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Messaggi - Ipazia

#7096
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
19 Maggio 2019, 10:56:49 AM
Citazione di: Sariputra il 18 Maggio 2019, 15:59:21 PM
...Dopo una simile prova si narra che le coppie non si lasciavano più.

Fosse finita così sarebbe stato solo poesia. Con sullo sfondo la tragica infinita bellezza del Taj Mahal, di quell'amore monumento eterno.
#7097
L'unico a priori razionalmente postulabile è la genetica. Poi viene l'a posteriori delle cure parentali, che tanti sedimenti apparentemente a priori lascia nel conscio e inconscio psichici.
#7098
Appunto: superamento dialettico non addirittura assoluta separazione. La radice è comune, persistente, immanente, e non può mai essere recisa pena l'annichilimento (cervello - > psiche).

Quella che si evolve, trascende, è la pianta: sempre uguale e sempre diversa, come dice il poeta.

#7099
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
18 Maggio 2019, 23:16:38 PM
Mi spiace Sari che la cosa sia degenerata, ma la mia era solo una innocente, legittima, curiosità.
#7100
Citazione di: Carlo Pierini il 18 Maggio 2019, 19:46:07 PM
Perché "trascendent-ale" e non "immanent-ale"?
Quali sono le facoltà emergenti da un processo chimico?
Se il pensiero è una facoltà emergente dalla materia, diventa qualcosa di ontologicamente altro dalla materia? La mente che produce il pensiero ha una sua ontologia distinguibile dall'ontologia della materia (o del cervello)?

Perché l'umano si riprende anche semanticamente ciò che è farina del suo sacco. La vita trascende la materia inanimata, la vita intelligente trascende per via culturale la genetica meramente biologica.

Le scienze cosiddette umane studiano l'ontologia di questa singolarità evolutiva che non ha corrispettivo in natura. A scanso di minuetti causali, la natura, fin dalla struttura atomica, dimostra di saper saltare e chiunque abbia figli sa quanto sia improbabile riuscire a farne una propria fotocopia.
#7101
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
18 Maggio 2019, 19:18:19 PM
Forse non è in tono, ma una irresistibile curiosità mi assale: e gli uomini rimasti vedovi ?
#7102
Il metodo scientifico non si limita all'induzione fenomenologica, ma è fortemente deduttivo, intuitivo. Infatti usa un linguaggio deduttivo per definizione come la matematica. Le cosiddette "leggi naturali" sono il prodotto della parte deduttiva del metodo scientifico. È questa potenza metodologica ad aver colonizzato il territorio della conoscenza costringendo gli altri saperi ad una salutare rincorsa. 
#7103
Tematiche Spirituali / Re:Se non ci fosse l'uomo
18 Maggio 2019, 14:54:17 PM
Quesito squisitamente antropo/geo/centrico. Quindi perfettamente in linea con la koiné teistica. Come dimostra il secondo post.
#7104
Citazione di: odradek il 18 Maggio 2019, 12:17:32 PM

Il "conflitto" è tutto, Carlo lo cerca e lo affronta nell'ottica (che non si può non coindividere) del dover far partecipi gli altri della "verità", e possibilmente convincerli
Psicoanalisi e psichiatria sono "ambiti" che la filosofia non può ignorare perchè son discipline che arano lo stesso campo; e non si può, non passare "attraverso" Jung.
Freud, Jung, Lacan sono "inevitabili", prima o poi vanno assimilati e digeriti.

Anche Paolo, Agostino e Tommaso. Ciò non toglie che presentare Jung a massiccie dosi di ipse dixit sia antidialogico e irritante. Personalmente ritengo gli archetipi una supercazzola a livello del peccato originale. L'unico archetipo di cui abbiamo riscontro oggettivo è l'ereditarietà genetica via DNA che si implementa perfettamente nella teoria evolutiva di Darwin.

Le psicoscienze sono ambiti filosofici anche in senso riduttivo, con fondamenti incerti nessuno dei quali ha raggiunto la persuasività dei postulati scientifici propriamente detti (calcolabilità e predittività). Proprio come la filosofia di cui, pierinianamente, possono aumentare la confusione sotto il cielo con scarsi riscontri nell'evoluzione non settaria del pensiero filosofico. Ovvero tutto ciò di cui la filosofia è la conoscenza non hanno bisogno.

Superando l'impostazione scolastica e settaria offrono certamente semenza utile ad arare il terreno unico dell'universo antropologico, ma è ciò che germoglia, come in ogni sapere effettivo, la pietra di paragone della teoria che ciascuna sponsorizza.
#7106
Citazione di: Phil il 18 Maggio 2019, 00:33:47 AM
Questa distinzione ricorda un po', pur con qualche differenza, quella fra «trascendente» (contrario di «immanente») e «trascendentale» (in Kant ma anche in altri; come qui è brevemente spiegato).

Sacrosanto link atto a rimuovere la faziosità pierininiana.

Nessuna truffa da parte di Kant ma premessa gnoseologica  all'approfondimento delle facoltà emergenti dell'evoluzione naturale (il concetto di trascendentale) che riprende l'altrettanto importante intuizione platonica degli universali liberandola dalla contaminazione teistica da cui nacque il cristianesimo e le varie versioni della religione dei filosofi da Platone a Spinoza a Hegel.
#7107
@Pierini

Fumo negli occhi è la tua incapacità di leggere un testo: se io affermo l'immanenza di tutto riesco a fare sintesi dialettica con un pensiero teista per la sua parte immanente. Spero che adesso ti sia più chiaro. Sui massimi sistemi non vi è sintesi dialettica perchè appartengono all'intimo delle supposizioni umane su cui si può fare letteratura e poesia, ma non filosofia o scienza.
#7108
Citazione di: Sariputra il 17 Maggio 2019, 11:44:31 AM
Dire "vince facile" lascia intendere che si voglia competere per affermare la superiorità di un sistema su un altro.  Invece di arrivare ad una dialogo produttivo che ne rispetti la peculiarità e l'importanza specifica si vuole 'sopprimere', per così dire, anche la possibilità stessa di questa dialettica, imponendo un'unica visione del reale.
In questo senso io intendo il dogma 'materialistico', esattamente come un tempo s'imponeva il dogma spiritualistico, con tutte le nefande conseguenze storiche che conosciamo.
E sempre, quando si vuole uniformare la diversità in un unico contenitore, sorge inevitabile il conflitto. Perché la diversità non ama essere imbrigliata e sottostare a concezioni che, a loro volta, si basano su premesse indimostrabili.
Quindi , personalmente, non 'riciclo' materiale  simbolico per vincere facile in una gara fra simboli, e sono ben consapevole dei limiti del mio dire che devono sottostare a questa gabbia...
Mi sembra che sei più te quindi, in questo frangente specifico,  che tendi a restare "nel chiuso della propria concezione della realtà che non è l'unica possibile". Infatti neghi assolutamente anche la possibilità stessa dell'esistenza di altre "visions" della realtà che non quella 'materialistica'... :)

Ciao

Direi di no perchè la mia competizione è di tipo decoubertiniano non di tipo madre-di-tutte-le-battaglie. Non perseguo l'annichilimento dogmatico dei miei avversari, ma la sintesi dialettica. Non vado a la guerre comme alla guerre, ma traggo spunti dall'avversario credendo fermamente nella biunivocità della persuasione e nel comune rispetto delle regole del gioco dialettico in cui conta solo l'intelligenza, non la tessera ideologica. Perciò trovo più stimolante un avversario da cui posso attingere nuove prospettive di un alleato da cui non attingo nulla che già non sappia. Gli alleati servono in altri contesti che in questa sede escluderei.

Tutto questo non mi deriva da una generica etichetta o empatia che pure vi sono, ma dalla convinzione che ogni pensiero umano è immanente - quindi non in balia di demoni - e tale rimane anche nei sistemi di pensiero e pratiche più lontani dai miei. La cui lontananza, finchè e regolata dallo spirito decoubertiniano di cui sopra, mi suscita più curiosità che avversione.
#7109
Mi pare che questo argomento di Sari sia il più dirimente dell'intera discussione. E detto da uno che ritiene (il mio) tutto illusorio vale anche di più  ;)

Nella metafora ci sono: la legge, il caso, il contesto finito, l'ignoto e il conosciuto. C'è l'interazione che a sua volta genera nuova conoscenza, reazione e caso. C'è pure un assetto gerarchico nella fenomenologia che rimanda al potere assoluto di giudizio delle regole del gioco - condivise - e in ciò sta pure un'apertura "etica". Last but not least, l'abilità libera di manifestarsi del giocatore, con la sua legittima realistica aspettativa (illusione ?) di pescare le carte buone. Insomma c'è proprio tutto. 
#7110
@Sari

Se tutti i sistemi di pensiero sono indimostrabili vince facile il sistema di pensiero maya-nirvana. Mi sa tanto di autoriciclaggio. Di cui anch'io analizzo la dialettica e i limiti.

Certo che Bergoglio non è relativista etico; intendevo il modo (errato secondo Phil) con cui lui e il volgo parlano di relativismo etico. Era quel concetto, tratto dal suo errore semantico volgare, verso cui scivola il sistema di pensiero che postula l'indimostrabilità di tutti i sistemi. Detto in soldoni: se tu neghi la realtà immanente non puoi che negarne ogni criterio validativo di pensiero costruendo sopra tale negazione il tuo mantra ideologico fondativo.

Cercare il reale laddove si nasconde produce anche nuovi simboli. Vedere soltanto i quali non è necessariamente segno di illuminazione ma più spesso di bias. Anche qui siamo nel regno dell'autoriciclaggio ideologico, legittimo senz'altro, ma nel chiuso della propria concezione della realtà che non è l'unica possibile.