ciao Mauro(Oxdeadbeef)
Levinas è influenzato dalla fenomenologia di Husserl e ancora di più dal suo "discepolo" Heidegger.
L'Essere e il Tempo sono ancora centrali anche in Levinas.
L'Altrui, per Levinas, è un asimmetria, una differenza, una diseguaglianza.La comunicazione con l'Altrui avviene con l'eros, con l'amore.
Per questo Levinas inserisce,a sorpresa, la femminilità e poi la conseguenza dell'eros, la paternità.perchè il figlio è nello stesso tempo Altrui e Io.
La rappresentazione della paternità e l'eros comunicativo con la femminilità(diversità ,asimmetria) sono le figure più rappresentative per configurare la relazione Io e Altrui. Perchè l'Altrui è ancora diversità nel figllio ma "sono ancora io" pur non essendo Io, ma essendo Altrui.
Il Tempo è ancora fondamentale perchè l'incontro anticipa in qualche modo il futuro, apre prospettive.Quì vi è il pensiero di Heidegger che lo pone con il dasein , l'esser-ci, nel progetto di un orizzonte temporale che deve anticipare la morte. La morte è ancora presente, come finitezza del destino.
Il Tempo è centrale dalla fenomenologia in poi nel pensiero filosofico;celebre fu un incontro sull'interpretazione del tempo fra Einstein e Bergson.
La mente umana presentifica il passato e il futuro, questo è il "senso".le diversità le asimmetrie permettono il "movimento" del pensiero che si muove per contrasti, per differenze, per comparazioni.Il trascendente non avvine sul piano metafisco "antico", è più simile alla trascendenza anche del tempo kantiana che permette l'appercezione dell'oggetto.Il tempo è continuità e simultaneità e agisce fisicamente ,ma la mente lavora su più piani temporali, costruendo intenzioni, pro-getti, prospettive, ed è chiaro che se l'Essere viene nascosto od obnulato per inserire in primo piano l'Esistenza, l'orizzonte temporale in cui vivamo, il senso, il movimento temporale fisco e dell'essere deve cercarsi appunto nel vissuto esperito.
In questo la relazione Io e altrui può dare nello stesso momento un senso e un orizzonte per Levinas.
Il mio pensiero rimane che la verità deve essere incontrovertibile nel principio originario, se non si vuole relativizzare il pensiero.
Non ha senso cercare un senso, solo nell'arco temporale di un esistenza, troveremmo che ogni esistenza umana potrebbe avere "un suo senso personale incondivisibile e in quanto tale incomunicabile e quindi "bloccare" l'eros, la comunicazione dell'amore.
Mi trovo invece d'accordo, aldilà dei contenuti molto condivisibili di Levinas(e anche Heidegger), che comunque vivere deve avere un senso, ma solo se ricondubile ad un piano più alto, per questo ritengo che il parametro deve essere superiore ai singoli sensi esistenziali umani ,comunuqe diversi, poichè l'Io non può annullare l'Altrui, lo può sopprimere persino, ma mai annullarlo. Se è venuto ad esistere l'Altrui anche questo deve avere un senso.El'Altrui è un Io per lui e Io sono un Altrui per lui.
L'evidenza ci insegna che due persone funzionano relazionalmente se sono compatibili per indole, carattere, personalità o sanno limare le differenze in maniera intelligente.La politica ha inventato il termine tolleranza.Ma la tolleranza è già un accettarsi pur sapendo le incompatibilità.
Una sovrastruttura, come la politica non può negare le differenze piallandole o peggio fingendo che siamo tutti eguali.
Insomma, le differnze elementari si amplificano in domini superiori, in altri termini se vi è già una contraddizione originaria nel sociale elementare fra un Io e l'Altrui, la complessità finge di farla tacere quando invece porta con sè miliardi di queste contraddizioni. Le pacifica solo armandosi (loStato)contro i disarmati(i cittadini che dovrebbe rappresentare). E' solo un conflitto in seno al dominio politico in attesa del momento che confliggerà. Levinas non supera questa contraddizione e come Heidegger ,rimane una filosofia monca
Levinas è influenzato dalla fenomenologia di Husserl e ancora di più dal suo "discepolo" Heidegger.
L'Essere e il Tempo sono ancora centrali anche in Levinas.
L'Altrui, per Levinas, è un asimmetria, una differenza, una diseguaglianza.La comunicazione con l'Altrui avviene con l'eros, con l'amore.
Per questo Levinas inserisce,a sorpresa, la femminilità e poi la conseguenza dell'eros, la paternità.perchè il figlio è nello stesso tempo Altrui e Io.
La rappresentazione della paternità e l'eros comunicativo con la femminilità(diversità ,asimmetria) sono le figure più rappresentative per configurare la relazione Io e Altrui. Perchè l'Altrui è ancora diversità nel figllio ma "sono ancora io" pur non essendo Io, ma essendo Altrui.
Il Tempo è ancora fondamentale perchè l'incontro anticipa in qualche modo il futuro, apre prospettive.Quì vi è il pensiero di Heidegger che lo pone con il dasein , l'esser-ci, nel progetto di un orizzonte temporale che deve anticipare la morte. La morte è ancora presente, come finitezza del destino.
Il Tempo è centrale dalla fenomenologia in poi nel pensiero filosofico;celebre fu un incontro sull'interpretazione del tempo fra Einstein e Bergson.
La mente umana presentifica il passato e il futuro, questo è il "senso".le diversità le asimmetrie permettono il "movimento" del pensiero che si muove per contrasti, per differenze, per comparazioni.Il trascendente non avvine sul piano metafisco "antico", è più simile alla trascendenza anche del tempo kantiana che permette l'appercezione dell'oggetto.Il tempo è continuità e simultaneità e agisce fisicamente ,ma la mente lavora su più piani temporali, costruendo intenzioni, pro-getti, prospettive, ed è chiaro che se l'Essere viene nascosto od obnulato per inserire in primo piano l'Esistenza, l'orizzonte temporale in cui vivamo, il senso, il movimento temporale fisco e dell'essere deve cercarsi appunto nel vissuto esperito.
In questo la relazione Io e altrui può dare nello stesso momento un senso e un orizzonte per Levinas.
Il mio pensiero rimane che la verità deve essere incontrovertibile nel principio originario, se non si vuole relativizzare il pensiero.
Non ha senso cercare un senso, solo nell'arco temporale di un esistenza, troveremmo che ogni esistenza umana potrebbe avere "un suo senso personale incondivisibile e in quanto tale incomunicabile e quindi "bloccare" l'eros, la comunicazione dell'amore.
Mi trovo invece d'accordo, aldilà dei contenuti molto condivisibili di Levinas(e anche Heidegger), che comunque vivere deve avere un senso, ma solo se ricondubile ad un piano più alto, per questo ritengo che il parametro deve essere superiore ai singoli sensi esistenziali umani ,comunuqe diversi, poichè l'Io non può annullare l'Altrui, lo può sopprimere persino, ma mai annullarlo. Se è venuto ad esistere l'Altrui anche questo deve avere un senso.El'Altrui è un Io per lui e Io sono un Altrui per lui.
L'evidenza ci insegna che due persone funzionano relazionalmente se sono compatibili per indole, carattere, personalità o sanno limare le differenze in maniera intelligente.La politica ha inventato il termine tolleranza.Ma la tolleranza è già un accettarsi pur sapendo le incompatibilità.
Una sovrastruttura, come la politica non può negare le differenze piallandole o peggio fingendo che siamo tutti eguali.
Insomma, le differnze elementari si amplificano in domini superiori, in altri termini se vi è già una contraddizione originaria nel sociale elementare fra un Io e l'Altrui, la complessità finge di farla tacere quando invece porta con sè miliardi di queste contraddizioni. Le pacifica solo armandosi (loStato)contro i disarmati(i cittadini che dovrebbe rappresentare). E' solo un conflitto in seno al dominio politico in attesa del momento che confliggerà. Levinas non supera questa contraddizione e come Heidegger ,rimane una filosofia monca