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Messaggi - bobmax

#706
Scienza e Tecnologia / Re: L' universo come non è
22 Settembre 2023, 10:21:11 AM
Le teorie scientifiche forniscono una possibile spiegazione di come il mondo funziona.
Sono "vere" fin tanto che non vengono smentite dai fatti.
Potrebbero essere assolutamente Vere, perciò mai smentite, oppure no.
Non è dato saperlo. Perché la scienza non può per sua natura fornire nessuna Verità assoluta.

Tuttavia, a mio parere, oltre alla spiegazione sul funzionamento della realtà ogni teoria scientifica è pure occasione per riflettere filosoficamente.
Questa occasione si coglie studiando la teoria e osservandone i presupposti, i limiti del comprensibile, sempre inevitabilmente presenti.

La teoria della relatività fornisce molte occasioni di meditazione.
Anche solo rimanendo nell'ambito della relatività ristretta, studiando le trasformazioni di Lorentz. E così correlarla con l'elettromagnetismo: cosa vede l'elettrone?
E il fotone?
Per il fotone questo universo allora non esiste?

Oppure la teoria del Big Bang, per la quale nasce lo spazio e il tempo.
È il tempo che nasce! Non un qualcosa, ma il tempo...
Senza supporre superficialmente un altro tempo, ma resistendo là dove il tempo ha inizio!
Se il tempo ha un inizio, dove sono io se non ancora in quell'istante in cui tutto è iniziato?
#707
Scienza e Tecnologia / Re: L' universo come non è
21 Settembre 2023, 22:53:09 PM
Citazione di: Loris Bagnara il 21 Settembre 2023, 21:57:26 PMQuando ho scritto "incomprensibile" non mi riferivo tanto all'aspetto del mistero, quanto all'aspetto dell'arbitrarietà. Perché la velocità della luce è limitata, anziché no? Perché rappresenta un limite invalicabile per i fenomeni di questo universo? E perché il suo valore è esattamente 299.792.458 m/s, non un metro in più, non un metro in meno?
Puro, incomprensibile arbitrio.

Ma l'arbitrio è manifestazione del Caos.
E non è forse il Caos l'origine di ogni cosa?

Stupefacente, incomprensibile, è che qui ora vi sia il Cosmo!
Come è possibile?

Tra le infinite possibilità io sono qui, ora, in questo universo ordinato.

Ma basta che osservo con po' di attenzione... e il Caos trapela dietro ogni regolarità! È l'abisso.

Sono qui per caso. L'universo è qui per caso.
Non è questo l'indiscutibile dono del Caos?
#708
Scienza e Tecnologia / Re: L' universo come non è
21 Settembre 2023, 14:02:49 PM
Citazione di: Loris Bagnara il 21 Settembre 2023, 13:29:17 PMNon si può parlare dell'Assoluto, non si può parlare dell'Essere. Stavamo parlando dell'universo, un ente finito, contingente, e quindi siamo sull'"esistere". Sgombriamo il campo da ogni pretesa di parlare dell'Assoluto. Possiamo parlare solo dell'esistere.
Sul concetto di limite, be', non si può semplicemente dire che un ente è illimitato: bisogna anche dire cosa lo limita e come. Postulare la quarta dimensione serve a questo. Sbagliato? Ci sono soluzioni migliori? Può darsi. Ma senza specificare altro, parlare di "illimitato" a me resta incomprensibile.
Del resto, è tutt'ora incomprensibile perché la velocità delle luce debba essere un limite invalicabile.
E' un dato di fatto, ma incomprensibile.

Sì, incomprensibile.
Non lo possiamo "prendere".

Ma l'incomprensibile può essere tale soltanto per il momento perché in futuro sarà compreso, oppure può esserlo assolutamente...

Se riteniamo che sia davvero impossibile comprenderlo, allora l'incomprensibile può essere una occasione per trascendere.

Difatti universo, finito epperò illimitato, si pone a cavallo tra l' esistere e il non esistere.
È una domanda di senso.
Che non può che essere rivolta a noi stessi, alla nostra profondità.

Pure la luce è un mistero.
Difatti, essendo la sua velocità finita, per il fotone il nostro universo non ha dimensioni e i suoi miliardi di anni non sono mai trascorsi.
#709
Scienza e Tecnologia / Re: L' universo come non è
21 Settembre 2023, 13:08:25 PM
Citazione di: Loris Bagnara il 21 Settembre 2023, 12:41:53 PMIl mio pensiero è diametralmente opposto, e concorda con quella che è una delle acquisizioni fondamentali del pensiero filosofico: il finito, il contingente non è causa di se stesso, non è bastevole a se stesso, "non si regge in piedi da sé". Solo l'infinito (o Assoluto) è ontologicamente autosufficiente. Solo L'Assoluto è reale: tutto è resto (la molteplicità degli enti finiti) è semplicemente una illusoria articolazione dell'Assoluto (maya nell'Advaita Vedanta).

Detto questo, la quarta dimensione geometrica serve proprio per spiegare come l'universo in cui viviamo possa essere illimitato senza essere infinito.
Se non postuli questa quarta dimensione, l'affermazione "L'universo è illimitato" resta incomprensibile, ingiustificata e arbitraria.

Concordo con la non autosufficienza del finito.
E che solo l'Assoluto sia reale.

Però occorre proseguire nel ragionamento.
E perciò distinguere tra esistere ed essere.
Il finito esiste ma non è.
Mentre l'Assoluto è, ma non esiste.

Perché esistere significa stare di fronte, essere qualcosa, distinto dal resto.

Pretendere che l' Assoluto esista, magari attraverso ulteriori dimensioni... vuol dire ridurlo a qualcosa.

L' idea che l'universo sia illimitato non è ingiustificata e neppure arbitraria.
In quanto dice semplicemente che non è possibile giungere al limite.
Tra l'altro è l'idea di Einstein...
Ma è pure nella stessa teoria del Big Bang.

L'introduzione di una quarta dimensione non è che un escamotage per non affrontare la questione dell'illimitato.
Senza certo risolverla, perché tramite l'esistenza vorrebbe spiegare l'Essere
#710
Scienza e Tecnologia / Re: L' universo come non è
21 Settembre 2023, 11:45:32 AM
Vi è una essenziale differenza tra illimitato e infinito.
L' universo è illimitato.
Perché l'infinito semplicemente non esiste. È soltanto un concetto limite.

In quanto l'universo non è limitato da alcunché, non vi è il vuoto là fuori. Non vi è Nulla.
E pure una ipotetica quarta dimensione non cambia in alcun modo la questione.

Con il Big Bang nasce lo spazio e il tempo.
Pensare che questo spazio e questo tempo nascano in un preesistente spazio-tempo non sposta di una virgola la considerazione che l'universo è nel Nulla!
Con universo includendo evidentemente ogni ulteriore dimensione.
#711
La consapevolezza della realtà del caso è originaria.
È sufficiente tuffarsi nell'istante presente ed ecco, non più rassicurati dal passato e dal futuro,  l'ineludibile evidenza: sono qui, ora, per caso!

Una evidenza però insostenibile, perché rivelatrice della intrinseca aletorietá della esistenza.

Perciò è necessario tenere a bada il caso, possibilmente negandone la effettiva realtà.

Ma anche se lo scacciamo dal presente, si ripropone come origine del Tutto: non siamo forse qui per caso?

Non vi è informazione che tenga.
Perché l'informazione è forma plasmata su un supporto. Sia che la si riceva, sia che la si trasmetta, vi è sempre qualcos'altro che assume una forma per esservi informazione.

Allora, l'informazione non può essere originaria. Non vi è nessuna informazione dietro l'universo.

Piuttosto, vi è il caos, vi è l'amore.
#712
Scienza e Tecnologia / Re: L' universo come non è
19 Settembre 2023, 15:28:41 PM
Citazione di: Loris Bagnara il 19 Settembre 2023, 11:09:11 AMSalve a tutti.
Mi accodo a questo 3D perché mi sembra affine alla tematica che vorrei discutere.

L'argomento è il seguente: l'universo in espansione, secondo il modello cosmologico corrente, non ha un centro, ossia non dobbiamo immaginarci che l'espansione avvenga radialmente a partire da un centro.
Riporto uno stralcio di un articolo pubblicato sul sito Passione Astronomia (https://www.passioneastronomia.it/universo-ecco-perche-non-ha-un-centro/)

La mia sincera opinione è che questa spiegazione, al di là dell'apparenza,  non veicoli una reale comprensione di quel che dovrebbe essere un universo senza centro.

Consideriamo il panettone che lievita, con le uvette in superficie. Questa rappresentazione analogica si fonda su una semplificazione: l'eliminazione di una delle tre dimensioni geometriche. Lo spazio tridimensionale (il volume dell'universo) nell'analogia è rappresentato dalla superficie del panettone. Gli abitanti delle uvette per qualche motivo non sarebbero in grado di percepire la profondità del panettone sotto la superficie, né lo spazio vuoto al di sopra della superficie. Insomma, per qualche motivo agli abitanti delle uvette sarebbe preclusa la percezione della terza dimensione, proprio quella dimensione nella quale avviene l'espansione del panettone.
Questa limitazione è ben poco comprensibile. Cosa impedirebbe agli abitanti delle uvette di alzare lo sguardo (così osservando una metà del loro cielo assolutamente buia e priva di oggetti celesti, oppure di abbassarlo (così osservando uvette sempre più antiche via via che lo sguardo si rivolge al nadir?). A gli abitanti delle uvette il loro universo non apparirebbe affatto omogeneo e isotropo: da quelle osservazioni essi potrebbero individuare senza fallo il centro del panettone, da cui è partita l'espansione...

Ora, se passiamo da questa rappresentazione analogica, all'universo reale, ne consegue che gli abitanti delle galassie non sarebbero in grado di percepire la quarta dimensione geometrica nella quale avverrebbe l'espansione dell'universo. Lascio a ciascuno di sviluppare nei dettagli l'analogia col panettone e le uvette, ma è chiaro che andrebbe spiegato per quale motivo e in che modo questa quarta dimensione geometrica (non temporale: geometrica) non sarebbe sperimentabile dagli abitanti di questo universo...


Secondo me, occorre considerare che l'analogia vale fino a un certo punto.
Ma non solo perché l'esempio solitamente non è mai davvero esaustivo... vi è qui un motivo ben più profondo.

E cioè che universo non è un "qualcosa".

Infatti qualsiasi cosa c'è proprio perché presente in qualcos'altro.
Ma questa condizione necessaria non vale per l'universo.
Che non è in qualcos'altro, non può proprio esserlo. Perciò non è qualcosa.

Difatti esiste, ovvero c'è, solo il qualcosa.

Quindi, seppur paradossalmente, l'universo propriamente non esiste, non c'è.
È la condizione perché qualsiasi cosa ci sia, ma a sua volta non c'è: non essendo in nessun luogo.

Ipotizzare ulteriori dimensioni, non tocca la questione. In quanto aggiungendone quante se ne vuole avremo sempre l'universo, che non è qualcosa, che non esiste.

L'universo è perciò concetto limite.
Concetto necessario, non si può farne a meno. Ma soltanto in quanto idea "aperta", mai conclusa.

Siamo infatti ai confini del Nulla.

Perché sì, l'universo è nel Nulla.

Ma poiché nessuna cosa può esistere confinando con il Nulla... allora l'universo altro non è che il velo che si frappone tra noi e il Nulla.
#713
Citazione di: Freedom il 18 Settembre 2023, 12:10:54 PMQuoto integralmente perchè mi pare integralmente condivisibile.

Aggiungo solo che, secondo me, l'ideale comunista non riesce ad applicarsi alla realtà perché cozza, temo irrimediabilmente, contro le fragilità della natura umana. Il problema di fondo è che Marx (e molti illustri pensatori del suo tempo) pensava che i classici difetti della nostra indole fossero conseguenza delle precarie condizioni di sopravvivenza.

E che questa precarietà discendesse dalla gestione capitalistica dell'economia. In altre parole lui immaginava che, risolti tutti i problemi attinenti ai bisogni primari, rimanesse uno spazio che, in via naturale, sarebbe stato riempito da attività umane sostanzialmente nobili o, comunque, innocue per le altre persone.

Cosa, purtroppo, solo parzialmente vera. C'è una componente, come dire, genetica, atavica di fragilità insita nella natura umana. Che, sembrerebbe, ineliminabile per vie naturali.

A me pare questo il problema centrale della questione comunista.

Sì, ritengo anch'io vi sia una "fragilità" umana che impedisce il concretizzarsi del comunismo.

Ma questo iato, tra ideale e realtà, non è forse la medesima frattura presente nel singolo individuo?
Tra ciò che è giusto e come invece ahimè ci si comporta?

Sono convinto che lo scopo della vita sia proprio quello di colmare questa carenza.
Attraverso la metamorfosi dal non essere all'Essere.

Non si muove foglia che Dio non voglia.
Tutto, tutto avviene per volontà di Dio.
A me non resta niente, nessuna libertà, neppure l'io, tranne, forse, accettare questo mio non essere.

E allora non volere che la volontà di Dio. Con amore e tremore, perché non vi è certezza alcuna. Se non la fiducia nel Giusto, nel Buono, nel Vero.
Che posso cercare solo in un luogo: dentro di me 

E così, chissà... tornare a Essere.
#714
Citazione di: Eutidemo il 17 Settembre 2023, 12:47:27 PM
L'unica differenza tra Gesù e gli altri uomini, è che in lui si è verificato una sorta di "corto circuito ontologico", tra la sua "natura fenomenica individuale umana" (onda) e la sua la sua "natura noumenica universale divina" (mare); cosa che, per noi altri, sarebbe impensabile!


Questo è un punto dirimente, Eutidemo.
La "differenza" può essere davvero fuorviante.

Io no, lui sì.
In me è impensabile che si mostri la divinità, mentre in lui è avvenuto...

Questa differenza è perniciosa.
Perché rafforza la divisione tra esserci ed Essere.

Non vi è infatti nessuna differenza

Il demone può manifestarsi attraverso di te in qualsiasi momento.
Il demone... sei tu.
#715
Tematiche Spirituali / Re: Uomo-Io, Dio-Sé
17 Settembre 2023, 22:08:22 PM
Citazione di: taurus il 17 Settembre 2023, 13:37:43 PMILLUSIONE  !!

Tu non conosci la vera "essenza"  del clero della croce !!
Ho convissuto (purtroppo) quasi 5 con questa... (uso un termine di A.Schopenhauer !) con questa Pretaglia !

Venderebbero la loro anima - per 3 soldi _ altro... che distacco dell' IO  !! 

Mi dispiace per quello che hai passato, probabilmente non posso neppure immaginare la tua sofferenza.
E fossi stato nei tuoi panni, chissà che rabbia coverei a causa di quella congrega.

Il male si presenta in infinite forme. E quando ci colpisce direttamente è difficile mantenere la nostra speranza nel Bene.
Soprattutto dove oltre alla sofferenza vi è tanta ipocrisia.

Tuttavia sono convinto che al di là della estrema ingiustizia, dell'orrore per gli inganni sui valori più preziosi, usati come esche per gli ingenui, al di là del male più terribile, il Bene sia lì, in attesa di noi.

Dio, il Bene, ha bisogno di te.

Ti auguro che il tuo dolore si attenui, e la serenità si diffonda nel tuo cuore.
#716
Eutidemo, non un grido "casuale" ma quello che sul momento meglio esprime il proprio sentire.

Nei momenti di grande tensione si grida ciò è impresso nella memoria e esprime il sentimento in quel frangente.
Senza tener presente l'esito finale della eventuale filastrocca. È ciò che si grida quello che ha significato.

Gesù era un uomo!

Seguendo invece il tuo ragionamento, Gesù avrebbe voluto testimoniare l'aiuto di Dio.
Se così fosse, allora era un superuomo!

Ma così facendo, lo si deifica... E perciò, a mio parere, se ne perde l'umanità.

Gesù era un uomo!

Figlio di Dio.
#717
Tematiche Spirituali / Re: Uomo-Io, Dio-Sé
16 Settembre 2023, 10:10:33 AM
Citazione di: Freedom il 16 Settembre 2023, 08:04:18 AMCosa dovrebbe fare la Chiesa secondo te?
Lo chiedo animato da sincero spirito di comprensione perché anche io capisco che c'è qualcosa che non va in lei ma non saprei proprio cosa suggerire per migliorare.

Riflettendo su questa tua domanda mi è  venuto in mente il "Manifesto per la soppressione dei partiti politici" di Simone Weil. 
Cosa c'è che non va nelle organizzazioni, che nascono animate da ideali ma poi inevitabilmente naufragano?

Secondo me le contraddizioni che le affliggono sono le medesime del singolo. È cioè la stessa difficoltà che incontra chiunque sia combattuto tra il voler esserci mondano e il voler davvero Essere.

Che fare?

Secondo me l'unica strada, per il singolo così come per una comunità, è perseguire la Verità. Costi quello che costi.

Credi in Dio?
Vi credi veramente?

E allora devi esserne conseguente!

Ed è questo ciò che cerca di fare la mistica.
Con grande sofferenza. Perché è la ricerca della morte dell'io.

Questo dovrebbe fare il singolo. Ed è faticosissimo, perché occorre amare il proprio prossimo come se stessi.
E lo stesso dovrebbe fare la Chiesa.
Ma ha paura.
Perché dovrebbe morire, sperando... in una metamorfosi.
Che non è per nulla assicurata!
Non lo è per nessuno.

Quanta infelicità, quanta solitudine, colgo nei tanti preti che conosco!
Perché questa sofferenza?

Secondo me, perché sono lacerati dal loro stesso essere preti. Obbligati dal dogma, che altro non è che superstizione.
E tuttavia preti, per lo slancio di fede nell'Assoluto.

La Chiesa, secondo me, dovrebbe dovrebbe fare in sé una rivoluzione copernicana. Prendere i propri mistici, che tanto ha osteggiato, se non ucciso, per farli diventare il proprio faro.

Mister Echkart, per esempio, potrebbe diventare un punto di riferimento.
Ma ciò significa per la Chiesa, come ancora la conosciamo, il dover morire.
#718
Può essere che le parole gridate da Gesù provenissero dal quel salmo che conosceva. Tuttavia mi sembra strano che in quel momento intendesse sottintendere la conclusione del salmo stesso.
Più semplicemente, era la frase che spontanea gli è venuta in mente nel momento della disperazione.
Non il trionfo finale, ma la caduta rovinosa e senza speranza.

Dio non esiste!
Questa è, secondo me, la disperata constatazione davanti alla morte.
Una "verità" di cui penso avrò conferma pure io quando morirò.

Ritengo sia inevitabile constare la non esistenza di Dio.
E ciò è massimamente doloroso per il credente. Perché lo si può sublimare quanto si vuole, ma è pressoché impossibile credere in Dio senza una sua pur minima esistenza.
Così doveva essere anche per Gesù.

Non tentare il Dio tuo!, dice Gesù al diavolo.
Il diavolo è lo stesso credente Gesù.
Figlio di Dio, che non si capacita della non esistenza di Dio.

C'è e non c'è...
Potrebbe soccorrermi, ma non lo fa...
Allora si è trattato solo di una mia illusione? Dio non esiste?

Dio = Nulla

Essere = Nulla

È Nulla, ma soltanto perché in realtà il nulla siamo noi.
#719
Tematiche Spirituali / Re: Uomo-Io, Dio-Sé
16 Settembre 2023, 07:32:04 AM
Il distacco dall'io è ciò a cui invita la mistica cristiana.
Ma non la Chiesa, perché mentre la mistica è slancio di fede nell'Uno, la Chiesa ne è la caduta nella superstizione.

Non penso perciò che si tratti di prudenza da parte della Chiesa, più semplicemente non riesce a superare la credenza dualistica della separazione Dio-mondo, cielo-terra, spirito-materia.
La Chiesa è materialistica, nonostante tutti i suoi proclami di spiritualità.
Basta osservare i suoi riti. Dove Dio è sempre comunque il Super Ente, l'Altro.

La mistica è autentica espressione della perenne filosofia. Che non può che essere Metafisica.
La Chiesa dovrebbe seguirne le orme per non estinguersi del tutto, ma non riesce neppure a vedere la strada, tanto è offuscata dal materialismo. E allora scimmiotta le ONG.
#720
Occorre, secondo me, prestare attenzione al fatto che la matematica non è la realtà fisica.
Non vi è niente di reale nella matematica. Se non come concetti mentali, i quali non sussistono da sé medesimi.
Vi è sempre dietro a questi concetti un riferimento a qualcosa di reale dato per implicito. Magari neppure abbozzato, che rimane indistinto, ma qualcosa vi deve sempre necessariamente essere.

Prova ne è che tutta la matematica si fonda... sul contare.
E si contano sempre e solo dei qualcosa.

Ora, il qualcosa non è mai davvero posseduto, fatto nostro una volta per tutte, ma ha sempre un che di indefinito, di inafferrabile.
È il pensiero razionale, e perciò la matematica che ne è la regina, a volerlo credere definito una volta per tutte. Necessita di questa forzatura per poter operare.

Tuttavia si tratta sempre di una astrazione.

Ed è su questa astrazione che opera la matematica.
Contando...

E ciò che conta è, in fin dei conti, oggetto metafisico.

Lo possiamo vedere quando la matematica valuta le relazioni tra oggetti di diversa natura. Lo fa tramite dei giudizi sintetici a priori.

E non è più solo una conta.

La relazione tra segmento e quadrato, per esempio, avviene tramite la moltiplicazione.
Che non è però semplicemente una serie di somme.
In quanto introduce un giudizio sintetico a priori. Perché il quadrato non è implicito nel segmento.