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Messaggi - green demetr

#676
Attualità / Re: Il nuovo kippur
20 Marzo 2024, 14:33:21 PM
Citazione di: Ipazia il 11 Marzo 2024, 21:07:32 PMSe erano tanto indipendenti potevano mettere le batterie ai confini con un paese ostile come Israele esattamente come fa la Nato ai confini con la Russia. Potevano disporre di una marina per difendersi dalle navi israeliane che ostacolano i loro commerci. E pure di aviazione. Se per esercitare un minimo di sovranità devono scavare gallerie significa che vivono in un lager israeliano.

Delirio. Quale nave ha ostacolato i loro commerci. E in generale: quale commerci? (vabbè qui sono supponente io, spero per loro).
#677
Attualità / Re: Il nuovo kippur
20 Marzo 2024, 14:28:55 PM
Citazione di: Ipazia il 11 Marzo 2024, 17:19:44 PMTi torna male. La Palestina è sempre stata un protettorato israeliano coi dirigenti sotto assedio armato. Un lager a cielo aperto in cui tutto ciò che entrava e usciva era sotto controllo israeliano. Non le hanno mica scavate per hobby le gallerie. Già dimenticati i mesi o anni di assedio ad Arafat.

Ma che ve lo dico a fare ? Andate avanti voi che mi viene da piangere.
Cioè i tunnel li hanno scavati gli israeliani?
Andiamo Ipazia parli tanto di ragione, ma poi nei fatti stai sragionando.
Anch'io rimango di sasso a vedere di quanto pressapochismo il dibattito contemporaneo italiano comunista (e non solo) si stia macchiando.
Ma noi in quanto filosofi dobbiamo rimanere ai fatti anzitutto.
E' una immensa balla che i sionisti dentengono il potere che i loro nemici gli attribuiscono.
Come argutamente gli ebri rispondono se fosse così avrebbero ben più di uno stato miserello miserello.
E' l'atavica colpa di complottismo che anche i nostri amati russi gli attribuiscono.
Ma dove sono le evidenze?
Invece di dormire come fa la sinistra, che anzi appoggia, io mi concentrerei sul progetto di Eurabia.
Tanto per dare alcune note a margine in merito:

il Papa fà gli auguri ai "CARI amici fratelli mussulmani".... ???
In una regione d'Italia il calendario scolastico verrà ripensato sulle pause del RAMADAN.... ???
Notizia di ieri il quotidiano IL TEMPO ha fatto un reportage sui fondi ARABI che vogliono prendere il DEBITO delle famiglie ITALIANE ( ???  ??? ??? ??? ) riguardante il passaggio delle case a categorie energetiche  :D ??? ??? ???  .

Forse per un antony liberale questo è normale, a me pare un attacco su vasta scala portato all'occidente con la benedizione di sorella von der leyden.
Persino Capezzone mi è caduto.
Rimane solo il direttore del Tempo...quelli della Verità non li sto ancora checkando.
A presto.
E complimenti vivissimi a Tommaso Cerno.

LO SPETTACOLO é stato un successo...THE MOVIE!! :D :D :D

EUROPA (nel senso di la cara vecchia europa borghese e intellettuale, mitteleuropea, quella che ho amato e amo alla follia) RIP.

REST IN PEACE caro vecchio occidente, quanto ti sei dimenticato di te stesso?
Quanto male ti sei fatto?
Ricordi i tuoi vecchi concetti repubblicani.
Ti ricordi del tuo concetto di giustizia bilanciata?
Che ne è stato di te?
Dove sono i tuoi borghesi illuminati, i tuoi pensatori, i tuoi scrittori e musicisti?

REST IN PEACE CARA VECCHIA EUROPA.
#678
Tematiche Filosofiche / Re: Imparare a vivere
20 Marzo 2024, 14:06:17 PM
Citazione di: Pio il 19 Marzo 2024, 23:48:22 PMCome si impara a vivere?  Non lo so. Arrivi ad una certa età pensando di aver imparato qualcosa e invece ti accorgi che quello che hai imparato è ormai superato, fa parte di quel mondo che, mentre ti dannavi a conoscerlo, già era cambiato. Come puoi imparare a vivere se tutto attorno a te cambia in continuazione? Ti dicono che bisogna adattarsi al mondo che cambia, che imparare a vivere consiste proprio nell'imparare ad adattarsi. Immaginate di tornare piccoli e sui banchi di scuola e di dover adattarsi a cambiare continuamente insegnanti. Difficile imparare in questo modo, vero? Così mi pare la vita. Crea anche parecchio stress questo nostro modo di vivere. Ti dicono che bisogna adattarsi anche allo stress, che è pure utile, ti rende più produttivo, più vincente, più... più...mai meno, sempre più.
Insomma non si impara mai a vivere. Non te ne lasciano il tempo!
Ecco per esempio riallacciandomi al mio post precedente, un buon esempio di come il sistema concettuale di Hegel possa aiutare.
Pio chiude la frase giustamente additando la sottrazione del tempo.
Ma questo tempo, è un tempo sociale, infatti come fattoci notare da Hegel è una attribuzione degli altri.
L'identità contemporanea nasce da questo vis a vis con le forze concrete sociali dirà poi il marxismo storicista (mi pare, credo, debbo ancora studiare).
Marxismo che parte proprio da Hegel (anche qui debbo ancora studiare e mi fido, anche se ad oggi ogni cosa di cui mi sono fidato poi è andasta male).
Ma queste forze concrete sono il nostro modo di occupare gli spazi, niente di più.
Basti pensare al complesso tema della città, da reminiscenze liceali la città come punto comune delle diverse monadi.
Apertura condivisa sul mondo.
Apertura non del soggetto-io ma del soggetto autocosciente ossia dell'attibuzione ontologica del sè rispetto alle cose, agli oggetti.
La polis che nasce invece nell'antichità era fondata su ben altri valori.
Anzitutto appunto su valori, e non su misure.
La giustizia era una questione che riguardava gli Dei, oggi, come scaltramente ci svia ferraris dal quel mondo antico, sui documenti, sulla burocrazia.
Il valore non è più riguardo la virtù bensì la moneta.
C'è stato un progressivo oscuramento di ogni cosa il mondo antico aveva pensato.
Quale è il rapporto tra Dei e moneta?
Nessuno appunto.
Il capovolgimento è totale.
Ora ascoltiamo i filosofi contemporanei, parlano in maniera sconnessa, indicano l'antichità ma parlano solo di soldi.
La domanda vera di Seneca oggi nemmeno la intendiamo più.
Sarebbe gran cosa tornare a studiare sui testi, sulle idee, sui concetti.
Almeno per tenerci lontani dai filosofi contemporanei e dal loro continuo tradimento.
#679
Tematiche Filosofiche / Re: Imparare a vivere
20 Marzo 2024, 13:33:38 PM
Citazione di: doxa il 19 Marzo 2024, 08:10:31 AMcliccare sul link

https://www.instagram.com/reel/C3zve...kxNWN4Yg%3D%3D


da una parte il concetto è tempo in quanto è nell'elemento dell'esser là, e il tempo è il concetto in quanto essere determinato, ma d'altra parte il concetto toglie il tempo, ovvero realizzandosi elimina il tempo. Allora cosa è il tempo per Hegel?

Il tempo non ha essere perché il futuro non è ancora, il passato non è più e il presente non permane. Ma c'è un essere del tempo e qual è? Proprio questa dimensione di profonda negatività del tempo è quella che ha più profondamente ispirato la meditazione filosofica sul tempo. Perché da un lato avvertiamo questo scorrere, dall'altro però noi parliamo del tempo come qualcosa che appartiene all'essere (diciamo "le cose a venire verranno", "le cose passate sono state", "quelle presenti passano"), cioè il passare non è un nulla. Alla base di questa interrogazione c'è una percezione più profonda della temporalità che è articolata in due momenti essenziali.

Voi avete capito qualcosa di ciò che vuol significare il sor Hegel ?

Io no ! Ma è notorio che ho dei pregiudizi verso i filosofi: astrusi, confusionari, si perdono nei meandri e non capiscono nemmeno loro ciò che vogliono dire.

Per consolarmi e consolarvi  famose du risate co Gigi Proietti

cliccare sul link

https://www.instagram.com/reel/C22mn...NyeWFweTFsdWJy
Su instagram non ci vado.
Comunque se vai sul mio thread su Hegel, l'abbiamo già trattato.
Il tempo non esiste in sè, ma è invece attribuito agli altri.
Ossia il fatto che vi siano altri soggetti a dirmi che effettivamente dietro di me, esiste ancora quell'albero che io voltandomi non vedo più.
Questo vuol dire che per Hegel il tempo è una attribuzione sociale.
Per quanto riguarda invece il tempo interiore, il soggetto ammette che essendo che il tempo si consuma nell'attimo del qui e ora, quel qualcosa che resta di sè soggetto, altro non è che il vero sè. Ossia l'io penso.
L'io penso è cioè fuori dal tempo.
L'autocoscienza è invece dentro il tempo, ma è sempre l'io penso che ne decide la validità, ovvero la sussistenza.
Certo non sono concetti semplici, Hegel è tosto, però una volta capito il sistema di riferimento che egli ha costruito, ossia come sistema di concetti, tutto poi diventa molto semplice e banale.
#680
Tematiche Filosofiche / Re: Imparare a vivere
20 Marzo 2024, 13:22:42 PM
Citazione di: doxa il 18 Marzo 2024, 14:31:03 PM

Il prof. Maurizio Ferraris, docente di filosofia teoretica nell'università di Torino, ha recentemente pubblicato da Laterza un suo libro titolato: "Imparare a vivere. Vivere, sopravvivere, previvere, convivere": sono le tappe attraverso cui questo libro  fa riflettere sul significato della vita e a come  si possa imparare a vivere. Ciò è possibile ? Stando a quanto scrisse due mesi prima di lasciare il mondo l'amico fraterno di Ferraris, il filosofo Jacques Derrida, imparare a vivere non è possibile, perché significherebbe accettare definitivamente il fatto di dover morire.

Se si accetta l'idea heideggeriana che la morte conferisce alle nostre azioni un orizzonte di significato, è anche vero che il pensiero della morte, quando riesce a farsi spazio nella mente non ne esce più e ci immalinconisce.

In questo libro l'autore  spazia su vari temi ma inizia descrivendo una caduta accidentale che lo costringe ad una sosta nella propria quotidianità. Egli dice che nel  momento in cui ci si ferma, la galassia di sentimenti e risentimenti che emergono è fatta dalla memoria delle cose vissute nel passato, nel proprio intimo, attraverso gli altri, intrecciata alle cose apprese anche attraverso  i libri, la letteratura, da Montaigne a Heidegger, da Nietzsche a Derrida, da Proust a Yourcenar, da Fitzgerald a Hemingway.

Il banale incidente sembra suggerire che tutto quello che avevamo ritenuto stabile, potrebbe finire.  Che forse non abbiamo ancora imparato a vivere. È proprio in quel momento che vale la pena di provarci ancora una volta, sperando che il vento si levi, disincagliandoci dalla secca in cui siamo finiti.

"Il nostro tempo ha una scadenza ultima e la realtà ci oltrepasserà, esisterà ancora e indipendentemente da noi, quando noi saremo trapassati. L'errore fatale che possiamo commettere è quello di ignorare la questione: come il pesce dell'aneddoto raccontato da David Foster Wallace (che, per dovere di cronaca, si è suicidato) e che campeggia quale simbolo sulla copertina del libro. Due giovani pesci, nuotando, ne incontrano uno più anziano che chiede loro «Com'è l'acqua, oggi?»; ma uno dei due giovani risponde: 'Cos'è l'acqua?'. Come l'acqua per i pesci che non sanno di nuotarvi, così può essere per noi una vita vissuta nella totale inconsapevolezza; il che costituisce un grande peccato, se non religioso di certo filosofico".

Ferraris ha fede in quella che egli definisce  la "cultura tecno-umanistica".  Secondo lui, noi esseri umani siamo composti da due nature indissolubili: la natura organica, che cessa con la morte, e la natura tecnica, capace di sopravviverci, nella misura in cui l'essenza di homo sapiens coincide con la sua abilità tecnica; e ciò sin dai tempi remoti in cui imparò a fabbricare manufatti e a raccogliersi in gruppo attorno a un fuoco per narrare storie. Infatti, l'artefatto tecnico più straordinario di cui dispone la nostra specie è la scrittura, la trascrizione di storie in documenti capaci di trasmettere il sapere alla collettività al di là della cessazione della vita del singolo. Gli apparati di registrazione, pitture rupestri, papiri, taccuini, volumi, pdf o podcast, film o anche solo post sui social,  rappresentano una forma di sopravvivenza, se non del corpo, quantomeno del corpus di informazioni (più o meno utili) da tramandare ai posteri.

C'è, anche, l'esercizio del previvere, cui ci si dedica da giovani immaginando cosa sarà il futuro adulto fintanto che il futuro non si fa davvero presente, sovrastandoci con la sua ingombrante realtà. Possiamo previvere grazie alle opere letterarie o cinematografiche, attraverso la finzione, utile frutto di quella cultura tecno-umanistica di cui Ferraris tesse l'elogio: le opere di finzione ci fanno provare con l'immaginazione esperienze che avranno un'inevitabile ricaduta nel modo in cui vivremo la nostra vita.

Nella scrittura, nella lettura, nella comunicazione e condivisione di documenti c'è l'insegnamento che ci proviene dal convivere. Siamo animali socievoli, inestricabilmente legati agli altri, a chi ci sta a fianco e a coloro di cui leggiamo a distanza di secoli. Sono gli altri a darci un significato, sin dalla nascita, sin da quando imparammo a sorridere imitando il sorriso di nostra madre e a recitare filastrocche. Oggi, nell'era dell'individualismo e del narcisismo, è importante ribadire che la convivenza e l'empatia costituiscono l'essenza stessa della nostra umanità e il vero antidoto a ogni forma di nichilismo.

L'industria culturale nasconde in seno le persone più abiette.
Ferraris è solo uno dei tanti altri.
Come fare per scovarli?
E' semplice sono persone che dicono al 90% la verità, e il 10% bugie atroci.
Cosa ha fatto durante tutta la sua vita il Ferraris se non dire che l'uomo è solo il prodotto della sua tecnica?
Come a dire che l'homo economicus è immortale.
Strano le premesse dicevano l'esatto opposto.
(o forse no) Eh già! l'industria culturale fa questo e ben peggio.
Ferraris non ha ancora imparato nè a vivere la vita nè a scrivere un libro.
Ma per la carità: QUELLI BRAVI.
#681
Citazione di: Eutidemo il 14 Marzo 2024, 07:18:00 AM
Solo chi ha il cuore in pace, può avere una mente che ragiona bene; ma solo chi ha una mente che ragiona bene può avere il cuore in pace!

Ma certo la vecchia lezione Platonica! (anche stoica credo).
La ragione DEVE essere superiore al cuore (che trema di paura).
Ma la nostra è un epoca profondamente radicata nelle emozioni dal basso, e dalla paura.
La ragione è tramontata da lungo tempo e la paura regna.
Come alla fine di ogni civiltà, la storia si ripete eguale, senza dare mai occasione all'uomo di imparare.
#682
Citazione di: bluemax il 11 Marzo 2024, 20:30:58 PMPerdonami... ma la riflessione che il buddismo pone sulla sofferenza (o meglio insoddisfazione ) secondo me ha pochissimi eguali. Il buddismo nasce proprio per studiarne l'origine, le motivazioni della sofferenza, capirne le cause, porre dei rimedi ad essa proprio per estinguerla. Ci sono interi volumi che anazlizzano in ogni sua parte la sofferenza e le sue origini, la suddividono in categorie, vengono analizzati antidoti contro tale sofferenza. Il principe gautama ha voluto studiare la sofferenza, la sua origine e la sua estinzione proprio per esserne venuto in contatto.

Saluti :)
Si ma lo fa da un punto di vista anestetico, come una qualsiasi droga può fare.
Io parlo naturalmente del dolore dell'impossibilità della fratellanza (se non tramite un terzo, detto appunto Dio).
Ma il punto non è tanto il detto presunto Dio (che non esiste) quanto il fatto della sapienza che si fa carne, che si fa storia del dolore, diventa socialismo.
Il Buddismo è la religione perfetta per questi tempi, non a caso in occidente dilaga.
E' meglio di una droga, questo si (vedi Philadelphia città zombie di drogati).
Comunque la droga è arrivata anche in occidente in quantità industriali.
Vedi il golpe in Equador.

Quello che voglio dire è che la differenza tra occidente e oriente è proprio la riflessione sulla storia.
Non avremmo sennò l'idea di progresso.
#683
Citazione di: Pio il 11 Marzo 2024, 14:13:12 PMPer gli autori biblici la sofferenza è penetrata nel mondo a causa di una "caduta" degli esseri umani, ma soprattutto di un omicidio tra fratelli, trascinando con sé la creazione, voluta dal creatore legata all'uomo. È naturalmente una spiegazione pre scientifica, forse messa per iscritto dopo lunga tradizione orale.
Per il buddhismo la sofferenza è causata dall'ignoranza, cioè dal considerare come durevole ciò che è invece mutevole. Si tratta di sofferenza interiore perché per quella corporea non c'è rimedio, e per questo bisogna bloccare le continue rinascite.
Per la scienza la sofferenza è uno stato di natura, necessario ma privo di significato per la ricerca di un senso all'esistente. :-X
La scienza non pensa, figuriamoci prendere in considerazione il dolore umano.
#684
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Marzo 2024, 10:58:33 AMQui: https://www.gotquestions.org/Italiano/Bibbia-dolore.html c'è qualcosa sul dolore nella Bibbia che, tuttavia non mi pare rispondere alla domanda: Perché esiste il dolore? In pratica la si prende molto, ma molto larga... come quando i nostri politici tergiversano sugli argomenti, ci girano intorno, si arrampicano sugli specchi,  invece di risponde ad hoc!
Il dolore è il prezzo della sapienza (Eschilo).
Mi pare molto preciso non trovi?
#685
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 11 Marzo 2024, 06:32:39 AMContinui a insistere sul dolore, come argomento della Bibbia, senza citarmi nemmeno un passo che ne parli? Se veramente il dolore fosse un argomento importante, trattato nella Bibbia, dovresti almeno citarmi un passo. Affermi che io sia distratto e poi che non hai voglia di citarmi alcunché? Mi ricordi tanto la volpe che, non arrivando a prendere l'uva, affermava che il frutto (l'uva, appunto) fosse acerbo! Aspetto che tu (che, a quanto scrivi non sei distratto quanto me), mi indichi almeno un passo della Bibbia col dolore come argomento!

? lol l'uccisione di caino e abele non è dolore? il sacrificio di isacco non è dolore? il diluvio non è dolore? la caduta nel peccasto non è dolore? il rinnegamento dei figli e dei padri non è dolore?
Passo e chiudo.
  
#686
Attualità / Re: Il nuovo kippur
11 Marzo 2024, 03:49:31 AM
Citazione di: Ipazia il 09 Marzo 2024, 07:16:44 AMTal quale i flussi di capitali USA, Nato, sionisti, ai loro agenti e basi del mondo, quantitativamente sicuramente maggiori. E infinitamente più armati.
Ma non a fini terroristi. Ti ricordo per la n volta che la palestina era libera dal 2002.
Hanno messo a posto il loro stato, costruendo come fa un paese democratico sovrastrutture e industri? No lo hanno buttato nella costruzione di un sistema fuori di testa di tunnel.
E l'occidente che li finanzia non lo sapeva? :D
La smettiamo con il doppio standard? (double thinking, 1984, Orwell, DO YOU REMEMBER?)
Ma quand'è che ti convinco? :D
Eppure dovrebbe esserti chiaro no?
Chi aiuta l'europa farmaco-nazista? I nazisti ucraini e i nazisti palestinesi.
A me torna tutto. 8)
#687
Citazione di: taurus il 10 Marzo 2024, 14:17:20 PMAssolutamente No _ non sei distratto !

E' accertato che il testo sacro del monoteismo NON tratta questa specifità, questa peculiarita' del dolore/sofferenza !

Al di la' quello che posta lo stravagante candidato "eletto".. ormai prossimo appartenente al popolo primogenito dal santo-abba' (dopo il doveroso rito dello S-prepuzio).

Gli avevo citato il romanzesco capitolo del "virtuale" Giobbe _ seppur in detto testo piu' che altro riporta gli eventi funesti provocatigli dal cornuto diavoletto, dietro permesso dl santo-abbà !

Tuttavia, come ben si sa.. questo edificante romanzo Giobbe _ termina come le soavi storielle della nostra infanzia:
- e tutti vissero felici e contenti !

E comunque sul:
- dolore/sofferenza,
- sua Causa e/o
- possibili rimedi per superarla _ NON troverai alcunchè !

Tuttavia il candidato "eletto" persiste nelle sue fantasie... monoteiste, non disdegnando di considerarci:
- degli emeriti.. pezzenti a vita !

Che ne dici...  dobbiamo ringraziarlo ?? 

Mi sa che quell' alunno della prima elementare è convintissimo di essere il nuovo "piccoletto tarsiota" !!!

----------------------------------


La tua arroganza è fuori controllo.  :D
#688
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 10 Marzo 2024, 11:38:36 AMQuali sarebbero i passi della Bibbia che riflettono enormemente sul dolore? Forse la cacciata di Adamo ed Eva dal paradiso terrestre, a causa del peccato originale, che ha posto l'umanità in questa valle di lacrime? O quello che chiede ad Abramo di sacrificare suo figlio Isacco? Oppure quello che fa annegare gli egizi all'inseguimento degli ebrei? Non mi pare che la Bibbia rifletta un granché sul dolore. Nell'Antico Testamento c'era la legge del taglione (occhio per occhio, dente per dente). Chi uccideva doveva essere ucciso, a meno che i parenti della vittima chiedessero il "vil danaio" al posto dell'uccisione. Nel Nuovo Testamento, il Dio geloso e vendicativo è sostituito dal Dio tutto amore, ma, relativamente alla riflessione sul dolore, io non trovo nulla. Sono distratto?
Parecchio distratto, non ciò voglia di spiegarti l'intero ebraismo e l'intero cristianesimo, stiamo parlando di almeno 7000 anni di cultura.(Che anch'io sono in attesa di studiare).
Vedi io ho passato l'intera giovinezza e prima adolescenza a meditare, non a pensare, proprio meditare, sui concetti indiani, l'incommensurabilità tra macrocosmo e microcosmo, e punto fermo di ogni credo asiatico: tutto è illusione.
Poi cominicai a fare a pugni con la filosofia occidentale.
La filosofia mi pareva niente rispetto alla saggezza orientale.
Ma pian piano, da bravo liceale, il pensiero si forma sul metodo, sulla ragione.
Mi incominciai a interrogare sulle forme rigide sociali di quelle società.
E inevitabilmente non potei che ascrivere l'intera cosa proprio a queste religioni.
D'altronde già Terzani autoproclamato profeta vedeva come l'occidente poteva avere la meglio facilmente su di loro, bastava un mc donald, e tutta la loro arroganza finiva in flatulenza.

L'ebraismo e il cristianesimo (che è semplicemente una piccola parte impazzita dell'ebraismo) invece ragionano sul dolore, sulla guerra.
La genesi, di cui ho ragionato con i rabbini inglesi, sopratutto tra novembre e dicembre, laddove c'erano le storie della settimana, come da noi nelle chiese, era incentrata su Giuseppe e i Fratelli.
La Genesi a parte la creazione, che è considerata da tutti, un libro a parte.
(e di cui ho già espresso il mio disagio) Parte proprio dal diluvio universale e da caino e abele.
Di cosa trattano questi libri? Della guerra fra uomini e della guerra tra fratello e fratello.
Il dolore che si dissemina errore dopo errore infine viene risolto dalla figura enorme, per cui ho pianto, di Giuseppe d'Egitto.
La genesi è un libro circolare, ogni libro o scena viene letto a sè, ma nel contempo va letto insieme agli altri.
Come già detto mille volte, la Bibbia è il libro sulla fratellenza umana.
Il popolo eletto viene inteso come quello che ha subito più danni nella storia, ma che proprio tramite questa storia di dolore, si sia unito sempre di più, raggiungendo forme di un socialismo sempre più avanzate invise all'occidente criminale e guerresca, figuriamoci a qulle filosofie che non hanno perso nulla della rigidità di un tempo, anzi hanno aggiunto la presunzione dell'occidente, la sua bieca follia, il suo ciniscmo carnivoro.
Storia che continua ancora oggi.
L'Ebraismo è un continente di pensiero, il rabbino è un lavoro continuo di ripensamento sugli errori, sulle virtù, sulla fratellanza.
La resistenza a questa cultura superiore in lungo e in largo dell'occidente è ridicola e pericolosa.
Quello che l'occidente presume, l'ebreo lo fa.
Popolo pragmatico da sempre inviso, popolo intelligente che fa impazzire di rabbia gli altri popoli.
Schiumano rabbia, e pensare che nelle dimensioni sono un niente.
La follia di prendersela con i pochi dovrebbe essere già sintomo della malattia di bullismo, che spira da oriente e da occidente.
Non si scompongo di una virgola. La mia stima è schizzata alle stelle.

Questo per quanto riguarda le qualità storico-sociali-morali.

Poi naturalmente uno puà fare le critiche che si vuole.
Nel mondo ebraico è famoso il detto che un ebreo ha sempre da ridire su tutto.
L'ebreo parla di tutto, si lamenta di tutto, e critica tutto.
Persino il proprio Dio.
Basta guardarsi un film di Woody Allen, e dovrebbero schiarirsi le idee su questo.
Prima della guerra Nethaniaun era molto criticato, ma con la guerra, il popolo si è unito e si è fatto scudo.
Tanto liberi nel pensiero tanto uniti come popolo, francamente non ci sono uguali.
Come fare a non stare con loro è un bel puzzle.
Come preferire l'arroganza dei musulmani, nemici acerrimi dell'occidente da sempre.
La memoria storica è stata spazzata via, in un amen.
Mi fa solo ridere il profondo disprezzo dell'ebreo, è sintomo del disprezzo che noi coviamo nemmeno poi tanto segretamente verso noi stessi.
Ci vantiamo di avere ricchezze, ma la nostra anima si è spenta.

E allora come chiamare questo volgere l'attenzione verso altre religioni?
Siamo sicuri che sia spiritualismo?
Ecco io una domanda me la farei.

Poi per carità, esercitarsi sul nulla, magari può anche aiutare.
Io raga l'ho già fatto tanti e tanti anni fa.
Si è vero c'è l'illuminazione, ma poi BUM e torni a terra.
Col culo per terra direi, se i mod mi passano la volgarità.
#689
Attualità / Re: Il nuovo kippur
09 Marzo 2024, 05:58:07 AM
"Come ha fatto il Qatar a diventare un doppio agente?
Da un lato sono
mediatori per il rilascio degli
ostaggi tenuti da Hamas e dall'altro
sono i maggiori finanziatori mensili
di Hamas e lo sono stati per moltissimi
anni, quindi come fa il Qatar a ballare
in due matrimoni? Il Qatar è un insolito
paese ha una popolazione di soli 2,7 abitanti
milioni di cui circa il 12%.
effettivamente cittadini e il resto circa 2.4
milioni sono i lavoratori stranieri
Stiamo parlando di una piccola nazione islamica
più piccolo del Connecticut è estremamente
ricco di petrolio e gas naturale ed è il
paese con il maggior numero di milionari
il rapporto con la sua dimensione della popolazione
L'obiettivo principale del Qatar, se lo chiedi, è di
incrementare il suo ruolo nel medio-oriente
E diventare un top player globale
Il Qatar supporto tipi come
Hamas, la Fratellanza Musulmana, i Talebani
dell'Iran, e diverse associazioni islamiche in Siria
e Libano. Per decenni queste associazioni hanno
avuto un forte senso anti-occidentale.
Per capire il doppiogiochismo di questo attore,
facciamo un zoom out del medioriente.
Da una parte abbiamo l'asse della resistenza
che si compone di stati e attori che hanno
come nemico principale gli Stati Uniti e l'esistenza di Israele.
Il principale gruppo è quello di Hamas,
gli Hezbollah di Siria e il movimento Houti nello Yemen,
molte organizzazioni all'interno dell'Iraq e
dall'altra parte stati che hanno siglato trattati di pace
e normalizzazione con Israle: l'Egitto, la Giordania,
gli Emirati Arabi,il Bahrain e infine il Sudan.
Questi stati in generale mantengono forti contatti con
gli Stati Uniti d'America. E limitano l'accesso alla resistenza
anche se per problemi interni non possono farlo pubblicamente.
Torniamo al Qatar, esso ha investito miliardi nel proporre un
immagine di sè pro-occidentale, finanziando anzitutto l'arte e la
cultura in tutta l'area occidentale, e tutto ciò che ha una
esposizione pubblica, come nel caso eclatante della coppa
del Mondo di calcio, o della formula uno. Lo fanno in maniera
pulita con i soldi, ma la provenienza degli stessi rimane
tutt'ora dubbia e dal Golfo Persico al Nord Africa, è colma
del sangue altrui.Il Qatar è il principale investitore nell'area di
Gaza, essendo la cifra quella di 20-30 milioni al mese emessi,
che facilmente si può addebitare al finanziamento del terrorismo.
Negli anni l'Egitto e altri stati arabi hanno provato ad ammonire
dei pericoli Israele, perchè ne avevano subito in primis le conseguenze:
Al Jazeera il network televisivo posseduto dal Qatar ha subito
sia dall'Egitto che dagli Emirati un oscuramento dovuto al fatto
che il canale era un diffusore di odio sociale e di supporto a
gruppi terroristi. Al Jazeera è il canale più visto nel mondo arabo.
Lo si può odiare o amare, ma rimane il canale che ha rivoluzionato
il modo di fare televisione nel mondo. La qualità delle trasmissioni
è sempre di altissimo livello.Ha coperto con giornalisti sul campo
l'intero mondo arabo, criticando aspramente i diversi regimi del
mondo arabo, ponendosi come unica alternativa dissidente.
Naturalmente non del suo stesso regime, nè quello del terrorismo
Sunnita, come dimostrò la bizzarra intervista a Bin Laden dove
negava ogni coinvolgimento con l'undici settembre.
Ma l'esempio più eclatante (della politica del canale) fu naturalmente
la primavera araba del 2011, quando continuavano a mettere benzina
sul fuoco delle rivolte, portando di fatto al potere la Fratellanza Musulmana
con i suoi orrori. La tattica è sempre la stessa.
Si rivolgono ai giovani, sempre altamente impressionabili,
ponendo attenzione alle critiche verso il loro governo,
una volta scoppiati i tumulti per le organizzazioni militari terroriste
è un gioco da ragazzi prendere il controllo e abbatere
i governi più miti, attraverso l'istillazione di un musulmanesimo altamente
oltranzista. Questo uso del doppio standard è stato fondamentale
per ribaltare la narrativa del 7 ottobre avvenuta in Israele.
Adducendo le colpe alla sola Israele. Anzi è stata Al Jazzera
a veicolare i discorsi di genocidio e crimini di guerra.
Ma solo pochi giorni più tardi il Qatar è stato il primo
a chiedere i tavoli di pace e recentemente a porsi come
mediatore per liberare gli ostaggi.
Esattamente come per la coppa del Mondo,
quando l'occidente era eltettrizzato dall'avvenimento
fu presto oscurato quando si seppe che fuorono pagati
diversi comissari per il voto a che il mondiale gli fosse
affidato. Cosa che gli valse anche un indagine dell'FBI,
e che portò fra gli altri all'incriminazione dell'ex presidente
della FIFA. Per non parlare delle condizioni di lavoro di
coloro che costruirono gli scintillanti stadi.
Israele ovviamente farà di tutto per liberare i propri ostaggi
e verrà a patti col Qatar, ma è importante
che l'occidente capisca di come l'ideologia islamica
possa facilmente raggiungere gli stati occidentali
dietro l'enorme flusso finanziario che gli stessi qatarioti
fanno fluire verso l'occidente."

cit Mati Shoshani

Traduzione mia.
#690
Citazione di: taurus il 08 Marzo 2024, 18:00:31 PMHa acentuato, come nessun altro, quanto l' esistenza sia impregnata di dolore _ e soprattutto spiega la Causa e non solo.

Ovviamente la causa dell' eterna sofferenza (non solo fisica) non va ricercata nel mito (es.. il fuoco rubato agli dei) o peggio ancora da una favoletta che prospetta il monoteismo !

Ma da un ragionamento e da un' attenta riflessione del ns. essere.

Come dire bando alle favole alquanto puerili di autori che si spacciavano come ispirati dal cielo..eccc..eccc.... 

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La Bibbia è un enorme riflessione sul dolore che il buddismo e affini manco sanno cosa vuol dire.
Infatti quelli cercano di evitare il dolore, per questo rimarranno dei pezzenti a vita.
Non sanno cosa è la vita.
Non a caso il principe gautama era un povero pazzo chiuso nel suo palazzo.
Che ne poteva sapere del dolore e della gioia della vita? Niente.
O:-)