Sono in accordo con molte cose che son state scritte..e in disaccordo con molte altre.
Credo non sia determinante il giorno (la domenica piuttosto che il sabato o il venerdì...), anche se questo punto può rivestire notevole importanza per la persona religiosa che si viene a trovare privata del suo diritto a santificare la festività secondo i precetti del suo credo, ma imprtante è la possibilità che , persone che condividono la propria vita, o i propri interessi e passioni, abbiano un giorno di libertà dal lavoro che coincida . Se il papà è libero il lunedì mattina, la mamma il martedì, la figlia maggiore che lavora solo il mercoledì, ecc. come è possibile vivere la propria dimensione umana e famigliare? Non è un grande peggioramento proprio della qualità del vivere insieme? Non si tratta di disumanizzare, alla lunga, con questo sistema, i rapporti sociali più fondamentali, che richiedono il tempo da dedicare allo stare assieme? Al single che vive nelle metropoli occidentali, con il televisore da 55 pollici appeso alla parete e 36 abbonamenti alle paytv, è chiaro che non interesserà poi molto lavorare la domenica e starsene sul divano al martedì...ma la questione è: non vi sembra un processo che va verso la disumanizzazione e la frammentazione dell'esistenza dei nuclei sociali? O siamo ormai così profondamente coinvolti, pure noi, da questo processo da non solo non avvedercene più, ma financo da considerarlo "normale", se non addirittura preferibile?...
Credo non sia determinante il giorno (la domenica piuttosto che il sabato o il venerdì...), anche se questo punto può rivestire notevole importanza per la persona religiosa che si viene a trovare privata del suo diritto a santificare la festività secondo i precetti del suo credo, ma imprtante è la possibilità che , persone che condividono la propria vita, o i propri interessi e passioni, abbiano un giorno di libertà dal lavoro che coincida . Se il papà è libero il lunedì mattina, la mamma il martedì, la figlia maggiore che lavora solo il mercoledì, ecc. come è possibile vivere la propria dimensione umana e famigliare? Non è un grande peggioramento proprio della qualità del vivere insieme? Non si tratta di disumanizzare, alla lunga, con questo sistema, i rapporti sociali più fondamentali, che richiedono il tempo da dedicare allo stare assieme? Al single che vive nelle metropoli occidentali, con il televisore da 55 pollici appeso alla parete e 36 abbonamenti alle paytv, è chiaro che non interesserà poi molto lavorare la domenica e starsene sul divano al martedì...ma la questione è: non vi sembra un processo che va verso la disumanizzazione e la frammentazione dell'esistenza dei nuclei sociali? O siamo ormai così profondamente coinvolti, pure noi, da questo processo da non solo non avvedercene più, ma financo da considerarlo "normale", se non addirittura preferibile?...
