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Messaggi - Sariputra

#706
Tematiche Spirituali / Re:Che cos'è la Fede^
03 Agosto 2018, 17:44:55 PM
Ecco...appunto "Sarai ateo tu"... ;D
Ma che è? Ti sei svegliato dalla siesta col malumore? Effetto dell'afa opprimente? :P
Parliamo di fede , cercando proprio di uscire dalle solite trite e ritrite considerazioni, e tu rimproveri l'agitarsi "funambolicamente tra l'al di là e i dogmi da accettare."?
Definisci la religione come "una mutanda in una bara."... ???  ???
Poi prosegui con il festival dei luoghi comuni da "bile verso il prete nel bar parrocchiale"...
Come si dovrebbe parlarne? Spiegalo o... forse intendi che non se ne dovrebbe proprio più parlare? Censuriamo per sempre la 'fede' e discutiamo delle previsioni del tempo?...Sai la grandine...
Cosa c'entra la fede con le invettive omofobe del cardinale? E con  i buchi neri ?...
"Dov'è la vitalità in tutto ciò che appare in realtà mortifero"?  Ma se si parla proprio della possibilità di ri-nascere, di trasformazione...cosa c'è di meno "mortifero"?
A parte tutta questa avversione 'di principio' verso la religiosità perché , dopo aver decantato la superiorità della scienza, la definisci lo stesso "senza speranza"?...
Attento che spesso il   "povero contadino che bestemmia la grandine che ha colpito i suoi broccoli"poi se ne va pure a Messa la domenica e in pellegrinaggio a Medjugorie... e magari ha anche più fede del cardinale omofobo... ;D
Ciao
#707
Tematiche Spirituali / Re:Che cos'è la Fede^
03 Agosto 2018, 11:27:51 AM
Se parliamo di una fede spirituale trovo che questa non può prescindere dall'interesse e dalla responsabilità personale.  L'etica diventa allora strumento per sviluppare proprio questa responsabilità verso ciò che ci circonda e , man mano che il senso di responsabilità aumenta e si fa più chiaro, aumento la gioia...
Una fede forte quasi sempre nasce da un incontro, da una trasmissione "da cuore a cuore" e non certo dall'indottrinamento. Questa trasmissione ishin den shin (da mente/cuore a mente/cuore) la vediamo proprio, a mio parere, nella narrazione della relazione umana tra un distrutto 'spiritualmente' Raskol'nikov e una sofferente fisicamente, ma non spiritualmente, Sonja.
Le lettura del testo sacro ( in questo caso la BIbbia...) resta sullo sfondo, non è centrale. Il testo acquista il suo senso solo quando si instaura la comunione ishin den shin tra i due esseri, nel momento che s'incontrano proprio nel punto nevralgico, centrale del loro essere, provato dalla sofferenza (dukkha)...
Rifiutare lo sterile spiritualmente, e però pericoloso indottrinamento, cercando invece questo contatto umano fa sì che un vero maestro spirituale non predica, ma bensì insegna... e l'insegnamento non può avvenire senza l'incontro tra due cuori...
Sul 'bene' che è premio a se stesso ( anche se non ci protegge dalle sventure e dal kamma nocivo collettivo...) non va sottovalutata la sua efficacia, pensando con scetticismo: "nulla mi aiuterà a migliorare". Una brocca si riempie anche con il flusso costante di gocce d'acqua. Allo stesso modo la pratica del bene porta alla gioia/serenità a poco a poco.  :)
#708
Nostalgia

In questi giorni penso al vento fra i tuoi capelli,
a ciò che vissi primi di conoscerti
e a quello che andrò ad incontrare senza di te.

A tutte le delusioni che non mi uccisero
ma che uccisero i sogni,
quelli più dolci perché
non vissero a lungo con me.

Ti ricordo nuda tra le ortensie,
curva sul libro che ti regalai,
nell'agonia infuocata del tramonto
d'agosto.

Abbiam vissuto insieme più di una vita,
ora devo porre sulla bilancia ogni cosa,
pesare ogni ricordo e
liberarmi da ogni sogno.

La nostalgia di ciò che fu il presente
tocca corde di dolore
che vibrano nella sera,
osservate dalle cicale.
#709
Tematiche Spirituali / Re:Che cos'è la Fede^
01 Agosto 2018, 17:24:48 PM
cit.Oxdeadbeef:
"cari parrocchiani dobbiamo tutti sforzarci di essere buoni per
meritarci il paradiso. Poi, certo, se di là non ci fosse nulla sarebbe una bella fregatura"...

Beh!...Si potrebbe però anche dire che, se invece ci fosse qualcosa, per quelli che non credono sarebbe un'enorme fregatura ;D ...la famosa scommessa pascaliana.
Comunque, visto che non si verrebbe giudicati sulla fede ma bensì sulle opere...una chance inaspettata potremmo averla tutti (anche se è da vedere se c'è più bontà che fede nel cuore...).
La fede implica sempre, a mio parere, un certo grado di abbandono. Non è un caso che questo 'abbandono' spesso si trovi al termine di una dura lotta per sostenere il proprio non-credere. Il fatto di dire, con Dostevskij, che "Se anche Dio non esistesse, io starei con Dio" , oltre che implicitamente attestare la fede nell'Assoluto, il quale è anche carne, mostra proprio la qualità di questo abbandonarsi (che è l'abbandono anche delle pretese dell'io ...).
La fede 'semplice' di cui scrivi, vista nei gesti e sui volti di tanta gente sofferente o in angoscia per i propri cari, è simile all'abbandono del bimbo nelle braccia materna. Il piccolo non si chiede quanto è buona la madre, se è buona o in che misura, ma si 'lascia andare' fiducioso, come un istinto ...
Raskol'nikov combatte contro l'amore di Sonja ma...quando non ce la fa più...crolla! E senza saperlo si trova inginocchiato...
 Sonja è la figlia di Marmeladov,personaggio  disoccupato ed alcolizzato, costretta a prostituirsi ma piena di  carità cristiana e di una compostezza dell'anima che 'colpisce'  chi le passa accanto.
Sonja rappresenta l'energia mistica, a mio parere e, a questa energia vibrante, Dostoevskij consegna l'abbandonarsi di Raskol'nikov, ossia la possibilità di un processo di trasformazione esistenziale per "via d'amore". Una catarsi che gli permetterà di non perdersi nel suo scisma esistenziale...nella frammentazione schizofrenica che è pure la nostra, dei nostri tempi.
Nemmeno lui, poi, avrebbe saputo dire com'era accaduto. A un tratto si sentì come afferrato e gettato ai piedi di lei. Piangeva, e le abbracciava le ginocchia... 
...Avrebbero voluto parlare, ma non potevano. Avevano le lacrime agli occhi. Tutti e due erano pallidi e magri, ma sui loro volti sbiancati dalla malattia splendeva già la luce di un futuro diverso, di una completa rinascita, di una vita nuova. Li aveva risuscitati l'amore: il cuore dell'uno, ormai, racchiudeva un'inesauribile sorgente di vita per il cuore dell'altro...
.....Alla dialettica era subentrata la vita, e nella sua coscienza si preparava ormai qualcosa di completamente, oscuramente diverso.........
(Delitto e Castigo)
L'abbandono è anche un tuffo in quel baratro che vorremmo evitare, perché una vera fede non può stare in piedi senza perderci a noi stessi, al demone nichilista interiore che ci governa, che ti dice sempre. "Goditela la vita" ...e mentre l'ascolti e l'assecondi non ti vien quasi mai di godertela davvero finché,in un attimo, come irretita da una lunga corda, la vita finisce la sua corsa...
Ciao
#710
Tematiche Filosofiche / Re:cosa intendeva Gurdgeff
31 Luglio 2018, 16:18:11 PM
Non conosco il pensiero di Gurdjieff. Credo che , per la massima parte, quello che possiamo leggere sia un'interpretazione data da Ouspensky...
Ricordo che , per guadagnar qualcosa, vendeva uccellini 'muti' spacciandoli per canarini canterini e dava lezioni di danza derviscia...probabilmente non alle stesse persone  ;D...
Sul 'libero arbitrio' mi vien spesso in mente un bel paragone fatto da Nehru:
"La vita è come un gioco a carte: la mano che ti viene servita rappresenta il determinismo; il modo in cui giochi è il libero arbitrio".
Il libero arbitrio non è un problema, qualcosa da risolvere e che può avere una soluzione, oppure molte o nessuna; piuttosto un mistero da contemplare. Lo si contempla, immateriale come il pensiero e allo stesso tempo concreto come una roccia.
Però...a pensarci bene...l'arbitrio libero è più che semplice contemplazione perché è anche azione, perché se è vero che non possiamo conoscere moltissime cose è pure vero che non possiamo non scegliere...
#711
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
27 Luglio 2018, 00:36:44 AM
QUANTO HO ODIATO LA VITA!

Quanto ho odiato la vita!...Per tanto tempo l'ho odiata. Provavo disprezzo per la gente e per me stesso. Ogni essere inadeguato prova disprezzo per se stesso e per coloro che lo circondano. Non prova disprezzo solo per coloro che , a suo insindacabile giudizio, gli sembrano ancor più infelici. Allora i poveracci, i malati, le persone sole, quelli che non ci stavano del tutto con le 'rotelle' mi parevano i soli per i quali avesse qualche valore la vita. Di più...che la vita avesse valore solo perché c'erano questi esseri così ai margini, così rifiutati. Senza saperlo ero profondamente cristiano...ma non volervo esserlo! Sentivo quasi , alla Therese Martin... " che tutti i fiori da Lui creati son belli, che lo splendore della rosa e il candore del giglio  non rapiscono al'umile mammoletta il suo profumo, e nulla tolgono alla meravigliosa semplicità della pratolina. Compresi che, se tutti i piccoli fiori volessero cambiarsi in rose, la natura perderebbe il suo ornamento primaverile,  ei campi non sarebbero più smaltati di fiorellini." ..lo sentivo ma non sapevo ancora darmene conto.
Naturalmente, come tanti giovani, ero anche molto sentimentale. Vedevo la sofferenza mia e degli altri in modo romantico. Vedevo qualcosa di eroico in questo porsi in modo amorevole e nello stesso tempo pieno di disprezzo. Insomma le pratoline erano incaricate di portare disprezzo per "lo splendore della rosa e il candore del giglio" in quanto il bello , pensavo, stava nell'essere pratolina. Mi sentivo più un giallo fiore di tarassaco che non un enorme girasole. Quasi gli gridavo: "Dove credi di andare ergendoti verso il cielo? Non capisci che la perfezione sta nella mia umiltà di tarassaco, piena di disprezzo?"...
Ad un certo punto pensai di essere sceso così in basso che, la mia semplicità di giallo fiore di tarassaco, avrebbe potuto almeno una volta far posare lo sguardo di Lui su di me. Perché con il discendere tanto in basso il Signore mi avrebbe mostrato tutta la sua grandezza.
Mi pareva che l'amore fosse proprio dato da questa capacità di abbassarsi e che quindi l'amore più grande doveva essere quello che più si abbassava...
Ma non avevo fatto i conti con il mio disprezzo. Il disprezzo piegava verso il fango del terreno inzuppato dalla pioggia il mio fiore. Ero curvo sulla vita e, per non voler vedere la rosa e il giglio...non vedevo più nemmeno l'azzurro del cielo!
Venne allora il vento dell'amore a raccogliermi , sperduto com'ero tra gli innumerevoli tarassachi inclinati, tutti in attesa di esser raccolti nei cesti dalle contadine...
Venne la gioia di sentire il calore e, man mano che questo cresceva, il disprezzo...diminuiva. Vedevo le giovani contadine che ci raccoglievano nei cestini e che con le rose e i gigli si intrecciavano i capelli e...tutti noi eravamo necessari. Non c'erano più fiori inadeguati!
Oh!...miseria che alfine mi hai lasciato, sospiravo..
Tutti i fiori erano allora belli e lo splendore del prato non dipendeva solo dai più pregiati, ma anche da quelli più umili. Del resto, nella parabola degli operai a giornata, Yeoshwa non aveva detto che il padrone è libero di ricompensare allo stesso modo sia quelli che hanno lavorato fin dal mattino, sia quelli che sono stati ingaggiati all'ultima ora, dicendo: «O sei invidioso perché io sono buono» (Mt. 20, 15)?
E se allora ricompensava allo stesso modo sia le rose e i gigli che gli innumerevoli fiori gialli di tarassaco come me e le pratoline, perchè provavo disprezzo e odio verso la vita e la bellezza degli altri?
Ero forse invidioso? ...Sì, lo ero stato, ma ora...ora vedevo la mia illusione, la mia disperazione si svelava e mi abbandonava. Adesso vedevo e capivo che non c'è niente di meno ad esser un inadeguato tarassaco e niente di più nell'esser un candido giglio risplendente di adeguatezza.
Così l'odio verso la vita mi abbandonò e iniziai a gioire di esser giallo e buono da mangiare e di diventar soffione per far divertire i bambini e leggero, trasportato da un bisbiglio... 

Sembra che il nome tarassaco derivi dal greco tarasseo che significa IO GUARISCO...
#712
Citazione di: sgiombo il 25 Luglio 2018, 13:56:13 PM
Citazione di: Jean il 24 Luglio 2018, 17:44:17 PMLa figura del sapiente a cui buddhismo zen e Nietzsche sembrano riferirsi è ormai chiaramente delineata: egli è amorevole nei confronti di tutte le cose e di tutti gli esseri, ma non per dovere, bensì per virtus, per esuberanza di gioia e amore, ossia per potere; egli è saggio non per dottrina, ma per esperienza, per un'attenzione di uguale intensità per le grandi e anche per le piccole cose; in ogni luogo e in ogni circostanza è padrone di sé, fuori di ogni pregiudizio e da ogni fede... https://nowxhere.files.wordpress.com/2015/04/pasqualotto-nietzsche-e-il-buddismo-zen.pdf "Esiste, probabilmente, una curva, una traiettoria stellare immensa e invisibile di cui le nostre strade e mete tanto diverse possono costituire piccoli tratti..." Cordiali saluti Jean
CitazioneMannaggia, questa citazione incrina un po' il mio desiderio di leggere Pasqualotto. Ma lo leggerò, perché la mia fiducia nei consigli di Sariputra non ne é invece incrinata minimamente (come anche un fuoriclasse può talora sbagliare un calcio di rigore, così anche un autore valido e interessante può fare qualche affermazione errata).

G.Pasqualotto è una personalità filosofica 'complessa' direi. Nasce come neomarxista ( studia Adorno e scuola di Francoforte). Si interessa e si occupa poi del pensiero di Nietzsche (nessuno è perfetto... ;D ). Insoddisfatto degli esiti del pensiero occidentale, e in cerca di nuove ispirazioni, si rivolge ad Oriente e in particolare approfondisce il pensiero buddhista e la filosofia giapponese (Nishida Kitaro in primis).

"Dalla fine degli anni Ottanta è stato il primo pensatore italiano a elaborare la valenza teoretica di una filosofia come comparazione, distinguendola da un mero esercizio comparativo di pensieri appartenenti ad ambiti geo-filosofici differenti. Il suo pensiero ha trovato echi e possibilità di dialogo con filosofi italiani, come Giuseppe Cacciatore, Giuseppe Cognetti, Giovanni Leghissa, e stranieri come Raul Fornet-Betancourt, Heinz Kimmerle, François Jullien, Ram A. Mall, Ryōsuke Ōhashi, Raimon Panikkar, Georg Stenger, Franz Wimmer." fonte Wikipedia
Personalmente lo trovo molto interessante proprio per questo spirito di comparazione tra pensiero dell'Occidente, che è in crisi, e quello dell'Oriente ( che ci andrà... :( )e sicuramente per la sua notevole conoscenza del buddhismo anche se...percependo la sua mancanza di pratica meditativa...è più un approccio da intellettuale che non da buddhista praticante.
Infatti penso che un arhat buddhista non si definirebbe un 'sapiente'... ;D  
Lo consiglio per questo.
#713
Mah!...A pensarci direi sempre l'asino Anselmo, il sommo filosofo, senza ovviamente far torto a tutti gli altri che si son scervellati lungo il corso dei secoli.
Alle mie domande , anche a quella che mi rode di più, avrebbe risposto sicuramente con un gran raglio, il cui eco sarebbe risuonato giù , nella valle.
Purtroppo Anselmo se n'è andato da un pò, portandosi seco il suo segreto.
Il ricordo dei suoi grandi occhi umidi, molestati dalle mosche, ancor mi strugge l'animo.
In queste sere afose colmate dal chiarore della luna era solito uscir lentamente di stalla
e fermarsi cheto sotto il grande moraro
riposando nella frescura.
Molto mi ha insegnato l'osservarlo...
ho visto la vanità degli artifizi.
#714
Citazione di: sgiombo il 24 Luglio 2018, 09:47:11 AMGrazie, Sari! (E grazie anche a Ercole che ti ha dato lo spunto). Quando torno dalle imminenti ferie mi procuro qualcosa di Pasqualotto (sempre da te segnalato nel forum; a proposito, con quale libro mi consigli di cominciare?) e anche La visione del Dhamma di Seigmud Feniger. Penso che ogni età (anche tarda o forse meglio, nel mio caso, decrepita) sia buona per cominciare a cercare di colmare le proprie lacune culturali.

Di Giangiorgio Pasqualotto ti consiglio "East & West- identità e dialogo interculturale" - Marsilio editore, premio "Siracusa" per la filosofia 2003/04. Se poi lo trovi di tuo interesse puoi continuare con altri più "specialistici" dello stesso autore.
#715
Difficile estrapolarne quattro. Forse:

Siegmund Feniger (la visione del Dhamma) - Dostoevskij (tutti i romanzi) - l'asino Anselmo (Il ragliare come modalità espressiva dell'essere nella società liquida- Riflessioni di un asino inadeguato) - la signora Uccia (Lacrime e cipolle-Riflessioni su Dio).
#716
cit.InVerno:
Avete mai sentito un amputato a cui ricresce una gamba per miracolo?

A dire il vero io l'ho sentito.
Anno 1637, fine luglio, Miguel Juan Pellicer, un poveraccio di vent'anni che lavora come bracciante agricolo, si trasferisce da Calanda alla cittadina di Castellon de la Plan, vicino a Valencia.
Mentre sta trasportando della merce con un carro a due ruote, forse per un colpo di sonno, cade e una ruota gli passa sopra una gamba, fratturandola.
Il giovane viene portato all'ospedale di Castellon e poi a quello di Valencia. La situazione però è critica. Miguel però vuole salvarsi la gamba e farsi curare a Saragozza.
Il viaggio dura 50 giorni e, durante il tragitto,il giovane si ferma al santuario della Madonna del Pilar. Prega e si raccomanda per l'operazione .
Arrivato a Saragozza, la gamba è ormai in cancrena.
Il professor Juan de Estanga, insieme ai colleghi, constatata la gravissima situazione, decide di amputare la gamba.
Come prescritto dalla legge, l'arto amputato viene sepolto in apposito settore del cimitero dell'ospedale.
Miguel inizia un difficile periodo di convalescenza, perde ovviamente il lavoro e sopravvive chiedendo l'elemosina. Si vergogna di tornare a casa dai famigliari. Si unge spesso il moncone con acqua benedetta.
Nel 1640, don Giuseppe Herrero, curato di Calanda, lo convince a tornare a casa dai suoi, assicurandogli il loro affetto.
La sera del 29 marzo, dopo la misera cena, va a dormire su un giaciglio di paglia perché il suo letto era stato 'affittato' da un forestiero.
Durante la notte, la madre va a trovarlo con una lampada ad olio e "dopo aver percepito un profumo mai sentito prima" vede che Miguel non ha più un piede solo, ma due, messi "a cruzados", come dirà al processo istituito.
Il figlio sostiene di aver sognato di trovarsi al santuario del Pilar e che la Madonna lo aveva guarito.
Scompiglio nel paese e poi in tutta la regione.
La gente accorre da ogni dove per vedere la gamba ricresciuta.
Il giudice di Calanda, assistito da due chirurghi, redige un rapporto completo che invia ai superiori.
Viene inviato il notaio reale Miguel Andréu che redige un rogito dopo aver ascoltato e verbalizzato la testimonianza giurata di dieci persone.
L'autorità comunale istituisce un'inchiesta formale per verificare la veridicità del fatto.
Dai resoconti la gamba 'nuova' appare essere la stessa amputata due anni e mezzo prima, la si riconosce per cicatrici preesistenti.
Viene inviata una squadra per riesumare la gamba amputata e sepolta nel cimitero dell'ospedale di Saragozza.
Scavata la fossa la si trova vuota.
Durante il processo vengono verbalizzati ventiquattro testimoni, scelti tra i più attendibili (chirurghi che hanno eseguito l'amputazione, personale dell'ospedale, testimoni).
Questo è definito, in assoluto, il 'miracolo' più documentato della cristianità.

Nessun commento da parte mia. :o
#717
Ma facciamoci una risata, perdio! ...Anzi pernicce!  ;D  ;D





Neppure le femministe l'hanno capito!  :o
#718
Citazione di: Phil il 21 Luglio 2018, 19:56:29 PM
Citazione di: Sariputra il 21 Luglio 2018, 18:02:57 PMSiccome, per carattere, non mi piace adeguarmi al coro dei peana, presento interventi di critica verso una posizione che ritengo "sbilanciata" e non del tutto obiettiva . Ossia una posizione che tiene in conto solo una parte del pensiero del nostro e non tutto l'insieme.
Curiosamente, sospetto sia lo stesso motivo per cui mi ritrovo a fare l'avvocato di Nietzsche in un topic dove alcuni (pur conoscendolo poco) lo "sconsigliano" e lo dipingono come (sintetizzando) un "obbrobrioso nazista dalla moralità mutilata che ha scritto letame". Per quel poco che l'ho studiato, due paroline di riabilitazione mi sento proprio in dovere di concedergliele ;D P.s. Non a caso, nei topic nietzschiani, dove si parla di lui più seriamente, mi sono limitato perlopiù a leggere, non certo per venerarlo in silenzio, ma per imparare qualcosa da chi lo conosce meglio di me... qui, comunque, imparo il valore di non commettere leggerezze metodologiche per motivi ideologici (e ringrazio chiunque mi abbia dato questa lezione :) ).

E' tuo sacrosanto diritto difendere un autore che ritieni interessante filosoficamente. Ma è pure un sacrosanto diritto anche il poterlo criticare. Poi si tratta di valutazioni soggettive. Tu ritieni che si possa soprassedere a certe affermazioni e che si debba guardare ad altro e io invece che quelle affermazioni inficiano il valore dell'altro. Sono punti di vista...

Sulle leggerezze metodologiche non saprei cosa dire , visto che non posso certo valutare la vostra competenza in materia in rapporto alla mia, specialmente nei brevissimi post di un forum. E' chiaro che è un autore che divide profondamente, probabilmente proprio per il linguaggio che ha usato, e non penso di sbagliare sul fatto che pure i suoi più accaniti sostenitori ne convengano su questo...
E' un autore pieno di contraddizioni e di "autofraintendimenti" , logico che divida, anche pesantemente.
Nei topic nicciani suppongo non ci sia molta partecipazione dei suoi detrattori... ;D
Ciao
#719
Citazione di: Phil il 21 Luglio 2018, 17:46:59 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 21 Luglio 2018, 17:19:46 PMCon Nietzsche è lo stesso: è una sega di filosofo,
Chissà come mai lo intrufolano sempre di soppiatto nei libri di filosofia, e persino fra i più rilevanti... questi storici della filosofia sono proprio incompetenti! ;D
Citazione di: Carlo Pierini il 21 Luglio 2018, 17:19:46 PMInfatti non sono deplorevoli per tutti quelli che soffrono della stessa mutilazione soggettiva ( ;) ) di Nietzsche: l'assenza di scrupoli etici (disonesti, truffatori, mafiosi, nazisti, stupratori, sfruttattori, ecc., oppure gente sciocca e superficiale che non è in grado di capire la mostruosità del suo pensiero).
Allora forse dovremmo bandire i suoi libri, bruciarli tutti, perpetrano il male in terra... e io che parlavo di ermeneutica ;D [nota autobiografica] La vita è davvero strana, chi l'avrebbe mai detto che mi sarei ritrovato un giorno a difendere il valore filosofico, fra tanti autori, proprio di Nietzsche...

Siccome, per carattere, non mi piace adeguarmi al coro dei peana, presento interventi di critica verso una posizione che ritengo "sbilanciata" e non del tutto obiettiva . Ossia una posizione che tiene in conto solo una parte del pensiero del nostro e non tutto l'insieme. Il mio interesse è solamente quello di presentare la parte che sempre si 'occulta', che 'dà fastidio', che si preferirebbe non dire, su cui si sorvola con 'arrampicate sugli specchi' interpretativi... L'ho fatto già nelle discussioni dell'amico Garbino e di G.demetr ( suscitando lo sdegno e l'ira di quest'ultimo... ;D  ;D )e lo faccio ora. Il 'processo' chiamato Nietzsche non c'è più, s'è dissolto, s'è trasformato. Vediamo tutti i tratti in cui si è manifestato questo 'processo'...ossia smitizziamo.
Per sostenere i tratti ritenuti positivi mi sembra non manchino le forze, nel forum... ;D
Ciao
#720
 cit. Phil
Sono fiducioso che tutti i signori che hai citato abbiano letto più di qualche frammento o di un paio di testi di Nietzsche... per cui la loro interpretazione non è certo basata su "poco" (che era ciò che criticavo).

Ma presumo senz'altro di sì. Non credo che gente come Losurdo vada a scrivere un tomo su N. senza essersi documentato e aver letto senz'altro più di "poco"...

Su Heidegger: per come lo conosco, credo che per apprezzare il cuore teoretico della sua filosofia, sia irrilevante se poi l'uomo fosse nazista e un gran para...fulmine  
In generale, intrecciare biografia dei filosofi e la loro filosofia è sempre una procedura molto delicata (per quanto avvincente): si rischia di scadere nel gossip caricaturale (Socrate pederasta, Nietzsche pazzo, Kierkegaard depresso, Schopenhauer misogino e misantropo, etc.) svalutando quanto "professionale" e rilevante sia stato l'apporto filosofico.


Però quello che sei condiziona e forma il tuo pensare, è qualcosa che affermi di solito anche tu, no? O pensi che la filosofia sia "asettica"? Sei pessimista? Ecco che la vita è solo sofferenza...(Schopenauer)...

Ribadisco: non voglio fare l'apologia di Nietzsche, ma preferirei che se ne parlasse su buone basi di conoscenza (così imparo qualcosa di fondato, egoisticamente parlando 

E' giusto che se ne parli su "buone basi di conoscenza", ma non possiamo neanche dire che solo quelli che ne parlano bene sono quelli che hanno le "buone basi di conoscenza"...sarebbe leggermente 'tendenzioso' non ti sembra?... :)

Ad esempio, non lo conosco abbastanza per giudicarlo in toto, tuttavia, per quello che mi ha dato da riflettere, pur non concordando sempre e non amando affatto il suo stile enfatico-autobiografico, lo consiglierei 

Io, se ho tempo, leggo di tutto. Ho letto anche N. ( anche se non tutto, perché non ce l'ho fatta :( ...) e invece lo sconsiglierei, specialmente ad un giovane, soprattutto  perché, oltre a quello che scrive, per come lo scrive. Lo stile 'profetico' è francamente insopportabile...in questo concordo con te   :)


cit. Sgiombo
L' ottimo Sari ha molta più pazienza di me (e lo ringrazio perché contribuisce ad evitarmi, senza perdere proprio nulla che meriti la mia attenzione, di sorbirmi quella robaccia).

Più che di pazienza si tratta di 'istinto di sopravvivenza'. Sai, quando ho cominciato a leggere che, secondo N., bisogna eliminare tutti i malaticci, i deboli e i "venuti male", ed essendo io un perfetto esemplare di quel tipo di umanità derelitta e malaticcia, sostanzialmente inadeguata a far "esplodere" tutta l'energia e la potenza nicciana, mi son reso subito conto che mi trovavo di fronte ad un mortale pericolo... ;D ;D 

Scherzo...(ma non tanto!)... :'(

Namaste a tutti (forti e deboli) !