Aprile 2024, 13:17:28 PM
Circa il caso di Ilaria Salis, che ha suscitato polemiche, per lo più soltanto di carattere ideologico, sia a destra che a sinistra, secondo me occorre innanzitutto distinguere:
- l'aspetto processuale della vicenda, che compete esclusivamente ai giudici ungheresi;
- il trattamento penitenziario dell'imputata, che, invece, compete esclusivamente alle autorità amministrative ungheresi.
.
1)
Sotto il "profilo processuale", anche in Ungheria, Ilaria Salis deve presumersi innocente fino a sentenza definitiva (passata in giudicato), per cui la sua detenzione dovrebbe avere esclusivamente fini "cautelativi"; cioè, in generale, per evitare che che possa fuggire, ovvero che possa ripetere il "presunto" reato o inquinare le prove.
Per cui, anche considerato che Ilaria Salis non è stata arrestata in "flagranza di reato" (cioè mentre malmenava la sua vittima), bensì soltanto successivamente, in base a "prove indiziarie", sarebbe stato molto più logico concederle gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, piuttosto che rinchiuderla in carcere.
.
2)
Sotto il "profilo penitenziario", comunque, ammesso e non concesso che fosse davvero necessario detenerla in carcere, occorre tener ben presenti due aspetti:
a)
Anche se Ilaria Salis fosse già stata riconosciuta "colpevole", in base ad una sentenza definitiva passata in giudicato (il che non è), la "pena carceraria" inflittale avrebbe  comunque dovuto rispettare i principi sanciti dall'art.3 della "Convenzione Europea dei diritti dell'Uomo",  il quale vieta il "trattamento inumano o degradante" dei carcerati ritenuti definitivamente colpevoli.
b)
A maggior ragione, considerato che Ilaria Salis deve tutt'ora ritenersi "innocente" anche secondo l'ordinamento giuridico ungherese, la custodia cautelare a cui è ora sottoposta dovrebbe avere  un "carattere non punitivo"; per cui, per così dire, dovrebbe essere "trattata con i guanti" in qualsiasi carcere di un Paese civile, (e comunque per un tempo limitato).
Ma, come vedremo più avanti, per certi aspetti, è stata trattata anche peggio dei detenuti veri e propri.
***
.
***
Ciò premesso:
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IN GENERALE
In Ungheria i carcerati indossano ancora le degradanti "tute zebrate" che, nel resto del mondo, sono ormai state dismesse da quasi un secolo.
***
Peraltro, indossando tali "tute zebrate", come i "detenuti negri in Alabama negli anni '20" (e quelli ebrei nei "lager" e quelli russi nei "gulag") vengono costretti ai "lavori forzati", sotto il sole o la pioggia, e, soprattutto, sotto l'umiliante sguardo degli automobilisti di passaggio.
***
Basta già questo a far capire l'"aria che tira" (anzi, che "non tira") nelle carceri ungheresi.
***
Intendiamoci, anche le nostre galere fanno decisamente "schifo", sia per il sovraffollamento che per il trattamento subito dai detenuti (il quale meriterebbe un TOPIC a parte); però, almeno stando alle testimonianze, rispetto a quelle ungheresi sono senz'altro degli alberghi di lusso!
***
.
***
IN PARTICOLARE
Tra le varie testimonianze di detenuti ungheresi "trapelate"  al riguardo, c'è anche quella autografa della stessa Ilaria Salis (che è detenuta in qualità di persona presunta innocente);  la quale non mi risulta minimamente smentita dalle autorità ungheresi.
Fareste bene a leggerla per esteso, ma qui vi riporto solo la parte che accenna alle "condizioni igieniche" in cui la poveretta si è venuta a trovare (potete immaginare il resto, che è anche peggio).
#669
Ciao Inverno. :)
Il passo a cui ti riferisci è il seguente: "Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare!"(Mt 18 6)
Quindi, a dire il vero, Gesù non  consiglia affatto di appendere una macina al collo e buttare a mare il pedofilo.
***
Ed infatti:
a)
"Scandalizzare" un bambino non significa usargli "violenza sessuale", bensì, semplicemente, tenere in sua presenza un comportamento scandaloso che potrebbe turbarlo; ad esempio un padre che si ubriaca e maltratta la madre davanti a lui, e cose del genere.
Ed invero nessun giudice chiederebbe mai ad una vittima di violenza sessuale: "E' rimasta scandalizzata dal fatto di essere stata stuprata?"
b)
In ogni caso Gesù non dice affatto di appendere una macina al collo e buttare a mare chi scandalizza i bambini (quelli che credono in lui); per punizione, "dopo" aver compiuto il misfatto.
Dice, invece, che sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina al collo e gettato in mare, piuttosto di compiere una turpitudine del genere.
Sarebbe, cioè, come dire a qualcuno: "Guarda che per te sarebbe meglio morire subito annegato, piuttosto che avvelenarti lentamente con l'alcool"; il che non vuol certo dire che bisogna annegare gli alcolisti.
***
.
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Un cordiale saluto! :)
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#670
Citazione di: baylham il 08 Aprile 2024, 19:16:39 PMNon sono favorevole a sanzionare la libertà di pensiero, per esempio sono contrario alle sanzioni penali contro i negazionisti dell'olocausto.
Spetta alla Costituzione, alla legge fondamentale, di uno stato democratico e alla maggioranza dei cittadini la difesa delle libertà, diritti costituzionali, quali la libertà personale, religiosa e sessuale, l'integrità fisica e la salute degli uomini.
Anche essere contrari alla libertà di pensiero, e propugnarne il divieto, costituisce  la manifestazione e la propaganda di una propria opinione; cioè, appunto, una manifestazione della libertà di pensiero.
Saresti favorevole o sfavorevole a sanzionare tale forma di libertà di pensiero? :)
#671
Ciao Niko. :)
Condivido in pieno quello che hai scritto!
***
Ed infatti andrebbe perseguito penalmente chiunque propagandi la pena di morte "in generale", e non soltanto gli "integralisti islamici"; come se non esistessero anche degli "integralisti cristiani" che propugnano la pena di morte per gli abortisti.
***
Al riguardo, infatti, avevo ricordato caso del repubblicano Rob Harris, il quale ha recentemente presentato una proposta  al Parlamento della Carolina del Sud, negli Stati Uniti, per introdurre una legge che preveda la "pena di morte" per le donne che decidono di abortire, in quanto tale atto sarebbe contrario all'etica cristiana.
E non è il solo "cristiano" (integralista) a pensarla così!
***
Un cordiale saluto! :)
***
#672
Ciao Pio. :)
Condivido in pieno il tuo disgusto per la "pedofilia" (da non confondere con la "pederastia"), che ritengo anch'io una delle pratiche più "aberranti" ed "abiette" che si possano immaginare.
***
Ed infatti:
- posso anche capire chi sia "deviato psicologicamente" fino a tal punto, perchè questo non dipende da lui;
- però non posso capire chi "ceda coscientemente a tali aberranti impulsi", perchè questo, invece, dipende da lui.
***
Per cui sono senz'altro d'accordo con te che il "pedofilo" vada severamente punito (se è in grado di intendere e di volere); però, almeno secondo me, neanche in tali casi è giustificabile la pena di morte.
Quest'ultima, infatti, esclude a priori la possibilità di "recuperare" tale abietto criminale; mentre, invece, l'art. 27,secondo comma della nostra Costituzione,  prevede che : "Le pene devono tendere alla rieducazione dei condannati".
***
Tra l'altro, anche se, "di pancia", verrebbe spontaneo anche a me di voler "impalare" tali soggetti (con un palo spalmato di peperoncino), il mio "cervello" mi fa capire che, se il "pedofilo" rischiasse la pena capitale, sarebbe naturalmente indotto non solo a stuprare le sue vittime, ma anche a sopprimerle affinchè non parlino.
***
Un cordiale saluto! :)
***
#673
Ciao Jacopus. :)
Avrei anche potuto evitare di risponderti, in quanto sono perfettamente d'accordo con tutto quello che hai scritto; ed a cui non trovo nulla da aggiungere, perchè sei stato più che esauriente e convincente sull'argomento.
***
Posso solo esternarti la mia piena condivisione, ed inviarti i miei più cordiali saluti! :)
***
#674
I deputati di Fratelli d'Italia Meloni, La Russa, Rampelli, Maietta, Nastri, Petrenga, Rizzetto, Taglialatela, Totato e Cirielli (tenete presente quest'ultimo nome), hanno presentato una proposta di legge volta ad introdurre nel nostro codice penale il seguente art. 270–septies, intitolato "INTEGRALISMO ISLAMICO", il quale recita:
"Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da quattro a sei anni chiunque, al fine di o comunque in maniera tale da mettere in concreto pericolo la pubblica incolumità propugna o propaganda idee dirette a sostenere sotto qualsiasi forma:
a) l'applicazione della pena di morte per apostasia, omosessualità, adulterio o blasfemia;
b) l'applicazione di pene quali la tortura, la mutilazione e la flagellazione;
c) la negazione della libertà religiosa;
d) la schiavitù, la servitù o la tratta di esseri umani."
***
Ovviamente, al riguardo, non si può che essere d'accordo; salvo, però, due considerazioni, sia sotto il profilo "soggettivo", sia sotto quello "oggettivo".
.
1)
Sotto il profilo "soggettivo", secondo me, sarebbe stato molto meglio scegliere un titolo diverso da quello di "INTEGRALISMO ISLAMICO", in quanto il reato in questione può riguardare anche altri tipi di "integralismo"; ivi compreso l'"INTEGRALISMO CRISTIANO".
Ed infatti, ad esempio, il repubblicano Rob Harris, ha presentato una proposta  al Parlamento della Carolina del Sud, negli Stati Uniti, per introdurre una legge che preveda la "pena di morte" per le donne che decidono di abortire, in quanto tale atto sarebbe contrario all'etica cristiana.
E non è il solo "cristiano" (integralista) a pensarla così!
***
Peraltro, correttamente, nel testo della legge si legge che "CHIUNQUE" propugni o propagandi idee dirette a sostenere, sotto qualsiasi forma,  l'applicazione della pena di morte per determinati comportamenti, verrà sanzionato penalmente; per cui il "titolo della norma" risulta errato, in quanto il reato in questione può essere commesso da "chiunque" e  non solo per ragioni di "INTEGRALISMO ISLAMICO".
Molto meglio sarebbe stato intitolarlo, genericamente, "PROPAGANDA DELLA PENA CAPITALE E DI ALTRI TRATTAMENTI DISUMANI".
***
.
2)
Sotto il profilo "oggettivo", secondo me, sarebbe stato molto meglio non sanzionare:
- chi propugna o propaganda idee dirette a sostenere, sotto qualsiasi forma, l'applicazione della pena di morte <<ESCLUSIVAMENTE>> per "apostasia", "omosessualità", "adulterio" o "blasfemia" (e non, invece, anche per "aborto illegale");
- bensì chi propugna o propaganda idee dirette a sostenere sotto qualsiasi forma l'applicazione della pena di morte per <<QUALSIASI MOTIVO>>.
***
.
AMBIGUITA' DI FONDO
Secondo me, gli aspetti "soggettivi" ed "oggettivi" di cui sopra, manifestano una certa "ambiguità di fondo" da parte di alcuni di coloro che hanno proposto la legge.
***
Ed infatti all'indomani della strage di Charlie Hebdo la leader francese del Front National Marine Le Pen aveva lanciato l'idea di un referendum sulla pena di morte.
Al riguardo, Edmondo Cirielli di Fratelli d'Italia, uno dei firmatari della proposta qui in esame, dichiarò "Eliminare la pena di morte dalla Costituzione è stato un errore. Io votai contro. Condivido la proposta di Marine Le Pen di offrire ai francesi un referendum sulla pena di morte. Per terroristi assassini, come i protagonisti della strage del 'Charlie Hebdo', andrebbe reintrodotta".
***
P.S.
Il riferimento di Cirielli è alla legge costituzionale 2 ottobre 2007, n. 1 ("Modifica all'articolo 27 della Costituzione, concernente l'abolizione della pena di morte") che, modificando l'art. 27 della Costituzione della Repubblica Italiana, ha eliminato le residue disposizioni che prevedevano ancora, in determinati casi, la pena capitale, sancendo per via costituzionale la non applicabilità assoluta della pena capitale.
#675
Ciao Sapa :) .
Se non c'è stata una disdetta formulata per scritto, come ormai sembra certo, anche se Salvini non ha avuto l'occasione di dare adempimento in tutto o in parte alla convenzione (cosa che non sapremo mai, essendo il rapporto "confidenziale"), ne è rimasto comunque vincolato; nè risulta che tutt'ora intenda svincolarsene, non avendo inoltrato la disdetta neanche per la prossima scadenza (cosa che potrebbe fare in qualsiasi momento).
Salvini è un gran chiacchierone, ma le chiacchiere stanno a ZERO; o forse non sa scrivere?
"Verba volant, scripta manent!"
***
Un cordiale saluto! :)
***
P.S.
Putin non ha mai accusato Salvini per aver disatteso le clausole dell'atto; il che vuol dire che Salvini non le ha minimamente disattese, ma vi si è strettamente attenuto, quantomeno "in via confidenziale"  (nonostante come deve votate e quello che deve dire per mera "necessità di poltrona")