Credo vada distinto l'istinto paterno/materno da quello riproduttivo.
L'istinto riproduttivo maschile risponde al criterio di fecondare più femmine possibili non curandosi delle conseguenze che, potenzialmente, rimangono interamente a carico della fecondata. L'istinto riproduttivo femminile risponde al criterio di selezionare il momento temporale, la situazione, il partner, etc. poiché le conseguenze sono potenzialmente interamente a proprio carico.
L'istinto paterno, ancorché meno potente di quello materno, o forse solo di diversa natura, è tuttavia molto forte e indubbiamente presente nella specie umana.
Chi è padre ne ha riscontri numerosi e intensi nel corso dell'avventura della paternità. Si comincia quando la madre rimane incinta e tu ti scopri a fare qualsiasi cosa per proteggere lei e quello che ha in grembo. Certo, prima devi superare lo shock che solitamente ti fa tremare le gambe e sdraiarti sul letto in attesa di riprenderti.......
Si continua in sala parto quando salta fuori quel "cosino" (ho avuto due maschi e non ho dunque avuto il dono di almeno una femmina nonostante l'abbia fortissimamente desiderata) e tu l'accompagni a fare il bagnetto in uno stato che nemmeno l'acido lisergico può procurarti.
Poi ti scopri a fare cose inimmaginabili e sopportare robe che non avresti mai creduto possibile sopportare.........
E capisci che per salvaguardare la tua prole non esiteresti a scambiare la tua vita per essi. E persino quando sopraggiunge l'adolescenza e i maschi rivelano la loro insopportabile.....non saprei come definirla....diciamo demenza/aggressività adolescenziale tu capisci che stai servendo la loro vita e null'altro. E quando fai due conti e comprendi di aver sacrificato tutto (o quasi tutto a seconda dei casi) te ne fai una ragione e concludi che l'unica cosa che conta è la loro vita. Perché è bello così, è giusto così.
E anche se ritieni che tutta 'sta poesia qua, che tutto 'sto amore qua, non è che il prodotto genetico della razza umana che ha come scopo principale la sua sopravvivenza, bè....ti va bene lo stesso.
E' l'istinto paterno.
L'istinto riproduttivo maschile risponde al criterio di fecondare più femmine possibili non curandosi delle conseguenze che, potenzialmente, rimangono interamente a carico della fecondata. L'istinto riproduttivo femminile risponde al criterio di selezionare il momento temporale, la situazione, il partner, etc. poiché le conseguenze sono potenzialmente interamente a proprio carico.
L'istinto paterno, ancorché meno potente di quello materno, o forse solo di diversa natura, è tuttavia molto forte e indubbiamente presente nella specie umana.
Chi è padre ne ha riscontri numerosi e intensi nel corso dell'avventura della paternità. Si comincia quando la madre rimane incinta e tu ti scopri a fare qualsiasi cosa per proteggere lei e quello che ha in grembo. Certo, prima devi superare lo shock che solitamente ti fa tremare le gambe e sdraiarti sul letto in attesa di riprenderti.......


Poi ti scopri a fare cose inimmaginabili e sopportare robe che non avresti mai creduto possibile sopportare.........

E anche se ritieni che tutta 'sta poesia qua, che tutto 'sto amore qua, non è che il prodotto genetico della razza umana che ha come scopo principale la sua sopravvivenza, bè....ti va bene lo stesso.
E' l'istinto paterno.