CitazioneI:
A livello "cosmico" esistono colonie, branchi, mandrie, stormi, simbiosi,... tutta una socialità naturale in cui i comportamenti "altruistici" valgono e funzionano più di quelli "egoistici" per la sopravvivenza della specie e degli individui che la compongono.
o:
Non esiste una socialità naturale come la descrivi tu.
Qualsiasi comportamento animale (anche e sopratutto negli animali di branco) è subordinato all' egoismo\opportunismo del singolo (se levi la g fa sinolo; più che le vocali come i talmudisti noi leviamo e aggiungiamo consonanti per giocare con le parole) o alla difesa -"ragionevole"- della propria discendenza diretta.
Qualche "eccezione" si può trovare nei primati, ma tutte le volte se ne esce sempre qualcuno (il "viator mood" è molto diffuso e moltissimo apprezzato nelle scienze naturali; i "soliti noti" dicono anche troppo, significando per me che non è ancora abbastanza) con una giustificazione ragionevole che fa capo a comportamenti egoistici od opportunistici.
Ognuno tira l'acqua al suo mulino. In natura non vi è solo lotta per l'esistenza ma anche socialità in cui da innumerevoli documentazioni etologiche risulta che c'è spazio non solo per la libido e l'amore materno, ma anche per il gioco.
Citazione
Il tipo di socialità che intendi è presente nelle colonie animali in cui esiste una sola madre (api formiche fra tutti, quindi unico dna) ed in questi casi i più audaci parlano di "superorganismo".
Non esiste altruismo animale e questo non costituisce un presupposto ideologico, semplicemente non è mai stato osservato, riscontrato o documentato.
Maddai: la tartaruga che raddrizza la compagna capovolta, la cagnetta che adotta il capriolo, la gatta che si tuffa in acqua (come per noi buttarci nel fuoco) per salvare il gattino, il cane che salva il suo padrone infortunato dando l'allarme,...
CitazioneAncora (sto baccagliando, come da richiesta), la sopravvivenza della specie è l'ultima cosa cui può pensare un "animale".
Che non ci pensi non significa che certi comportamenti non la favoriscano. La socialità è tra questi.
CitazioneSopravvivenza della specie è squisitamente umano, non appartiene al mondo animale ed in più non esistono specie ma esistono popolazioni, il mondo animale è quello fatto di artigli e sangue (non mi ricordo mai chi lo ha detto) e non c'è spazio per i nostri concetti.
Tra cui quello che "il mondo animale è quello fatto di artigli e sangue" e basta.
CitazioneLa competizione intraspecifica è tra i "motori" evolutivi. In "natura" conta solo l'individuo.
Certamente, ma non è un motivo per farne un totem. Gli animali sono sufficientemente saggi da non fare crociate e si limitano alla conflittualità necessario. Poco alla volta ci stanno arrivando anche gli umani. Nel(la) Lebenswelt conta solo l'individuo perchè la vita è individuale, ma tra i "motori evolutivi" vi è anche la socialità. In particolare nel nostro "motore evolutivo".
Citazionequindi, fossimo in "querelle", dovresti dirmi dove trovare queste risultanze. Non lo siamo se no mi toccherebbe anche parlare di romolo e remo tarzan bambi e dumbo. Proibiti anche i filmati di youtube.
Mi parli di "bene della specie" quando la prima cosa che fanno i leoni dominanti è sterminare la cucciolata precedente cosa che fanno anche altre specie tra cui una di macachi. La natura è bellissima da vedere ma per il "vivente" è uno strazio indicibile.
....
I:
Certamente. Ma anche nel mondo naturale esistono comportamenti istintivi di tipo altruistico e questo li rende ancora più importanti per chi cerca le radici naturali dell'etica.
o:
prima o poi qualcuno ti chiederà esempi, pubblicazioni o libri intorno a sto fatto qua, e saran dolori.
Ma anche no. Giorgio Celli, Danilo Mainardi, Jane Goodall, Dian Fossey, potrebbero spiegartelo in maniera indolore che non ci sono solo leoni che sterminano cuccioli non propri, ma anche leonesse che allattano i cuccioli della sorella morta in una predazione (sociale, ma il maschio arriva sempre a cose fatte anche se talvolta è abile nel completamento) di un bufalo. Dian Fossey ha fatto la stessa altruistica fine del suo campione animale, morti entrambi per difendere il loro branco, interspecificamente inteso, dal branco infame che lo cacciava, per futili motivi originati dalla non-etica umana (altro megadiscorso etico che faremo).
Citazione
Per qualsiasi erbivoro che non sia un rinoceronte (sano robusto adulto e praticamente estinto, a buon motivo che avere i rinoceronti nei piedi è in qualche modo limitante per l'attività umana, fatta salva la diversità biologica ed il turismo ecologico) la competizione neocapitalistica sarebbe come per un ergastolano della costa d'avorio i domiciliari in Danimarca.
Non so quanto una gazzella preferirebbe passare la vita girando intorno ad una macina con una benda agli occhi, che è poi l'equivalente della vita di uno schiavo umano, danese o della costa d'avorio.
CitazioneI:
a- Altruismo e egoismo sono b-evoluzioni etologiche umane collegate a pulsioni naturali, c-ma evolutesi per via culturale specistica. L'assistenza sociale è un dato etologico umano di altruismo socializzato
o:
a- no. L'"egoismo" è costitutivo (come è costitutivo il carbonio o l'argilla) l'altruismo no.
Sicuramente preferiremo morire che mangiarci l'un l'altro (intendo con "mangiarci" la sequenza che contempla -uccisione macellazione morsicazione ingestione -non necessariamente nell'ordine dato) ma dovremmo trovarci nella situazione in cui quella di mangiarci l'un l'altro diventasse una condizione dirimente tra chi campa e chi no per poterlo dire.
Ed avere una vita davanti per poterlo certamente dire.
b- dici collegate a pulsioni naturali.
Non esiste pulsione naturale altruistica, non riesci a darti conto di questo.
Invece che istinti hai astutamente usato "pulsioni naturali", ma la faccenda non cambia. Non esistono istinti altruistici.
Dici invece -secondo me- giustamente quando dici
c- trattasi di evoluzione culturale per chi la ammette, ed io sono tra quelli. Evoluzione da cui il mondo animale è totalmente alieno (non estraneo perchè lo stiamo azzerando) e da cui sono alieni anche gli istinti umani.
Le pulsioni diventano tali quando sono considerate come istanze di un inconscio o per non usare la parola istinti quando riferita all'umano.
I:
Ma anche nel mondo naturale esistono comportamenti istintivi di tipo altruistico e questo li rende ancora più importanti per chi cerca le radici naturali dell'etica. Che rimane concetto umano. Personalmente potrei prescindere da qualsiasi giusnaturalismo, ma se vogliamo chiamare in causa la natura facciamolo senza bias hobbesiani
o:
ancora con i comportamenti altruistici nel mondo animale. Non esistono, bisogna rassegnarsi a questa cosa. Gli animali fan quel che devono fare e quel che fanno è massacrarsi l'un l'altro.
A livello di branco (relativo ai predatori) non succede perchè esistono gerarchie specifiche dettate dalla forza, prima sfidata poi minacciata e poi imposta\subita, in questa eterna ed immutabile successione.
Mi parli di "bene della specie" quando la prima cosa che fanno i leoni dominanti è sterminare la cucciolata precedente (cosa che fanno anche altre specie tra cui una di macachi)
Ancora con sta fissa che negli animali tolte zanne e artigli non resti altro. La libido ... Purtroppo la biologia non è nata insieme alla parola scritta altrimenti staremmo a parlare più assennatamente dell'etica di un Aristotele ammonitico o dinosaurico. E sarebbe tutto molto più interessante ed esatto.
CitazioneI:
Basta vedere la sorte dei nostri cugini primati, ormai al limite di estinzione (soprattutto a causa nostra) per rendersi conto di quale sarebbe stato il nostro "(in)successo evolutivo" in assenza della specificità antropologica.
o:
Mr. Loop, è colpa sua.
Noi (inteso come il noi che precede il noi come uomini), non avremmo avuto il destino evolutivo che hanno avuto le "scimmie" se non ci fosse stato qualcosa come l'uomo.
Se il qualcosa che è diventato uomo non lo fosse diventato quel qualcosa avrebbe quindi convissuto con le scimmie.
Vuoi dimostrarmi l'insuccesso che avremmo avuto noi se non fossimo diventati noi, indicandomi una specie dei primati a cui apparteniamo. Ma se noi avessimo avuto "insuccesso" avremmo convissuto con loro. Abbiamo avuto successo (tu dici per meriti che fan capo all'altruismo) e quindi li abbiamo "massacrati" come evidenza del successo.
Se invece avessero avuto più successo i "gorilla" avrebbero massacrato le altre scimmie e scimmioni ?
Nei milioni di anni passati il T.Rex non è che si sia mangiato il mondo, eppure ha avuto più successo evolutivo (in termini di durata) di quanto qualunque persona ragionevole possa attribuire all'umano.
Non abbiamo avuto successo per "altruismo" ma per organizzazione sociale combinata con sviluppo tecnologico, altrettanto sociale. Prendere atto che in assenza di tale componente collaborativa (da cui sgorga l'altruismo) sarebbe fottuto prima il bipede implume più debole e poi anche il più forte è logica elementare. Basta togliere la corrente.
CitazioneI:
La cultura è parte integrante della nostra evoluzione perchè ci ha permesso di competere e sopraffare altri competitori molto più dotati di noi di argomenti evolutivi squisitamente naturalistici. Basta eliminare il fattore altruistico cooperativo e il bipede implume è fottuto. Ma basta anche molto meno: uno sciopero prolungato dei servizi essenziali.
o:
No, la cultura è parte integrante della storia umana e della evoluzione culturale della nostra specie e non della nostra evoluzione come esseri viventi.
Questa cesura manichea andrebbe meglio argomentata. Trovo difficile separare l'elemento culturale (tecnoscienza) dal successo della sopravvivenza della nostra specie. Sia individualmente (attesa di via) che socialmente (dominio della natura, discorso lungo da non prendere apologeticamente). Probabilmente vi sono anche retroazioni fisiologiche e genetiche dall'evoluzione culturale, ma non è mia materia.
In ogni caso, data l'autonomia dell'etica umana che spesso opera "contronatura", la questione dell'archè biologica è secondaria (essa stabilisce dei limiti invalicabili, ma non determina meccanicamente ciò che avviene al loro interno secondo la mia visione d.m.). Quindi si ritorna all'etica umana, alla sua immanente trascendentalità.

), la sopravvivenza della specie è l'ultima cosa cui può pensare un "animale".
); l'etica occupa lo spazio, grande o piccolo che sia, di libertà cancessaci dall'evoluzione naturale; di questo spazio intendo parlare. E di essa mi interessa in particolare, come fu per Marx, la sua natura di filosofia della prassi capace di cambiare il mondo sub specie umana.
) con una giustificazione ragionevole che fa capo a comportamenti egoistici od opportunistici.
), la sopravvivenza della specie è l'ultima cosa cui può pensare un "animale".