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Messaggi - Jacopus

#706
Tematiche Filosofiche / Re: L'orrore e la verità
12 Novembre 2023, 23:47:17 PM
Mettiamola in questi termini. Inizialmente c'era il "Sì" biologico/istintivo (Phil). Poi attraverso millenni di pensiero, dalle grotte di Lascaux in poi, l'uomo ha scoperto il "No". Chiamiamolo "No" originario. Il rimedio a quel No, fu il "Sì" della Metafisica che però non resse al nuovo modello della scienza empirica, che propagò il "Sì" tecnico ( la tecnè di Severino). Quel Sì aveva però un successore nel "No" nichilista, poiché nessuna tecnè sarà mai in grado di spiegare e far accettare i nostri limiti, che destano "orrore". Non resta che trovare nella storia dell'uomo, quei "Sì" che superino la metafisica e la tecnica. La mia predilezione per il Si è di natura pratica. Solo attraverso il Sì, per quanto limitato, possiamo mantenere viva la speranza e restare fedeli al sapere aude di Kant e al suo maestro, Ulisse. Il no è cibo per menti contemplative e di solito contente della loro vita e che trovano nel No, un motivo di piacevole attività, come quella indicata da Lukacs, che le aveva domiciliate presso l'Hotel Abisso. Sinteticamente e retoricamente: il no è otium, il sí è negotium.
#707
Attualità / Re: Il caso Indi Gregory
11 Novembre 2023, 18:53:02 PM
A livello giuridico (ma qui servirebbe Eutidemo  ;D) c'è una legge piuttosto recente del 2018, che disciplina il fine-vita (cosiddetto testamento biologico), grazie alla quale ognuno di noi può stabilire se vuole o non vuole un accanimento terapeutico, in caso di malattia a cui si potrebbe sopravvivere solo grazie a macchinari e procedure invasive (lo stato vegetativo è il caso classico).

https://www.associazionelucacoscioni.it/notizie/comunicati/testo-della-legge-sul-testamento-biologico-approvato

Credo che questo sia il caso in questione. Il bambino senza macchinari, morirebbe. Essendo un minorenne, la legge stabilisce che sono gli esercenti la responsabilità genitoriale a doversi far carico della decisione. Quindi nessun Tribunale deciderebbe. Al massimo il Tribunale potrebbe aprire un fascicolo e nominare un giudice tutelare, vista la delicatezza della questione, in modo tale da poter fornire tutte le informazioni necessarie alle parti e a considerare prioritariamente l'interesse del bambino. Nessun tribunale però potrebbe stabilire con sentenza, l'interruzione delle attività sanitarie che servono alla sua sopravvivenza.
Rispetto al diritto all'eutanasia, invece, non c'è alcun diritto sancito attraverso la legge e chi aiuta la persona che vuole togliersi la vita continua ad essere perseguito penalmente. Vi è stata però una importante sentenza della C. Costituzionale, che scrimina il reato di "aiuto al suicidio", quando siano presenti quattro condizioni: patologia irreversibile, grave sofferenza fisica e psicologica, dipendenza dal trattamento sanitario per la sopravvivenza, capacità di prendere decisioni consapevoli.
Trattandosi di una "semplice" sentenza, però, vi sono due conseguenze rilevanti. La prima riguarda la possibilità che possano essere sempre intentati processi penali contro chi aiuta il suicidio. Sicuramente il processo ha buone possibilità di chiudersi con l'assoluzione se sono rispettate quelle condizioni, ma in Italia si trova sempre qualche pubblico ministero che ha tempo e voglia di costruire un processo, magari per giungere ad una nuova sentenza costituzionale. In secondo luogo, non essendo normata, l'eutanasia non è regolamentata a livello ospedaliero, e pertanto si assiste ancora ai viaggi verso i paesi che lo consentono con procedure stabilite per legge, ma che richiedono un ulteriore sofferenza psicologica e una spesa economica non indifferente.
Inoltre restano fuori da questa regolamentazione tutti quei casi di grave menomazione neurologica che non presuppongono per la sopravvivenza l'uso di macchinari salvavita. Potrebbe esserci chi, in stato di demenza senile o Alzheimer o Parkinson, desideri morire, ma questo attualmente, in Italia è perseguito penalmente.
#708
Se si dovesse giudicare relativamente all'influsso di una singola persona nella storia dell'umanità nel suo complesso, allora piazzerei Galileo Galilei al primo posto e Dante Alighieri al secondo. Al terzo posto, meritato, Leonardo. Nella lista manca almeno un altro fondamentale tassello della storia occidentale, che si chiama Nicolò Macchiavelli: con lui si separò in senso moderno, potere e sacro. Si potrebbe dire che Galilei, Leonardo e Machiavelli sono alcune delle figure più importanti, a livello mondiale, del passaggio dal medioevo alla epoca moderna. Dante è invece la summa irraggiungibile dello stesso medioevo.
Un'altra riflessione deriva da questa personale classifica. Machiavelli, Leonardo e Galilei  sono tutti nati tra la metà del '400 e l'inizio del '500, e ovviamente non sono soltanto l'espressione di un genio individuale. C'è anche quello ma c'è soprattutto la società rinascimentale italiana, la seconda age d'or di noi italiani, dopo l'epoca romana. Infatti in quel periodo non vi furono solo quei geni ma talmente tanti altri che evito di fare la lista.
La chiesa cattolica apostolica romana, interromperà quell'età d'oro, prima militarmente con la lega di Cambrai, impedendo a Venezia di unificare l'Italia nello stesso periodo in cui ciò avveniva in Francia, Spagna e Gran Bretagna e poi culturalmente con la Controriforma.
#709
Tematiche Filosofiche / Re: Il perfetto vivente.
09 Novembre 2023, 08:07:50 AM
In Theatrum philosophicum, un breve saggio di Foucault del 1970, è scritto: "per liberare la differenza occorre un pensiero senza contraddizione, senza dialettica, senza negazione: un pensiero che dica sì alla divergenza, un pensiero affermativo il cui strumento è la disgiunzione. Un pensiero del molteplice disperso e nomade". Questo è un approccio alla verità che lascia spazio a possibili derive nichiliste  , ma che chiude la porta in faccia ad ogni grande inquisitore, laico o sacro che sia.
#710
Tematiche Filosofiche / Re: Il perfetto vivente.
08 Novembre 2023, 17:33:09 PM
La verità era originariamente connessa al desiderio di immortalità dell'uomo. Poi è diventata più banalmente uno strumento efficace di osservazione e un ideale della misurabilità. In questo senso si è tolta la veste metafisica e ne ha indossata una fisica. Questo processo ha reso possibile l'enorme successo della tecnè a discapito della praxis, che è rimasta orfana di ogni verità, dopo la caduta di quella marxista, che appare comunque anche ora, quella che più si è avvicinata alla ricongiunzione delle due verità (quella tecnica e quella etica) ed anche per questo conserva il suo fascino.
#711
Tematiche Filosofiche / Re: Il perfetto vivente.
08 Novembre 2023, 09:04:08 AM
CitazioneE sia, niente voli iperuranici. Si tratta di usare un dio o una tradizione religiosa per creare fratture al narcisismo dell'odierna civiltà. Le tradizioni rendono abitabile il mondo. Il pensiero moderno invece, confutandole, assolutizza la trasformazione, la tecnica, il lavoro. Tutto il resto sono favole.
Ti faccio i complimenti Koba. Hai uno sguardo filosofico e un robusto retroterra di letture.
Questo passo però non mi trova d'accordo. Si tratta del solito sguardo medioevale dell'uomo che cammina in avanti con la testa rivolta al passato. Un male (la modernità priva di anima e tradizioni) non si supera adottando un male più antico (monoteismo). Penso che in questo mood sia individuabile una struttura di pensiero di tutti gli esseri viventi, che tendono a ripercorrere gli stessi sentieri, poiché sono conosciuti (risparmio cognitivo) e hanno permesso la sopravvivenza (fino a prova contraria). Bisognerebbe invece avere il coraggio di trovare nella boscaglia del pensiero i "sentieri interrotti" come suggeriva Heidegger e, prima di lui, Flaubert, quando vagheggiava come età dell'oro, quell'epoca fra Cicerone e Marco Aurelio, durante la quale gli antichi dei erano scomparsi e il Dio Cristiano non si era ancora fatto vivo, con il suo potenziale.
In secondo luogo, siamo sicuri che il cristianesimo e la modernità siano agli antipodi? Al contrario io penso che siano invece uno il padre dell'altra.
#712
Attualità / Re: Il nuovo kippur
07 Novembre 2023, 09:28:06 AM
Citazione di: Pio il 07 Novembre 2023, 08:52:32 AMMa la droga non è la ricerca di paradisi artificiali? Sempre là si casca. La realtà non ci piace e cerchiamo forme alternative di realtà, più piacevoli seppur transitorie. Allora la droga come la religione diventa fuga, come il sesso, le fiere, i mercatini o i SUV. In definitiva ogni cosa è fuga dalla morte, sia inventando che negando. È solo CONSOLAZIONE. Non c'è niente di male nel consolarsi (consolate gli afflitti.cit.) purché esserne consapevoli.
Non tutte le consolazioni sono uguali e non tutte le consolazioni vanno provate per poterne dare un giudizio competente, altrimenti per poter giudicare un omicida dovrei compiere un omicidio o per capire che è scorretto buttare fazzoletti usati in terra, dovrei prima buttarne un pò. Qui potrebbe iniziare un lungo discorso...
#713
Tematiche Filosofiche / Re: Pensieri e parole.
07 Novembre 2023, 01:28:58 AM
Penso che la prima conseguenza è quella di    poter considerare la relatività del nesso linguaggio e mondo rappresentato dal linguaggio. La presenza di più mappe linguistiche è la constatazione concreta di un mondo multiculturale, impossibile da definire da un unico punto di vista. Un grandissimo assist, quindi, contro ogni visione autoritaria e monistica del mondo. Il mondo acquista la sua ambivalenza pluriermeneutica a partire dalla diffusione della conoscenza dei linguaggi. Inoltre è un grande strumento di pace. Conoscere una lingua straniera ci rende meno incline a considerare nemici i parlanti originari di quella lingua. Su tutti poi, il linguaggio musicale, eccezionale passepartout della connessione e della pace fra gli umani.
#714
C'è un libro fondamentale su questo argomento, cioè della consapevolezza della propria salute solo quando la si è perduta, ed è La Montagna Incantata di T. Mann.
#715
Tematiche Filosofiche / Re: Il perfetto vivente.
04 Novembre 2023, 16:34:56 PM
Citazione di: Koba II il 04 Novembre 2023, 16:16:47 PMLa ricerca della perfezione è un lavoro. L'essere umano perfetto, il moralista compiuto, in effetti assomiglia ad una macchina. O ad un lavoratore modello, il quale appunto, non ammettendo deviazioni rispetto al proprio scopo supremo che è la produzione, non differisce agli occhi dell'alieno da un processo naturale di tipo geologico.
Il che suggerisce che per essere veramente umani ed evitare così di essere confusi per dei minerali ci si dovrebbe dedicare a cose che non siano la ricerca della verità, il perfezionamento morale, la manipolazione tecnico-scientifica della materia, la produzione, la comunicazione.

buongiorno Koba. Inquietante la tua firma. Le cose che non siano la ricerca della verità...ecc., potrebbero essere "cose artistiche"?
#716
Attualità / Re: Il nuovo kippur
02 Novembre 2023, 22:47:45 PM
Vedi Inverno, anche qui esamini un processo culturale importante ed anche piuttosto controverso. Alcune riflessioni a ruota libera (così mi chiarisco anch'io).
1) la democrazia non si può imporre. Lo hanno già ampiamente dimostrato Bush Senior and Junor. Quindi protestare contro i tiranni ha poca efficacia. Piuttosto è vero il contrario. Proprio perché fondata sulla libertà la democrazia è più fragile della tirannia e serve manutenzione, perché a differenza delle ideologie "alpha", dove vige il binomio dominatore/dominato, "teoricamente", in democrazia si abolisce il principio del "solo uno può vincere", che però resta sempre lì "all'ombra delle democrazie in fiore".
2) la democrazia ha le gambe. Gli abitanti del mondo, a parità di condizioni tendono a preferire luoghi dove si è liberi o tendono a far implodere i sistemi dov'è questa libertà è assente. Non ovunque e non sempre, ma il processo di liberalizzazione dell'umanità dal 1789 ad oggi, è impressionante. Almeno per quel miliardo di umani che vive in quella dimensione un po' astratta, definita "Occidente". Questo percorso che dura da più di duecento anni tendiamo a rimuoverlo, ma è ormai fortemente strutturato e implica anche la possibilità di criticare sè stesso.
3) la democrazia è come la parte superiore del corallo, più fragile della parte sottostante ma più fulgida e bella. Al di sotto della democrazia, permane sempre il mondo della tirannia, che è innervato dentro di noi, fin dai tempi che girovagavamo in branchi e dovevamo per forza sottometterci al maschio alpha per sopravvivere. Un po' come al di sotto dell'uomo civilizzato ed educato, permane sempre la tendenza a regredire attraverso comportamenti violenti, egoisti, prevaricando gli altri.
4) resta sicuramente il rammarico per non riuscire mai a raggiungere una qualche forma di giustizia, di fronte ai tanti morti dimenticati di guerre e faide meno celebri di quella Israelo-palestinese.
5) e resta anche inevasa la domanda se questo sistema fragile (la democrazia) sia in grado di sostenere le sfide del futuro, poiché non ho la sicumera di considerarla il punto di arrivo dei sistemi politici umani. Il futuro potrebbe ancora una volta essere appannaggio del tiranno orientale. A noi non resta che rimanere fedeli all'insegnamento ellenistico. Non possiamo combattere la tirannia persiana, diventando a nostra volta tiranni.
#717
Attualità / Re: Il nuovo kippur
02 Novembre 2023, 19:54:29 PM
Inverno. Tocchi delle questioni importanti e reali. Ci sono effettivamente tante di quelle guerre fra babbuini e macachi, che muoiono come mosche e noi neanche lo sappiamo. Però i galloni da stato democratico uno se li deve anche meritare. Se invece è solo un paravento allora è normale che ci si indigni. Da Hamas non mi aspetto granché, così come non mi aspetto granché da Putin. Ma da Israele o dagli USA mi aspetto appunto dei parametri diversi da quelli della tirrannìa. Forse sarebbe giusto indignarsi per tutta l'umanità, ma ne avremmo le forze, il tempo oppure semplicemente ci interessano le guerre vicine, perché potenzialmente più rischiose per noi? In ogni caso per terminare qualsiasi ciclo di violenza occorre venirsi incontro, capire le ragioni, l'uno dell'altro per non cadere nella spirale della legge barbaricina, che sembra invece ancora molto in forma, anche fuori della Sardegna.
#718
Attualità / Re: Il nuovo kippur
02 Novembre 2023, 17:12:10 PM
Faccio presente che l'esercito israeliano è direttamente o indirettamente responsabile della morte di migliaia di bambini, anche in luoghi come la Cisgiordania dove non è avvenuto alcun attacco di Hamas. In Cisgiordania, dall'inizio dell'anno sono morti 28 bambini palestinesi per mano di Israele, mentre a Gaza sono ormai più di 2000. Insomma è la solita legge già applicata dalla Wehrmacht: "per ognuno dei nostri, 10 dei loro" (ma forse qui i discepoli hanno superato i maestri, visto che il rapporto ormai è superiore a quello di 1 a 10).
#719
Attualità / Re: Il nuovo kippur
02 Novembre 2023, 14:06:16 PM
CitazionePatetica e disgustosa scelta lessicale, "aree liberate" dalla nientepopodimeno che "Resistenza" maiuscolo (l'ANPI ha preparato le coccardine sta volta?). A volte basta tanto così per sputtanarsi da soli e far capire, anche a chi non ha strumenti per verificare ciò che viene scritto, che di imparzialità ve ne è ben poca, e che quindi conviene chiudere la pagina. Non so chi non so dove non mi ricordo, ha tirato fuori Mandela per l'assonanza con l'apartheid sudafricana, niente di più assurdo: Mandela indicò chiaramente che gli unici atti disponibili alla resistenza erano di sabotaggio e che le vite umane andavano rispettate fatto salvo per l'autodifesa. Non è questione di bon ton, è questione che Mandela ha vinto la sua lotta e Hamas la perderà, è questione che a Mandela si intitolano le piazze e ad Hamas gli obitori, e il motivo è molto semplice: ad Hamas non frega niente della Palestina, come scritto nella sua "costituzione" al primo articolo, è interessato al massacro degli israeliani, ndocojo cojo.
Ciao Inverno. Non ho voglia di riguardarmi 16 pagine di discussione, ma è possibile che il paragone Sudafrica-Israele l'abbia tirato fuori il sottoscritto. La situazione è ovviamente diversa da molti punti di vista, ma lo sfondo è quello di una distinzione netta fra "popolo eletto" e "gli altri". Bisognerebbe ricordare come agli ebrei scampati dai campi di sterminio, invece di donare le case dei tedeschi o degli italiani, furono donate le case dei palestinesi, a cui furono confiscate, con accluso "invito" ad andare a vivere nei campi profughi.
La differenza sostanziale con il Sudafrica fu che lì, i bianchi (anche a causa della percentuale demografica molto bassa, rispetto ai neri) presero consapevolezza delle azioni orrende che avevano commesso, mentre gli israeliani, in perfetto stile manicheo, continuano a invocare la "guerra contro il male" (ma guarda un pò, che creatività!). Bisognerebbe, proprio perchè la situazione è analoga, guardare a quegli esperimenti che si rifanno alla "Commissione per la Verità e la riconciliazione" di Mandela e D. Tutu, che non sono assenti neppure in Israele-Cisgiordania, ma sono praticati da una minoranza della società arabo-israeliana, mentre in Sudafrica divennero un movimento imponente e di massa, con bianchi che avevano ucciso neri per strafottenza e che piangevano come bambini di fronte ai loro parenti. Tutto sta nel riconoscimento dell'altro, nel superamento degli stereotipi, nel dirsi che non esiste un male ed un bene tutti da una parte (polarizzazione). In tutto ciò anche la lotta alle diseguaglianze, senza voler far miracoli, ha il suo peso perchè quelle diseguaglianze, in una situazione già così conflittuale, sono benzina gettata su una foresta colpita dalla siccità.
#720
Attualità / Re: Il nuovo kippur
01 Novembre 2023, 17:23:59 PM
Personalmente "aborro" sia qualsiasi religione monoteista (ebraica, cattolica o mussulmana, fa poca differenza, forse quella cattolica è la meno peggio, perchè ha conservato qualche vestigia pagana), sia la violenza israeliana, che quella degli integralisti islamici. E' evidente che qui, "il più pulito cià la rogna". Non bisogna stare per forza dalla parte di qualcuno, se non c'è nessuno che condivide i miei valori. Ed in ogni caso bisogna sempre ricordarsi che non tutti i mussulmani sono integralisti barbuti, così come non tutti gli israeliani sono sanguinari uccisori di bambini. Penso che dal vertice delle società, sia islamiche, che occidentali, nasca l'intenzione di coagulare il risentimento su questioni religiose, etniche e culturali, per nascondere il vero abominio dei nostri tempi, la profonda disparità di possibilità economiche, che diventa disparità di opportunità di crescita, di consapevolezza, di riconoscimento dell'altro, di vita dignitosa.