FRA SOGGETTO E OGGETTO
giustamente è entrata nella discussione la problematica della"realtà".Perchè l'esistenza è in rapporto alla realtà ,in quanto condizione fisica e del processo gnoseologico(conoscenza)
Bisogna partire da Kant per capire come Hegel svolgerà poi nella dialettica (importante anche per il marxismo per capire il materialismo storico e il materialismo dialettico) e quindi nella fenomenologia di Husserl, il rapporto fra"mondo di fatto" e quindi eventi naturali nel dominio del sensibile e"mondo delle idee" dove l'uomo procede alla sintesi mente/cervello/coscienza.
Penso che solo seguendo una strada metodologica già eseguita da Kant (ma originato dal limite della soggettività umana a capire il mondo di fatto e l'indimostrabilità della causazione, rapporto meccanicistico causa/effetto, posta dall'empirismo di Hume) sia possibile criticamente entrare nel processo dell'analitica e della sintesi attraverso il rapporto coscienza/trascendenza della deduzione.
I termini coscienza e trascendenza sono il passaggio del come Kant, Hegel e Husserl ritengono appunto svolgere e finalizzare e persino a giustificare ad esempio l'etica/morale(Kant arriverà alla "Critica del giudizio" dopo quelle della ragion pura e pratica.
Sono interessantissimi e con sviluppi contraddittori tant'è che il percorso filosofico poi ha cercato anche nella logica e nella filosofia del linguaggio la possibilità di una teoria della conoscenza
Ritornando a Levinas, se quindi Levinas pone l'Etica al centro della filosofia ,bisogna capire come si "sostanzia" un'etica ontologicamente.
Se l'etica fosse "interpretazione", ognuno(ogni Altrui) si sentirebbe libero dai vincoli ontologici a sviluppare una propria morale e quindi comportamento e sarebbe giustificato proprio dal fatto che non c'è una"verità" etica.
giustamente è entrata nella discussione la problematica della"realtà".Perchè l'esistenza è in rapporto alla realtà ,in quanto condizione fisica e del processo gnoseologico(conoscenza)
Bisogna partire da Kant per capire come Hegel svolgerà poi nella dialettica (importante anche per il marxismo per capire il materialismo storico e il materialismo dialettico) e quindi nella fenomenologia di Husserl, il rapporto fra"mondo di fatto" e quindi eventi naturali nel dominio del sensibile e"mondo delle idee" dove l'uomo procede alla sintesi mente/cervello/coscienza.
Penso che solo seguendo una strada metodologica già eseguita da Kant (ma originato dal limite della soggettività umana a capire il mondo di fatto e l'indimostrabilità della causazione, rapporto meccanicistico causa/effetto, posta dall'empirismo di Hume) sia possibile criticamente entrare nel processo dell'analitica e della sintesi attraverso il rapporto coscienza/trascendenza della deduzione.
I termini coscienza e trascendenza sono il passaggio del come Kant, Hegel e Husserl ritengono appunto svolgere e finalizzare e persino a giustificare ad esempio l'etica/morale(Kant arriverà alla "Critica del giudizio" dopo quelle della ragion pura e pratica.
Sono interessantissimi e con sviluppi contraddittori tant'è che il percorso filosofico poi ha cercato anche nella logica e nella filosofia del linguaggio la possibilità di una teoria della conoscenza
Ritornando a Levinas, se quindi Levinas pone l'Etica al centro della filosofia ,bisogna capire come si "sostanzia" un'etica ontologicamente.
Se l'etica fosse "interpretazione", ognuno(ogni Altrui) si sentirebbe libero dai vincoli ontologici a sviluppare una propria morale e quindi comportamento e sarebbe giustificato proprio dal fatto che non c'è una"verità" etica.