Ma è violenza o senso dell'onore ciò di cui parla Pinkert? Io non credo che la risposta sia semplicissima (con questo
voglio "anche" dire che non escludo che Pinkert abbia una parte di ragione).
Ma voglio rispondere ancora riportando un episodio di vita reale. Personalmente, vivendo nella profonda campagna ed
avendo (ahimè...) un'età non verdissima, ho avuto modo di vedere un certo "mondo" popolato di persone che certamente
un giovane, e tanto meno se di città, ha mai visto.
I nostri nonni, insomma, in molti casi erano reduci di guerra (il mio della guerra di Libia e della Prima Guerra Mondiale
- che fanno sette anni...), e come tali erano molto, ma molto "strani"....
Erano persone che oggi diremmo violente. Erano sempre pronti, e nonostante l'età, a rubare e a farsi coinvolgere in liti
"serie". Soprattutto, non sopportavano di essere derisi o presi in giro per nessun motivo (le reazioni potevano davvero
avere gravi conseguenze). Ma erano anche di una bontà oggi impensabile; di un cuore generosissimo e di grande altruismo.
E allora, li potremmo sempre definire come dei violenti?
Beh, non ho mai sentito episodi di violenza familiare (mai contro la moglie, solo qualche salutare ceffone ai figli ove
occorresse), ma non solo: state certi che sarebbero intervenuti in difesa di chiunque fosse stato vittima di prepotenza...
Mi chiedo cosa sia e dove sia la violenza.
Rimasi impressionato tempo fa, quando un tizio intervistato sulle differenze fra Mosca e New York così rispose: "a Mosca
se stai male per strada c'è sempre chi si ferma ad aiutarti"... Mi chiedo, in sostanza, se l'indifferenza e la viltà che
sempre più caratterizzano la nostra società non siano la forma più odiosa di violenza.
Non concordo con Jacopus dove afferma: "la violenza è stata messa sotto controllo". No, la violenza invece dilaga; dilaga
nell'individualismo senza freni che porta a considerare solo se stessi e la propria meschinità elevata ad "amor proprio".
Mi sembra viceversa avere dei tratti di condivisibilità la chiosa di Lou: "che fosse stato di donna o di uomo la protezione
o il tentativo di protezione sarebbe stato non dirimente". Sì, giusto, ed in effetti penso che oggi sia più facile vedere
una donna avere il senso dell'onore che non un cosiddetto "uomo".
saluti
voglio "anche" dire che non escludo che Pinkert abbia una parte di ragione).
Ma voglio rispondere ancora riportando un episodio di vita reale. Personalmente, vivendo nella profonda campagna ed
avendo (ahimè...) un'età non verdissima, ho avuto modo di vedere un certo "mondo" popolato di persone che certamente
un giovane, e tanto meno se di città, ha mai visto.
I nostri nonni, insomma, in molti casi erano reduci di guerra (il mio della guerra di Libia e della Prima Guerra Mondiale
- che fanno sette anni...), e come tali erano molto, ma molto "strani"....
Erano persone che oggi diremmo violente. Erano sempre pronti, e nonostante l'età, a rubare e a farsi coinvolgere in liti
"serie". Soprattutto, non sopportavano di essere derisi o presi in giro per nessun motivo (le reazioni potevano davvero
avere gravi conseguenze). Ma erano anche di una bontà oggi impensabile; di un cuore generosissimo e di grande altruismo.
E allora, li potremmo sempre definire come dei violenti?
Beh, non ho mai sentito episodi di violenza familiare (mai contro la moglie, solo qualche salutare ceffone ai figli ove
occorresse), ma non solo: state certi che sarebbero intervenuti in difesa di chiunque fosse stato vittima di prepotenza...
Mi chiedo cosa sia e dove sia la violenza.
Rimasi impressionato tempo fa, quando un tizio intervistato sulle differenze fra Mosca e New York così rispose: "a Mosca
se stai male per strada c'è sempre chi si ferma ad aiutarti"... Mi chiedo, in sostanza, se l'indifferenza e la viltà che
sempre più caratterizzano la nostra società non siano la forma più odiosa di violenza.
Non concordo con Jacopus dove afferma: "la violenza è stata messa sotto controllo". No, la violenza invece dilaga; dilaga
nell'individualismo senza freni che porta a considerare solo se stessi e la propria meschinità elevata ad "amor proprio".
Mi sembra viceversa avere dei tratti di condivisibilità la chiosa di Lou: "che fosse stato di donna o di uomo la protezione
o il tentativo di protezione sarebbe stato non dirimente". Sì, giusto, ed in effetti penso che oggi sia più facile vedere
una donna avere il senso dell'onore che non un cosiddetto "uomo".
saluti