Citazione di: anthonyi il 24 Dicembre 2022, 09:04:15 AMContinui a fare confusione tra inquirenti e giudicanti. L'inquirente nel processo diventa un accusatore, lui é parte in causa contro l'accusato, non gli é richiesto di essere al di sopra delle parti come é richiesto al giudicante.
Senza alcuna polemica, a me sembra che la confusione appartenga a chi bypassi il fatto che entrambi sono Magistrati e parimenti tenuti all'applicazione della legge, sino al punto che incombe sull'inquirente l'obbligatorietà di esercizio dell'azione penale, ove ne sussistano i presupposti.
L'inquirente/requirente non rappresenta se stesso, bensì la "pubblica accusa"; e tanto quanto il giudicante ha il preciso dovere di applicare l'ordinamento giuridico, e nessuna facoltà di gestirlo in modo personalizzato e/o dettato da faziosità personali.
Quindi: sotto questo profilo il dovere di attenersi alle risultanze oggettive (e al loro valore/disvalore alla luce dell'ordinamento giuridico), è proprio identico.
Non a caso le richieste di rinvio a giudizio, tanto quanto le richieste di archiviazione, notoriamente possono causare danni incalcolabili (a carico dell'imputato nel primo caso o a carico delle vittime di reato nel secondo caso), non meno di quanto possano causarne le sentenze di condanna o di assoluzione.
Tornando al punto di logica : se è umanamente comprensibile dubitare che la Magistratura inquirente possa errare (in buona o cattiva fede), non mi è dato comprendere per quale ragione tu (in questo caso) ritenga <d'ufficio> che la Magistratura giudicante sia la voce del Verbo, e del tutto immune dal poter errare (in buona o cattiva fede).