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Messaggi - acquario69

#691
Attualità / Re:Essi Vivono
14 Luglio 2016, 02:49:24 AM
Citazione di: paul11 il 13 Luglio 2016, 22:08:36 PM
Non ci sono illuminati, c'è l'identica struttura medievale che si è saputa riciclare per secoli passando dalle finzioni del potere  politico, quindi dalla sovranità monarchica alle costituzioni repubblicane democratiche, semplicemente facendo le stesse cose che gli avi gli hanno insegnato :fare soldi sulla testa degli altri.
Se si segue ad esempio la ramificazione dei Rotchscild si scopre che finanziavano le guerre ed erano più potenti delle monarchie.
I Medici di Firenze divennero potenti finanziando ad esempio tutti i lavori pubblici di Napoli.

Questi illuminati,  ,in realtà non nascondono altro che termini come democrazie non sono mai state realtà dalla modernità alla post modernità e chi ha in mano la finanza, dagli antichi usurai ad oggi, ha sempre finanziato e quindi corrotto i poteri politici, asservendo stuoli di personaggi che oggi si chiama tecnocrazia.
I nobili nel medioevo si sposavano fra loro per non disperdere gli averi, cosi come tutt'oggi, non è sostanzialmente mutato nulla.

E' solo analizzando come le forme storicamente si riproducono seppur in contesti storici diversi che ci accorgiamo come purtroppo i
ancora oggi i valori sono astrazioni rispetto a chi manovra davvero il potere.
Sono spietati, sono bravi a cercare persone intelligenti da consultare, proprio come i re,finanziano un fantoccio di turno, utilizzano i mass media da loro controllati ,rincoglioniscono il popolo e gli fanno scegliere quello che loro hanno già scelto.Il popolo così si illude che cambiando la faccia del politico cambi la faccia della storia.... e la chiamano democrazia....illusi.


non credo all'idea che e' sempre andato così,e' vero la struttura si e' saputa riciclare ma a partire da un punto più o meno preciso,dove e' avvenuto un cambiamento fondamentale e che non riguarda soltanto le condizioni storiche o politiche,ma qualcosa di più "sottile"
non penso sia un caso ad esempio che la parola illuminati abbia stretta correlazione con illuminismo e questo già indica a mio parere una data precisa,da cui si sarebbe sviluppato tutto il corso della modernità e le sue concezioni che per semplificare si possono definire materialiste,(inizio del sovvertimento) che infatti conseguirà in estrema sintesi la nascita della borghesia,quindi della "democrazia" ,dell'individualismo..capitalismo,ed oggi mondialismo,globalizzazione e nuovo ordine mondiale,ma sarebbe corretto chiamarlo nuovo disordine mondiale...
gli illuminati (che esistono anche se hanno sempre agito nell'ombra) sono coloro che si sarebbero poi "coagulati" da queste forze "infere" (e sottili) come sopra descritto e che hanno e agiscono per il sovvertimento dell'ordine "naturale"
oggi e' palese perché tutto e' stato ribaltato,e si può notare facilmente nell'omologazione totale,(l'utile idiota descritto nell'articolo) e per non farla lunga,fino ad arrivare alla recente negazione delle differenze sessuali... ossia perversione che viene assunta come normalità  (per-versum = stravolgimento) 
#692
Attualità / Re:Essi Vivono
13 Luglio 2016, 06:32:13 AM
Citazione di: paul11 il 12 Luglio 2016, 16:31:58 PM
Mettiamola sulla fantascienza ,o chissà......
Sarebbe furbo che dominano sotto false sembianze umane. ma sarebbe altrettanto alienate per loro dover fingere una vita umana quando sono altro.
Non penso che siano fra noi, come noi.

A me corrisponde un'altra ipotesi che guarda caso corrisponde a quegli antichi del remoto passato.
Sono venuti per i minerali terrestri proprio perchè i loro pianeti di origine si stavano esaurendo, quello che probabilmente farà l'umanità.
Ma sempre per ipotesi di fantascienza o chissà..............dimostrerebbe che la vita intelligente è possible e compatibile con alcune caratteristiche dei pianeti nei diversi sistemi stellari.

Comunque quelli che sono al potere, quel centinaio di persone o meno che ha in mano i l settanta per cento della ricchezza mondiale, più che alieni ci hanno alienato


nel film quello degli alieni vuole secondo me farne solo una metafora,così dall'ipotesi fantascientifica,si passerebbe alla realtà concreta.
i messaggi sono parecchi (l'hai letti gli articoli che ho aggiunto sotto?)
e tutti sono riscontrabilissimi a meno che non si voglia far finta di non vederli,perché oggi non penso ci sia bisogno nemmeno di quegli occhiali,talmente e' diventato tutto così evidente...le stesse "elite" non possono più nascondersi.
probabilmente per la maggior parte delle persone certe verita devono fare un po paura,e allora si sceglie di negarle,di far finta di niente..che e' appunto solo fantascienza e oltre al rifiuto ce' pure la contro reazione, 
nel film ce la scena della scazzottata che lo spiega in maniera chiarissima.

gli alieni non sono quelli del film ma l'umanità attuale
#693
Tematiche Filosofiche / Re:Cosa sono i Ricordi?
12 Luglio 2016, 01:15:02 AM
Citazione di: sgiombo il 11 Luglio 2016, 20:57:20 PM
@ Paul11 e Acquario69

L' ovvia arbitrarietà delle unità di misura (ovvero l' intrinseca relatività delle grandezze del mondo fisico - materiale) non inficia minimamente l' intersoggettività e la verità (a certe condizioni indimostrabili essere vere né essere false) della conoscenza scientifica (la quale comunque, nel bene e nel male, a quanto pare funziona, contrariamente a sciamanesimo e superstizioni, e questo vorrà pur dire qualcosa): la distanza fra Roma e Milano, che la si misuri in chilometri (500?) o un miglia (200?) é comunque intersoggettivamente e realmente quella che é, e non é che possa soggettivisticamente essere stabilita ad libitum semplicemente "scegliendo un' appropriata unità di misura"!

Non é che per non confondere materia e coscienza, mente e cervello (come fanno i monisti materialisti e molti scientisti) si debba necessariamente cadere nell' idealismo soggettivo e pretendere che le opinioni determinano la realtà o le pure e semplice interpretazioni la modifichino ad libitum!


non e' questione di idealismo soggettivo o che un interpretazione individuale prenda il posto della realtà,anzi secondo me e' proprio questo che andrebbe evitato
 
il tempo (insieme allo spazio) e' innanzitutto una condizione implicita alla nostra esistenza
la percezione del tempo e' percio la nostra ma il tempo non scorre,e' immutabile..in altre parole siamo noi che ci "muoviamo" avendo così l'impressione che sia il tempo a scorrere

oppure,sgiombo ed acquario nel divenire si trasformano ..ossia la forma cambia ma la loro intima essenza rimane immutabile.

un altro esempio di una simile analogia può essere il vedere il sole che sorge e tramonta..ma e' solo dalla nostra prospettiva che lo concepiamo in questa maniera.

questi sono gli esempi che sono in grado di proporre per provare a spiegare il tempo.

magari per non rischiare di andare fuori tema bisognerebbe aprire un argomento a parte
#694
Tematiche Filosofiche / Re:Cosa sono i Ricordi?
11 Luglio 2016, 14:00:20 PM
Citazione di: sgiombo il 11 Luglio 2016, 10:54:41 AM
Per la verità non sono affatto d' acccordo che i ricordi,non hanno tempo,e' un esperienza "viva" sempre presente,"qui ed ora" (si deduce pure che il tempo e' in definitiva un illusione della nostra prospettiva).

Per me anche i ricordi sono presenti alla coscienza per tempi finiti e il trascorrere del tempo non é illusione, ma realtà, é un aspetto fondamentale della realtà fenomenica sia interiore - mentale che esteriore - materiale.

non sto dicendo che il ricordo ce lo portiamo con noi in ogni istante della nostra esistenza ma che questo nel momento in cui si riaffaccia e' nel presente,quindi non ha tempo.. 

il tempo e' si per noi una realtà ma non per il tempo in se stesso..noi "misuriamo" il tempo ma e' l'introduzione della "misura" adottata da noi che stabilisce il tempo
#695
Attualità / Essi Vivono
11 Luglio 2016, 03:49:40 AM
e' il titolo di un film di john carpenter uscito nel 1988 e forse non molti lo conoscono.
lho visto qualche anno fa e secondo me e' un colpo di genio
lo stile del film e' quello classico americano e che può dare percio l'impressione di risultare un po sempliciotto,in realtà dietro le apparenze stilistiche questo film svela a mio avviso un messaggio che corrisponde al contrario a uno "sguardo" molto acuto di come stanno effettivamente le cose,che il regista aveva già intravisto e che probabilmente all'epoca erano ancora in pochi a riconoscerlo e magari a ritenerlo troppo semplicisticamente visionario...provate pero ora a dare un occhiata più approfondìta,e forse qualche dubbio in più dovrebbe al contrario affacciarsi  

nel film vi sarebbe un certo riferimento a presunti alieni che governano più o meno occultamente il mondo,e che ha secondo me invece chiari e analoghi riferimenti a quelle lobby massoniche che non dovrebbe essere difficile oggi capire che sono proprio loro ad assumere tale ruolo..al di la percio di quello che ci viene falsamente proposto tramite pseudo governi,pseudo istituzioni pseudo democratiche eccc..in cui si continua ancora a credere direi anche molto ingenuamente.

qui sotto un paio di articoli correlati,e relativo spezzone del film...


https://www.youtube.com/watch?v=gMlDx6Jk_Ws

http://www.centrosangiorgio.com/subliminale/articoli/pagine_articoli/essi_vivono_uno_strano_film_con_un_potente_messaggio.htm


essi vivono..noi dormiamo?
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=25478
#696
Tematiche Filosofiche / Re:Cosa sono i Ricordi?
11 Luglio 2016, 03:43:33 AM
paul11
Il ricordo ha a che fare con la memoria del cervello, ma appartiene alla mente e alla coscienza ,o Sè....

Il comportamentismo prima e il cognitivismo attuale, non spiegano affatto il come la mente riesce a costruire una significazione dentro un ricordo e come dal luogo dellì'oblio ritorna viva e attuale la significazione

sgiombo

Concordo...



quindi sempre se non interpreto male le considerazioni sopra arrivano a convergere più o meno alle stesse,anticipate dall'inizio 

riassumendo mi sembra che siano emersi alcuni punti essenziali e che sono:

- i ricordi,trascendono la memoria.

- i ricordi,non hanno tempo,e' un esperienza "viva" sempre presente,"qui ed ora" (si deduce pure che il tempo e' in definitiva un illusione della nostra prospettiva)

- e' un errore contare solo sul fattore empirico e sensibile,che risulterebbe così solo il suo aspetto più superficiale e se resta tale diventa fuorviante

- tutto cio che esperiamo (e che siamo) non si limita soltanto all'interno del nostro cervello,ad una sorta di "sistema chiuso" riducibile a qualcosa di "calcolato" e "meccanico"
#697
Tematiche Filosofiche / Re:Cosa sono i Ricordi?
10 Luglio 2016, 08:06:56 AM
Citazione di: Phil il 09 Luglio 2016, 15:50:40 PM
Direi che un bivio fondamentale è quello fra come si vivono i ricordi e cosa sono (un po' come, con Sgiombo, nel topic su Cartesio, si parlava di come si vive il sogno vs cos'è un sogno...): la (auto)coscienza ce li fa vivere come "esperienze mentali di ripescaggio", a cui possiamo dare un senso/interpretazione (davintro, acquario69, Jean); la (neuro)scienza prova a dirci "cosa" sono (Riccardo).

Mi pare sia comune a questi due approcci la possibile fallibilità del ricordare: la memoria può andare in "cortocircuito" (fenomeno del dejà vu), può "ingannare" ("giurerei d'aver lasciato gli occhiali sul tavolino, eppure non ci sono..."), "tradire" ("non ricordo come si chiama l'amico del mio amico che ho conosciuto ieri" - file not found!), oppure persino "opporsi" (alludo ai meccanismi di rimozione psicologica, nel senso di non-voler-ricordare...).
A parte l'aspetto del "cortocircuito", credo che questa fallibilità distingua nettamente la memoria umana da quella informatica-artificiale (la "memoria" dell'intelligenza artificiale può essere sbadata o traumatizzata? Punterei sul "no"...).

P.s.
Sulle capacità quantitative della memoria umana: http://www.livescience.com/53751-brain-could-store-internet.html


lo penso anch'io
il "cosa" non si può negare ma credo riguardi solo l'aspetto più superficiale.ma se fosse solo quello allora non vi sarebbe spazio per nient'altro,e a quel punto che differenza passerebbe tra noi e una macchina?

e allora che sarebbe quello "spazio" di cui sopra,nonostante la sua non tangibilità,la sua non visibile concretezza ma che a mio avviso e' proprio cio che rimane fisso e permanente in ognuno di noi?

vabbe'...grazie a tutti per le vostre riflessioni
#698
Tematiche Filosofiche / Re:Cosa sono i Ricordi?
09 Luglio 2016, 04:38:54 AM
Citazione di: Riccardo Rovinetti il 08 Luglio 2016, 16:40:48 PM
P.S. Non mangiatemi ;D è il mio primo post, chiedo perdono per ogni inconveniente!!

a me risulteresti troppo indigesto,un po come pensare di mangiare viti,bulloni,molle,catene,rocchetti e microchip  ;D

oh naturalmente e' una battuta! :) ...in risposta alla tua,altrimenti non mi sarei permesso,e comunque per rispondere che personalmente non condivido la versione meccanicistica e qui in particolare sul fenomeno dei ricordi.

sul coma ad esempio ci sono stati casi di persone clinicamente morte (secondo la versione scientifica) dove in seguito il paziente stesso,miracolosamente rianimato,riportava fatti accaduti,con tanto di testimoni,che non avrebbe potuto mai "vedere" o ricordare
#699
Tematiche Filosofiche / Re:Cosa sono i Ricordi?
08 Luglio 2016, 06:05:29 AM
Citazione di: davintro il 08 Luglio 2016, 00:37:52 AM
Io credo che  i ricordi siano una, non l'unica, forma di espressione di una dimensione spirituale, o se si vuole, di un livello della persona irruducibile alla materialità (seppur quest'ultima è certamente a sua volta una dimensione antropologica fondamentale). I ricordi presuppongono la memoria, cioè la capacità dell'Io, presente ed attuale, di trascendere il piano della presenzialità immediata e di portendersi vero il proprio passato, di conservarlo in sè, rendendolo in un certo senso ancora presente, e soprattutto influenzante il corso presente della vita di coscienza. Il ricordo del passato lega, condiziona, motiva (senza rigidamente determinare) i vissuti, i sentimenti, i pensieri, le decisioni che sto attualmente ponendo in atto. Questa capacità di "trattenere" il passato mostra come la  vita della coscienza sia costituibile come un "flusso", un continuum irriducibile alle leggi della spazialità ,della res extensa, cioè della materia, un flusso dove ogni vissuto non si cancella, ma si conserva negli altri che temporalmente gli succedono. Non solo dal punto di vista biologico il mio presente, il mio stato attuale è la conseguenza di cause operanti nel passato, ma soprtattutto la mia vita interiore presente non sarebbe nella sua peculiare qualità riconoscibile senza tener conto del mio passato conservato nei ricordi.  Ecco perchè il tempo della coscienza non è totalmente spaziale: se lo fosse i vissuti che costiuiscono il "flusso" sarebbero assimilati a "parti", atomi tra loro legati in rapporti di pura vicinanza esteriore e casuale, ogni "parte" resterebbe qualitativamente ciò che è al di là delle sue relazioni con l'insieme. I miei vissuti invece non hanno senso astratti dal complesso delle relazioni che li legano temporalmente. Il mio sollievo presente non ha senso se non si tiene conto del timore passato, che è passato, ma di cui ho ancora memoria. L'unità della coscienza è un'unità interiore, olistica, organica, non spaziale ed esteriore unità spaziale. Ciò i ricordi testimoniano

Eppure certamente non siamo puri spiriti, abbiamo un corpo e credo che la presenza della materialità del corpo, fondamentale per la nostra esperienza del mondo si esprima proprio nel fatto che i ricordi seppur presenti sono sempre più o meno confusi, non raggiungono mai l'evidenza e la vividità dell'esperienza presente attuale e percettiva. La materialità del corpo introduce questa opacità nel rapporto col passato che altro non è che l' "irruzione" dello spazio nel tempo, dell'elemento di seprabilità ed esteriorità per cui il passato è pur sempre passato e, seppur trattenuto, è comunque sempre in parte superato e ogni vissuto successivo tende (a prescindere dal differente livello di significatività che ha per noi, per la nostra esistenza, ogni ricordo) a scalzare, a sospingere in là i precedenti, sempre più fuori dal centro dell'attenzione dell'Io. L'oblio è il tempo nella misura in cui diviene spazio, il continuum indiscreto che diviene discontinuo discreto


certo i ricordi,così come sono stati descritti non sono l'unica "espressione" di una dimensione spirituale..infatti l'avrei paragonata ad una finestra che se aperta può dare una panoramica molto più ampia,diversamente dalle solite quattro mura al suo interno..e a me interessava anche arrivare a quel punto,in tutto il mio discorso.
e mi fa piacere che l'hai notato,così come e' altrettanto vero che dobbiamo tener conto di come siamo,nella nostra totale integrità.

si possono scambiare tante informazioni,ma se viene a mancare l'introspezione a cosa mi servono? (se e' così significa che non ce nessuna riserva indiana,e' scomparsa anche quella :)
e infatti sempre inerente ai ricordi e alla memoria,scendendo al livello più pratico,mi sembra che non se ne fa un gran uso e questo secondo me diventa una lacuna immensa,sia all'identità ma anche al riconnettere fatti e accadimenti esterni che risulterebbero così scollegati e privi di senso...anche questo significa semplicemente concentrarsi nell'eterno presente (tutto moderno) delle quattro mura di casa,dalle finestre murate,mentre fuori succede un casino pazzesco e se va bene al massimo si rimane stupiti ma senza capire il perché.
#700
Tematiche Filosofiche / Re:Cosa sono i Ricordi?
07 Luglio 2016, 03:07:38 AM
Citazione di: Jean il 06 Luglio 2016, 19:25:25 PM
I ricordi sono le pagine dove è stata scritta la vita... a volte "esplodono" da soli, come se un colpo di vento avesse aperto un libro, su quella pagina.
Oppure ci avviciniamo ad essi gradualmente... guardate come li facciamo riaffiorare, una sensazione ci conduce nei pressi, e rintracciato il capitolo, foglio dopo foglio, un brano dopo l'altro, arriviamo dove quella sensazione intendeva condurci.

E quando "leggiamo" nel ricordo, come per magia lo riviviamo, racchiudendo esso qualcosa di vitale, in vario grado e intensità.

Se col tempo si sfumano i contorni e talora occorre ricostruirne interi pezzi, al pari del restauro di un vecchio quadro, tuttavia non ne vien meno l'impronta, il peso specifico dell'evento.

 esse gettano un po' di luce su un'architettura nascosta... 



secondo me i ricordi non sono soltanto processi mentali...quello casomai e' solo il suo aspetto più superficiale e che possiamo "notare" con una certa facilita,ma a partire da questo cela al suo interno qualcosa che va oltre la mente e a ritroso anche la mente prende i suoi spunti dalle sensazioni fisiche,quindi dal corpo. (corpo-mente)...ce pero a mio avviso,come accennato all'inizio,dell'altro,che trascende entrambi.

quando si riaffaccia un ricordo,e qui non parlo di un semplice ricordo,tipo; "stamattina ho preso il caffè" (che e' un tipo di ricordo che finirò per dimenticare), ma di un ricordo intenso,incancellabile dalla memoria,avviene qualcosa non facilmente spiegabile in termini razionali.

se proviamo a non considerare per una volta che anche questo e' il solito processo mentale (che tra l'altro non darebbe,almeno a me, manco spiegazioni esaurienti) in quel ricordo avviene qualcosa che non ha nessun tipo di collocazione di tipo spazio-temporale...come se fosse un evento unico che risale alla "memoria" stessa,un archetipo essenziale che esiste da sempre che si ripresenta e che dev'essere già inscritto in noi,ed e' anche per questo che e' possibile "ricordarlo"..che ritorna a noi

un altro aspetto per me curioso di tale "memoria" (una memoria appunto non mentale,per quanto assurda possa di primo acchitto sembrare tale affermazione) e secondo me fonte di ulteriori indizi in tal senso,e' il fascino dell'infanzia,probabilmente ricettacolo dei ricordi più intensi,nonostante la loro indecifrabilità ,dove vi sarebbe come un confine,che una volta diventati adulti diventa indefinibile, perché siamo come usciti da una dimensione per entrare (da adulti) in un altra ancora e che in questo caso al contrario definisce il tempo,come un tempo storico,che prende il posto di quello "atemporale",astorico dell'infanzia..in altri termini avviene che da adulti si prende coscienza di se stessi,e vi sarebbe per questo una "separazione"...di cui in seguito ne avvertiamo la nostalgia (infatti perché da adulti avvertiamo,credo più o meno tutti una certa nostalgia che prima invece non conoscevamo?) ...e qui forse si potrebbero aprire ulteriori nuove considerazioni...

il ricordo inteso come sopra e' allora una finestra aperta che si affaccia alla coscienza tout court e che dipana così quella individuale
#701
Citazione di: Jean il 05 Luglio 2016, 16:15:27 PM
Il gioco si chiama "Cave", grotta, e si ambienta in due stanze virtuali. I giocatori sono persone che -per incidente o malattie varie- hanno perso alcune funzioni del corpo e devono ritrovarle muovendosi. L'esperimento in corso presso lo IRCCS Auxologico Italiano di Milano è la novità del momento e si chiama "Telepresenza Immersiva Virtuale" o TIV. Si tratta di un nuovo metodo per la riabilitazione fisica che passa però per la realtà virtuale.
Come funziona? Su tre schermi e sul pavimento vengono riprodotti ambienti diversi... casa, ufficio, palestra ecc. ... grazie al computer e alla visione 3D. Il paziente interagisce con un joystick e con occhiali tridimensionali, mentre viene monitorato da una serie di strumenti medici. Mimando il cammino può dirigersi nei vari ambienti, usando il joystick "allena" braccia e mani e grazie alle varie fasi del gioco allena anche l'orientamento, la memoria e l'attenzione. Nato principalmente per aiutare chi deve recuperare dopo un ictus, o dopo una diagnosi di demenza o di Alzheimer, il "gioco" TIV si sta espandendo anche per malati di Parkinson e per persone reduci dal coma.
In certe situazioni si può usare anche per vincere problemi psicologici come le ansie, lo stress e la fobia. Pochi giorni di questa terapia virtuale hanno accorciato di moltissimo la convalescenza di anziani reduci da ictus, hanno aiutato a ritrovare il proprio agio certi pazienti affetti da Alzheimer e funziona anche per i disturbi post traumatici. Il sistema permette una corretta lettura degli spazi, dei volumi e delle distanze, abituando il paziente a ritrovare la capacità di movimento autonomo in ambienti diversi dalla stanza di ospedale, preparandolo quindi al ritorno a casa senza particolari traumi susseguenti. Tutto questo senza nemmeno accorgersi di essere in terapia, infatti "Cave" è un videogioco che può anche divertire e incoraggiare.
http://benessere.guidone.it/2016/07/05/la-riabilitazione-fisica-diventa-virtuale/



buongiorno Andrea,

come vedi ho esordito con una notizia d'oggi sulle applicazioni, non possibili, ma reali, della realtà virtuale.

La tua ipotesi, perché no, potrebbe anche partire da qui... dai benefici (innegabili) che sta già producendo.
Una volta che qualcosa s'afferma e trova una sua produttiva collocazione si prova e si proverà ad usarla anche in ambiti differenti.

Lascio alla fantasia di chi legge il compito, se vorrà assumerselo, d'immaginare ulteriori passaggi per ipotizzarne ulteriori sviluppi, che potrebbero esser differenti da quelli proposti da Andrea.

Mentre è del tutto attuale per l'uomo esser diventato almeno in parte bionico, grazie all'ausilio di protesi, innesti ecc., comprendo il disagio all'idea di un totale interfacciamento uomo-computer.

Tuttavia dovreste chiedere a chi ne usufruisce, a chi senza tali ausili non avrebbe possibilità di relazione, per esempio a Stephen Hawking, se davvero rinuncerebbe alla possibilità, via avatar o in altro modo, di ritrovarsi a compiere le funzioni che per noi son normali...

Il fulcro del discorso è che l'uomo ha una certa plasticità e capacità d'adattamento e difficilmente, una volta che abbia provato e usufruito di qualche beneficio, sia pur derivante da una macchina o un computer, saprà/potrà/vorrà rinunciarvi.

Andrea ha colto questa prerogativa (ovviamente padroni tutti di connotarla positivamente o all'opposto), portandola alle estreme conseguenze, con un percorso logico (secondo la sua logica, valida al pari di quella di chiunque altro) certamente da affinare, integrare, revisionare, puntualizzare, contestualizzare ecc. ecc. come tutti i percorsi, pensieri e costrutti, in ogni ambito si trovino collocati.
Anche Giona, pur nel campo della fede... parla di cantiere aperto...

Chiedendo un giudizio sulla possibilità/validità/plausibilità/fattibilità ecc. della sua teoria forse non aveva ben realizzato dove si trovasse... e chi gli ha risposto l'ha un po' de-virtualizzato, per dirla con un sorriso... ma ha fatto bene, a mio avviso, a proporla (un po' mi son sentito responsabile...) e ha fatto bene il forum a riceverla, contestarla, sezionarla e quant'altro... non è stata una perdita di tempo, poiché non  ci son attività, di pensiero o ludiche, migliori l'una dell'altra.

Quindi grazie, Andrea, per come ti sei posto e per aver fatto ammenda della tua reazione a seguito di un momento di disorientamento, corroborandomi dell'opinione (a priori... ho rischiato) che avevo di te nel presentarti all'amico Eutidemo...


Ho letto il tuo saggio (altrimenti non avrei risposto) e diversamente dall'opinione generale sin qui raccolta non ti imputo una sfrenata fantasia... ma il contrario, d'esserti fermato al punto che ti corrisponde, l'informatica e le sue applicazioni.

Anche il nostro Duc è andato ben oltre...

... non ho nessun problema ad immaginarmi Dio con il suo joestyck tra le mani che osserva il Tutto in uno schermo "virtuale" per Lui, realissimo per noi...

tuttavia ponendo tra le mani del Creatore un apparato dalla dubbia utilità... forse per quello le cose vanno così male nel nostro mondo reale, dipendesse da te son certo gli forniresti quello appropriato (joystick)...  ;)

La mia fantasia, fosse richiesto, mi evidenzierebbe l'improponibilità della gestione di un tale mondo virtuale attraverso server, hard disk e qualsivoglia supporto di memorizzazione... troppi limiti fisici e di velocità elaborativa... vai oltre, Andrea, tutte le informazioni passate e presenti (... che dire delle future..?) non son mai state e non saranno perse... è di questi tempi la ricezione di un segnale gravitazionale, se non addirittura associato alla materia oscura... questione di ricettori, no?

E come, da dove arriva l'informazione (pensiero) in noi..? C'è mica bisogno di fili o degli spinotti di Matrix, eh...


Comunque chi cerca trova... o almeno si è divertito (come me) a cercare...

Buon viaggio.



Cordialmente

Jean



nella dimensione in cui viviamo esistono due "forze" che si oppongono (azione e reazione oppure attrazione e repulsione,contrazione ed espansione)
se una delle due finisce per prevalere sull'altra,si ricreerà a sua volta lo stesso dinamismo,che in realtà non si esaurisce mai,poiché nulla puo manifestarsi senza questa dualità.

ora (dal mio punto di vista) succede che ce' una tensione che protende molto più da un lato che da un altro..l'equilibrio diventa sempre più precario e "la corda può arrivare a spezzarsi"..
d'altronde questo non significa la fine di questa contrapposizione ma l'eventuale "fine" di quel tipo di contrapposizione e che simultaneamente ne subentrerà un altra.

con questo,mi sono permesso di scherzarci sopra a modo mio,lasciando in sospeso qualcosa di enigmatico (forse)  :)
#702
Tematiche Filosofiche / Re:Natura
06 Luglio 2016, 06:37:27 AM
Citazione di: Daniele_Guidi il 05 Luglio 2016, 13:45:12 PM
Ritengo personalmente che la natura sia la più grande manifestazione che il padre di tutti potesse fare. Per natura intendo i mari, le terre con annessa vegetazione, i nostri amici animali e forse con un po' di rammarico anche (NOI UMANI) rammarico perché avvolte mi chiedo se noi meritiamo di stare dove siamo. Spesso sento dare dell'animale, al l'animale, e noi? Vogliamo sembrare meglio dei nostri cari amici invece.. 😕😕 mi spiace molto che l'uomo anzi che condividere con ciò che lo circonda, lo deturpa, non comprendendo che l'uomo è natura stessa quindi parte integrante nella grande famiglia. L'uomo vive separato e crede di poter essere al di sopra di ogni cosa, in quanto forse non si è ancora accorto che senza ciò che lo circonda non può farne a meno. (Mio pensiero personale)


condivido il tuo pensiero.
l'argomento e' vasto,e qualunque sia l'opinione che ognuno di noi può farsi (o anche evitare di farsela) comunque ci riguarda tutti e per questo motivo ritengo che non sia da considerarsi solo come una semplice conversazione,per dire io la penso così,tu la pensi cosa' e chiudiamo il discorso.
per me rimane sempre aperto,perché io credo che sia il punto di partenza e il punto di arrivo allo stesso tempo.

provo a spiegare meglio questa insolita introduzione

sono del parere che bisogna guardare le cose con l'occhio semplice per poter arrivare a capirle anche nella loro complessità e la natura a mio avviso puo darci questa opportunità...perché la natura non si limita e non dovrebbe essere relegata solo secondo un nostro (attuale,cosiddetto moderno,"progressista" ) modo di considerarla,che tenderebbe a farne un "oggetto" a noi separato,o al massimo come una questione ambientale anch'essa pero collocata secondo un parametro riduzionista,e che pone sempre l'uomo al centro dell'universo

questo tipo di approccio ci ha portati ad una alienazione,perché uomo e natura non possono secondo me non coincidere,tutto e' strettamente collegato e se questo non viene più considerato,viene a mancare la visione globale e subentra l'alienazione.
al contrario ci siamo persi nel particolare e tutto e' diventato sempre più complicato,artificiale e meccanico..che sarebbe appunto l'opposto.

forse ti chiederai ma che centra la Natura in tutto questo?

la Natura e' la nostra "bussola"..tante volte si sente dire "abbiamo perso la bussola"..
il nostro orientamento dovrebbe seguire le sue "indicazioni",la Natura consente un contatto dall'esterno per arrivare al nostro interno,dove trova la sua perfetta coincidenza e non ci sono più distinzioni,subentra la visione complessiva che include tutto e nulla esclude.
chiaro che il nostro attuale "modus viventi" non facilita certo le cose..

infatti oggi sentir parlare in questi termini,può probabilmente dare l'impressione di un discorso quasi surreale e più probabilmente anacronistico...figurarsi,per come siamo appunto presi da mille cose alla volta,tanto più "concrete" come può risultare difficile un simile approccio..ad ogni modo i risultati fortemente squilibrati che abbiamo messo in atto già da tempo (anche questi altrettanto concreti) dovrebbero essere sotto gli occhi di tutti 
#703
premesso che desidero fare un commento generale e che non ha nessun riferimento a chicchessia

a me quello che mi sembra davvero assurdo e' il motivo per cui la realtà virtuale debba finire per sostituirsi a quella "normale"...che non sarebbe nemmeno corretto dargli un attributo,perché la realtà e' la realtà,ce ne una sola,e credo dovrebbe essere la cosa più ovvia in assoluto

ma temo proprio che l'ovvietà non sappiamo più cosa significa o ancora meglio dire che non l'avvertiamo nemmeno più.


per me non ce nemmeno bisogno di scomodare satana,perché questo rovesciamento e questa parodia,questa sub-umanita alle porte non può essere che l'anticamera dell' "inferno"...

http://www.gianfrancobertagni.it/materiali/filosofiacritica/virtualereale.htm

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42089
#704
Citazione di: Andrea Molino il 03 Luglio 2016, 20:05:49 PM
Possiamo anche discutere all'infinito sul modo di porre le domande o sull'opportunità di farlo o sulla futilità delle risposte, ma a me piacerebbe proprio conoscere le Vostre risposte! Vorrei sapere se voi come persone avete una vostra visione che risponde a quelle domande oppure se siete già tutti sereni nella convinzione che siete nati dal caso e finirete nell'oblio, Vorrei sapere cosa raccontate ai vostri figli (se ne avete) e cosa vi siete raccontati quando avete perso una persona cara (se vi è successo).

Per me le discussioni filosofiche sono divertenti se hanno come scopo la ricerca di risposte sensate a un qualche dubbio esistenziale, se invece sono fine a se stesse non mi interessano più, perché non ho più abbastanza tempo da dedicarci come facevo da ragazzo con i miei amici.


trovo curioso,questo tuo ultimo commento.
sei partito con una tua teoria,rendendoti aperto e disponibile a qualsiasi confronto (e a un certo punto ne fai proprio richiesta);

"La mia teoria può essere considerata un'ipotesi valida?
Quale delle teorie sopra citate o non citate per mia ignoranza ritenete sia più valida?
Se pensate che ciò che a me sembra sensato, sia ridicolo, potreste fornirmi la vostra risposta alle domande di cui sopra?"

ed ora mi sembra che lo stai chiudendo,inoltre ribaltando le cose,accusando implicitamente chi ha voluto intervenire,di non rispondere direttamente alla tue domande,aggiungendo pure che ci giriamo inutilmente intorno...ma non e' che stai proiettando all'esterno qualcosa che al contrario ti riguarda in prima persona?

a me sembra che infatti neghi pure l'evidenza,perché le risposte ci sono state e siccome ora posso parlare delle mie,quelle che ti ho proposto lo sono a tutti gli effetti (naturalmente a prescindere se poi le ritrovi valide o meno,e quantomeno l'atteggiamento che si dovrebbe almeno avere in questi casi e' di dare la possibilità di accoglierle,di aprirsi e non di rifiutarle o chiuderle in partenza)

te le ribadisco qui sotto,provando a spiegarlo meglio di prima:

- Qual'e l'origine dell'universo?
risposta:
e se invece l'universo non avesse ne un inizio (in questo caso intesa come origine) e ne' una fine?

in altri termini,per me questo vuol dire che l'universo non ha tempo e che quest'ultimo riguarda solo il concepire dell'uomo per come e' strutturato e che a sua volta l'uomo non può riportare tutto a se stesso solo secondo i suoi parametri (antropocentrici) e limitanti

"Cosa c'è dopo la morte?"
risposta:
- e se invece più semplicemente,non esiste ne un prima e ne un dopo? ("mai nato,mai morto")

per me la morte non può esistere, (anche questo ritengo che sia un nostro parametro,come descritto sopra) alla stessa maniera che noi consideriamo "essere in vita" come ad infinite e diverse modalità della stessa manifestazione...come l'acqua che a seconda della temperatura puo trasformarsi in ghiaccio,oppure che si scogli e diventa vapore...ma rimane fondamentalmente la stessa sostanza manifesta,di un unica essenza immanifesta,perenne ed immutabile

(l'UNO contiene il TUTTO e il TUTTO contiene l'UNO)


..inizio,fine...prima,dopo  (e se fossero solo congetture - limiti - del mentale?)..mi verrebbe da dire anch'esse "virtuali" in un certo senso

appunto come sopra

"Qual'è il senso della vita?"
risposta:
- probabilmente nella consapevolezza stessa delle due domande/risposte qui sopra...

su questo non mi sembra necessario aggiungere altro
#705
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 23:31:40 PM
Tento di riportare l'attenzione sull'argomento che mi piacerebbe discutere.
La mia teoria tenta di rispondere alle domande:
"Qual'è l'origine dell'universo?"
"Qual'è il senso della vita?"
"Cosa c'è dopo la morte?"

io ho come l'impressione che questo discorso,questo argomento metterebbe pure un certo disagio generale,quando a mio avviso penso proprio che bisognerebbe affrontarlo e approfondirlo perché riguarda il nostro tempo e la nostra stessa esistenza non solo fisica ma in primo luogo di coscienza e/o auto-coscienza.

almeno per quello che mi riguarda,avendo vissuto sia prima che ci fosse internet e il suo virtuale,sia dopo,ho la netta sensazione che ci siamo scollati gravemente dalla realtà e vi sarebbe in corso un mutamento di tipo antropologico vero e proprio (già da prima con la televisione,che magari ha pure preparato il terreno fertile) che pero ora non siamo più in grado di sopportare.

forse non e' un caso che tenti di riportare l'argomento con domande che riguardano da sempre e per sempre la nostra venuta al mondo..ma la differenza e' che oggi penso vi sia una gran confusione proprio per tutti i motivi di sopra ed allora può succedere (ma non sto dicendo che sia il tuo caso personale) che ci si aggrappa a tutto e il suo contrario (cioè al nulla nichilistico,anch'esso a mio avviso il suo estremo tentativo,dal lato rovesciato della stessa medaglia) pur di ri-trovare le risposte

comunque voglio provare a dare dei suggerimenti (naturalmente,dal mio punto di vista)

- Qual'e l'origine dell'universo?
risposta:
e se invece l'universo non avesse ne un inizio (in questo caso intesa come origine) e ne' una fine?

"Cosa c'è dopo la morte?"
risposta:
- e se invece più semplicemente,non esiste ne un prima e ne un dopo? ("mai nato,mai morto")

..inizio,fine...prima,dopo  (e se fossero solo congetture - limiti - del mentale?)..mi verrebbe da dire anch'esse "virtuali" in un certo senso

"Qual'è il senso della vita?"
risposta:
- probabilmente nella consapevolezza stessa delle due domande/risposte qui sopra...