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Messaggi - Sariputra

#691
Sono in accordo con molte cose che son state scritte..e in disaccordo con molte altre.
Credo non sia determinante il giorno (la domenica piuttosto che il sabato o il venerdì...), anche se questo punto può rivestire notevole importanza per la persona religiosa che si viene a trovare privata del suo diritto a santificare la festività secondo i precetti del suo credo, ma imprtante è la possibilità che , persone che condividono la propria vita, o i propri interessi e passioni, abbiano un giorno di libertà dal lavoro che coincida . Se il papà è libero il lunedì mattina, la mamma il martedì, la figlia maggiore che lavora solo il mercoledì, ecc. come è possibile vivere la propria dimensione umana e famigliare? Non è un grande peggioramento proprio della qualità del vivere insieme? Non si tratta di disumanizzare, alla lunga, con questo sistema, i rapporti sociali più fondamentali, che richiedono il tempo da dedicare allo stare assieme? Al single che vive nelle metropoli occidentali, con il televisore da 55 pollici appeso alla parete e 36 abbonamenti alle paytv, è chiaro che non interesserà poi molto lavorare la domenica e starsene sul divano al martedì...ma la questione è: non vi sembra un processo che va verso la disumanizzazione e la frammentazione dell'esistenza dei nuclei sociali? O siamo ormai così profondamente coinvolti, pure noi, da questo processo da non solo non avvedercene più, ma financo da considerarlo "normale", se non addirittura preferibile?... :(
#692
@Davintro
Se per 'stato etico' intendi uno stato che si prenda in carico anche l'interesse degli strati più deboli della popolazione, io allora sono invece favorevole ad uno stato 'etico'.
Il tuo ragionamento sarebbe giusto se ognuno potesse liberamente scegliersi i giorni in cui lavorare e non ne fosse invece costretto. Mentre invece siamo in presenza di un sistema che utilizza prevalentemente giovani che non trovano altra occupazione , con contratti a tempo determinato, costretti loro malgrado a lavorare praticamente sempre , con stipendi che non tengono conto delle festività, o ne tengono conto in maniera risibile...quindi io non la vedo come un'ingerenza arbitraria nella vita degli individui, casomai un'ingerenza nella struttura vessatoria dei padroni di questi centri... :)
#693
Citazione di: Socrate78 il 10 Settembre 2018, 19:11:08 PMNormalmente, sento ripetere spesso quasi come una specie di mantra che l'attività sportiva, oltre a fare bene alla salute, renda anche migliori le persone dal punto di vista morale e rafforzi il carattere. Sinceramente non sono molto d'accordo con tali affermazioni. Infatti se è vero che lo sport può favorire la cooperazione e la nascita di amicizie, è altrettanto vero che esso si fonda pure sulla competizione, sull'idea che esista un avversario da sconfiggere, a cui causare di fatto un danno, sia pure in una cornice ludica, ma non più di tanto. Di conseguenza non esiste un legame vero tra sport e progresso morale dell'individuo, prova ne è il fatto che vi sono atleti che commettono gravi falli mancando di rispetto all'avversario, cercano scorciatoie per vincere come accade nel doping e nella vita privata non sono certo dei santi. Il fatto che l'attività sportiva rafforzi il carattere può essere vero, ma per raggiungere tale risultato vi sono anche molte altre vie e, purtroppo, sono esistiti ed esistono anche atleti dal carattere debole, forti e determinati nelle gare ma molto meno nella vita. Più in generale, credo che l'esaltazione dell'agonismo sportivo nasconda anche una visione narcisistica dell'individuo, il cui valore dipende dalla capacità di vincere sconfiggendo gli altri. Secondo voi la mia critica ai valori dello sport è valida?

Sì è valida. :) ...e cade a fagiolo, come si dice, dopo aver visto, per esempio, il gesto folle e 'assassino' del centauro italiano Fenati al GP di Misano di MotoGp.
#694
Citazione di: Jacopus il 10 Settembre 2018, 15:06:06 PMSono d'accordo sulla chiusura, ma la ritengo una decisione propagandistica, della serie: "gli anni d'oro, quando eravamo piu' buoni e piu' genuini." Per essere coerenti con la chiusura bisognerebbe disincentivare il commercio globalizzato, il lavoro femminile, ripristinare l'art. 18 dello statuto dei lavoratori, le partite di serie A tutte la domenica pomeriggio, l'abolizione di tutti i contratti atipici, il sostegno dei circoli sociali e degli oratori e anche, perche' no, delle case del popolo. In questi provvedimenti come in tanti altri simili vedo solo la diffusione di propaganda a poco prezzo, senza una visione d'insieme, tanto per dimostrare che qualcosa si e' fatto e quel qualcosa e' solo un piccolo brano di "radio nostalgia". Direi che oscilliamo tra il grottesco e lo slogan inutile. Inoltre vi e' il chiaro appoggio al ceto elettorale dei piccoli commercianti di quartiere e di paese, la solita piccola e piccolissima borghesia che sostenne per 40 anni la vecchia DC. Insomma "nihil sub sole novi".

Beh! I piccoli commercianti di quartiere hanno anche una funzione sociale. Avete mai visto come sono in difficoltà gli anziani soli nel far la spesa in un supermercato affollatissimo di un centro commerciale ? Come a volte son trattati per la lentezza nel comprendere come il tutto funziona? Quando , con gli occhiali appannati, scrutano lentamente i prezzi dell'affettato con , di fronte a loro, commesse imbufalite per il tempo che gli occorre per decidere? E poi chiedono se possono averne "solo mezzo etto", ricevendo spesso risposte stizzate ( soprattutto alla domenica...quando, giustamente, le donne in servizio al banco gastronomico hanno spesso un diavolo per capello)?
Negli "anni d'oro" non eravamo più buoni forse, ma sicuramente il cibo era più genuino e forse, tutto sommato, più "genuina" la vita intesa nel suo complesso.
Ripristinare le tutele dei lavoratori io non lo vedo come un regresso, caso mai regresso lo è stato il toglierle. Il fatto che lo si faccia in tutto il globo non mi sembra significhi necessariamente che sia un "progresso". A meno che non s'intenda con il termine 'progresso' l'adeguarsi al ribasso, al peggio...
Vedremo ovviamente, come rilevato, se questi nuovi governanti saranno coerenti anche su questo e non si limiteranno a qualche provvedimento spot, visto che la chiusura alla domenica è, in primo luogo, a parer mio, una decisione che è nell'interesse dei lavoratori (basta parlare con qualcuno/a di loro per rendersi conto del peso che incombe nel dover lavorare pure nelle festività...senza adeguato compenso peraltro).
Sul fatto che il papa GPII non abbia tuonato contro, come rileva Sgiombo, non sono totalmente d'accordo. L'errore, secondo me, è stato quello di rilevare sostanzialmente solo l'effetto sulla famiglia , sulla sua coesione, più che sull'ingiustizia in se stessa. Valutazione anche comprensibile, da un certo punto di vista, ma che diventava 'annacquante' per così dire. Quasi come affermare: accettiamolo perché il mondo va così e bisogna pur lavorare (accettando implicitamente l'ingiustizia in sé), ma tuteliamo le famiglie (come?... :-\ ) e la frequenza ai riti...
#695
Pare che il nuovo governo sia intenzionato a far rispettare lo stop domenicale agli ipermercati e centri commerciali vari. Al di là di ogni considerazione e polemica politica, che vedo alla fine comparire sempre, anche su questioni prettamente pratiche, concrete e di vita ordinaria, premetto subito che sono favorevole. Mi domando sempre, passando a volte davanti a questi centri, con i piazzali strabordanti d'auto parcheggiate, qual'è il senso , se non un evidente spirito masochista, di passare le domeniche, che per molti sono magari l'unico giorno di libertà dal lavoro, rinchiusi colà. Non parliamo poi dell'evidente danno alla salute che comporta, soprattutto nei giovani, che sono la maggioranza dei frequentatori domenicali, intristire la propria vita e penalizzare il proprio corpo mentre si bighellona a rimirar vetrine, pressochè sempre le stesse che si ripetono in lunghe teorie. Si dice che quasi 19 milioni di italiani scelgono questo giorno per far la spesa...e si aggiunge: perché privarli di questa libertà? Si dovrebbe mettere sul piatto della bilancia però anche il fatto che questa libertà va a negare la libertà di godere della festività a decine di migliaia di giovani, il cui stipendio aumenta di soli 15 euro netti per questo sacrificio. E poi...diciamocela tutta...questa possibilità d'acquistar cibo precotto, pronto e subito consumabile (le cose devono essere veloci e facili oggigiorno...) non sta distruggendo tutto quel patrimonio di capacità culinarie che si tramandavano di generazione in generazione (amen!)? Conoscete qualche giovane donna che non preferisca un aperitivo nel centro commerciale e subito dopo un trancetto di pizza rammolllita al mettersi ai fornelli per un paio d'ore, a volte come minimo, per sfornare qualche piatto da cristiani? La domenica non era il giorno in cui il tempo si dilatava e perdeva l'eccessiva frenesia giornaliera? Così capitava che persino gli uomini potevano spadellare e inventarsi improponibili manicaretti , spesso causa di divertentissime baruffe con le compagne, tra l'ilarità e gli schiamazzi dei figlioli. Adesso è consueto invece estrarre lo smartphone e inviare un breve messaggio whapp: "Papi non torno per pranzo ho già mangiato non preoccuparti tvb"...tutto rigorosamente senza punteggiatura, che è uno degli aspetti più deprimenti della cosa. Come si fa a desiderar di sostituire un piatto di caldo stufato speziato, ricoperto da deliziose patate al forno e abbellito da un paio di fette spesse quattro dita di polenta taragna, con un tramezzino impastato con Dio solo sa che cosa  o con un burghy plastificato? Ecco ...son queste cose che ci ammazzano la gioia di vivere.
Come si fa a preferire un pomeriggio festivo passato a pesar le pere, chiusi nel formicaio di un centro di commerciale, ad uno dedicato , che so,a una bella passeggiata tra le colline che van riempiendosi, a poco a poco, degli infiniti colori dell'autunno incipiente? Colline spesso generose, se si sa cercare, di prodotti veramente gratuiti, in attesa della mano del viandante: nocciole, lamponi, more, cicoria e grappoli d'uva dimenticati sui tralci delle viti dai vendemmiatori. Tutto rigorosamente "free", come si usa dire oggi, e pertanto ancor più apprezzabile, in questi giorni in cui son capaci di chiederti cinque euro per un pugno di mirtilli coltivati in serra.E poi...la meraviglia dei funghi, che riempiono di profumo il sottobosco: porcini, chiodini, prataioli con cui metter su un risottino delicato, con una noce di burro fatto in casa.
Come dimenticare poi la pace e la tranquillità che ti scendono nell'animo, man mano che il sudore e la fatica ti stancano il corpo? E la gioia di tornare a casa con la sporta piena di prodotti della terra da mostrare...a chi?...non c'è nessuno?...Son tutti all'ipermercato!  :'(  :'(
E così i giorni di festa passano, come la pioggia sulle colline...i lamponi avvizziscono in frigorifero e la cicoria finisce nel recinto dei conigli, che ringraziano...
Non trovate che ci sia qualcosa di perverso in tutto questo?.. Io la vedo proprio come  un'autentica perversione dello spirito umano. Come si fa a preferire ciò che è stretto a ciò che invece è vasto? Perché il chiuso preferito all'aperto? L'aria condizionata e riciclata all'aria aperta e ai suoi profumi? Rovistare tra le cose morte invece che cercare le vive? La confusione della folla, il camminare cercando di schivarsi l'un l'altro, senza mai salutare nessuno invece che gli incontri sul sentiero, dove gli sguardi si incrociano, i sorrisi fioriscono e si arriva persino a scambiarsi, a volte, quattro impressioni sul tempo che fa? Se non è una forma di perversione questa, una sorta di rito collettivo masochistico...
Far la spesa di sabato poi, oltre che fattibilissimo, produce un doppio risultato: si è costretti a ragionar sull'indomani, su quello che si vuol preparare  al pranzo del giorno di festa, stimolando quindi la fantasia culinaria, e si ottiene un risparmio economico perché, con la spesa per un tramezzino, si può invece sfornare un piatto di cipolle alla Uccia** per tutta la famiglia.
Vedete un pò voi...

**Ricetta delle "Cipolle alla Uccia":
Si fanno bollire cipolle bianche novelle (in quantità variabile secondo i commensali) sino alla cottura in acqua leggermente salata.
Si scolano e si prepara una teglia con un pò d'olio extravergine d'oliva sul fondo.
Si stendono le cipolle cotte nella teglia e si coprono con pane grattugiato (va benissimo il pane vecchio che tanti invece buttano nell'immondizia...) e formaggio grattugiato ( grana o, per chi piace, pecorino sardo).
Si bagna il tutto sempre con l'olio d'oliva.
Si inforna a 180-200° per una quindicina di minuti
Semplicissimo e facile.
#696
Tematiche Filosofiche / Re:Scienza e scientismo
08 Settembre 2018, 15:23:19 PM
@Oxdedbeef,+
condivido in larghissima parte la tua lettura ( a parte il discorso Nietzsche che, come si sa, non apprezzo...) e, anche per me, Dostoevskij è stato uno di quelli che ha intuito tra i primi che l'uomo, "finalmente" liberato dalle catene degli assoluti, non si sarebbe rivolto affatto verso la crescita umana  come si teorizzava ma bensì a quella, molto meno nobile...della pancia!!
#697
Ciao Jess (Gessica, forse?...ho un'amica con questo bel nome :)) e ben trovata!
Sono uno che si è letto tutto il tuo post... e senza annoiarsi! Intanto perché è scritto veramente bene e poi perché, come ampiamente ammesso dal sottoscritto, sono curioso di vite altrui peggio di una scimmia... :( 
Non mi sembri affatto malata di "tanatofobia". In realtà mi sembri palesare un'acuta consapevolezza del divenire, del mutare delle cose, di cui la morte è solo un volto, forse quello che più ci opprime e spaventa. Sì, la vita è sostanzialmente impermanenza, divenire continuo. Uno smarrire e smarrirsi incessante, persino nei ricordi stessi...
Questa acuta percezione del mutare di ogni cosa l'ho personalmente vissuta sin dalla giovinezza, e la vivo attualmente, e quindi mi ritrovo molto in quello che scrivi .
Non credo siano necessari suggerimenti od opinioni, tra l'altro giustamente non graditi, visto che questo è semplicemente il nostro vissuto, ciò che ci rende persone 'così' e non 'cosà'.
Posso solo dire che, per me, è stata, ed è tutt'ora, la molla che mi spinge alla riflessione, alla meditazione e alla spiritualità.
La spiritualità appare proprio la lotta che s'instaura tra il bisogno di senso e l'impermanenza che lo nullifica...finchè, forse, essa stessa non si fa segno e significato.
Una delle caratteristiche, forse la caratteristica più tipica, di questa consapevolezza che ci indebolisce, che logora la volontà di fare, è proprio il senso di inadeguatezza al mondo; mondo che probabilmente ci delude , proprio perchè la sensibiltà del "mono no aware" di tutte le cose ce lo fa amare in modo struggente. La bellezza del mondo avrebbe bisogno di essere fermata, essere fermato il momento in cui si ascolta il nonno suonare la sua chitarra, il momento del gioco da bambine...ma non è possibile, e questo è dolore.
Impermanenza e dolore vanno sempre a braccetto, come i fidanzati che osservano il fluire del fiume dal ponte, chiedendosi:

cit.Jess:
Come si fa a vivere?
#698
Se ritorniamo col ricordo alle feste, alla gioia e alle speranze dei popoli europei che, solo una ventina d'anni fa, chiedevano tutti a gran voce, spesso facendo sacrifici, di aderire all'Unione e all'Euro...e poi vediamo la disillusione , la rabbia e il richiudersi nel proprio angolo attuale, abbiamo la misura dell'incapacità e del fallimento delle elite politiche continentali che hanno governato l'Unione in tutti questi anni. Un autentico disastro!... :(  >:(
Adesso si tuona contro il sovranismo e il 'populismo', ma questi leaders cosa hanno fatto per questi 'popoli' e questi stati dell'Unione? Le disuguaglianze sociali sono aumentate, i più forti economicamente hanno imposto una disciplina e una dura austerità ai più deboli, spesso dopo averne saccheggiato finanziariamente le possibilità...le difficoltà come l'immigrazione non sono state mai condivise e affrontate in modo coeso e unitario...
Il proverbio "Chi è causa del proprio mal pianga se stesso" si adatta perfettamente a questa elite politico-economica europea che ha sperperato nel tempo un vasto consenso, pieno di speranza per il futuro...
La reazione che vediamo insorgere ormai in tutti i paesi dove ci porterà? Non pare foriera di miglioramenti. Forse un maldestro tentativo di 'ritorno al passato'? Vedremo... :-\
Quel che è certo è che il mondo sta cambiando (ancora una volta...)...
#699
Citazione di: bobmax il 29 Agosto 2018, 17:51:42 PM
Citazione di: Sariputra il 29 Agosto 2018, 16:44:35 PMMa chi è...colui che non c'è?Se non lo assumo come Altro da me, come posso amarlo? Anche solo aver coscienza del mio amore? E qual significato può avere un amore non libero? Quale gioia può venire al creatore se la creatura è costretta ad amarlo o a rifiutarlo? Questo non è bello, non può esserci bellezza nella costrizione all'amore
Così come non posso volere di volere, ma voglio o non voglio, allo stesso modo non posso voler amare, ma amo o non amo. Amare non dipende da me. Tuttavia non vi è nessuna costrizione, per la semplice ragione che non vi è alcuna creatura. E quindi nessun creatore. Dio ama se stesso. Ed è in questo, e solo in questo, tutta la bellezza.

Pensavo di sedermi su un prato cristiano...ma invece son sotto l'ombra Advaita!  ;D 

Si racconta la storia di uno studente che tentò di praticare la non dualità nei confronti di un elefante.
Il suo maestro gli aveva insegnato che  'Tutto è Dio'.
Mentre stava camminando lungo una strada, vide venire verso di sé un elefante bello grosso.
Il conducente dell'animale, seduto in groppa, chiese allo studente di allontanarsi e farsi da parte.
Ma questi non lo volle ascoltare.
Perché avrebbe dovuto lasciare il centro della strada, pensò; dopo tutto egli era Dio, ed anche l'elefante era Dio; e come può Dio fare del male a Dio?
Mentre stava riflettendo su questo, l'elefante lo afferrò con la proboscide e lo scaraventò di lato.
Col corpo maltrattato e dolorante, andò dal maestro e si lamentò che l'insegnamento che aveva ricevuto non aveva funzionato.
Il maestro osservò:"Quando Dio nella forma del conducente ti ha chiesto di spostarti, perché non lo hai ascoltato?"

Non ci può essere azione senza dualità. Una condotta è possibile solo quando c'è cognizione della dualità. Argomentare che non c'è distinzione tra Bene e Male, alto e basso, maestro e studente, elefante e conducente, mentre si ha cognizione della dualità, è sconoscere il significato dell'Advaita.

Ritieni nel cuore il senso di non-dualità, ma non tradurlo mai in azione. O figlio, il senso di non-dualità non può applicarsi ai tre mondi.
( Ramana Maharshi-Anubandham 39)
 Namaste  :)
#700
Citazione di: bobmax il 29 Agosto 2018, 15:54:35 PM
Citazione di: Sariputra il 29 Agosto 2018, 10:46:36 AMNella concezione cristiana non s'intende che Dio ha voluto che li commettessimo, bensì che ci ha costituiti con la libertà di commetterli. Dio infatti non compie il male perché non lo può fare, che sarebbe una limitazione alla sua onnipotenza, ma perché non lo vuol fare. Avendoci creati "a sua immagine e somiglianza" (non uguali ma somiglianti, anche nella volontà e libertà...) non ha voluto sognare "di fronte a Lui" dei servi , ma degli 'amici' che potessero essere liberi di amarlo o di rifiutarlo. Dio mendica l'amore delle sue creature, direbbe Davide Maria Turoldo...
Questa è la concezione "ufficiale" del cristianesimo, ossia quella delle sue Chiese. Tuttavia vi è un'altra concezione, più coerente con il messaggio evangelico, che è quella della mistica cristiana. Per la quale il libero arbitrio è pura illusione. Finché "vi" è un Dio, vi sono le creature. Ma in realtà Dio non c'è: Dio è.

Ma chi è...colui che non c'è?
Se non lo assumo come Altro da me, come posso amarlo? Anche solo aver coscienza del mio amore?  E qual significato può avere un amore non libero? Quale gioia può venire al creatore se la creatura è costretta ad amarlo o a rifiutarlo? Questo non è bello, non può esserci bellezza nella costrizione all'amore, ma Dio, al sesto giorno, vide che la sua creazione era bella: "E Dio vide che tutto quel che aveva fatto era davvero molto bello. Venne la sera, poi venne il mattino..." (Genesi, 1-31)
#701
Citazione di: bobmax il 29 Agosto 2018, 09:00:02 AM
Citazione di: Eutidemo il 25 Agosto 2018, 04:43:59 AMAnche sotto tale profilo, invero, siamo puniti dai nostri peccati.
Tuttavia, avendo voluto Dio che li commettessimo, questi peccati sono ancora nostri? Non ci resta allora che la compassione?

Nella concezione cristiana non s'intende che Dio ha voluto che li commettessimo, bensì che ci ha costituiti con la libertà di commetterli. Dio infatti non compie il male perché non lo può fare, che sarebbe una limitazione alla sua onnipotenza, ma perché non lo vuol fare. Avendoci creati "a sua immagine e somiglianza" (non uguali ma somiglianti, anche nella volontà e libertà...) non ha voluto sognare "di fronte a Lui" dei servi , ma degli 'amici' che potessero essere liberi di amarlo o di rifiutarlo. Dio mendica l'amore delle sue creature, direbbe Davide Maria Turoldo... :)
#702
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
05 Agosto 2018, 19:10:01 PM
"LEZIONI" DI DHARMA

Uno di questi sabato infuocati, mi è stato chiesto da mia figlia se potevo portare lei e due sue amiche, che chiamerò Giorgia e Anna, in montagna per una gita con relativo picnic.
Cosa non fa un buon padre per attirare la benevolenza dei figli? A quali sacrifici non si sottomette per renderli felici? 
Considerando poi che, tutto sommato, gradivo anch'io godere di un pò di frescura, l'ho accontentata.
L'unica condizione postami era quella...di non rompere e di starmene buono  e 'fuori tiro', così da non poter origliare le loro confessioni adolescenziali.
Così, munitomi del bel libro "Estinguere il dolore", delle sorelle Pecunia,  mi sentivo pronto per una rinfrescante parentesi di solitudine...
Dopo il picnic però è successa una cosa singolare, curiosa e inaspettata. Proprio vedendomi immerso nella lettura, una delle fanciulle si è avvicinata alla panchina ammuffita dove sedevo e,  sedutasi a gambe incrociate davanti a me, se ne stava in silenzio...forse per timidezza verso di me o per rispetto...non saprei dire...
Dopo un pò è  arrivata anche l'altra con mia figlia, decisamente la più recalcitrante tra le tre.
Buttate sull'erba, una addosso all'altra, ridacchiavano sottovoce finché...quella che chiamo Giorgia ha trovato il coraggio, spalleggiata adesso dalle altre, di chiedere...
Questo è il resoconto del curioso dialogo intercorso tra noi:
-Sei buddhista?-
-Leggo libri sul buddhismo e cerco di fare un pò di meditazione.-
-Ma cosa vuol dire? Lo sei o non lo sei?...(risatina di mia figlia...)
-Buddhista è un termine convenzionale. Diciamo che cerco di praticare il Dharma...-
-E cos'è 'sto Dharma?-
-E' l'insegnamento dato da un uomo che si chiamava Siddhartha e che veniva chiamato il Buddha.-
-Allora sei buddhista...-
-Non esattamente...cerco solo di praticare il Dharma.-
-Non capisco la differenza...-
-Neanch'io...(Anna)-
-Neanch'io...(mia figlia che si scompisciava dalle risa...)-
-Per definirsi buddhista buddhista, proprio proprio, bisogna prendere ufficialmente il Triplice Rifugio. E io non l'ho mai preso... ufficialmente...-
-Nemmeno io ho preso i voti, però mio papà dice che son cristiana lo stesso...-
Risata generale.
-E lo sei?-
-Non lo so. Quando sto bene credo in Gesù ma...quando sto male non ci credo più!-(Giorgia)
-Io penso che Dio ci guarda dal Cielo ma non interviene perché vuol vedere fin dove arriva la cattiveria dell'uomo...- (Anna).
-Io non so niente perché son mezza cristiana e mezza buddhista (mia figlia che, come il padre, ama a volte fare un pò la buffoncella...).
-Mi sono incuriosita dal titolo del libro che stai leggendo...che cosa vuol dire estinguere il dolore?-(Giorgia)
-Che la sofferenza che proviamo adesso cessi e che non sorga sofferenza nel futuro.-
-Cioè...se capisco... adesso ho , per esempio, mal di testa, prendo...che so...della tachi   e mi passa ma...come faccio che non me vengano altri?...-(Anna)
-Prendi sempre tachi...due al giorno. mattina e sera...ah! ah! -(mia figlia)
-Dai stupidote! Il papà di V. sta parlando della tristezza , non del mal di testa. Devo far sì che la tristezza di oggi mi passi e che non sia triste anche nel futuro...per esempio quando ricomincia la scuola...e rivedo la Zoncalli...madonnaaaa, che ansia!...-(Giorgia)
-Già..la tachi non funziona con la Zoncalli, purtroppo..-(Anna)
-E come fai per far sì che la tristezza di oggi ti passi e che la tristezza di domani non sorga più?-
-Io penso a Shawn Mendes...e mi sento un pò più allegra.Ma non dura tanto...-(Giorgia)
-Io...anche se penso a cose belle... son sempre triste lo stesso...-(Anna, con un ombra che sembra staccarsi dal bosco d'abeti per venire a rabbuiare i suoi splendidi occhi, pieni di giovinezza...).
Mia figlia l'abbraccia e Giorgia la pizzica amorevolmente guardandola con tenerezza.
Un silenzio carico di condivisione...
Ecco la sofferenza apparire...
-Ma la tristezza, Anna, pensi che sia una cosa tua?-
-Non capisco cosa intendi...-
-Non lo capisco mai neanch'io...è decisamente fuori!-(mia figlia)
-Cerco di spiegarmi...se fosse tua potresti decidere in qualche modo di farla finire quando vuoi, no? Potresti avere qualche potere su di essa... Invece non riesci a farla finire, vero? Sembra che puoi solo sapere che c'è, che è là, da qualche parte dentro di te...-
-Sì, non riesco a farla finire.-
-E ovviamente ci son tanti motivi per cui ti senti triste, non è vero?
-Sì, mi sembra ce ne siano sempre di nuovi...Ne passano alcuni e ne arrivano degli altri..
-E questi motivi importanti pensi siano delle cose tue?-
-Succedono a me...e  non alla Giorgia che infatti è sempre felice.-
-Ma quando? Che ne sai?...A volte son triste anch'io. Cerco di non pensarci.-(Giorgia)
-Avete guardato , questa mattina mentre facevate la passeggiata insieme, questi boschi?-
-Più che altro abbiam fatto casotto!- (Risata di tutte e tre)
-Tu fai casotto, luce...non tirarci dentro! Ah  Ah! -(Anna)
-Avete visto quanto era inzuppata la terra e fradici i rami degli abeti?-
-Sì, era tutto fangoso.-(Giorgia)
-Secondo voi, la pioggia caduta era della terra o degli abeti?-
Silenzio ..mia figlia le guarda scuotendo leggermente il capo, come dire:"non fateci caso...fa sempre così".
-Che cosa vuoi dire?- (Giorgia)
-Se tu, Anna, invece di pensare che la tristezza sia tua la vedi invece come la pioggia che va e viene, che ti inzuppa... e poi t'asciughi...forse è un pò meno triste?-
-Non c'ho mai pensato...-(Anna)
-Questo è buddhismo?-(Giorgia)
-Tagliamo la torta di V. che il cielo si sta chiudendo. Al pomeriggio viene sempre a piovere...-

"Chi può distinguere il mare da ciò che vi si riflette? O dire dove finisce la pioggia e comincia la tristezza?"  (Haruki Murakami)
#703
cit.Sileno:
Nel tempo del raccolto
mi turba il ricordo
di qualcosa di non colto

Perché esitai, allora?
Ora mi rimorde:
chissà, se quella volta ...


Nel tempo che non colgo
mi turba il ricordo
di quello che raccolsi

Perché non esitai, allora?
Mi rimorde ancora:
perché, quella volta...?

Mi son 'permesso' di capovolgere la tua poesia...
Nella prima c'è rimpianto, nella secondo rimorso. :)
E ... sì, l'ho scritta io la poesia "Nostalgia", ma in realtà l'hanno scritta solo i ricordi...
Ciao
#704
Tematiche Spirituali / Re:Che cos'è la Fede^
03 Agosto 2018, 22:37:49 PM
Error
#705
Tematiche Spirituali / Re:Che cos'è la Fede^
03 Agosto 2018, 22:36:12 PM
Inverno e Jacopus,
questa è la vostra opinione sulla fede, che io non disprezzo.
Perché voi disprezzate quella degli altri?  :(
Qual'è il risultato dei vostri interventi? Che discussione si può sviluppare di fronte a simili chiusure nette? 

Ciao