Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Jean

#676
Presentazione nuovi iscritti / Re:Salve!
18 Maggio 2017, 15:43:32 PM
Buona giornata anche a te, Marco e benvenuto.
 
Seneca annovera molti seguaci nel forum e i suoi molti aforismi potrebbero esser ognuno titolo di discussione... che ne dici di questo:

-Questo l'ha detto Zenone-; e tu, cosa dici? -Questo Cleante-; e tu? Fino a quando ti muoverai sotto la guida di un altro? Prendi il comando e pronuncia frasi che meritino di essere imparate a memoria, tira fuori anche qualcosa di tuo.

In altre parole fai fruttar i tuoi talenti, poiché alcuno è più profondo d'un altro nella comunicazione di anima in anima... a proposito, cosa intendi nel dir ciò ? (Se davvero ti corrisponde potresti rispondermi nella mia discussione in filosofia – al di là dell'aldilà - fatalità se ne sta parlando giusto adesso...).
 


Un cordiale saluto


Jean
#677
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
16 Maggio 2017, 22:36:59 PM
Ciao a te, Lorenzo

permettimi di entrare un po' nella tua risposta... immaginiamo metaforicamente che corrisponda ad una casa, la tua casa...
naturalmente ognuno è padrone a casa sua e decide chi abbia i requisiti per accedervi, s'intende come ospite che per parenti ed amici si presuppone una fiducia di già consolidata.

E continuiamo ad immaginare che tu dia un ricevimento, in onor di qualche cosa o di un evento che t'ha spinto ad agir in tal modo... cercando di condividere qualcosa di cui disponi (o credi in buona fede di disporre) con altri.

Tra i molti (o pochi) ospiti  ve ne sono quasi certamente di vedute ben diverse dalle tue, financo opposte... e forse vuoi risparmiare i tuoi sforzi per tentar di giungere ad un qualche punto in comune con questi, perché magari ci hai provato e non è andata granché bene, tutt'altro.

Così si prende atto che pur nel buio (... chi mette per primo la mano sul fuoco per la propria verità?) non tutte le mucche son nere... magari non son neanche tutte mucche, che so, qualche istrice o un (basso) tasso (d'interesse) si son infiltrati cercando d'imitar il muggito della specie prevalente... ma ci son tutte le altre che fuor di metafora corrispondono alle persone che ci leggono, non escludendo del tutto una loro possibile partecipazione.

Personalmente scrivo su argomenti che mi interessano, cercando (non sempre riesce) di rimaner indifferente al destino dei miei post, se abbiano o meno stimolato una discussione.

Come nel presente caso, arrivato al punto dove necessariamente tocca parlar di codesta cosa denominata anima... (leggo da wiki):

Il concetto di anima compare la prima volta con Socrate, che ne fece il centro degli interessi della filosofia. Prima di lui, i filosofi erano soliti occuparsi di questioni attinenti al mondo o la natura, e la nozione di anima possedeva connotati esclusivamente mitologici, ad esempio negli autori epici come Omero e Virgilio, dove era assimilata ad un "soffio" che abbandona il corpo nel momento della morte;[9]allora si riteneva che essa avesse soltanto la consistenza di un'ombra, capace di sopravvivere nell'Ade ma senza più poter esplicare la sua energia vivificatrice.

È solo con Socrate, e col suo discepolo Platone, che sarà utilizzato il termine psyché (anima) per designare il mondo interiore dell'uomo, a cui viene ora assegnata piena dignità.[10]










« Il concetto di psiche inventato da Socrate e codificato da Platone è centrale a questo proposito: Socrate diceva che il compito dell'uomo è la cura dell'anima: la psicoterapia, potremmo dire. Che poi oggi l'anima venga interpretata in un altro senso, questo è relativamente importante. Socrate per esempio non si pronunciava sull'immortalità dell'anima, perché non aveva ancora gli elementi per farlo, elementi che solo con Platone emergeranno. Ma, nonostante più di duemila anni, ancora oggi si pensa che l'essenza dell'uomo sia la psyche. Molti, sbagliando, ritengono che il concetto di anima sia una creazione cristiana: è sbagliatissimo. Per certi aspetti il concetto di anima e di immortalità dell'anima è contrario alla dottrina cristiana, che parla invece di risurrezione dei corpi. Che poi i primi pensatori della Patristica abbiano utilizzato categorie filosofiche greche, e che quindi l'apparato concettuale del cristianesimo sia in parte ellenizzante, non deve far dimenticare che il concetto di psyche è una grandiosa creazione dei greci. L'Occidente viene da qui. »

(Giovanni Reale, Storia della filosofia antica, Vita e pensiero, Milano 1975)
... e già da tali iniziali informazioni non par di poco conto, se è riportato correttamente l'interesse di Socrate.

Con ciò, pur apprezzando ogni contributo (i ricevimenti nella mia casa son alquanto informali... scrivete e vi sarà aperto...) non è nelle mie prospettive un esauriente escursus sul significato di tal termine (o concetto), non son un intellettuale e non potrei mantenere un flusso di scambio solo a quel livello... necessito, prima o poi, d'andar sul "pratico", di raccontar un pezzetto della mia vita e di sentir quella altrui... e in questo una visione solo scientifica (Pitagora, elettroni e sinapsi) non è che un modo per descrivere l'indescrivibile (... la vita, of course...) e chi lo voglia considerar l'unico... deve dar conto delle proprie inquietudini... oceani di inquietudini... nostre e del mondo.

Per dir se vi sia un al di là dell'aldilà occorre considerare "un veicolo" che intanto possa giungere a codesto aldilà, le sue (presunte o meno) caratteristiche e quali "informazioni" sia in grado di trasportare...
 
« Piccola anima smarrita e soave,
compagna e ospite del corpo,
ora t'appresti a scendere in luoghi
incolori, ardui e spogli,
ove non avrai più gli svaghi consueti. »

 
(poesia scritta realmente dall'Imperatore Adriano in punto di morte)
 
 
Perché esser di fretta
se alcun giunge in ritardo?
Ognun vorria disdetta
ma per tutti arriva il dardo.


 
Un cordiale saluto
Jean
#678
Artifizio, non arfizio... bada bene alle parole,
salvo in caso di licenza non smarrire la decenza. 
Come sposa al dì di nozze alla qual s'offrono viole
vanno unite nel contesto sia la forma che l'essenza...

 
Ogni cosa può sedurci (se in noi c'è il recettore specifico...), una persona, un oggetto oppure concetti, ideali, idee... filosofia, spiritualità, scienza... e naturalmente il bene e il male...

Riferendosi all'etimologia e alle spiegazioni che ne da Wiki si vede come l'ambito sia ben vasto e dall'originale (forse) accezione negativa, quella di separar se stesso dal retto cammino a sua causa, nel tempo si son consolidate anche le connotazioni positive.

Una gran parte della seduzione avviene tramite le parole che nel mio piccolo cerco di manipolare con cura, qual uomo normale, non a causa di studi ma da principiante che non ambisce ad accrescer il proprio status. 
E in tal posizione mi chiedo se d'altro canto (come da titolo discussione) posso dir d'esser stato anche loro vittima, delle seducenti parole, appunto... ma ci debbo ragionar su un po'...

È risaputo che tra gli attori ve ne sono capaci di giocarsi la propria vita per completar la parte, come tra i comici per una battuta, magari l'ultima... in quei casi direste che siano le parole cariche del potere evocativo a sedurre a tal punto chi le interpreti... o v'è anche un gioco di rimando col pubblico... senza il quale nessun attor si dedicherebbe a quell'arte, ed allora chi seduce o vien sedotto?

Ho apprezzato la poesia dell'amico CVC senza la quale non sarebbe  nata la mia... ne son stato sedotto, per lo scritto in sé, per quanto ha cercato d'illustrare e per la ricerca d'un modo alternativo d'esprimersi che talora diversi tra noi s'adoperano a postare.

Ho apprezzato per gli stessi motivi quella dell'amico Jacopus che ha collocato in un contesto sociale che par quello odierno (ma modificando televisione e giornalisti va bene pure per tempi di molto lontani) l'inestricabile "gioco" in atto nella seduzione, sempre quello a ben vedere, di chi propone  e di chi accetta, destinatario-ricevente/datore-mittente...
 


Chi rubi per sopravvivere
Non sta rubando
Alla morte
Un po' di vita?
 

Saludos cordiales, amigos...

Jean
#679
LA SEDOTTA
 
È  vero non mi tolsi dall`ascoltar la voce
neppur m'allontanai al suo venir vicino.
Del poi il senno dice che mi causai la croce
come chi moltiplica l'inizial bicchier di vino.
 
Or che mi vedete, affranta e senza pace,
ascolto il vostro scherno vestito di pietà.
Ma quando si fa sera ed ogni cosa tace
pure il Signor del Mondo ignora l'empietà.
 
E mi rivedo pura qual acqua di sorgente
del qual il sol torto fu di scivolar nel letto.
Ed appoggiato il volto scordai d'aver la mente,
il corpo e tutti i sensi mi furon di diletto.
 
Voi che vi credete immuni all'arfizio
saldi nel sentiero e dalla moral guidati,
voi che non cedeste a quel che dicon vizio
pensate d'aver visto ma l'occhi son bendati.
 

J4Y
#680
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
06 Maggio 2017, 18:54:42 PM
Dov'eravamo rimasti?
 
... c'è stato un bello scambio d'opinioni su prove certe, presunte o fallaci in riferimento ad accadimenti non comuni: miracoli, guarigioni, eventi definiti paranormali (con enfasi da taluni e simil disprezzo all'altro estremo) e in coda eventi sincronici o coincidenze.

Nel ringraziare Lorenzo e Eutidemo (quali portabandiera degli opposti schieramenti) per il contributo, ricordo che uno dei motivi (quello che maggiormente mi interessa e riguarda il titolo del topic) che ha originato una tale discussione riguarda quanto accade e viene riportato da molte persone che si approssimano al confine tra la vita e la morte.

Vorrei dire che il mio interesse non è dovuto a paura, bisogno d'esser rassicurato o qualche altra forma di conforto, neppur perché testimone della fine di familiari ed amici o perché indignato del misero destino umano e perciò in cerca d'una prospettiva o d'una spiegazione  che lo possa giustificare. 
Forse  in tempi lontani, mentre l'attuale (interesse) origina dall'essermi proprio collocato su quell'ipotetica linea di confine, divenuta riferimento per le mie azioni e pensieri.

L'incredibile condizione d'esser vivi spinge molti, nei loro precipui modi, ad esplorarne i confini, vieppiù rivolti alla condizione maggiormente, se non del tutto, conosciuta, quella vitale appunto. 
Tanto arriverà il tempo del suo esaurimento... quindi perché anticipar la sorpresa? 
Tra le molte, una lecita e logica risposta, che permette di indirizzare le proprie energie (vitali, appunto) senza disperderle in ipotesi non verificabili (scientificamente).

Tuttavia, dopo aver letto per qualche anno la maggior parte (non tutti) dei contributi postati nel vecchio e nuovo forum, son ormai (quasi) certo d'una cosa... che non vi sono direzioni preferenziali, significative rispetto ad altre in ordine all'acquisir terreno solido sotto i piedi.  

Non vi son formule che vengano lette nello stesso modo da tutti... e alfine l'oggettività stessa non è che la soggettività senza la "s" di "se...",  sovente messa da parte per poter percorrere qualche metro in più (considerata la lunghezza di tanti post...) nelle discussioni. 
Che fatalmente si concludono ognuno rimanendo (quando non si rafforza) nella propria posizione iniziale... anche quando si parli di scienza, interpretandone le risultanze (leggi e formule) col proprio metro di conoscenza...   

Che allora non bisognerebbe dir nulla?

Assolutamente, si può e si deve dir tutto, ma ricordando quel "se..." (che andrebbe posto all'inizio come in matematica, dove 1 è implicito nel termine se non diversamente indicato), alla fine della discussione quando ritorniamo la lumachina che siamo, rientriamo nella nostra casa (ah... ce l'abbiamo sulle spalle, fatalità) e non ci è dato di poter portar alcuno, dentro, con noi...

La nostra casina, senza la quale non saremmo quel che siamo e qual glabro animaletto verremmo subitamente divorati dal falco (in una forma o nell'altra), è cresciuta con noi ed è diventata noi stessi. Pur se ci par di conoscere il mondo (per qualcuno addirittura l'universo e le sue leggi) non "conosciamo" che quel che succede lì dentro, dopo d'averlo introdotto e successivamente portato fuori, digerito o meno.

Quel "lì dentro" verrà a cessare, la casina crollerà o si dissolverà pian piano e "noi" con essa. 
Forse avremo tempo e modo di realizzare che tutto il nostro portar dentro e portar fuori... "è tutto gnent", come diceva Rigoni Stern.

Però... accadono delle cose lì dentro, semplicemente chiudendo gli occhi e lasciandosi assopire "noi" si cambia modalità... e ancora quando interviene il sognare... e poi ancora una condizione, di sonno profondo, dalla quale non possiam riportar nulla.

Succedono invero tante cose, quotidianamente, lì dentro e pur se dobbiamo accettar che la corazza della casina muti e rattoppata invecchi, quel glabro animaletto insiste e resiste nel mantener l'ordine interno... e quando non ci riuscirà più... che accadrà?

Beh, ascoltiamo chi abbia da dir qualcosa a riguardo, tuttavia ponendo un bel "se..." davanti, che imbroglioni e quanto di peggio pullulano ovunque... si può anche ascoltar noi stessi, quanto ci è accaduto e vi è accaduto, al di là della significatività statistica. 

E, chissà perché, ho la sensazione che anche "strane" evenienze e fenomeni invero abbastanza frequenti, siano collegati in qualche modo a quanto ci accade all'interno della nostra casa di lumaca... quasi a fornir delle indicazioni di quell'ignota (... forse non completamente) architettura interna...

Mmh... l'anima? Quella di Platone, degli Egizi, dei Tibetani, dei Cristiani... eh, non par argomento da poco...

Qualche suggerimento?
 

Un cordiale saluto

Jean
#681
Riflessioni sull'Arte / Re:Emanuel Carnevali
04 Maggio 2017, 23:00:21 PM
I poeti lavorano di notte
quando il tempo non urge su di loro,
quando tace il rumore della folla
e termina il linciaggio delle ore.
I poeti lavorano nel buio
come falchi notturni od usignoli
dal dolcissimo canto
e temono di offendere iddio
ma i poeti nel loro silenzio
fanno ben più rumore
di una dorata cupola di stelle.



Conosco un po' dell'opera e della vita di Alda Merini e rammento che in un'intervista espresse la convinzione che fossero le difficoltà (eufemismo) della vita a forgiar veri poeti, quelli che han qualcosa da dire per aver vissuto sulla propria pelle la contraddizione, la colpa, l'abuso, il peccato, lo spregio, il torto...  ma naturalmente è una visione parziale, legata – molto – alle estreme vicissitudini della Merini, tuttavia...

 
Di Alda questa è la mia poesia preferita:

 
Il vento, la bora, le navi che vanno via
il sogno di questa notte
e tu
eterno soccorritore
che da dietro le piante onnivore
guardavi in età giovanile
i nostri baci assurdi
alle vecchie cortecce della vita.


Come eravamo innamorati, noi,
laggiù nei manicomi
quando speravamo un giorno
di tornare a fiorire
ma la cosa più inaudita, credi,
è stato quando abbiamo scoperto
che non eravamo mai stati malati.


 
 


L'omo è fatto a strati
Al par de 'na cipolla
Stanno in fondo quelli grati
E talvolta, come bolla
Mo s'arriveno alla cima...
Te pareva tutta scorza
Secca, dura... senza rima...
Se la tocchi se rinforza...
 
Ma una notte vien rapita
E portata in un castello...
Senza porta, senza uscita...
... fai vedè se sei un uccello...
Cento metri stan di sotto
Di quell'unica finestra...
O destin, perché l'hai scritto
D'una tal mossa maldestra..?
 
Ma di notte uno è all'opra...
Mille stelle stan di sopra
Di quell'unica finestra...
Vola  il falco, Zarathustra...
E ti coglie tra su' artigli
Non temer che non è l'ora
Non è tempo di conigli...
Quella bolla noi s'onora
Alfin eccola davanti
Non è tempo di rimpianti...

 
Colgo l'occasione di ringraziarti anche per conto dell'amico paul11 per la gentile dedica.
 

Un caro saluto

Jean
#682
Garbino - C' è una categoria di persone che possa rappresentare comunque una volta messo in moto il tutto, ammesso e non concesso che si riuscisse nell' intento, a cui poter affidare il nostro futuro? Esiste, caro Green? Esiste o no? E guarda che desidero anzi pretendo una risposta poco evasiva e soprattutto convincente. 


In attesa di quella di green, se riterrà di darla, mi permetto di dir la mia.

Il coraggio non si improvvisa, se già non se ne dispone (e son pochi) qualcuno riesce a trovarlo dentro di sé quando le persone (che si amano, come i membri di una comunità, piccola o grande che sia) vengon strappate via (uccise) come fuscelli per privare chi resta oltre che della sacra terra, di ogni diritto di viverci secondo i propri valori.

Queste persone son come le piante originarie della patata (Perù) o del mais, del riso e del grano, da cui han tratto le specie odierne più produttive ma anche più deboli.

Una malattia potrebbe, come avvenuto in passato, farle scomparire del tutto... e l'unica speranza per il futuro (alimentare, in questo caso) sarebbe in quelle minuscole piantine andine...

A questi ultimi portatori d'una qualità (non genetica ma culturale e d'altro tipo...) sempre più rara affiderei il destino del mondo.
 
 
http://video.repubblica.it/mondo-solidale/leader-guaran-iacute-in-europa-chiede-sostegno-stanno-sterminando-il-mio-popolo/274721/275262?ref=vd-auto&cnt=1

 
J4Y 
#683
Tematiche Spirituali / Re:Lo specchio della verità.
28 Aprile 2017, 22:08:38 PM
@baylam

Sono del tutto d'accordo con te che la vita sia straordinariamente interessante, come giri lo sguardo ci ritrovi ogni sorta di meraviglie, naturalmente per chi le sappia cogliere.

Personalmente apprezzo molto le piccole cose, gli avvenimenti minori, quelli a cui si getta una fugace occhiata e poi vengon dimenticati, per esempio sincronicità e coincidenze, che se per la maggior parte delle persone rivestono un blando significato legato al momento, per me son degli "indicatori" di qualcosa in atto.

Per questo genere di avvenimenti (e per tutti gli altri) non ho una risposta sicura, certamente ipotesi, ma difficili da confrontare con interlocutori che non ne siano avvezzi. 
Perché un conto è quando ti accade qualcosa una volta ed altro quando accadono quasi ogni giorno.
Pare quasi un processo di cristallizzazione, sviluppato il primo germe man mano, tridimensionalmente, il cristallo cresce. 

Parlando della cosa con amici e riportando parte del mio ormai vasto repertorio, sovente ne catturo l'attenzione (non di tutti, beninteso) e poi... fatalità, caso, o maggior attenzione... ecco che mi arriva una telefonata... sai, mi è successo questo... da non credere..! 
E poi la cosa continua, si espande... che significa?

Poco... quasi nulla per chi solo le ascolti... un po' come per gli ex-voto, tutti sanno cosa siano e tanti, come giustamente anche te, ne danno lettura, li interpretano.

Com'era per me sino a qualche anno fa... poi, durante una visita (solitamente dei luoghi di culto apprezzo maggiormente gli aspetti architettonici e i dipinti di una certa qualità) mi son fermato a leggerli, un disegnino a raffigurare il momento saliente e un semplice e solitamente scarno testo a descriverlo.

Strano, mi son quasi commosso... immedesimandomi per un momento nel fruitore (diretto o indiretto) dell'evento fuor dell'ordinario, quasi mi pareva di percepirne l'assoluta (per lui) certezza dell'origine... e il suo ringraziamento per l'aiuto (se non di più) ricevuto.

E come per le coincidenze, per quel cristallo che inizia a crescere attorno ad un germe, mi son dato a leggerne ancora... e tutti, al di là della forma e dell'evento, nel fondo avevano un tratto comune... rimandavano a qualcosa in atto per il quale le spiegazioni, se vi sono, saranno sempre parziali... perché posson convincere il mondo ma non incidono minimamente sul fruitore dell'evento.

Dammi fiducia se dico di non aver per nulla bisogno dello straordinario e di non ricercarlo affatto. 
L'età e le esperienze mi han condotto alla sensazione che i miei giochi siano fatti e che va bene così, esattamente così. 

Ma l'ordinario che ci circonda, che ci sovrasta in certi casi, talora entra senza bussare dalla nostra porta e si presenta in un modo differente da quello che immaginavamo.  
E come per un ospite inatteso, se prima quasi si cercava di trovar il pretesto per accomiatarlo in fretta, poi, ascoltandolo...
 


@Acquario

Ci accomuna la considerazione che entrambi abbiamo di Buzzati... proprio ier sera c'era un giovane nel mio treno che stava leggendo un libro... pareva la simpatica copertina della "Boutique del mistero", così gli ho chiesto se stesse leggendo Buzzati ma si trattava di un altro libro (la vista, a volte...).

Ma il ragazzo (trent'anni) nel suo risponder m'ha subito conquistato... nessuna barriera, quasi ci conoscessimo... e costui è un fior d'artista, un valente pittore... e via una serie incredibile di coincidenze...  e oggi nella tua risposta, nel racconto del Dino, ancor altre di notevoli... qualcosa in atto... fugaci riflessi di luce che colpiscono il nostro piccolo specchio...
 


@Myfriend

In questo forum ci son persone ben addentro al "metodo scientifico" per professione ed interesse e anch'io gli son grato poiché mi procura di che vivere...

La scienza è un vasto territorio, impossibile da esplorare completamente per il singolo... così necessariamente ci si specializza nelle discipline a noi più confacenti.

Ma anche così, almeno per il sottoscritto, è davvero tanta roba... anche una sola legge ha una storia, che origina in un dato momento storico cui corrisponde una certa visione (paradigma) del mondo e dell'esistenza.

Ad esempio il famoso principio d'indeterminazione di Heisenberg, tanto ostico al suo tempo quanto abusato nell'attuale... origina da considerazioni matematico-statistiche che riguardano i costituenti del  mondo sub-atomico. 
E in quel contesto ha la sua inoppugnabile  validità, mentre fuor di quello ha mera valenza discorsiva, propositiva e allusiva (al par di metafore).

Non mi pare questa la sezione adatta per trattare a livello approfondito del primo o degli altri principi della termodinamica, ma rilevo che sin dalla sua origine, del 1855... è riferito strettamente  ad un sistema chiuso... se lo riferiamo all'universo non possiamo ignorare che la visione (dell'universo) che se ne aveva un tempo   si sia alquanto modificata... e per l'attuale vi siano più ipotesi in gara.

Personalmente uno dei campi che più mi interessa è la topologia, che gli esperti (i pochi in grado di padroneggiarne le equazioni di Perelman) considerano la "prospettiva" scientifica maggiormente titolata ad esprimersi su forma e caratteristiche dell'universo (prima del suo avvento la "forma" dell'universo non era neppur considerata, mancando gli strumenti per farlo...).

Non è la stessa cosa se l'universo sia aperto, chiuso, ripiegato in più dimensioni, interconnesso ecc., poiché ne derivano proprietà diverse... per dire, la stessa "universalità" delle leggi che estrapoliamo nella piccola porzione che siamo in grado d'investigare potrebbe cambiare o non esser valida in un'altra...

Il risultato, non solo per me, è uno solo, ne sappiamo troppo poco per esprimerci in maniera definitiva su alcunché... ma se per te è sufficiente l'efficacia predittiva di una legge fisica, chimica o d'altro tipo per estrapolare il punto d'arrivo d'una realtà ultima, non ci trovo nulla di sbagliato, sin che son ipotesi, discorsi va bene... quando divengon forma di bandiera e suo esercito... sorry, not for me...
 

 
Un cordiale saluto

Jean
#684
Tematiche Spirituali / Re:Lo specchio della verità.
28 Aprile 2017, 09:40:26 AM
Un mio zio paterno fu  persona di fede e per mantenersi  libero in quella rinunciò  a farsi una propria famiglia... ci sarebbe da scrivere molto su di lui, a detta di chi lo conobbe emanava una tranquilla e tuttavia potente forza... insomma qualcuno di speciale cui devo molto e forse nel tempo aggiungerò dell'altro, avendone il massimo rispetto.

Aiutò molto la mia famiglia, era il maggiore di sette figli e mio padre, il minore, lo teneva in gran conto per quel suo esser  qui... e da un'altra parte...  difficile da spiegare.

Un giorno, approssimandosi la fine dello zio,  il mio babbo gli domandò qualcosa al di là delle possibilità umane... di informarlo quando avesse raggiunto "quell'altro mondo" di cui gli aveva raccontato.

A causa di problemi mio padre non poté esser presente negli ultimi giorni.
L'ultima che lo vide fu una mia zia alla quale, dopo d'averla salutata (rimase sempre sorprendentemente lucido senza mai lamentarsi dei terribili dolori d'un corpo devastato) le chiese di uscir dalla stanza per cinque minuti.
Al rientro non era più tra i vivi.

Dopo qualche tempo mia madre una notte lo sognò.

Si trovavano entrambi in un pullman ed egli era affabile come sempre, sin che si fermarono davanti ad un grande cancello di ferro... l'entrata di un cimitero.

Mio zio le disse che era tempo di accomiatarsi... ma mia madre insistette di voler accompagnarlo e lui rispose deciso che non poteva seguirlo, poi, fissandola, gli disse di dir a suo fratello, mio padre, queste testuali parole: digli che è tutto vero quello che gli avevo raccontato.

La salutò cordialmente e scomparve in fondo al cancello.

Mia madre nel tempo ha sognato diversi familiari defunti... ma quel mio zio mai più, quella fu la prima e ultima volta.

Mia madre, che non conosceva della domanda del mio babbo, gli riferì il sogno... e vi lascio immaginare quanto ne fu turbato.



Un cordiale saluto

Jean
#685
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
23 Aprile 2017, 15:07:31 PM
@ Garbino

Non son io quello che va parlando di individui superiori ed inferiori, immaginarie categorie avulse dal mio pensiero, nei miei due precedenti post di questa discussione ho scritto d'altro.

Rifacendomi alla classificazione di Green, dove (ahimè) non ho trovato collocazione... ne suggerirei una cui mi piacerebbe appartenere, quella di coloro che "cercano di includere", tale il proposito dei miei post, qui e negli altri saloni del nostro Hotel.  

Ma includente suona assai male... e troppo richiama "inconcludente", che è il tipico destino anche di chi appartenga alla prima... gente che parla, chiama, invita... e di regola rimane con un pugno di mosche, pur sempre meglio di niente...

Eh sì, Green, mi sa che appartenere ad una categoria di nuovo o vecchio conio (euro o lira che sia...) generi una parvenza di sicurezza almeno riguardo alle problematiche che dalla sua peculiare prospettiva si andranno affrontando... aver una risposta certa, di questi tempi poi, non è poca cosa, in ogni ambito.

E invece quelli come me non l'hanno per alcuna cosa, costretti dal modus "inclusivo" a dover tener conto e rispetto d'ogni possibilità, d'ogni diversa prospettiva.

Almeno mi par d'avere il sentore che tutte (le prospettive) conducano allo stesso, finale, punto focale, il paesaggio... il punto d'origine da cui tutte si dipartono, e per quello ben ci si adatta a sentirsi estranei ad ogni collocazione che ce ne distolga.

Questa pregevole discussione è come un treno che ci sta trasportando, dove in ogni io-vagone s'ipotizza sulla destinazione e al controllore (... c'è sempre un controllore...) riferiamo, anzi, consegnamo il nostro foglietto, per farlo veder agli altri e loro a noi... interrelazioni... il solo modo per confrontar le nostre reciproche prospettive e forse comprendere che come noi ne cerchiamo l'origine così questa guarda a noi, infatti non c'è l'una senza l'altra.

Che è l'uomo?

Il viaggio d'una prospettiva... ma dove approdi sarà diverso per ognuno...
 


Buona domenica

Jean   
#686
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
20 Aprile 2017, 19:23:40 PM
Paul11 - ... e l'universo ha originato la domanda...

Questa è un'essenza della problematicità esistenziale: perché l'universo ci condanna a conoscere senza sapere la verità? Proprio per questo siamo costretti a correlare fra loro i particolari per costruire una rappresentazione del quadro generale e queste correlazioni hanno denominatori comuni, le leggi fisiche, psichiche, spirituali, e li enunciamo attraverso i linguaggi e a loro volta tentiamo di sintetizzarli in un'unica Legge che risponda a tutte le domande a tutti i fenomeni fisici e non fisici che significa capire l'origine da cui tutto si è manifestato.
 
 
Post14-myfriend- Le "caratteristiche" dell'homo sono tutte caratteristiche della Coscienza cosmica.

Post13-Garbino- Ciò che intendo dire è che è necessario che ciascuno si rimetta in gioco totalmente, e che purtroppo questa è la cosa più difficile.

Post12-Sgiombo- Devo dire che trovo molto oscure queste tue considerazioni Non comprendo assolutamente la distinzione che poni fra piano "rappresentativo" e piano "fenomenico"; per me si tratta di meri sinonimi. 
 
Post11-green- Anche il comprendere dunque cela in sè il concetto che "qualcosa si accompagna a qualcosa".

Post10-paull11- E' la dimostrazione della scienza  il limite, ma nello stesso tempo è ciò che si avvicina di più all'evidenza, alle convenzioni .....ad oggi.

Post9-Anthonyi- Ma per dimostrare che sono parte di questo mondo fisico bisogna spiegarle come effetto delle leggi fisiche e i risultati ottenuti, al riguardo, a tutt'oggi sono limitati.

Post8-paull11- Se ne deduce che una sola è la Legge alle quali devono esser ricondotti tutti i domini con le loro specifiche leggi.

Post7-Sgiombo- Anche il polo, positivo di un magnete coesiste col polo negativo e viceversa, ma di certo non per questo essi si identificano!

Post6-Sgiombo- Come valutarla e tenerne conto?

Post5-Maral- La capacità di giudizio è comunque data dalla capacità di darsi rappresentazioni del mondo, rappresentazioni che non sono semplicemente quelle che si vive, sono dei possibili che appaiono in alternativa. 

Post4-Acquario- Il cane pensa. Il pesce non pensa.

Post3-Garbino- Disponiamo già di una scienza e di una filosofia che possano gestire una simile situazione? 

Post2-Anthonyi- Questa conclusione, a mio parere, non è comprovata.

Post1-Cvc- Si potrebbe dire che ogni cosa è schiava della necessità, l'uomo è schiavo dell'opinione.

Post0-Maral-L'uomo è un pezzo di universo... 

 
Post15-Jean ... e l'universo ha originato la domanda...


 
Dal post nel quale ho risposto (n°15) avevo, risalendoli, preso un piccolo spezzone dei precedenti interventi, sino al post origine, cui ho assegnato il numero "0".

Nel risultato sembra quasi di veder confrontarsi due personaggi, certo con una "logica" nel loro discorrere (dovuta all'arbitraria scelta dei frammenti) alquanto opinabile, anche se mi par vada via via migliorando... parallelamente all'aumentare del tasso di humor (soggettivo) che qualcuno potrebbe scorgervi.

Il ritornare all'origine della domanda implica un soggetto che la pone.

La persona  "Maral" identifica uno dei possibili  "contenitori"  del processo metafisico che è il pensiero (o come dice paul11, mente metafisica), con ciò facendo ancor più retrocedere l'origine dell'evento domanda... infatti, come si forma in chi la propone, una tale domanda (o una di simile)?

Qui le interpretazioni saranno tante quanti siano chi vi si cimenti, poiché devono necessariamente attraversarne la conoscenza individuale accumulata ed attiva (che si può ben constatare dal variegato numero di risposte nel topic).

Rispondere a quel che c'è prima (o al di là) del post "0"  non potrà che esser parziale... tuttavia, spersonalizzando la faccenda, se siamo di fatto un minuscolo pezzetto d'universo è del tutto plausibile che sia rintracciabile in esso (non necessariamente dappertutto, può esser in una sua parte) l'origine d'ogni cosa, domande comprese.

Giungendo così al cuore della questione, ben individuato da paul11, nella cui replica si può scorgere come quella condanna a conoscere, quella costrizione, divenga operante in chi arrivi ad oltrepassare una certa soglia, un certo livello d'interesse.
E, parlando d'universo, tale soglia è metafora dell'irresistibile attrazione gravitazionale (in opposizione all'espansione) quasi vi sia una sorta di buco nero cui resistiamo al contempo che aneliamo cedervi... 
 
Ho formulato una risposta che chiudesse il "cerchio" (sino al punto della lettura) e al contempo fosse del tutto "inclusiva", costruendola scherzosamente a tal modo per mantenervi la presenza di ognuno degli interlocutori che vi abbiano preso parte (sino al post 14) poiché tutte le diverse opinioni, vite, esperienze ecc. sono parte imprescindibile di quel che è l'uomo, piaccia o meno.
  
Col proseguire degli interventi, divien sempre più probabile (non certo) che la specificità di ognuno cristallizzerà una diversa sintesi partendo dalla questione posta, ma a mio modo di vedere le possibilità confluiscono in due strade:

-    alla domanda "che è l'uomo" corrisponde una sola risposta (o verità) e allora è lecito parlar di "Legge unica" e nel provar a raffigurarla dovrebbero comparire via via elementi comuni/riconoscibili all'interno delle varie prospettive (matematica, biologica, filosofica... religiosa ecc.).
 
-    Oppure vi son più risposte, con ciò necessariamente arrivando a tutte le risposte possibili (infatti con quali criteri escluderne alcune?) e in tal caso han ben ragione, per la delusione o la straordinaria complessità della faccenda, coloro che s'affidano al nettare degli dei...
 
 
Oppure, c'è ancora un'altra strada... e chi vivrà vedrà... ma dubito si presenti prima della fine di questo topic e personalmente non ho tempo e denari sufficienti per scommetterci.
 


Un cordiale saluto


Jean
#687
Forse in questa sezione si trova la risposta alla piccola partecipazione al forum dei nuovi utenti? Dovuta a questioni tecnico-pratiche?

Mi rivolgo a voi, appunto nuovi utenti ed utenti che non avete sin qui partecipato, per sollevarmi dal dubbio sia stato reso troppo difficile il semplice fatto d'entrar dalla porta e... stare in compagnia...  magari se poteste dar un cenno di vita... 


Vi ringrazio moltissimo


Jean
#688
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
17 Aprile 2017, 18:15:58 PM
 A- Le "caratteristiche" dell'homo sono tutte caratteristiche della Coscienza cosmica.

B- Ciò che intendo dire è che è necessario che ciascuno si rimetta in gioco totalmente, e che purtroppo questa è la cosa più difficile.

-Non comprendo assolutamente la distinzione che poni fra piano "rappresentativo" e piano "fenomenico"; per me si tratta di meri sinonimi.  

-Anche il comprendere dunque cela in sé il concetto che "qualcosa si accompagna a qualcosa".

-E' la dimostrazione della scienza il limite, ma nello stesso tempo è ciò che si avvicina di più all'evidenza, alle convenzioni... ad oggi.

-Ma per dimostrare che sono parte di questo mondo fisico bisogna spiegarle come effetto delle leggi fisiche e i risultati ottenuti, al riguardo, a tutt'oggi sono limitati.

-Se ne deduce che una sola è la Legge alle quali devono esser ricondotti tutti i domini con le loro specifiche leggi.

-Anche il polo, positivo di un magnete coesiste col polo negativo e viceversa, ma di certo non per questo essi si identificano!

-Come valutarla e tenerne conto?

-La capacità di giudizio è comunque data dalla capacità di darsi rappresentazioni del mondo, rappresentazioni che non sono semplicemente quelle che si vive, sono dei possibili che appaiono in alternativa. 

-Il cane pensa. Il pesce non pensa.

-Disponiamo già di una scienza e di una filosofia che possano gestire una simile situazione? 

 -Questa conclusione, a mio parere, non è comprovata.

-Si potrebbe dire che ogni cosa è schiava della necessità, l'uomo è schiavo dell'opinione.

-L'uomo è un pezzo di universo...

 
x - ... e l'universo ha originato la domanda...



 
un cordiale saluto


Jean
#689
«Un amico è qualcuno che ti conosce molto bene e, nonostante questo, continua a frequentarti »

(Oscar Wilde)
 

Quando sono arrivato nel vecchio forum, diverse persone hanno dato bada ai post di un principiante qual ero e, a distanza di tempo, devo dire che la frequentazione di questo luogo, oggi Hotel Logos,  mi è servita molto, facendomi da specchio in svariati modi.

Ho imparato a conoscere (ed apprezzare) diversi utenti mentre uno non me lo ha permesso, per scelta o giudizio, ma va bene lo stesso, si impara anche e forse più ritrovandosi davanti ad un muro, di cemento o gomma che sia.

Ma se non avessi incontrato sin dall'inizio una persona in particolare, credo che il mio cammino non sarebbe stato lo stesso.

La sua gentilezza al nostro primo incontro è subitamente diventata l'esempio da seguire.

La disponibilità verso uno sconosciuto (senza conoscenze specifiche) l'arte da imparare.  

La cultura non esibita ma offerta un dono da ricambiare, con quello che si ha a disposizione, in qualche modo... qualche modo si trova sempre, se lo si vuole.

Nel tempo, questa persona che mi onoro di considerare un amico, ha appreso (ed io di lui) alcune informazioni che mi riguardano e si sa che non è tutto oro quel che luccica, certamente anche nel mio caso, dovuto ad errori passati.

Ma si giunge a conoscere anche senza informazioni e senza parole, per empatia. 
E forse in quella parola sta la risposta a contatti che si fermano e svaniscono dopo un promettente avvio.

Nel pensare ad un amico mi figuro una persona alla quale mostrare  il contenuto del nostro personale vaso di...

Pandora, che aveva ricevuto dal dio Ermes il dono della curiosità, non tardò però a scoperchiarlo, liberando così tutti i mali del mondo, che erano gli spiriti maligni della vecchiaia, gelosia, malattia, pazzia e il vizio.

Sul fondo del vaso rimase soltanto la speranza (Elpis), che non fece in tempo ad allontanarsi prima che il vaso venisse chiuso di nuovo.
Prima di questo momento l'umanità aveva vissuto libera da mali, fatiche o preoccupazioni di sorta, e gli uomini erano, così come gli dei, immortali.

Dopo l'apertura del vaso il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale simile ad un deserto, finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza ed il mondo riprese a vivere.

(wiki)
 

... confidando non lo richiuda subitamente ma possa accettar, in nome della speranza che sortirà per ultima, che i mali (allegorico) di uno siano i mali del mondo e viceversa.

Ci son amicizie dove ci si specchia materialmente l'uno nell'altro e ci son...

amici di penna: persone che vivono in un'altra nazione, o comunque in un posto troppo lontano perché li si possa incontrare di frequente, e con cui si rimane in contatto tramite posta ordinaria od elettronica...

... come nel nostro caso, importanti come ogni altra forma.
 
Ho postato qui perché considero l'amicizia un viaggio... uno tra i più significativi che ci sia dato di compiere... e spesso son viaggi cominciati e di seguito interrotti, magari per una diversa visione politica, filosofica, spirituale, ecc. e per mille altri motivi.

Anzi, verrebbe da dire che siano anche tra i viaggi più difficili da concludere... perché hanno la particolarità, quando ben avviati, di non terminare... neppure con la morte del viaggiatore...
 

Grazie della tua amicizia, Paul11, non verrà mai meno la stima che nutro per te.
 

Jean
#690
Chiedevo (40 anni fa...) ad un amico quale fosse la cosa più eccezionale inventata dall'uomo... mi rispose la televisione, potendo suo tramite assistere a qualcosa in corso o avvenuta da un'altra parte del mondo.

Addirittura in un altro mondo... come lo sbarco sulla luna (reale o taroccato che sia stato) di esseri umani o, nel nostro tempo, le numerose sonde: Juno, Cassini... ecc.

Davvero incredibile, esser presenti senza dover spostare il proprio corpo... su tale inclinazione forse si è andata sviluppando (tecnologicamente) la prospettiva non più fantascientifica (o meno di un tempo) di arrivare, un domani sempre più vicino, a "spostare" la propria mente in una sorta di avatar cibernetico per viverci una vita "ampliata" quanto a possibilità (e qui si può immaginar di tutto e di più).

Avvenisse quanto prospettato... ci si potrebbe ancor annoiare, potendo (senza coinvolgere il corpo, divenuto a quel punto solo un "contenitore" dell'attività/o della mente stessa) di fatto intervenire materialmente nel mondo o fuor di esso... e immaterialmente in infiniti "mondi" virtuali?

Se la mente lasciata a se stessa... ricade in una disposizione profonda che la sospinge ad allontanarsi dalle cose che prima l'attraevano, ritrovandosi svuotata dall'attrazione che esercitavano su di essa, ne consegue che tal avatar sarebbe sempre in attività perché appunto ebbe origine dall'intento di sfuggir a quella disposizione...

E in questa situazione... protratta nel tempo a divenir un'abitudine... qual tesoro potrebbe mai rimaner celato e resister a tal potenza d'oltreuomo, conscio del suo potere di dargli la caccia e stanarlo negli infiniti mondi e spazi?

Potremmo escludere che quanto Phil chiama "eco cognitivo" non si ripresenti un giorno, qual pensiero non del tutto controllato, a quella mente diversamente allocata, a prospettar una direzione verso un paesaggio differente ove sia nascosto un tesoro irraggiungibile, costringendola a confrontarsi con l'oltre le sue capacità?

Che servirebbe la consapevolezza del valor dell'ordinario e lo stupore provato al veder rinnovato il suo farsi fenomeno, quando ne sorga una (diversa) che porti l'ineffabile sentore dell'origine di tutto... il gioco?
 

... naturalmente il mio amico chiese qual fosse la cosa eccezionale per me... e risposi esser l'automobile...

Accidenti, a quel tempo mi pareva non avesse nulla a che fare con la televisione... un'altra cosa, un altro viaggiare, di cui mi pareva avessi scelto quello migliore, potendoci portar con me tutto il mio essere, corpo compreso... e adesso mi tocca veder la mia risposta e quella dell'amico integrate in quella sorta d'ibrido dell'avatar... oh, speriamo non esser stati noi due con quell'innocente questione di quel giorno a metter in moto gli eventi che da un battito d'ali... han generato altrove-in-un-altro-tempo una tempesta...

 
Buona Pasqua 

Jean