Citazione di: green demetr il 11 Dicembre 2024, 02:56:53 AMIo leggevo Yogananda a 8 anni.A me pare che, Piú che di capire cos'é la fede, tu hai bisogno di presentare la tua visione, direi abbastanza accademica, della fede stessa.
Per me Dio è sempre stata una certezza.
Ma quando leggo Agostino, è evidente che mi manca un pezzo: c'è una furia sottesa all'impossibilità della salvezza in esso.
La nostra stessa esistenza è la prova di qualsiasi testimonianza.
Il mio bisogno di salvezza è sottinteso al senso edipico di perdita della madre.
La certezza: non c'è salvezza alcuna.
La ricerca, la strada: il senso che sostituisce la salvezza, e perciò la salvezza stessa.
L'interiorizzazione del senso della vita.
In questo la riflessione degli antichi, sino all'ultimo sacrificio umano: pensare fino alla fine.
Pensare fino alla consunzione.
Il cristianesimo è questa eredità che si fa sintesi.
Non è questione di credere all'altro, ma di credere come mi ha spiegato duc in altum! più sopra, che la fede ci raggiunge alla fine della ragione.
Quindi come pensavo è qualcosa che viene DOPO la ragione, nel suo sforzo massimo di comprensione, di ciò che già si sà, ossia che esiste Dio.
In questo senso la fede è inevitabile, certo. Ma io lo sapevo già da prima.
Ma la fede di Agostino è solo questo? Non mi pare.
Mi pare invece che bisogna andare ad un step oltre, come dire usare la ragione ancora, resuscitarla nel regno della fede.
E' una ragione naturalmente disumana, quella che solo i grandi poeti, la grande filosofia antica, i grandi letterati sanno indagare. E noi con essi.
Gli altri si accontentiono di restare sull'uscio. Eppure l'uscio è aperto.
Credere in Dio, senza averne Fede, fede in quanto testimonianza.
Oggi come oggi "si crede", e basta.
Altro segno dei tempi buj.
Perdona la mia ignoranza, ma che cos'é "il senso edipico di perdita della madre?".
Oltretutto associato alla salvezza, concetto già complesso in senso teologico perché presuppone qualcuno che ti salva, cioé Dio.
Io ti ho presentato la mia visione, senza alcuna pretesa di tipo assoluto.
Leggendo con attenzione il mio post ti sarai accorto che io non parlo di Dio, tanto meno di salvezza.
Per me la fede é, fondamentalmente, credere nel soprannaturale, nel fatto di essere destinati a vivere in un altro stato, dopo la nostra morte biologica.
Poi certo di questo stato c'é qualcuno che ce ne parla, ma a queste informazioni si affianca la nostra capacità di valutazione razionale che, a mio parere, permette di farsi un'idea delle caratteristiche di questo altro stato, al di là delle costruzioni religiose che magari si lasciano condizionare da esigenze estetiche e di propaganda.