CONSIDERAZIONI PERSONALI
Al riguardo, almeno nei limiti di quanto sopra, vorrei fare alcune considerazioni personali.
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1)
Non capisco come Alberoni e Rapisarda possano essere diventati tanto ricchi, pur essendo così ingenui e sprovveduti.
Ed infatti:
- Alberoni ha venduto il suo immobile ad un prezzo spropositatamente al di sotto del suo valore di mercato;
- Rapisarda ha comprato lo stesso immobile ad un prezzo spropositatamente al di sopra del suo valore di mercato.
E' inoltre strano che, pur conoscendosi, non abbiano fatto la transazione direttamente tra di loro, senza "regalare" un milione alla De Cicco ed al Principe d'Asburgo Lorena!
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2)
Non capisco come la De Cicco ed il Principe d'Asburgo Lorena possano essere stati tanto geniali, abili ed avveduti, da guadagnarsi gratis un milione in "58 minuti netti"; in barba ai due sprovveduti Alberoni e Rapisarda.
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3)
Mi chiedo, inoltre:
a)
Se i quattro soggetti abbiano stipulato i due atti nello Studio di uno stesso Notaio; nel qual caso non mi spiego come Alberoni e Rapisarda sia siano fatti fregare, di presenza, in modo così eclatante.
b)
Oppure, se la De Cicco ed il Principe d'Asburgo Lorena, dopo aver stipulato con Alberoni il primo atto nello Studio di un Notaio, si siano precipitati a velocità olimpionica nello Studio di un altro Notaio, per stipulare il secondo atto con Rapisarda.
Entrambe le ipotesi mi sembrano poco plausibili!

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4)
I miei dubbi sub 1), 2) e 3), però, almeno secondo me, si potrebbero spiegare ipotizzando che i quattro soggetti fossero tutti d'accordo.
Nel qual caso, però, è ovvio:
- che non si è certo trattato due normali atti di compravendita;
- ma che, invece, "sotto" c'era sicuramente una "operazione delicata e complessa" (ovvero un "impiccio"), la cui natura non sono in grado di indagare qui, nè qui mi compete.
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5)
Infine, a parte le indagini penali su un eventuale riciclaggio di denaro (circa le quali non mi pronuncio) , mi chiedo che cosa diamine aspetti l'Agenzia delle Entrate a convocare la De Cicco, Kunz e Rapisarda, ai sensi del terzo comma dell'art.38 DPR 600/73, il quale recita: "L'ufficio, indipendentemente dalle disposizioni recate dai commi precedenti e dall'articolo 39, può sempre determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente sulla base delle <<spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d'imposta>>, salva la prova che il relativo finanziamento è avvenuto con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta, o con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o, comunque, legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile."
Ed infatti la De Cicco, Kunz e Rapisarda, a meno che le loro dichiarazioni dei redditi risultino milionarie, dovranno spiegare "da quale fonte hanno LEGALMENTE tratto il denaro per esborsi di tale entità"; una vincita al totocalcio, una eredità milionaria, una donazione?
In mancanza di una valida giustificazione, infatti, ed in assenza di eventuali altri reati commessi, potrebbero comunque finire in carcere per evasione fiscale.