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Messaggi - viator

#691
Storia / Riforma e Controriforma
18 Ottobre 2021, 22:31:31 PM
Citazione di: daniele22 il 18 Ottobre 2021, 22:07:26 PM
Citazione di: viator il 16 Ottobre 2021, 18:15:48 PM
Salve. Se (diciamo verso il 1700) si fossero scontrati gli eserciti dei Paesi luterani con quelli dei Paesi cattolici.........secondo voi chi avrebbe vinto........e soprattutto perchè ?.


Buona serata viator, dopo aver letto quanto si dice, tutte cose sensate, mi sorge però una risposta sul nulla fondata e di sicuro insensata che non risponde però alla tua domanda ... secondo me questo topic che hai aperto è come definirla ... tutta una fagianata. Dai pure tu il senso a cosa possa essere una fagianata. Felice nottata pure

Salve daniele22. Sono stato stimolato (involontariamente) da Estack, il quale pochissimi giorni fa aperse il "topic" in cui si chiedeva dell'eventuale vincitore di un nuovo ed invertito confronto tra le coalizioni della prima e della seconda guerra mondiale.

Questo genere di quesiti appartiene alla nobilissima categoria del "se mia nonna fosse nata con le ruote", che - come molti sanno benissimo - permette di esplorare profondissime ed originalissime prospettive filosofico-culturali. Saluti.
#692
Storia / Riforma e Controriforma
18 Ottobre 2021, 12:31:14 PM
Salve jacopus. Grazie. Non hai considerato la Gran Bretagna ma secondo me avresti dovuto farlo. Di fronte alla prospettiva di un trionfo cattolico sul Continente (che avrebbe imprevedibilmente insediato e minato anglicismo ed Impero)...........io penso che gli inglesi si sarebbero rapidamente aggregati ai Protestanti. Saluti.
#693
Salve iano. Non occorrono elenchi. La Legge  è l'insieme delle Norme cui si è sottoposti in quanto CITTADINI di un PAESE (o, in via particolare e sperabilmente temporanea, ospiti umani del Paese in cui ci si trova). Saluti.
#694
Salve anthonyi. Hai ragione. Detto in altre ed ancor più brevi parole, è come se l'affollamento delle grandi comunità producesse il sempre maggiore isolamento del "modo di sentire" dei singoli che le compongono, i quali quindi genereranno etiche diverse ed assai pù variegate di quelle delle piccole comunità.



Ennesimo meccanismo di fisica elementare e poi di natura e di statistica che gli idealisti non vorranno mai giustificare :



Se nel mio villaggio di duecento abitanti accadono quattro disgrazie all'anno, io ne sarò al corrente, potrò parteciparle emotivamene, potrò aiutare e solidarizzare...............................


Se nella mia metropoli da venti milioni di abitanti accadono (20.000.000 / 200 = 100.000;.......poi * 4 all'anno.......) ..........quattrocentomila disgrazie all'anno...............spiegatemi in qual modo io posso restarne al corrente, partecipare emotivamente a tutte, aiutare tutti i bisogni che esse generano............




Eppure c'è chi è convinto che le quantità non c'entrino niente con i comportamenti etici umani !!!!!. Saluti.





#695
Salve Ipazia. Prego rileggermi. Che io abbia usato l'espressione "necessità vitali" (dopo aver ben spiegato che le necessità vitali si chiamano BISOGNI)...........se l'è inventato Ipazia. Saluti.
#696
Salve Je. Citandoti : "A mio parere il comunismo rispecchia il tribalismo originale ed é buono, ma regola in maniera socialmente utile solo i piccoli gruppi in cui tutti si conoscono e si possono fidare. Cioé é appunto adatto alle comunità, non alle società, in cui l'altro é un concetto astratto senza peso intrinseco.
Un po come si dice: Nei popoli di montagna vigono le relazioni, in quelli di città le regole. Poiché in montagna siete in 50 e ognuno ha un valore, in città siete in 5 milioni e nessuno può realmente rapportarsi sul piano sociale col prossimo. E allora serve un sistema di regole per rapportarsi. Non é codesto sistema ad impedire la cooperazione tribale... Nasce infatti per sua mancanza originale. Semmai secondo me il punto é che... Chi guadagna dai "sistemi" ha molto piacere a formare nuove città su cui imperare, e a penalizzare in qualsiasi modo chi non ne fa parte".

Su tale interpretazione mi trovo solidamente d'accordo. Saluti.
#697
Salve green. Mi dispiace che tu ti senta addirittura odiato da me. Ma devo confermare che tu non dedichi molta attenzione a certi laconici scritti e definizioni, e soprattutto ti mostri scettico circa le scienze biologiche.



La definizione di BISOGNO (all'interno della lingua italiana e della biologia) è semplicemente (lo ripeto da nauseato perchè costretto alla infinita reiterazione del concetto) "ciò il cui mancato assolvimento genera la morte dell'individuo".........quindi i BISOGNI sono solamente quelli BIOLOGICI (mangiare, bere, respirare, traspirare, deiettare). Tanto non capirai, poichè sei troppo preso dalle dottrine trascendenti.



I DESIDERI, da te citati, rappresentano invece solo delle FACOLTA' e, diversamente dai bisogni, risultano in numero illimitato sia per quantità che per assortimento, mentre inoltre ovviamente non risultano indispensabili alla vita (a NESSUN GENERE DI VITA). Tanto non capirai perchè sei troppo preso dalle dottrine trascendenti.



Le NECESSITA' sono (per la lingua italiana, per la filosofia e per la psicologia)........."ciò che funge (=serve, occorre) al raggiungimento di uno scopo". Tanto non capirai perchè sei troppo preso dalle visioni trascendenti.


Che poi, in termini discorsivi, si finisca per dire "ho bisogno di lavorare"........oppure "ho necessità assoluta (i bisogni sono assoluti ma le necessità sempre relative !) di trovare un lavoro"................questa è altra cosa.



Leggendo tuoi ed altrui interventi - così ridondanti di espressioni dotte ed ampollose............pensavo che i signicati FONDAMENTALI, FILOSOFICI e CORRETTI di certi termini per nulla strani..............fossero noti e condivisi da tutti (o quasi) gli iscritti alla "combriccola" di questo Forum, e che i concetti "spannometrici" restassero invece confinati in qualche "Bar Sport". Evidentemente mi sbagliavo.


Ma tanto non capirai perchè sei troppo preso dalle dottrine trascendenti, cioè dall'invincibile regno del SENTIRE il quale avrà eternamente ragione sul CAPIRE.


Infatti solo chi CAPISCE O CREDE DI CAPIRE può sbagliarsi, mentre non si è mai sentito di qualcuno che abbia trovato sbagliato ciò che SENTE ed in cui CREDE.
#698
Citazione di: green demetr il 17 Ottobre 2021, 12:09:06 PM
In effetti non si capisce se si parla di lavoro retribuito (Sub specie capitale) o di lavoro nobilitante.
Infatti si dice che il lavoro nobiliti.
E cosa c'è di più nobile dell'arte, che riesce addirittura a renderci migliori, con uno spazio e un orizzonte del pensiero più vasto di quella a cui eravamo prima consegnati?
Comunque sia ogni lavoro intellettuale è un lavoro.
E' una produzione, un portare avanti.
O forse la domanda è relativa alla merceologia? allora ho sbagliato topic


Salve green. Esiste una sola definizione di LAVORO, che poi gli aggettivi più fantasioni potranno agghindare cultualmente, filosoficamente, spiritualmente.


LAVORO = attività avente lo scopo di soddisfare dei bisogni o delle necessità. Evidentemente tu vivi troppo nelle nuvole, al punto di essere intervenuto su questo argomento senza nepppure aver letto il mio post di apertura che introduceva appunto ciò.

Naturalmente tu ed altri potreste non essere d'accordo e chiamare LAVORO lo scrivere in rima (buttando poi via i fogli) l'assumere droga (per qualcuno si tratta di una personale "necessità" vitale, non di una facoltà!).

Il problema si sposta sui termini "bisogno" e "necessità", il cui significato e distinzione rispetto a "dovere", "piacere", "facoltà", "costrizione", "hobby", "diritto", "impegno", "fatica", "lucro", "etica", "morale", "sfruttamento", "nobilitazione", "virtù", "bene", "libertà"...................ed alcune altre decine..............................il cui significato e distinzione, dicevo, dovrebbe risultare chiaro (ed estraneo al concetto in sè di LAVORO) sin dall ottenuta licenza di scuola elementare...............mentre invece permane confuso anche alla maggioranza dei nostri lettori.

Capirai che non posso, non voglio e persino non riuscirei a farmi carico della spiegazione (mia soggettiva) di tutti i termini che possono venir ERRATAMENTE tirati in ballo quando si parli di LAVORO ! Salutoni.

P.S. : Il motto "Il lavoro nobilita l'uomo" è stato inventato dagli stessi che proclamavano che "la virtù conduce al Paradiso". Si trattava di personaggi che mai avevano lavorato e che per ciò stesso vivevano in Paradiso da vivi.



#699
Citazione di: anthonyi il 17 Ottobre 2021, 10:45:34 AM
Citazione di: Ipazia il 17 Ottobre 2021, 09:35:56 AM


Il lavoro, l'homo faber, è l'origine stessa del successo evolutivo umano e la sua regolamentazione non può che essere del secondo tipo, culturale, lasciando al primo, naturale, solo il principio sacrosanto dell'equità che legittima il titolo di questa discussione.
Ipazia, mi sa che sei contraddittoria. Se la regolamentazione del lavoro è culturale, perché il principio del lavorare meno dovrebbe essere fondato su un principio naturale?


Salve anthonyi. Puntualissimo nel capire "Roma per Toma".......verò ?. Ipazia intenderà come naturale il lavorare tutti. non il lavorare di meno ! Saluti.
#700
Storia / Riforma e Controriforma
16 Ottobre 2021, 18:15:48 PM
Salve. Se (diciamo verso il 1700) si fossero scontrati gli eserciti dei Paesi luterani con quelli dei Paesi cattolici.........secondo voi chi avrebbe vinto........e soprattutto perchè ?.
#701
Salve Je. Citandoti : "Il problema comunque rimarrebbe il concetto di proprietà che di base naturale rimane sempre fumoso, in senso naturale la proprietà é quello che sei in grado di costruire e poi difendere (dunque richiede primo di esserci nel territorio, non esisterebbe il concetto di "casa vacanza" ad esempio)".


Il concetto naturale di base della proprietà è stato quello che tu citi (chiarissimo per chiunque, altro che "fumoso!) per miliardi di anni, avendo poi - nei tempi più "recenti" - regolato l'esistenza umana sino alla fine dei suoi comportamenti nomadistici.

Se si vuole ripristinarlo, sarà sufficiente rinunciare a tutti gli stili di vita non nomadi che l'umanità ha adottato nelle ultime migliaia di anni. Penso che sia Ipazia che daniele22 saranno d'accordissimo. Saluti a te, a loro ed a tutti.
#702
Salve daniele22. Citandoti : "ma se si volesse perseguire una linea in tal senso la si trova. Semmai il mercato si adatterà".

Certo, il mercato è a disposizione di chi, mettendosi alla testa del popolo (cioè di un dittatore che per forza di cosa abbia il potere e la capacità di far "applicare" la "linea in tal senso")..........costringerà il mercato stesso ad adattarsi ai voleri del popolo interpretati dal suo Dittatore. Oppure pensi che il Mercato "naserà" gli umori democraticamente compatti del popolo e deciderà di adeguarvisi spontaneamente ?.


Certo la tua è una idea molto chiara, efficiente e coerente di ANARCHIA !!. Saluti.

#703
Salve InVerno. Citandoti : "..............il punto semmai è se l'artista si sente un lavoratore,...........".


Pensa quanto sono stupidotto nel proporre certi quesiti : sarebbe bastato chiedere direttamente agli interessati se essi si si sentono o meno dei lavoratori ! Chiedo venia a tutti.........un minimo di pudore mi sta facendo meditare se sia bene che io continui a frequentare questo ambiente, visti i frutti della mia decandenza mentalintellettuale ormai galoppante ! Saluti.
#704
Citazione di: Ipazia il 14 Ottobre 2021, 15:57:09 PM
Citazione di: viator il 14 Ottobre 2021, 11:27:04 AM
Salve Ipazia. Una piccola osservazione, citandoti : "Nel capitalismo è lavoro tutto ciò che abbia un mercato disposto ad acquistarlo, quindi anche il lavoro dell'artista".................................................ma quindi anche il "lavoro" degli spacciatori e della delinquenza in genere ?. Saluti.
Certamente, tutto PIL che finisce nelle banche del Capitale. Soprattutto la criminalità organizzata così bene interallacciata con la criminalità degli stati. Ti sei mai chiesto perché le potenze nucleari non bloccano la droga alla fonte ? Merce e profitto sono sacri nel felice mondo del Capitale.


Non svicolare. Il PIL è reddito complessivo finanziariamente interpretato, non lavoro. Potrà essere una conseguenza ANCHE del lavoro.

E' incredibile il fanatismo con il quale tu interpreti in un'unica e monotona visione del mondo tutto ciò che ti circonda. Secondo te - mi sembra - anche i chicchi di grandine sono una maledizione capitalistica. Saluti.
#705
Salve Ipazia. Una piccola osservazione, citandoti : "Nel capitalismo è lavoro tutto ciò che abbia un mercato disposto ad acquistarlo, quindi anche il lavoro dell'artista".................................................ma quindi anche il "lavoro" degli spacciatori e della delinquenza in genere ?. Saluti.