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Messaggi - Ipazia

#7066
Una società laica può accettare nei luoghi pubblici solo simboli totalmente condivisi (4). Il che esclude ciò che è opinione di parte (religiosa, politica). Il buongusto consiglierebbe in ogni caso di evitare carnevalate feticistiche. Non ho capito quali sono i "simboli filosofici".

Una riflessione a margine: penso che il bisogno di tappezzare gli spazi pubblici di simboli cresca in proporzione al loro venir meno nelle coscienze. In altri termini: un sinomo autoritario.
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#7067
Il falsificazionismo si applica alle sezioni del reale riducibili ad un rigoroso determinismo come quelle del mondo 1. Quindi non è applicabile all'universo antropologico finalistico del mondo 3. Vi è lo stesso rapporto che sussiste tra scienze deterministiche e scienze umane in cui la regolarità delle ricorrenze determinabili sfuma passando dalle psichiche, alle sociologiche, politiche ...

Ciononostante, il carattere reale-empirico del mondo 3 consente l'uso di strumenti razionali di analisi in grado di distinguere in maniera chiara il colore delle vacche in questione; di separare il grano dal loglio, la competenza dall'imbecillità, la ricerca dalla truffa.

Semmai la critica che si può fare allo schematismo popperiano è di avere duplicato l'universo antropologico introducendovi un mondo 2 che non ha carattere ontologico, ma funzionale. E' un input, non un output, un medium di passaggio tra natura e umano dal carattere interamente naturale, neurologico, e psichico per la parte più fisiologica e istintuale. Un mondo 1,5 che permette il costituirsi di un mondo 2 (ex 3) interamente autonomo nel suo modus operandi finalistico. Con tutti gli inghippi del caso: eterogenesi dei fini, illusionalità e reificazione. Ma che alla fine produce un mondo reale con proprie leggi, fondamenti, valori (il mondo 1 è avaloriale) e stili di vita.

Fatta questa premessa continuerò ad usare la numerazione di Popper per evitare incomprensioni comunicative, ma intendendo il mondo 2 come un elemento di transizione, non entificabile.
#7068
Citazione di: odradek il 22 Maggio 2019, 00:09:42 AM
... perchè si dimentica che tutto deriva dalla pulsione sessuale. (Freud !)

Anche questo è vero. La prima divisione del lavoro nasce da lì. Logica nel mondo 1 (d'ora in poi userò i mondi di Popper: ubi maior ...) come divisione del lavoro riproduttivo. Ana-logica nel mondo 2 per sfociare nelle perle del patriarcato nel mondo 3: Yin Yang, anime gemelle platoniche, bene (maschile)-male (femminile): genesi, sottomissione generalizzata. La dialettica nasce analogica e binaria a partire dalla divisione sessuale, si smaterializza nella fuffa patriarcale e si rimaterializza pesante come pietra del mondo 3 declinato al maschile, in barba a tutte le chiusure causali del fisicalismo e confermando la teoria di Popper.

Il passaggio alla dialettica triadica non è che migliori la situazione. La sintesi è sempre patriarcale. All'eterna antitesi femminina resta solo la via crucis della dialettica negativa (Adorno), in cui il filo di Anassimandro si paga invertendo i termini deterministici della filosofia classica: omnis negatio est determinatio. Autodeterminazione attraverso la negazione dello stato di cose passate e presenti.
#7069
Diciamolo papale-papale: tra Popper e Pierini non c'è proprio partita.
#7070
Citazione di: sgiombo il 23 Maggio 2019, 07:40:07 AM

Questa non é che una ridicola defromazione caricaturale del marxismo.

Onde superarla non posso che invitarti a leggere gli autori originali.

Il superamento non è leggere, ma capire. Vista la biografia, dubito che in questo caso sia possibile.
#7071
Gran parte delle cure parentali umane è, a differenza degli altri animali, di tipo culturale. Non per sfizio, ma perchè l'arma che garantisce sopravvivenza agli umani è la cultura. In altre epoche fino a pochi decenni fa, e da qualche parte nel mondo anche oggi, bambini che da noi frequentano le elementari sono impiegati in attività lavorative. Non credo sia il modo migliore per valorizzare la specificità antropologica. Il mancato rispetto dei tempi dell'età evolutiva è un crimine contro l'umanità.
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#7072
Citazione di: Carlo Pierini il 22 Maggio 2019, 16:56:17 PM
CARLO
Infatti questa è un'altra violazione della dialettica da parte di Marx: egli vede l'uomo come l'epifenomeno dei rapporti di produzione, nello stesso modo in cui i neuroscienziati materialisti vedono la mente come epifenomeno del cervello. Cioè non riconosce all'uomo una ontologia propria in relazione dialettica con la società. Ma se avesse ragione lui, se la cultura umana fosse SOLO una "sovrastruttura" determinata dalla "struttura economica capitalistica", essa non avrebbe mai potuto nemmeno CONCEPIRE una RIVOLUZIONE tesa al ribaltamento dei rapporti di produzione; cioè, una cultura borghese non avrebbe mai partorito un Karl Marx. Se ciò è accaduto vuol dire che l'uomo NON E' solo il prodotto di determinati rapporti socio-economici, ma può essere anche il sovvertitore e il RICREATORE di quei rapporti.
In ultima analisi, Marx non ha fatto altro che RIDURRE estremisticamente tutto ciò che "sta sopra" (cultura, spirito, ideologia, ecc.) a semplice epifenomeno di tutto ciò che "sta sotto" (struttura economica, rapporti di produzione, ecc.) invece che configurare le due realtà secondo una DIALETTICA. Egli è l'espressione tipica dello squilibrato assolutismo materialista trasferito nella politica. Niente di più

Se uno che ha bazzicato, suppongo per anni, PCI, Manifesto e Lotta Continua non ha capito una cippa dell'umanesimo marxista vien proprio da chiedersi che formazione politica si sia fatta nei partiti della sinistra italiana e si capisce perchè abbiamo perso. L'unica alternativa è che Carlo Pierini sia del tutto incapace di capire un testo e abbia fatto politica a sua insaputa. La svolta radicale confermerebbe quest'ultima ipotesi e come molti ex radicali l'epilogo da mangiapreti a mistici conclamati (alcuni fino all'antiabortismo e all'accanimento terapeutico, come quello che voleva un decreto d'urgenza per Eluana Englaro, restando col cerino in mano in diretta video) è veramente la chicca finale.

Che dire ? Siamo sempre nel piano 2 (il mondo 2 di Popper, non certo il 3) con tutte le sue bizzarrie.
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#7073
Non esiste Uomo-Donna-Amore. Siamo al solito nell'astratto iperuranico il cui pesante spirito di gravità simbolico schiaccia il vivente fatto di uomini e donne reali. E i loro amori reali inclusivi di uomo-uomo e donna-donna. Più varie ed eventuali, speciste e interspeciste.
#7074
Citazione di: Carlo Pierini il 22 Maggio 2019, 11:30:06 AM
...Quindi non mi puoi linkare 10 pagine di marxismo senza indicare a cosa esattamente ti riferisci...

Basta leggere il primo paragrafo per capire di cosa si tratta, e il prosieguo, anche di pochi paragrafi, per imparare a non cascarci dentro. Se si arriva alla fine della paginetta è anche possibile vaccinarsi del tutto contro le robinsonate.
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#7075
Citazione di: Carlo Pierini il 21 Maggio 2019, 19:30:55 PM
Citazione di: Ipazia il 21 Maggio 2019, 16:32:03 PM
Purtroppo i tuoi barattoli contengono solo fiori immaginari come lo sono tutte le robinsonate che prendendo troppo sul serio la propria immaterialità finiscono nell'astrazione retorica dei paroloni:
CARLO
Queste sono maldicenze astratte, malumori tuoi personali di cui non posso tenere conto, se non ti prendi la briga di citare le "robinsonate" a cui ti riferisci.

Te l'ho mostrato esemplificando quanto può essere farlocca (robinsonata) una triade dialettica astratta dal contesto storico materiale che solo può riempirla di significato. Come insegna il materialismo storico che la tua biografia politica, che hai avuto la malaugurata idea di esporre, evidentemente, come avrebbe potuto, non ha nemmeno scalfito. E l'esito finale, sia politico che teoretico, dimostrerebbe pure questa affermazione.
#7076
Bon, allora facciamo i seri. La ricreazione è finita.

Odradek ha ragione, ma avevo pure io le mie ragioni per non riempire subito il barattolo.

Citazione di: Phil il 20 Maggio 2019, 23:57:15 PM
Citazione di: Lou il 21 Maggio 2019, 18:33:39 PM
Pensando al «piano 3» di Ipazia, questa allusione a «Millepiani» di Deleuze e Guattari va esplicitata, perché il passaggio dalla forma atavica «gerarchia» alla bio-metafora postdialettica del «rizoma» (nel senso dei due signori citati prima), (s)corre sulla rete in cui qui siamo, inizia ad "inverarsi" e a porre germoglianti questioni sul "senso" della connessione, su intelligenza connettiva/collettiva, sulla realtà dell'intelligenza artificiale e l'intelligenza della realtà artificiale, etc.
Effettivamente sì, andava esplicitata. L'idea dei piani reca in sè uno sviluppo orizzontale delle connessioni. Dove per orizzontale non si intende solo in una valenza geometricamente intesa, ma qualitativamente antitetica a una verticalizzazione meramente gerarchica delle relazioni, connessioni, collettività. Una logica di senso che decostruisce, o almeno, tenta di farlo, quello sguardo che crea edifici con piani per altezza e per bassezza dedicandosi a che succede alle superfici, piatte, ai loro effetti. Barattoli vuoti, o "scians" mancante, un gesto che afferra il vuoto, nelle ripide discese o ascese di scaffali verticali. Il barattolo non c'è. Se lo cerchi lì. E, forse, non è nemmeno un barattolo.

... ma un vaso di Pandora.

Ricominciamo dal significante, dal piano dell'espressione per i cultori della linguistica avanzata: il "piano" è un significante occasionale nato da vecchie discussioni con Phil sul "rispetto del piano logico del discorso".  Quindi va inteso come piano metafisico da non sfondare subito con la gravità dei simboli ma percorrere posando lo sguardo sulle cose nella loro essenzialità ontologica in cui si dà una genesi (natura-umano-AI) ma non una gerarchia perchè ogni creato si emancipa dal suo creatore (anchè l'AI quando consegnamo a google la ricerca dei contenuti) e neppure colpa perchè non vi è alcun peccato originale. L'episteme che attraversa i piani ontologici non va intesa come totem, obelisco, ma come sguardo, prospettiva, tanto più penetrante ed efficace quanto più sa convertire il chiacchericcio autoreferenziale in ricerca obiettiva capace di prescindere persino da se stessa e dai propri dogmi. Come insegna il buon metodo scientifico e la buona ricerca sulla madre di tutti i simboli, il linguaggio.

Le relazioni spaziali non introducono surrettiziamente gerarchie perchè da Newton in poi si è capito che nel reale non vi è un sotto-sopra, ma semmai un centro-periferia che si relativizza in Einstein nei moti relativi di tutto con tutto. Quindi l'apparente verticalità gnoseo-epistemologica va intesa piuttosto come ortogonalità, come sguardo che attraversa il reale. Possibilmente con animo tranquillo, come raccomanda Lucrezio.

La realtà è unica (Paul11, che ringrazio per il fecondo rimando a Popper) certamente: La mia rappresentazione non intende confutarne l'unicità ma sezionarla in ambiti conoscitivi concretamente praticabili, rendendo a ciascuno quello che gli compete in termini gnoseo-epistemologici. Tale operazione avrebbe la velleità di superare le aporetiche contrapposizioni del mio incipit. Le quali rientrano pienamente in gioco (ci mancherebbe altro: sono la storia della filosofia) se si razionalizzano correttamente i contesti della loro applicabilità. Come si fa nel logos scientifico. Resta il problema delle connessioni tra i piani - radici, rizomi e fibre ottiche - posto dalla citazione in alto. Il mio punto di partenza è l'unicità ontologica dello sguardo umano (mentale) che attraversa una realtà ontologicamente unica. Ma sguardo difratto nelle/dalle pluralità individuali (piano plurale), spesso conflittuali, che sezionano il reale in una pluralità di domini, la cui sintesi non può che essere provvisoria e mobile, ma va comunque intersoggettivamente perseguita perchè su quella tavola da surf si gioca, tragicamente, la nostra vita finita.

Volutamente ho tenuto vuoti i barattoli affinchè ognuno li potesse riempire del suo. Ora che l'avete fatto, vedrò di metterci del mio, laddove sia possibile e ne valga la pena, visto che il tempo (della vita) è poco.

Postilla.
Il piano 0 si può trascurare, perchè ha un mero valore storico e non contiene alcuna ontologia che non rimandi al piano 2. L'unico suo contenuto reale è un barattolo anamorfizzato in bottiglia riempita di spirito umano convertito in alcol. Buono pure lui (non si butta via nulla, solo gli imbecilli cannoneggiano le ombre) per raccontarsi storie davanti al caminetto di questo interminabile, beffardo dopo quello che è mancato, inverno.
#7077
Citazione di: Jacopus il 19 Maggio 2019, 22:11:30 PM
Ora entra in campo la parte etica. Non si può certo incolpare H.S. di 50.000 anni fa, dell'aver sterminato gli ominidi concorrenti di allora. Ma se si prende come buona questa ipotesi, ovvero che solo per caso e per la nostra forza siamo gli unici a poter dominare il mondo degli esseri viventi, come giustifichiamo, oggi, il massacro che compiamo ogni giorno, nei confronti di altri esseri viventi? E' vero che si tratta di differenze fra specie molto diverse, e molte specie, affini alla nostra, sono maggiormente tutelate (cani , delfini, gatti), ma di fronte alla consapevolezza che evoluzionismo e genetica ci stanno offrendo, di essere tutti imparentati nello stesso progetto vitale, come possiamo continuare ad usare alcune specie semplicemente come oggetti e compiere la loro uccisione di massa?
Mi spiego con altre parole, perchè questa idea non è del tutto chiara neppure a me. Se esiste un collegamento fra tutti gli esseri viventi, eppure noi H.S. ci arroghiamo il diritto di vita e di morte di fronte alle altre specie, pur non avendo sempre un bisogno essenziale di cibo rispetto ad esse (il nostro intestino è stato adattato a vivere di verdure e ortaggi, non è molto adatto per la carne), perchè questo diritto non può essere esteso anche ad altre popolazioni umane, che magari possono essere considerate diverse, inferiori, animalesche, come nella storia talvolta è accaduto.
In altri termini, l'attenzione verso le specie animali, corroborata dalla parentela genetica, non potrebbe essere l'allargamento di una maggiore attenzione anche verso gli stranieri, i diversi, gli ebrei, i negri, i gialli, gli aborigeni, gli italiani e tutte le altre varie minoranze, che di volta in volta sono colpite dal fumus persecutionis?

Veniamo al dunque delle implicazioni etiche, perchè come si sono estinte altre razze homo non lo sapremo mai. Possiamo solo fare congetture, tra le quali anche fattori indipendenti dalla competizione.

L'empatia verso altri viventi è un dato naturale, particolarmente presente in specie che hanno esperienze sociali e parentali, ma gli aspetti competitivi pesano altrettanto e probabilmente di più (perchè legati alla lotta per la sopravvivenza) per cui un'evoluzione etica empatica non può essere che di matrice culturale.

HS è un primate e i primati sono onnivori. Riguardo allo stomaco umano leggevo che vi sono differenze tra ceppi umani evolutosi da cacciatori-pescatori-raccoglitori o da agricoltori, ma la scienza nutrizionistica può trovare soluzioni ottimali per qualsiasi tipo di stomaco. Quindi la palla etica passa alla cultura che diventi egemone. Nella quale egemonia non vanno dimenticati gli enormi interessi economici che condizionano la produzione alimentare.
#7078
Citazione di: sgiombo il 21 Maggio 2019, 16:15:49 PM
Citazione di: Ipazia il 21 Maggio 2019, 09:46:15 AM

Il mentale è inequivocabilmente un prodotto della natura-natura. Dio è un prodotto della natura umana. Questo è quanto riscontrabile obiettivamente.
Non é vero (la prima, non la seconda che hai detto: la seconda é verissima)!

La natura produce solo corpi (animali) includenti sistemi nervosi che agiscono (deterministicamente) nell' ambiente: tutta "roba" (absit iniuria verbis!) materiale!

Pensieri, sentimenti, ragionamenti, ricordi, immaginazioni, ecc. che inevitabilmente coesistono - codivengono in reciproca corrispondenza con determinati eventi neurofisiologici non vi si identificano affatto ma invece sono ben altre cose che tali determinati inevitabilmente coaccadenti eventi neurofisiologici.

E la chiusura causale dove la mettiamo ?! Almeno io tra soma e psiche pongo una relativa autonomia funzionale, ma tu volendo isolare la psiche in un limbo ingiustificabile finisci col negare le tue stesse convinzioni. Per me mentale-anima-psiche sono la stessa cosa e la loro evoluzione non può essere che naturale-naturale. Certamente la cultura opera su questa "entità" evolutiva modellando tutto lo "spirituale" umano, ma perchè esista e da cosa origini non può essere che dall'evoluzione naturale. Stavolta vale davvero il tertium non datur e non credo che il secondum ti sia di particolare gradimento.
#7079
Purtroppo i tuoi barattoli contengono solo fiori immaginari come lo sono tutte le robinsonate che prendendo troppo sul serio la propria immaterialità finiscono nell'astrazione retorica dei paroloni: che patadialettica può esserci nella "giustizia", patasintesi della "libertà" di un kapò nazista di violentare e uccidere ebrei nel rispetto della "legge" del suo tempo ?
#7080
Prima o poi a qualcuno verrà la curiosità di conoscere che cosa contengano i "barattoli" etichettati con "libertà", "legge", "giustizia".

Il materialismo storico lo ha fatto e ne ha ricavato una dialettica assai poco friendly. Ma ciò non esclude altre idilliache dialettiche e sintesi. Poi è la realtà, con la sua rodente critica, ad emettere il verdetto.