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Messaggi - iano

#706
Varie / Re: Il paradosso del Dr. Tenma
30 Dicembre 2024, 22:18:12 PM
Mi chiederei quali sono le colpe del sindaco nel malfunzionamento dell'ospedale.
Se le sue colpe sono decisive, lo lascerei morire sperando ne eleggano uno più sensibile alla salute publica.
#707
Tematiche Filosofiche / Re: L'essere umano
30 Dicembre 2024, 22:06:22 PM
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 30 Dicembre 2024, 07:50:25 AMLa differenza tra Anima e Spirito è la stessa che esiste tra montagna e cima. L'Anima è la montagna e lo Spirito è la cima. Quindi l'Anima comprende anche lo Spirito che dell'Anima è la parte più elevata spiritualmente.
Ps: mi capita a volte di leggere che alcuni studiosi siano giunti a conclusioni diverse, se non diametralmente opposte, rispetto ai loro colleghi. Quindi posso comcludere che non vi sia alcuna certezza nemmeno sulla materia.
E la base della montagna come la consideriamo?

#708
La novità è l'epigenetica.
Comunque prima che robot programmabili, siamo riprogrammabili, cioè siamo il risultato delle nostre esperienze che continuamente si rinnovano.
Più in generale siamo materia nella quale resta traccia della sua storia dinamica, che della sua dinamica diviene causa..
Se si può prevedere l'evoluzione della materia secondo il paradigma laplaciano, per cui conoscendo  i parametri fisici iniziali di una particella ad un istante se ne può prevedere il futuro, ciò non è possibile per la materia vivente sulla quale agiscono anche tutti gli istanti precedenti. La materia vivente è la sua storia in azione.
Se qualcuno pensa di sopravvivere nella memoria degli altri, questo è vero, ma in modo anonimo, perchè anche quando si conservasse memoria del nome, un nome è solo un nome.
Se pur nel nostro piccolo, qualunque cosa faremo, sarà causa del futuro.
#709
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ignoranza
28 Dicembre 2024, 11:54:57 AM
Mi viene ancora da riflettere su quanta antica, ma ancora attuale saggezza, ci sfugga, come a me sfuggiva quella di Cusano, finché accidentalmente il libero, o presunto tale, corso dei nostri pensieri non diventi accidentalmente ad essa omogenea. Io in effetti sono convinto che non ci sia altro modo di assimilare questa saggezza se non affrontandola in questo modo indiretto, attendendo con pazienza il giusto momento in cui potremo comprenderla.
la mia naturale pigrizia unita a questo convincimento credo , o mi piace pensare, siano causa della mia ignoranza funzionale in filosofia.
Quanto capiamo veramente di ciò che leggiamo anche quando crediamo di comprenderlo?
Questo comprendere temo altro non sia che riuscire a piegare, rendendo obtorto collo omogeneo ciò che vogliamo apprendere a ciò che già sappiamo, snaturandolo di fatto, mentre quando si realizza una accidentale omogeneità, la comprensione ha più il sapore di una illuminazione.
#710
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ignoranza
28 Dicembre 2024, 11:07:43 AM
A voler essere obiettivi, mi pare infatti, che senza averlo perseguito in modo programmatico, colui che non sa di sapere, il computer, tende sempre più a prendere il posto di colui che sa di non sapere, cosa non proprio bella da vedersi, con la speranza che perseguire ciò in modo consapevole possa sortire altro effetto.
Sicuramente mi sembra pretestuoso lamentarsi del fatto che su ciò che fa il computer, alias intelligenza artificiale, noi non abbiamo il controllo, come se della nostra intelligenza invece l'avessimo.
Però appunto, provare a disimparare ciò che sappiamo non dovrebbe essere  fine a se stesso, ma un mezzo per giungere all'origine della nostra intelligenza, anche se devo confessare che io non tendo a considerare la coscienza come un bene in se, ma più una tendenza a cui l'evoluzione sembra averci destinato, per cui saggiamente direi di fare buon viso a questa sorte non potendo determinare a priori se sia mala  oppure no, cosa che solo il tempo potrà dirci, posto che saremo ancora qui ad ascoltare quella sentenza.
Forse sarebbe ancora più saggio attribuire la coscienza all'essere vivente, più che all'uomo, senza fare delle differenze sostanza, legando quindi la coscienza al destino dell'essere vivente, più che dell'uomo in particolare, come cosa che non si può fuggire dunque se non annichilendosi a priori, senza attendere il responso dell'evoluzione, considerando comunque che anche solo cercare di attenuarla mi sembra velleitario, per quanti dolori essa, con la conoscenza ''consapevole'' che produce, possa addurci, con buona pace del Qohelet .
Però non si può escludere che essa possa naturalmente arretrare, come sembrano dirci le statistiche da te citate, cosa che naturalmente ci preoccupa nella misura in cui siamo ancora essere coscienti per quanto in misura residuale.
Obiettivamente mi sembra difficile che un essere cosciente, quando la coscienza viene messa in discussione, riesca a dare su ciò un giudizio obiettivo. :))
#711
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ignoranza
28 Dicembre 2024, 10:10:14 AM
Citazione di: doxa il 22 Dicembre 2024, 18:31:08 PMPossiamo giudicare ciò che non sappiamo solo in relazione a ciò che sappiamo; ma questo è possibile solo se ciò che ancora non sappiamo ha una certa proporzionalità (cioè omogeneità) con ciò che sappiamo.

Grazie per avermi fatto conoscere il pensiero di Cusano, che sento risuonare coi miei recenti pensieri, e che perciò mi sembra di ben comprendere, proprio per il motivo che Cusano dice.
I miei recenti pensieri riguardano il fatto che occorrerebbe chiudere il cerchio aperto da Socrate con il suo ''sapere di non sapere'' con un ''non sapere di sapere''.
Il punto della mia riflessione recente è che se non riesco a portare ad omogeneità ciò che non so rispetto a ciò che so, comprendendolo, posso provare a fare il contrario.
Credo in sostanza che per ''comprendere la natura del sapere'' un buon modo potrebbe essere provare a disimparare ciò che si sà, rendendo omogeneo a ciò che non si sa ciò che si sa, che ammetto sembrerebbe essere la promozione di un programma per l'ignoranza funzionale, che da questa si distinguerebbe solo per il fatto di essere volutamente perseguita.
#712
Scienza e Tecnologia / Re: Entangled e teorema di Bell
28 Dicembre 2024, 02:22:46 AM
Scusandomi del proverbio che citerò, non trovandone uno parimenti efficace che sia anche politicamente corretto, chi pratica lo zoppo impara a zoppicare.
Questa storia inizia con Boltzman che non riesce ad andare avanti senza usare la statistica come stampella, e continua con la stampella che con Bell diventa la sostanza della realtà.
Però secondo me questa storia non è finita, ed essendo la sua trama dopo Bell filosofica più che fisica, ognuno di noi è chiamato a dire la sua.
Io la mia ho provato a dirla, ma senza ricevere alcuna critica in merito, se non quella che ho sbagliato sezione.
Mi aspetterei però ben altro tipo di critica, lasciando decidere ai moderatori quali siano le giuste sezioni in cui postare.
Io la discussione la sposterei nella sezione filosofica, perchè ciò che Bell tenta di dimostrare è quale sia la vera natura della realtà.
Tuttavia non farei di ciò un dramma, perché cercare di comprendere qualcosa è comprensivo del capire dove andrebbe collocato l'argomento.
#713
Scienza e Tecnologia / Re: Entangled e teorema di Bell
28 Dicembre 2024, 01:35:44 AM
Citazione di: Il_Dubbio il 27 Dicembre 2024, 23:32:40 PMPersonalmente dico che non mi rassegno. Io cerco di comprendere.

Il fatto che, pur non essendo un fisico, ho letto e visto (in video) molte lezioni di meccanica quantistica e in particolare sull'entangled e il teorema di Bell dimostra che non ho perso la voglia di trovare una soluzione comprensibile.

Secondo me c'è... non c'è ancora chi la metta in luce con una dimostrazione altrettanto efficace come quella di Bell.

Ma prima di arrivare lì, bisogna quanto meno tentare di comprendere su quali basi si poggia il teorema di Bell.

Come ho detto, e ribadisco, ci sono due probabilità, una è classica e una è quantistica.

Va compreso in cosa consista una probabilità classica, se si vuole comprendere il teorema di Bell.
Poi va compresa la differenza con quella quantistica.

Dichiarazioni generali e filosofiche sulla realtà o su altre cose che non c'entrano... ci sta la sezione di filosofia.


Se Boltzman usa la statistica per necessità, non potendo applicare il paradigma laplaciano ai gas, non perciò esce dallo schema classico.
Bell con la sua diseguaglianza invece dimostra che il caso è parte sostanziale della realtà.
Non c'è quindi una probabilità classica e una quantistica,( perchè almeno questo è possibile comprenderlo), ma una teoria matematica della probabilità che si presta ad essere applicata in contesti diversi, classici e non.
Che differenza fa infatti ai fini dell'applicazione della teoria della probabilità se il caso è parte sostanziale della realtà o se è possibile descrivere la realtà come se il caso ne fosse parte sostanziale?
Quali sono le conseguenze fisiche del teorema di Bell, tali da giustificarne la trattazione nella sezione scientifica del forum? Nessuna, mentre non mancano le conseguenze filosofiche, perchè dal punto di vista filosofico non è indifferente se la realtà si comporta come in preda al caso, o se è davvero in preda al caso.
I limiti alla nostra comprensione a cui non ti rassegni non sono teorici, ma fisici.
Sono cioè limiti di fatto.
Rallegriamoci dunque, nella misura in cui proviamo piacere nel comprendere, del fatto che da quei limiti  noi, intesi come io , te e tutto il resto del forum, siamo ancora ben lontani dall'esservi giunti.
Quindi, certamente, noi abbiamo ancora molto da comprendere.



#714
Tematiche Filosofiche / Re: I problemi del logos
28 Dicembre 2024, 00:08:59 AM
Citazione di: Visechi il 26 Dicembre 2024, 21:37:36 PMla parola è un veicolo di comunicazione, il principale, imprescindibile; la parola è sostanzialmente menzogna; l'uomo è dunque immerso nella menzogna che inconsapevolmente si costruisce intorno.

L'uomo è immerso in un mondo che solo in quanto inconsapevole descrizione si para a noi innanzi. Concordo.
La notizia cattiva è che una descrizione consapevole   non ci regalerà alcun mondo in cui vivere, fatto cioè di cose che si parano dinanzi a noi nella loro evidenza, ciò da cui traiamo l'idea di verità.
La notizia buona è  che grazie a tale descrizione consapevole non c'è un mondo che ci contiene come prigione da cui non sia possibile evadere che con la poesia.
Nulla perciò si parerà inanzi a noi come ostacolo che non sia rimovibile cambiando descrizione.
#715
Scienza e Tecnologia / Re: Entangled e teorema di Bell
27 Dicembre 2024, 10:36:48 AM
Citazione di: iano il 27 Dicembre 2024, 09:44:42 AMUna volta superato questo scoglio filosofico, l'intera teoria quantistica si riduce a dettagli comprensibili da chiunque, avendo la difficoltà a comprendere esclusivamente origine emotiva.
Bohr ha detto che chi dice di aver compreso la meccanica quantistica  allora non l'ha compresa.
Mi rendo conto che nelle frasi postate è presente una contraddizione, laddove viene usato il termine ''comprendere'' nella sua classica accezione, insieme a quella nuova proposta.
La meccanica quantistica più che essere compresa va mandata a memoria, e la memoria può essere fatta anche di silicio, per cui l'intima comprensione delle cose non sarà più tale.
Non potremo più far  risuonare la realtà dentro di noi, ognuno come un one man band, per cui la nostra individualità, come ciò che da sola  fin qui è bastata per rapportarsi con la realtà, perderà sempre più terreno, cosi che se qualcuno si è lamentato del crescente individualismo adesso potrà lamentarsi del contrario.
In un certo senso l'individuo come elemento funzionale della materia vivente è giunto alla sua massima espressione possibile, laddove, fin dove gli è stato possibile, da solo ha provato a comprendere l'universo intero.
#716
Scienza e Tecnologia / Re: Entangled e teorema di Bell
27 Dicembre 2024, 09:58:04 AM
Detto ciò noi non dobbiamo rinunciare al nostro naturale modo di rapportarci con la realtà, ma dobbiamo rassegnarci a non poter ricondurre ad esso ogni progresso nella nostra conoscenza, considerando che ciò comunque non comporta l'impossibilità di rapportarsi cn la realtà in base alle nuove conoscenze, che insistendo sulla necessità di una loro comprensione  sarebbero rese  inservibili di fatto.
Ciò a cui dovremo rinunciare è ad un rapporto ''diretto'' con la realtà, considerando magari che forse questo rapporto intimo è stato  fin qui solo un illusione, in quanto esso è sempre stato mediato dalla conoscenza sia  nella sua forma cosciente che in quella incosciente, e che l'illusione di un rapporto diretto nasce proprio dall'incoscienza di ciò che media fra noi e la realtà.
Dovremo quindi generalizzare il concetto di conoscenza estendendolo a ogni essere vivente, come ciò che lo distingue dal resto della realtà.
Vita è conoscenza, sia che se ne abbia coscienza o meno, essendo la coscienza solo un diverso modo di rapportarsi con la realtà attraverso la conoscenza.
Il seguir ''canoscenza'' dantesco è prender di se coscienza, in quanto conoscenza, e il sapere di non sapere socratico va aggiornato con un non sapere di sapere.
#717
Scienza e Tecnologia / Re: Entangled e teorema di Bell
27 Dicembre 2024, 09:44:42 AM
L'abitudine rende ovvie le cose che inizialmente appaiono le più strane, ma non essendo la meccanica quantistica oggetto della nostra esperienza quotidiana, essa perciò non potrà mai apparirci ovvia, perciò dovremo rinunciare al fatto che le sue descrizioni della realtà possano apparirci evidenti, per quanto noi possiamo approfondire la materia.
Porre in discussione il principio di località significa mettere in discussione una realtà come fatta di cose in se, e questo è il punto di maggior interesse filosofico.
Una volta superato questo scoglio filosofico, l'intera teoria quantistica si riduce a dettagli comprensibili da chiunque, avendo la difficoltà a comprendere esclusivamente origine emotiva.
Bohr ha detto che chi dice di aver compreso la meccanica quantistica  allora non l'ha compresa.
Il punto successivo è come fare ad amalgamare una conoscenza fatta di evidenze e una che non ha in se nulla di evidente.
Se non si può rendere evidente ciò che non sembra esserlo, si può provare a rendere non evidente ciò che sembra esserlo, estendendo l'affermazione di Bohr alla fisica intera, compresa la meccanica classica.
Ciò che  anche credevamo di avere compreso giungeremo a dire quindi che , perciò non avevamo compreso, e che in sostanza quindi non vi è nulla che vada necessariamente compreso, e che il comprendere in definitiva è solo uno dei possibili modi di rapportarsi con la realtà.
La naturale percezione della realtà fatta di cose che per lo più ben comprendiamo, non possiede l'esclusiva, non è cioè l'unico modo di potersi rapportare con la realtà, e non c'è da sorprendersi che un modo non sia del tutto riducibile ad un altro.
Il punto filosofico è cosa sia la comprensione.
Se la comprensione riguarda solo un modo di rapportarsi con la realtà in se non necessario, in quanto non unico, non potendosi ridurre ad esso ogni altro modo,  allora dovremo rinunciare a comprendere, se non vogliamo rinunciare alla ricchezza di modi coi quali potremo rapportarci con la realtà.
#718
Citazione di: harmonic_b il 26 Dicembre 2024, 10:05:39 AMUn saluto a tutte le persone su Logos 🖐�
Mi chiamo Marco, purtroppo conosco poco la filosofia, ci sono arrivato tardi, però ho deciso di approfondire l'argomento, da neofita, da autodidatta, perché di lavoro mi occupo di altro.

Per questo motivo mi sono iscritto al forum, per confrontarmi e imparare dagli altri, da chi sa molto di più.

Sarò grato a chiunque possa aiutarmi ad individuare un percorso per possa farmi  comprendere la storia, il significato e l'importanza del pensiero. Ogni suggerimento per me è prezioso. Spero di potermi unire quanto prima a discussioni e confronti, ora vorrei cominciare a studiare, in tutti i miei limiti.

A presto!!


Pensi, ergo sei filosofo, anche se dietro a questo pensare, che non è una tua esclusiva ,   esiste una lunga storia  eventualmente da approfondire.
In ogni caso, per quanto tu non la conosca, considera che il tuo modo di pensare in qualche modo ne è il prodotto.
Benvenuto.
#719
Tematiche Filosofiche / La mia soluzione facile.
26 Dicembre 2024, 15:59:14 PM
La mia soluzione ''facile'' è che la realtà ci risponde secondo come la interroghiamo, e che se  essa ad esempio ci risponde come fosse fatta di particelle, o di qualunque altra cosa, ciò non vuol dire che essa di quelle cose sia fatta, ma che noi  possiamo considerare che  ciò ''sia'' entro certi limiti, comportandoci di conseguenza, sottoponendoci a un esame di sopravvivenza.
Chiedersi quale sia l'essenza ultima della realtà potrebbe non avere senso, ma in ogni caso è dimostrato che si può sopravvivere anche senza saperlo.
I piccioni si orientano col campo magnetico sentendolo, senza saper cosa sia.
La nostra condizione non è sostanzialmente diversa, se non per il fato che le nostre ''sensazioni'' si sono diversificate rispetto a quelle dei piccioni, includendo la conoscenza che deriva dalla maggior coscienza, per cui possiamo orientarci col campo magnetico anche senza sentirlo.
Detto ciò fra noi e i piccioni non c'è una sostanziale differenza, anche se non è vietato affermarlo, ma a condizione di accettare complicazioni a non finire.

Se noi siamo speciali speciale è la conoscenza che produciamo, o viceversa, per cui essa non può essere ridotta a semplice strumento di sopravvivenza, ma deve tendere a ben altra meta, a fronte però di complicazioni a cui preferisco rinunciare.
Per chi invece non vuole rinunciarvi, potrebbe comunque risultare  interessante provare a mettersi nella prospettiva suggerita, per vedere l'effetto che fà, effetto che potrete nel caso riportare qua.
#720
Non sono in grado di comprendere il teorema di Bell, anche se ci metti le maniche al posto degli spin.
Però ho la mia soluzione ''facile'', ed è che la realtà ci risponde secondo come la interroghiamo, e che se  essa ad esempio ci risponde come fosse fatta di particelle, o di qualunque altra cosa, ciò non vuol dire che essa di quelle cose sia fatta, ma che noi  possiamo considerare che  ciò ''sia'' entro certi limiti, comportandoci di conseguenza.
Chiedersi quale sia l'essenza ultima della realtà potrebbe non avere senso, ma in ogni caso è dimostrato che si può sopravvivere anche senza saperlo.
I piccioni si orientano col campo magnetico sentendolo, senza saper cosa sia.
La nostra condizione non è sostanzialmente diversa, se non per il fato che le nostre sensazioni si sono evolute rispetto a quelle dei piccioni, includendo la conoscenza che deriva dalla maggior coscienza, per cui possiamo orientarci col campo magnetico anche senza sentirlo.
Detto ciò fra noi e i piccioni non c'è una sostanziale differenza, anche se non è vietato affermarlo, ma a condizione di accettare complicazioni a non finire.