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Messaggi - acquario69

#706
Citazione di: Andrea Molino il 02 Luglio 2016, 23:31:40 PM
Ho l'impressione di aver perso di vista il nocciolo della questione cercando di rispondere alle risposte delle risposte delle risposte...

La mia teoria può essere considerata un'ipotesi valida?
Se pensate che ciò che a me sembra sensato, sia ridicolo, potreste fornirmi la vostra risposta alle domande di cui sopra?

al momento a me viene da chiedermi (e da chiederti) come fai a conciliare questo qui sotto..

si vendono 1,3 miliardi di smartphone all'anno, le strade sono piene di zombie che camminano guardando il mondo attraverso un monitor, nei ristoranti ci sono coppie sedute di fronte che comunicano con altri su facebook, le persone si conoscono usando applicazioni...
Perfino tu, io e gli altri del forum stiamo a discutere da casa davanti a uno schermo, invece che al bar davanti a una birra.

(e questo lo condivido al 100%)


con quest'altro:

L'universo in cui viviamo è un perfetto ambiente di realtà virtuale cioè un ambiente in cui un individuo può vivere ed interagire con gli altri individui in modo indistinguibile dal mondo fisico. Per funzionare richiede il supporto di computer, software e interfacce che consentono agli umani di connettersi.
A seconda delle leggi fisiche programmate, è possibile ricreare un ambiente identico a quello fisico come nel caso di quello in cui viviamo noi, ma è anche possibile fornire super poteri, creare esseri fantastici, muoversi alla velocità della luce ecc.

Il ritorno alla realtà fisica dove risiedono i computer che creano l'ambiente virtuale in cui viviamo. Nella realtà fisica viviamo per la maggior parte grazie ad un supporto vitale simile a quello ipotizzato per i lunghi viaggi spaziali e connessi con altro ambiente di realtà virtuale che però segue leggi fisiche che eliminano tutti i limiti dell'umana natura.
Dalla realtà fisica possiamo ripartire verso questo universo, per altre vite che consentono di fare nuove esperienze partendo da potenzialità sempre diverse e vivendo in qualunque epoca.


secondo queste tue ultime considerazioni allora mi viene da pensare che sono proprio gli "zombi" sopra che si ritroverebbero perfettamente integrati in un mondo o universo del genere,così come lo hai appunto descritto...quindi se questi sono "zombi" allora anche tutto il "sistema" risulterebbe insensato,("zombificato" in partenza  :) ) secondo me.

====

a donquixote:
grazie per aver espresso la tua opinione che ti avevo chiesto
#707
andrea molino scrive

Supponi che tra 100 anni un individuo potrà connettersi "al sistema" tramite un'interfaccia neurale ed avere accesso immediato a qualunque informazione dello scibile umano come se fosse già nella sua memoria: non pensi che il suo intelletto (la sua capacità di comprendere le cose) avrà modo di evolversi molto rapidamente?

la domanda non e' rivolta a me..ma rispondo per la domanda in se stessa ma anche perché vorrei sollevare un dubbio
perché mi chiedo se e' di informazioni che abbiamo veramente bisogno,
e se questo inserire o avere maggiori informazioni ci dia effettivamente la capacita di comprensione o se invece non accade proprio il contrario,ostacolando la comprensione stessa..e se non sia percio il caso di considerare che bisognerebbe togliere anziché aggiungere..o in altri termini se e' di informazioni "quantitative",e che riguardano solo il mentale,o se e' di informazioni "qualitative" più ampie che bisognerebbe tornare a recuperare (?)


donquixote scrive 

l'utilizzo di tecnologie avanzate non determina una maggiore "virtualizzazione" del mondo, ma solo una diversa configurazione. Nelle descrizioni della cronologia si fa a mio avviso un po' di confusione fra il virtuale (second life e i "visori" per la realtà virtuale, anche se anche questi mezzi hanni molti limiti, perchè nulla di tecnologico potrà mai rendere più "virtuale" la vita di quanto possa fare l'immaginazione umana)


secondo te (vorrei solo chiederti una tua opinione) non pensi che il virtuale (l'uso digitale,informatico ecc) a lungo andare non finisca per alimentare un tipo di immaginazione che arriva a farci scambiare il reale dal virtuale,alienandoci?
e che più ci connettiamo al virtuale e più ci disconnettiamo dalla vita reale?
#708
Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 15:41:10 PM
Se il 69 del tuo nickname indica l'anno di nascita, non siamo così distanti: il mio è il 71.
Sono cresciuto in campagna e mio padre era del 1919, quindi non solo so cosa significhi vivere in modo "analogico", ma ho avuto la fortuna di ascoltare i racconti di genitori, zii e nonni di un'epoca che nelle zone rurali piemontesi, non era molto dissimile al medioevo...

In generale mi sembra che siamo sulla stessa lunghezza d'onda...
Essendo un informatico, vedo un certo tipo di evoluzione come naturale e forse inevitabile, anche se abbastanza triste.
Forse se le azioni degli umani non fossero costantemente guidate dalla paura, ci si potrebbe evolvere in un'altra direzione...

Comunque mi rendo conto che l'argomento del mio saggio sia abbastanza estremo quindi, solo per evitare equivoci, ribadisco che la sintesi della teoria è la seguente:
L'Umanità, a un certo punto della sua evoluzione, ha iniziato a vivere in un ambiente di realtà virtuale per il 100% del suo tempo,
La possibilità di vivere in eterno e l'assenza totale di difficoltà, hanno eliminato "il senso della vita".
L'Umanità ha quindi sviluppato un sistema che consente agli individui di vivere qualcosa di simile alla vita "fisica" originale, seppure in un universo virtuale.
Al termine di una vita pseudo-fisica, è possibile iniziarne un'altra.
In questo periodo storico, noi nelle nostre vite pseudo-fisiche iniziano a percorrere la fase finale che porta alle virtualizzazione e il cerchio si chiude.

non solo l'eta non e' affatto distante,persino le esperienze di tipo familiare che hai descritto sono molto simili alle mie

ora mi sembrano più chiare anche le tue intenzioni,non solo per provare a trovare delle risposte ma anche per cercare di inquadrare una possibile ipotesi di evoluzione umana,in chiave un po fantascientifica ma che parte pero da valutazioni concrete e realistiche di cio che vediamo si va trasformando in maniera appunto sempre più evidente...la virtualizzazione che arriva a coinvolgere non solo la vita al nostro esterno ma sopratutto dentro di noi...e se non sbaglio dovrebbe essere pressoché simile a quella che avrei fatto anch'io all'ultimo...solo che io mi fermo li mentre tu prosegui e in qualche modo arriveresti a chiudere il cerchio.

per me il senso della vita viene perso nel momento in cui ci si separa dalla natura,intesa come conoscenza universale,e che secondo me equivale ad una chiusura...forse il virtuale in questo senso può essere stato ed e',sia il suo inevitabile sbocco,sia il voler ricreare come conseguenza successiva,quel "paradiso perduto" ma appunto per via artificiale,(confondendo così le cose,se non proprio invertendole) e rimango infatti dell'idea che un paradiso artificiale dev'essere il peggior inferno,come sottinteso dal racconto di Buzzati

cosa intendi esattamente quando dici;
Forse se le azioni degli umani non fossero costantemente guidate dalla paura, ci si potrebbe evolvere in un'altra direzione...
#709
Citazione di: Andrea Molino il 01 Luglio 2016, 10:44:24 AM
Ultima considerazione: se provate a guardare la direzione in cui sta andando la tecnologia informatica, anche se non volete ammetter di essere già "esseri virtuali", dovrete ammettere che stiamo andando verso una vita sempre più virtualizzata...

questo dovrebbe essere infatti assodato e per quanto mi riguarda lo già affermato già da un pezzo...in uno dei miei ultimi post troverai anche dei link che in qualche modo approfondiscono questa tua stessa considerazione,magari non in maniera specifica ma la sostanza arriva anche a questo punto.

non so quanti anni hai,presumo qualcuno in meno dei miei e può darsi percio che tu nel virtuale ci sei già nato e penso che per te sia pure più difficile poter fare dei paragoni,di cosa significa aver vissuto (e magari non solo per sentito dire ) prima dell'avvento del virtuale...certo questo richiederebbe forse più spiegazioni,ma al momento sorvolo
può questa sembrare del resto una considerazione fuori luogo e un po superficiale ma secondo me non lo e' ed e' importante tenerlo presente..infatti bisogna appunto ammetterlo o sarebbe meglio riconoscerlo (come tu riesci a fare - ed e' già tanto,visto che per molti e' ormai considerato "normale"..compresi quelli più adulti che si sono lasciati assorbire totalmente,come in uno strano oblio..un po quando Buzzati nel racconto descrive gli sguardi atoni degli "abitanti dell'inferno")

quindi non solo la nostra vita e' evidentemente virtualizzata..ma noi stessi stiano diventando virtuali perché la nostra visione si e' rimpicciolita,sta diventando puntiforme,con chiare tendenze solipsistiche.

quindi a me sembra che non stiamo vivendo una delle tante vite in un universo virtuale ma esattamente al contrario stiamo "vivendo" una vita virtuale,chiusa in se stessa al suo interno,in un universo (naturale - "aperto") e che ovviamente non siamo più in grado di "avvertire"
#710
Citazione di: Andrea Molino il 30 Giugno 2016, 22:04:51 PM
riguardo a "Mente Irreale".

1) La mia tesi è che nel tentativo di eliminare ogni difficoltà, l'umanità andrà verso un esistenza virtualizzata, poi si renderà conto di aver bisogno delle difficoltà e le ricreerá nel mondo virtuale.

2) Io ritengo che noi tutti stiamo già vivendo in un universo virtuale e che globalmente stiamo ripercorrendo la stessa evoluzione verificatasi in un'epoca precedente.

Comunque proseguendo nella lettura dovresti avere maggiori chiarimenti.

Se l'argomento sarà di vostro interesse, penso che sarà meglio aprire un nuovo Tema.

ho letto tutto il tuo libro.
ci avrei trovato delle cose davvero molto interessanti.
personalmente non credo ad una "realtà virtuale" (tecnologico-digitale ecc..) come forse la intendi tu,quello che pero condivido e che forse coincide con il tuo stesso punto di vista e' l'illusione che possiamo avere del reale (che io pero lo intendo come nel mito della caverna di Platone)

leggendo non ho potuto fare a meno di ricordarmi tre film,che a me sono piaciuti moltissimo e che infatti non ho dimenticato;

innanzitutto Matrix,ma ancora di più Nirvana e Strange days..
se non li hai visti te li consiglio perché sicuramente ci puoi ritrovare (ma anche trovare altre nuove considerazioni) molto di quello che hai già scritto

http://www.mymovies.it/film/1997/nirvana/

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=24185

..ma anche un bellissimo racconto di Dino Buzzati,dal titolo strani amici
non voglio aggiungere altro su questo racconto ma credo che se lo leggerai,avrai modo di collegare molte cose...

il racconto (purtroppo solo in parte) qui sotto:

Il racconto di Buzzati si apre con il protagonista, Stefano Martella, direttore di una società di assicurazioni, che si ritrova, dopo la morte in una bellissima città. È tutto così ordinato, pulito, bello, che pensa subito di essere arrivato direttamente in Paradiso.

.....guardava la gente per le vie, uomini e donne di ogni età e di varia condizione sociale, tutti però ben vestiti e di aspetto florido. Avevano tutti una espressione favorevole; c'era tuttavia sui volti una specie di fissità, quasi di segreta noia.
"Per forza.......non possono mica continuare a sorridere di felicità per tutto il santo giorno"

Mentre passeggia si affianca una persona che si offre di accompagnarlo in giro per la città. Ad un angolo si ferma una macchina bella, bellissima, con dentro un autista in livrea che aspetta. "È la sua" le dice il suo accompagnatore, Francesco, che gli stava vicino. Giunsero ad un palazzo bellissimo e presto Stefano Martella scopre che era la sua nuova abitazione. "C'era tutto: saloni, studio, biblioteca, sala da biliardo, giardino, naturalmente, con campi da tennis, piscina, laghetto con pesci. E dappertutto servitori che aspettavano ordini." Dopo aver visitato non tutta, sarebbe stato impossibile, ma una parte della casa, Francesco, il suo accompagnatore, gli propone di andare al circolo. Il Martella vi avrebbe trovato un gruppo di amici cari. Intanto, mentre uscivano, l'ex direttore di assicurazioni volle cavarsi una curiosità, con accento furbesco sussurrò alla sua guida: "E donne? Ce ne sono di graziose donnette?" "Che domande - fece l'altro - vuole che manchino proprio qui?"
Il circolo era fantastico, sembrava una residenza degna di un monarca, amici simpatici e tanto divertimento. Allora il Martella fece un'altra domanda, fondamentale: "e malattie? Neanche un raffreddore?" "Tranquillizzati - gli risposte un amico - inutile aspettarsi malattie, tanto non verranno. Non c'è dolore e quindi niente ospedali, manicomi, sanatori. E poi qui nessuno ha paura, di cosa dovremmo aver paura?"
"Neanche quando si fanno dei brutti sogni, degli incubi?! Disse il Martella. "E perché dovresti avere degli incubi? Gli rispose un altro.  Non credo neppure che si sogni, qui da noi.".
Ad un certo punto il Martella, non sapendo più cosa chiedere dice: "ma desideri, desideri ne avrete, dico."
"Desideri di che, se abbiamo tutto. Che cosa resta da desiderare. Che cosa ci manca?
Né desideri, né amore, né rimpianti, , né odi, né guerre, tutto assolutamente tranquillo."
A questo punto un altro amico si alza e dice: "Cavatelo dalla mente. Qui siamo tutti felici, intesi? Niente ti costerà fatica, non sarai mai stanco, non avrai sete, mai ti farà male il cuore alla vista di una donna, mai dovrai aspettare la luce dell'alba rivoltandoti sul letto, come una liberazione."
"Ha un bel passare il tempo, oggi è uguale a ieri, domani uguale a oggi, niente di male ci potrà mai succedere."

Nel luogo dove si trova il Martella, non manca nulla, il problema è proprio questo, non c'è nulla da desiderare. E allora uno degli amici del circolo perdendo il controllo gli dice:

"sei venuto qui a marcire, non hai ancora capito? A migliaia ne arrivano come te, ogni giorno lo sai? E trovano la loro automobile, il castello, i teatri, le donnine, gli spassi... e non hanno malattie, né amore, né ansie, né paure, né rimorsi, né desideri, né niente... Ma non l'hai ancora capito che noi siamo all'inferno?

tratte dal racconto di Dino Buzzati "Nuovi strani amici". Presente nel libro Paura alla scala. Oscar Mondadori, 1984.


nota personale a margine

secondo me l'autore del racconto ha voluto - anche - lanciare un monito per dire di stare attenti nel voler creare o ricreare una realtà ARTIFICIALE/VIRTUALE...perché da tali intenzioni (pseudo-paradisiache) si finisce direttamente all'inferno....oggi dovremmo rendercene più conto di quanto lui a mio avviso aveva già compreso
#711
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
29 Giugno 2016, 10:17:44 AM
Citazione di: Sariputra il 29 Giugno 2016, 08:43:47 AM
Una delle cose intriganti nel leggere esperienze e ricordi  di qualcuno è che ci richiamano immediatamente alla mente le nostre personali vicissitudini.
Immaginandomi Acquario che , presumibilmente dall'alto in basso, difende il suo operato davanti al vietnamita ( o di Singapore) suo nuovo datore di lavoro, inutilmente,e condividendo la sua personale conclusione, mi è tornato vivo il ricordo di qualcosa di analogo.
Un trentennio fa, quando al mondo rimaneva ancora una briciola di speranza, giovanissimo pittore di ceramiche e manufatti artigianali, trovai una specie di lavoro da un italiano verace e IGP. Era un armadio d'uomo che io, ragazzino ansioso , osservavo al contrario ( cioè dal basso in alto).  Simili esemplari si portano sempre appresso un'immancabile arpia di moglie, vera padrona del vapore che, seppur minuta e nevrotica, usava il colossale marito come personale zerbino. I soggetti misero subito in chiaro che, non fidandosi punto della mia giovane età e dubitando del mio talento, mi avrebbero pagato un tanto al pezzo ( si dice a cottimo?...). Preso dal demone ( questo sì vero...) della necessità dovetti accettare l'imposizione che sconfinava nell'illegalità. Mi misero al tavolo con una famigliola che scendeva dai monti, tutti insieme con un'unica auto, per guadagnarsi da vivere. Una donna sciupata, sua figlia obesa e il fratello di lei, un cinquantenne malandato  e probabilmente non con tutte le fascine legate...
Era una famiglia piena di calore e umanità e che , in quei primi giorni, cercava in tutti i modi di aiutarmi nell'"entrare" nel nuovo lavoro. Lavoravo il più velocemente possibile, affannosamente, un pezzo dopo l'altro, un bancale dopo l'altro. Man mano che la catasta diminuiva...ecco sopraggiungerne un'altra!  Una teoria infinita di cachepotte che bisognava rifinire con l'oro liquido.
Dopo qualche giorno la donna con cui lavoravo ( e che sospetto mi avesse preso in benevolenza anche perchè mi vedeva, in un futuro,  mano nella mano con la sua figliola...) mi confidò, davanti all'amara constatazione che  avrei dovuto lavorare dieci ore al giorno per guadagnare quello che un operaio in regola percepiva in un paio d'ore, che loro, pure pagati un tanto al pezzo, lavoravano in tre per guadagnare la paga di uno!!
Al che , dopo quindici giorni di corsa sfiancante, con il polso dolorante, mi sono fiondato in ufficio per rassegnare nobilmente le mie dimissioni dall'incarico . Scoprii allora che non puoi dimetterti se...nessuno ti ha mai assunto. E se poi nessuno ti ha assunto...chi dovrebbe pagarti quei quindici giorni di duro lavoro?... Morale della favola: ho regalato quindici giorni della mia vita alla coppia di onesti datori di lavoro italiani ( e sottolineo italiani...). :'(
Fu allora che decisi di mettermi in proprio..

Benvenuto nel mio "spazio inadeguato"  :)

..che dici apriamo un club,chiudi il bar Krhsna e diventiamo soci fondatori  ;D ...in fondo penso che di inadeguati come noi,ce ne siano molti di più di quello che si immagina,magari se ne stanno solo un po nascosti,temendo più che altro di esporsi..forse

mi sembra giusto precisare che non ne faccio una questione razziale,credo che certi criteri vengono adottati sopra di tutto e al di la,diciamo così,di qualunque appartenenza geografica..(inoltre oggi e' tutto transnazionale)
forse per cominciare ad inquadrare le cose si può iniziare a dire sommariamente e molto genericamente che se ieri eravamo "noi" a poter gestire in questa maniera,oggi e' più facile che siano i nuovi paesi cosiddetti emergenti ad avere più possibilità in questo senso..ma anche questo e' solo un aspetto,più di attualità che non del problema in se che e' appunto trasversale.

il punto e' nel criterio stesso e che secondo me ha le sue radici profonde nel sistema stesso di cui oggi viene fuori in tutta la sua estremità ma che ancora prima si basa su "valori" disumani,tipici del cosiddetto mondo moderno,dove la società e' strutturata solo sulla materialità,quindi l'efficienza,la produzione,l'automazione e il lavoro che tra l'altro diventa fine a se stesso e dogma assoluto...ovvie poi sono tutte le conseguenze a venire,dal diventare pezzi di ingranaggio in una gigantesca catena di montaggio globale,cose da utilizzare e per l'appunto sfruttare...ed e' il sistema stesso che in tali condizioni ricrea poi in se lo sfruttato e lo sfruttatore e che in fondo contribuiscono ad annichilirsi entrambi,a perdere le prerogative essenzialmente umane...ma anche la mia osservazione sulla ragazza cinese credo fa parte integrante dell'intero contesto.

nella mia personale esperienza,il percorso lavorativo che ho avuto forse si e' svolto al contrario del tuo,perché io ero già in proprio in italia,ci sono proprio nato,quindi per me diventa proprio difficile riuscire a concepire un lavoro alle dipendenze di un altro,o alla dipendenza in generale.
devo dire che mi sento fortunato per questo,perché mi ha dato la possibilità di esprimere tutta la mia libertà e di questo me ne sono reso conto molto bene ed anche con molta sorpresa quando le parti si sono invertite e notavo come la mentalità delle persone cambia incredibilmente...ce più la tendenza alla sottomissione ma anche alla "paura",si creano situazioni orribili ed odiosissime,di gerarchie,di comportamenti subdoli dove viene fuori di solito il peggio...non so se ti e' chiaro quello che ho appena detto,forse parallele in un certo senso alle stesse dinamiche d'ufficio almeno da quello che mi e' capitato di sentire in chi vi lavora..penso tuttavia coinvolga tutto e tutti senza più distinzioni..e' un magma denso e vischioso che ci coinvolge e che ci affoga tutti (questo e' quello che penso)

comunque come già mi e' capitato di ribadire in tutte le salse possibili a mia disposizione credo bisognerebbe proprio tornare ad essere "inadeguati"...direi felicemente inadeguati  :)
#712
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
29 Giugno 2016, 06:36:53 AM
ieri sera dopo cena vado al solito supermarket e a quell'ora nell'unica cassa "umana" che resta ancora aperta ti ci becco al solito una ragazza cinese,che se la vedeste sembra comportarsi come un robot efficacemente programmato,iper veloce (magari e' stata selezionata apposta per compensare lo squilibrio iniziale,non potendo la medesima cassa essere sostituita alle altre,che sono tutte rigorosamente automatiche..ma anche qui e' solo questione di tempo)
già qualche tempo fa mi sono permesso di fargli una battutina..come di solito si usa (o forse si usava) fare spesso dalle mie parti,in circostanze simili,scherzando in buonafede naturalmente,e così gli dissi;..."che e' successo stasera ti vedo un po lentina" per un attimo mi ha fissata,chissa,forse devo averla colpita in qualche modo o magari una cosa del genere non se l'era mai sentita dire prima forse perché non rientrava nelle sue sinapsi abituate magari ad un certo lavorio piuttosto meccanico,tipico di questi tempi iper digitalizzati (?)..chissa! ..ma e' anche probabile che dove viveva prima già nascono immersi in un contesto che non gli consente molto di avere  il tempo per pensare...l'imperativo assoluto dovrebbe essere il fare e il più velocemente possibile.
ma ho fatto caso comunque che non e' che se mi giro intorno le cose vanno diversamente,siano questi autoctoni o meno...e misa che devo essere abituato proprio male per farci sempre caso,in questo senso devo proprio ammettere di essere un inadeguato e il guaio e' che non ho nessunissima intenzione di farlo!

a tal proposito mi ritorna in mente quando feci tempo fa un paio di giorni di prova per un nuovo lavoro in una ditta di prodotti italiani,pasta fresca per la precisione...venni a sapere,come era del resto facile immaginare,che tal ditta fu messa su da un italiano ma che già da diversi anni fu rilevata da un vietnamita o di singapore,non ricordo con esattezza,ebbene lo sappiamo,ce tanta competizione al giorno d'oggi,tante persone che pur di lavorare...vabbe per non dilungarmi,dopo aver fatto il primo giorno il mio dovere,in quello seguente mi si richiedeva qualcosa di matematicamente impossibile da eseguire e che rientrasse nel normale arco di tempo lavorativo...sempre che la parola normale abbia ancora una sua intrinseca valenza
ci provai,pensando che al mio rientro si rendesse conto da solo delle sue assurde pretese,così anziché lavorare per le otto ore regolari ne feci dieci-undici...mi stava aspettando,e mi disse senza troppo giraci intorno che questo era il lavoro se lo volevo,allora nello stesso istante,paragonabile alle stesse leggi della fisica quantistica dove secondo questa teoria tutto accade simultaneamente
pensai: "ma te la poi anda a pija n'd...." e semplicemente gli riconsegnai le chiavi,sentendomi leggero come una piuma.

e meno male che non ne ho affatto bisogno...e fortuna pure che ho già dato a suo tempo,e ora cari amici,devo dirla tutta,non potete immaginare come me la godo la mia libertà..merce rara in un mondo dove ce enorme richiesta di schiavi e/o automi non pensanti
#713
Tematiche Filosofiche / Natura
28 Giugno 2016, 06:50:44 AM
quello della Natura e' per me il tema più caro,direi "centrale".
voglio proporlo qui,uno spunto anche solo per rifletterci sopra,per non rischiare che venga dimenticato del tutto,perché a mio avviso sarebbe semplicemente la fine.

purtroppo i segni vanno in direzione opposta,nonostante (forse) un briciolo di consapevolezza in più affiora in più coscienze dovute ai sempre più evidenti scompensi ecologici sul nostro pianeta..ma non credo basti affatto.

dove vivo io da più di dieci anni,da quando sono arrivato ce un processo di cementificazione impressionante,forse essendo ancora una delle ultime nazioni che non erano ancora state prese d'assalto dagli attuali "padroni del vapore"...centinaia (si proprio centinaia!) di palazzi che vengono su,come nemmeno i funghi riescono a crescere così velocemente...e come' sono cambiati (peggiorati) di pari passo le persone...inevitabile!

"Quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato,
l'ultimo pesce pescato,ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro.


cio che forse può ancora cambiare le cose e' a mio avviso una presa di coscienza e un mutamento radicale,non tanto sulle nostre cattive abitudini eterodirette da anni di bombardamenti mediatici,ma non solo quelli,ma un cambio di paradigma al nostro stesso interno innanzitutto..
la natura non e' tra l'altro solo un relativo spazio ecologico "esterno" ma qualcosa che richiama la nostra stessa anima,e per chi non piacesse questo termine o che possa magari fraintenderlo,la nostra stessa essenza.

inserisco qui sotto dei link che spiegano in maniera approfondita l'argomento e se posso consigliare ascoltatevi anche il podcast dove ci sono dei spunti decisamente interessanti

http://www.lombardivallauri.it/CASTELLI%20IN%20ARIA%202/2009_09_16%20Natura%20e%20manufatto.Continuo%20e%20digitale.MP3

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=298

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=47896
#714
Tematiche Spirituali / Re:Lo specchio della verità.
28 Giugno 2016, 05:43:38 AM
Citazione di: Phil il 27 Giugno 2016, 23:08:25 PM
Cercando altri spunti sull'immagine dello specchio (o viceversa!) ho trovato una preghiera protestante insegnata alle fanciulle per quando si specchiano: "Vedo certo un'immagine, ma non è la Tua, o Dio, che Tu mi avevi donato. Il peccato è ciò che in me rompe lo specchio. Tu però puoi raccoglierne i pezzi" (citata in "Storia dello specchio", di S. Melchior-Bonnet, p. 266, nota 71; corsivo mio).
Leggendola mi ha colpito subito il curioso slittare dei ruoli rispetto alla citazione iniziale di Rumi (anche se qui non c'è in gioco la verità...).

a me e' capitato di lavorarci per quattro anni con i protestanti,esattamente con i presbiteriani che sono una delle tante loro innumerevoli spezzettature e diramazioni (hanno percio lo specchio già frantumato in partenza!) e le loro sono delle vere e proprie sette.
insomma ho avuto modo di conoscere in maniera più o meno diretta la loro "visione",che secondo me e' fra le più ristrette.
innanzitutto sono estremamente individualisti,(del resto la loro provenienza e' pure anglosassone) anche se se lo mascherano tra di loro e inoltre sfocia in un moralismo estremo che sconfina nella più assurda bigotteria.

hanno di fatto completamente invertito il senso che si darebbe alla citazione di Rumi..insomma della Verita con la maiuscola
#715
Tematiche Spirituali / Re:Medium
27 Giugno 2016, 14:28:00 PM
prendo questi tuoi due spunti sotto,che trovo molto interessanti,visto che mi sembra chiaro oltreché trovare condivisibile il resto che hai scritto

Il Sacro è una dimensione estremamente inquietante agli occhi della esperienza sociale umana, può esporre a una violenza devastante che annienta l'individuo, frantuma il suo io, ma esprime anche la fonte primordiale del vivente, in essa si racchiude quell'energia che sola può alimentare l'esperienza umana del significato, che può addirittura dare forza alla comunità sociale e restituire integrità all'individuo, sanandolo pur esponendolo all'annientamento.

pero non ritieni che questo riguardi più la nostra contemporaneità ,proprio perché il Sacro e' stato eliminato?..ma e' come eliminare qualcosa che ci appartiene alle fondamenta,non solo individuali ma come forse accenni anche tu all'intera comunità umana e in armonia a tutto il resto,percio nel suo significato più ampio..e che una volta fatto uscire dalla porta questo inevitabilmente rientra (pero stavolta in maniera distruttrice - o meglio autodistruttice in noi stessi -) dalla finestra

cosi mi sembra...


Il medium è  diventato a questo punto solo un caso clinico psichiatrico catalogabile.

ma forse il medium non fa nemmeno eccezione,mi sembra che tutto oggi sia catalogabile,anzi se non e' catalogabile magari manco esiste..manco si "vede" 
perché la nostra vista appunto si e' così ristretta alla sola sfera del quantificabile..ed e' un po quello che dico anche sopra
#716
Certo che c'è da chiedersi davvero se c'è  "lunga mano" Acquario.Chissà forse davvero si vuole che tu faccia esperienza.

be' per me non ci sono dubbi,la "mano' ce' stata...e chissa se non sia qualcosa di simile a cio che ha voluto far intendere giona parlando di "chiamata divina"...ma per me non ce nulla di misticheggiante in tutto questo...sono esperienze che non possono non cambiarti dentro in maniera più o meno profonda...ma per quello che posso dire e' qualcosa che ti lavora dentro...forse proprio come fa lo scultore mentre scalpella un po alla volta la statua

Senza questo "salto" , non riusciremo a uscire dai grandi problemi sociali , l'emancipazione sociale,passa da quella individuale.


si,questo pero credo venga ulteriormente frainteso come qualcosa di troppo "personale",come se fossimo entità separate/isolate..il salto come dici tu andrebbe a mio avviso intrapreso in senso globale,universale del termine e che riguarda appunto l'insieme,ma e' una consapevolezza questa che oggi più che mai abbiamo perso (e che l'uomo pre-moderno custodiva in se,e probabilmente senza manco starselo a chiedere) e la consapevolezza,per ritornare al punto di partenza,avviene in primo luogo dentro di noi...come puoi forse capire meglio,già in altre occasioni mi e' venuto di scrivere "UNO-Tutto/Tutto-UNO" che secondo me lo sintetizza efficacemente...e in realtà non dico niente di nuovo,e sopratutto niente di mio...
#717
Citazione di: Mariano il 26 Giugno 2016, 21:59:20 PM
Si, strana coincidenza, ma mi sembra di leggere una contraddizione in quello che dici: gli dei (ammesso  che esistano ) vogliono proteggerti dalle sofferenze; ma allora, dato che la sofferenza e la prima sensazione della vita, dovrebbero non farti nascere.

naturalmente questa e' una domanda che mi sono posto anch'io.

ritornando pero più allo specifico della discussione e a quella che a te sembra una contraddizione per me non lo e' perché finora posso dire che mi e' andata complessivamente bene e sento di aver avuto la possibilità anche attraverso le mie esperienze di aver "ricevuto" tutto il necessario per non desiderare altro..non ne avverto appunto più la necessita..ma questo non vuol dire che mi sto "annichilendo" (anche se forse potrebbe sembrare così) bensi esattamente il contrario,proprio perché non ho più desideri,o per meglio capire il senso di quello che sto dicendo,non sento di avere più il bisogno di attaccarmi a qualcosa,percio se a me dicessero che domani stesso devo morire,non mi fa più ne caldo e ne freddo.
e questo ha le sue ovvie ripercussioni anche sulla vita stessa perché la sofferenza ad essa implicita cambia completamente connotazione,e non dico che viene eliminata ma si e' più liberi,e dalla sofferenza stessa.
tra parentesi essere liberi non significa come generalmente viene inteso fare quello che si vuole,in una concezione proiettata tutta al proprio "esterno",in totale agitazione,ma al contrario e' una condizione interna,percio inamovibile e non condizionabile dagli eventi.
e ripeto,dal mio punto di vista sarebbe un enorme vantaggio perché quando si e' giovani la prospettiva e' diversa,direi rovesciata e le sofferenze hanno diciamo così uno scopo,che appunto ci lega (di cui pero puoi accorgertene solo dopo,quando sei dall'altra parte della prospettiva iniziale,non tanto fisica quanto mentale...ma io direi meglio spirituale)

e poi in subordine a quanto sopra ce pure un fattore più pratico..un conto essere giovani e un altro quando ti cominciano a venire tutti gli acciacchi inevitabili dove subentra una certa sofferenza fisica o una forte limitazione delle tue possibilità,magari quest'ultimo appunto sarà pure condito di un certo cinismo ma se andiamo a vedere mi sembra innegabile che le cose stiano così,ma questo comunque e' un fattore secondario come ho già detto prima.

non so se possa centrare qualcosa ma aggiungo una parentesi personale e non posso fare a meno di pensare e ricordare che ho avuto la bellezza di ben quattro incidenti mortali,nel breve arco di tempo dai miei 19 ai 25 anni,e in due di questi casi ho dovuto proprio buttare le automobili,mentre nei restanti due,una volta,percorrendo una strada provinciale,e ha cominciato a nevicare,sono finito su un guard rail,fortunatamente con la fiancata e il giorno dopo,perché quando e' accaduto era notte e non si vedeva niente,io e l'amico che stava con me siamo andati nello stesso luogo e abbiamo visto che dietro il guard rail cera uno sprofondo a picco spaventoso di centinaia di metri e la stessa barriera protettiva,tutta inclinata,che chissa come ha fatto a resistere ed era lunga solo in quel breve tratto,quindi e' pure stata una questione di metri!! e un altra,pioveva e a un certo punto la macchina mi scivola via,fa un testacoda durato un eternità,sulla una strada anch'essa provinciale e a doppio senso con altri veicoli provenire dall'altra parte!..e finisco su una buca al lato della carreggiata con la parte posteriore dell'autoveicolo...venni a sapere in seguito agli accertamenti della stradale,che dallo stesso identico punto ci fini non molto tempo prima,un altra macchina ma stavolta in direzione frontale,dove mori il conducente!!
inevitabile per me da allora non chiedermi se fosse stato semplicemente un caso o se era nel mio destino che dovessi continuare a vivere,e se non era intervenuto qualcosa che aveva già deciso per me e stabilito che dovevo ancora necessariamente continuare questo mio percorso.

Nota correttiva:
Ho scritto strade provinciali,ma ho sbagliato erano,sono statali e in tutti e quattro incidenti nemmeno un graffio!
#718
Tematiche Spirituali / Re:Medium
26 Giugno 2016, 14:33:22 PM
Citazione di: giona2068 il 26 Giugno 2016, 13:31:56 PM

Tutti siamo chiamati ma non tutti  sentono la chiamata a causa del peccato.  Questi ultimi si dilettano a costruire teorie, idee, congetture ecc.. senza mai arrivare al dunque.
Con i medium la speranza non c'è perché hanno scelto consapevolmente di essere non solo satanici, ma satanisti!

In ogni caso anche satana chiama e ci prova con tutti, ma nella sua chiamata c'è l'inganno.
Fa esattamente come fece Lucillo con Pinocchio!

forse il peccato come lo definisci tu potrebbe essere "l'ignoranza",che equivale a sua volta nel non guardarsi dentro,ma fuori..e mi sembra che a sua volta alimenta un disperdersi che può tradursi in mille maniere,anche e forse sopratutto mentali,come mi sembra fai pure chiaro riferimento.
qualche anno fa rividi il bellissimo film di comencini e nell'episodio del paese della cuccagna,mi fece riflettere parecchio ed ho pensato che vi era una perfetta analogia dei tempi moderni...tutti attratti appunto dalle sirene della modernità,del tutto subito e facile,o sul conformismo assoluto...mi sembra lo stesso effetto dovuto al consumismo,quando ebbe inizio alla fine degli anni 50 e che ora come pinocchio e lucignolo siamo tutti diventati degli asini ma sopratutto schiavi dello stesso sistema che ci ha "ingannati"..che ci ha allontanati dallo spirito...non so forse tu lo chiami satana,ma non cambia,perché in effetti e' il sistema stesso ad essere satanico,e bisogna essere davvero ciechi per non accorgersene.

qui sotto l'episodio del film;
https://www.youtube.com/watch?v=DVVqchL5nyw
#719
Tematiche Spirituali / Re:Medium
26 Giugno 2016, 03:16:07 AM
E l'altra domanda..Sulla chiamata divina o grazia.
Ti Andrebbe di spiegare cosa significa?
#720
Tematiche Spirituali / Re:Medium
26 Giugno 2016, 01:50:03 AM
Citazione di: giona2068 il 25 Giugno 2016, 16:49:45 PM
Il medium è un ponte fra satana e quelli che ascoltano, anzi è satana in persona che s'impossessa della persona e usa la sua bocca per parlare/ ingannare chi ascolta. Non si presenta mai con aggressività e parole sconvenienti ma come un lupo vestito di agnello. Un apparente bonaccione. Molte volte dice cose verosimili ma no determinanti e tante altre parla di avvenimenti futuri che lui stesso determina, ma non parla mai di cose utili alla salvezza dell'anima.
Medium si diventa non si nasce. Di solito le persone vengono indotte ad adorare idoli di questo mondo. In questo adorare perdono la fiducia nel Signore Dio, perdendo la fiducia nel Signore Dio l'anima si indebolisce e un pò per volta viene buttata fuori  dal corpo che diventa la dimora del serpente. Più intensa è la fiducia nelle cose materiali più l'impossessione sarà forte. Usa le cose materiali come il pescatore usa le esche, sfruttando il pretesto che alcune cose veramente occorrono alla persona, ma una cosa è il bisogno altra cosa è l'adorare. In ogni caso satana stesso suscita desideri nella persona e suscita proprio quei desideri che la allontano dal Signore Dio.
Una volta persa l'anima comincia la coscientizzazione. cioè si manifesta alla persona che diventerà medium, cartomante, mago, spiritista ecc.....
Il cristiano dovrebbe essere capace  di smascherarlo, ma dove sono i cristiani che lo sono veramente? Per questo ha quasi campo libero, almeno fino a quando il Signore Dio non  lo distrugge con un soffio.
Ne ho incontrati diversi perché un grandissimo esorcista ha voluto farmi conoscere questa verità e posso assicurarvi che questa gente davanti all'uomo del Signore Dio urla e si dispera in un modo incredibile, anzi cominciano ad urlare appena sentono la persona nei dintorni. IL loro volto si trasfigura e fa paura anche all'animale più brutto.
Scusatemi se molte volte tocco la sensibilità di qualcuno, ma vi assicuro che lo faccio perché so come stanno le cose nel mondo invisibile.


allora forse se non ho capito male sarebbe come dire che,anziché "guardarsi" dentro ci si adopera al contrario cioè "fuori"?
in altre parole (ed anche alle sue conseguenze) questo processo tende poi a svuotarci per poi permettere che altro si inserisca in noi?
subendolo tra l'altro anche passivamente? (buonismo)
io parto dal presupposto che Dio sta dentro di noi, (forse e' il corrispondente per i cristiani alla scintilla divina?)
che lo possiamo "trovare" solo li e che una volta giunti al nostro "centro" trova perfetta corrispondenza anche "all'esterno"...e diventa,diciamo così UNO-Tutto/Tutto-UNO