Bisognerebbe sperare ancora ma per essere reale quella speranza dovrebbe essere pratica e quindi "faticosa". Significherebbe abolire privilegi e consumi e quindi rovesciare il mondo manipolatorio che descrivi al punto due, che rappresenta molto bene la nostra condizione. La rinuncia alla speranza è collegata non tanto ad una saggezza superiore ma ad un sentimento di profonda angoscia.