Per me, la musica è stata sempre una compagna fedele. A volte mi metto dinnanzi al gruppo di dischi in vinile, o ai cd, alle cassette.... e scelgo a caso. Riesco sempre a trovare la musica che fa per me in quel momento.

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Mostra messaggi MenuCitazione di: Duc in altum! il 26 Marzo 2023, 00:32:55 AMCriticare no (non siamo chiamati a giudicare), ma se chi si dichiara cristiano non riesce a perdonare, genera un po' di ambiguità, quindi sì che va sostenuto/assistito con la prime 3 opere di misericordia spirituale.Quindi, quando non si riesce a perdonare è Dio che non vuole il perdono? Mi pare strano, altrimenti, che quando qualcosa va bene sia merito di Dio, ma non altrettanto colpa Sua quando qualcosa va male!
Tuttavia, spesso, ci si dimentica che il perdono cristiano non è fondato sul merito o la bravura di colui che perdona, ma che si riesce a perdonare solo perché Dio ci ha perdonati attraverso Gesù nello Spirito santo: "cancella i nostri peccati, come anche noi li abbiamo già cancellati ai nostri peccatori" (per intenderci!).
Citazione di: Freedom il 25 Marzo 2023, 18:46:08 PMNon è che chi va a messa tutte le domeniche (e magari rispetta alla lettera il decalogo) acquisisce la capacità di perdonare. Magari, per carità, ci prova ma non è detto che ci riesca. Non penso tuttavia sia giusto criticare chi non riesce a perdonare certi torti subiti. E' la persona stessa che non riesce a pacificarsi col perdono la prima a soffrirne. Comunque non è (solo) l'osservanza dei comandamenti che ci fa discepoli del Signore: "vedranno che siete miei discepoli da come vi amerete l'un l'altro."Però, io ho specificato che B non vuole nemmeno il dialogo. Capisco che dopo questo uno possa decidere di NON perdonare, ma rifiutare il dialogo, significa chiudersi in sé (per paura o per cos'altro)' Qui non si tratta, dunque, dell'impossibilità di perdonare, bensì del rifiuto del dialogo.
Perdonare non è facile. Quello che secondo me è giusto rammentare è che chi non riesce a perdonare come, del resto, chi commette i peccati (come, ovviamente, il sottoscritto) non è felice. Ed è lui stesso il carnefice, scusa il gioco di parole, di sè stesso. Il peccato ci tiranneggia e ci impedisce di amare come si dovrebbe.
Penso però che il peccato non è (solo) la trasgressione della Legge ma è interrompere la relazione d'amore col Signore e, di conseguenza, con gli altri esseri umani.
Citazione di: Socrate78 il 24 Marzo 2023, 13:42:02 PMNel capitolo 13 della prima lettera ai Corinzi San Paolo descrive in un famoso brano biblico le caratteristiche della virtù teologale della carità, con queste parole: " Se anche dessi tutte le mie sostanze e consegnassi il mio corpo per essere bruciato, ,ma non avessi la carità, nulla mi gioverebbe. La carità è paziente, benigna è la carità: non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d'orgoglio, non si adira, non manca di rispetto, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia ma si compiace della verità. La carità tutto perdona, tutto spera, tutto crede, tutto sopporta".La carità è utopia in un mondo distratto da mille sirene di vario genere; in un altro mondo, fatto di collaborazione reciproca tra i vari componenti, da utopia, la carità diventa una realtà.
Ora, tale virtù della carità (che traduce il termine agape) non rappresenta più che altro un'utopia e non una reale virtù esistente? Risulta infatti oltremodo difficile perdonare ogni cosa, sopportare ogni ingiustizia, non tener mai conto del male che si riceve (anche a livello mentale), non vantarsi mai dentro di noi di azioni buone fatte e compiacersene. Sembra che venga descritto qualcosa che è più simile ad una virtù angelica che umana, o che comunque deriverebbe da una stato di grazia indipendente dalla volontà e dai meriti dell'individuo. Se si confronta però questo brano con altri presenti nelle Lettere paoline, a me sembra di comprendere che in realtà San Paolo voglia dire proprio questo, che la salvezza e la vera virtù non dipende dai meriti della persona, ma da uno stato di grazia divina che cade dall'alto e che viene data quasi per decreto imperscrutabile di Dio, una posizione molto vicina a quella che sarà del protestantesimo. E' corretta questa mia interpretazione del testo?
Citazione di: Duc in altum! il 22 Marzo 2023, 12:23:57 PMOgnuno è libero di applicare la sua fede come meglio preferisce.Magari fosse sempre così. Invece registro, tanto nella vita reale che in quella virtuale, un voler sopraffare l'altro con le proprie idee, con le proprie convinzioni, senza considerare l'unicità di ogni essere umano. In effetti, quando qualcuno mi descrive un fatto, un aneddoto o qualcos'altro che riguarda la sua vita, perché io dovrei interpretare le sue parole dal mio punto di vista? Perché dovrei fare di tutto per sminuire lui/lei e le sue esperienze, magari camuffando gesti e parole in tal senso, con la ricerca della verità? Se io sto cercando la verità, che motivo ho di difendere la mia posizione? Semmai è proprio l'opposto, ossia, proprio perché sono alla ricerca della verità, ringrazio chi mi presenta un punto di vista diverso dal mio. La fede non si impone. La fede viaggia in compagnia del buon esempio. Questo vale più di mille parole!
Citazione di: taurus il 22 Marzo 2023, 18:44:32 PMCome sofferta è stata l' esistenza di Ludwig..Su Beethoven conosco un aneddoto: quando diresse la prima della Corale (nona sinfonia), era ormai completamente sordo. Al termine dell'esecuzione Ludwig si accasciò sul leggio, tenendo il dolore dentro di sé. Una ragazza del coro prese il maestro sotto braccio e lo fece voltare verso il pubblico che non smetteva di applaudire, e che il maestro, rivolto verso l'orchestra e il coro, non vedeva oltre a non sentire.
Un padre ubriacone, la perdurante sordita' (per un musicista !!!), l' amore non corrisposto..ecc..eccc..
Quando sono stato a Vienna, l' addetta della casa-museo _ diceva che "detta" abitazione era l' ultima delle sue 28 precedenti !!
Infatti, essendo sordo, sovente di notte Ludwig si metteva al pianoforte per comporre delle note nelle bozze.. che in quel momento gli frullavano in mente.
Ovviamente disturbava gli inquilini.. le conseguenti lamentele _ da qui i suoi vari traslochi viennesi.
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Citazione di: bobmax il 22 Marzo 2023, 13:32:20 PMInfatti non esiste.Perché?
Esiste solo la parte, non l'Uno.
E ciò che non esiste è nulla...
Uno = Essere = Nulla
Citazione di: baylham il 22 Marzo 2023, 11:59:28 AMChe le parti siano isolate, chiuse o correlate, aperte è irrilevante. Le relazioni con l'intero sono impossibili per la banale e ovvia ragione che io, tu e chiunque altro, eventuale Dio esistente, siamo delle parti e ogni relazione è sempre tra parti, l'intero è semplicemente inaccessibile, in termini religiosi è trascendente o misterioso e tale rimarrà per chiunque.Quindi una goccia nell'oceano non ha relazioni con l'oceano stesso? Un granello di sabbia nel deserto col deserto stesso?
Citazione di: Duc in altum! il 22 Marzo 2023, 11:01:30 AMBeh, sta "Voce" allora un po' l'hai sentita, visto che ti sei risposto da solo:Pace & BeneIn che senso mi sarei risposto da solo? Ho solamente fatto un'ipotesi. Forse ti è sfuggito quel "Forse" ad inizio frase, che non indica certezza alcuna?
Citazione di: baylham il 22 Marzo 2023, 09:36:48 AMMa Hegel o chiunque altro, Dio compreso, non è un intero, le relazioni con l'intero sono impossibili, quindi il mistero, l'ignoranza strutturale, è semplicemente ineliminabile, con o senza Dio, che non cambia nulla.Perché mai le relazioni con l'intero sarebbero impossibili? L'intero si costruisce mettendo insieme le parti. Fino a quando qualcuno penserà di essere un'isola a sé (anche le isole sono bagnate dagli oceani o dai mari; ricevono la pioggia e il sole; hanno la stessa consistenza delle penisole, dei continenti, ecc..) si perderà di vista il tutto o perlomeno lo si considererà altro da sé, invece di considerarlo come un qualcosa di cui si fa parte.
Citazione di: Alberto Knox il 22 Marzo 2023, 00:46:01 AMquando leggo tanti punti di vista a me viene in mente Hegel non c'è niente da fare. Hegel diceva che il vero sta nell intero. Non è un singolo punto di vista, è la totalità di tutto quello che accade , di tutto quello che si muove e questo vero si muove, si muove continuamente, ma allora io come faccio a capire qual'è il vero? muovendomi! a mia volta,io mi devo muovere, se sto fermo e vedo soltanto un punto di vista prendo una posizione ma le posizioni vanno superate. Non ci sarà mai un momento in cui arrivi all alto delle cose e padroneggi l'intero del vero. Ma allora il vero non è qualcosa che si presenta davanti a me, una formula, è un modo di essere , il vero. é un metodo,il vero. Ha a che fare , la verità, con una dimensione etica oltre che cognitiva. è l'esattezza che ha ache fare solo con la dimensione cognitiva, è esatto , è un fatto , è una data ecc. ma il vero è una dimensione che ti porta anche a voler cambiare, a trasformarti, a essere migliore, è qualcosa che ha a che fare con la dimensione etica ed estetica allo stesso tempo, è un laboratorio. Quindi io credo che sia sbagliato fissarsi su una cosa , Dio esiste , Dio non esiste. Ma chissenefraga, tu chi sei piuttosto! perchè tu no lo sai, e non lo sai perchè la società non telo chiede! alla società importa che tu consumi, che tu ti chiedi dove andare comprare quello che ti serve e l'interrogazione sul senso della vita si riduce a una raccolta di informazioni sul prezzo delle cose. E nessuno sa più che cosa sono le virtù cardinali perchè non gliene importa un fico secco alla società . Perchè è più facile tenere sotto e dirigere un popolo di consumatori compulsivi che un popolo che prende sul serio il propio essere pensante e il suo posto nel mondo.