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Messaggi - Ipazia

#6856
UNHCR é la costola istituzionale delle ONG private. Nulla da stupirsi che agiscano sinergicamente per taroccare i dati reali a sostegno dei loro teoremi immigrazionisti. La prima deve anche occultare la tragica incapacità ONU di perseguire una politica economica e militare umanitaria direttamente nelle aree di crisi. Quindi il polverone immigrazionistico, sposato e finanziato anche da inconfessabili interessi privati.
#6857
Che tutto il teorema non regga lo dimostra Osaghele e l'esercito di richiedenti asilo arrestati per reati vari. Qualunque sia il modo di arrivare in Italia il clandestino chiede sempre asilo perchè i benefit sono erano troppo appetitosi. Anni di mantenimento e nel frattempo si telefona in giro per trovare il modo di restare anche se la domanda viene respinta. Anche il peggior delinquente chiede asilo perchè:

1) non ha documenti e può dare generalità false fin sul paese di provenienza (un eritreo dichiarò che la stragrande maggioranza di asilanti "eritrei" sono etiopi);
2) paese che ovviamente di lui non sa nulla (ma pure il vero paese di provenienza non ne sa nulla e se sa qualcosa è ben lieto di essersene liberato)

Io capisco che il clima di beatificazione di Carola Rackete porta a pensare che chi arriva con le ONG abbia un'unzione particolare, ma tale unzione è illusionalmente percepita.

L'asilante economico, criminale o meno che sia, sa che in Italia non si va in galera, che nessuno riesce a rimpatriarti, che alla peggio qualche fratello cristiano o musulmano ti dà una mano per varcare i confini europei e riprendere l'avventura con qualche lavoro nero o criminale (che si guadagna anche di più), rimanendo il rischio personale zero.

Insomma, smettiamola di inventarci ranking diversi di illegalità nell'immigrazione clandestina.

Mi son fatta anche un'idea andreottiana sul motivo per cui lo scafista ONG bianco se la cava sempre, mentre quello nero faidatè, no. Ma andrei OT.
#6858
Citazione di: davintro il 12 Luglio 2019, 19:14:17 PM
... Il mio obiettivo in questa discussione era evidenziare la funzione positiva del libero mercato, riguardo l'impedimento di monopoli per quanto riguarda la produzione di beni di consumo con tutte le possibili ripercussioni del caso, che ho provato a esporre, ...

Opportuno sarebbe analizzare anche gli aspetti negativi, prima di trarre le conclusioni finali. Il primo aspetto negativo è l'espropriazione,  messa in scena magistralmente da Stainbeck in Furore: i piccoli contadini del midwest espropriati delle loro terre da infausti cicli economici e naturali, ridotti a straccioni che elemosinano un lavoro da schiavi viaggiando verso la California. Pacta sunt servanda, spiega baylham. Quelli con le banche li hanno espropriati.

Ma il libero mercato non si ferma all'espropriazione, perchè quegli stessi agricoltori avevano ereditato le loro proprietà dall'annichilimento dei nativi americani a seguito dell'invasione di migranti di cui, come noi, avrebbero volentieri fatto a meno. I nativi americani non conoscevano il libero mercato. La loro produzione era mirata all'autoconsumo e avveniva in forma comunitaria: piccola agricoltura e caccia al bisonte. Per loro il libero mercato globale non è stato certo una liberazione, ma la disintegrazione.

Potremmo crogiolarci nell'idea che quella storia sia passata, ma basta andare in Amazzonia, Africa e ovunque nel mondo vi siano venditori/popolazioni deboli e liberi mercatisti forti per verificare che quella storia continua a ripetersi. Esempi: la pesca industriale d'alto mare, l'acquisto/esproprio di terre d'uso comunitario per monoculture che il libero mercato esporterà nei paesi ricchi affamando gli indigeni, compravendita di bambini, organi, prestazioni sessuali e riproduttive,...

Insomma la leggenda del venditore e compratore "alla pari" appartiene a quelle che Marx definì robinsonate e non si è mai presentata nella storia antica o moderna.

Citazione
... e mi chiedevo in che modo un sistema alternativo, da molti spesso vagheggiato in questo forum, potrebbe ovviare a questo problema in modo più efficace. Quindi nessuna divinizzazione del libero mercato, solo, più pragmaticamente, il mio pensiero riguardo il suo essere il miglior sistema possibile in relazione a un certo aspetto della vita sociale, che non implica l'assenza delle sue imperfezioni riguardo altri settori, pur importanti

Sistemi alternativi a tutte le brutture viste sopra richiedono lo Stato, meglio se con una forte connotazione etica, tale da tutelare Abele contro Caino, sfruttati da sfruttatori. Il libero mercato lasciato alla sua autoregolazione è colonialismo, guerra, mafia, farwest. Anche monopolio/oligopolio. Ancora più grave se operante su servizi essenziali. Hobbes docet. E nel contesto capitalistico, in cui il fine è il profitto e non il benessere comunitario, il valore di scambio e non il valore d'uso, il piano inclinato etico e socioeconomico è inevitabile.
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#6859
Libero-libero il mercato non lo è mai stato. Fin dall'inizio c'è stato qualcuno che si impossessato della terra, dei boschi, miniere. Una volta messi i paletti della proprietà il mercato non è più stato libero ma a vantaggio di chi aveva la proprietà sulle mercanzie. Peraltro prodotte da schiavi ... Libertà davvero poca.
#6860
La distinzione tra migranti irregolari clandestini e manifesti é totalmente farlocca. Osaghele, e molti criminali come lui, sono manifesti con permesso d'asilo per motivi umanitari di piddina memoria. Spero che, grazie a Salvini e alle buone regole che devono premiare la migrazione legale, non ce ne saranno più. Questo per l'IT. Per tutto il resto si discute nel "mio" tipic dove non ci sono steccati fumogeni sulla questione migratoria ma la si può discutere da tutti i p.d.vista.
#6861
Perchè anche nella propaganda commerciale la propria merce (bianco) è sempre migliore di quella della concorrenza (nero). Anche il mercato è intrinsecamente manicheo. Dal che consegue che il manicheismo (bianco-nero) è legato ad interessi di parte, non di verità. Gli interessi di parte hanno ragioni oggettive, ma tendono a mistificarle ideologicamente.
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#6862
Tralascio di replicare a cose che ho già detto lasciando a terzi valutare la disputa. Rispondo solo ad una questione che ci fa fare un passettino avanti:

Non è che partiamo da una situazione fisiologica in cui l'immigrazione irregolare è episodica e il fabbisogno di manodopera straniera è colmato dall'immigrazione "sana" più o meno stabilizzata da almeno vent'anni. No: dobbiamo confrontarci con una situazione di crisi migratoria in cui tutte le buone pratiche sono saltate e si entra in Italia non con il diritto ma con la violenza. Tale andazzo si è realizzato a partire dalla crisi libica causata dalla scellerata guerra NATO che ha prodotto un porto franco africano, che attrae clandestini fin dall'Asia,  in cui si sono sperimentate tutte le forme illegali di migrazione, grazie anche alle ONG. Crisi deflagrata e resa ingovernabile per l'Italia dopo il fatidico "li prendiamo tutti noi".

Quindi respingo al mittente le accuse rivolte a Salvini e a chiunque (fin da Minniti) abbia optato per una linea dura, "inumanitaria", per tamponare l'emorragia clandestina, perchè finchè non sarà tamponata è impossibile ripristinare forme espansive di inclusione sociale e sostegno economico ai paesi responsabili di tali flussi. I quali, si guardi bene, sono essi stessi parte del problema e non pare proprio abbiano intenzione di risolverlo: continuano a prolificare come conigli, ci mandano con la violenza un esubero demografico inutilizzabile e fanno barricate contro i rimpatrii. Accusare Salvini di non vincere questa resistenza è di una faziosità inaccettabile. La vinceremo, ma gradualmente. Cominciando col mettere un tappo all'Africa subsahariana finchè non imparerà un minimo di buone maniere di governo, procreazione e migrazione. Tale oggi è la priorità. Il 60% degli italiani l'ha capito. Il 40, no. Chi fa più vuota ideologia tra i due ? Chi ha più interessi inconfessabili da tutelare ? Perfino le categorie secolari destra e sinistra sono saltate su questa vicenda. Ennesima dimostrazione che la realtà socioeconomica non fa sconti a nessuna ideologia precostituita.
#6863
Politica, religione e mercato per loro natura radicalizzano la contrapposizione tra il loro partito, parrocchia e merce contro il resto del mondo. La soluzione a tale manicheismo, che il virtualismo mediatico ha ulteriormente esasperato, è, fin dai dialoghi platonici, il libero confronto delle posizioni in cui, su un piano di parità, ciascuno fa valere le sue ragioni e sottopone a vaglio critico le ragioni opposte. Alla fine si ottiene una specie di partita doppia di pro e contro che dovrebbe far emergere la soluzione più razionale e meno contraddittoria. In aggiunta ai pro e contro vi è una zona neutra, fatta di opzioni e stili di vita che non danneggiano nessuno, la cui consistenza è misura del grado di libertà, materiale e mentale, di una comunità.
#6864
@Eutidemo

Mi pare che gran parte delle controdeduzioni le abbia date Anthony. Parte di esse erano chiare anche nel mio post ma non ne hai tenuto conto.

Mi spiace per gli agricoltori, ma non possiamo sobbarcarci clandestini in nero, dentro baraccopoli 365/365 benchè stagionali, facenti dumping sociale a 1 €/ora, perchè fa caldo. La sinistra ha perso il treno popolare quando si è convinta che è meglio lavoro nero che nessun lavoro, facendo poi di tutto per legalizzare il lavoro nero e il caporalato dai co.co.co. a seguire. I paesi civili organizzano anche il bracciantato transfrontaliero e comunque non abbiamo certo bisogno di africani per raccogliere mele in Trentino. Basta l'est Europa, così come per badanti e colf. E bastano pure i nostri disoccupati a retribuzioni non negriere. Come ho già detto, ma anche di questo non hai tenuto conto, non sono contro l'immigrazione legale di lavoratori stranieri, ma se fossi uno di loro mi schiferebbe dover diventar pretesto, coi miei contributi, per mantenere dei nullafacenti solo perchè sono stranieri come me. O tollerare delinquenti con diritto d'asilo. Guarda che molti lavoratori stranieri sono anche più duri della lega contro l'immigrazione illegale, che danneggia socialmente loro per primi e ne lede i diritti economici.

La presidente della commissione europea ha parlato di salario minimo. Ben venga. E' un primo passo per rendere l'Europa meno matrigna. E se dopo aver dato lavoro a italiani ed europei c'è posto anche per gli africani porte aperte. Ma legalmente e senza sacche di sfruttamento lavorativo criminale, che danneggiano tutto il mondo del lavoro.
#6865
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
11 Luglio 2019, 14:22:11 PM
Citazione di: baylham il 11 Luglio 2019, 12:03:12 PM
Lo stato nazione esiste da almeno tre secoli.
Se si mette adesso al centro della politica  la sovranità dello stato-nazione significa che la sovranità è perduta, che non c'è. I tentativi di ripristinarla sono risibili.

Non c'è nulla da ripristinare perchè lo stato-nazione è l'unica realtà politico-economica reale. Ce lo ricorda ad ogni fixing lo spread e ce lo ricordano le denunce dei redditi. Che la sovranità sia limitata, l'Italia lo sa da 3/4 di secolo. Ma sul piano economico reale tutto si riconduce ancora al PIL e al bilancio dello stato-nazione. Nulla osta in linea teorica che l'Europa diventi uno stato, come gli USA. Ne riparliamo quando avverrà. Per ora ognuno si curi amorevolmente il suo welfare e abbia la decenza di non fare l'umanitario con quello degli altri.
#6866
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
11 Luglio 2019, 14:10:48 PM
Mi spiace InVerno, ma il principio di realtà vale qui ed ora. E non fa sconti a nessuna ideologia. C'è molto da fare per aiutarli a casa loro e per combattere il lavoro negriero in casa nostra che se ne serve. Partirei da questi due punti per non restare nel libro dei sogni o della riduzione del problema ad una, pur doverosa, difesa da un'invasione fuori controllo. Ma per invogliare gli italiani a tornare a dare il 5 per mille a Emergency e credere nei buoni sentimenti umanitari bisogna innanzitutto liberare l'Italia dai fenomeni di degrado diffuso legati all'immigrazione clandestina lasciata prosperare in questi ultimi anni.
#6867
Citazione di: Eutidemo il 11 Luglio 2019, 06:56:29 AM
Ciao Ipazia :)
Riguardo alle tue considerazioni, osservo quanto segue:

1)
Tu scrivi: "Il punto 1 è di una debolezza estrema. Il 90/99 % sa benissimo di non aver diritto d'asilo, distrugge i documenti, mente sulla provenienza, ti racconta la storia dell'orso di persecuzioni improbabili e alla fine si ritrova nel gruppo 2.".
Mi dispiace di doverti contraddire, ma sono le informazioni su cui "tu" ti basi ad essere di una DEBOLEZZA ESTREMA; il che si spiega facilmente con il fatto che tu non ti basi su "informazioni" di nessun genere, ma semplicemente su "false fantasie propagandistiche", che non hanno alcun riscontro nella REALTA'.
Ed infatti:
a)
In base ai dati del Ministero dell'Interno, nel corso dell'anno 2017 (che è l'ultimo di cui ho trovato statistiche) sono state esaminate 82mila domande da 49 Commissioni Territoriali e Sezioni in sede distaccata; ed i migranti a cui non è stata riconosciuto il diritto di asilo, sono stati il 52,4% del totale, (cioè 42.700 casi), non il 90% o il 99%, come erroneamente sostieni tu.

Nel 2017 vigeva ancora l'asilo per "motivi umanitari" che ingrossava a dismisura la percentuale dei profughi. Salvini ha provveduto a rimediare e le statistiche degli anni successivi terranno conto, spero, della correzione. Ma prima di Salvini insorsero i nostri partner europei, sempre pronti a fare gli umanitari col welfare degli altri, ma poco propensi a prendersi in corpo asilanti economici regolarizzati per motivi umanitari dall'Italia.

Citazioneb)Quanto alla "storia dell'orso di persecuzioni improbabili", anche riguardo a questo sei molto male informata, sia giuridicamente che fattualmente.
Ed infatti, GIURIDICAMENTE a differenza di quanto ciancia Salvini, il DIRITTO D'ASILO non spetta solo ai "profughi di guerra", ma anche, in base all'art.10 della Costituzione, "agli stranieri ai quali sia impedito nel loro paese, l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana", nonchè ad altre varie categorie protette dai trattati internazionali.
Peraltro, FATTUALMENTE, a parte la LIBIA che è un  paese in guerra, con due governi in carica e zone al di fuori di ogni controllo statuale, sono numerosissimi gli altri Paesi Africani, da cui è legittimo fuggire per cercare rifugio in Italia.
Ad esempio, l'Eritrea, altra ex colonia italiana, da cui fuggono tutti quelli che possono, in in quanto è (s)governata dal dittatore, Isaias Afewerki, che opprime ogni spazio di libertà personale, e che appena avverte aria di dissenso sbatte gli oppositori reali o presunti in carceri da cui è difficile uscire vivi.
Non tanto diversa è la situazione del Gambia,  dominato da Yahya Jammeh, un padre-padrone che non ammette dissenso; soffoca ogni libertà personale e reprime il dissenso con veri e propri squadroni della morte e lager in stile nazista.
Molti altri sono i regimi autoritari in Africa, in cui vengono disconosciuti i diritti ex art.10 Cost, ma non tutti generano flussi migratori verso l'Europa, anche se chi ci prova ottiene in genere asilo; ricordo solo il caso del Burundi, del Rwanda, del Congo e della Tanzania.
Ma non posso certo qui farti un elenco più accurato, per cui continua pure a cullarti nella favola "dell'orso di persecuzioni improbabili", sperando che un giorno non tocchi anche a noi la loro sorte.

Considerando che scappare da questi paesi è ben più facile che fuggire dalla Germania nazista, Russia stalinista o da qualche dittatura sudamericana, i signori, se sono in buono fede, non fanno altro che prendere un aereo dal paese africano più prossimo e venire in Europa, con documenti, richiedendo asilo. Costa meno, in storie dell'orso e disagi veri, che migrare clandestinamente via Libia. Oppure trovano asilo in Africa, accuditi dall'UNHCR, altra bufala sovranazionale sempre pronta a fare l'umanitaria con le tasche degli altri, o combattono per la loro libertà come tendono a fare i profughi veri palestinesi.

Citazione2)Quanto a "soggiornare qualche anno a sbafo nei centri di accoglienza" (pratica ingiustamente abrogata da Salvini, che ha scaricato i migranti nella strade spingendoli a delinquere), evidentemente, non hai capito che lo scopo non era certo quello, bensì di integrarsi nel nostro tessuto sociale.

Integrarsi, ma sempre a sbafo, come a Riace, viste le condizioni del mercato del lavoro in Italia.

Citazione3)
Quanto ad "avere sfruttato al massimo le scappatoie e ricorsi della legge italiana, incluso il patrocinio legale gratuito, per allungare il brodo", capisco bene che tu, essendo del tutto ignara di cosa sia uno Stato di Diritto, e di come funzionino le leggi in un Paese civile, avresti preferito respingerli tutti a calci nel sedere.

I finti profughi/naufraghi sì, perchè detesto essere presa per il sedere. Da loro e dai sepolcri imbiancati dell'umanitarismo europeo. Se c'è un problema di povertà si risolve laddove la povertà c'è, non importando nullafacenti in Europa che aumentano anche la povertà europea cui vengono sottratte risorse per ridurla.

Citazione4)
Poi aggiungi: "Tutto sommato sono più simpatici, a parità di truffa, quelli del gruppo 2 che ci fanno spendere meno soldi. "
Mi sorprende che ti stiano più "simpatici" coloro che entrano DI NASCOSTO in Italia, per dedicarsi alla prostituzione ed allo spaccio di droga (benchè in fondo, siano vittime, loro sì, del traffico di merce umana), rispetto a coloro che giungono in italia ALLA LUCE DEL SOLE, al fine di ottenere legalmente il diritto di asilo; anche se spesso non ci riescono, soprattutto adesso, grazie all'ostr(n)uzionismo di Salvini.
Però è indubbiamente vero che quelli che entrano DI NASCOSTO in Italia, per dedicarsi alla prostituzione ed allo spaccio di droga, in effetti, ci fanno spendere meno soldi; o meglio, ce ne fanno spendere MOLTI di più, però, in cambio ci forniscono sesso e/o droga. :D
Non dubito, quindi, che, almeno ai consumatori di tali merci, essi risultino molto più simpatici dei primi. ;D  ;D  ;D

Innocent Osaghele, lo squartatore congolese di Pamela Mastropietro, è un classico esempio di "immigrato irregolare MANIFESTO". Arriva in Italia nel 2015, chiede e ottiene asilo politico con tutti i benefit della normativa precedente. Mica è un clandestino datosi alla macchia arrivato per vie traverse. Mi pare che sto teorema faccia acqua da tutte le parti. Direi anzi che, nell'epoca d'oro dei traghettamenti ONG, era molto più facile per un criminale o un terrorista nascondersi nelle capienti pance delle navi ONG tra centinaia di clandestini, che arrivare in solitaria con barchette, motoscafi d'altura o altri mezzi.

Citazione5)
Non arriverò fino in fondo a contestare tutte le assurdità che scrivi, perchè sono talmente autocontraddittorie che "si contestano da sole"; per cui ti ringrazio di farmi risparmiare fatica!

Se tanto ti basta per pensare di avere ragione, non posso che augurarti ogni felicità. Saluti
#6868
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
11 Luglio 2019, 07:00:27 AM
Non so quanto OT ci sia nel fatto che gli esodi migratori hanno fatto emergere l'attenzione di una sedicente destra per le sorti dei lavoratori (nazionali) di cui una sedicente sinistra se n'è totalmente fregata, accondiscendendo a tutte le operazioni di restyling del mercato del lavoro che finiscono col premiare solo l'accumulazione capitalistica. Alla fine mi pare che questa grande confusione sotto il cielo abbia mostrato la debolezza ottocentesca di certe categorie politiche ormai ridotte solo a tessera, distintivo e foto degli antenati sul caminetto.

Il sovranismo si regge sul dato incontrovertibile che le tasse non si pagano, e il lavoratori non operano e vivono, in una illusoria nazione mondiale, ma il tutto è  investito entro gli steccati nazionali laddove i mastini del capitale bacchettano duro se non fai quadrare il bilancio. Finchè non ci sarà un effettivo governo mondiale dell'economia, con tutti i suoi risvolti politici, militari, fiscali, assistenziali, lo stato-nazione resta l'unica base solida di ogni ragionamento e scelta politico-economica. Tutto il resto appartiene all'illusorio ideologico che come ogni mistificazione, scavando appena sotto la crosta superficiale dell'ideologia, rivela le sue radici strutturali di marxiana memoria. Quelle radici che gli illusionisti del nostro tempo tentano di esorcizzare chiamandole complotto.
#6869
Mi pare che l'impostazione di davintro soffra di un bias totale che tende a vedere solo gli aspetti positivi del libero mercato e quelli negativi della politica. A questo punto mi chiedo perchè i coloni americani, non certo affetti da sovietismo, ad un certo punto preferirono lo sceriffo al far west. Politica ed economia hanno funzioni disgiunte, ma sovrapponibili. In tale sovrapposizione anche il mercato fa politica e, come già sottolineato da viator, jacopus e baylham non è sempre politica di libertà. Anche il mercato ha le sue dittature e gli esiti di queste si sono visti nella crisi del '29, e in quelle a raffica che stiamo vivendo in cui la dittatura del mercato ha arato e continua ad arare ingenti risorse pubbliche per salvare dittatori too big to fail.

Crisi che senza l'ammortizzatore sociale della politica avrebbero avuto esiti ancora più disastrosi. Ma il mercato lo sa e continua ad operare i suoi sfracelli liberamente, i più nefasti dei quali sono l'economia finanziaria tossica che in tutta libertà ha intossicato il pianeta tanto quanto le scorie radioattive di Cernobyl. Incatenandolo forse ancor più in estensione e durata.
#6870
Attualità / Re:Sovranisti, globalisti e umanitari
10 Luglio 2019, 16:15:04 PM
Citazione di: InVerno il 10 Luglio 2019, 10:17:37 AM
La tua esposizione continua a fallire nel trovare la "pistola fumante", ma se non altro linkando Buffett ti sei sparata nel piede da sola.

La pistola fumante è nei bilanci (veri) delle ONG. Buffett non è certo il mio profeta, come non lo era Olivetti. Sono troppo marxista per ignorare che la lotta di classe è senza tregua ed ha ragione chi sceglie di calcare la baionetta fino in fondo senza fare prigionieri. Tutto il resto è retorica demagogica.  L'esodo biblico di un esercito industriale factotum (anche il crimine produce Capitale) di riserva è parte integrante di tale lotta. Materiale e ideologica alla massima potenza.