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Messaggi - Socrate78

#706
Come mai è opinione così diffusa quella secondo cui la solitudine per l'essere umano sia un male terribile mentre la compagnia sia la condizione in assoluto più apprezzabile? Io non trovo, almeno per la mia esperienza, che sia così. Certo sto in genere abbastanza bene con gli altri, ma è la solitudine a darmi un senso maggiore di libertà e a stimolare la mia riflessione anche a livello filosofico, a permettermi di coltivare i miei hobby con la massima libertà ed efficacia.  Quindi, facendo un'attenta analisi, direi di essere di indole piuttosto solitaria anche se non a livelli estremi.I vantaggi della solitudine sono molti, innazitutto si evitano tutta una serie di conflitti che il rapporto con gli altri può creare, inoltre ti fa sentire pienamente padrone della tua vita visto che se sei da solo nessuno può minimamente giudicarti o anche solo influenzarti nelle scelte che decidi di intraprendere, farti pressioni in un senso o nell'altro. Inoltre nelle relazioni umane non si è mai sinceri al cento per cento, l'ipocrisia domina i rapporti e non si dice mai veramente quello che si pensa. Gli scrittori, gli artisti, i filosofi, hanno avuto proprio nell'intimità della solitudine le loro intuizioni più efficaci e geniali. Quindi se la solitudine ha tutti questi vantaggi perché la si disprezza? Forse perché in fondo molti odiano la compagnia di se stessi?
#707
Il punto è questo: normalmente quando si parla di diavolo lo si caratterizza pensando sempre a questa o quella religione, eppure non potrebbe essere che invece le religioni siano false ma tuttavia esistere una sorta di diavolo/demoni in una realtà che sfugge comunque alla ragione? In effetti il diavolo, secondo me, potrebbe anche essere interessato nelle sue manifestazioni a dichiarare che una religione (ad esempio la cattolica) è vera, mentre quella musulmana è demoniaca, ma perché agirebbe così? Beh, lo farebbe per seminare l'ODIO, e potrebbe benissimo servirsi delle religioni stesse per usarle come mezzo di divisione!
@Kobayashi: Comunque  L'esempio da te citato, della possibilità di essere crudele contro gli animali improvvisamente contro la tua personalità, non sarebbe di per sé espressioni di possessione demoniaca, poiché ognuno di noi, oltre ad avere una parte psichica consapevole, possiede anche l'inconscio, e quindi tu potresti odiare a livello inconscio gli animali ed ecco che l'episodio da te immaginato avrebbe un senso senza scomodare per forza il demonio, sarebbe un emergere a livello cosciente di dinamiche inconsapevoli.
#708
Sono irrazionali perché rispondono all'esigenza cieca di sopravvivere, ma chi l'ha detto appunto che sia la scelta migliore? Potrebbe certamente esserlo, ma in un'ottica pessimistica  potrebbe perfino essere meglio preferire la morte visto anche che più la vita stessa è lunga più aumentano le possibilità di soffrire per malattie e vecchiaia. Di conseguenza il soddisfacimento di questi istinti configura una lotta che avrà come esito comunque la sconfitta (si morirà comunque), ma allora che cosa ci sarebbe di più irrazionale di iniziare un combattimento che avrà in partenza come esito la perdita? Diceva Eraclito, parlando del sesso, che gli uomini sono stolti perché si affannano a mettere in vita altri condannati a morte, ora certo è un pessimismo terribile, ma non si può negare che ci sia dietro un fondo di verità.
#709
Normalmente (la definizione risale ad Aristotele) si dice che l'uomo è un animale razionale, ma ciò mi sembra davvero molto discutibile o perfino palesemente falso. Infatti se si osserva il comportamento della maggior parte delle persone (mi ci metto anch'io) si nota come esso non sia guidato dalla razionalità, ma dall'istinto, dal gregarismo, in una sola parola dal BISOGNO; bisogno di essere lodati, di non essere rifiutati, e ovviamente di sopravvivere. Ma tutto ciò con la ragione non ha molto a che fare. Tuttavia il fatto che l'emotività sia così forte nell'uomo lo porta anche ad essere facilmente manipolabile, lo vediamo ovunque: la pubblicità, la politica, la religione, si basano tutte sull'emotività per dominare le menti, per renderle succubi alla società dei consumi (pubblicitari) o alle ideologie e alle fedi (politica, religione): se invece fossimo tutti più razionali e logici sarebbe un buon passo verso la libertà. Deduco quindi che la parte emotiva vada progressivamente superata per avere come obiettivo l'ideale della pura ragione, in modo da avere pieno controllo del reale per il nostro utile e non soggiacere ai condizionamenti che lavorano sul subconscio. Anche voi condividete il mio ideale della razionalità pura come vera libertà? O ritenete questa una posizione discutibile e pericolosa?
#710
Attualità / Re:IL PROBLEMA DELLE MIGRAZIONI
30 Giugno 2018, 20:58:41 PM
Il Ministro dell'Interno esalta l'atteggiamento di rifiuto di Polonia ed Ungheria perché ideologicamente anche lui non vorrebbe accogliere nemmeno mezzo migrante, o no? Solo che, essendo per lui molto difficile applicare tale politica al caso italiano, ecco che se la prende con altre nazioni più accoglienti, mostrando grave ipocrisia.
#711
Sì, ma lo sviluppo mentale e il discostarci dalla natura secondo me ci ha resi nello stesso tempo migliori e peggiori. Migliori appunto perché abbiamo prodotto l'arte, la filosofia, il sapere superiore, ma anche peggiori poiché è proprio lo sviluppo mentale a produrre l'egoismo, la volontà di dominare e di possedere. L'IO, prodotto dello sviluppo razionale, divide e non unisce le persone, è come una barriera mentale frapposta tra l'individuo e gli altri e fa in modo che le nostre azioni siano fatalmente indirizzate a noi stessi, anche quando sembrano per gli altri.
#712
Giusto, infatti la maggior parte delle cose che l'uomo fa e per cui si affatica semplicemente non ha un senso logico. Non ha un senso logico lo sport almeno quello agonistico (sì, può sembrare eresia, ma è così) poiché non c'è nessun bisogno di affaticarsi e subire sovente infortuni per un goal o un canestro e ancor di più rischiare di morire per scalare una montagna, e ancor peggio per un incontro di boxe in cui emergono gli istinti violenti peggiori. Dietro quindi la pratica sportiva si nasconde la voglia di primeggiare a scapito dell'altro che viene sconfitto, è un istinto di sopraffazione che viene mascherato da una cornice ludica. Per curare la propria salute basterebbe una sana passeggiata o al massimo una corsa ogni tanto e la moderazione nel cibo per evitare l'obesità. Malattie, infortuni, logorio del fisico che si paga più avanti, tutto questo è lo sport, per non parlare della follia del doping. Secondo me non ha nessun senso nemmeno badare troppo all'aspetto fisico, come se la persona fosse un involucro, una bambola da esporre in vetrina: invece si fanno piercing, tatuaggi, costosi interventi di chirurgia estetica solo per una vanità narcisistica, per nutrire un orgoglio effimero. L'uomo è un essere per molti aspetti innaturale, sono molto più lineari e comprensibili gli animali.
@Viator: In realtà la solidarietà e la cooperazione sono ILLUSIONI, la verità è che l'uomo usa sempre l'altro come mezzo per il proprio tornaconto, se non è un tornaconto materiale si tratta di un qualcosa di emotivo, ma il fine è sempre l'ego, l'altro è sempre mezzo. Si è solidali perché così ci si sente meglio, ma se l'azione solidale non ci desse più piacere chi la compirebbe? Nessuno a mio avviso.
#713
Quale sarebbe allora il messaggio originario di Cristo e che cosa prevederebbe? Sarebbe secondo te un messaggio per soli ebrei? Inoltre tieni conto che Giorgio Jossa, nel suo testo "Il cristianesimo tradì Gesù" sostiene che in realtà le idee di Paolo fossero già presenti nella tradizione della comunità di Gerusalemme e quindi Paolo si limiterebbe a riferire ciò che già circolava, senza inventare ex-novo. Giorgio Jossa non mi sembra uno sprovveduto, insegna storia del cristianesimo e delle religioni antiche presso l'Università di Napoli, mi sembra autorevole come figura e non vedo perché un ateo come Augias che sostiene invece la totale creazione paolina del cristianesimo debba essere più credibile.
#714
........Allora come spieghi tutti i casi riportati con dovizia di particolare da Padre Amorth o da altri esorcisti prima di lui, in cui si documentano casi di gente che manifesta improvvisamente avversione al sacro dimostrando di distinguere senza poterlo sapere quando alcuni oggetti erano benedetti e quando no, che conoscevano tutti i peccati del sacerdote o dei presenti al rito, che contraddicevano il prete quando affermava dei particolari sulla vita di Cristo o di qualche santo dicendo che invece era accaduto diversamente? Ammetterai che è difficile da spiegare.
#715
Ma allora se è così non ci sarebbe NIENTE, né redenzione, né premio per i buoni, non è quindi inutile fare riferimento a Cristo? E poi nessuno ha dimostrato che il Cristianesimo sia stato inventato da Paolo, determinate idee già circolavano, non sono nate dal nulla. La tesi che il cristianesimo sia stato fondato da Paolo di Tarso è tipica degli atei nostrani, Scalfari e Corrado Augias in testa: il professor José Miguel Garcia, che insegna storia del cristianesimo, afferma invece che molti temi ripresi da Paolo circolavano già nella comunità cristiana di Gerusalemme, tra cui il concetto di resurrezione del Cristo e di sacrificio sulla croce per liberarci dal peccato di Adamo.
#716
Come mai in molte religioni vi è l'idea secondo cui Dio giudicherebbe le persone in rapporto alla condotta e ai comportamenti avuti nella vita? A ben guardare si possono fare molte obiezioni riguardo a quest'idea. Infatti se Dio è onnisciente Egli saprà già in anticipo come si comporterà quella persona durante il breve spazio della sua vita in terra e, quindi, la sua condotta farebbe già parte di un piano divino prestabilito: sia il bene sia il male compiuto quindi farebbero parte di una trama già scritta e quindi non si potrebbe nemmeno parlare di colpa, di peccato, ma solo di obbedienza ad un disegno. O non è così?
#717
@Phil: Prova a pensarci un attimo, se si attenuano le differenze culturali in che cosa gli uomini della società multietnica potranno uniformemente riconoscersi? La risposta è semplice, nel culto del dio denaro e della civiltà dei consumi! Di conseguenza il multiculturalismo sarebbe voluto dalle elite economiche che vogliono la globalizzazione economica, in maniera tale da creare un mercato fatto di docili consumatori che possono essere manipolati nei desideri e nello stile di vita, gli immigrati servono poi a questo sistema perché sono manodopera a bassissimo costo, che può essere sfruttata a non finire, quindi è per questo che vogliono l'immigrazione, non certo per un ideale di pace tra i popoli. Tutto è quindi finalizzato al profitto, e il multiculturalismo serve a questo. Trump è spesso criticato per le sue scelte economiche, secondo te per quale motivo? Evidentemente perché mette in crisi un sistema che vorrebbe un libero mercato globale in cui le singole nazioni e ancor più le singole persone non hanno molta voce in capitolo rispetto alle decisioni già prese in determinati ambienti elitari. I veri NO GLOBAL non sono affatto quei soggetti di estrema sinistra che sanno solo rovinare manifestazioni, semmai i veri oppositori alla globalizzazione sono oggigiorno situati a destra nell'arco politico, vedi Le Pen in Francia.
#718
 Forse sembrerò razzista, mi accuserete magari di esserlo, ma io credo che i migranti, a prescindere dalla religione, siano lo strumento inconsapevole di un progetto geniale e diabolico che va combattuto: il progetto si chiama "Piano kalergi" e prevede la sostituzione delle identità dei popoli europei con un "meticciato" culturale in cui non esistono più valori precisi di riferimento, poiché mescolando le culture si ottiene di fatto la confusione delle identità originarie, si relativizzano e quindi si indeboliscono le rispettive convinzioni. Il multiculturalismo è un inganno, ha nel meticciato la sua espressione, e cioè si qualifica per un NON ESSERE PIU', non essere più né cristiano né musulmano, non essere NIENTE in fondo. Ed ecco allora che una popolazione senza valori culturali ed etici di riferimento è più governabile e manipolabile, è lo stesso meccanismo del lavaggio del cervello, si distrugge ciò che c'era prima per immettere nuovi ideali modellati su chi ha il potere.  La Germania è la nazione artefice di questo progetto perché è la sede dei poteri forti, infatti è per questo che la Merkel vuole imporre all'UE una politica comune in cui tutte le nazioni europee accolgono questi migranti, proprio perché i poteri forti politici ed economici vogliono il meticciato per governare meglio i popoli e renderli schiavi. Tutti questi migranti sono il cavallo di Troia che sancirà la distruzione dell'identità culturale europea, ma anche di quella dei migranti se è per questo, si vuole lavare il cervello di ognuno e spogliarlo lentamente delle sue credenze, delle sue certezze divenute scomode.
L'Ungheria è da ammirare come la Polonia per la loro volontà di non accogliere migranti.
#719
Viator, è vero che bisogna ragionare, ci mancherebbe, ma non è nemmeno sicuro che la ragione sia lo strumento sempre più adeguato per raggiungere una comprensione vera del mondo, a volte potrebbe allontanarci dal vero, soprattutto perché noi non ragioniamo quasi mai senza condizionamenti e pregiudizi. Ora, nel caso del diavolo, sicuramente se sei ateo o tendente all'ateismo ne negherai l'esistenza, ma questa negazione non si basa su prove oggettive, ma appunto su un pregiudizio, un presupposto, quello secondo cui non esiste una realtà sovrannaturale. Ma potresti sbagliarti. Vi sono oltretutto anche psichiatri che affermano come determinati fenomeni possano essere ascrivibili ad entità esterne al soggetto, ad esempio una volta ho letto l'intervista ad uno psichiatra che ammetteva le possessioni demoniache, affermando ad esempio di aver assistito a levitazioni o ad episodi di chiaroveggenza, secondo lui non si trattava di follia, ma di altro, poiché egli stesso aveva visitato quei pazienti e non aveva riscontrato segni di psicosi, i segni "strani" comparivano solo se si recitavano preghiere o si faceva nel discorso riferimento al sacro. Al termine dell'intervista disse al giornalista scettico: "Avete mai visto un pazzo che si alza venti metri dal suolo mentre si prega su di lui?".  Vi sono anche casi di atei che hanno cambiato il loro modo di pensare dopo aver assistito appunto per pura curiosità ad esorcismi, forse si saranno suggestionati, ma evidentemente avranno visto qualcosa di anomalo, non trovi?
#720
Mi sembra che il fatto di credere in Dio non comporti di per sé un cambiamento anche nel comportamento della persona verso il prossimo: ci si può convincere razionalmente che esista un Dio o che effettivamente questo o quel profeta sia stato ispirato dal divino, ma ciò non implica anche un cambiamento del cuore, la persona credente può anche continuare a nutrire sentimenti di disprezzo per il prossimo, di invidia, e la fede resterebbe lettera morta, una fredda convinzione intellettuale. Ne deduco che se esiste un Paradiso la semplice fede nel divino non sia un fattore così determinante per accedervi, ma ci voglia qualcos'altro, qualcosa che molti credenti non possiedono a sufficienza, mentre invece alcuni non credenti hanno. Può sembrare sarcastico, ma forsein Paradiso ci sono più atei che cristiani?