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Messaggi - Jacopus

#676
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 10:01:15 AM
Secondo me non si può sorvolare dal problema "tecnologia", poiché esso determina la forma attuale di verità, autorità e potere. Lo stato è una semplice pedina di questo gioco. Ha avuto il suo momento di gloria, quando serviva per opporsi tatticamente al socialismo reale e prima ancora quando era il motore dell'espansionismo coloniale ma ora tutta la struttura pubblica si sta deteriorando, restringendosi quasi solo a funzioni militari e di ordine pubblico. Per la prima volta, dall'avvento universale della forma-stato, vi sono zone nel mondo che non hanno uno stato,Libia, Somalia, Yemen, parte della Siria, parte dell'Iraq. Lo stato oscilla fra "comitato di affari della borghesia" a "signor Malausenne della borghesia". Se proprio vogliamo trovare una istituzione dove è conservata verità e autorità nel III millennio, essa va individuata nel sistema sovranazionale delle Corporations, che spesso individualmente hanno fatturati e ricchezze più alte di molti stati e senza i loro debiti. Ma se vogliamo indagare l'origine di questa trasformazione dobbiamo risalire alla "tecnica" come processo di monopolizzazione del "fare umano" al di fuori delle categorie morali e politiche. Questa posizione al di là del bene e del male, nasce dalla stessa potenza della tecnica attuale e dalla sua complessità, per cui i suoi fini non sono più a disposizione dell'uomo ma è l'uomo a disposizione della tecnica.
Va inoltre distinta la tecnica dalla scienza, anche se lo stesso Bacone dichiarava che "scientia est potentia". La tecnica è l'applicazione strumentale della scienza. La seconda misura, sperimenta e trova le leggi ripetibili dell'universo. La prima applica quelle leggi per trasformare la materia e gli organismi viventi, fino alla trasformazione planetaria.
#677
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
07 Gennaio 2024, 00:20:33 AM
Ripartirei dall'incipit: "chi ha la verità possiede l'autorità." Già questo è un programma culturale preciso, che ha molte origini ma la più importante risiede nel metodo scientifico moderno. La speranza è stata e, probabilmente ancora è, quella di trovare un modello politico "puro", "matematico", in grado di regolare la società contemporanea, come auspicava Hobbes. Nella vita lavorativa, nei gruppi amicali, nella mia breve esperienza nell'esercito però accadeva ed accade che l'autorità la detiene chi possiede un certo tipo di verità, una verità ben poco tecnica, ovvero chi si pone al servizio degli altri, siano essi colleghi o superiori o compagni di gioco. Chi dava l'esempio, si diceva. La stessa autorità che avevano i politici nel secondo dopoguerra, se erano stati partigiani.

Il problema si presenta nel momento in cui la tecnica oscura quella capacità di alcuni di noi di farsi carico delle responsabilità del vivere associato. Finché la tecnica era limitata, ci si poteva ancora illudere circa le proprie capacità individuali di scegliere la "vera autorità" nel mondo della praxis. In seguito, c'è stato un periodo in cui, attraverso sforzi eccezionali si poteva ancora gestire la tecnica, ma per fare questo occorrevano grandi investimenti nel settore della formazione.
Ora la tecnica e la sua sottostante verità non sono più alla nostra portata umana, tanto più in società che disinvestono rispetto alla formazione di massa. Al punto che la domanda ora non è cosa possiamo fare con la tecnica, ma cosa può fare di noi la tecnica. Heidegger che insieme a Nietzsche ha per primo affrontato questa problematica, indicava nell'uomo la materia prima della tecnica (der Mensch der wichtistigste Rosthoff). In questo senso (critico ma potenzialmente anche innovatore) la filosofia contemporanea parla di trans-umanesimo. Sta a noi decidere se contrastare questa tendenza, se invocare (puerilmente) mondi alto-medioevali, oppure se affidarci all'uomo forte, come giustamente paventa Bobmax oppure, sperabilmente, trovare una soluzione migliore. Attraverso questa prospettiva è anche facile interpretare i tanti fenomeni di contrasto alla scienza, il terrapiattismo, il movimento no-vax, il no-climate-change e altri. Sono il tentativo inconsapevole di frenare il movimento ormai autonomo della tecnica, rispetto alla quale noi stiamo diventando, secondo Heidegger, semplice Rosthoff.
#678
Ultimo libro letto / Re: La dittatura delle donne
06 Gennaio 2024, 22:38:52 PM
Classico esempio di pensiero paranoico. Paura di un "nemico", in questo caso la donna, che detronizza il precedente governatore, l'uomo. A voler essere democratici, dopo qualche migliaio di anni di governo maschile, qualche anno di governo femminile potremmo anche concederlo. In realtà l'ideale sarebbe premiare il merito, indipendentemente dal sesso, visto che ormai è stato accertato che la donna è neurologicamente capace di svolgere tutte le professioni delle società moderne.
#679
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
06 Gennaio 2024, 10:05:15 AM
CitazioneMi sa che vi siete proprio bevuto il cervello. 
Per Daniele. Modera i termini. Non siamo su Facebook. Qui si può obiettare e criticare ma senza offendere. Grazie.
#680
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
05 Gennaio 2024, 23:03:28 PM
Alberto, hai toccato il nocciolo della questione, direi. Nella società post-umana è vero ciò che funziona, non più ciò che è eticamente giusto. Gli ingegneri hanno soppiantato i filosofi. Di ingegneri c'è bisogno ma se il mondo viene concepito come un deposito di manipolazioni possibili, solo il loro pensiero procedurale e funzionale sarà quello ortodosso. Ogni "disfunzione" sarà considerata negativamente, fino all'apoteosi dell' algoritmo, in grado di riformulare all'infinito ciò che funziona, senza uscire mai da ciò che è. È la vittoria del pensiero tecnologico, della tecnè che ha sconfitto la praxis.
#681
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
05 Gennaio 2024, 08:42:45 AM
Scrive Hobbes, un autore fondamentale sul  tema: "se si conoscessero con ugual certezza le regole delle azioni umane come si conoscono quelle delle grandezze in geometria sarebbero debellate l'ambizione e l'avidità, il cui potere si appoggia sulle false opinioni del volgo intorno al giusto e all'ingiusto e la razza umana godrebbe di una pace perpetua."
Questo è stato e continua ad essere il sogno della modernità: "l'ingegnerizzazione della praxis". Ma tale ingegnerizzazione è vana, poiché la natura umana non è scritta una volta per sempre. La sua stessa complessità rende possibile apprendimenti e comportamenti agli antipodi, come ci ha informato una scienza eretica come la neuroscienza.
#682
Tematiche Filosofiche / Re: Autorità e Verità
05 Gennaio 2024, 08:28:42 AM
Il problema non è nuovo. Durkheim alla fine dell'800, lo definì "anomia", ovvero mancanza di senso regolativo, dovuto alla laicizzazione delle società. Alla fine del sacro come fondamento si è tentato di risolvere il problema attraverso altre strategie ed una è "l'uomo forte", l'altra è "la tecnica", un'altra ancora è quella specie di simulacro della democrazia che si esercita con il voto e solo con esso (insomma la descrizione che i greci facevano dell'idiotes). Un'altra ancora è stato il tentativo di costruire la Civitas Dei sulla terra attraverso il comunismo. Le ultime due soluzioni sono in netta regressione. Restano in vita le prime due , entrambe molto pericolose.
Ma ancor prima bisogna interrogarsi sullo statuto della verità. È possibile uno statuto valido universalmente? Secondo me no. Esiste una verità scientifica (naturwissenschaft) e una verità pratica del mondo degli uomini (geistwissenschaft). Il grande successo trasformativo della prima verità ha illuso di poter trovare un canone veritativo anche per le società ma questo processo porta a equivoci e ad un pensiero assolutista e potenzialmente autoritario. Per poter bilanciare i due domini (Geist und Natur) in modo tale che possano influenzarsi senza per questo perdere la loro identità, servono due precondizioni che non sono neppure lontanamente raggiunte: una istruzione adeguata del maggior numero possibile di associati (Platone), il perseguimento di una giustizia sociale che travalichi i confini degli Stati. Entrambe queste precondizioni confliggono pesantemente con gli interessi capitalistici vigenti, non più frenati da poteri competitivi come ad esempio il potere pubblico, ormai ridotto non a "comitato d'affari della borghesia", come generosamente lo definiva Marx, ma come servo del capitalismo internazionale (con poche eccezioni, come ad esempio la Cina, peró afflitta da un grave modello politico autoritario). Di fronte ad uno scenario del genere, l'ascesa dell'uomo forte e della dottrina machista è l'esito più probabile.
#683
Percorsi ed Esperienze / Re: La Grotta
04 Gennaio 2024, 13:32:46 PM
Posto splendido per ritremprarsi contro il logorio della vita moderna. Inoltre come valore aggiunto si può parlare di geopolitica con Inverno e di letteratura russa con la compagna. Quando sono andato ne ho approfittato per rivedere la pinacoteca Lia a La Spezia, il golfo dei poeti (meraviglioso) e Sestri Levante. Ho saltato le 5 terre, che comunque sono vicinissime.
#684
Immagina, Eutidemo le geremiadi degli israeliani di fronte ad una ipotesi del genere, che sarà descritta come l'ennesima  diaspora del perseguitato popolo eletto. Come ho scritto in passato, la soluzione migliore sarebbe stato ricavare uno stato dalla Germania o a cavallo fra Italia e Germania, secondo una logica retributiva, ma Israele aveva un significato geostrategico e culturale così importante che non poteva farsi altrimenti. Nel corso del tempo inoltre, l'arrivo di sempre maggiori flussi migratori dai paesi dell'est Europa e Russia ha reso le posizioni israeliani più intransigenti e contemporaneamente ha creato le condizioni per una risposta speculare da parte delle società arabe. Una soluzione europea sarebbe quella di integrare le popolazioni israeliane e palestinesi in un unico stato, magari chiamandolo confederazione israelo-palestinese. Questo dovrebbe collegarsi ad un percorso di rielaborazione del male commesso da entrambi le parti, come accaduto in Sudafrica al termine dell'Appartheid. Attualmente in questo mondo in fiamme, è una soluzione tanto nobile quanto inapplicabile. Al momento la guida è il discorso degli ateniesi al popolo dell'isola di Meli.
#685
Fare l'equazione protestantesimo = incremento della violenza, è privo di fondamento. Il protestantesimo nacque da molteplici esigenze, una delle quali era di liberarsi dalle tasse esose della Chiesa cattolica, che stava inseguendo suoi sogni temporali, come la costruzione della più grande chiesa della cristianità. Se questa equazione fosse vera non si comprende come mai oggi la società tedesca è molto meno violenta di quella italiana, se vogliamo giudicare da un parametro strettamente giudiziario, ovvero il numero di detenuti o il numero di omicidi ogni 100.000 persone. In Germania nel 2019 il tasso di omicidi per 100.000 persone era 0,76, in Italia 0,52. Sono fra i tassi più bassi in Europa e nel mondo. I detenuti in Germania erano 63000, contro i 54000 italiani, ma l'Italia ha una popolazione che non è 2/3 quella tedesca.
Paesi fortemente cattolici come quelli centroamericani hanno invece il poco lusinghiero primato in fatto di omicidi per 100.000 persone con tassi che si aggirano sui 40-50, ovvero 100volte più alti dei tassi della Germania luterana.

https://apps.uniroma3.it/ateneo/memo/files/pub_allegato_ee609b92-db85-4906-bebc-d3a4e1d90cc6.pdf
#686
Non mi riferivo a te Niko ma ad Anthonyi.
#687
Varie / Re: I fuggiaschi
02 Gennaio 2024, 16:24:18 PM
Daniele. Il messaggio inviato da Viator prima di andarsene era rivolto principalmente a me, e mi rivolgeva l'accusa di fare il "maestrino". Non so chi l'abbia cancellato ma sicuramente non sono io il responsabile. Ho molti difetti ma non sono vanitoso e rispetto profondamente la libertà d'espressione. Evito in generale di eliminare i post e cerco sempre prima di esortare le persone a cambiare toni. Le uniche possibili eliminazioni riguardano post offensivi o assolutamente inutili, ma anche rispetto a quest'ultima categoria cerco sempre di trovare un buon motivo per non cancellare.
#688
CitazioneQuesta é un'ossessione di voi atei ideologici, questo voler legittimare il vostro l'ateismo affermandone la diffusione. Il vero cristiano invece sa che la sua fede non dipende da quella degli altri, è non ha alcun bisogno di convincersi che sono tutti credenti. Poi le forme della fede sono differenti. Tu, ateo, hai una visione formale e settaria della fede che non conosci, e che probabilmente non capirai mai.
Mi dispiace per te, niko, ti perdi veramente tanto.
Si chiama "proiezione" in psicologia. In realtà gli atei non sono una categoria unica. Non esiste il partito degli atei o la classe sociale degli atei. Ogni ateo lo è a modo suo, così come ogni credente. La differenza sta nella quantità di persecuzioni inflitte dai credenti ai non credenti o fra credenti diversi, rispetto alle persecuzioni inflitte ai credenti dai non credenti.
Infine a me non dispiace che qualcuno sia credente. Lo accetto come una scelta personale. I credenti sono da combattere solo quando vogliono intromettersi nelle mie scelte e lo fanno spesso. Credere in realtà è una specie di visto per la "verità" e quindi chi ha quel visto si sente superiore e legittimato a giudicare gli altri dall'alto in basso. Consiglio a costoro di leggere le opere di San Francesco d'Assisi e di chiedere perdono per la loro superbia.
#689
Inoltre queste liste sono sintomatiche di una ulteriore evoluzione culturale, come se si volesse legittimare la teologia attraverso la scienza, seguendo il percorso inverso che si seguiva nel medioevo. Fortunatamente Dio e Scienza si sono reciprocamente svincolati, e nessuno impone nè l'ateismo di stato, nè la religione di stato, nè la scienza di stato. Vorrei però nuovamente sottolineare che questa neutralità e libertà è stata ottenuta dopo la resistenza secolare della Chiesa cattolica, che ha fatto di tutto, per arrestare o ritardare questo processo, esattamente come accade oggi nei paesi islamici.
#690
La conta degli scienziati credenti è stucchevole. Se si fosse utilizzato lo stesso metro ai tempi dell' inquisizione, si sarebbe data per buona l'Inquisizione stessa o in tempi più recenti il nazismo o il consumismo (o il comunismo). La "maggioranza vince" è un criterio molto pericoloso. Va parzialmente bene per la politica, fino a quando non troveremo un sistema migliore, ma non può essere applicato a destra e a manca. Inoltre se uno scienziato è credente a me personalmente non importa un fico secco. La scienza si è svincolata dalla religione qualche secolo fa e personaggi come Zichichi sono indietro, appunto di qualche secolo.
Sottolineerei una differenza importante. Oggi credenti e non credenti possono fare le loro ricerche, senza che vi sia una autorità che controlli le loro attività. Teoricamente sono solo posti al controllo della efficacia e dimostrabilità delle loro teorie ed esperimenti. In passato invece per un non credente era impossibile semplicemente vivere, altro che scienza. Su questa differenza dovrebbero interrogarsi i credenti e fare un "mea culpa" tutte le mattine.