Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Ipazia

#6841
Tematiche Spirituali / Re:Se non ci fosse l'uomo
17 Luglio 2019, 19:39:01 PM
Sono spiegabili dalla psicologia quali proiezioni antropomorfiche di pulsioni naturali umane come risulta dall'antropologia religiosa comparata. Ogni popolazione divinizza enti naturali oggetto della sua esperienza sensibile. Talvolta si eccede nell'immaginazione di creature fantastiche, ma sempre riconducibili ad una somma di attributi empiricamente rilevabili (uomini e cavalli volanti, demoni cornuti o sputanti fuoco, fulmini e tempeste divine,...)
#6842
Tematiche Spirituali / Re:Se non ci fosse l'uomo
17 Luglio 2019, 17:28:30 PM
Citazione di: anthonyi il 17 Luglio 2019, 15:40:34 PM

Ciao Viator, l'idea che Dio sia la panacea alle ansie ed insicurezze, e che con tale ruolo si sia evoluto nella storia umana, è abbastanza riduttiva ed abbastanza irrazionale.

Riduttiva forse sí, perché sopra questo stadio primitivo si sono sedimentate costruzioni mentali e psichiche più complesse che hanno agito retroattivamente. Ma non é certo irrazionale pensarlo. L'illusionismo desiderante opera alla grande anche nella nostra situazione evolutiva e non é solo prerogativa infantile, che la rende solo più trasparente e meno mistificabile

CitazioneQuando io parlo di formazione del concetto di Dio, intendo questa come soggetta a logiche di sopravvivenza sociale ed evoluzionistica. Le paure che gli uomini vivono hanno un senso evoluzionistico di protezione preventiva da vari pericoli. Non parliamo poi di qualcuno che non ha paura di morire perché crede che vivrà dopo la morte, e che quindi non usa nessuna cautela rispetto alle situazioni di rischio.

Innegabile peró l'illusionalità di tali atteggiamenti. Incluso l'aspetto evolutivo, al nostro tempo già in grossa crisi, sia gnoseologica che funzionale. Per cui non rimane tale concetto che quale surrogato di etiche più mature: ...

CitazionePiuttosto potremmo dire che il concetto di Dio ha un ruolo sociale positivo nel creare comunità più compatte, rese unite dal fatto di avere fede nello stesso Dio, e socialmente più ordinate. Non che questo basti a spiegare, ma è sicuramente di più dell'argomentazione sociologica (Perché effettivamente in alcune branche della sociologia qualcosa di analogo alla tua spiegazione è utilizzato) che tu proponi.

... che non hanno bisogno del babau per autoregolamentarsi e trovare motivazioni etiche positive.

Citazione
L'uso della parola "cognitivo" poi, specifica il fatto che la costruzione deriva dall'osservazione dell'ambiente esterno, ambiente esterno nel quale la possibilità di una "rivelazione" è sempre da prendere in considerazione, visto che una molteplicità di narrazioni culturali parlano della stessa, questo sia nel caso che si voglia spiegare la rivelazione stessa nei termini di fenomeno naturale, sia che si voglia affermare che questa è appunto "rivelazione di Dio"

Anche cognitivamente, più la Rivelazione si rivela più appare fondata la genesi umana del divino piuttosto che il contrario,   essendo pure le narrazioni culturali tutte convergenti sul fattore umano che le ha prodotte ed elaborate. Tanto nelle analogie che nelle differenze. Cosa di cui gli antenati greci del nostro pensiero erano già ben consapevoli.
#6843
Attualità / Re:Russia connection
17 Luglio 2019, 14:12:44 PM
Citazione di: Jacopus il 17 Luglio 2019, 13:13:50 PM(Leggi il libro, il grande gioco, di Hopkirk, molto istruttivo sulla Russia, sulla Gran Bretagna e sull'imperialismo).

Bel libro già letto, ma datato. Oggi imperialismo significa NATO, vetero e neocolonialismo occidentale. Da lì partono le guerre, le armi e le strategie imperialistiche. La Russia è il male minore ed è l'unica variabile che può dare un diverso senso storico all'Europa. Che la Lega ci mangi, sarà sempre politicamente più dignitoso che la rissa per i Rolex della banda Renzi a cospetto dei santi protettori dei tagliagole islamici. Semmai questa vicenda dimostra che gli unici politici italiani a non avere (ancora) la rogna sono M5S. Cosa che mi gratifica molto.
#6844
Attualità / Re:Russia connection
17 Luglio 2019, 12:51:01 PM
E allora cominciamo a integrare anche la Russia in Europa invece di americanizzarci, africanizzarci e islamizzarci. Non so fino a quando lo zar, sotto embargo, sarà disposto a liberarci dai tagliagole islamici verso i quali dire che la NATO, vera anima nera di USA+CE, é contraddittoria, é gia ipocrisia politica.
#6845
Attualità / Re:Russia connection
17 Luglio 2019, 12:16:59 PM
Citazione di: Jacopus il 17 Luglio 2019, 10:22:41 AM
Per Ipazia. Che siamo sudditi degli Usa è vero, ma per diminuire questa suddittanza non credo che la strada corretta sia quella di farsi mettere il guinzaglio da un tiranno feroce, che usa come suo scherano un tirannuccio de 'noantri.
La strada corretta é implementare il potere e la distribuzione del potere dell'Unione Europea. Strategia vista come fumo negli occhi sia da Russia che da Usa.
Ma anche dai tirannucci de noantri: Francia, GB e Germania che ci hanno regalato la guerra libica e il porto franco dei clandestini per qualche barile di petrolio in più. L'Europa fa schifo come gli USA e diversificare i partner politici ed economici a livello globale non può che far bene all'Italia.
#6846
Attualità / Re:Russia connection
17 Luglio 2019, 08:38:26 AM
Citazione di: iano il 16 Luglio 2019, 19:08:35 PM
In un mondo oggi globalizzato mi pare si sia passati da un bipolarismo a un multipolarismo , dove contano le grandi nazioni e le multinazionali.
Ai piccoli stati non resta , nel migliore dei casi , che vendersi , se gli è rimasta la libertà di farlo , in base all'offerta e/o alla contiguità territoriale.
Urge un Europa vera e grande.

Soprattutto non alleanza canaglia succube di un impero canaglia che esporta morte e distruzione in giro per il mondo. Il tentativo di politici italiani di liberarsi  da questa morsa, per quanto con mezzi rozzi e discutibili sia effettuato, é sempre aria nuova. Il punto di partenza di cui ogni politica estera deve tenere conto é che siamo servitori di due padroni: USA e CE.
#6847
Non credo che l'efficienza sia il criterio guida dell'evoluzione etica. Prima vengono i bisogni e i desideri. Efficienza é strettamente legata al concetto di produttività. Ma che senso ha produrre di più in condizioni di infelicità e per giunta irrazionalmente lasciando marcire la sovrapproduzione negli scaffali, armadi e discariche ?

Riconosco comunque che più le società umane divengono complesse quantitativamente e qualitativamente più la loro conservazione richiede efficienza, ma si tratta solo di un mezzo che abbisogna di supporti etici da ricercare altrove; non forzatamente in valori trascendenti, ma umanistici. Dei quali i trascendenti sono proiezioni, dal mio p.d.v.
#6848
Citazione di: davintro il 15 Luglio 2019, 19:57:06 PM
quando sento parlare di "forte connotazione etica"  riferita allo stato, ho sempre un brivido. Perché è qualcosa che riecheggia l'idea che lo stato, in quanto tale sia depositario di valori superiori da dover imporre ai singoli individui.

La provocazione non è casuale volendomi inoltrare in uno dei feticci del pensiero liberal-liberista, ovvero l'orrore dello stato etico, glissando sul fatto che ogni società umana lo é, perché ...

CitazioneDove è scritto che una classe dirigente statuale (l'elite di persone che in concreto si incarica di interpretare, sempre con un inevitabile margine di interpretazione, l'idea di "bene comune") dovrebbe avere un senso morale superiore rispetto a quello dei cittadini privati, che dovrebbero così subire l'invadenza di un potere che presume di sapere meglio di loro cosa è giusto e cosa è sbagliato, come si dovrebbe vivere?

... il suo ethos non sta scritto in un potere dittatoriale personale arbitrario ma nel corpus di leggi, giuste o sbagliate che siano, stampate nei suoi codici civili e penali

CitazioneSe appunto il compito dello stato e della politica è quello di massimizzare il benessere di una comunità di cittadini, il primo dato da tenere in considerazione è la diversa personalità che contraddistingue ogni singolo cittadino, da cui discendono le diverse accezioni etiche di giustizia e di benessere. Il benessere deriva dalla coerenza di ciascuno con il proprio sistema soggettivo di valori, e dunque la linea di massima promozione di benessere non può essere che quella di lasciare il più possibile liberi i singoli di compiere scelte finalizzate a tale coerenza, preservando, da parte statale, un margine di controllo e regolamentazione atta a impedire che la libertà di ciascuno arrivi a limitare, oltre certi limiti, la libertà degli altri, a sua volta condizione del loro benessere.

In linea di principio filerebbe tutto liscio, peccato non si tenga conto del conflitto tra le libertà individuali che spesso assomiglia più ad un giusnaturalistico "mors tua vita mea" che ad una armoniosa associazione di libertà individuali

CitazioneL'economia è ambito fondamentale, non l'unico, di tale ricerca di coerenza, nel quale le risorse vengono gestite appunto in funzione della ricerca di un livello di benessere materiale funzionale alla realizzazione dei valori personali. Ogni regolamentazione che fuoriesce da questo minimo necessario funzionale a preservare la libertà degli altri, diventa un abuso, una moralistica imposizione di un ideale di giustizia da parte dei rappresentanti dello stato nei confronti dei cittadini. Se il benessere è determinato dalla libertà di ciascuno di vivere in coerenza con i propri soggettivi valori, allora qualunque intervento statale funzionale, non a rimuovere gli ostacoli che impediscono tale coerenza, ma imporre un proprio, "pubblico" ideale di giustizia, non potrebbe che danneggiare tutte quelle persone il cui modo di vivere non si conforme a tale ideale, che in realtà non è altro che quello dei governanti di uno stato, spacciato per unico possibile per tutti gli altri. Quindi non ha senso contrapporre il "profitto" capitalista al "benessere comunitario", perché la comunità (lo stato non è propriamente una comunità, ma una società, la differenza è basilare), intesa come complesso dei cittadini, comprende lo stesso capitalista e chiunque cerchi di migliorare la propria condizione economica, ricercando così un profitto. Contrapporre le due cose implica proporre un ideale di "bene comune", che non si identifica con l'insieme degli interessi della comunità in senso reale, ma si restringe alla rappresentanza di quegli individui che agiscono conformemente all'etica dei governanti. Solo questo insieme ristretto sarebbe destinatario dei benefici che l'intervento statale in economia comporterebbe. Il "bene comune", altro non è che l'insieme delle idee soggettive di bene che contraddistinguono l'etica dei singoli individui, e di fronte a questa molteplicità di sensibilità valoriale, il compito dello stato dovrebbe esser quello di mediare, non discriminare, come fosse una sorta di Dio biblico che distribuisce premi e punizioni, sulla base di criteri di giustizia che non hanno alcuna autorità per spacciarsi oggettivamente come migliori di altri.

L'economia é l'ambito fondamentale in cui la sopraffazione degli uni sugli altri ha fornito, e continua a fornire, un repertorio antropologico di grande varietà. In tale contesto impedire l'appropriazione esclusivistica dei "beni comuni" é alta funzione etica che solo un'istituzione sovra individuale può garantire. I beni comuni non sono idee o valori immateriali, ma il mondo naturale prima che i paletti della proprietà stabilissero dei criteri di godimento e di esclusione. Tali paletti possono avere anche le loro ragioni, ma non sono "naturali" e vanno analizzati nella loro legittimità di volta in volta, considerando anche la possibilità di una loro radicale messa in discussione alla luce della priorità dell'interesse comune rispetto a quello individuale.

Tale messa in discussione é di tipo etico e si evolve con le condizioni della vita sociale degli umani e del loro ambiente.
#6849
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Persone negative
15 Luglio 2019, 17:19:30 PM
Mi pare questione squisitamente psicologica che va dalla pedagogia alla criminologia passando per tutte le forme della psicopatologia. Certo è che una volta formatasi una personalità "negativa", l'unica difesa, per chi non ha motivi di ordine professionale, é prendere le dovute distanze. Anche nel lavoro é possibile farlo riducendo l'interazione al minimo indispensabile che l'attività lavorativa impone e lanciando messaggi inequivocabili in tal senso.

Va anche tenuto conto, al di qua delle psicopatologie, di incompatibilità di carattere, culturali, comportamentali, che vanno trattate con lo stesso distacco, lasciando quei varchi comunicativi che l'incompatibilità non tocca. Talvolta questa strategia paga nel risolvere conflitti di primo acchito insolubili.
#6850
Ottima rassegna storica degli inconvenienti  cui si va incontro a voler essere troppo umanitari: tra le tante cose che l'Italia deve fare per gestire al meglio la questione immigrazione clandestina c'è la revoca al riconoscimento dei tribunali internazionali su questa materia. 

Che ognuno si tenga le sue convinzioni ideologiche e interessi connessi, senza anatemi demonizzanti. Ma la politica deve seguire la realtà dei fatti che nello specifico hanno la caratteristica di un'invasione con degrado sociale al seguito.
#6851
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
15 Luglio 2019, 12:48:39 PM
Citazione di: baylham il 15 Luglio 2019, 12:00:36 PM
La sovranità come la globalità sono due finzioni.

Direi piuttosto due funzioni. Per nulla finte finché tassazioni e assalto alla diligenza detto spread sono in carico agli stati più o meno nazione. Mentre nel frattempo il globalismo si occupa di libero mercato, preferibilmente esentasse, sfruttando le falle e le rivalità degli stati...

CitazioneLo spread e le imposte nel mondo contemporaneo economicamente sempre più integrato mi ricordano proprio la perdita della sovranità tradizionale dello Stato.
Altrettanto accade di conseguenza per il sistema sociale di ogni stato.

... la cui perdita di sovranità va di pari passo con la perdita dello stato sociale che diventa sempre più status in funzione delle disponibilità economiche di cui il cittadino dello stato globale privatamente dispone. Il che renderebbe anche del tutto inutile:

Citazione
Auspico che l'Europa diventi rapidamente uno stato federale.

se questo stato federale rinuncia alla sua funzione sovrana di tutela dei suoi cittadini. La vicenda greca e lo spread interno alla CE non presagiscono nulla di buono.

#6852
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
15 Luglio 2019, 09:03:08 AM
Rispondo qui ad Eutidemo per non incorrere nel costante OT cui la materia porta rispetto al suo originale teorema sulla natura diversa del clandestini ONG rispetto a quelli faidaté. Lo ringrazio innanzitutto per aver puntualizzato la differenza tra vacatio e vuoto legislativo. In effetti in Italia vi é un vuoto legislativo da colmare con norma speciale sul reato associativo legato all'emergenza dell'immigrazione clandestina come vi é per fatti di mafia e di terrorismo. Colmato tale vuoto anche il magistrato più immigrazionista dovrà vedere la pistola fumante che oggi scompare nelle nebbie dei trattati internazionali.

Non so se i francesi c'è l'abbiano, ma é certo che da loro, aldilà della pagliacciata della medaglia, una Rackete se ne starebbe mesi e anni nelle non-patrie galere francesi.

Altra questione: ridurre la questione immigrazionista a quello che gli studiosi di fallacie hanno definito, con orrida e poco mangereccia espressione, reductio ad hitlerorum, non giova alla discussione. La questione migratoria é luogo di conflitto di interessi in cui non vi è bianco e nero che tenga. Trattare gli italiani che non la pensano come te da decerebrati é retorica infantile. Più proficuo mettere tutti i pezzi sulla scacchiera e giocare onestamente la partita degli interessi in gioco. Trovando nel divenire delle mosse le soluzioni più idonee.
#6853
Una programmazione politica del territorio ossequiosa del suo libero mercateggiamento non può avere che questo esito. Se tu permetti al privato di cementificare tutti gli spazi disponibili poi non c'è posto né per i turisti né per le loro auto. Anche qui ci vuole lo stato, possibilmente molto etico nel tutelare i beni comuni e la loro fruibilità. 

La Liguria ha un'orografia bella ma infelice per il turismo di massa che preme alle sue spalle. Realizzare parcheggi presso le grandi vie di accesso e bus e barche navetta potrebbero decongestionare gli accessi al litorale. Ma temo che il pregresso renda il tutto molto difficile e le soluzioni andrebbero individuate da parte di incorruttibili urbanisti in loco.
#6854
Citazione di: Eutidemo il 14 Luglio 2019, 12:44:40 PM
Ritengo inutile continuare a discutere con chi, invece di cercare di interpretare in modo diverso da me i fatti oggettivi, si limita a negarli puramente e semplicemente, contrapponendo ad essi slogan propagandistici, fondati su postulati del tutto indimostrati ed anapodittici di tipo "complottista".
Senza offesa, non avertene a male ma mi sono stufato di scrivere cose che non vengono lette; e, invece, di dover leggere e confutare sempre la stessa favola di cappuccetto rosso e del lupo cattivo.
Ciao :)

I fatti oggettivi sono che oggettivamente le ONG sono organiche alla filiera dell'immigrazione clandestina. Non è un complotto, é associazione a delinquere, ancora non inserita nella giurisprudenza italiana. O comunque ancora poco specificata nella fattispecie relativa all'immigrazione clandestina. I provvedimenti in corso forse colmeranno la vacatio legis.

I fatti oggettivi sono che il tuo teorema, da Osaghele in giú, é errato. Senza offesa, non avertene a male. Ciao.
#6855
Forse meno OT é l'osservazione che trattare mercatisticamente i beni comuni - libero mercato del territorio - non può che avere esiti di questo tipo (da aggiungere al tipic aperto da davintro, ma ci sta IT anche qui).